
L'amministrazione americana ha esteso la sua politica di dazi commerciali a territori remoti e disabitati, includendo le isole Heard e McDonald nell'Oceano Antartico. La mossa ha suscitato perplessità, data l'assenza di attività economiche e popolazione umana in queste zone, una possibile spiegazione potrebbe essere quella di prevenire possibili triangolazioni commerciali
L'amministrazione Trump ha ampliato la sua politica di dazi commerciali, (DIRETTA) includendo anche territori remoti e disabitati. L'annuncio di "dazi reciproci", che entreranno in vigore il 5 e il 9 aprile, ha generato una lista estesa di circa sessanta nazioni e territori, comprendente sia paesi noti che destinazioni esotiche. Mentre Russia e Corea del Nord sono state escluse, probabilmente a causa delle sanzioni esistenti e delle loro limitate esportazioni, le isole Svalbard, all'estremo nord della Norvegia, e le isole Heard e McDonald, un arcipelago disabitato nell'Antartico, sono state incluse. Quest'ultimo caso ha suscitato particolare attenzione, data l'assenza di popolazione e attività commerciali che giustifichino un dazio del 10%.
Ghiaccio e pinguini
Secondo un'analisi condotta da CNN e Guardian sulla lista dei paesi colpiti dai dazi imposti dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, il primo ministro australiano Antony Albanese ha dichiarato che "nessun luogo sulla Terra è al sicuro". Questa affermazione è supportata dall'inclusione delle isole Heard e McDonald, un arcipelago disabitato e patrimonio dell'UNESCO, nella lista dei territori soggetti a tariffe. Le isole Heard e McDonald, descritte come "ricoperte all'80% di ghiaccio", "deserte", "piccole" e "rocciose", non hanno attività economiche significative dal 1877, quando cessò il commercio di olio di elefante marino e i cacciatori di foche abbandonarono la zona. Allo stesso modo, l'isola di Norfolk, situata a nord-est di Sydney e con una popolazione di 2.188 persone, è stata colpita da un dazio del 29%, 19 punti percentuali in più rispetto al resto dell'Australia. Albanese ha commentato: "Non sono del tutto sicuro che l'isola di Norfolk sia un concorrente commerciale della gigantesca economia degli Stati Uniti, ma questo dimostra che nessun luogo sulla Terra è al sicuro". Infine, l'isola norvegese di Jan Mayen, un'ex stazione baleniera disabitata se non per la presenza temporanea di personale militare, è stata inclusa nella lista con un dazio del 10%. La CNN descrive Jan Mayen come un'isola "desolata e montuosa", con un'economia inesistente.

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Una possibile spiegazione
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, la scelta di includere territori remoti e apparentemente irrilevanti nella lista dei paesi soggetti a dazi potrebbe non essere frutto di un errore. L'amministrazione Trump potrebbe aver adottato questa strategia per prevenire possibili triangolazioni commerciali. In altre parole, l'imposizione di tariffe doganali su questi territori mira a impedire che le loro madripatria possano aggirino i dazi, sfruttando rotte commerciali indirette.
