Il piano, hanno spiegato le fonti, non conteneva la richiesta fondamentale di Hamas di un impegno di Israele a porre fine alla guerra o ritirare le sue truppe, in cambio del rilascio di metà degli ostaggi vivi ancora a Gaza. "Insistiamo affinché Hamas liberi i nostri ostaggi e raggiungeremo tutti gli obiettivi della guerra grazie ai nostri coraggiosi combattenti, che stanno facendo un lavoro straordinario, Hamas riceverà ancora più colpi". Così il premier israeliano Netanyahu
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Hamas ha respinto la proposta israeliana di un cessate il fuoco di sei settimane a Gaza in cambio del disarmo del movimento. Lo riferisce la Bbc citando fonti palestinesi. Il piano, hanno spiegato le fonti, non conteneva la richiesta fondamentale di Hamas di un impegno di Israele a porre fine alla guerra o ritirare le sue truppe, in cambio del rilascio di meta' degli ostaggi vivi ancora a Gaza. La fonte ha riferito che "la proposta israeliana, trasmessa a Hamas tramite l'Egitto, includeva un esplicito invito al disarmo dell'organizzazione fondamentalista, senza alcun impegno israeliano a porre fine alla guerra, o a ritirare le forze dell'Idf dalla Striscia di Gaza, che erano invece richieste da Hamas". Quindi, Hamas ha respinto interamente la proposta.
"Insistiamo affinché Hamas liberi i nostri ostaggi e raggiungeremo tutti gli obiettivi della guerra grazie ai nostri coraggiosi combattenti, che stanno facendo un lavoro straordinario, Hamas riceverà ancora più colpi". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in visita oggi nel nord di Gaza insieme con il ministro della Difesa Israel Katz, il capo di stato maggiore Eyal Zamir.
Idf e Shin Bet hanno annunciato di aver eliminato due giorni fa Muhammad al-'Ajla, comandante del battaglione Shujaiyya di Hamas, che aveva preso il posto di Haitham Razek Abd al-Karim Sheikh Khalil, ucciso la settimana scorsa.
Gli approfondimenti:
- Israele: l'ex comandante della Marina Eli Sharvit è il nuovo capo dello Shin Bet
- Ecco chi sono gli ostaggi liberati finora
- Tregua a Gaza, migliaia di sfollati verso casa. Entrano gli aiuti. LE FOTO
- Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini
- Gaza secondo Trump,il video realizzato con l'Ai con statue d'oro e resort di lusso
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Parroco Gaza: "Qui è terribile, manca tutto"
"La situazione umanitaria continua a essere molto difficile. Ogni giorno incominciano a scarseggiare le cose. Ci sono dei quartieri che non hanno l'acqua". Così il parroco latino di Gaza, padre Gabriel Romanelli, in un'intervista al Tg2000, il telegiornale di Tv2000, racconta l'assedio della Striscia di Gaza in una Settimana Santa iniziata con il bombardamento dell'ospedale anglicano della città. "Siamo riusciti a fare un punto di estrazione d'acqua - prosegue padre Romanelli - dove i beneficiari principali sono i bambini disabili che vivono insieme agli anziani, con le sorelle di Madre Teresa. Qui siamo riusciti a rincominciare a purificare l'acqua e quello aiuta anche il quartiere, però la situazione è veramente terribile, manca di tutto. Noi stiamo bene e quello che c'è si razionalizza e si cerca di aiutare tutte le persone che ne hanno bisogno". "L'ospedale anglicano" colpito dai bombardamenti israeliani, prosegue padre Romanelli, è "un punto di riferimento per tutta la città e soprattutto per la comunità cristiana. Tuttavia abbiamo celebrato una bella Domenica delle Palme con grande speranza. Speriamo veramente che il Signore conceda il miracolo della pace, del cessato del fuoco, che non è la soluzione del conflitto, però è un passo assolutamente necessario. Vi chiediamo di continuare a pregare per la pace e a convincere il mondo che questa guerra può essere fermata".
