Guerra Israele-Hamas, Blinken: "Troppo alto il bilancio di civili e bambini a Gaza". LIVE

©Ansa

Faccia a faccia a Tel Aviv tra il Segretario di Stato Usa e il premier israeliano. Attaccata con droni dal Libano una base militare al nordi di Israele in risposta agli omicidi di Wissam Tawil e di Saleh al-Arouri. Intanto la polizia israeliana ha fermato un gruppo di parenti di ostaggi diretti verso il valico di Kerem Shalom, al confine con Gaza, con l'intenzione di bloccare gli aiuti umanitari per la Striscia. Israele consentirà all'Onu di visitare il nord di Gaza per stabilire i bisogni dell'area

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Antony Blinken in missione a Tel Aviv incontra Netanyahu, a cui chiede di evitare "ulteriori danni ai civili" a Gaza. Replica Gallant: 'Le operazioni a Khan Yunis si intensificheranno. Fondamentale aumentare la pressione sull'Iran'. Israele attacca l'Onu, che "non ha ragione di esistere" ma consentirà a una sua delegazione di visitare il nord di Gaza. In missione in Medio Oriente anche la ministra tedesca Baerbock, che in Egitto ha affermato che Striscia di Gaza e Cisgiordania "appartengono al popolo palestinese". Hamas intanto ha chiesto sostegno ai Paesi musulmani con l'invio di armi.  Un alto comandante di Hezbollah, responsabile di decine di attacchi con i droni contro il nord di Israele negli ultimi mesi, compreso l'attacco di oggi al quartier generale del Comando Nord dell'Idf a Safed, è stato ucciso in un attacco aereo israeliano nel sud del Libano.


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Cos'è Hamas
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L'attore israeliano di Fauda Idan Amedi gravemente ferito a Gaza

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Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. In queste settimane il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi e "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele". L'11 dicembre una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. L'APPROFONDIMENTO

Israele-Hamas, da Gaza al ruolo degli Usa: la strategia di Netanyahu per il dopoguerra

Mentre nella Striscia si continua a combattere, il premier israeliano pensa già alla tattica da adottare successivamente al conflitto. Già convocato un team ristretto con uomini dello Stato ebraico e del Mossad e previsti colloqui con Stati Uniti, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. LEGGI

Israele, scoperto sistema di tunnel nella Striscia di Gaza vicino al valico di Erez

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Tutte le elezioni del 2024 nel mondo, dalle presidenziali Usa a quelle in Russia

Quest'anno circa la metà della popolazione mondiale sarà chiamata a  esprimere il proprio voto in quasi 50 Paesi tra elezioni nazionali,  comunitarie e locali. Si comincia con Taiwan, poi gli importanti  appuntamenti elettorali in India, Europa e nel Regno Unito. Appaiono già  scontati i risultati in Russia, Iran e Bielorussia. L'APPROFONDIMENTO

Mar Rosso, i dubbi (e i rischi) dell'operazione Usa contro gli Houthi

Regole di ingaggio, durata dell'intervento, numero di navi da guerra coinvolte: sono gli aspetti ancora da chiarire, secondo il sito Analisi Difesa, sulla coalizione statunitense nata per combattere gli attacchi del gruppo yemenita alle imbarcazioni occidentali. E non è tutto: ci potrebbe essere un allargamento del conflitto di Gaza. LEGGI

Israele conferma: "Abbiamo ucciso comandante senior di Hezbollah"

Le forze di difesa israeliane (IDF) hanno ammesso di aver ucciso oggi in un attacco aereo il comandante dell'unità aerea di Hezbollah nel Libano meridionale, Ali Hussein Barji .   Il portavoce dell'IDF Daniel Hagari ha detto che il comandante di Hezbollah ha condotto dozzine di attacchi con droni contro Israele. 

Gaza, aiuti a rilento. L'allarme dell'Oms: "Popolazione con ferite terribili e fame acuta"

"La cattiva salute e la mancanza di rifugi sono la norma nella Striscia", ha denunciato il direttore dell'organizzazione Tedros Adhanom Ghebreyesus, che è tornato a chiedere una pausa umanitaria. Il bilancio dei morti sale a oltre 21mila, con 55mila feriti. Gli sfollati raggiungono quota 1,9 milioni. LEGGI

Blitz israeliano a Beirut, l'ufficio colpito, le vittime e la reazione di Hamas: le foto

Come riportano i media statali libanesi, un drone israeliano ha colpito un ufficio di Hamas nella periferia sud di Beirut. Ci sono morti e feriti. Tra le vittime c’è il vicecapo del politburo di Hamas, Saleh al-Arouri. Hamas conferma: è stato ucciso in un "vile attacco sionista". LE IMMAGINI

Blinken: "Infondata l'accusa del Sudafrica contro Israele"

Il Segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha definito "infondato" il deferimento di Israele alla Corte internazionale di giustizia per presunto genocidio durante la guerra a Gaza e ha affermato che distrae dagli sforzi per affrontare la crisi umanitaria. "L'accusa di genocidio e' infondata", ha affermato Blinken in una conferenza stampa a Tel Aviv. "E' particolarmente irritante dato che coloro che attaccano Israele, Hamas, Hezbollah, gli Houthi, cosi' come i loro sostenitori dell'Iran, continuano a chiedere apertamente l'annientamento di Israele e lo sterminio di massa degli ebrei". Blinken ha anche affermato che Israele ha ora accettato di lasciare che le Nazioni Unite conducano una "missione di valutazione" per avviare il processo che consentira' ai palestinesi sfollati di tornare a casa. "Come ho detto al primo ministro, gli Stati Uniti rifiutano inequivocabilmente qualsiasi proposta che sostenga il reinsediamento dei palestinesi fuori Gaza, e il primo ministro mi ha riaffermato oggi che questa non e' la politica del governo israeliano", ha detto Blinken.

