
Secondo gli ultimi sondaggi, la corsa alle elezioni presidenziali americane vede un sostanziale testa a testa tra i due candidati, Donald Trump e Kamala Harris. Intanto il tycoon aggancia l'avversaria in Pennsylvania mentre l'attuale vicepresidente è avanti in Iowa. Trump attacca: “Non mi dispiacerebbe se qualcuno sparasse ai media". Nel timore di disordini sono state erette barriere protettive intorno alla Casa Bianca, a Capitol Hill e il Naval Observatory, la residenza della vicepresidente Kamala Harris
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Secondo gli ultimi sondaggi, la corsa alle elezioni presidenziali americane vede un sostanziale testa a testa tra i due candidati, Donald Trump e Kamala Harris.
Intanto il tycoon aggancia l'avversaria in Pennsylvania mentre l'attuale vicepresidente è avanti in Iowa. Trump poi attacca: “Non mi dispiacerebbe se qualcuno sparasse ai media".
Nel timore di disordini a seguito delle elezioni di domani, sono state erette barriere protettive intorno alla Casa Bianca, a Capitol Hill e il Naval Observatory, la residenza della vicepresidente, e candidata democratica, Kamala Harris. Le inferriate, di circa 2,5 metri di altezza, sono state montate nel weekend nell'ambito di una serie di misure di sicurezza aggiuntive adottate dalle autorità della capitale, che comunque continuano ad inviare messaggi rassicuranti alla popolazione dicendo che non sono state ricevute minacce credibili.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Elezioni Usa, come funziona il sistema elettorale: tutto quello che c'è da sapere
- Elezioni Usa 2024, chi sono i Grandi Elettori e come vengono eletti
- Elezioni Usa 2024, cosa succederebbe all'economia italiana (ed europea) se vincesse Trump?
- Elezioni Usa 2024, quali star si schierano con Donald Trump e quali con Kamala Harris
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Elezioni Usa, come funziona il sistema elettorale: tutto quello che c'è da sapere
Per determinare il nome del nuovo leader degli Stati Uniti si procede con un sistema elettorale indiretto: i cittadini Usa, infatti, con il voto del 5 novembre 2024 demandano la scelta al collegio dei grandi elettori. La tappa finale del processo sarà il 20 gennaio 2025, con l'inaugurazione ufficiale della nuova presidenza. COME FUNZIONA
Usa, Trump contro la stampa: “Non mi dispiacerebbe se sparassero ai media”
Durante un comizio in Pennsylvania, il candidato repubblicano ha definito i media "gravemente corrotti" e si è scagliato nuovamente anche contro la sfidante Kamala Harris: “È un'estremista di sinistra ed è totalmente corrotta”. Attacco anche alle Nazioni europee: “Ci stanno derubando” LEGGI
Elezioni Usa 2024, potrebbero volerci giorni per sapere chi vincerà. Ecco perché
Tutti gli occhi sono puntati sugli Stati Uniti. Martedì 5 novembre si vota per eleggere il nuovo presidente: i candidati sono diversi, ma di fatto è una sfida a due tra Kamala Harris e Donald Trump. Per conoscere il risultato bisognerà aspettare un po’ di tempo, forse anche più dei quattro giorni necessari per decretare il nuovo inquilino alla Casa Bianca nel 2020, specie se la gara resterà un testa a testa nei sette Swing States, gli Stati in bilico, decisivi ogni volta per il verdetto. LEGGI L'ARTICOLO
Lady Gaga agli ultimi comizi di Harris in Pennsylvania: “È ora di prepararsi a votare"
A supportare la candidata Democratica alla Presidenza degli Stati Uniti ci saranno anche celebrità come Oprah Winfrey e Ricky Martin. In un altro evento è invece attesa Katy Perry LEGGI L'ARTICOLO
Harris nella sua abitazione a Washington durante l'Election Day
Kamala Harris trascorrerà l'Election Day nella sua abitazione a Washington, al Number One Observatory Circle. Lo ha reso noto la sua campagna elettorale, sottolineando che Harris sarà presente ad alcune trasmissioni radio nei sette Stati in bilico per assicurarsi che gli elettori che stanno andando "al lavoro o che sono in pausa pranzo capiscano quanto è alta la posta in gioco e capiscano la sua visione", ha spiegato la sua campagna. "E soprattutto capiscano quando, dove e come votare", ha detto Michael Tyler, il direttore della comunicazione della campagna di Harris.
Campagna Harris: "Potrebbero volerci giorni prima dei risultati"
La campagna di Kamala Harris avverte: ci potrebbero volere giorni prima di avere il risultato elettorale. Invitando alla pazienza e alla calma, la presidente della campagna della vicepresidente Jen O'Malley Dillon ha spiegato che per la notte fra martedì e mercoledì dovrebbero arrivare i risultati "quasi completi" di Georgia, North Carolina e Michigan e quelli "parziali" per Pennsylvania, Arizona e Nevada. Ma i voti probabilmente saranno contati per giorni. A Donald Trump che ha insinuato dubbi sul voto in Pennsylvania, la campagna di Harris ha messo in evidenza che le elezioni "sono le più sicure" della storia americana.
Media: "Trump ospiterà diverse cene domani sera a Mar-a-Lago"
L'ex presidente e candidato Repubblicano alla Casa Bianca Donald Trump avrebbe in programma di accogliere numerosi ospiti in occasione delle cene che starebbe organizzando per domani sera nel resort di Mar-a-Lago. Amici, donatori, membri del Club sarebbero riuniti al Mar-a-Lago Club, secondo molte fonti citate da AbcNews. Trump siederebbe al tavolo con un gruppo di amici ristretti mentre nella sala da ballo si svolgerebbe in contemporanea un'altra cena per i membri del club. Nessun discorso è in programma ma Trump vorrebbe fermarsi a salutare tutti. In giornata Trump dovrebbe andare a votare a Palm Beach.
Elezioni Usa 2024, potrebbero volerci giorni per sapere chi vincerà. Ecco perché
Martedì 5 novembre si vota per eleggere il nuovo presidente: i candidati sono diversi, ma di fatto è una sfida a due tra Kamala Harris e Donald Trump. Per conoscere il risultato bisognerà aspettare un po’ di tempo, forse anche più dei quattro giorni necessari per decretare il nuovo inquilino alla Casa Bianca nel 2020 QUELLO CHE DEVI SAPERE
Harris: "La nostra una campagna spinta dalle persone, no alle accuse reciproche"
Nella sua prima tappa in Pennsylvania - lo stato dove ha scelto di concentrare tutti i suoi ultimi comizi - Kamala Harris ha voluto sottolineare le differenze tra la sua campagna e quella del rivale Donald Trump. Rivolta ai suoi sostenitori e aiutanti, la vicepresidente ha fatto notare che puntare il dito l'uno contro l'altro non porta alcun beneficio - "fa sentire le persone sole" - e che la sua è una campagna a spinta dalle persone.