Che cos'è il Captagon, la "droga della Jihad" trovata in Siria e che effetti produce
Si tratta di una metanfetamina conosciuta anche come "droga dei kamikaze", spesso mischiata con la caffeina. Non è molto diffusa in occidente, mentre è una sostanza che si trova relativamente in abbondanza in Medio Oriente. In Siria sono stati scoperti diversi laboratori per la produzione del Captagon. Ecco di cosa si tratta e quali sono gli effetti. COSA SAPERE
Tregua Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora
L'accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. IL PUNTO
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Onu: "Colpito da Israele ospedale a sud di Gaza"
A Khan Younis, nella zona meridionale della Striscia di Gaza, un attacco israeliano ha colpito il Kuwaiti Field Hospital, un ospedale da campo mobile kuwaitiano, ferendo almeno dieci persone, tra cui il personale medico. Lo ha detto il portavoce dell'Onu Stephane Dujarric, nel corso dell'incontro quotidiano con i media. L'attacco segue quello di pochi giorni fa all'ospedale Al-Ahli a Gaza. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanita', soltanto ventuno ospedali su trentasei restano parzialmente in funzione. Quasi tutti sono stati danneggiati durante il conflitto.
Media Houthi: "15 attacchi degli Usa contro obiettivi in Yemen"
Gli Stati Uniti hanno effettuato almeno 15 attacchi aerei contro obiettivi dei ribelli Houthi nel governatorato yemenita di Hodeida nello Yemen. Lo riporta il canale televisivo Al Masirah, affiliato agli stessi Houthi, scrive Ynet. Secondo il canale televisivo, gli attacchi hanno preso di mira strutture sull'isola di Kamran, nel Mar Rosso, al largo della costa di Hodeida, senza fornire ulteriori dettagli.
Abu Mazen ha compiuto 90 anni: la carriera politica del presidente della Palestina
Nato il 26 marzo 1935 a Safed, è presidente della Palestina dal 2005. Esponente dell'ala moderata di al-Fatàh, del quale fu fra i fondatori nel 1957, entrò nell'OLP nel 1981 ed ebbe una parte di primo piano negli accordi di Oslo del 1993. Nel 2004 prese il posto di Arafat. LA STORIA DEL LEADER
Video "Trump Gaza", il creatore Solo Avital: "Pubblicato senza mio consenso"
Il filmato era inteso come una satira politica dell'"idea megalomane" di Trump – ha spiegato il regista di Los Angeles -, siamo narratori, non provocatori, a volte realizziamo pezzi satirici come questo ed è così che avrebbe dovuto essere". LA VICENDA
Media: "Raid Usa su obiettivi Houthi nello Yemen occidentale"
Jet da combattimento americani avrebbero colpito 15 obiettivi Houthi nella zona di Hodeidah, nello Yemen occidentale. Lo riporta l'emittente Al-Masirah, di proprietà del gruppo ribelle yemenita.
Iran, liberato turista francese in carcere dal 2022 per "spionaggio"
Lo ha confermato, attraverso un post su X, il presidente della Francia, Emmanuel Macron. Il turista 34enne era stato condannato a cinque anni di prigione ma la sua pena era stata ritenuta arbitraria dalle autorità di Parigi, che avevano puntato il dito sulla cosiddetta “diplomazia degli ostaggi di Stato” di Teheran. LEGGI L'ARTICOLO
La Casa Bianca conferma: "Trump ha parlato dell'Iran con l'Oman"
La Casa Bianca ha confermato la telefonata sull'Iran tra Donald Trump e il sultano dell'Oman, anticipata da Axios. "Il presidente è impegnato a fare in modo che Teheran non abbia l'arma nucleare", ha detto la portavoce Karoline Leavitt.
