Glossario finanziario, le parole chiave per capire andamento Borse e dazi di Trump
Economia
Introduzione
La guerra commerciale scatenata dal presidente degli Usa nelle ultime settimane ha creato confusione e incertezza sui mercati (oltre che a livello diplomatico). Come sempre accade in queste situazioni, emerge anche a livello mediatico il lessico di esperti e analisti del settore, con termini ed espressioni che in qualche modo diventano più familiari al grande pubblico. Dal deficit commerciale alla spirale protezionistica, dall’indice della paura ai rimbalzi fino ai rimandi a orsi e tori. Ecco un piccolo dizionario per provare a comprendere meglio queste parole.
Quello che devi sapere
I dazi
- A inizio aprile Trump ha lanciato il suo piano di tariffe sulle importazioni da decine di Paesi nel mondo, un’offensiva protezionistica enorme e praticamente senza precedenti. La mossa ha scatenato reazioni (come quelle della Cina) e minacce di repliche. Poi è arrivata una sospensione temporanea (tranne che per Pechino). Ma cosa sono i dazi? Si tratta di imposte indirette sui consumi, di riscossione mediata, che colpiscono la circolazione dei beni da uno Stato all’altro. Vengono pagati normalmente alla dogana dall’importatore o dall’esportatore, tramite una dichiarazione doganale. Una volta compiuto il pagamento, la merce in questione può circolare liberamente in un determinato mercato. Possono provocare aumenti anche molto elevati dei prezzi: per questa ragione vengono usati dai governi per ridurre l’utilizzo di una determinata merce all’interno del proprio Paese. In alcuni casi si mette in atto una politica protezionistica, che punta cioè a proteggere la produzione nazionale da fattori esterni. I dazi sono un freno al commercio, perché rendono le merci importate meno convenienti.
Per approfondire: Dazi, cosa sono, come funzionano e quali novità ha introdotto Trump?
Deficit commerciale
- La bilancia commerciale è la differenza tra il valore totale delle esportazioni e il valore totale delle importazioni di un Paese in un periodo di tempo. Quando le esportazioni sono superiori alle importazioni, la bilancia commerciale è positiva e produce un surplus commerciale. In caso contrario si parla di deficit commerciale. Il deficit non è per forza un fattore negativo. In questa situazione si trovano per esempio cronicamente gli Usa. E proprio questo ha scatenato il piano di Trump con l’intento di “pareggiare” questa bilancia. Nel 2024, secondo i dati del Bureau of Economic Analysis, gli Stati Uniti hanno avuto un deficit di beni e servizi di 918,4 miliardi di dollari, con cifre differenti considerando i singoli Paesi. Tra i più alti ci sono Cina, Ue, Messico e Vietnam. Non a caso le economie verso cui il presidente ha messo le tariffe più pesanti.
Per approfondire: Dazi Usa, critiche alla tabella mostrata da Trump: “Calcoli sbagliati”. Perché?
Le Borse e i titoli di Stato
- Nei mercati finanziari vengono scambiati valori e valute. I prodotti che si posso comprare e vendere sono azioni, obbligazioni e derivati. Tra gli strumenti ci sono anche i titoli di Stato, un modo per i singoli Paesi di ottenere denaro in prestito per finanziare la spesa pubblica. E proprio i titoli di Stato americani, i treasury (da sempre considerati un bene rifugio), stanno attraversando un momento di crisi a causa di un’ondata di vendite da parte degli investitori spaventati dalle mosse di Trump. Questo, per la legge del mercato, ha fatto calare il valore del titolo.
Le parole della Borsa
- Nei mercati, tra chi compra e chi vende si ottiene un risultato di prezzi dei titoli che salgono e scendono. Quindi rialzi e ribassi, che si misurano con gli indici o listini, ovvero gruppi di titoli di un settore o un Paese (come il FTSE MIB a Milano o Dow Jones e Nasdaq per gli Usa). Si parla invece di “rimbalzo” quando le borse risalgono dopo una fase di forte calo. Il dead cat bounce (in italiano sarebbe il “rimbalzo del gatto morto”) è un modo di dire che si usa quando durante un forte calo si verifica un breve rialzo momentaneo che rimane circoscritto.