"E così il modo in cui ho sempre concepito questa campagna e le prossime 24 ore è che mentre andiamo fuori a promuovere i voti in nostro favore, cerchiamo di essere intenzionati a costruire una comunità, a costruire coalizioni, a ricordare alle persone che abbiamo molto più in comune di ciò che ci separa", ha affermato Harris, che tra le fermate in programma in Pennsylvania avrà questa sera i comizi a Pittsburgh e Philadelphia.
Usa: Trump in North Carolina, 'sedete e rilassatevi, vi aiuteremo nel dopo uragano'
L'ex presidente Donald Trump ha dato il via al suo ultimo giorno di campagna elettorale con un comizio a Raleigh, in North Carolina, all'interno di uno stadio vuoto per un terzo della sua capienza, scrive AbcNews, notando inoltre che molti dei presenti hanno abbandonato il luogo dopo l'inizio dell'intervento del candidato Repubblicano.
Trump ha promesso aiuti ai cittadini della Carolina del Nord colpiti dall'uragano, esortandoli a "sedersi e rilassarsi": "È meglio che quelle persone facciano arrivare la FEMA in fretta. Ma lo faremo il 20 gennaio", ha assicurato Trump. "Dite a tutti di sedersi e rilassarsi. Il 20 gennaio vedrete le persone arrivare e aiutarvi come abbiamo fatto in passato".
Analista del Nyt, 'i sondaggi potrebbero sottostimare Trump'
Il capo analista politico del New York Times avverte che i sondaggi potrebbero sottostimare di nuovo Donald Trump. Nate Cohn, pur avvertendo su X di "non avere idea se i nostri sondaggi (o qualsiasi sondaggio) siano giusti", ha spiegato che i risultati potrebbero sballare perché tra i bianchi i democratici superano di gran lunga i repubblicani quando si tratta di rispondere ai sondaggisti. "In queste proiezioni finali, i democratici bianchi avevano il 16% di probabilità in più di rispondere rispetto ai repubblicani bianchi - ha aggiunto -. Ciò solleva la possibilità che i sondaggi possano sottostimare ancora una volta Trump".
Usa: Trump risponde a Michelle Obama, 'mi è permesso colpirla ora?'
Donald Trump ha messo nel mirino l'ex first lady Michelle Obama durante il suo comizio a Raleigh, nella Carolina del Nord. “Michelle mi ha colpito l'altro giorno. Sono stato così gentile con lei, per rispetto, sono stato così gentile. L'altro giorno mi ha colpito - ha detto Trump rispondendo alle parole dell'ex first lady che l'aveva definito 'bugiardo' e 'incompetente'- Stavo per dire ai miei collaboratori: “Mi è permesso colpirla ora?”. Loro mi hanno risposto: “Calma, signore””.
L'ex presidente ha riferito che i suoi consiglieri lo hanno invitato a “rilassarsi” perché sta vincendo le elezioni, ma ha comunque chiesto alle “signore del North Carolina” se fosse un buon consiglio. “Rispondere o rilassarsi?”, ha chiesto alla folla. “Mi piacerebbe rispondere, ma lo terremo in sospeso per un po'”. Già nella giornata di ieri, durante un comizio elettorale a Lititz, in Pennsylvania, il tycoon si era detto fiducioso che “inizieremo a divertirci un po' con Michelle”.
Usa 2024: Trump ai sostenitori, "Non ne possiamo più"
La campagna di Donald Trump ha inviato ai sostenitori un messaggio via cellulare in cui chiede di andare a votare. Il messaggio e' accompagnato dalla frase: "Domani ci schieriamo contro Kamala e dichiariamo di non poterne più. Non è chiaro a cosa si riferisca. Il link rimanda a un sito che indica in quale seggio andare a votare, in base alla residenza.
Trump, 'dazi al 25% al Messico se non ferma i migranti'
In un comizio a Raleigh, North Carolina, Donald Trump ha minacciato di imporre dazi del 25% sull'export del Messico se non ferma il traffico di illegali e droga negli Usa. "Se non fermano questo assalto di criminali e droga nel nostro Paese, imporrò immediatamente una tariffa del 25% su tutto ciò che inviano negli Stati Uniti d'America", ha detto, sottolineando ai suoi fan che erano i primi a cui lo diceva. Poco prima aveva accusato che "molte delle persone" che hanno attraversato il confine sono "assassini".
Staff Harris: Trump chiude la campagna tra tenebre e rabbia
"Sta davvero chiudendo la sua campagna totalmente con tenebre e rabbia": lo ha detto un alto dirigente della campagna di Kamala Harris in merito agli ultimi comizi di Donald Trump.
Election Day, le grandi catene offrono sconti e promozioni per chi vota
Manca solo un giorno all''Election Day'. Decine di milioni di americani hanno già votato, altri milioni si recheranno domani ai seggi per esprimere la propria preferenza tra Kamala Harris e Donald Trump. Per 'celebrare' il voto, molte catene commerciali hanno preparato promozioni speciali, con omaggi o sconti sul cibo e altre offerte.
Diverse grandi catene americane hanno già annunciato le promozioni in programma per domani. Per Starbucks 30% di sconto su ordini di almeno 20 dollari. Il pollo fritto di Kentucky Fried Chicken costerà 7 dollari in meno per ordini superiori ai 25 dollari. I fast food sono sicuramente in prima linea: Wendy's, Shake Shack, Arby's, Johnny Rockets e Little Caesars offrono tutti sconti e prodotti omaggio per la sola giornata di domani. Anche Ikea ha scelto di regalare un 'frozen yogurt' per chi si recherà nei suoi bistrò.
Molte aziende hanno scelto di venire incontro agli elettori in una giornata che li vedrà spostarsi da casa al seggio. Hertz offre un giorno di noleggio gratuito delle sue auto per ordini superiori ai due giorni (incluso il 5 novembre). L'impresa di trasporti Lyft offre il 50% di sconto per chi si reca al seggio con il codice 'Vote24' utilizzando una delle macchine, motorini o biciclette dell'azienda. Anche Uber regala il 50% delle spese di viaggio verso il seggio, solo per chi sceglie l'opzione 'Go vote' nel menù dell'app. L'azienda di San Francisco ha pensato anche a coloro che domani sera si metteranno davanti alla tv per seguire lo spoglio, che potranno approfittare di un 25% di sconto sugli ordini Uber Eats.
Crosetto: "Usa presidio democrazia a prescindere dal presidente"
"Sono convinto che le forze armate americane non cambieranno indipendentememte da chi vincerà negli Usa. Gli Stati Uniti rimarranno un presidio di democrazia fondamentale negli ultimi decenni". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto a Cinque minuti.