Hamas boccia la proposta israeliana: "Nessun disarmo"
Le avvisaglie c'erano già tutte lunedì sera sui social di Gaza. Il disarmo di Hamas non solo non è previsto dall'organizzazione islamista, ma neppure dai suoi sostenitori nella Striscia, che hanno ingaggiato furibondi scontri via X con gli oppositori, accusandoli di tradimento. Hamas ha affidato alla Bbc la risposta all'ultima bozza di accordo sulla tregua e il rilascio degli ostaggi inoltrata da Gerusalemme attraverso l'Egitto: proposta respinta perché il piano israeliano non prevede la fine della guerra e il ritiro dell'Idf e chiede esplicitamente il disarmo di Hamas. L'alto funzionario del gruppo che ha parlato con la rete britannica ha dichiarato che Israele "vuole solo perdere tempo". Il piano sottoscritto dal premier Benyamin Netanyahu prevedeva un cessate il fuoco di 45 giorni, la sospensione delle operazioni militari, il passaggio di aiuti umanitari, il rilascio di dieci ostaggi vivi e 16 ostaggi deceduti in cambio della scarcerazione di 66 ergastolani palestinesi e 611 detenuti arrestati a Gaza. Nel documento approvato da Israele, Hamas avrebbe dovuto rilasciare il primo giorno di tregua l'ostaggio israelo-americano Idan Alexander (21 anni) come gesto di buona volontà verso gli Stati Uniti. Invece il portavoce delle brigate Ezzedine al Qassam, Abu Obeida, sul suo canale Telegram ha gelato le attese affermando che dopo un raid aereo è stato "perso il contatto" con il gruppo che lo tiene in ostaggio. Le brigate hanno pubblicato sabato un video che mostra il rapito vivo mentre dice di "essere crollato fisicamente e mentalmente a causa di questo mondo disgustoso e del disgustoso governo israeliano". Secondo le indiscrezioni trapelate lunedì, il terzo giorno del cessate il fuoco avrebbero dovuto iniziare i negoziati sulla proposta "del giorno dopo la guerra", il disarmo di Hamas e la dichiarazione di un cessate il fuoco permanente. Il settimo giorno dell'accordo, Hamas avrebbe dovuto rilasciare quattro ostaggi in cambio di 54 prigionieri palestinesi condannati all'ergastolo e 500 cittadini di Gaza arrestati dopo il 7 ottobre. Dopo questa tornata di liberazioni, era scritto nella bozza, l'Idf si sarebbe dispiegato a est della strada Salah ad-Din attraverso la quale i cittadini di Gaza sarebbero tornati a nord. Ora la proposta è diventata carta straccia, la guerra continua, gli ostaggi, vivi e morti, restano a Gaza.
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Netanyahu a Gaza: "Hamas riceverà ancora più colpi"
"Insistiamo affinché Hamas liberi i nostri ostaggi e raggiungeremo tutti gli obiettivi della guerra grazie ai nostri coraggiosi combattenti, che stanno facendo un lavoro straordinario, Hamas riceverà ancora più colpi". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in visita oggi nel nord di Gaza insieme con il ministro della Difesa Israel Katz, il capo di stato maggiore Eyal Zamir.
Axios, colloqui Usa-Iran spostati da Roma per la presenza di Vance
Uno dei motivi per cui i prossimi colloqui Usa-Iran sul nucleare sono stati spostati da Roma è che il vicepresidente americano JD Vance dovrebbe essere nella capitale italiana durante il fine settimana e la Casa Bianca vuole evitare sovrapposizioni: lo sostiene Axios, ricordando che Stati Uniti, Iran e il governo italiano avevano confermato l'incontro ed erano stati rilasciati i visti per la delegazione iraniana. Lunedì sera, tuttavia, il ministero degli Esteri iraniano ha dichiarato che la sede del prossimo round di colloqui è stata spostata a Muscat, la capitale dell'Oman.
Netanyahu: "Il post di Khamenei dice che Israele va distrutto"
Voglio dirvi per cosa stiamo combattendo e perché: oggi il dittatore iraniano, l'ayatollah Khamenei, ha pubblicato un post in cui spiega perché Israele deve essere distrutto. E lo fa mentre sono in corso negoziati con gli americani. Noi stiamo combattendo per la nostra esistenza. Stiamo combattendo per il nostro futuro". Lo ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu oggi durante la visita nel nord di Gaza. Lo rende noto il suo ufficio.
