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Usa, Weinstein di nuovo a processo. In aula in sedia a rotelle

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I titoli di Sky Tg24 del 15 aprile, edizione delle 13
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I titoli di Sky Tg24 del 15 aprile, edizione delle 13
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"Sarà molto diverso", ha commentato l'avvocato di Weinstein, Arthur Aidala, oggi il processo sarà "sui fatti e non su #MeToo"

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Si è aperto a New York il nuovo processo ad Harvey Weinstein, dopo la clamorosa sentenza che lo scorso anno ha annullato la condanna a 23 anni per stupro e aggressione inflitta all'ex re del cinema nel 2020. Abito blu scuro con al bavero il pin della bandiera americana, visibilmente dimagrito, il 73enne ex patron dei Miramax Studios è entrato nell'aula del tribunale penale di Manhattan su una sedia a rotelle. Weinstein sarà nuovamente giudicato per il tentato stupro dell'ex assistente di produzione Mimi Haleyi, nel 2006, e per lo stupro dell'aspirante attrice Jessica Mann, nel 2013.

La vicenda giudiziaria

Riconosciuto colpevole nel 2020, era stato condannato a 23 anni di carcere. Ma nell'aprile 2024, la Corte d'Appello di New York ha annullato la sentenza per vizi procedurali: il tribunale di prima istanza aveva permesso ad altre presunte vittime di testimoniare su fatti per i quali l'ex magnate del cinema non era stato accusato. Questa volta, Wienstein dovrà rispondere anche di un'accusa di stupro nel 2006 in un hotel di Manhattan. La vittima è rimasta anonima. Il processo è iniziato con la selezione della giuria. Potrebbero essere necessari diversi giorni prima che accusa e difesa interroghino i testimoni. Intanto Winstein resta in carcere dopo la condanna a 16 anni in California sempre per un'accusa di stupro. Queste donne "faranno in modo che Weinstein sia chiamato a rispondere per i crimini efferati che ha commesso", ha detto l'avvocato di una delle vittime, Lindsay Goldbrum, "il fatto che stiano testimoniando di nuovo è una prova del loro coraggio". Ma non è detto che il coraggio basti. L'arresto di Weinstein nel 2017, dopo le inchieste del New York Times e del New Yorker, provocò non solo una valanga di accuse contro di lui, con oltre 80 donne che denunciarono di aver subito violenze comprese attrici come Angelina Jolie e Gwyneth Paltrow, ma anche un'ondata di sollevazione in tutto il mondo contro la cultura machista e patriarcale. Il clima, però, è cambiato, complice anche la nuova amministrazione americana, e questo potrebbe giocare a favore dell'imputato. "Sarà molto diverso", ha commentato l'avvocato di Weinstein, Arthur Aidala, oggi il processo sarà "sui fatti e non su #MeToo". 

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