"L'attuale percorso è un vicolo cieco, totalmente intollerabile agli occhi del diritto internazionale", ha detto il segretario generale Onu. Il Cremlino accoglie con favore l'annuncio di negoziati in Oman tra gli Usa e l'Iran sul nucleare. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov. Teheran frena e fa sapere che non accetterà mai lo smantellamento completo del programma nucleare iraniano. Ricevendo ieri il premier israeliano, Trump stesso ha rilanciato il suo progetto "immobiliare" per la Striscia di Gaza
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Il segretario generale Onu Antonio Guterres ha accusato Israele per aver trasformato Gaza in un "campo di sterminio". "L'attuale percorso è un vicolo cieco, totalmente intollerabile agli occhi del diritto internazionale e della storia, e il rischio che la Cisgiordania occupata si trasformi in un'altra Gaza lo rende ancora peggiore", ha aggiunto.
Il Cremlino accoglie con favore l'annuncio di negoziati in Oman tra gli Usa e l'Iran sul nucleare. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov citato dalla Tass. "Sappiamo che alcuni contatti diretti e indiretti sono pianificati in Oman e ovviamente possiamo solo accoglierli con favore perché ciò può portare ad una de-escalation delle tensioni sull'Iran", ha aggiunto il portavoce. "Abbiamo detto ripetutamente che sosteniamo la soluzione del dossier iraniano attraverso mezzi politici e diplomatici", ha concluso Peskov. Frena Teheran che, in riferimento alla richiesta di Israele di usare il modello libico anche per l'Iran, afferma che rifiuterà lo smantellamento completo del programma nucleare iraniano. "Siamo d'accordo con il presidente Trump che l'Iran non deve avere armi nucleari. Questo può avvenire con un accordo, ma solo se l'accordo è del tipo Libia: entrare, distruggere le strutture, smantellare tutti i dispositivi, sotto la supervisione e con l'esecuzione americana va bene. La seconda possibilità è che non accada. Che continuino a tirare avanti i negoziati, e in tal caso l'opzione militare è sul tavolo", ha detto il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un video, dopo avere incontrato ieri sera il presidente Usa alla Casa Bianca.
Nel ricevere ieri il premier israeliano Netanyahu, il presidente Usa Donald Trump ha rilanciato il suo progetto "immobiliare" per la Striscia di Gaza. Israele sta "lavorando a un altro accordo" per riportare tutti gli ostaggi a casa, ha detto il leader dello Stato ebraico. “Siamo attualmente in contatto con Paesi che vedono la possibilità di accogliere molti abitanti di Gaza”, ha riferito Netanyahu.
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Netanyahu: "sconcertante" decisione Alta Corte su Shin Bet
L'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha definito "sconcertante" la sentenza pronunciata oggi dalla Corte Suprema sul caso del licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronan Bar, che prevede il suo mantenimento in servizio ed esorta il governo a trovare un compromesso sulla sua posizione entro il 19 aprile, fine delle feste di Pasqua. Il premier ha fatto una dichiarazione, ripresa dai media israeliani tra cui il Times of Israel, dall'aereo Wing of Zion, a bordo del quale sta facendo ritorno in Israele dopo la visita negli Stati Uniti.
Hamas: necessario arrivare a tregua
Hamas spinge per arrivare a una tregua. A sottolinearlo è stato Hossam Badran, membro dell'ufficio politico di Hamas. "Questa guerra non può andare avanti all'infinito, e quindi è necessario raggiungere un cessate il fuoco", ha detto Badran. Tuttavia, non ci sono nuovi possibili scenari in discussione. "La comunicazione con i mediatori continua", ma "non c'è una nuova proposta", ha assicurato dopo che ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva parlato di lavori in corso su un nuovo accordo per il rilascio degli ostaggi.