Ap: "Una seconda portaerei Usa in Medio Oriente"
Una seconda portaerei statunitense sta operando nelle acque mediorientali in vista del prossimo round di colloqui tra Iran e Stati Uniti sul programma nucleare di Teheran, in rapida avanzamento: lo scrive Ap nel suo sito, citando foto satellitari. L'attività della Uss Carl Vinson e del suo gruppo d'attacco nel Mar Arabico avviene mentre presunti attacchi aerei statunitensi hanno colpito martedì notte zone dello Yemen controllate dai ribelli Houthi, sostenuti dall'Iran. I funzionari americani hanno ripetutamente insistito che la campagna statunitense contro gli Houthi, durata un mese e condotta sotto la presidenza di Donald Trump, è un mezzo per fare pressione sull'Iran nei negoziati.
Media: "Gli Usa hanno informato Israele di volersi ritirare dalla Siria entro 2 mesi"
L'amministrazione Trump ha informato Israele che entro due mesi inizierà il ritiro graduale delle truppe statunitensi dalla Siria. Lo ha detto a Ynet un alto funzionario israeliano, secondo cui si tratterebbe tuttavia di un ritiro parziale.
Israele continua a cercare di convincere gli Usa a mantenere le sue truppe in Siria, poiché - ha spiegato il funzionario - senza il contingente americano, aumenterebbero le tensioni con la Turchia, intenzionata a controllare la Siria.
Trump, a che punto sono i dossier? Dall’Ucraina a Gaza e ai dazi: cosa sappiamo
I negoziati più difficili sull'Ucraina, la tregua a Gaza quasi alle spalle, la guerra dei dazi che aumenta le tensioni globali, con i mercati e le cancellerie di mezzo mondo che guardano con il fiato sospeso in direzione della Casa Bianca: questi sono i temi principali sul tavolo di Trump alla Casa Bianca. Ecco cosa sapere. I DETTAGLI

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Spagna, chiesto sequestro di nave per trasporto armi a Israele
Attivisti della campagna 'Fin del comercio de armas con Israel' (Stop al commercio di armi con Israele) hanno presentato oggi in tribunale una denuncia in cui si chiede il sequestro nel porto di Barcellona di una nave che "partecipa alla catena di forniture di materiale militare a Israele". Si tratta del mercantile 'Nexoe Maersk', attraccato dall'alba nel porto della città e che ha previsto due scali successivi nei porti spagnoli di Valencia e Algesiras, per poi raggiungere quello marocchino di Tangeri nel fine settimana, secondo un comunicato degli attivisti. L'arrivo a Tangeri della la nave mercantile coinciderà con quello della 'Maersk Detroit', che naviga dagli Stati Uniti e fa parte del programma militare statunitense Maritime Security Program. Secondo la denuncia, quest'ultima trasporta componenti di aerei da combattimento F-35 che scaricherà nel porto marocchino e che la 'Nexoe Maersk' raccoglierà per trasportarli al porto israeliano di Haifa.
Iran, Khamenei frena su colloqui con Usa: round a Roma saltato per presenza Vance
L'ayatollah Ali Khamenei 'frena' sui colloqui con gli Stati Uniti - "non sono né troppo ottimista né troppo pessimista" - mentre il prossimo round si terrà ancora in Oman e non più a Roma: troppo "imbarazzante" la presenza negli stessi giorni del vice presidente JD Vance, atteso da venerdì a domenica, fanno notare all'Adnkronos diverse fonti diplomatiche. E intanto l'inviato di Donald Trump, Steve Witkoff, chiarisce: un accordo finale con Teheran deve comportare "l'eliminazione dell'arricchimento dell'uranio e del programma di sviluppo dell'arma" nucleare. Una precisazione dopo aver detto a Fox News che Washington è disposta ad accettare un limite di arricchimento dell'uranio al 3,67%.
Netanyahu in visita nel nord di Gaza
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha visitato il nord della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il suo ufficio, mentre l'esercito prosegue con i suoi attacchi aerei e terrestri sul territorio palestinese. "Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha visitato oggi la Striscia di Gaza settentrionale", si legge in una nota rilasciata dell'ufficio del premier.
