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Trump annuncia nuovi dazi: 10% su tutte le importazioni USA
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Introduzione
Tra i tanti Paesi interessati dai dazi di Donald Trump non c’è la Russia. Un’assenza che ha colpito molto, ma che nasconde delle ragioni politiche. Ecco cosa sapere
Quello che devi sapere
I Paesi assenti da dazi
- Dalla lista dei circa 180 Stati colpiti dalle "tariffe reciproche" lanciate dal presidente Donald Trump nel suo "Liberation Day", mancano alcuni con i quali gli Stati Uniti storicamente hanno avuto pessimi rapporti, come Cuba, Corea del Nord, Bielorussia e Russia
Per approfondire: Trump lancia la sfida al commercio, dazi al 20% per l'Ue
La spiegazione
- Dopo l'annuncio del presidente al Giardino delle Rose della Casa Bianca, l'amministrazione Trump ha fornito una spiegazione ufficiale soprattutto a chi chiedeva dell'esclusione di Mosca dalla lista dei dazi reciproci: "Non è in questa lista perché le sanzioni per la guerra in Ucraina hanno già azzerato gli scambi commerciali tra i due Paesi". Secondo Washington, quindi, non era necessario aggiungere ulteriori sanzioni: come ha dichiarato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, parlando ad Axios, le sanzioni già presenti nei confronti della Russia rendono impossibile "alcuno scambio commerciale significativo"
Su Insider: I dazi “reciproci” imposti da Trump: la mappa dei Paesi colpiti
I dati commerciali
- Come testimoniano gli stessi dati del governo americano, nel 2024 il commercio tra i due Paesi ha avuto un valore complessivo di 3,5 miliardi di dollari, mentre prima dell'invasione (2021) si era arrivati a superare i 36 miliardi. Pur essendosi molto ridotti, gli scambi commerciali tra le parti risultano però sbilanciati, visto il deficit di 2,5 miliardi di dollari degli Stati Uniti verso Mosca. Ovvero, gli Usa hanno importato dalla Russia 2,5 miliardi in più di quanto hanno esportato. Un dato sul quale Donald Trump ha sempre insistito e sul quale ha basato l'imposizione di questi dazi
Colpiti Paesi marginali
- Ad essere colpiti però sono anche Paesi che commerciano con gli States molto meno rispetto a Mosca, come le isole Svalbard (Norvegia) nel Circolo Artico; l'isola di Tokelau (Nuova Zelanda) nel Pacifico; le Mauritius e il piccolo Stato asiatico del Brunei
Il caso limite delle isole Heard e McDonald
- Sono state colpite da dazi anche isole praticamente disabitate, come le isole Heard e McDonald, un arcipelago di proprietà australiana disabitato e patrimonio dell'UNESCO: descritte come "ricoperte all'80% di ghiaccio", "deserte", "piccole" e "rocciose", non hanno attività economiche significative dal 1877, quando cessò il commercio di olio di elefante marino e i cacciatori di foche abbandonarono la zona. Allo stesso modo, l'isola di Norfolk, situata a nord-est di Sydney e con una popolazione di 2.188 persone, è stata colpita da un dazio del 29%, 19 punti percentuali in più rispetto al resto dell'Australia. Una possibile spiegazione a questi dazi è legata a una triangolazione commerciale che, ad esempio, la stessa Australia (tra i Paesi sanzionati) potrebbe mettere in piedi usando queste isole, al fine di evitare le tariffe imposte
Tra i Paesi sanzionati
- Nella black list sono presenti anche altri Paesi, come ad esempio l’Ucraina: è stata sanzionata con un 10%. Ci sono anche Iran e Siria: nonostante la presenza di sanzioni, sono stati aggiunti dazi rispettivamente del 10% e del 40%
Le trattative sull’Ucraina
- L'assenza della Russia rappresenta quindi un segnale, forse politico, anche sullo stato delle trattative relative all’Ucraina. Dopo la promessa in campagna elettorale di risolvere la guerra nel giro di ventiquattr'ore, Trump si trova ora a portare avanti i prenegoziati da oltre due mesi. Mettere al tavolo Kiev e Mosca si è rivelato più difficile di quanto avesse voluto far credere, e al momento è importante per il presidente Usa avere buoni rapporti con la Russia, sebbene non manchino le frizioni. Anche per questo è atteso in questi giorni a Washington Kirill Dmitriev, consigliere di Vladimir Putin e capo del fondo sovrano russo, oltreché esponente di spicco del gruppo di negoziatori che si sta occupando dell'Ucraina. Si tratta del russo più alto in grado a visitare gli Stati Uniti dall'invasione dell'Ucraina, e si confronterà con l'amministrazione Trump per portare avanti le trattative
Possibili nuove sanzioni più aggressive
- Donald Trump, infatti, sarebbe frustrato dall’atteggiamento dello zar che nicchia sulle possibili trattative di pace con Kiev e la risposta potrebbe non tardare ad arrivare. La Casa Bianca sta preparando un nuovo pacchetto di "sanzioni aggressive" contro la flotta ombra di petroliere che consente alla Russia di esportare greggio a prezzi superiori al tetto imposto dai paesi del G7. A ciò si aggiunge un'iniziativa di un gruppo bipartisan di senatori e deputati statunitensi, che potrebbe portare all'introduzione di sanzioni pesanti contro la Russia e dazi del 500% sui beni importati da Paesi che acquistano petrolio, gas, uranio e altri prodotti russi
Per approfondire: Dazi, cosa sono, come funzionano e quali novità ha introdotto Trump?