"Macron solidale con Al Sisi per il sostegno a Gaza"
Il presidente francese Emmanuel Macron ha visitato oggi la città egiziana di Al Arish insieme al presidente Abdel Fattah Al Sisi, nel quadro della sua "visita ufficiale di alto livello" in Egitto. Lo ha confermato l'ambasciatore Mohamed El-Shenawy, portavoce ufficiale della presidenza egiziana, precisando in un messaggio su Facebook che la visita ha voluto "affermare la solidarietà della Francia" con "gli sforzi importanti" compiuti dal Cairo per "accogliere e curare i feriti tra il popolo palestinese" colpito dalla "brutale aggressione israeliana nella Striscia di Gaza". I due presidenti hanno visitato "l'ospedale di Al-Arish" e incontrato "un certo numero di palestinesi feriti", in particolare "donne e bambini". La visita ha incluso anche il centro logistico della Mezzaluna rossa egiziana destinato a "raccogliere gli aiuti umanitari" forniti dall'Egitto e da altri Paesi alla popolazione di Gaza. Sempre come riferito dal portavoce, il ministro della Salute e della Popolazione e vicepremier con delega allo Sviluppo umano, Khaled Abdel Ghaffar, ha illustrato a Macron e Al Sisi gli interventi in corso per assistere i palestinesi provenienti dalla Striscia. L'Egitto ha "accolto circa 107.000 palestinesi", di cui "27.000 bambini sono stati vaccinati". Gli "ospedali egiziani hanno ricevuto oltre 8.000 palestinesi feriti", accompagnati da "16.000 accompagnatori", effettuando "più di 5.160 interventi chirurgici". Attualmente i palestinesi sono ospitati in "176 ospedali" distribuiti in "24 governatorati", con "alloggio e cibo forniti a tutti i loro accompagnatori".
Gli Usa confermano che Witkoff guiderà i colloqui con l'Iran
La portavoce del dipartimento di Stato americano, Tammy Bruce, ha confermato che a guidare la delegazione americana ai colloqui con l'Iran sabato in Oman sarà l'inviato speciale per il Medio Oriente di Donald Trump Steve Witkoff.
Casa Bianca insiste: "I colloqui con l'Iran saranno diretti"
La Casa Bianca continua a sostenere che i colloqui con l'Iran sabato in Oman saranno "diretti" nonostante la smentita di Teheran. Lo ha detto la portavoce Karoline Leavitt.
Giudice israeliano invita a compromesso sul licenziamento di Bar
Il presidente della Corte Suprema israeliana, Yitzhak Amit, ha invitato il governo e la consigliera legale Gali Baharav-Miara a trovare un'intesa temporanea sulla questione della possibile destituzione del capo dello Shin Bet, Ronen Bar. Durante un'udienza moto seguita e a tratti burrascosa, Amit ha proposto una "soluzione creativa" che rinvii ogni decisione definitiva fino alla fine delle festività pasquali ebraiche. "Favoriamo il dialogo finché possibile", ha affermato il giudice, sottolineando la necessità di evitare uno scontro istituzionale diretto tra governo e apparato giudiziario. "Se non si raggiungerà alcun accordo, emetteremo oggi stesso una decisione e un verdetto", ha aggiunto. Poco dopo, l'udienza si è conclusa senza ulteriori dichiarazioni pubbliche.
Guterres: "Israele ha trasformato Gaza in campo di sterminio"
Il segretario generale Onu Antonio Guterres ha accusato Israele per aver trasformato Gaza in un "campo di sterminio". "L'attuale percorso è un vicolo cieco, totalmente intollerabile agli occhi del diritto internazionale e della storia, e il rischio che la Cisgiordania occupata si trasformi in un'altra Gaza lo rende ancora peggiore. È tempo di porre fine alla disumanizzazione, proteggere i civili, liberare gli ostaggi, garantire aiuti salvavita e rinnovare il cessate il fuoco", ha aggiunto.
Guterres: "Nessun aiuto umanitario a Gaza da oltre un mese"
"È trascorso più di un mese senza che un solo aiuto sia arrivato a Gaza. In quanto potenza occupante, Israele ha obblighi inequivocabili ai sensi del diritto internazionale umanitario, ma niente di tutto ciò sta accadendo, nessuna fornitura umanitaria può entrare nella Striscia". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. "Le agenzie delle Nazioni Unite e i nostri partner sono pronti e determinati a consegnare gli aiuti - ha proseguito - ma le autorità israeliane hanno recentemente proposto meccanismi di autorizzazione che rischiano di limitare in modo spietato gli aiuti fino all'ultima caloria e all'ultimo granello di farina. Voglio essere chiaro: non parteciperemo ad alcun accordo che non rispetti pienamente i principi umanitari, ossia umanità, imparzialità, indipendenza e neutralità". Guterres ha poi sottolineato che "deve essere garantito un accesso umanitario senza ostacoli e al personale umanitario deve essere fornita la protezione che gli è accordata dal diritto internazionale".