Bbc, Hamas ha respinto piano israeliano per tregua
Hamas ha respinto la proposta israeliana di un cessate il fuoco di sei settimane a Gaza in cambio del disarmo del movimento. Lo riferisce la Bbc citando fonti palestinesi. Il piano, hanno spiegato le fonti, non conteneva la richiesta fondamentale di Hamas di un impegno di Israele a porre fine alla guerra o ritirare le sue truppe, in cambio del rilascio di meta' degli ostaggi vivi ancora a Gaza. La fonte ha riferito che "la proposta israeliana, trasmessa a Hamas tramite l'Egitto, includeva un esplicito invito al disarmo dell'organizzazione fondamentalista, senza alcun impegno israeliano a porre fine alla guerra, o a ritirare le forze dell'Idf dalla Striscia di Gaza, che erano invece richieste da Hamas". Quindi, Hamas ha respinto interamente la proposta.
Schlein: "A Gaza apocalisse umanitaria nel silenzio Ue"
"Una mozione unitaria necessaria per riaccendere un faro di attenzione perche' Gaza e' ripiombata nella indifferenza. Abbiamo scritto insieme una mozione che suscita un dibattito in Parlamento e nel Paese. Vogliamo rafforzare l'iniziativa politica per denunciare quello che sta accadendo. Fra il 17 e 18 marzo gli attacchi israeliani hanno interrotto la tregua, i morti hanno ricominciato a crescere. Dopo il 7 ottobre nessuno di noi ha esitato a condannare l'attacco e i rapimenti di ostaggi. C'e' una apocalisse umanitaria in corso di fronte alla quale l'Unione Europea rimane in silenzio. Serve uno sforzo diplomatico e politico piu' forte".
Schlein: "Dal governo nessuna condanna dell'apocalisse a Gaza"
"Una mozione unitaria, un fatto politico importante, necessaria per riaccendere un faro di attenzione. Gaza è ripiombata nel silenzio. Questa mozione vuol suscitare un dibattito in Parlamento e nel Paese". Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein presentando a Roma la mozione di Pd, M5s e Avs sul Medio Oriente. "C'è la chiara e netta condanna del 7 ottobre. Nessuno di noi ha tardato un istante per condannare questa violenza e questo terrore. Ma dal governo non abbiamo sentito una parola di condanna dell'apocalisse umanitaria in corso a Gaza, mai una voce che dall'Ue si sia alzata per chiedere la tregua e il cessate il fuoco, per liberare gli ostaggi e anche per portare a Gaza gli aiuti umanitari".
Wafa, tre morti in raid israeliani a Gaza e Khan Yunis
Secondo quanto riporta l'agenzia palestinese Wafa tre persone sono rimaste uccise nei bombardamenti israeliani sulla città di Beit Hanoun, nella Striscia di Gaza settentrionale, e sulla città di Khan Yunis, nel sud. Citando fonti mediche, i corrispondenti della Wafa hanno riferito che due persone sono morte nel raid israeliano su un raduno di civili nella città di Beit Hanoun. Le stesse fonti hanno aggiunto che un giovane di Rafah è morto a causa delle ferite riportate ieri quando una tenda è stata bombardata a ovest di Khan Yunis.
Idf, ucciso nuovo comandante battaglione Shujaiyya di Hamas
Idf e Shin Bet hanno annunciato di aver eliminato due giorni fa Muhammad al-'Ajla, comandante del battaglione Shujaiyya di Hamas, che aveva preso il posto di Haitham Razek Abd al-Karim Sheikh Khalil, ucciso la settimana scorsa. Secondo l'Idf, al-'Ajla era responsabile della fornitura di armi ai miliziani del battaglione per attacchi contro soldati e civili israeliani. È il quinto comandante del battaglione Shujaiyya eliminato dall'inizio della guerra.