Trump tra una gaffe e una storia inventata su Al Capone
Nel comizio di ieri a Kinston in North Carolina Donald Trump è sembrato confondersi sullo Stato in cui si trovava, suggerendo erroneamente la presenza nella folla del candidato della Pennsylvania per il Senato David McCormick. E raccontando una storia inventata su Al Capone, scomparso da tempo, e il ceo di "MyPillow" Mike Lindell, secondo cui i due avrebbero cenato insieme, con Lindell che avrebbe offerto i suoi cuscini al boss. "Se non avesse dormito bene perché non gli piacevano i suoi cuscini, Mike non avrebbe avuto quasi nessuna possibilità di vivere", ha detto Trump. "Si sarebbe liberato di Mike da qualche parte nelle fondamenta di un edificio o qualcosa del genere. Non avreste mai più rivisto Mike. Mike non vuole cenare con Scarface", ha proseguito. Peccato che Capone è morto nel 1947 e Lindell è nato nel 1961.
Nyt: "Gruppi estrema destra pronti a presidiare spoglio in aree democratiche"
Gruppi di estrema destra americani, che sostengono Donald Trump, stanno inviando messaggi ai loro simpatizzanti esortandoli ad organizzarsi per controllare le operazioni di spoglio ed essere pronti a contestare i risultati nelle aree democratiche. E' quanto riporta il New York Times che ha monitorato su Telegram lo scambio di messaggi, in cui figurano immagini di uomini armati che si battono per difendere i propri diritti. E vengono propugnate tesi complottiste sul fatto che una sconfitta di Trump domani sarebbe frutto di una frode contro la quale sarebbe lecito ribellarsi.
"Si sta avvicinando in fretta il giorno in cui non sarà più possibile stare a guardare - si legge in uno dei messaggi pubblicati dalla sezione dell'Ohio dei Proud Boys, gruppo di estrema destra considerato uno dei principali organizzatori dell'assalto al Congresso - o vi schierate con la resistenza o vi mettete in ginocchio accettando volontariamente la tirannia e l'oppressione".
Il Times ha analizzato oltre un milione di messaggi in quasi 50 canali Telegram, il social media preferito dai gruppi estremisti, con oltre 500mila membri, individuando un movimento interconnesso ed in espansione teso a mettere in dubbio la credibilità del risultato elettorale - ovviamente in caso di vittoria di Kamala Harris - interferire con il processo elettorale e possibilmente contestare i risultati.
Sondaggio: 65% israeliani a favore vittoria Trump
Un giorno prima delle elezioni presidenziali statunitensi, un nuovo sondaggio, pubblicato da Times of Israel, riporta che gli israeliani credono che una vittoria del candidato repubblicano Donald Trump sarebbe la cosa migliore per gli interessi di Israele. Alla domanda su chi preferissero come prossimo presidente degli Stati Uniti, quasi il 65 percento degli intervistati dall'Israel Democracy Institute ha scelto l'ex presidente degli Stati Uniti, mentre solo il 13% ha affermato di voler vedere la vicepresidente Kamala Harris vincere le elezioni. Circa il 15% afferma che non c'è differenza per Israele tra i due candidati, mentre il 7% afferma di non saperlo. Il divario tra i due candidati è ancora più netto nel campione ebraico, con il 72% che afferma di pensare che Trump sia migliore per gli interessi di Israele rispetto all'11% che ritiene che Harris sia migliore.
Harris a Univision: "Io da sempre impegnata per Puerto Rico"
Kamala Harris rivendica, in un'intervista in lingua spagnola a Univision, di aver assunto "da tempo" una posizione a sostegno della popolazione di Puerto Rico. "Anche quando ero al Senato come rappresentante della California, sentivo la responsabilità di avere come priorità le esigenze di Puerto Rico che non ha un senatore", ha detto la vice presidente, e candidata democratica, rispondendo ad una domanda sulla polemica scoppiata dopo che un comico al rally di Donald Trump al Madison Square Garden ha definito Puerto Rico "un'isola di spazzatura galleggiante".
Intervenendo nel programma “El Bueno La Mala y El Feo”, Harris ha anche promesso di migliorare le opportunità economiche e migliorare la fatiscente rete elettrica dell'isola: "la mia visione per la crescita è quella che chiamo economia dell'opportunità, tenendo conto che tutti hanno ambizione, etica lavorativa, capacità ma spesso non hanno accesso alle risorse per i loro obiettivi e sogni". Gli abitanti di Puerto Rico, che è un territorio americano, non votano per Casa Bianca e Congresso, ma acquistano il diritto di votare per le presidenziali se sono residenti in uno stato americano.
Milorad Dodik esorta la comunità serba a votare Trump: "E' leader di pace"
Un appello alla comunità serba negli Stati Uniti a votare per Donald Trump arriva dal leader serbobosniaco Milorad Dodik, presidente dell'entità serba della Bosnia Erzegovina, la Republika Srpska, che definisce il candidato repubblicano un leader di pace. "Il ritorno di Trump alla guida degli Stati Uniti significherebbe il ritorno di una politica estera ragionevole ed equa, dalla quale dipende la stabilità globale". Dodik, alleato del Cremlino e oggetto di sanzioni americane, si è detto convinto del fatto che Trump "comprenderà la situazione in Bosnia meglio di quanto non abbiano fatto le precedenti amministrazioni". "Con il primo mandato ha rivelato di essere un presidente di pace che conduce la politica mondiale responsabilmente e tiene conto delle specificità di tutte le parti", ha dichiarato.
Domani election day, ma 78 milioni hanno già votato
Domani è l'election day negli Stati Uniti, ma sono 78 milioni gli americani che hanno già votato. Secondo i dati, aggiornati ad oggi alle 5.30 di questa mattina, diffusi dall'Election Lab dell'University of Florida, oltre 42milioni di elettori hanno votato in anticipo nei seggi, negli Stati che offrono questa possibilità, mentre oltre 35 milioni hanno inviato il loro voto per posta.
Dombrovskis: "Ue si sta rafforzando in mondo frammentato"
"E' importante che stiamo rafforzando la resilienza dell'economia europea, che stiamo anche rafforzando le nostre capacità di difesa perché vediamo in generale che viviamo in una situazione geopolitica più frammentata e conflittuale. E di conseguenza, c'è molto lavoro da fare affinche' l'Unione europea si rafforzi nell'attuale situazione geopolitica conflittuale". Lo ha dichiarato il vice presidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, al suo arrivo alla riunione dell'Eurogruppo rispondendo a una domanda su un'eventuale vittoria di Donald Trump alle elezioni americane.