Hamas: "Offensiva israeliana mette in pericolo gli ostaggi"
La nuova offensiva militare israeliana "non riporterà indietro vivi gli ostaggi, metterà a rischio le loro vite e li ucciderà. L'unico modo per riportarli indietro è attraverso i negoziati". Lo ha dichiarato Hamas in un comunicato. L'organizzazione fondamentalista palestinese ha accusato Israele di attuare "una vendetta brutale contro civili innocenti", invitando la comunità internazionale a "fermarli immediatamente". Secondo Hamas, "l'intensificarsi dell'aggressione non piegherà la volontà del popolo, ma rafforzerà la resistenza". Nel testo Hamas attacca direttamente Benyamin Netanyahu: "La sua politica di vendetta contro bambini, donne e anziani non porterà a una vittoria, ma a un fallimento inevitabile".
Crosetto: "Situazione preoccupante in MO, peggiora ogni giorno"
"In Medio Oriente la situazione è forse più preoccupante di quella dell'Ucraina. Ci auguriamo che non peggiori in modo ancora più drammatico nelle prossime settimane. Bisognerà lavorare per portare un po' di buonsenso e di serenità, anche se le condizioni mi sembrano peggiorare ogni giorno". Lo ha detto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a margine della visita all'Amerigo Vespucci e a nave Libra ormeggiate a Durazzo in occasione della quinta tappa del tour Medierraneo.
Netanyahu: "Promesso a Trump riduzione a zero deficit commerciale"
Il premier israeliano Benyamin Netanyahu, a conclusione del viaggio a Washington dove ha incontrato il presidente Usa Donald Trump, commenta in un video che si è trattato di "un viaggio molto positivo". "Il presidente Trump ha chiesto ai Paesi di ridurre il loro deficit commerciale con gli Stati Uniti a zero. Gli ho detto: 'Non è così difficile per noi. Lo faremo', e questo è il minimo che possiamo fare per gli Stati Uniti e per il presidente che fa così tanto per noi", ha detto il primo ministro.
Starmer: "Indagine su eccidio israeliano operatori croce rossa"
"Ci deve essere un'investigazione" sull'eccidio di operatori sanitari della Mezza Luna Rossa compiuto durante un raid delle forze israeliane sulla Striscia di Gaza palestinese dopo le immagini video che hanno smentito la versione iniziale dell'Idf sull'attacco e sul sotterramento di 15 vittime in una fossa comune. Lo ha detto il premier laburista britannico, Keir Starmer, incalzato sull'argomento da una deputata del suo stesso partito durante un'audizione su temi di politica interna ed estera di fronte al Liaison Committee, comitato parlamentare che riunisce tutti i presidenti di commissione della Camera dei Comuni, in cui non sono mancate critiche al governo da esponenti di maggioranza: incluso sui tagli imposti al welfare e alla cooperazione internazionale. "La ripresa delle ostilità (nella Striscia) è una cosa sbagliata a mio parere", ha proseguito il primo ministro, invocando nuovamente "un ritorno al cessate il fuoco, la ripresa degli aiuti umanitari e il rilascio degli ostaggi". Premessa indispensabile - ha detto - per provare a riesumare "il processo verso la soluzione dei due Stati, per quanto remota possa sembrare oggi": soluzione che nelle sue parole "resta l'unico modo di garantire una pace a lungo termine" fra Israele e Palestina.
Netanyahu: "Turchia vuole basi in Siria, un pericolo per Israele"
"La Turchia vuole stabilire basi militari in Siria, e questo è un pericolo per Israele": lo ha detto il premier israeliano, Benyamin Netanyahu, in un video pubblicato dal suo ufficio. "Siamo contrari a ciò, e stiamo agendo contro. Ho detto al presidente Trump, che è mio amico, così come è amico di Erdogan: 'Se avremo bisogno del tuo aiuto, ne parleremo'", ha continuato Netanyahu
Netanyahu: "Contatti con Paesi per accogliere palestinesi"
"Il secondo argomento di cui abbiamo parlato con il presidente Trump, dopo l'Iran, è Gaza. Siamo determinati a distruggere Hamas, e allo stesso tempo siamo determinati a riportare a casa tutti i nostri ostaggi. Abbiamo anche discusso della visione del presidente Usa perché siamo attualmente in contatto con Paesi che vedono la possibilità di accogliere molti abitanti di Gaza. È importante, perché alla fine è quello che deve accadere". Lo afferma in un video il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo l'incontro di ieri sera alla Casa Bianca con il presidente Trump.