Mo: 350 scrittori chiedono a Netanyahu di finire guerra
Trecentocinquanta scrittori e operatori del mondo letterario israeliano hanno firmato un appello al primo ministro Benjamin Netanyahu perché metta fine alla guerra e riporti a casa i 59 ostaggi ancora detenuti. Lo scrive il Times of Israel, che indica nomi noti come David Grossman, Shifra Horn, Fania Oz-Salzberger, Yehoshua Sobol, Ilan Sheinfeld e Zeruya Shalev tra i firmatari, insieme a poeti, editor, traduttori, illustratori e altri professionisti del settore. "Hamas ha offerto un accordo per la restituzione degli ostaggi, il rilascio di prigionieri e un cessate il fuoco. Il primo ministro ha delineato un’intesa a fasi, ma negli ultimi diciassette mesi ha fatto tutto il possibile per ostacolarla, temendo che la fine della guerra significhi la fine del suo potere e della sua libertà, essendo imputato" in un procedimento, si legge nella lettera. "Per salvare se stesso dalla galera, temendo l’incarcerazione per i suoi capi d’imputazione pendenti, il primo ministro continua a privare gli ostaggi della loro libertà, a mettere in pericolo i soldati dell’Idf", le Forze di difesa israeliane, "e a infliggere danni sproporzionati alla popolazione civile di Gaza, mentre porta avanti un colpo di stato costituzionale all’interno di Israele", continua il testo.
Macron a Netanyahu: "Stop a calvario di civili a Gaza"
Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto al primo ministro israeliano che "il calvario di civili a Gaza deve finire", ribadendo la necessita' di un cessate il fuoco che consenta il rilascio degli ostaggi di Hamas e "l'apertura di tutti i valichi di aiuti umanitari". Su X Macron ha sottolineato ancora una volta che dopo il cessate il fuoco, il rilascio di tutti gli ostaggi, la ripresa degli aiuti umanitari si dovrà "aprire la prospettiva di una soluzione politica a due Stati". In questo contesto che il presidente francese prevede la Conferenza di giugno che la Francia co-presiederà alle Nazioni Unite, "tenendo conto degli
interessi di sicurezza di Israele e di tutti nella regione", ha
specificato Macron.
Khamenei: "Molto pessimista sui negoziati con gli Usa"
La Guida Suprema dell'Iran Ali Khamenei si dice "molto pessimista" sull'esito dei negoziati con gli Usa sul nucleare.
Maldive vietano ingresso agli israeliani in solidarietà con Gaza
Il parlamento delle Maldive ha approvato oggi una legge che vieta l'ingresso dei cittadini israeliani nell'arcipelago asiatico. Il presidente Mohamed Muizzu ha ratificato immediatamente la misura, come riferiscono i media israeliani citando le agenzie. Secondo una dichiarazione ufficiale dell' ufficio presidenziale, il provvedimento rappresenta "una ferma risposta alle atrocità perpetrate da Israele contro il popolo palestinese". Il divieto entra in vigore con effetto immediato. Le autorità israeliane avevano già sconsigliato l'anno scorso ai propri cittadini di recarsi alle Maldive.
Media: "L'Iran ha chiarito che non abbandona programma ma Aiea garante"
Dieci messaggi scritti si sono scambiati sabato scorso il ministro degli Esteri iraniano Abbas Araghchi e l'inviato Usa Steve Witkoff nel loro negoziato indiretto presso la residenza del capo del ministero degli Affari Esteri dell'Oman Badr bin Hamad Albusaidi, che ha svolto il ruolo di mediatore. Lo scrive il Teheran Times che ne riporta i particolari. Nei suoi messaggi, Araghchi ha affermato che Teheran ha preso parte a colloqui indiretti per valutare la "sincerità" della parte americana. In particolare, ha sottolineato che l'Iran non ha intenzione di abbandonare il suo programma nucleare. Tuttavia, adotterà misure per fornire garanzie contro la militarizzazione delle attività nucleari e l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica (Aiea) sarà l'unica organizzazione esterna ad avere accesso agli impianti nucleari iraniani. Ciò che Teheran vuole in cambio è la rimozione delle sanzioni su diversi settori. Una volta rimosse, gli Stati Uniti non potranno ripristinarle con altri pretesti. Araghchi ha inoltre stabilito che un accordo quadro generale è necessario per la prosecuzione dei colloqui. Se gli Usa dovessero opporsi al quadro proposto dall'Iran durante la sessione iniziale, dovrebbero presentare una propria alternativa da sottoporre alla valutazione dell'Iran. Il Tehran Times ha appreso che Witkoff, da parte sua, ha riconosciuto la necessità di Washington di fare delle concessioni.
