
Secondo Bloomberg gli Stati Uniti avrebbero finora respinto la proposta europea sulla rimozione di tutte le tariffe sui beni industriali, incluse le auto. Pechino blocca per ritorsione l'export di terre rare e anche le consegne di nuovi Boeing. Il tycoon: "È la Cina che deve fare un accordo con noi". Meloni in vista del suo incontro con il presidente americano: "Sono consapevole di cosa rappresento e difendo"
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Continua la guerra dei dazi. L'Ue e gli Usa hanno fatto pochi progressi nel colmare le differenze sul commercio e i funzionari americani hanno indicato che la maggior parte dei dazi sull'Ue non saranno rimossi immediatamente, secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti. Gli Stati Uniti avrebbero finora respinto la proposta dell'Ue sulla rimozione di tutte le tariffe sui beni industriali, incluse le auto. Washington avrebbe suggerito che alcuni dei dazi potrebbero essere compensati con un aumento degli investimenti e delle esportazioni.
Resta la minaccia su chip e farmaci, spunta quella ai pomodori messicani, tassati del 21%, La Cina blocca per ritorsione l'export di terre rare e anche le consegne di nuovi aerei Boeing. E Trump attacca, in una nota: "La palla è in mano alla Cina, sono loro che devono fare un accordo con noi non il contrario".
Giorgia Meloni intanto è in contatto con Ursula von der Leyen in vista del viaggio a Washington di giovedì. "Sono consapevole di cosa rappresento e difendo", ha detto la premier parlando del faccia a faccia che la aspetta con Trump.
Per quanto riguarda i Mercati, bene le Borse europee, con Milano che ha chiuso in rialzo del 2,39%. Bene anche le principali piazze di Asia e Pacifico, mentre Wall Street ha chiuso in leggero calo: il Dow Jones ha perso lo 0,39% a 40.368,72 punti, il Nasdaq lo 0,05% a 16.823,17 punti mentre lo S&P 500 ha lasciato sul terreno lo 0,17% a 5.296,61 punti.
Per approfondire:
- Guerra dazi Cina-Usa, cosa pensano gli analisti sulla posizione e sui rischi di Pechino
- Borse europee, i consigli di Morgan Stanley per difendersi dai rimbalzi del mercato
- Dazi, è allarme per invasione di merce cinese. L'Italia: "Ue adotti misure"
- La risposta dell'Ue al dietrofront di Trump
- Trump accusato di "insider trading": cosa significa e perché è reato manipolare i mercati
- Perché i dazi e le politiche di Trump potrebbero causare una fuga dei cervelli dagli Usa
- iPhone, perché i dazi americani fanno volare il prezzo degli smartphone di Apple
- Dazi, come difendere i risparmi? Dai Btp alle monete rifugio, i consigli degli esperti
- Dazi, pronta la risposta Ue alle tariffe di Trump. Colpite le Harley, salvo il whisky
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Trump: potremmo volere che paesi scelgano fra Usa e Cina
Donald Trump non esclude che la sua amministrazione possa volere che alcuni paesi scelgano tra gli Stati Uniti e la Cina. Lo ha detto lo stesso presidente americano in un'intervista a Fox Noticias, riportata dai media americani, rispondendo a chi gli chiedeva della Belt and Road Initiative e se desiderava che alcuni paesi latinoamericani scegliessero fra i due paesi.
L'euro a 1,1286 dollari dopo la chiusura di Wall Street
L'euro è scambiato a 1,1286 dollari dopo la chiusura di Wall Street. La moneta unica perde lo 0,57% verso il biglietto verde.
Wall Street chiude in calo, Dj -0,39%, Nasdaq -0,05%
Wall Street chiude negativa. Il Dow Jones perde lo 0,39% a 40.368,72 punti, il Nasdaq cede lo 0,05% a 16.823,17 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,17% a 5.296,61 punti.
Guerra dei dazi, iniziati i negoziati tra Europa e Usa

Trump: "È la Cina che deve fare un accordo con noi"
"La palla è in mano alla Cina, sono loro che devono fare un accordo con noi non il contrario". Lo ha detto Donald Trump in una nota letta dalla portavoce Karoline Leavitt. "Non c'è nessuna differenza tra la Cina e gli altri Paesi, solo le sue dimensioni", ha aggiunto il presidente.
Ambasciatore cinese in Italia: "In guerra commerciale non ci sono vincitori"
"Recentemente, gli Stati Uniti hanno annunciato l'imposizione di dazi reciproci su tutti i partner commerciali, danneggiando gravemente i legittimi interessi di tutte le parti coinvolte. Si tratta di un tipico atto di protezionismo, unilateralismo e bullismo economico, che ha suscitato una diffusa opposizione nella comunità internazionale", scrive l'ambasciatore cinese in Italia Jia Guide in una nota.
A Palazzo Chigi terminato vertice in vista missione in Usa
A Palazzo Chigi è terminato il vertice di governo in vista della missione a Washington di Giorgia Meloni, in programma giovedì. Alla riunione, oltre alla presidente del Consiglio, hanno partecipato i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani, il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, il ministro della Difesa Guido Crosetto e quello degli Affari europei, Tommaso Foti. LEGGI L'ARTICOLO
Wall Street in lieve calo: Dj -0,05%, Nasdaq -0,08%
Wall Street gira in territorio leggermente negativo. Il Dow Jones perde lo 0,05% a 40.508,22 punti, il Nasdaq cede lo 0,08% a 16.821,76 punti mentre lo S&P 500 lascia sul terreno lo 0,01% a 5.405,38 punti.
Elkann: "Auto a rischio, ma non è troppo tardi"
Dazi e regole rigide mettono a rischio l'industria dell'auto, ma "non è troppo tardi se gli Stati Uniti e l'Europa intraprendono le azioni urgenti necessarie per promuovere una transizione ordinata. Le parole di Trump sui dazi per l'auto sono incoraggianti". John Elkann parla agli azionisti di Stellantis ad Amsterdam, nella prima assemblea generale dopo l'uscita dal gruppo di Carlos Tavares. Proprio gli spiragli sulla tregua sui dazi al settore auto fanno volare il titolo in Borsa, che chiude la giornata con un +6,5% a 8,3 euro.
Fitto: "siamo al lavoro sui dazi in modo efficace e positivo"
Sui dazi di Trump "mi auguro che, al di là delle posizioni e delle dichiarazioni, si raggiungano intese positive. Come sapete, si sta lavorando in queste ore in modo molto efficace e positivo. La sospensione di 90 giorni dei dazi rappresenta un terreno mi auguro fertile per trovare intese utili e possibili, che possano dare un supporto vero, che possano far comprendere la necessità di creare un sistema di regole più accessibile, che possa consentire all'Europa di svolgere un ruolo da protagonista in un contesto mondiale", ha detto il commissario europeo alla Coesione Raffaele Fitto, in videocollegamento col Forum Confcommercio.
O'Leary (Ryanair): "Con dazi su aerei ritarderemo consegna Boeing"
"Se verranno imposti dazi su quegli aerei, è molto probabile che ne ritarderemo la consegna". Lo ha dichiarato il numero uno di Ryanair Michael O'Leary al Financial Times parlando di 25 aerei che Ryanair dovrebbe ricevere da Boeing a partire da agosto. Non ne avrà bisogno prima di "marzo, aprile 2026", ha spiegato. "Potremmo ritardarli e sperare che il buon senso prevalga".