Netanyahu: "Con Iran accordo tipo Libia o opzione militare"
"Siamo d'accordo con il presidente Trump che l'Iran non deve avere armi nucleari. Questo può avvenire con un accordo, ma solo se l'accordo è del tipo Libia: entrare, distruggere le strutture, smantellare tutti i dispositivi, sotto la supervisione e con l'esecuzione americana va bene. La seconda possibilità è che non accada. Che continuino a tirare avanti i negoziati, e in tal caso l'opzione militare è sul tavolo. Tutti capiscono questo. Ne abbiamo parlato a lungo". Lo dice il premier israeliano Benyamin Netanyahu in un video appena pubblicato dopo avere incontrato ieri sera il presidente Usa alla Casa Bianca.
Fratoianni: "Davanti a ecatombe a Gaza Tajani riferisca in Aula"
"Anche il gruppo di Alleanza Verdi Sinistra chiede che il ministro degli esteri venga qui in Parlamento a dirci qualcosa su quanto di terribile continua ad accadere nella Striscia di Gaza. Chiediamo però preventivamente al ministro degli Esteri che quando verrà, se verrà, non venga a dirci quello che ci ha detto in tutti questi mesi con un impressionante schema ripetitivo tanto vuoto quanto retorico". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs prendendo la parola nell'aula di Montecitorio all'inizio dei lavori odierni, insieme agli esponenti di Pd e M5S. "In quest'aula ho svolto forse 10 question time e più interventi sugli ordini dei lavori, e più richieste di informativa. Ciascuno di questi interventi - ricorda l'esponente di Avs - è avvenuto in un momento preciso della guerra di sterminio in corso a Gaza: sono intervenuto quando i morti erano mille, poi sono intervenuto quando i morti erano 2mila e poi quando erano 3mila, 5mila, 10mila, 20mila, 30mila, 50mila. Sono intervenuto dopo che il governo israeliano aveva dichiarato un'organizzazione terroristica l'agenzia delle Nazioni Unite che da decenni si occupa di prestare assistenza a chi senza quell'assistenza non ha più la possibilità di sopravvivere cioè milioni di profughi palestinesi. E in quest'aula ad ogni passaggio, in ogni passaggio, le parole del governo e del ministro degli esteri sono sempre state le stesse: chiediamo una risposta proporzionata, chiediamo moderazione, chiediamo che la legittima difesa del governo di Israele avvenga nel rispetto del diritto internazionale umanitario. Sempre le stesse parole di fronte a una realtà segnata però dai morti, dalla distruzione, dal genocidio, dall'apartheid, dalla pulizia etnica. Ormai l'obiettivo dei vertici del governo ultra nazionalista e di ultradestra di Israele è lo spregio del diritto internazionale e nel silenzio della comunità internazionale". "L'Italia può fare però qualcosa: dal riconoscimento dello Stato palestinese a lavorare alla sospensione dell'accordo di associazione Ue-Israele, dall'emissione di sanzioni nei confronti di quel governo criminale ad insistere affinché la comunità internazionale alzi la testa. Ecco noi oggi chiediamo l'ennesima informativa, ma questa volta, per favore, - conclude Fratoianni - che in questa informativa vengano pronunciate parole in grado di misurarsi con la drammatica realtà che abbiamo di fronte ormai da troppo tempo".