Iran: "Non è proibito per gli americani investire da noi"
Il capo della Camera del Commercio, delle Industrie, delle Miniere dell'Agricoltura iraniana, Samad Hassanzadeh, ha affermato che non ci sono divieti rispetto alle attività economiche tra gli Stati Uniti e la Repubblica islamica. Hassanzadeh aveva già espresso apprezzamento riguardo ai colloqui in corso tra Washington e Teheran, avviati sabato scorso in Oman, sottolineando che i negoziati rappresentano un passo importante per rivitalizzare l'economia iraniana e hanno suscitato ottimismo nel mondo imprenditoriale in Iran. Anche il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Esmail Baghaei, ha dichiarato, parlando con i giornalisti, che "non ci sono ostacoli per la cooperazione economica e l'investimento economico da parte americana in Iran". Il funzionario, ha però aggiunto che "sono stati gli stessi americani a privare i loro cittadini degli investimenti economici in Iran, promulgando leggi complesse, opache e stratificate", riferisce Mehr.
Media: "Un morto e 9 feriti nel raid dell'Idf vicino ospedale a Gaza"
Il portavoce del Kuwaiti field hospital di Khan Younis, nel sud di Gaza, ha dichiarato che il raid israeliano nei pressi della struttura ha provocato una vittima e nove feriti. Lo riferiscono i media israeliani. L'attacco ha preso di mira l'ingresso nord dell'ospedale da campo, ha aggiunto.
Siria: "Militari filo-governativi profanano mausoleo alawita"
In Siria militari sunniti filo-governativi hanno profanato stamani un santuario alawita-sciita nella regione costiera mediterranea, esasperando ulteriormente la tensione interconfessionale nella zona dopo i recenti massacri di oltre mille civili alawiti, inclusi donne e bambini, da parte di miliziani vicini al nuovo regime di Damasco. Lo riferiscono media siriani, mostrando sui canali social un video shock in cui due uomini armati filo-governativi entrano nel santuario dedicato a uno shaykh (figura religiosa) alawita nella regione di Tartus, danno calci al mausoleo e salgono in piedi sopra al sepolcro. La comunità alawita in Siria è da anni associata ai crimini commessi dal precedente regime incarnato per più di mezzo secolo dalla famiglia Assad, originaria proprio delle regioni costiere siriane. Dopo il cambio di potere avvenuto a dicembre scorso da più parti si è temuto che le forze sunnite ora al potere potessero compiere violazioni e uccisioni nei confronti di alawiti, così come poi è avvenuto agli inizi di marzo. "La prossima volta pisceremo su di te oh shaykh", afferma uno dei due uomini armati rivolgendosi in maniera ingiuriosa contro la figura religiosa venerata dagli alawiti. Nei giorni scorsi l'autoproclamato presidente siriano Ahmad Sharaa (Jolani) ha prolungato di tre mesi il mandato della commissione d'inchiesta governativa incaricata il mese scorso di far luce sulle responsabilità dei massacri di civili alawiti attribuiti a forze vicine allo stesso Sharaa.
Hamas: "Rispondiamo entro 48 ore a proposta tregua Israele"
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato all'Afp che l'organizzazione fondamentalista risponderà "molto probabilmente" entro 48 ore alla proposta di cessate il fuoco e di rilascio degli ostaggi da parte di Israele, ricevuta attraverso i mediatori. "È molto probabile che Hamas invierà la sua risposta ai mediatori entro le prossime 48 ore, poiché il movimento sta ancora conducendo consultazioni approfondite all'interno del suo quadro di leadership, così come con le fazioni, al fine di formulare una posizione unitaria", ha detto il funzionario.
