
Harvey Weinstein, da dirigente di Hollywood fino alla condanna per violenza sessuale. FOTO
Il produttore cinematografico ha conosciuto il successo con la fondazione della Miramax. Poi è arrivato lo scandalo legato alle accuse di abusi sessuali, fino all'espulsione dalla Academy Motion Picture Arts and Sciences e alla condanna nel 2020 per stupro di terzo grado e atti sessuali criminali di primo grado. Nel 2022 viene incriminato anche in Gran Bretagna

Harvey Weinstein, nato a New York nel 1952, è stato tra i più noti produttori cinematografici di Hollywood fino al 2017, quando numerose attrici e modelle lo hanno accusato di molestie sessuali
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Weinstein si è sempre dichiarato non colpevole. Ma dopo le prime accuse, più di 80 donne hanno rivelato episodi di molestie e violenze di natura sessuale
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Gli inizi della carriera di Weinstein nel mondo dello spettacolo risalgono agli anni '70, quando, insieme al fratello Bob, comincia a organizzare a Buffalo concerti rock indipendenti con la Harvey & Corky Productions
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Nel 1979, i due fratelli fondano la Miramax, società indipendente di distribuzione e produzione cinematografica. Il nome nasce dalla fusione dei nomi dei loro genitori, Miriam e Max
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Nel giugno del 1993, poi, la "The Walt Disney Company" compra la Miramax per 80 milioni. Harvey e Bob resteranno nella società fino al 2005
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A maggio del 1994 arriva uno dei primi grandi riconoscimenti alla Miramax, con la vittoria della Palma d'oro del film "Pulp Fiction" al Festival di Cannes. La pellicola, diretta da Quentin Tarantino e interpretata da Uma Thurman, è prodotta dall'azienda dei due fratelli Weinstein

Nel 1997, invece, Miramax vince il suo primo premio Oscar come miglior film con "Il paziente inglese". (Nella foto: Harvey Weinstein e l'allora moglie Eve Chilton alla premiere di "The English Patient")

Tripudio di premi anche nel 1998 con il film "Shakespeare in Love", con il quale Miramax ottiene 7 statuette, incluse quelle di miglior film e miglior attrice a Gwyneth Paltrow

Mentre la Miramax continua a riscuotere successi, nel 2004 Harvey Weinstein divorzia dalla prima moglie Eve Chilton, con la quale ha tre figlie

Si arriva al 2005, anno in cui i due fratelli Weinstein lasciano la Miramax per fondare la casa di produzione "The Weinstein Company"

Due anni dopo, nel 2007, Weinstein sposa la stilista Georgina Chapman

Dieci anni dopo, nel 2017, il The New York Times accusa Harvey Weinstein di molestie sessuali su varie attrici e donne che hanno avuto rapporti professionali con l'uomo nel corso degli ultimi trent'anni

Tra le prime attrici a raccontare delle molestie sessuali subite da Weinstein ci sono Asia Argento e Rose McGowan

Il 6 ottobre 2017 il produttore cinematografico prende un congedo a tempo indeterminato dalla Weinstein Co. Poco dopo la compagnia afferma di averlo licenziato

Il 10 ottobre, il The New York Times riporta le accuse di altre 13 donne che sostengono di essere state molestate o aggredite sessualmente da Weinstein, tre delle quali dichiarano di essere state violentate. Il produttore, però, nega di aver avuto rapporti non consensuali

Sempre nel 2017 arriva anche il divorzio tra Harvey Weinstein e Georgina Chapman

Dopo lo scandalo, l'Academy of Motion Picture Arts and Sciences caccia Weinstein dal gruppo degli "Oscar"

Dal caso Weinstein nasce il movimento MeToo per i dirittti delle donne e contro le molestie sessuali. A promuoverlo, sempre a ottobre 2017, è l'attrice Alyssa Milano che su Twitter scrive: "Se sei mai stato molestato o aggredito sessualmente scrivi 'anch'io' (in inglese me too, ndr) come risposta a questo tweet"

Intanto, le star di Hollywood lanciano anche la campagna Time's Up per combattere le molestie sessuali sul posto di lavoro

Il 25 maggio 2018 il produttore hollywoodiano si è consegna alla polizia di New York perché formalmente accusato di due reati: un'aggressione sessuale nel 2004 e uno stupro nel 2013. Viene poi rilasciato dietro il pagamento di una cauzione di 10 milioni di dollari, con l'obbligo del braccialetto elettronico

Il processo penale a Weinstein, inizialmente, si fonda sulle accuse di tre donne: l’ex assistente di produzione Miriam Haleyi, Jessica Mann e una consulente di marketing. Nell'ottobre 2018 l'accusa di aggressione sessuale della consulente è caduta a causa di alcuni errori commessi durante le indagini. Nel 2019, invece, Benjamin Brafman, l'avvocato del produttore, rilascia delle dichiarazioni ai giornalisti nelle quali annuncia le sue dimissioni da legale di Weinstein

In seguito, dopo aver annunciato la nuova squadra di legali, il processo a Weinstein slitta al 9 settembre 2019 per consentire alla difesa di avere più tempo per raccogliere prove

Qualche mese dopo, la seconda squadra di legali esce dal caso e ne viene annunciata una terza. Nel maggio 2019 viene trovato un accordo che va a chiudere i procedimenti civili ma non quelli penali; Weinstein verserà 30 milioni di dollari ad accusatrici e creditori della Weinstein Company più altri quattordici al suo team di legali. Si arriva al 26 agosto 2019. Weinstein si dichiara non colpevole dalle accuse di molestie e il processo viene rinviato al 6 gennaio 2020

Il 24 febbraio 2020, Weinstein viene dichiarato colpevole per due capi di imputazione: violenza sessuale e stupro. L'11 marzo viene annunciata la condanna a 23 anni di carcere: 20 anni di reclusione per l'aggressione sessuale all'assistente Miriam Hailey e tre anni per il rapporto sessuale non consensuale con l'aspirante attrice Jessica Mann

Intanto il 6 gennaio dello stesso anno la magistratura di Los Angeles spicca un nuovo capo di accusa per crimini sessuali: stupro e aggressione sessuale in relazione a fatti accaduti nel 2013. Ma anche qui le accuse si moltiplicano, e nel 2021 le accuse sono salite a 11

Il 2 giugno 2022, la corte d'appello di New York ha confermato la condanna a 23 anni per Weinstein: l'ex produttore aveva chiesto che la condanna venisse annullata, accusando la corte che lo aveva giudicato di essere stata prevenuta nei suo confronti

Pochi giorno dopo, l'8 giugno 2022, Weinstein è stato formalmente incriminato dalla Procura della Corona britannica in relazione a due capi d'imputazione legati alla denuncia di molestie sessuali presentata da una donna. I fatti sarebbero avvenuti nel 1996, e il Crown Prosecution Service ha detto di aver dato il via libera all’incriminazione dopo l’esame delle prove raccolte dalla polizia metropolitana di Londra