Parroco Gaza: "Non si sposta gente, ha diritto alla terra"
"Non si possono spostare e privare le persone dei loro diritti, primo tra tutti quello alla vita e poi a stare nella loro terra, di avere assistenza e proprietà, i loro affetti e i loro affari. La pace vera si deve costruire sulla giustizia e non sull'ingiustizia". Così il parroco cattolico di Gaza, padre Gabriel Romitelli, replica all'ipotesi formulata da Donal Trump di trasformare la Striscia in una riviera turistica trasferendo la popolazione altrove. "Bisogna rispettare il diritto di ogni essere umano, a prescindere dalla sua cittadinanza, dalla sua religione, la sua situazione", dice a Vatican News. "Il popolo palestinese di questa parte di Terra Santa è costituito da due milioni e 300 mila persone, sono persone umane!" E "uno dei diritti umani riconosciuto universalmente" - conclude - "è il diritto ad avere la propria terra". Nell'intervista a Vatican News padre Romanelli conferma la vicinanza di papa Francesco alla popolazione stremata per la guerra. Un paio di giorni fa, riferisce il sacerdote, il Papa è tornato a telefonare, da Casa Santa Marta dove sta trascorrendo il periodo di convalescenza: "Il Papa ha chiamato, ha salutato, ha domandato come andavamo, come stava la gente". "La gente era molto contenta di sapere che stava chiamando, quando ha chiamato eravamo alla porta della canonica, all'interno del compound, i bambini e i ragazzi hanno cominciato a gridare Viva il Papa, in arabo, in italiano", racconta padre Gabriel, argentino come il Pontefice. "Lui ha inviato la sua benedizione, la preghiera. È stata una telefonata breve ma molto sentita, molto apprezzata. Gli abbiamo detto che eravamo molto contenti di averlo visto domenica all'Angelus e sentito ancora una volta il suo appello per la pace. La situazione è veramente terribile in tutta la Striscia - continua il religioso -, quindi abbiamo apprezzato molto la sua vicinanza, la sua preghiera e la preoccupazione per tutti. Lo abbiamo ringraziato". Il parroco dell'unica chiesa cattolica presente nella Striscia, dedicata alla Sacra Famiglia, conferma anche come le condizioni in cui vive la popolazione siano "inimmaginabili", proprio come le ha definite il Papa nel testo dell'Angelus diffuso domenica scorsa. E continua a lanciare l'appello affinché non si fermi la preghiera: "Pregare tanto per il dono della pace e lavorare per la pace. Convincere tutti, tutti i responsabili delle nazioni che la pace è possibile. Finché continuerà questo conflitto armato, non sarà risolto nessun problema, sostanzialmente. È tutto il contrario". È convinto che è necessario "convincere affinché finisca questa guerra con tutte le condizioni che interessano al popolo, questa parte del popolo palestinese, ma per il bene di tutti, palestinesi e israeliani. Pregare e lavorare per la pace e la giustizia. Si deve fermare questa guerra quanto prima. Più di due milioni di persone vivono qua!". L'immagine di territori spettrali è quella che lo stesso don Gabriel restituisce, e in mezzo alla devastazione si cerca di non far mancare l'aiuto: "Gaza è una prigione, è diventata una gabbia, una grande gabbia. Noi facciamo del bene alle persone, per quanto possibile, alle centinaia di rifugiati, alle migliaia di famiglie di civili musulmani che sono attorno a noi. Aiutiamo tutti, cristiani e non cristiani, cerchiamo di fare veramente uno strumento di pace per tutti". L'appello, ancora una volta, è di pregare per la pace e lavorare per la pace e la giustizia: "convincere tutti che questa guerra deve finire. È il primo passo necessario. E poi dare speranza che possano continuare a vivere nella Striscia di Gaza senza spostarli", scandisce il parroco.
Almeno 58 palestinesi morti a Gaza nelle ultime 24 ore
È salito ad almeno 58 palestinesi morti e 213 feriti il bilancio degli attacchi israeliani condotti sul territorio della Striscia di Gaza nelle ultime 24 ore. Lo riferisce, secondo Al Jazeera, il ministero della Sanità dell'enclave, controllato da Hamas, secondo il quale da quando, lo scorso 18 marzo è saltata la tregua, le forze israeliane hanno ucciso 1.449 persone e ne hanno ferito altre 3.647 nel territorio della Striscia.
Iran: "Non accettiamo colloqui diretti con gli Usa sul nucleare"
"I colloqui con gli Stati Uniti, che si terranno in Oman sabato, saranno tenuti indirettamente e l'Iran non accetterà nessun altro modo", ha detto il ministro degli Esteri, Abbas Araghchi, aggiungendo: "Se gli americani sono davvero determinati, raggiungeremo risultati a Muscat".
Riferendosi alla richiesta di Israele di usare il modello libico per l'Iran - in pratica, lo smantellamento completo del programma nucleare iraniano, come accettò di fare Muammar Gheddafi nel 2003 -, Araghchi, che è in visita in Algeria, ha sottolineato: "Questo è un sogno che non si avvererà mai. Le nostre attività nucleari sono senza dubbio pacifiche e non abbiamo problemi a costruire fiducia in questo senso, in cambio della revoca delle sanzioni".