Le Borse europee chiudono in positivo
Le Borse europee archiviano la seduta in positivo. Francoforte segna un +1,43% con il Dax a 21.253 punti. Parigi registra un +0,86% con il Cac 40 a 7.335 punti. A Londra il Ftse 100 sale dell'1,41% a 8.249 punti.
Meloni e l'incontro con Trump negli Usa: “Consapevole di cosa rappresento e difendo”
“Faremo del nostro meglio, sono consapevole di quello che rappresento e sono consapevole di quello che sto difendendo”: a dirlo è stata la premier Giorgia Meloni, intervenendo alla cerimonia dei Premi Leonardo a Villa Madama, riferendosi alla missione a Washington, dove giovedì incontrerà il presidente degli Stati Uniti Donald Trump: LE SUE PAROLE.
Borsa, Milano chiude in rialzo del 2,39%
La Borsa di Milano chiude in deciso rialzo. Il Ftse Mib sale del 2,39% a 35.843 punti.
Meloni: "Momento difficile, vediamo come va nelle prossime ore"
È un momento difficile, vediamo come va nelle prossime ore",ha detto la premier Meloni nel suo intervento alla cerimonia dei Premi Leonardo, a Villa Madama. E riferendosi alla missione a Washington dove incontrerà il presidente degli Usa Donald Trump ha aggiunto con una punta d'ironia: "non sento alcuna pressione come potete immaginare per i miei prossimi due giorni".
Meloni prima della visita negli Usa: "Sono consapevole di cosa rappresento e difendo"
"Faremo del nostro meglio, sono consapevole di quello che rappresento e sono consapevole di quello che sto difendendo". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel suo intervento alla cerimonia dei Premi Leonardo, a Villa Madama, riferendosi alla missione a Washington, dove giovedì incontrerà il presidente degli Usa Donald Trump.
Trump: "Difenderemo agricoltori Usa in prima linea in guerra dazi"
Donald Trump promette di difendere gli agricoltori americani, che "vengono sempre messi in prima linea con i nostri avversari, come la Cina, ogni volta che c'è un negoziato commerciale o, in questo caso, una guerra commerciale", come scrive su Truth. "La stessa cosa - ricorda - è successa durante il mio primo mandato. La Cina è stata brutale con i nostri agricoltori, ho costretto questi patrioti a resistere e abbiamo raggiunto un grande accordo commerciale. Ho ricompensato i nostri agricoltori con un pagamento di 28 miliardi di dollari, per tutta la durata dell'accordo con la Cina. È stata un'ottima transazione per gli Stati Uniti, finché non è arrivato il corrotto Joe Biden e non l'ha applicata".
Trump: "La Cina ha rinnegato l'accordo sui Boeing"
"È interessante notare che hanno appena rinnegato il grande accordo con Boeing, affermando che 'non prenderanno possesso' di aerei su cui si sono completamente impegnati", scrive Donald Trump su Truth, commentando la decisione di Pechino di non accettare ulteriori consegne di jet Boeing.
Media: Usa respingono proposta Ue su zero dazi a industria
L'Ue e gli Stati Uniti hanno fatto pochi progressi nel colmare le differenze sul commercio e i funzionari americani hanno indicato che la maggior parte deidazi sull'Ue non saranno rimossi immediatamente. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando alcune fonti, secondo le quali gli Stati Uniti avrebbero finora respinto la proposta dell'Ue sulla rimozione di tutte le tariffe sui beni industriali, incluse le auto. Washington avrebbe suggerito che alcuni dei dazi potrebbero essere compensati con un aumento degli investimenti e delle esportazioni.
Boeing in calo a Wall Street con la Cina: -2,13%
Boeing apre in calo con le indiscrezioni sul blocco da parte della Cina delle consegne di nuovi aerei alle sue compagnie. I tioli Boeing perdono il 2,13%.
Borsa, Europa conferma rialzo, Milano allunga a +2%
Le Borse restano sostanzialmente positive, con l'avvio di Wall Street in lieve rialzo. Milano allunga più degli altri listini con il Ftse Mib che tocca un +2%. Francoforte tiene a +1% nonostante il crollo dell'indice Zew che ha segnato il calo più forte dal 2022. Madrid sale dell'1,6%, Londra dello 0,9%. La più cauta resta Parigi (+0,27%) zavorrata dal lusso con il il tonfo di Lvmh (-7,6%) che paga la delusione del mercato per la trimestrale e viene sorpassata da Hermes per capitalizzazione. Lo spread inverte la rotta. Il differenziale tra Btp e Bund lima e oscilla su quota 117 punti con il rendimento del decennale stabile al 3,71%. Sempre in calo tra le commodity il petrolio.
Uiv: "Fiducia per l'evoluzione dei negoziati sui dazi "
Il Consiglio nazionale Uiv (Unione italiana vini) ritiene un buon passo avanti quanto definito in materia di etichettatura dal Pacchetto vino presentato dal commissario europeo per l'Agricoltura e l'alimentazione, Christophe Hansen, lo scorso 28 marzo. A comunicarlo in una nota è la stessa Unione italiana vini. "La proposta normativa illustrata rappresenta infatti un progresso - sottolinea Uiv - per la digitalizzazione delle informazioni ai consumatori rispetto a ingredienti e valori nutrizionali attraverso l'utilizzo del Qr code". Nel corso del Consiglio, che si è tenuto a Canelli (Asti), il presidente Uiv Lamberto Frescobaldi ha espresso anche "fiducia per l'evoluzione dei negoziati sui dazi americani in vista della missione della presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, che incontrerà Trump giovedì.
Onu: "Dazi Usa rischiano di devastare le economie più povere"
Le economie più povere e vulnerabili devono essere esentate dai dazi doganali annunciati dagli Stati Uniti. Lo sostiene l'agenzia delle Nazioni Unite per il commercio e lo sviluppo (Unctad) che in un rapporto appena pubblicato esprime preoccupazione per gli aumenti tariffari annunciati da Stati Uniti e Cina. L'agenzia chiede che le economie più povere e vulnerabili siano esentate dai dazi doganali che l'amministrazione statunitense intende adottare nei confronti di 57 Paesi, volte a correggere il deficit commerciale degli Stati Uniti con i suoi partner internazionali e che, secondo l'Unctad assomiglia sempre più a una guerra commerciale. Il rapporto rileva che in molti casi l'imposizione di tariffe, che l'amministrazione statunitense definisce "reciproca", rischia di devastare le economie più povere e vulnerabili, senza ridurre significativamente il deficit commerciale degli Stati Uniti né aumentare le entrate fiscali del Paese. Dall'Angola a Vanuatu, i 57 partner commerciali coinvolti contribuiscono in realtà in misura minima al deficit commerciale degli Stati Uniti, sottolinea il rapporto delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo. Di questi, 11 sono considerati aesi meno sviluppati e 28 rappresentano ciascuno meno dello 0,1% dei deficit.