Blinken: "A fianco di Israele perché il 7 ottobre non accada mai più"

Gli Stati Uniti "vogliono che la guerra finisca il più presto possibile...ma è vitale che Israele raggiunga il legittimo obiettivo di far sì che il 7 ottobre non accada mai più", siamo "a fianco di Israele perché il 7 ottobre non accada mai più". Lo ha detto in conferenza stampa a Tel Aviv il segretario di Stato americano Antony Blinken, riferendosi all'attacco sferrato da Hamas che ha portato al massacro di 1200 israeliani e al rapimento di quasi 250 persone, dando inizio alla guerra in corso. "Hamas avrebbe potuto far cessare questa guerra l'8 ottobre se non si fosse nascosto dietro i civili, se avesse ceduto le armi, si fosse arreso e avesse rilasciato gli ostaggi. Non ci sarebbe stata nessuna sofferenza se Hamas non avesse fatto quel che ha fatto il 7 ottobre e avesse poi preso diverse decisioni", ha rimarcato Blinken.

Chi sono i leader di Hamas uccisi da Israele, da Yahya Ayyash a Saleh al-Arouri

Dagli anni Novanta diversi esponenti ai vertici dell’organizzazione sono morti durante attacchi mirati condotti da Israele. Fra loro anche Jamila al-Shanti, l'unica donna a essere diventata membro dell'ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza. Dopo la morte di al-Arouri, fonti diplomatiche coinvolte nei colloqui mediati da Egitto e Qatar che i negoziati per un accordo si sono interrotti. LEGGI

Saleh al-Arouri, chi era il numero due di Hamas: su di lui una taglia da 10 milioni

Ritenuto più pericoloso del leader Sinwar, di cui era vice, il 58enne ucciso nel raid israeliano a Beirut era l'anello di congiunzione con Hezbollah e Iran. Nella periferia sud della capitale libanese, dove si era trasferito dal 2018, era solito cambiare più volte nascondiglio. Gli Usa lo avevano inserito nella lista dei "terroristi su scala globale". CHI ERA

Blinken: Israele non incoraggia i trasferimenti da Gaza

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha affermato, in una conferenza stampa a Tel Aviv, di aver avuto conferma dal premier Benyamin Netanyahu che la politica di Israele non include l'incoraggiamento al trasferimento di palestinesi da Gaza. Lo ha riferito la televisione pubblica Kan. In precedenza un'altra assicurazione in quella direzione era giunta dal ministero degli esteri di Israele.

Blinken: la guerra può finire domani se Hamas lo decide

''La guerra a Gaza potrebbe finire domani se Hamas prendesse le decisioni giuste'': lo ha affermato il segretario di Stato Antony Blinken in risposta ad una domanda sull'elevato bilancio di vittime umane, in una conferenza stampa a Tel Aviv. ''Hamas avrebbe potuto terminare tutto l'8 ottobre se non si fosse nascosto dietro civili, se avesse gettato le armi, se si fosse arreso, se avesse rilasciato gli ostaggi. Nessuna delle sofferenze di Gaza sarebbe avvenuta se Hamas non avesse fatto l'attacco del 7 ottobre o se avesse preso decisioni diverse in seguito''. Dunque, ha concluso, occorre che Hamas prenda le decisioni opportune adesso.

Blinken: 'Missione Onu per preparare ritorno palestinesi a loro case Gaza'

L'Onu condurrà una missione di valutazione "per determinare cosa deve essere fatto per permettere ai palestinesi sfollati di tornare alle loro case nel nord di Gaza". Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken in conferenza stampa a Tel Aviv, sottolineando come l'operazione militare israeliana a Gaza si stia muovendo verso "una fase a minore intensità".  Il ritorno dei palestinesi "non avverrà in una notte, ci serie problematiche umanitarie e di infrastrutture. Ma la missione Onu avvierà un processo che valuterà questi ostacoli e come potranno essere superati", ha spiegato. "E' assolutamente chiaro - ha detto - che i civili palestinesi debbano essere in grado di tornare a casa appena le condizioni lo permetteranno. Non devono essere spinti a lasciare Gaza".

Blinken: Hamas poteva arrendersi e liberare ostaggi

Antony Blinken sostiene che gli Stati Uniti vogliono che la guerra "finisca il prima possibile ma e' fondamentale che Israele raggiunga il suo legittimo obiettivo di assicurarsi che il 7 ottobre non possa mai piu' verificarsi". Nella conferenza stampa a Tel Aviv, il segretario di Stato Usa attribuisce tutta la colpa delle sofferenze causate dalla guerra direttamente ad Hamas: "Allo stesso tempo e' molto importante ricordare che ognuno ha delle scelte da fare, e questo include Hamas. Hamas avrebbe potuto porre fine a tutto questo l'8 ottobre non nascondendosi dietro i civili, deponendo le armi, arrendendosi, liberando gli ostaggi. Nessuna di queste sofferenze ci sarebbe stata se Hamas non avesse fatto cio' che ha fatto il 7 ottobre e se da allora in poi avesse preso

decisioni diverse".

Blinken: Paesi regione vogliono nascita Stato palestinese

Molti Paesi della regione sono pronti a investire sulla ricostruzione di Gaza e a sostenere i palestinesi nella loro governance ma "a patto che ci sia la realizzazione di uno stato palestinese". Lo ha detto il segretario di stato Usa Antony Blinken in conferenza stampa in Israele. "Il punto di vista espresso da questi Paesi - ha aggiunto riferendosi alle tappe del suo viaggio nel Medio Oriente - è fondamentale per porre fine una volta per tutte a un ciclo di violenza attraverso la realizzazione dei diritti politici palestinesi".

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