"Abbiamo scelto i colloqui indiretti perché la negoziazione, che gli Usa impongono attraverso pressioni e minacce, è di fatto una imposizione e noi non crediamo in questo metodo. Inoltre, i colloqui indiretti possono garantire una negoziazione reale ed efficace", ha detto Araghchi, citato dall'agenzia Irna, aggiungendo: "Tuttavia, il modo in cui si tengono i colloqui non è importante, ciò che è veramente importante è l'efficacia dei colloqui, la serietà di entrambe le parti e la loro intenzione e determinazione a raggiungere un accordo".
Idf: "La brigata Golani torna a Gaza ed elimina diversi terroristi"
Dopo mesi di combattimenti nel nord, i soldati della brigata Golani sono tornati a operare a Gaza, nell'area di Rafah hanno individuato e distrutto strutture terroristiche rimaste operative, tra cui edifici utilizzati dai miliziani, postazioni di osservazione e punti di lancio . Durante le operazioni, i soldati hanno eliminato diversi terroristi e localizzato armi.
Nucleare, l'Iran: "Un accordo è possibile se gli Usa lo vogliono"
Il ministro degli Esteri iraniano ha dichiarato che un accordo può essere raggiunto se gli Stati Uniti ne hanno la volontà.
"A mio parere", ha detto il ministro Abbas Araghchi citato dall'Irna, "l'importanza della forma dei negoziati, sia diretti che indiretti, non è di primaria importanza". Quello che conta davvero, ha proseguito, "è se i negoziati siano efficaci o meno, la serietà delle parti, le loro intenzioni e la loro volontà di raggiungere un accordo". Araghchi ha spiegato il motivo della scelta di colloqui indiretti con gli Usa - previsti sabato in Oman e da lui guidati - è che "negoziati in cui si impongono punti di vista attraverso pressioni e minacce sono in realtà dettami, e noi non crediamo in questo metodo". "La negoziazione indiretta può garantire una conversazione reale ed efficace", ha aggiunto.
Tv, in migliaia ad Arish contro qualsiasi esodo da Gaza
A margine della visita del presidente francese, Emmanuel Macron, ad Al-Arish, n Egitto, "migliaia di cittadini egiziani" si sono radunati nei pressi dell'aeroporto della città del Sinai settentrionale, per respingere l'idea di uno spostamento dei palestinesi dalla Striscia di Gaza e affermare il proprio sostegno alle decisioni del presidente egiziano, Abdel Fattah Al-Sisi, e "alla posizione dello Stato egiziano riguardo alla causa palestinese". Lo ha riferito l'emittente pubblica egiziana Al-Qaera Il raduno avviene su invito di diversi partiti politici pro-Sisi e dell'Unione delle tribù e delle famiglie egiziane guidata dall'uomo d'affari Ibrahim Al-Argani, precisa la Tv.
Gaza, Macron e Sisi nel Sinai tra feriti e aiuti umanitari
Il presidente francese Emmanuel Macron e quello egiziano Abdel Fattah El-Sisi sono arrivati ad Al-Arish, nel Sinai, la penisola egiziana che confina anche con Gaza. Lo ha riferito una fonte qualificata egiziana contattata per telefono. Il due capi di Stato dapprima visiteranno l'ospedale generale di Al-Arish per incontrare feriti e malati palestinesi provenienti da Gaza, poi ispezioneranno magazzini della Mezzaluna Rossa egiziana nel Sinai Settentrionale, dove terranno "diverse riunioni", ha precisato la fonte riferendosi a depositi di aiuti umanitari destinati alla Striscia.
Il Cremlino favorevole a negoziati Usa-Iran sul nucleare
Il Cremlino accoglie con favore l'annuncio di negoziati in Oman tra gli Usa e l'Iran sul nucleare. Lo ha detto il portavoce Dmitry Peskov citato dalla Tass. "Senza dubbio", ha risposto Peskov quando gli è stato chiesto se Mosca sostenga l'avvio di negoziati. "Sappiamo che alcuni contatti diretti e indiretti sono pianificati in Oman e ovviamente possiamo solo accoglierli con favore perché ciò può portare ad una de-escalation delle tensioni sull'Iran", ha aggiunto il portavoce. "Abbiamo detto ripetutamente che sosteniamo la soluzione del dossier iraniano attraverso mezzi politici e diplomatici", ha insistito Peskov.