Urso: “No a guerra dei dazi, colpirebbe soprattutto Italia e Ue”
"Dobbiamo assolutamente evitare una guerra daziaria e realizzare una effettiva de-escalation perché la guerra commerciale colpirebbe chiunque e sopratutto la nostra Europa, quindi la nostra Italia". Lo ha detto il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso. "Per questo la missione che la presidente del Consiglio Giorgia Meloni avrà tra poche ore a Washington è particolarmente importante e significativa per convincere tutti che occorre dialogare, confrontarsi - ha sottolineato - evitare ogni misura ritorsiva e prospettare per quanto possibile, sin da ora, un'area di libero scambio tra Ue e Nord America. Zero dazi tra le due sponde dell'Atlantico per creare il più grande bacino commerciale produttivo e tecnologico del pianeta".
Industriali: "Nonostante dazi l'automotive resta in Messico"
Francisco González, presidente esecutivo dell'Associazione nazionale dei produttori messicani di ricambi auto (Ina), ha affermato che, nonostante l'incertezza che circonda possibili adeguamenti tariffari da parte degli Usa, l'industria automobilistica messicana rimane dinamica. Finora, ha affermato, non si sono verificate chiusure, bensì sospensioni tecniche delle attività legate a processi di modernizzazione, come ad esempio nello stabilimento Stellantis di Toluca. Inoltre, Nissan continua a riporre fiducia nel Paese, con la decisione di produrre un nuovo modello nel territorio.
Borsa, Milano +1,4% con Stellantis, Leonardo e Unicredit
La Borsa di Milano resta, tra le Piazze europee, la più tonica. Il Ftse Mib sale dell'1,4% a 35.492 punti. Sempre in spolvero Stellantis (+4,3%) con la potenziale tregua sui dazi per le auto annunciata dal presidente Usa, Donald Trump. Sale tra i titoli della difesa Leonardo (+3,17%). In prima fila tra i bancari Unicredit (+2,7%) all'indomani del via libera dell'Antitrust tedesco ad acquisire fino al 29,9% di Commerzbank. Di buon passo Mps (+2,47%) e Mediobanca (+2,33%) in attesa dell'assemblea di giovedì chiamata, tra l'altro, a deliberare sull'aumento a servizio dell'offerta su Piazzetta Cuccia da parte del Monte.
Vance apre a Starmer sui dazi: "Con Gb asse privilegiato"
Il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance ha aperto alla possibilità di raggiungere un "ottimo" accordo commerciale bilaterale con la Gran Bretagna, in grado di riassorbire tutti i dazi imposti da Washington. Lo ha detto nel corso di un'intervista al podcast britannico UnHerd sottolineando come i due Paesi stiano lavorando "intensamente" sull'intesa e sul fatto che ci siano "buone possibilità" per concretizzarla. Vance ha rivolto parole molto amichevoli al premier laburista Keir Starmer e sul rapporto "privilegiato" tra Washington e Londra. Un rapporto inoltre "profondo", che deriva dalla "affinità culturale" tra i due Paesi "in quanto fondamentalmente l'America è anglosassone".
Madrid attiva scudo di 5 miliardi per le aziende
Il Consiglio dei ministri spagnolo ha dato il via libera alle prime misure con uno scudo da 5 miliardi per le imprese colpite "dal nuovo quadro tariffario approvato dagli Stati Uniti" . In particolare, è stata approvata la prima linea di garanzie dell'Istituto di Credito Ufficiale (Ico) per 1 miliardo di euro, del quale 750 milioni saranno destinati a sostenere la liquidità aziendale e altri 250 milioni andranno a nuovi progetto di investimenti, segnala il ministero di Economia. A questi crediti potranno accedere aziende che vendono all'estero le cui esportazioni o importazioni agli Stati Uniti siano superiori al 5% del proprio volume di business o anche imprese colpite in forma indiretta perché "parte di catene di valore globale", specifica un comunicato del ministero. Le misure fanno parte di un pacchetto più ampio di 14 miliardi di euro in totale per rispondere all'attacco sulle tariffe lanciato dal presidente statunitense Donald Trump, per ora congelato per 90 giorni. E sono state concordate dall'esecutivo progressista anche con il Partito Popolare all'opposizione. Il titolare di Economia Carlos Cuerpo è oggi a Washington, dove ha in programma una riunione con il segretario di Stato del Tesoro Scott Bessent, che aveva criticato l'apertura del governo spagnolo alla Cina. La portavoce dell'esecutivo Pilar Alegria ha assicurato che la riunione di Cuerpo a Washington "è sotto l'ombrello della più assoluta normalità", delle relazioni fra Madrid e Washington, "era chiusa da prima" del viaggio del premier Sanchez in Cina e in Vietnam, e punta a "continuare a rafforzare le relazioni commerciali con un Paese così importante come gli Stati Uniti".
Ue: “Norme su tech, salute e agroalimentare non sono negoziabili”
“È fondamentale ricordare che gli standard dell'Ue, in particolare quelli su agroalimentare, salute e sicurezza, sono sacrosanti. Non fanno parte del negoziato" sui dazi "e non ne faranno mai parte, né con gli Stati Uniti né con nessun altro", ha ribadito il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill, nel briefing con la stampa, ricordando che si tratta di "una linea rossa" come nel caso delle leggi su tech e digitale. Una loro revisione "non è in discussione", ha aggiunto il portavoce confermando quanto già detto la scorsa settimana anche dalla presidente Ursula von der Leyen.
I numeri del portavoce Ue
"Le relazioni commerciali tra l'Ue e gli Stati Uniti hanno un valore annuo di 1.600 miliardi di euro: si tratta di una straordinaria opportunità economica per entrambe le parti, che genera benefici concreti su entrambe le sponde dell'Atlantico. Attualmente, Ue e Usa hanno investimenti" reciproci "per un totale di 5.300 miliardi di euro e sono 3,4 milioni i lavoratori statunitensi impiegati grazie agli investimenti europei negli Stati Uniti", ha spiegato il portavoce, aggiungendo che l'Ue fornisce agli Stati Uniti "ingredienti farmaceutici, macchinari avanzati, apparecchiature ad alta tecnologia e componenti per l'industria aerospaziale". "Quanto all'affermazione secondo cui l'Ue non acquisterebbe prodotti alimentari e automobili americani: abbiamo già manifestato la volontà di raggiungere il miglior accordo possibile", ha ribadito Gill, indicando che "un'intesa su dazi zero per i beni industriali, comprese le automobili, aprirebbe enormi opportunità per i produttori di entrambe le parti". "Sul fronte agroalimentare - ha aggiunto - i dati parlano chiaro: nel 2023 l'Ue ha importato dagli Stati Uniti prodotti del settore per un valore di 12 miliardi di euro. Dal 2005, le importazioni europee di beni agroalimentari americani sono aumentate del 77%. È quindi evidente che vi sono già settori in cui la cooperazione è forte e continua a crescere".
Ue a Trump: “Non siamo approfittatori ma amici degli Usa”
“In merito all'invito del presidente Trump affinché l'Ue si sieda al tavolo delle trattative: signor presidente, siamo già seduti a quel tavolo. Quanto poi all'affermazione secondo cui l'Unione europea starebbe approfittando degli Stati Uniti, anche in questo caso i fatti non supportano le affermazioni”, ha detto ancora il portavoce della Commissione Ue per il Commercio Olof Gill, durante il briefing con la stampa. "L'Ue è una fonte affidabile di materie essenziali per gli Usa" e "il principale acquirente di gas naturale e petrolio americani. A me sembra più un miglior amico che qualcuno che se ne approfitta", ha sottolineato.