Conte: "Condanna per Sumy, ma anche i morti di Gaza pesano"
"Su Sumy ho fatto una dichiarazione chiara di condanna senza se e senza ma: i morti sono morti ovunque. Ma cosa diciamo su Gaza? 30 bambini al giorno muoiono, cosa diciamo, che quei bambini non valgono?". Lo ha detto il presidente del M5s, Giuseppe Conte, a margine di un evento a Roma.
Commando e premi Nobel chiedono fine della guerra a Gaza
Decine di veterani e riservisti dell'unità d'élite navale israeliana, Shayetet 13, si sono uniti all'appello per il rilascio immediato degli ostaggi, anche a costo della fine della guerra. Lo riferisce Haaretz, secondo cui 69 dei 254 firmatari della lettera prestano tuttora servizio attivo nella riserva. "Fermate i combattimenti e riportate tutti gli ostaggi a casa, ogni giorno che passa mette a rischio la loro vita", si legge nel comunicato. L'appello arriva dopo la decisione del capo di stato maggiore, Eyal Zamir, e del comandante dell'aeronautica, Tomer Bar, di rimuovere dalla riserva i firmatari di una petizione simile tra i riservisti dell'Aeronautica. Alcuni di questi hanno poi ritirato la propria firma. Negli ultimi giorni sono emersi appelli paralleli da altre unità delle Idf, tra cui l'unità di intelligence 8200, il programma Talpiot per l'eccellenza scientifica militare, il corpo corazzato, le Forze speciali e la Marina. Anche circa 3.000 operatori del sistema sanitario, tra cui vincitori del Premio Nobel, hanno chiesto la fine della guerra per salvare gli ostaggi. Il primo ministro, Benyamin Netanyahu, ha reagito accusando i firmatari di incitare alla disobbedienza e cercare di "distruggere la coesione della società israeliana". Secondo lui, "queste voci non rappresentano né i combattenti né il popolo".
Raid dell'Idf colpisce un ospedale da campo a Gaza
Un attacco aereo israeliano ha colpito l'ingresso nord di un ospedale da campo nella Striscia di Gaza, ferendo diversi medici, come ha dichiarato un portavoce della struttura citato dai media israeliani. Il raid ha colpito il Kuwaiti Field Hospital nell'area di Mawasi, dove centinaia di migliaia di persone hanno cercato riparo nella tendopoli. Saber Mohammed, portavoce dell'ospedale, conferma le ferite ma non ha fornito ulteriori dettagli. L'Idf non ha rilasciato commenti. L'esercito ha attaccato gli ospedali in diverse occasioni durante i 18 mesi di guerra, accusando Hamas di nascondersi al loro interno.
Media: proposta accordo israeliana inviata a Egitto
L'Egitto ha ricevuto una proposta israeliana per un cessate il fuoco temporaneo nella Striscia di Gaza che spianerebbe la strada ai negoziati per una cessazione definitiva delle ostilità. Lo riportano i media legati al governo egiziano. "L'Egitto ha inoltrato la proposta israeliana ad Hamas e attende una risposta il prima possibile", hanno dichiarato alcune fonti all'emittente egiziana Al-Qahera News, senza però fornire ulteriori dettagli sulla proposta.
Hamas: Israele propone rilascio 10 ostaggi e tregua di 45 giorni
Un alto funzionario di Hamas ha dichiarato alla tv libanese al Mayadeen che l'organizzazione ha ricevuto una proposta da Israele che chiede il rilascio di dieci ostaggi, tra cui il soldato americano-israeliano prigioniero Idan Alexander. Secondo il report, la proposta include una cessazione dei combattimenti di 45 giorni, durante i quali i valichi di frontiera verrebbero aperti per la consegna di aiuti umanitari, alle condizioni israeliane. Ci sarebbe inoltre il riposizionamento delle forze dell'Idf a Gaza nelle zone occupate prima del 2 marzo e l'impegno a negoziare una seconda fase. Questi negoziati includerebbero la discussione di un cessate il fuoco permanente, del ritiro militare israeliano, del disarmo di Hamas e della futura governance di Gaza. Un alto funzionario ha affermato che Hamas non ha ancora risposto alla proposta e che la sta attualmente esaminando.