Bear e bull market, cosa sono il mercato orso e quello toro
- Il cosiddetto bear market (o mercato dell’orso) è un’espressione che gli analisti usano quando c’è una fase prolungata in cui i prezzi delle azioni scendono in modo significativo (di solito almeno del 20% rispetto all’ultimo picco positivo). La tendenza al ribasso viene paragonata al movimento dell'orso quando attacca: un colpo dall'alto verso il basso. Invece il bull market (o mercato del toro) si ha al contrario quando gli indici superano di più di 20 punti percentuali l’ultimo picco negativo. Quindi una tendenza al rialzo persistente, in un parallelismo con le corna del toro quando attacca. In entrambi i casi si tratta di cicli economici strutturali, non fluttuazioni quotidiane.
Correzione di mercato
- Un termine più cautelativo rispetto al “mercato orso” è quello della correzione del mercato. Si utilizza quando i cali temporanei dei prezzi oscillano tra il 10% e il 20% dai massimi recenti, quindi meno del bear market. Si tratta di un fenomeno quasi fisiologico di autoregolazione capace di attutire le speculazioni nel giro di poche settimane o mesi. Questi periodi di assestamento tendono a manifestarsi periodicamente, con cadenza media di 12-18 mesi.
L’indice della paura
- L’indice Vix (Volatility Index) indica l’instabilità del mercato. E talvolta viene chiamato nei media “l’indice della paura” perché misura la volatilità implicita delle opzioni sull'indice S&P 500 per il mese successivo e la loro tendenza a oscillare. Le recenti tensioni per i dazi hanno determinato un’impennata del valore che si era vista solo durante la pandemia di Covid del 2020.
Comprare il calo
- Con il termine Buy the dip (compra il calo) si indica la mossa di comprare un titolo che è precedentemente crollato o ha perso molto valore, quindi a un prezzo basso. Si tratta di un rischio: se il prezzo risale si è scommesso su un affare vincente, ma non è detto che questo avvenga. Anzi potrebbe continuare la sua corsa al ribasso. Questa pratica è quella che potrebbero aver attuato coloro che hanno guadagnato dopo il rimbalzo dei mercati in seguito al rinvio dei dazi, seguendo il messaggio neanche tanto velato scritto da Trump su Truth, in cui diceva “è un momento grandioso per comprare”. Tutto poco prima di annunciare al mondo la retromarcia sui dazi.
Insider trading
- Secondo alcuni osservatori, l’altalena dei dazi e la loro improvvisa sospensione per 90 giorni, con tanto di messaggio social di Trump, hanno fatto pensare a uno scenario quasi studiato: far crollare i titoli, acquistarli a basso prezzo e poi cavalcare l’improvvisa risalita per incassare. Un’operazione da manuale di insider trading. Il termine si riferisce all’uso di informazioni privilegiate per acquistare o vendere titoli sul mercato prima che tali dati siano di dominio pubblico. È considerato illegale quando queste notizie danno un vantaggio illecito a chi le usa per operazioni di Borsa. L’informazione in questo caso deve essere rilevante per il valore del titolo e non deve essere ancora stata resa pubblica. Chi la usa per acquistare o vendere titoli finanziari, solitamente ha avuto accesso a quella notizia grazie a un ruolo fiduciario (come un politico, un dirigente, un funzionario pubblico o un consulente). È considerato un reato grave. In molti Paesi, tra cui gli Stati Uniti, viene punito anche con la reclusione.
Per approfondire: Trump accusato di "insider trading": cosa significa e perché è reato manipolare i mercati
Stagflazione
- Sul lungo periodo la paura principale degli analisti è che le mosse di Trump portino a una stagflazione. La parola è una crasi di "stagnazione" e “inflazione”. Viene utilizzata in una situazione economica caratterizzata da poca crescita, prezzi in aumento e alta disoccupazione. L’imposizione di dazi commerciali può portare a questi effetti. L’ultima volta accadde negli anni Settanta durante la crisi petrolifera.
Per approfondire: Trump sospende i dazi per 90 giorni: cosa gli ha fatto cambiare idea?