Sefcovic: "Se in Usa scenario dirompente difenderò interessi Ue"
"Solo un decennio fa l'Ue e i nostri partner commerciali principali erano allineati, ma oggi l'ambiente del commercio internazionale è caratterizzato da una forte competizione anche a causa delle nuove tecnologie dirompenti e le dipendenze economiche vengono a volte utilizzate come armi. Visti questi cambiamenti sismici, le mie priorità per il commercio si concentreranno su competitività europea, parità di condizioni e costruzione di alleanze più forti". Lo ha detto il commissario europeo designato per il commercio internazionale e la sicurezza economica e per le relazioni inter-istituzionali e la trasparenza, Maroš Šefčovič, durante l'audizione di conferma alle Commissioni del Parlamento europeo per il Commercio internazionale (Inta) e per gli affari costituzionali (Afco). Il commissario designato si è impegnato poi a rinnovare il Consiglio per il commercio e la tecnologia Ue-Usa. "A prescindere dall'esito delle elezioni americane - ha spiegato Šefčovič - proporrò un'offerta di cooperazione, compreso un rinnovato Consiglio per il commercio e la tecnologia Ue-Usa, e allo stesso tempo sarò pronto a difendere i nostri interessi in caso di uno scenario dirompente". Quanto alla Cina, lo slovacco ha sottolineato la necessità di trovare un "nuovo equilibrio" sulla base di "trasparenza, prevedibilità e reciprocità" nelle relazioni tra Bruxelles e Pechino, e nell'essere "più assertivi per bilanciare gli squilibri strutturali e le pratiche sleali della Cina".
Gentiloni: "Augurio non cambi quadro relazioni con Ue"
"Tutti aspettano l'esito delle elezioni americane giustamente e la cosa che noi ripetiamo sempre è che comunque la collaborazione tra Unione europea e Stati Uniti non è in discussione quale che sia l'esito di queste elezioni. Però siamo anche consapevoli del fatto che in questi anni, con l'amministrazione guidata dal presidente Biden, si è sviluppato un quadro di relazioni multilaterali molto positivo e che questo quadro è un quadro al quale l'Unione europea tiene moltissimo e che ci auguriamo non venga contraddetto dall'esito elettorale". Lo ha dichiarato il commissario europeo all'Economia, Paolo Gentiloni, al suo arrivo alla riunione dell'Eurogruppo.
Sachs: "Nessuno sa cosa accadrà domani, se ci sarà violenza o meno"
E’ impossibile dire chi vincerà l’infuocata corsa alla presidenza Harris-Trump. Lo ha detto il professor Jeffrey Sachs, docente di economia alla Columbia University e direttore del Center for Sustainable Development, nel suo lungo intervento al convegno ‘Geopolitics of a Changing World’, organizzato a Roma dalla Fondazione Di Vittorio.
"Nessuno sa cosa succederà domani, se ci sarà violenza, se i sondaggi sono sbagliati o se i conteggi richiederanno tempo. Non voglio fare previsioni, ma posso dire che alla fine i Presidenti non contano così tanto". Secondo Sachs infatti l’anima degli States è ben più profonda e sotterranea: un "'deep state' molto grande e potente, una macchina da 1,5 mila miliardi l’anno, operativa in tutto il mondo", sottolinea. Ma chiunque entrerà alla Casa Bianca, che sia l’attuale vice di Joe Biden o il Tycoon, dovrà confrontarsi con una serie di questioni urgenti, che fanno tutte capo ad un’unica parola: sostenibilità. A partire dalla crisi climatica in atto: "Non abbiamo fatto nulla per l’ecologia", è il giudizio tranchant di Sachs. "Ho passato una vita a fare riunioni" con la politica, istituzioni e centri studi e "non abbiamo fatto niente per impedire il disastro. Uno dei nostro due candidati "non crede nella questione ambientale" e "l’altra non so bene cosa crede", chiosa poi.
Accanto, la pace. Una necessità urgente ovunque, dall’Europa al Medio Oriente. "Non voglio che i bambini ucraini e palestinesi siano uccisi dalle bombe, né che i miei figli lo siano", ha detto il professore, evidenziando i rischi sempre più forti di una guerra globale e nucleare, che decreterebbe la fine dell’umanità. E ha concluso, lanciando una ‘proposta’: "Vorrei che Roma fosse il centro di risoluzione dei problemi. Roma dovrebbe essere la città per la pace nel mondo. Io – ha aggiunto – questa settimana parlerò con il Papa di pace, come tema fondamentale 2025. I tempi sono molto pericolosi".
Investitori attendono il voto Usa, calano dollaro e Bitcoin
Il dollaro cala ai minimi di agosto e i rendimenti dei Treasury scendono con gli investitori che rivedono le loro scommesse su una possibile vittoria di Donald Trump alle elezioni. Il Bloomberg Dollar Spot Index perde lo 0,7% mentre i rendimenti sui Treasury a 10 anni calano di 10 punti base al 4,28% dopo che un nuovo sondaggio ha indicato che i trader potrebbero sottovalutare le chance di vittoria di Kamala Harris. Il peso messicano - che ha risentito molto dell'ipotesi di nuove tariffe da parte di Trump - avanza mentre il Bitcoin, volato con il sostegno di Trump alle criptovalute, perde terreno. Un sondaggio del Des Moines Register ha evidenziato che Harris è avanti di tre punti percentuali su Trump nello stato, offrendo un'indicazione su come potrebbe essere la performance della vicepresidente in Wisconsin, uno dei tre stati del 'Blue Wall' che la campagna di Harris ritiene essenziali per la vittoria.
Crosetto: "Non cambiano alleanze chiunque vinca elezioni Usa"
"Vedo che c'è molta incertezza. Gli americani però hanno uno Stato molto forte e sono convinto che qualunque presidente vinca la situazione internazionale e le alleanze non cambieranno". Lo ha detto oggi a Venezia il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in merito alle presidenziali Usa. "Avremo sempre gli Stati Uniti - ha aggiunto Crosetto -, che fino adesso sono stati uno dei pilastri su cui si regge la democrazia del mondo, anche nei prossimi anni, indipendentemente dalle elezioni".
Clinton: "Se vince Trump si prenderà meriti di Biden"
Kamala Harris vincerà e l'economia "esploderà" nei prossimi anni, grazie alle decisioni prese da Joe Biden. Ne è convinto Bill Clinton, 42esimo presidente degli Stati Uniti, secondo cui le persone inizieranno in ritardo a rendersi conto dei progressi ottenuti dalla Casa Bianca durante il mandato che si concluderà a gennaio del 2025. Per Clinton, intervistato dalla Cnn, Harris è una 'risolutrice di problemi' e lo dimostrerà con il suo piano anti-inflazione e con la costruzione di più alloggi federali. "Chiunque vincerà - è la previsione di Clinton - si assisterà a un decollo dell'economia. E quindi: "o Harris trarrà beneficio dal lavoro in cui era coinvolta o se ne approprierà Trump".