Trump promette permessi rapidi a aziende che vogliono trasferirsi in Usa
Donald Trump assicura "permessi rapidi" alla aziende che vogliono trasferirsi negli Stati Uniti ed "essere parte dell'età dell'oro". Il presidente, sul suo social Truth, afferma: "Nvidia si è impegnata a investire 500 miliardi di dollari per realizzare i supercomputer per l'intelligenza artificiale solamente negli Stati Uniti. È una bella notizia. Tutti i permessi necessari saranno rilasciati rapidamente a Nvidia e a tutte le altre società che si impegnano a essere parte dell'età dell'oro".
Ue: “Il dialogo con gli Usa sui dazi non è tra sordi”
"Non è stato affatto un dialogo tra sordi, ma un incontro molto mirato e produttivo. Quando diciamo che dobbiamo sentire di più dagli Stati Uniti, intendiamo proprio questo: dobbiamo avere un'idea chiara" degli obiettivi di Washington "nelle trattative". Lo ha detto il portavoce della Commissione europea per il Commercio, Olof Gill, durante il briefing quotidiano con la stampa. L'offerta dell'Ue è "ancora sul tavolo: dazi zero sui prodotti industriali, comprese le auto, e siamo disposti a considerare anche una serie di altre aree", ha ribadito il portavoce, chiedendo tuttavia "un ulteriore livello di impegno da parte degli Usa".
Besseghini: “Dazi possono impattare sulle forniture di energia”
Riguardo ai dazi "c'è attenzione all'impatto che le diverse dinamiche di riposizionamento dei fattori di produzione possono dare sulle forniture di energia. È una situazione che cambia con tanta rapidità che fare previsioni è molto complicato. Bisogna leggere con attenzione le dinamiche che si determinano". Lo ha detto il presidente di Arera Stefano Besseghini, a margine della relazione annuale presentata dall'Antitrust. "Si tratta di una situazione che impatta direttamente sull'incertezza che si genera nelle previsioni di natura industriale. Una economia che si confronta con una situazione di dazi imprevisti, o imprevedibili, tende inevitabilmente ad alzare il piede dall'acceleratore e questo determina maggiori difficoltà nelle forniture", ha aggiunto.
Trump: tour di Xi nel sudest asiatico per fregare gli Usa
Il tour nel sudest asiatico di Xi Jinping è per il presidente cinese "l'occasione per fregare gli Stati Uniti": sono queste le parole – secondo quanto riporta la Cnn – con cui il presidente americano Donald Trump ha commentato il viaggio di Xi in Vietnam, Malesia e Cambogia parlando con i giornalisti alla Casa Bianca.
Schlein su Meloni in Usa: “Ue sia unita, negoziati bilaterali dividono”
Meloni in Usa? "Io penso che l'Unione Europea debba negoziare unita e compatta per sventare una guerra commerciale che pagherebbero anzitutto le imprese, i lavoratori e i lavoratrici italiani. È necessario che Trump non pensi di poter negoziare bilateralmente, Paese per Paese. È la vecchia storia, la strategia del dividi e comanda. Non pensiamo che la strada giusta sia quella, pensiamo che sia importante che l'Europa negozi insieme", ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein. "Mi aspetto che il nostro governo lavori in questa direzione: assicurare l'interesse comune europeo, anche perché solo come comunità, come unione, abbiamo insieme la forza di reagire e di essere pronti anche a colpire dove fa più male", ha aggiunto. "Quello che noi chiediamo è un grande investimento comune europeo, un grande piano come fu il Next Generation Eu, il più grande piano di investimenti comuni per fare un piano industriale europeo", ha spiegato.
Schlein: “Non rinunciare all'asse con gli Stati Uniti”
"Purtroppo l'amministrazione americana ha dimostrato la sua inaffidabilità in questi mesi. Ciò non vuol dire rinunciare alla relazione con gli Stati Uniti". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein, a margine di un incontro a Roma. "Se c'è una cosa che gli imprenditori mi hanno detto in questi giorni è che non sarà possibile sostituire la parte di export che hanno negli Stati Uniti. Ma non vogliamo rinunciare all'asse con gli Stati Uniti anche per ragioni geopolitiche".
Santanchè: Italia e Made in Italy più forti di qualsiasi dazio
"Oggi è la Giornata nazionale dedicata a un marchio riconosciuto in tutto il mondo come sinonimo di creatività, qualità, raffinatezza ed eleganza: il Made in Italy, che rende il nostro patrimonio artistico e culturale e l'Italia l'eccellenza delle eccellenze". Lo ha scritto la ministra del Turismo Daniela Santanchè, in una nota del MiTur. "Il Made Italy – ha spiegato la ministra – è un brand che incarna i valori della nostra italianità, un'emozione, un sentimento, uno stile di vita intessuto di moda e alta sartoria, design e arredamento, automotive e motorsport, arte e cultura, gusto e tradizioni, cucina, enogastronomia ed agroalimentare. Settori in cui l'Italia eccelle, vettori attrattivi irresistibili per il turismo internazionale, e che, in un contesto economico globale soggetto a fluttuazioni e dazi, possono andare incontro a momenti di difficoltà. Ma c'è un altro lato del Made in Italy. Un patrimonio, un tesoro inestimabile, altrettanto autentico e potente, genuino e unico, e che nessun dazio potrà mai scalfire: la bellezza naturale che impreziosisce la nostra meravigliosa Penisola, da Nord a Sud, passando per le Isole". E, ha stigmatizzato Santanchè, "non esistono dazi che possano ostacolare la bellezza di un paesaggio, il calore di un'accoglienza tipicamente italiana, l'autenticità, la bellezza, l'unicità inestimabile di un'esperienza che solo il Belpaese può regalare".
Borsa: l'Europa tonica con l'auto, positivi i future Usa
Le Borse europee si muovono ben intonate con la potenziale tregua sui dazi per le auto annunciata dal presidente Usa Donald Trump. L'indice d'area del Vecchio Continente, lo stoxx 600, sale di un punto e mezzo percentuale con tech, immobiliare e industriali in evidenza. Positivi anche i future su Wall Street mentre gli investitori guardano a giovedì, quando la Bce annuncerà un probabile taglio di 25 punti base ai tassi. Sempre in spolvero Stellantis (+5%) a Milano, che allunga a +1,6% con il Ftse Mib oltre il 35.600 punti. Resta più cauta Parigi (+0,52%) con il lusso sottosopra con Lvmh che perde il 7% sulla trimestrale deludente. Bene Francoforte (+1,34%) , nonostante la discesa dello Zew sotto le stime. Tra gli altri Madrid guadagna l'1,23% e Londra lo 0,99%. Lo spread tra Btp e Bund si allarga a 118 punti con il rendimento del decennale italiano che sale al 3,72%. In calo il petrolio con il wti che cede lo 0,5% a 61,2 dollari mentre il brent lascia lo 0,4% a 64,6 dollari. Oltrepassa, invece, i 35 euro al megawattora il gas con i contratti Ttf che ad Amsterdam salgono del 2,3%. Si indebolisce l'euro che scambia a 1,1336 sul dollaro.
