
Dazi Usa, quali Paesi hanno risposto a Trump? Dalla Cina all’Unione Europea, la mappa
Dopo giorni in caduta libera, le borse asiatiche ed europee rifiatano ma le tensioni commerciali non accennano a diminuire con il presidente Usa che annuncia "dazi del 104%" a Pechino e invita Bruxelles a comprare "energia americana". Anche di questo si è parlato nella puntata dell'8 aprile di "Numeri", approfondimento di Sky TG24. Oggi, poi, Donald Trump ha annunciato uno stop di 90 giorni ai dazi ma un innalzamento al 125% nei confronti di Pechino

AZIENDE ITALIANE IN ALLERTA
- In Italia i dati positivi di ieri sulla borsa (che oggi invece ha chiuso in negativo) non hanno sedato i timori di imprenditori e categorie produttive che a Palazzo Chigi hanno incontrato Giorgia Meloni. La premier, che il 17 aprile vedrà Trump a Washington, ha annunciato un piano d'emergenza per aiutare le imprese più esposte ai dazi. Come mostrano i dati, nel 2023 l'export italiano verso gli States ha toccato quota 73 miliardi di dollari, di cui 14,9 nel comparto dei macchinari

QUAL È IL LIVELLO EFFETTIVO DEI DAZI IN UE?
- Secondo i dati diffusi dal Financial Times, nel Vecchio Continente prima dello stop di 90 giorni deciso da Trump la Slovacchia sarebbe il Paese colpito più nel profondo dai dazi americani: il 25% delle merci vendute da Bratislava negli Stati Uniti subirebbe costi extra. In Italia le esportazioni con un effettivo aumento delle tariffe sarebbero il 16%, due punti in meno rispetto alla Germania. Mentre l'inasprimento sui prodotti sarebbe ancora meno pesante in Portogallo (12%) e in Irlanda, pari al 4%

QUANTO PETROLIO GLI USA POSSONO FORNIRE ALL'UE?
- Per risolvere gli "squilibri commerciali" tra Usa e Ue, Trump propone di comprare energia americana. "Lo possono fare e noi possiamo vendergli 350 miliardi di dollari in una settimana", ha detto giorni fa il tycoon durante il bilaterale col primo ministro israeliano Benjamin Netanyhau. I dati dell'Agenzia internazionale dell'energia, dicono però che solo l'intera produzione di petrolio Usa, pari a 4,7 miliardi di barili, sarebbe sufficiente a colmare il fabbisogno dell'Unione

A QUANTO AMMONTA IL CONSUMO DI GNL IN EUROPA?
- Trump "vende" gas e petrolio americano ma il Green Deal europeo traccia un percorso ben diverso che punta ad una riduzione dei consumi. Prendendo ad esempio il gas naturale liquefatto (gnl), dai 167 miliardi di metri cubi del 2022 il piano di Bruxelles prevede di calare fino all'obiettivo di 92 miliardi nel 2030

CHI HA RISPOSTO AI DAZI USA?
- L'Unione Europea è tra gli attori economici che hanno risposto ai dazi americani annunciando una lista di prodotti da tassare. Come mostra la mappa l'Ue ha previsto contro-dazi al pari di Paesi come Canada e Cina

QUALI SONO I PAESI PER EXPORT IN USA?
- Le risposte tariffarie ai dazi di Trump sono arrivate da quei Paesi che esportano di più verso gli Stati Uniti. L'Unione Europea si conferma il primo partner commerciale di Washington con 606 miliardi di dollari, seguita da Messico (che però non ha formulato ancora contro-misure), Cina e Canada, queste ultime intorno ai 420 miliardi di dollari. Corea del Sud e Taiwan, che pur esportano oltre 100 miliardi a testa, stanno valutando la posizione da adottare

QUANTO VALE LA STRETTA DI TRUMP SULLA CINA?
- Nelle ultime ore le minacce del tycoon si sono concentrate sulla Cina che a inizio anno, come evidenziano dati dell'Istituto Peterson per l'Economia Internazionale (Piie), affrontava tariffe del 21%. La corsa dei dazi sulle merci importate da Pechino ha subìto un'accelerata passando dal 31% di febbraio al 104% e poi al 125%. Di conseguenza un prodotto cinese venduto per esempio a 100 dollari alla dogana Usa schizzerebbe a 204. Sotto l'amministrazione Biden dazi al 100% erano state applicati solo sulle auto elettriche

QUANTE AUTO SONO PRODOTTE INTERNAMENTE IN USA?
- La "guerra commerciale" tra Washington e Pechino rischia di penalizzare in misura maggiore le aziende statunitensi che basano tutta (o quasi) la produzione nel Paese del Dragone. Tra i settori più a rischio ci sono il tech e l'automotive che potrebbero scaricare sul consumatore i costi di tariffe più salate. Come evidenziano i dati del Dipartimento Usa ai Trasporti, ad oggi non esistono automobili prodotte al 100% in America e, al pari degli iPhone, vengono assemblate all'estero, spesso tramite manodopera straniera

DOVE SI CONCENTRA LA CARENZA DI MANODOPERA?
- Gli Stati Uniti vorrebbero "riportare a casa" fette consistenti di produzione dall'estero ma, come dimostrano i dati di Supply Chain MR, a fine 2024 oltre il 20% dei settori lamentava una mancanza di manodopoera specializzata. Senza quindi considerare le aziende dipendenti dalle catene produttive fuori Usa, serpeggia un deficit di lavoratori qualificati, soprattutto nei comparti mobili, tessile, elettrodomestici e mezzi di trasporto con percentuali fino al 30%