Usa 2024, ecco perchè non si saprà subito chi ha vinto
L'esito delle presidenziali americane di novembre è quanto mai incerto e sono molte le ragioni per cui non bisogna aspettarsi una proclamazione rapida del vincitore. Gli Stati Uniti non hanno un sistema di conteggio centralizzato dei voti elettorali come in Italia, dove il Ministero dell'Interno riceve i risultati e poi li comunica. Negli Usa le elezioni sono gestite a livello statale se non addirittura a livello di contea. I voti dei vari seggi vengono contati e passati a una commissione elettorale statale che poi li sigilla e li passa al Congresso, dove in dicembre Senato e Camera riuniti li aprono, li ricontano e li certificano. Poi a gennaio le due Camere in seduta congiunta certificano l'esito alla presenza del Vicepresidente. E' una procedura che richiede mesi, quindi chi dirà la notte delle elezioni chi ha vinto le presidenziali? Per decenni l'onere e l'onore sono stati dell'Associated Press, alla quale negli anni si sono unite altre 'decision desk' - come vengono chiamate - dalla CNN alla Fox, dalla CBS alla NBC, fino alla ABC. Fox News è considerata uno dei più affidabili perchè ha una sua decision desk che e' disgiunta dalla gestione pro-Trump dell'emittente. Bisogna comunque tenere a mente che si tratta di una dichiarazione, non di una certificazione. Cosa dobbiamo aspettarci dalla prossima notte elettorale? Bisogna innanzitutto considerare che alle 23 ora di New York, quando in Italia sono le 5 del mattino del giorno dopo, avranno chiuso tutti i seggi. O almeno dovrebbero, perchè chi è già in fila ha diritto di votare anche se il seggio chiude. Potrebbe cosi' succedere che in un seggio che avrebbe dovuto chiudere alle 20, alle 22 si stia ancora votando. Se ci fosse la vittoria a valanga di uno dei due candidati, si potrebbe conoscere il risultato già durante la notte. Ma nessuno si aspetta una vittoria a valanga nè per Trump nè per Harris, quindi uno scenario come quello del 2012, quando la conferma di Obama alla Casa Bianca fu annunciata gia' alle 23,48 e' improbabile ed è più verosimile quello del 2000, quando nella sfida Bush-Gore il risultato si seppe a dicembre, solo quando la Corte Suprema si espresse al termine di una interminabile battaglia a colpi di ricorsi.
Usa 2024, su Sky TG24 maratona elettorale per le presidenziali
Su Sky TG24 lunga diretta fiume per le elezioni presidenziali americane del 5 novembre. AMERICA 2024 - HARRIS VS TRUMP è il titolo della maratona del canale all news diretto da Giuseppe De Bellis, in onda domani dalle 23.00 alle 19.50 del 6 novembre. Sarà possibile seguire l’esito del voto e i suoi sviluppi, grazie al lavoro dell'intera redazione della testata che interpreterà tutti i dati in realtà aumentata, la rassegna live dei principali siti web e social che seguiranno il grande evento e un corner di approfondimento dedicato all’influenza e all’impegno politico dello show business a stelle e strisce. Inoltre, particolare attenzione sarà dedicata agli effetti della decisione dei cittadini statunitensi sull’Italia: saranno presenti, infatti, collegamenti con gli eventi dell’Ambasciata americana a Roma, dell’American Chamber a Milano e dell’Unione industriali a Torino.

Il governo Lula tifa per Harris negli Usa: "Trump preoccupa"
Mentre il presidente progressista brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, si è espresso a favore della candidata democratica Kamala Harris alla presidenza degli Stati Uniti, il governo esprime preoccupazione per una possibile vittoria di Donald Trump e per una possibile ascesa politica del tycoon Elon Musk, proprietario della piattaforma X e critico dichiarato del capo di Stato. Secondo fonti governative, un nuovo mandato del leader della destra statunitense ha un "maggiore potenziale di conflitto" con Brasilia, riferisce il quotidiano Folha de São Paulo. E uno dei principali motivi di tensione potrebbe essere proprio il rafforzamento politico del magnate sudafricano. Stando alle opinioni degli analisti consultati da Folha, è possibile che Musk torni a inasprire le tensioni con l'esecutivo e la Corte Suprema. Inoltre, i diplomatici brasiliani sono scettici sul sostegno finanziario di Trump al Fondo per l'Amazzonia. Il timore è che, a differenza di quanto accaduto con Joe Biden, le iniziative di cooperazione ambientale possano finire in stallo o addirittura regredire. Nei giorni scorsi, Lula aveva manifestato il suo sostegno alla candidata democratica Harris, ricordando l'attacco al Campidoglio alla fine del mandato di Trump: "Abbiamo visto come si è comportato alla fine del suo mandato, con l'attacco al Campidoglio - ha affermato il presidente -. Una cosa impensabile negli Usa, che si presentavano al mondo come un modello di democrazia".
Borsa, l'Europa sale piano in vista del voto: giù il dollaro
Le Borse europee si muovono in cauto rialzo in vista dell'attesissimo voto di domani negli Stati Uniti. Gli ultimi sondaggi, che vedono Kamala Harris guadagnare terreno, spingono gli investitori ad allentare le scommesse legate al successo di Donald Trump anche se l'esito altamente incerto della sfida suggerisce cautela. I listini europei, che soffrirebbero una vittoria del tycoon, salgono, così come i Treasury, mentre perdono quota il dollaro e il bitcoin, due asset nel paniere del 'Trump trade'. Londra avanza dello 0,6%, Parigi e Milano dello 0,4% e Francoforte dello 0,1% mentre anche a New York i future sono in rialzo, con il Nasdaq che avanza dello 0,4% e l'S&P 500 dello 0,2%. Poco mossi i titoli di Stato in una settimana che dovrebbe vedere la Fed e la Banca d'Inghilterra tagliare i tassi di 25 punti base. Fanno eccezione i Treasury, i cui rendimenti scendono di dieci punti base dopo la corsa dell'ultimo mese in scia alle scommesse su una vittoria di Trump che, con le sue politiche inflazionistiche, potrebbe limitare il taglio dei tassi. Il Btp è poco mosso al 3,67% mentre lo spread con il Bund cede un punto base a quota 125. A Piazza Affari avanzano Diasorin (+1,4%), Saipem (+1,1%), Ferrari (+0,9%), Eni (+0,9%), Stellantis (+0,8%) e Cucinelli (+0,8%) mentre scivolano Amplifon (-1,1%), Iveco (-1%), Generali (-0,8%) e Nexi (-0,5%). Il petrolio corre (+2,5%) dopo che l'Opec+ ha rinviato di un mese l'aumento della produzione, con il Wti che sale a 71,3 dollari al barile. L'oro cede lo 0,4% a 2.738 dollari l'oncia, il dollaro perde lo 0,6% sull'euro a 1,09 mentre il bitcoin arretra dello 0,4% a 68.800 dollari, con il 'Trump trade' che perde slancio.