Sony aumenta il prezzo della PlayStation in Ue
Sony ha deciso di aumentare i prezzi della PlayStation 5 in Europa e nel Regno Unito di circa il 25% per "un contesto economico difficile, caratterizzato da inflazione elevata e fluttuazioni dei tassi di cambio". Lo riporta una comunicazione ufficiale dell'azienda, rilanciata da Bloomberg. Pochi giorni fa, la rivale Nintendo aveva annunciato il rinvio dei preordini della sua nuova console Switch 2 negli Stati Uniti per valutare l'impatto delle misure imposte da Trump. La produzione della PlayStation 5, come quella della Switch, è in parte localizzata in Cina. Nello specifico, il prezzo della console Digital Edition è salito a 429,99 sterline nel Regno Unito e a 499,99 euro in Europa, dove il cartellino era di 449,99 euro. Il costo della Ps5 standard rimarrà invece invariato. L'aumento dei prezzi si estende anche ad altri mercati come l'Australia e la Nuova Zelanda, dove i consumatori dovranno affrontare costi più elevati per entrambe le versioni della console. La scorsa settimana, Bloomberg aveva anticipato il possibile rialzo dei prezzi sia delle console di Sony che di Nintendo negli Stati Uniti, in media del 30% in più rispetto ai rispettivi listini. Proprio Nintendo per fronteggiare la crisi tra Cina e Usa avrebbe intenzione di espandere la produzione delle console Switch in Vietnam.
Giorgetti: “Politica su criptovalute più pericolosa dei dazi”
"In questi giorni l'attenzione generale si concentra giustamente sull'impatto dei dazi commerciali: tuttavia è ancora più pericolosa in astratto la nuova politica relativa alle criptovalute, in particolare quella sulle 'stablecoin' denominate in dollari". Lo ha detto Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia e delle finanze. "Se le previsioni saranno confermate, i risparmiatori di tutto il mondo avranno la possibilità di investire in attività sostanzialmente prive di rischio che costituiscono al contempo un mezzo di pagamento ampiamente accettato per le transazioni 'cross border': il tutto senza la necessità di un conto presso un istituto bancario statunitense”, ha aggiunto Giorgetti in video collegamento al Salone del risparmio di Milano. "È facile prevederne l'attrattività per i residenti di economie con valute instabili, ma non va sottovalutato anche il fascino per i cittadini della zona euro, soprattutto se il nostro sistema di pagamenti al dettaglio continuerà a essere frammentato e privo di soluzioni in grado di coprire tutti i casi d'uso", ha spiegato.
Lo spread tra Btp e Bund si allarga a 117,8 punti
Lo spread si allarga a metà seduta. Il differenziale tra Btp e Bund sale a 117,8 punti. In crescita di 4 punti base i rendimenti, con il decennale italiano che è oltre il 3,71%.
Ue: “Contromisure sul tavolo se negoziati con Usa falliscono”
L'indagine del Dipartimento del Commercio americano per presentare dazi sull'import di farmaci e chip "era prevista. La Commissione ha presentato un'argomentazione forte contro le tariffe in questi settori importanti per le relazioni transatlantiche. La Commissione prosegue inoltre il lavoro di preparazione di ulteriori contromisure, nel caso in cui i negoziati non dovessero avere esito positivo. Ogni opzione rimane sul tavolo”, ha spiegato ancora Olof Gill, portavoce con delega al Commercio della Commissione Ue.
Ue: “Stiamo facendo nostra parte, ora tocca a Usa”
"L'Ue sta facendo la sua parte. Ora è necessario che gli Stati Uniti definiscano la loro posizione. Come in ogni negoziato, questa deve essere una strada a doppio senso, un impegno a doppio senso, con entrambe le parti che portano qualcosa al tavolo". Ha detto Olof Gill, portavoce della Commissione Ue, in merito alla missione del commissario Maros Sefcovic negli Usa. "Abbiamo proposto di continuare a lavorare a livello di esperti per esplorare ulteriormente il terreno per un accordo reciprocamente vantaggioso. In questa fase, non è ancora previsto un ulteriore incontro a livello di commissario", ha aggiunto.
Sangalli: “Servono con urgenza negoziazione, dialogo, compensazioni”
"La parziale marcia indietro dell'amministrazione americana è una buona notizia: implica che abbiamo una controparte che ascolta imprese e mercati. Ma le ampie oscillazioni negli indirizzi di politica economica non sono prive di conseguenze. Nella prima parte dell'anno l'economia europea ne ha risentito. L'incertezza è rapidamente cresciuta. E rimangono barriere tariffarie più elevate che in passato. La loro rimozione richiede paziente, determinato e faticoso lavoro di negoziazione multilaterale, per ricucire e ripristinare". Sono queste le parole del presidente di Confcommercio Carlo Sangalli. "Adesso bisogna tornare a stabilità e fiducia per imprese e consumatori - ha aggiunto Sangalli -. Non sarà facile, ma è condizione indispensabile per la prosperità. E la fiducia, voglio ricordarlo, è l'ingrediente fondamentale per far ripartire i consumi e innalzare la propensione all'investimento. Lo ribadisco: servono, con urgenza, negoziazione, dialogo, compensazioni, per scongiurare il rischio di compromettere le prospettive di crescita in un contesto economico già fragile".
Ue: “Preferiamo negoziati a dazi”
“Come sostenuto fin dal primo giorno, preferiamo i negoziati ai dazi, che danneggiano le nostre rispettive economie, gli operatori economici e i consumatori. Occorre inoltre affrontare l'incertezza che gli Stati Uniti hanno introdotto nell'economia globale. L'incontro di ieri ha toccato molti argomenti, dalle tariffe alle barriere non tariffarie. È stata esplorata la possibilità di un accordo equo e reciprocamente vantaggioso. Il Commissario ha ribadito che l'Ue e gli Usa condividono molte sfide e possono affrontarle insieme a vantaggio di entrambe le parti", ha spiegato ancora il portavoce.
Ue: “Sul tavolo dazi zero per zero su beni industriali, comprese auto”
Il Commissario Ue al Commercio Maros Sefcovic ha avuto ieri una serie di incontri a Washington. Sul tavolo, ha spiegato oggi un portavoce della Commissione Ue, sono stati posti "la nostra offerta di lavorare per ottenere tariffe reciproche zero per zero per tutti i beni industriali, comprese le automobili, il tema della sovraccapacità globale nei settori dell'acciaio e dell'alluminio, la resilienza delle nostre catene di approvvigionamento nei semiconduttori e nei prodotti farmaceutici". Il portavoce ha sottolineato che Bruxelles "continuerà ad affrontare questi colloqui in modo costruttivo. È chiaro che saranno necessari notevoli sforzi congiunti" per un'intesa.
Rustichelli: “Dazi distorsivi, rafforzare modello Ue”
"Il sistema del commercio internazionale, a lungo fondato sull'integrazione produttiva e sul libero scambio, è oggi scosso dall'introduzione di un pervasivo reticolo di dazi e di altre misure non tariffarie, gravemente distorsivi del confronto concorrenziale tra imprese e tra Paesi". Lo ha detto il presidente dell'Antitrust Roberto Rustichelli, nella Relazione annuale. "In un contesto di relazioni commerciali tese, la tradizionale vocazione agli scambi internazionali e la stretta integrazione nelle filiere produttive globali rendono l'economia europea particolarmente esposta alle fluttuazioni dei mercati e alle nuove spinte protezionistiche. Per questo, la crescita nell'attuale scenario è sempre più legata al rafforzamento del modello europeo di sviluppo affinché, valorizzando pienamente il mercato unico, si riducano le vulnerabilità strutturali e la dipendenza da fattori esterni, colmando il divario di produttività e innovazione rispetto ad altre economie", ha aggiunto.