Guterres condanna Hamas: "Liberino subito gli ostaggi"
Il direttore generale delle Nazioni Unite Antonio Gueterres ha incontrato oggi i parenti degli ostaggi israeliani e ha condannato Hamas per "il brutale rapimento e il trattamento orribile", chiedendo che tutti gli ostaggi vengano "rilasciati immediatamente e incondizionatamente". "Oggi ho incontrato di nuovo i parenti degli ostaggi israeliani e ho ascoltato le loro struggenti storie di dolore e sofferenza", ha detto Guterres. Ho espresso le mie condoglianze ai parenti di chi è stato ucciso e ho ribadito il mio appello affinché tutti gli ostaggi vengano rilasciati immediatamente e incondizionatamente", ha aggiunto.

©Ansa
Peskov: "Bene colloqui con Usa in Oman, serve soluzione diplomatica"
Il Cremlino ha espresso soddisfazione per i negoziati diretti tra Stati Uniti e Iran sul programma nucleare di Teheran in programma sabato in Oman, sottolineando che la Russia è favorevole a un accordo diplomatico. Lo ha affermato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ricordando che ''abbiamo ripetutamente affermato di essere favorevoli alla risoluzione del problema del dossier nucleare iraniano attraverso misure politiche e diplomatiche''.
Dicendo che ''sappiamo che sono in programma negoziati diretti e indiretti in Oman'', Peskov ha auspicato che possano ''portare a una de-escalation delle tensioni attorno all'Iran''.
Rispondendo a una domanda sul sostegno russo ai negoziati diretti tra Teheran e Washington, nel corso di una conferenza stampa Peskov ha detto che sarebbe stata ''accolta con favore'' una soluzione diplomatica alla questione del programma nucleare iraniano
Lapid accusa Netanyahu, in aula "rivolta orchestrata"
Il capo dell'opposizione israeliana, Yair Lapid, ha accusato il premier Benjamin Netanyahu di aver sfruttato il dolore delle famiglie delle vittime degli attacchi del 7 ottobre e dei soldati caduti a Gaza per la "rivolta orchestrata" oggi alla Corte Suprema. Lo riportano i media israeliani. L'alto tribunale si è oggi riunito per esaminare i ricorsi presentati contro il licenziamento del capo dello Shin Bet, Ronen Bar, ordinato dal primo ministro. Le ripetute interruzioni di familiari in lutto e di una parlamentare del Likud, il partito di Netanyahu, hanno però costretto il presidente della corte a sgomberare l'aula, interrompere la sessione e a riprenderla senza pubblico. "La rivolta orchestrata alla Corte Suprema e lo sfruttamento vergognoso del dolore delle famiglie in lutto da parte di Netanyahu e della sua gente e' una mossa patetica del governo criminale del 7 ottobre che sta cercando di danneggiare lo stato di diritto e la nostra vita comune in Israele", afferma Lapid.
L'Idf scioglie un plotone per vandalismo durante raid a Betlemme
L'Idf ha sciolto un plotone di riservisti e rimosso ufficiali dopo che, durante un raid il 2 aprile nel campo profughi di Deheisha, vicino a Betlemme, alcuni soldati hanno vandalizzato proprietà palestinesi e scritto slogan sui muri. Lo ha dichiarato l'esercito, precisando che sono stati ignorati gli ordini ricevuti. L'operazione è stata interrotta e i comandanti locali hanno avviato un'indagine. Il generale Avi Bluth ha definito l'episodio "grave e contrario ai valori dell'Idf".
Gaza, oltre 50.000 vittime dall'inizio dell'offensiva israeliana. VIDEO
Lancia pietre contro soldati Idf, uccisa donna palestinese in Cisgiordania
Una donna palestinese è stata uccisa dai soldati israeliani vicino all'insediamento di Ariel, in Cisgiordania, dopo che aveva lanciato pietre contro di loro e contro un veicolo dell'Idf. Lo riporta il sito di Haaretz citando una fonte della sicurezza israeliana, secondo la quale i soldati hanno aperto il fuoco contro la donna dopo che aveva lanciato pietre. Vicino al cadavere della donna è stato trovato un coltello, ha aggiunto la fonte citata da Haaretz precisando che non si segnalano ulteriori vittime.
Il Jerusalem Post scrive che con l'uccisione della donna è stato sventato un tentativo di accoltellamento. Il Times of Israel afferma che i soldati israeliani hanno sparato dopo che la donna aveva puntato il coltello contro di loro.