Unimpresa: "Harris e Trump due strade radicalmente diverse per l'economia statunitense"
La campagna elettorale per la presidenza degli Stati Uniti, in cui si sfidano la democratica Kamala Harris e il repubblicano Donald Trump, delinea due strade radicalmente diverse per l’economia statunitense. Trump propone una visione più aggressiva, fatta di riduzione fiscale e protezionismo commerciale, spingendo il Paese verso un rischio calcolato di deficit e inflazione per rilanciare la crescita. Harris, dall’altra parte, mette in primo piano la stabilità fiscale e la giustizia sociale, puntando su un modello di crescita sostenibile che, pur favorendo una maggiore spesa sociale, cerca di mantenere sotto controllo il debito e l’inflazione. La scelta per gli elettori sarà dunque tra una crescita rapida e disinvolta e un percorso più cauto e bilanciato, con riflessi che potrebbero definirsi solo nel medio-lungo termine". E' quanto si legge in un documento del Centro studi di Unimpresa realizzato in vista dell’election day negli Stati Uniti d’America.
Elezioni Usa, perché si vota di martedì? VIDEO
Usa 2024, l'Ue: "Il nostro compito è prepararci qualunque sia l'esito"
"Sapete benissimo che non facciamo commenti sulle elezioni in Paesi terzi nè dell'Ue. Quindi noi dell'Unione europea, il nostro ruolo è di essere pronti per qualsiasi risultato ci sia alle elezioni negli Stati Uniti". Lo ha dichiarato il portavoce della Commissione europea, Eric Mamer, nel briefing quotidiano con la stampa.
Bolsonaro tifa Trump: "Uno dei più grandi leader conservatori"
L'ex presidente brasiliano di destra, Jair Bolsonaro (Pl), ha espresso il suo sostegno alla candidatura di Donald Trump per le presidenziali negli Stati Uniti di domani, definendolo il "più grande leader conservatore del nostro tempo". "A nome di tutti i brasiliani che amano Dio, lo Stato di Israele, rispettano la famiglia, la proprietà privata, il libero mercato e la libertà di espressione, facciamo i nostri migliori auguri a Trump", ha dichiarato Bolsonaro. L'ex capo di Stato e Trump hanno mantenuto un rapporto stretto durante i rispettivi mandati, condividendo varie visioni politiche. Secondo il leader della destra brasiliana, gli Stati Uniti "hanno proiettato il loro potere" a livello globale "durante il mandato di Trump, tra il 2017 e il 2021". In quel periodo "non ci sono state guerre, c'è stata la pace in tutto il mondo", ha affermato Bolsonaro, mentre ora, evidenzia: "ci sono conflitti, c'è il ritorno del terrorismo e la censura che imprigiona tutti".
Usa 2024, sondaggisti: "Gli americani al voto pensando al portafogli"
L'Election Day di domani e' stato descritto, soprattutto da questa parte dell'Atlantico, come una data quasi epocale: non una semplice elezione per decidere l'inquilino della Casa Bianca e il colore del prossimo Congresso, bensì il giorno delle 'grandi scelte'. Da una parte quello che e' stato definito "l'usato sicuro" ovvero l'affidabilità dei democratici, la loro visione del mondo imperniata sulla Nato e sui valori delle democrazie occidentali, l'idea di un'America pronta a pacificare e a intervenire nel mondo e finanche a farsi portatrice di valori universali. Dall'altra parte, l'imprevedibile Donald Trump, che potrebbe imprimere un'involuzione autoritaria nella prima e più antica democrazia del pianeta, con l'imporsi di un'America non più 'soldato' globale ma ripiegata su se' stessa e sul proprio benessere. Un'America chiusa all'immigrazione, insensibile all'emergenza climatica, restrittiva sui diritti civili, meno incline al multilateralismo e decisamente molto più distante dall'Europa. A ben guardare, tuttavia, il dibattito sulle grandi scelte di campo non ha infiammato i cuori dei quasi 187 milioni di statunitensi registrati a votare dei 244 milioni di aventi diritto. Si tratta di quasi 6 americani su 10 effettivamente interessati a votare e sbaglia chi ritiene che già questo sia un dato deludente vista la portata della posta in gioco. Se tutti gli americani registrati effettivamente voteranno, questa sarà un'elezione da record per la partecipazione: nel 2020 - secondo il Census Bureau - avevano votato poco più di 168 milioni di aventi diritto, il numero di gran lunga piu' alto mai registrato in un'elezione americana. Tornando alle statistiche, solo il 47% (circa 82 milioni di americani) degli elettori ha dichiarato un'affiliazione partitica registrandosi e questo indica evidentemente che la gran parte degli elettori - 100 milioni circa - potrebbe votare uno dei due partiti: a oggi solo i sondaggi potrebbero verosimilmente indovinare quale.
I piu' quotati istituti di statistica e sondaggi - da Gallup, al Pew Research Center fino al portale Statista.com - mettono in evidenza che, nonostante la percezione europea sull'importanza di questa consultazione in un frangente di grave instabilità mondiale - gli americani andranno al voto anche nel 2024 guardando soprattutto al loro portafogli.
America 2024, Harris vs Trump su Sky TG24
Su Sky TG24 lunga diretta fiume per le elezioni presidenziali americane del 5 novembre. AMERICA 2024 - HARRIS VS TRUMP è il titolo della maratona del canale all news diretto da Giuseppe De Bellis, in onda dalle 23.00 del 5 novembre alle 19.50 del 6 novembre. Oltre 20 ore di programmazione dedicata che racconteranno la sfida tra Kamala Harris e Donald Trump per la corsa alla Casa Bianca. Lo speciale sarà arricchito da collegamenti in diretta dagli headquarter di Kamala Harris e Donald Trump, dalla Pennsylvania, uno degli Stati chiave della battaglia elettorale e da Bruxelles, Londra, Gerusalemme e Beirut, per seguire ora dopo ora gli sviluppi del voto e le reazioni internazionali, legate all’enorme impatto che l’esito delle presidenziali statunitensi avrà sugli equilibri geopolitici, anche alla luce dei numerosi conflitti in corso.

J.D Vance, dall'Ohio ai Marine e poi al Senato: chi è il candidato vicepresidente di Trump
Quarant'anni, con radici nel Midwest operaio e alle spalle anni passati prima in Iraq e poi tra studi legali e venture capital. L’ascesa in politica del senatore eletto nel 2022 è culminata con la decisione del tycoon di averlo al suo fianco per le elezioni (anche se tra i due non è stato amore a prima vista). Dal libro "Hillbilly Elegy" alle posizioni politiche: chi è il prossimo potenziale numero due alla Casa Bianca. IL PROFILO
Usa 2024, popolazione Sikh vota in un tempo del Wisconsin. VIDEO
Tajani: "Gli States continueranno a guardare all'Europa"
''Voglio rivolgere un appello a chiunque sarà il successore di Biden alla Casa Bianca: non voltate le spalle alla questione del Mediterraneo e a quella africana. Il fronte ucraino e quello mediorientale sono essenziali per il futuro del pianeta, certo, ma anche il Mediterraneo e l'Africa rappresentato dossier importantissimi. Sono convinto, in ogni caso, che le elezioni Usa possano determinare qualche cambiamento all'interno degli Usa. Ma gli Stati Uniti, all'esterno, continueranno a guardare all'Europa. Noi siamo l'altra faccia dell'Occidente''. Lo ha detto il vicepremier Antonio Tajani intervistato da 'Il Giornale'.