Orsini: “Parlare di dazi per noi è un problema”
"In un mondo interconnesso come il nostro, oggi parlare di dazi e di chiusure per noi è un problema". Lo ha detto il presidente di Confindustria Emanuele Orsini, nel suo intervento al Sustainable Economy Forum in corso a San Patrignano. "Noi siamo il quarto Paese esportatore al mondo, i nostri prodotti sono riconosciuti da tutti come un'eccellenza, 626 miliardi di prodotti esportati, 100 miliardi di surplus. Abbiamo la capacità, la possibilità di crescere. Abbiamo la capacità di raggiungere nuovi mercati nell'immediato di ulteriori 80 miliardi, però anche per fare questo serve che l'Europa sia rapida. Non è possibile che a oggi, visto che stiamo vedendo che probabilmente qualche mercato si chiuderà, non ne apriamo altri e pensare che il voto del Mercosur possa essere a ottobre o dicembre del 2025 ci sembra una pazzia. Oggi dobbiamo correre, perché se si chiude qualche mercato dobbiamo poterne aprire altri", ha concluso Orsini.
Confcommercio: ridotte le stime di crescita, Pil 2025 +0,8%
Confcommercio rivede al ribasso le previsioni di crescita del Pil per il 2025 e 2026: +0,8% e +0,9% rispettivamente (da +0,9% e +1%). Pesano l'incertezza legata ai dazi, l'instabilità dei mercati finanziari e il timore di una perdita di ricchezza. Si tratta di stime leggermente più ottimistiche di quelle del governo. È quanto emerge dal rapporto sui consumi degli italiani presentato dall'Ufficio studi di Confcommercio al Forum annuale dell'associazione. Confcommercio vede però segnali incoraggianti per la crescita: inflazione sotto controllo, occupazione ai massimi, redditi reali in aumento grazie anche al rinnovo dei contratti. Secondo l'organizzazione, questi elementi, se accompagnati da un nuovo taglio dei tassi Bce, potrebbero dare un contributo concreto alle performance macroeconomiche dell'Italia.
Borsa Hong Kong positiva, chiude a +0,23%
La Borsa di Hong Kong chiude la seduta in territorio positivo grazie al rally registrato nel finale: l'indice Hang Seng sale dello 0,23%, attestandosi a 21.466,27 punti.
Scivolone di Lvmh in Borsa a Parigi dopo la trimestrale
Vero e proprio scivolone per Lvmh in Borsa a Parigi all'indomani della trimestrale deludente per gli analisti. Il titolo segna un calo del 7,42% a 490,75 euro, contagiando l'intero settore. Debole anche Hermes (-1,4% a 2.317 euro), che la sorpassa in quanto a capitalizzazione di Borsa. La prima scende infatti da 245,44 miliardi a 227,23 miliardi, mentre la seconda da 244,49 a 240,95 miliardi.
Giorgetti: “Italia sarà all'altezza delle sfide mondiali”
"L'Italia sarà all'altezza delle sfide che il quadro internazionale impone". Lo ha detto Giancarlo Giorgetti, ministro dell'Economia e delle finanze. "Lo scenario che viviamo deve suscitare determinazione a trovare risposte adeguate a invertire molti trend del sistema finanziario europeo, come il continuo delisting, il deflusso di capitali verso altre giurisdizioni, il sottodimensionamento mercati azionari e anche ritardo nel venture capital", ha aggiunto Giorgetti intervenendo in video collegamento al Salone del risparmio di Milano.
Media: la Cina blocca le consegne di nuovi aerei Boeing
La Cina avrebbe ordinato alle sue compagnie aeree di non accettare ulteriori consegne di jet Boeing nell'ambito della guerra commerciale “occhio per occhio” che ha visto il presidente americano Donald Trump imporre dazi fino al 145% su tutto l'import di beni made in China. Lo riporta Bloomberg, citando fonti vicine al dossier. Pechino ha anche chiesto alle compagnie aeree mandarine "di sospendere qualsiasi acquisto di attrezzature e componenti aeronautici da aziende statunitensi". Pechino ha già annunciato tariffe di ritorsione del 125% sui prodotti made in Usa oltre ad altre misure.
Borsa, Europa in ordine sparso
Borse europee in ordine sparso all'indomani della tregua annunciata dal presidente Usa Donald Trump sui dazi per le auto. Francoforte (+1,44%) è la migliore davanti a Milano (Ftse Mib +1,2%), Madrid (+1,18%), Londra (+0,88%) e Parigi (+0,3%), che sconta il calo dei titoli del lusso dopo il crollo di Lvmh (-8%) all'indomani di una trimestrale deludente. Sotto pressione anche Christian Dior (-7,23%), Burberry (-3,9%) e Kering (-2,9%) insieme a Hermes (-1,66%), che strappa il primato di titolo a maggior capitalizzazione a Lvmh. Positivi i future Usa, mentre gli occhi degli investitori guardano a giovedì prossimo, quando la Bce annuncerà un probabile taglio di 25 punti base ai tassi. In arrivo dalla Germania l'indice Zew, diffuso anche dall'Eurozona insieme alla produzione industriale di febbraio. In rialzo il greggio (Wti +0,41% a 61,78 dollari al barile) e il gas naturale (+0,41% a 34,64 euro al MWh), che inverte nuovamente la rotta, mentre l'oro (+0,45% a 3.230 dollari l'oncia) si mantiene sui massimi. Si indebolisce invece il dollaro a 0,88 euro e 0,75 sterline. Oltre al già citato calo dei titoli del lusso si segnala il balzo di Stellantis (+5,66%), che allunga ulteriormente il passo su ipotesi di tregua sui dazi, che favorisce maggiormente il gruppo che ha stabilimenti in Canada e in Messico. Brillanti anche Bmw (+3,96%), Volkswagen (+3,53%) e Mercedes (+3,37%). Meno legate ai dazi Porsche (+1,38%) e soprattutto Ferrari (+0,78%). In campo bancario brilla SocGen (+2,34%), seguita da Mediobanca Unicredit (+1,9% entrambe), Mps (+1,8%), Commerzbank (+1,78%) e Banco Bpm (+1,71%).
Glossario finanziario, le parole chiave per capire cosa succede
La guerra commerciale scatenata dal presidente degli Usa Donald Trump nelle ultime settimane ha creato confusione e incertezza sui mercati (oltre che a livello diplomatico). Come sempre accade in queste situazioni, emerge anche a livello mediatico il lessico di esperti e analisti del settore, con termini ed espressioni che in qualche modo diventano più familiari al grande pubblico. Dal deficit commerciale alla spirale protezionistica, dall’indice della paura ai rimbalzi fino ai rimandi a orsi e tori. Ecco un piccolo dizionario per provare a comprendere meglio queste parole: I DETTAGLI
Urso: “Evitare escalation con Usa su dazi”
"Abbiamo indicato alla Commissione europea la via da perseguire, condivisa da tutto il sistema industriale che ci ha chiesto di continuare e di perseverare nel negoziato e nel dialogo con gli Stati Uniti per evitare quell'escalation che provocherebbe una guerra commerciale devastante per tutti.", ha detto ancora il ministro per le imprese e il Made in Italy Adolfo Urso a Rtl 102.5. Urso ha sottolineato la necessità di intraprendere la via delle riforme per tornare a rendere competitivo il sistema di lavoro e delle imprese e dell'Europa che oggi è in ritardo anche rispetto allo sviluppo della tecnologia green. “È l'Europa - ha detto - che deve muoversi. Abbiamo chiesto all'Europa di sospendere le regole folli del green deal, abbiamo chiesto di semplificare e sburocratizzare in un processo shock che si può già inserire nel prossimo pacchetto Omnibus e di proseguire nel negoziato con gli Stati uniti con la bussola zero dazi zero".
