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Liberation day, Trump annuncia i nuovi dazi
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Introduzione
I negoziati più difficili sull'Ucraina, la tregua a Gaza quasi alle spalle, la guerra dei dazi che aumenta le tensioni globali, con i mercati e le cancellerie di mezzo mondo che guardano con il fiato sospeso in direzione della Casa Bianca: questi sono i temi principali sul tavolo di Trump alla Casa Bianca. Ecco cosa sapere
Quello che devi sapere
Il caos internazionale
- Il terremoto che Donald Trump sta portando agli equilibri geopolitici comincia a somigliare a una corsa ad ostacoli con una nuova situazione internazionale che sta cambiando molto velocemente. Il tycoon per ora non ha ancora chiuso nessuna delle partite aperte il 20 gennaio, neanche quelle che aveva promesso di concludere in tempi molto brevi
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L’Ucraina
- I controversi negoziati con Mosca e Kiev non hanno raggiunto risultati concreti e tra gli analisti internazionali prevale la sensazione che Putin non abbia molta fretta di chiudere le trattative e che le condizioni di Trump per Kiev - a cominciare da quelle sulle risorse minerarie - siano difficilmente accettabili da Zelensky
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La Russia
- Non lasciano infatti dubbi le parole del viceministro degli Esteri russo Sergey Ryabkov: “Non abbiamo sentito da Trump segnali a Kiev per porre fine alla guerra. Ciò che abbiamo è un tentativo di trovare una sorta di schema che consentirebbe di ottenere una tregua come la immaginano gli americani. Per poi passare ad altri schemi in cui, per quanto ne sappiamo, non c'è posto oggi per la nostra richiesta principale, cioè risolvere i problemi legati alle cause del conflitto. Non esiste nulla del genere, e questo va affrontato”, ha dichiarato.
Il confronto a Gaza tra Israele e Hamas
- A Gaza è tornata la guerra tra Israele ed Hamas e le trattative sul cessate il fuoco e sul rilascio degli ostaggi sono impantanate. Trump appoggia Netanyahu con forza. Si complicano però gli sforzi per la tregua e rallenta anche il riavvicinamento tra Tel Aviv e Riad per i Patti di Abramo
I dazi
- I dazi spaventano. Le Borse tremano e segnali preoccupanti arrivano anche dagli Usa dove, oltre ai timori per l'aumento dell'inflazione, cresce la consapevolezza che i dazi avranno conseguenze pesanti anche all'interno del Paese. I primi segnali stanno già arrivando, come ad esempio da General Motors e dalle sue perdite a Wall Street: l'azienda produce molte auto in Messico e i dazi contro quel Paese ritornano a casa come un boomerang
L’annuncio
- Ancora incerte, però, le tariffe che gli Usa decideranno di applicare: l’annuncio delle ore 22 di oggi (le 16 negli Usa) aiuterà a capire il peso reale della decisione americana. "Il 2 aprile salirà alle cronache come uno dei giorni più importanti della storia americana. Il presidente affronterà decenni di pratiche commerciali sleali con le quali il nostro Paese è stato derubato". Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt
L’Europa si riorganizza
- Di fronte alle minacce commerciali di Trump, il mondo prova a riorganizzarsi, Europa compresa. Finora Bruxelles ha replicato con misure mirate ai dazi di Trump, ma le nuove tariffe rischiano di innescare una guerra commerciale totale e richiedono quindi una risposta adeguata. L'Ue - secondo indiscrezioni di El Pais - starebbe valutando l'attuazione del cosiddetto strumento anti-coercizione per la sicurezza economica, che consentirebbe di chiudere il mercato Ue a determinati beni e servizi e di impedire ad aziende statunitensi di partecipare a concorsi di licitazione pubblica o a progetti finanziati con il bilancio comunitario.
Si muove anche la Cina
- Intanto la Cina si muove a passi lenti e misurati. Reagisce alle minacce di Trump sui dazi in maniera proporzionata e tesse la tela delle sue alleanze. Prova a mantenere la Russia al suo fianco mentre Trump vuole staccare Putin da Xi attraverso un nuovo dialogo tra Washington e Mosca. E apre a un nuovo rapporto con l'Europa.
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