Trump e Harris, le ultime campagne elettorali per ottenere il voto alla vigilia delle elezioni americane
Un'elezione presidenziale diversa da qualsiasi altra nella storia degli Stati Uniti entra nel suo ultimo giorno completo, oggi con Donald Trump, Kamala Harris e le loro campagne che si affannano per portare i sostenitori alle urne in una competizione che entrambi descrivono come un momento esistenziale per l'America.
Anche dopo la sorprendente confusione di eventi degli ultimi mesi, l'elettorato è diviso a metà, sia a livello nazionale che nei sette stati chiave che dovrebbero decretare il vincitore martedì, anche se la vicinanza della competizione significa che potrebbero volerci giorni prima che emerga un vincitore. Più di 77 milioni di elettori hanno già espresso il loro voto, ma i prossimi due giorni saranno un test critico per stabilire se la campagna della vicepresidente Harris o dell'ex presidente Trump abbiano svolto un lavoro migliore nel portare i sostenitori alle urne.
Election day, erette barriere intorno alla Casa Bianca, a Capitol Hill e alla residenza di Harris
Nel timori di disordini a seguito delle elezioni di domani, sono state erette barriere protettive intorno alla Casa Bianca, a Capitol Hill e il Naval Observatory, la residenza della vicepresidente, e candidata democratica, Kamala Harris. Le inferriate, di circa 2,5 metri di altezza, sono state montate nel weekend nell'ambito di una serie di misure di sicurezza aggiuntive adottate dalle autorità della capitale, che comunque continuano ad inviare messaggi rassicuranti alla popolazione dicendo che non sono state ricevute minacce credibili.
Barriere protettive sono state predisposte dal Secret Service anche intorno al convention center di West Palm Beach dove Donald Trump ospiterà un ricevimento la notte elettorale. Anche in questo caso, l'agenzia, finita nella bufera per i due tentati assassinii a cui è scampato l'ex presidente, in particolare quello del 13 luglio, ha detto che queste misure rafforzare "non sono una risposta ad una specifica minaccia ma parte di un'ampia gamma di preparativi per le elezioni di martedì".
Tornando alla capitale, il timore di disordini e violenze come quelle che si sono registrate durante le proteste razziali del 2020 o l'assalto al Congresso da parte dei sostenitori di Trump il 6 gennaio 2021 sta spingendo i proprietari di edifici commerciali nell'area della Casa Bianca a mettere assi di legno di fronte alle vetrine e piazzare delle recinzioioni. "C'e' preoccupazione in città, anche se non ci aspettiamo il pandemonio del 6 gennaio o di quattro anni fa,ma onestamente c'e' paura", ha detto Eric Jones, dell'associazione dei proprietari di edifici di appartamenti e uffici della capitale.
Trump contro Harris, sostanziale testa a testa nella corsa alla Casa Bianca
Secondo gli ultimi sondaggi, la corsa alle elezioni presidenziali americane vede un sostanziale testa a testa tra i due candidati, Donald Trump e Kamala Harris.
Intanto il tycoon aggancia l'avversaria in Pennsylvania mentre l'attuale vicepresidente è avanti in Iowa.

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Elezioni presidenziali Usa 2024, quando si vota e cosa sapere sulla sfida Trump vs Harris
Martedì 5 novembre gli elettori statunitensi sono chiamati a scegliere il loro nuovo presidente. Ci sono più di due candidati, ma sarà un duello tra l'attuale vicepresidente di Joe Biden e il tycoon, in cerca di un secondo mandato alla Casa Bianca dopo quello tra il 2017 e il 2021. Chi vince si insedierà a gennaio 2025 e resterà in carica 4 anni, fino al 2029. Dai temi principali delle campagne elettorali al metodo di elezione del presidente: ecco la guida a uno degli appuntamenti più importanti dell'anno. TUTTI I DETTAGLI
La Kamala texana che sfida i trumpiani in casa. VIDEO
Usa 2024, Verdi Ue: "Chiunque vinca, l'Europa dovrà fare da sola"
"In quest'ultima settimana, ho visto quanto siano divisi questa campagna elettorale e questo paese. E' abbastanza chiaro l'Europa e la crisi climatica, la più grande minaccia per l'umanità, non giocano alcun ruolo in questa campagna nè per i democratici nè per i repubblicani. L'impatto di queste elezioni sulla politica europea, sulla democrazia e sullo stato di diritto sara' enorme". Lo afferma in una dichiarazione l'eurodeputato dei Verdi, Daniel Freund, che ha trascorso la scorsa settimana in campagna elettorale in Pennsylvania e a Washington DC. "Qualunque cosa accada domani, è abbastanza chiaro che il messaggio per l'Europa è che dobbiamo essere in grado di reggerci in piedi da soli, quando si tratta della nostra sicurezza, del sostegno all'Ucraina e come campioni del clima e della democrazia nel mondo", ha aggiunto.
Elezioni Usa 2024, quali star si schierano con Donald Trump e quali con Kamala Harris
Per la Cnn quello di adesso è "il più grande momento politico di Hollywood dai tempi di Obama": attori e cantanti si stanno mobilitando per il voto del prossimo 5 novembre. Molti di loro si sono schierati dalla parte dell'attuale vicepresidente, ma non manca chi va controcorrente e supporta apertamente il tycoon. L'ANALISI
Usa 2024, Harris e Trump agli ultimi comizi. VIDEO
Elezioni Usa 2024, chi sono i Grandi Elettori e come vengono eletti
Manca sempre meno alle elezioni presidenziali degli Stati Uniti, che si terranno il prossimo 5 novembre. A sfidarsi nella corsa alla Casa Bianca saranno l'attuale vicepresidente dem Kamala Harris e il tycoon repubblicano Donald Trump. Dopo il confronto televisivo tra i due candidati, ora l'ultima parola spetta agli elettori. Il voto per le presidenziali statunitensi, però, non è diretto: i cittadini non votano direttamente per il concorrente, ma per un suo rappresentante, il cosiddetto “grande elettore”. Ma come funziona il sistema elettorale americano? E chi sono i Grandi Elettori? ECCO COSA SAPERE
Usa-Cina, media: "Ruolo di mediatore per Musk se vince Trump"
Il miliardario americano Elon Musk potrebbe diventare un mediatore nelle relazioni commerciali tra Cina e Stati Uniti se l'ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump vincesse le prossime elezioni. Lo riferisce Bloomberg che cita l'imprenditore e fondatore di Interconnected Capital Kevin Xu, secondo cui il patrone di Tesla e Space X potrebbe essere un "intermediario chiave su molte questioni tecnologiche e commerciali durante la seconda amministrazione Trump". Derek Scissors, ex funzionario del Pentagono e membro senior dell'American Enterprise Institute, ritiene che Musk goda di un trattamento speciale in Cina e attraverso di lui Pechino potrebbe tentare di influenzare l'amministrazione Trump se verrà rieletto. Come nota Bloomberg, la posizione dell'uomo d'affari riguardo ai rapporti con Pechino è contraria a quella di di altre persone vicine a Trump e la Cina riveste un notevole interesse commerciale per le sue aziende. E' lì, ad esempio, che viene prodotta la meta' dei veicoli Tesla.