Urso: “Cina mercato irrinunciabile ma Americhe bacino naturale”
"La Cina è un mercato importante e significativo, irrinunciabile, sul quale occorre continuare nei rapporti commerciali e produttivi in una logica win win. Ma la nostra naturale propensione è sempre e comunque nell'intensificare i rapprorti con i Paesi con cui condividiamo lo stesso sistema di valori, la stessa cultura, lo stesso sistema democratico". Lo ha detto il ministro per le Imprese e il Made in Italy Adolfo Urso, in una intervista a Rtl 102.5. "Non vogliamo e non dobbiamo rinunciare alla Cina - ha spiegato - ma nel contempo dobbiamo preservare, rafforzare e intensificare i rapporti con l'altra sponda dell'Atlantico, con le Americhe, meridionali e ovviamente anche del Nord, perché quello è il nostro bacino naturale con il quale è più facile sempre e comunque intendersi".
Seul stanzia 4,9 miliardi contro i dazi Usa per i microchip
La Corea del Sud ha stanziato altri 4,9 miliardi di dollari per l'industria nazionale dei semiconduttori in risposta alla "crescente incertezza" sui dazi americani di Donald Trump. "È stato elaborato un aggressivo piano di investimenti fiscali per aiutare le aziende locali ad affrontare le crescenti sfide nella corsa globale ai semiconduttori", ha annunciato il ministero delle Finanze in una nota. Seul è un importante esportatore verso gli Usa e le sue principali industrie di microchip e automotive soffrirebbero notevolmente a causa delle tariffe al 25% volute dal tycoon. “Per promuovere un ecosistema dinamico, guidato dal settore privato, per l'innovazione e la crescita dei semiconduttori, il governo aumenterà i suoi investimenti nel settore da 26.000 miliardi di won (18,2 miliardi di dollari) a 33.000 miliardi (23,1 miliardi di dollari)”, ha aggiunto il ministero. La Corea del Sud ospita il più grande produttore di chip di memoria al mondo, Samsung, e il più grande fornitore di chip di memoria, SK Hynix. Il ministero ha ammesso che la "crescente incertezza" seguita alle minacce tariffarie del tycoon ha spinto la potente industria a chiedere a gran voce il sostegno del governo.
Borsa Milano allunga il passo (+1%), bene Stellantis e Leonardo
Allunga il passo Piazza Affari dopo oltre mezz'ora di scambi. L'indice Ftse Mib guadagna l'1,02% a 35.354 punti, con il differenziale tra Btp e Bund tedeschi in rialzo a 117,4 punti e il rendimento annuo italiano in crescita di 0,4 punti al 3,68%, mentre quello tedesco ne cede 0,2 al 2,5%. L'annunciata tregua per i dazi sull'auto da parte del presidente Usa Donald Trump mette le ali ai piedi a Stellantis (+4,88%), seguita da Leonardo (+3,14%), Iveco (+2,94%) e Fincantieri (+2,16%), in linea con l'andamento del settore della difesa in Europa. Bene Pirelli (+2,77%), Azimut (+2,18%), Prysmian (+2,08%), Mps (+2,04%) e Saipem (+2%). Più cauta Eni (+0,82%), deboli invece i titoli del lusso, da Cucinelli (-2,26%) a Ferragamo (-2,12%) e Moncler (-1,43%) all'indomani della trimestrale deludente di Lvmh, che lascia sul campo oltre l'8% a Parigi. Segno meno anche per Campari (-1,06%), Amplifon (-0,94%) e Terna (-0,73%), poco mossa Snam (-0,1%). Tra i titoli a minor capitalizzazione balzo della Juventus (+6,66%), debole invece Brioschi (-4,71%).
Amministrazione Trump: dazi su pomodori Messico al 20,9%
L'amministrazione Trump ha annunciato dazi del 20,9% dal 14 luglio sulla maggior parte delle importazioni di pomodori dal vicino Messico, che è uno dei fornitori principali di questo prodotto importato dagli Stati Uniti. Il ministero del commercio Usa ha rescisso un accordo del 2019 perché "non è riuscito a proteggere i coltivatori di pomodori statunitensi dalle importazioni messicane a prezzi iniqui". "Questa azione consentirà ai coltivatori di pomodori statunitensi di competere lealmente sul mercato", ha aggiunto il ministero.
Borsa: Shanghai chiude a +0,15%, Shenzhen a -0,19%
Le Borse cinesi chiudono la seduta contrastate, intorno alla parità, tra le incertezze legate ai dazi di Donald Trump: l'indice Composite di Shanghai segna un rialzo dello 0,15%, a 3.267,66 punti, mentre quello di Shenzhen segna un calo dello 0,19%, a quota 1.899,89.
Stellantis balza in apertura in Piazza Affari: +5%
Balzo di Stellantis in avvio di seduta in Piazza Affari. Il titolo sale del 5% a 8,2 euro, spinto dalla possibile tregua sui dazi Usa per le auto annunciata dal presidente Donald Trump. Più cauta Ferrari (+1,03% a 384,1 euro), meno legata, secondo gli analisti, alle tariffe doganali Usa.
Borsa: Europa positiva in apertura
Aprono in rialzo le principali Borse europee. Poco mossa Parigi (+0,06% a 7.273 punti), salgono invece Londra (+0,36% a quota 8.163 punti), Francoforte (+0,58%) e Madrid (+0,57% a 12.643 punti).
Borsa Milano apre in rialzo: +0,53%
Avvio di seduta positivo per Piazza Affari. L'indice Ftse Mib guadagna lo 0,53% a 35.098 punti.
Borsa: Asia in ordine sparso, future contrastati
Si sono mosse in ordine sparso le principali borse di Asia e Pacifico all'indomani dell'annuncio del presidente Usa Donald Trump su una possibile tregua per i dazi relativi alle auto. Tokyo ha guadagnato lo 0,84 %, Taiwan l'1,77%, Seul lo 0,88% e Sidney lo 0,17%. Ancora aperte Hong Kong (-0,24%), Shanghai -0,13%), Mumbai (+2,11%) e Singapore (+1,84%). Positivi i future sull'Europa, negativi invece quelli sugli indici Usa. La possibile tregua annunciata da Trump per i dazi sulle auto ridà fiato ai mercati, che tengono gli occhi puntati sulla decisione della Bce sui tassi annunciata per giovedì prossimo 17 aprile. In rialzo il greggio (Wti +0,31% a 61,72 dollari al barile), inverte la rotta il gas (-0,34% a 34,38 euro al MWh) dopo un avvio positivo ad Amsterdam, e sale ulteriormente l'oro (+0,32% a 3.226 dollari l'oncia), mentre il dollaro si stabilizza a 0,88 euro e scende a 0,75 sterline. In rialzo a 116,4 punti lo spread tra Btp e Bund tedeschi, con il rendimento annuo italiano cede 1,1 punti al 3,66% e quello tedesco cede 0,7 punti al 2,5%. Brillanti gli automobilistici Suzuki (+4,52%), Subaru (+4,15%) e Toyota (+4,05%) sulla piazza di Tokyo, dove cedono invece i titoli dei produttori di semiconduttori Advantest (-1,79%), Disco (-0,81%) e Lasertec (-0,7%). Brillanti i bancari Sumitomo Mitsui (+3,4%) e Mitsubishi Ufj (+2,55%), più cauta invece Nomura (+0,9%).
