Elezioni Usa 2024, cosa succederebbe all'economia italiana (ed europea) se vincesse Trump?
Stando agli ultimi sondaggi di RealClear Politics, il tycoon è davanti a Kamala Harris in tutti e 7 gli Stati in bilico, decisivi per l’esito finale del voto. Dai dazi sulle merci Ue alle spese per la difesa, cosa succederebbe al nostro Paese a livello economico se il repubblicano vincesse le elezioni del prossimo 5 novembre? Anche di questo si è parlato nella puntata di Numeri, approfondimento di Sky TG24, andata in onda il 28 ottobre
- Stando alla media degli ultimi sondaggi di RealClear Politics, Donald Trump è davanti all’avversaria dem Kamala Harris in tutti e 7 gli Stati in bilico, decisivi per l’esito finale del voto. Cosa succederebbe all’Italia, a livello economico, se Trump vincesse le elezioni del prossimo 5 novembre e diventasse per la seconda volta presidente degli Stati Uniti d’America? Anche di questo si è parlato nella puntata di Numeri, approfondimento di Sky TG24, andata in onda il 28 ottobre
- Tra le (poche) proposte economiche avanzate da Trump in campagna elettorale spicca la promessa “meno tasse e più dazi” sulle merci in arrivo dall’estero, Ue – e quindi Italia - inclusa. La proposta del tycoon è di farli crescere di 10 punti percentuali
- Si arriverebbe così a tasse fino al 12,5% sulle merci Ue importate
- Trump sostiene che l’Unione europea venda agli Stati Uniti molto di più di quanto compra a sua volta. Mettendo insieme merci e servizi, dalle macchine al vino ai servizi finanziari, in realtà lo squilibrio non è poi enorme, circa una cinquantina di miliardi di euro
- Va detto però che, se si guarda alle sole merci, lo sbilancio è effettivamente più forte. Qua il saldo è di oltre 150 miliardi di euro
- L’ipotesi di nuovi dazi sulle merci Ue spaventa gli imprenditori italiani: gli Stati Uniti sono il secondo mercato di sbocco del Made in Italy, secondi soltanto alla Germania
- All’aumento dei dazi sulle merci estere, come detto, farebbe da contraltare un piano fiscale più morbido sul piano interno: Trump promette il rinnovo dei tagli fiscali che lui stesso aveva fatto nel 2017, un taglio di 6 punti (dal 21 al 15%) sulle tasse per le aziende e l’abolizione delle tasse sulle mance. Il progetto varrebbe 7800 miliardi di dollari in 10 anni, pagato per buona parte a debito
- Altro fronte a cui guardare dall’Europa è quello della difesa. Trump ha già detto più volte di voler mettere la parola fine alla guerra in Ucraina, anche (forse) chiudendo la politica di aiuti che Washington ha finora tenuto verso Kiev. Secondo Goldman Sachs, per compensare il calo dei sussidi Usa, l’Europa dovrebbe investire 80 miliardi di euro in più all’anno rispetto a ora. Il che significa anche maggiori tasse e maggiori finanziamenti per le forze di difesa europee
- Va detto che gli Usa coprono una parte minoritaria dei supporti all’Ucraina, ma sull’aiuto militare (sia per la parte finanziaria che tecnologica) sono fondamentali e non sarebbe per nulla semplice sostituirli
- Anche al di là di questo, Trump - lo scorso febbraio - aveva detto che se i Paesi Nato non spendono il 2% del Pil in difesa, "fossero attaccati dalla Russia, non li proteggerò". Anzi: "Incoraggerò i russi a fare il diavolo che vogliono con loro". L'Italia è uno dei pochi Paesi dell'Alleanza che non è ancora al 2%
- Se l'Italia dovesse arrivare quest'anno al 2%, dovrebbe inserire 10 miliardi di euro solo per la difesa nella Manovra (che vale 26-27 miliardi di euro)
- Altro fronte ancora è quello delle auto elettriche, a cui Trump ha essenzialmente dichiarato guerra. Il programma elettorale sul suo sito, tra le varie proposte, cita: “I Repubblicani aboliranno la regolamentazione dannosa di Biden sulle auto elettriche”, impedendo anche l’import cinese (Pechino è il maggior produttore di elettriche)
- La regolamentazione di Biden a cui fa riferimento Trump è quella che porterebbe il parco circolante di auto vendute al 2032 a essere per il 56% elettriche. Da vedere se questa posizione resterà ferma, anche perché bisogna contare che uno dei maggiori sostenitori del tycoon è il patron di Tesla, Elon Musk. Per ora, infatti, Trump ha smesso di parlarne