Marine Le Pen condannata, cosa succede ora? Gli scenari per il voto in Francia nel 2027

• Oltre all'ineleggibilità, la leader della Fiamma tricolore bianca rossa e blu è stata condannata a quattro anni di carcere di cui due senza condizionale ma con il braccialetto elettronico. Questo significa che non dovrà scontare neanche un giorno in cella. Prevista inoltre una multa di 100.000 euro. Il Rn, dovrà sborsare da parte sua una sanzione da due milioni di euro, di cui un milione senza condizionale. Al partito nazionalista verrà inoltre confiscato un milione di euro sequestrato durante il procedimento giudiziario. "Una sentenza politica", ha commentato la leader di estrema destra, rivendicando la sua innocenza di fronte a "giudici da regime autoritario" e che “la corte suprema è il popolo” francese che l'ha votata.

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• Intanto, il Rassemblement National ha presentato ricorso: lo ha detto all'Afp l'avvocato del partito che ha precisato di aver presentato ricorso anche per l'ex tesoriere del partito, Wallerand de Saint-Just. 

• La corte d'appello di Parigi ha fatto sapere che prevede un possibile processo sul caso di Marine Le Pen e gli impieghi fittizi del Front National al Parlamento europeo con sentenza ''nell'estate 2026", come si legge in una nota diffusa dalla stessa corte d'appello di Parigi. 

• Ad ogni modo, Le Pen intende ricorrere alla Corte Costituzionale francese e alla Corte europea dei diritti dell'uomo contro la sentenza, come ha detto lei stessa in una intervista a Le Parisien. Intendo "deferire al Consiglio costituzionale una questione prioritaria di costituzionalita'" sull' "incompatibilità tra una decisione di ineleggibilità con esecuzione provvisoria e la liberta' degli elettori sancita dalla Costituzione", ha detto Le Pen. Un ricorso verrà presenatto anche alla Corte europea dei diritti dell'uomo, ha detto Le Pen che ha ribadito che si tratta di "un procedimento sommario", e che la sentenza "crea un danno irreparabile".

• La sentenza rischia di cambiare per sempre la carriera politica della leader figlia del fondatore del Fn, Jean-Marie Le Pen, scomparso a 96 anni a gennaio. In appello, Le Pen potrebbe sfuggire all'ineleggibilità immediata, consentendole in teoria di candidarsi all'Eliseo al fotofinish. Affinché ciò avvenga si impongono tempistiche serrate e le condizioni di una candidatura sembrano complicate. In caso di condanna in appello, a Le Pen resterebbe poi il ricorso in Cassazione.

• Dopo la condanna per Marine Le Pen, il Rassemblement National si è riunito per un vertice d'urgenza nel quartier generale del partito a Parigi per studiare le alternative. Il piano B porta a Jordan Bardella, il delfino in pole per sostituirla nella corsa all'Eliseo del 2027. Il 29enne, che dal 2022 l'ha sostituita alla presidenza della Fiamma tricolore d’Oltralpe, è stato indicato dalla stessa Le Pen come la scelta più ovvia.

• Secondo il 60% dei francesi sarà Bardella il candidato presidente per il Rn fra due anni. Non solo: il 43% degli intervistati "si augura" che sia così. Contro il 42% che resta fedele a Le Pen.

• Nato il 13 settembre 1995 a Drancy, banlieue difficile di Parigi, da una famiglia di origini piemontesi emigrata in Francia, l'enfant prodige del nazionalismo transalpino ha bruciato le tappe di una carriera politica cominciata poco più di 10 anni fa. Da simpatizzante di Le Pen, ha scalato le gerarchie e nel 2019 venne eletto ad appena 23 anni all’Europarlamento. Nell'autunno 2022 ha conquistato la presidenza del partito al posto della leader passata a sua volta a guidare il gruppo in Parlamento. Pper la prima volta nella sua storia, l'ex Front National non è più guidato da un membro della famiglia Le Pen. Marine ha scelto Bardella come suo successore, lo ha sempre spinto e sostenuto, facendone uno dei principali strumenti della cosiddetta ‘dédiabolisation'.

• Nelle scorse elezioni politiche, Bardella puntava a Matignon, sede del primo ministro dove oggi siede Francois Bayrou, ma ora può cominciare a sognare l'Eliseo. Anche se la strada per il 2027 è ancora lunga. Altri analisti vedono in Cyril Hanouna, controverso showman della sfera Bolloré, un possibile nuovo candidato outsider del populismo francese.

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