Borsa Tokyo, chiusura in aumento: +0,84%
La Borsa di Tokyo conclude gli scambi col segno più, seguendo l'andamento rialzista del mercato azionario statunitense, con gli acquisti che si concentrano sulla tecnologia e sui titoli del settore auto, dopo gli ultimi segnali di apertura dell'amministrazione Trump, con possibili esenzioni sul comparto, in attesa di una stabilizzazione delle forniture oltreoceano. L'indice di riferimento Nikkei mette a segno un progresso dello 0,84%, a quota 34.267,54, con un guadagno di 285 punti. Sul fronte dei cambi prosegue la svalutazione del dollaro sullo yen, a 142,90, ed è stabile a un livello di 162,20 sull'euro.
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi apre in calo a 115,3 punti
Apre in calo a 115,3 punti il differenziale tra Btp e Bund decennali tedeschi contro i 116,8 punti segnati in chiusura nella vigilia. Il rendimento annuo italiano cede 1,6 punti al 3,66% e quello tedesco 1,9 punti al 2,49%.
Prezzo oro in aumento, Spot scambiato a 3.226 dollari
Torna a salire il prezzo dell'oro dopo il lieve calo registrato nella giornata di ieri. Il metallo prezioso con consegna immediata (Gold spot) è scambiato a 3.226,02 dollari l'oncia con una crescita dello 0,47% mentre l'oro con consegna a giugno passa di mano a 3.240,40 dollari con una crescita dello 0,44%.
Il gas naturale apre in rialzo a 34,72 euro al Ttf di Amsterdam
Apre in rialzo il gas naturale sulla piazza Ttf di Amsterdam. I contratti future sul mese di maggio guadagnano lo 0,73% a 34,72 euro al MWh.
Prezzo petrolio in lieve rialzo: Wti a 61,67 dollari
Prezzo del petrolio in lieve rialzo questa mattina sui mercati delle materie prime: il Wti con consegna a maggio passa di mano a 61,67 dollari al barile con una crescita dello 0,23% mentre il Brent con consegna a giugno è scambiato a 65,01 dollari al barile on un avanzamento dello 0,20%.
Euro poco mosso, scambiato a 1,1355 dollari
Euro poco mosso questa mattina sui mercati valutari: la moneta unica europea è scambiata a 1,1355 dollari con una crescita dello 0,04% e a 162,5500 yen con un avanzamento dello 0,12%.
Trump: "Viaggio Xi in Vietnam per fregare Usa"
Per il presidente Donald Trump, la visita in corso del suo omologo cinese Xi Jinping in Vietnam è mirato a "fregare" gli Stati Uniti. Xi si trova ad Hanoi da ieri, nell'ambito di un tour nel Sud-est asiatico che includerà Malesia e Cambogia, per consentire a Pechino di presentarsi come un'alternativa stabile a Washington, in piena guerra commerciale sui dazi. Ieri, il leader cinese ha invitato il suo Paese e il Vietnam a "opporsi alle prepotenze unilaterali e a sostenere la stabilità del sistema globale di libero scambio", secondo i media statali di Pechino. Ore dopo, Trump ha dichiarato ai giornalisti alla Casa Bianca che il loro incontro mirava a danneggiare gli Stati Uniti. "Non do la colpa alla Cina. Non do la colpa al Vietnam. Non la do. Vedo che si incontrano oggi, ed è meraviglioso", ha detto. "E' stato un incontro meraviglioso, è stato come cercare di capire come possiamo fregare gli Stati Uniti d'America", ha criticato il presidente Usa. Cina e Vietnam hanno firmato 45 accordi di cooperazione nei settori delle catene di approvvigionamento, intelligenza artificiale, pattugliamenti marittimi congiunti e sviluppo ferroviario. In un incontro con il leader vietnamita To Lam, Xi ha affermato che i loro Paesi "si trovano a un punto di svolta nella storia e dovrebbero procedere congiuntamente". Lam ha dichiarato, dopo i colloqui, che i due leader "hanno raggiunto percezioni comuni molte importanti e complete", secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa vietnamita.
Borse asiatiche procedono miste, sale Tokyo, in calo le cinesi
I mercati asiatici proseguono contrastati la seconda seduta settimanale. La Borsa di Tokyo avanza dello 0,98% trainata dall'auto, con Honda e Toyota in rialzo di quasi il 5%, mentre la sudcoreana Hyundai guadagna il 3,7%. Ieri le azioni di diverse case automobilistiche hanno chiuso in rialzo a Wall Street: Gm è salita del3%, Ford del 4% e Stellantis del 5,6%. Da mesi il trio fa pressioni sull'amministrazione Usa affinché offra un'esenzione totale dai dazi per tutte le auto e i pezzi di ricambio conformi all'accordo con Messico e Canada. E ieri Trump sembrerebbe essergli venuto incontro. Tornando in Asia, Seul e Sydney crescono rispettivamente dell'1,04 e dello 0,27 per cento. Negativi i listini cinesi, con Shanghai a -0,50% e Hong Kong -0,10%. L'incertezza sull'economia cinese è aumentata di fronte alla guerra commerciale con gli Stati Uniti, soprattutto dopo che Pechino ha imposto dazi di ritorsione del 125% sui prodotti americani, in risposta a quella del 145% degli Usa al made in China.
Dazi, al via indagine per consentire tasse su farmaci e chip
Il Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti ha aperto un'indagine per determinare gli "effetti sulla sicurezza nazionale" dell'importazione di prodotti farmaceutici e semiconduttori. Si tratta di un primo passo per consentire a Donald Trump di imporre dazi su questi due settori di attivita'. L'indagine dovrebbe iniziare mercoledi' con un invito a presentare commenti e dovrebbe durare al massimo 21 giorni. Utilizza una legge - nota come Sezione 232 - che consente al presidente di imporre tariffe sui prodotti se viene dimostrato che il loro volume di importazione rappresenta un rischio per la sicurezza nazionale. La norma, approvata nel 1962, non e' quasi mai stata utilizzata fino a quando Donald Trump, durante il suo primo mandato, non l'ha usata per giustificare l'imposizione di tasse sulle importazioni di acciaio e alluminio. E' la stessa usata a meta' marzo per reintrodurre dazi del 25% su acciaio, alluminio e automobili.
Trump valuta esenzione temporanea dazi sulle auto
Donald Trump potrebbe fare l'ennesima giravolta sui dazi, questa volta sul 25% inflitto alle auto. Parlando con i reporter, il presidente ha suggerito di esentare temporaneamente le case automobilistiche dalle tariffe per dare loro il tempo di adattare le proprie catene di approvvigionamento. "Sto valutando una soluzione che possa aiutare alcune case automobilistiche in questo senso", ha detto spiegando che esse hanno bisogno di tempo per trasferire la produzione da Canada, Messico e altri paesi.