La vera storia di Natalia Grace, la bambina protagonista della serie Good American Family

Mondo

Introduzione

Disponibile sugli schermi di Disney+ dallo scorso 9 aprile, la miniserie drama “Good American Family” ha già fatto molto parlare di sé. La serie, articolata in una sola stagione da otto episodi, ripropone una narrazione inedita sul surreale caso di Natalia Grace, la giovane americana di origine ucraina affetta di una rara forma di nanismo, presa in adozione da diverse famiglie statunitensi, per poi essere abbandonata pochi anni dopo a causa delle sue anomalie fisiche e comportamentali. La vicenda aveva già acquisito un grande eco mediatico negli Usa dopo la pubblicazione del documentario “The Curious Case of Natalia Grace”, trasmesso su Investigation Discovery nel 2023. 

Quello che devi sapere

La protagonista

Dalla nascita, Natalia Grace si dimostra affetta da una particolare forma di nanismo, la displasia spondiloepifisaria congenita, una rara patologia genetica che colpisce lo sviluppo delle ossa e della colonna vertebrale. Proprio a causa di questa condizione, la madre biologia di Natalia, all’epoca ventiquattrenne, rinunciò alla patria potestà della figlia, che di conseguenza finisce in orfanotrofio. A sette anni, a seguito di una prima adozione internazionale, Natalia, si sposta negli Stati Uniti, ma nel giro di un anno anche i nuovi genitori scelsero di rinunciare alla patria podestà della bambina per via dei suoi atteggiamenti. 

L’adozione dei Barnett

Due anni dopo, nel 2010, arriva il secondo tentativo di adozione, questa volta da parte della famiglia Barnett, originaria dell’Indiana. A differenza dei precedenti, Kristine e Micheal appaiono due genitori premurosi, aventi già tre figli, tra i quali, Jacob, un ragazzino affetto da una forma di autismo ad alto funzionamento. Dopo un primo periodo di tranquillità, la situazione precipita. I Barnett, venendo a conoscenza di alcuni comportamenti bizzarri messi in atto dalla bambina e aspetti atipici del suo aspetto fisico (come la comparsa precoce di mestruazioni o peli pubici) iniziano a nutrire dubbi in merito alla sua età e al suo passato. Scelgono di sottoporla a numerose visite mediche, dalle quali emerge che la figlia adottiva presenta la struttura del cranio di una persona adulta e molti denti permanenti. Nonostante l’incapacità da parte dei dottori di attribuirle un’età precisa, i Barnett si convincono che non possa avere sette anni. 

Le paure di Kristine e Micheal

Da qui il secondo abbandono. Kristine e Micheal iniziano a sospettare che Natalia sia in realtà una truffatrice che voglia approfittarsi della loro disponibilità economica per pagare le sue spese mediche. I Barnett sono stati influenzati da Orphan, un film horror uscito nel 2009 nel quale una famiglia americana scopre che la bambina di nove anni adottata dalla Russia è in realtà è una donna di 33 anni che soffre di un grave disturbo ormonale, e vuole ucciderli. 

L’ennesimo abbandono

Dai dubbi si passa in fretta alle accuse. Secondo i Barnett, Natalia avrebbe cercato prima di fare del male alla famiglia mettendo delle puntine in fondo alle scale; poi avrebbe provato ad avvelenare il caffè di Kristine, ma non riuscendo, avrebbe anche provato a uccidere la madre adottiva gettandola contro una recinzione elettrica. Così, nel 2011 la famiglia decide di presentare una petizione al tribunale successorio della contea di Marion per cambiare legalmente il certificato di nascita di Natalia, spostando la data dal 2003 al 1989, quindi modificando la sua età da otto a 22 anni. Dopodiché le prendono in affitto un appartamento a Westfield costringendola a vivere da sola. Loro scelgono di trasferirsi in Canada per evitare ogni contatto con lei.

Le parole di Natalia

Diversi anni dopo, nel 2025, in un’intervista a People, Natalia Grace commenta così l’abbandono dei Barnett: “Non capivo perché fossi sola. Sapevo solo di avere dentro di me questo istinto di spingermi oltre e sopravvivere. Tutto quello che mi dicevano era: ‘Ogni volta che qualcuno ti chiede quanti anni hai, rispondi che hai 22 anni e che hai cercato di uccidere la tua famiglia. Mi hanno insegnato a mentire’”.

Il terzo tentativo

A interrompere la solitudine della bambina, è l’incontro con una donna, che la nota mentre è seduta sul marciapiede fuori casa e inizia a parlarle. La sconosciuta si chiama Cynthia Mans e la invita a trasferirsi nella sua abitazione, in cui convive assieme al marito, il pastore cristiano Antwon Mans, e altri dieci bambini, tutti adottati. Inizialmente i Mans le chiedono un contributo di 250 dollari per l’affitto, poi la accolgono ufficialmente all’interno della casa. Nel 2013 Natalia diventa legalmente parte della famiglia che, attraverso nuovi esami e analisi del Dna, smentisce le accuse dei Barnett, riportando la sua data di nascita al 2003. 

Nuove problematiche

Durante i dieci anni di permanenza di Natalia dalla famiglia Mass, che si concluderà nel 2023, le tensioni iniziano piano piano ad emergere. Il padre Antwon scopre alcuni messaggi tra Natalia e un uomo conosciuto sui social e decide di confiscarle il telefono e proibirle di contattarlo di nuovo. Alcuni testimoni avrebbero anche dichiarato di aver visto i genitori frustarla con una cintura e schiaffeggiarla in faccia. Secondo la rivista People, né i Mans né Natalia hanno mai voluto commentare tali dichiarazioni.

La via di fuga

Pochi giorni prima di Natale del 2023 Natalia scappa insieme al suo fidanzato di allora da una chiesa di Nashville, dove si era trasferita nel frattempo con i Mans. Ad aiutarla ci pensano Nicole DePaul, 49 anni, e il marito Vince, 51, vecchi amici del fidanzato di Natalia che in precedenza avevano provato ad adottarla invano. Come Natalia, i DePaul sono persone nane, grazie alle quali, la giovane riesce a costruirsi una nuova esistenza. Da quel momento studia per il diploma di scuola superiore e per la patente, sperando in futuro di diventare maestra. 

La diagnosi di disturbo reattivo dell’attaccamento

Dopo la fuga dai Mans, Natalia va a vivere con i DePaul e la loro figlia Mackenzie, di 19 anni. Le è stato diagnosticato un disturbo reattivo dell’attaccamento, oltre ad ansia, disturbo da deficit di attenzione e iperattività e disturbo da stress post-traumatico. “Una delle mie priorità - ha detto a People - è non fare promesse che non posso mantenere. Ho avuto troppe promesse che sono state infrante. Sono semplicemente pronta ad andare avanti”. 

Il processo contro i Barnett

Le false accuse dei Barnett tuttavia non rimasero inosservate. Nel 2013 i procuratori della contea di Tippecanoe, nell’Indiana, accusano Kristine e Michael Barnett di abbandono di persona non autosufficiente e associazione a delinquere finalizzata all'abbandono di persona non autosufficiente. Nel 2022 Michael viene dichiarato non colpevole, nel 2023 anche le accuse contro Kristine sono archiviate.