
Dazi Usa, critiche alla tabella mostrata da Trump: “Calcoli sbagliati”. Perché?
Il presidente degli Stati Uniti ha annunciato i dazi parlando dal Giardino delle Rose alla Casa Bianca, con una tabella in mano: proprio questa tabella sta facendo discutere gli esperti perché la formula usata, dicono, è una divisione algebrica che non ha alcun fondamento scientifico e ci si attendeva ben altro. Anche di questo si è parlato a Numeri, l’approfondimento di Sky TG24, nella puntata del 3 aprile
I DAZI RECIPROCI
- Mercoledì 2 aprile il presidente Usa Donald ha annunciato “dazi reciproci” verso diversi Paesi, parlando dal Giardino delle Rose alla Casa Bianca con il governo schierato e una tabella in mano. Proprio questa tabella sta facendo discutere: secondo alcuni esperti, infatti, i calcoli sarebbero sbagliati o senza base scientifica. Anche di questo si è parlato a Numeri, l’approfondimento di Sky TG24, nella puntata del 3 aprile

LA TABELLA
- La “tabella dei dazi reciproci”, che mostra la lista dei cattivi che estorcono denaro agli Usa tramite il loro surplus commerciale, sta facendo arrovellare gli economisti: i dazi europei sulle merci Usa risultano al 39% mentre gli esperti li stimano fra l'1%, il valore ufficiale dichiarato dall'Ue, e il 3%. Una volta pubblicata la formula usata dalla Casa Bianca, alcuni esperti hanno avanzato il loro verdetto: i dazi attribuiti da Trump agli altri Paesi per giustificare le sue ritorsioni - contro-dazi 20% per stare all'Ue - sono tutti sbagliati

I DATI
- La tabella mostrata da Trump indica per ogni Paese i dazi che, secondo il tycoon, questi Stati imporrebbero sulle merci americane. Ad esempio, c’è la Cina al 67% e l’Unione Europea al 39%. Nella colonna accanto, poi, ci sono i conseguenti dazi introdotti dagli Usa: Cina 34%, Ue 20%

I CALCOLI
- Come vengono calcolati questi numeri? In un primo momento non era stato spiegato, poi l’hanno scoperto alcuni giornalisti e c’è stata la conferma dell’amministrazione americana. È una divisione tra il deficit commerciale degli Usa rispetto al Paese (nella grafica c’è l’Ue), diviso tutte le merci che gli americani comprano da quel Paese o blocco. Il risultato dell’Unione Europea è il 39%: proprio il livello dei dazi Ue citato da Trump

IL 20% ALL’UE
- Ma, dicono gli esperti, è una divisione algebrica che non ha alcun fondamento scientifico e ci si attendeva ben altro. Tra l’altro, Trump dice di essere stato gentile e infatti dal 39% è sceso a dazi del 20%. Il ragionamento di Trump, sostanzialmente, è: se avete un surplus commerciale vuol dire che ci state truffando e quindi noi vi imponiamo dei dazi che vanno ad annullare quel tipo di surplus commerciale

LA FORMULA
- L'Us Trade Representative, il ministero del Commercio, ha spiegato così la formula: si prende il deficit Usa con ciascun Paese e lo si divide per il valore delle importazioni. Il quoziente, moltiplicato per cento, viene poi diviso per due per calcolare i dazi che d'ora in avanti gli Usa applicheranno agli altri Paesi. È così che Paesi come Vietnam e Cambogia si sono ritrovati con dazi punitivi del 46 e 49% rispettivamente

L’ANDAMENTO
- Complessivamente gli Usa hanno riportato il valore medio dei dazi su ciò che importano - inclusa la base del 10% per tutti fuorché Messico e Canada - a livelli che non si vedevano almeno dall’inizio di questa serie storica. Il grafico in alto mostra il livello dei dazi nel corso della storia, introdotti dagli Stati Uniti dal 1891

GLI EFFETTI
- Qual è l’effetto per chi subisce i dazi? Il principale è che ci saranno minori vendite dei prodotti negli Stati Uniti a causa dell’aumento dei prezzi. Poi minori profitti: o perché si vende di meno o perché per continuare a vendere si tengono i prezzi più bassi. C’è poi la minor produzione. E il calo del Pil

EFFETTI PER GLI USA
- Ci saranno degli effetti anche per chi impone i dazi, quindi per gli Usa. Gli effetti negativi sono l’aumento dei prezzi, la reazione dei Mercati, i contro-dazi. Il possibile effetto positivo è l’aumento della produzione interna e dei consumi interni, che però di solito arriva dopo

L’IMPATTO SULL’EUROPA
- L’Europa è colpita con dazi del 20%. L’Unione Europea ha uno dei più grandi surplus commerciali con gli Usa: solo la Cina ne ha uno più alto

L’ITALIA
- Quanto è colpita l’Italia dai dazi? L’impatto è forte perché il nostro Paese esporta molto negli Usa: siamo i più esposti dopo la Germania

I SETTORI
- I settori più colpiti saranno quelli in cui esportiamo di più negli Usa: macchinari, veicoli e imbarcazioni, farmaci, elettronica, vini e bevande

ESCLUSI
- Alcuni settori, comunque, sono esclusi dai dazi: farmaci, microchip, legname, rame e minerali strategici, beni energetici

VINI
- Questi i vini italiani più a rischio coi dazi

I PAESI NON COLPITI
- I Paesi colpiti dai dazi di Trump sono tutti tranne quelli che o non hanno alcun rapporto commerciale con gli Usa oppure sono già oggetto di sanzioni