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Come Trump potrebbe tornare presidente senza vincere le elezioni
"Con il nostro piccolo segreto possiamo fare grandi cose alla Camera", suggerisce The Donald indicando lo speaker repubblicano Mike Johnson. Tra le parole sibilline del candidato del Gop sembrerebbero celarsi le trame per conquistare la Casa Bianca, anche in caso di risultato incerto, puntando a una "contingent election" dopo aver gettato il Paese nello scompiglio. Ma di cosa si tratta e quale sarebbe il piano del tycoon? LEGGI L'ARTICOLO SU SKY TG24 INSIDER
Elezioni Usa 2024, cosa succederebbe all'economia italiana (ed europea) se vincesse Trump?
Stando agli ultimi sondaggi di RealClear Politics, il tycoon è davanti a Kamala Harris in tutti e 7 gli Stati in bilico, decisivi per l’esito finale del voto. Dai dazi sulle merci Ue alle spese per la difesa, cosa succederebbe al nostro Paese a livello economico se il repubblicano vincesse le elezioni del prossimo 5 novembre? Anche di questo si è parlato nella in una puntata di Numeri, approfondimento di Sky TG24. IL PUNTO
La Cina lavora agli stimoli fiscali in attese delle elezioni Usa
Il Comitato permanente del Congresso nazionale del popolo, il ramo legislativo del Parlamento cinese, ha iniziato oggi la sua riunione di cinque giorni allo scopo di esaminare diverse proposte di legge, nel mezzo delle crescenti attese sul via libera a un corposo e dettagliato pacchetto di stimoli fiscali per rilanciare un'economia incerta. Negli ultimi mesi Pechino ha svelato supporti monetari e finanziari vari e frammentari per rafforzare la fiducia delle imprese e delle famiglie, ma gli economisti hanno sollecitato ulteriori mosse per scuotere e rilanciare la crescita. Secondo gli analisti, gli sforzi potrebbe crescere ancora di più se l'ex presidente americano Donald Trump dovesse ritornare alla Casa Bianca con le elezioni del 5 novembre. L'organismo parlamentare mandarino di vertice, presieduto dal numero tre della gerarchia comunista Zhao Leji, ha avviato i lavori discutendo una bozza di revisione della legge sull'arbitrato cinese, ha riferito l'agenzia di stampa statale Xinhua. Gli economisti di Nomura si aspettano che i legislatori approvino in settimana circa 1.000 miliardi di yuan (140 miliardi di dollari) di bilancio extra, principalmente per i governi locali indebitati. Mentre altri 1.000 miliardi sarebbero al servizio delle banche per cancellare i prestiti in sofferenza degli ultimi quattro anni, in prevalenza legati alla pandemia del Covid-19. Si prevede che le misure concrete debbano essere annunciate venerdì, quando il quadro del voto Usa sarà più chiaro. "Riteniamo che i risultati delle elezioni americane avranno un certo impatto sulla dimensione del pacchetto di stimoli di Pechino", ha affermato Ting Lu, Chief China Economist di Nomura, in una nota. Entrambi i candidati, Kamala Harris e Donald Trump hanno promesso di essere più severi con Pechino, con il tycoon che ha promesso dazi del 60% su tutti i beni cinesi in arrivo nel Paese. "A nostro avviso, la dimensione del pacchetto di stimoli fiscali della Cina sarebbe circa dal 10 al 20% più grande con una vittoria di Trump rispetto allo scenario di una vittoria di Harris", ha scritto Lu, osservando però che "le sfide principali per Pechino provengono dall'interno piuttosto che dall'esterno". La Cina sta lottando contro i consumi interni lenti, una crisi persistente nel settore immobiliare e un debito pubblico alle stelle, tutti fattori che minacciano l'obiettivo di crescita ufficiale di Pechino del 5% per il 2024.
Elezioni USA: da Donald Trump a Kamala Harris, quante ne sai sulle presidenziali?
Dopo una campagna elettorale non priva di colpi di scena, con il candidato democratico Joe Biden che si è ritirato in corsa cedendo il posto a Kamala Harris, e confronti televisivi con l’avversario Donald Trump che hanno incollato allo schermo migliaia di elettori (IL DIBATTITO), la parola ora spetta ai cittadini americani (SPECIALE ELEZIONI).
Tuttavia, non è proprio così. I cittadini statunitensi non eleggono direttamente il presidente e il vicepresidente. Nel Paese vige infatti il sistema del collegio elettorale: gli americani con il voto del prossimo 5 novembre demandano la scelta al collegio dei grandi elettori. FAI IL QUIZ
Elezioni Usa 2024, potrebbero volerci giorni per sapere chi vincerà. Ecco perché
Tutti gli occhi sono puntati sugli Stati Uniti. Martedì 5 novembre si vota per eleggere il nuovo presidente: i candidati sono diversi, ma di fatto è una sfida a due tra Kamala Harris e Donald Trump. Per conoscere il risultato bisognerà aspettare un po’ di tempo, forse anche più dei quattro giorni necessari per decretare il nuovo inquilino alla Casa Bianca nel 2020, specie se la gara resterà un testa a testa nei sette Swing States, gli Stati in bilico, decisivi ogni volta per il verdetto. COSA SAPERE
Elezioni Usa 2024, la Fed prepara taglio dei tassi per il dopo voto. Cosa vuol dire
Manca pochissimo al voto negli Stati Uniti e l’incertezza continua a regnare nei sondaggi: Kamala Harris e Donald Trump sembrano appaiati nei consensi e poche manciate di voti negli Swing States possono essere determinanti per stabilire chi siederà alla Casa Bianca a partire da gennaio. Intanto però i temi economici rimangono sul tavolo e la Federal Reserve - la banca centrale degli Stati Uniti - sembra pronta a decretare un nuovo taglio del costo del denaro, dopo quello già stabilito un paio di mesi fa. L'ANALISI
Usa, Trump contro la stampa: “Non mi dispiacerebbe se sparassero ai media”
A due giorni dal voto, Donald Trump torna a far discutere con una nuova affermazione provocatoria. Dopo le "pistole da puntare contro Liz Cheney", il tycoon questa volta ha preso di mira la stampa, sostenendo che non gli "dispiacerebbe se qualcuno sparasse ai media". "Per uccidermi qualcuno dovrebbe sparare attraverso i giornalisti presenti e la cosa non mi dispiacerebbe così tanto", ha dichiarato durante un comizio in Pennsylvania, uno Stato chiave per la vittoria finale, definendo i media "gravemente corrotti. LEGGI L'ARTICOLO