
Auto, iPhone, scarpe e caffè: le reazioni delle aziende ai dazi americani
L'annuncio dei dazi americani ha mandato in tilt mercati, Borse e banche a livello mondiale. Ma, analizzando nel dettaglio, quali potrebbero essere gli effetti immediati dei dazi che rappresentano tra l’altro il più significativo aumento delle tasse negli Usa dal 1968?

- L’annuncio dell’arrivo effettivo dei dazi americani ha mandato in crisi i mercati a livello globale. Aleggia anche lo spettro della recessione e le Borse mondiali e anche quelle europee ne hanno subito risentito, con Piazza Affari in picchiata e le banche che arrancano. Ma quali potrebbero essere gli effetti immediati dei dazi che rappresentano tra l’altro il più significativo aumento delle tasse negli Usa dal 1968?

LA SCELTA DI STELLANTIS
- Ma chi pagherà queste tasse alla dogana? Il rimescolamento globale sta coinvolgendo diverse aziende che esportano e producono negli Stati Uniti. Uno dei primi provvedimenti in questo senso arriva da Stellantis che ha deciso di licenziare temporaneamente 900 operai che lavorano in stabilimenti tra Detroit e Kokomo, nell’Indiana. Questo perché l’azienda ha sospeso la produzione fuori dagli Stati Uniti, segnatamente in Messico e Canada, e gli impianti americani coinvolti lavoravano proprio sulla medesima componentistica

GLI AUMENTI DI VOLKSWAGEN
- Volkswagen, invece, sta valutando l’ipotesi di aumentare i prezzi delle proprie auto negli Stati Uniti del 25% a partire dalla metà del mese di aprile

L'EFFETTO FERRARI
- In linea col colosso tedesco anche Ferrari, che ha deciso di aumentare del 10% i prezzi dei propri veicoli venduti sul suolo americano e ordinati dopo il 2 aprile

LA SCOMMESSA DI TRUMP
- L’idea o forse meglio dire “la scommessa” di Donald Trump, in quest’ottica, è far sì che queste case automobilistiche riaprano fabbriche negli Stati Uniti anche se il tempo non gioca propriamente dalla parte del tycoon visto che spostare una fabbrica o costruirla da zero richiede parecchi anni

I RINCARI NEL SETTORE DELLA TELEFONIA
- Passando ad altri settori, ecco che, ad esempio, l’iPhone, prodotto principalmente in paesi come la Cina, il Vietnam o l’India duramente colpiti dai dazi, potrebbe subire rincari pesanti qualora Apple non volesse sobbarcarsi tutto questo aumento dei costi riducendo i propri profitti. Se un iPhone 16 oggi costa 799 dollari, potrebbe arrivare negli Usa a 1142

IL COSTO DELLE SCARPE NIKE
- E le scarpe Nike, volendo fare un altro esempio? Prodotte per la metà in Vietnam, paese, come detto, fortemente gravato dai dazi, potrebbero veder aumentare sensibilmente il loro costo d’acquisto

I RINCARI NELL'ABBIGLIAMENTO
- In generale, negli Usa, l’effetto dei dazi potrebbe portare ad un aumento del 10-12% su scarpe ed abbigliamento prodotti in buona parte nel Sud-Est asiatico, ad oggi fortemente gravato dall'introduzione dei dazi americani

IL CASO DEL PARMIGIANO REGGIANO
- Uno sguardo, adesso, al made in Italy. Il Parmigiano Reggiano, stagionato 24 mesi, costa 18 euro al Kg in Italia ma con i nuovi dazi potrebbe arrivare a costarne 55 negli Usa, perché non si può spostare la produzione

LA PRODUZIONE DEL CAFFÈ ITALIANO
- Produzione che, invece, pensano di spostare alcune grandi aziende nel settore del caffè come Lavazza e Illy. Ma, come già accennato, per farlo servono tempi piuttosto lunghi e nel frattempo i prezzi aumenteranno