Sale a 26 morti bilancio ultimi raid israeliani a Gaza
È salito a 26 morti il bilancio degli attacchi israeliani condotti nelle ultime ore sulla Striscia di Gaza. L'ospedale Martiri di Al-Aqsa riferisce di 15 morti, tra cui cinque bambini, a Deir al-Balah, nel centro del territorio palestinese. Il ministero della Salute di Gaza, gestito da Hamas, ha comunicato poi che sette persone sono morte in un raid a Beit Lahiya, nel Nord della Striscia, e altre quattro hanno perso la vita a Nord Ovest della città di Gaza.
Hamas: 26 vittime nei raid notturni dell'Idf sulla Striscia
Secondo le autorità sanitarie di Hamas, gli attacchi israeliani sulla Striscia di Gaza avvenuti durante la notte e fino al mattino hanno provocato la morte di 26 persone. L'ospedale dei martiri di Al-Aqsa afferma che 15 persone sono state uccise in diversi raid a Deir al-Balah,nel centro dell'enclave; sette persone sono morte nella città settentrionale di Beit Lahiya, e altre quattro a nord-ovest di Gaza City.
Onu: "Israele nega sopravvivenza a un'intera popolazione"
"A causa dell'assedio delle autorità israeliane, a un'intera popolazione vengono negati i beni di prima necessità per la sopravvivenza. Aiuti umanitari, forniture mediche e commerciali, cibo e carburante sono vietati a Gaza da oltre un mese. I leader mondiali devono agire, con fermezza, urgenza e decisione, per sostenere i principi fondamentali del diritto umanitario internazionale": E' l'appello del Commissario generale dell'Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi (Unrwa), Philippe Lazzarini. "A Gaza gli atti di guerra mostrano un totale disprezzo per la vita umana, sotto gli occhi del mondo", si legge nel messaggio su X.
Corte Suprema esamina ricorsi su licenziamento Bar
La Corte Suprema israeliana ha aperto la sessione nella quale esaminerà i ricorsi contro il licenziamento di Ronen Bar, capo del servizio segreto interno Shin Bet, ordinato dal primo ministro Benjamin Netanyahu.
Hamas, 19 morti in attacchi israeliani a Gaza da ieri sera
La Protezione civile di Gaza, controllata da Hamas, ha affermato che 19 persone sono state uccise negli attacchi israeliani nella Striscia da ieri sera.
Attacco israeliano su Beit Lahiya: almeno sei morti
Ha causato almeno sei morti e un numero ancora imprecisato di feriti l'attacco israeliano che ha colpito un edificio a Beit Lahiya, nel Nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce la testata palestinese Quds News Network.
Yemen, nuovi attacchi Usa contro gli Houthi su Sana'a e Marib
Gli Stati Uniti hanno sferrato nuovi attacchi contro gli Houthi in Yemen. Lo riferisce Al Masirah, la televisione controllata dai ribelli filoiraniani. Nel dettaglio sono stati colpiti i distretti di Bani Hashish e Sanhan nel governatorato di Sana'a e i distretti di Majzar e Sirwah nel governatorato di Marib. Non si ha al momento notizia di vittime.
Morto un altro giornalista per raid Idf vicino ospedale Gaza
Un giornalista palestinese è morto per le ferite riportate dopo l'attacco israeliano alla tenda dei media a Gaza. Lo riferisce Al Jazeera, spiegando che Ahmed Mansour aveva riportato gravi ustioni durante il raid israeliano di ieri mattina che aveva colpito la tenda dei giornalisti vicino all'ospedale Nasser. Altri due giornalisti erano stati uccisi e altri otto feriti nell'attacco di lunedì.
Trump: :"Trasferire i palestinesi da Gaza in altri Paesi"
Gaza è "un'incredibile porzione di territorio importante". Una forza di pace degli Stati Uniti che "controlli e possieda" la Striscia di Gaza sarebbe una buona cosa. Lo ha detto ieri il presidente americano Donald Trump dopo aver incontrato alla Casa Bianca il premier israeliano Benjamin Netanyahu, suggerendo ancora una volta di "trasferire i palestinesi in altri Paesi". Trump aggiunge che in questo modo creerebbe "una zona di libertà" a Gaza. Al momento, la Striscia di Gaza è "un posto fantastico in cui nessuno vuole vivere", afferma.