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Guerra Israele-Hamas, Blinken vede Abu Mazen: "Sì a creazione Stato palestinese"

©Getty
Medioriente, Israele autorizza missione Onu a nord di Gaza
NEWS
Medioriente, Israele autorizza missione Onu a nord di Gaza
00:02:09 min

Continua la missione diplomatica in Medioriente del segretario di Stato americano, che ha fatto tappa a Ramallah. Il Qatar ha elaborato una nuova proposta per la liberazione degli ostaggi israeliani a Gaza. "Non vogliamo sfollare la popolazione di Gaza", ha detto Netanyahu. La Marina Usa, intanto, ha abbattuto un totale di 24 missili e droni Houthi lanciati dallo Yemen, in uno dei più grandi attacchi dei ribelli avvenuti nel Mar Rosso negli ultimi mesi.

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Continua la missione diplomatica del segretario di Stato Usa Antony Blinken in Medioriente. Dopo aver incontrato a Tel Aviv Netanyahu, il faccia a faccia con Abu Mazen a Ramallah. Nelle prossime ore sarà in Egitto. La Casa Bianca , ha detto, è a favore di "passi tangibili" per la creazione di uno Stato palestinese.

La Marina Usa ha abbattuto un totale di 24 missili e droni Houthi lanciati dallo Yemen, in uno dei più grandi attacchi dei ribelli avvenuti nel Mar Rosso negli ultimi mesi. Lo riferisce la Cnn citando due dirigenti del Pentagono.



Gli approfondimenti:

LO SPECIALE
Cos'è Hamas
Le cause del conflitto
I motivi storici
Cos'è Hezbollah
Cosa sono i kibbutz


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Netanyahu: non vogliamo sfollare popolazione Gaza

"Voglio che alcuni punti siano assolutamente chiari: Israele non ha intenzione di occupare permanentemente Gaza o di sfollare la sua popolazione civile. Israele sta combattendo i terroristi di Hamas, non la popolazione palestinese, e lo fa nel pieno rispetto del diritto internazionale. Il nostro obiettivo è liberare Gaza dai terroristi di Hamas e liberare i nostri ostaggi. Una volta raggiunto questo obiettivo, Gaza potrà essere smilitarizzata e deradicalizzata, creando cosi' la possibilita' di un futuro migliore sia per Israele sia per i palestinesi". Lo afferma in un messaggio in lingua inglese il premier israeliano, Benjamin Netanyahu 

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L'attore israeliano di Fauda Idan Amedi gravemente ferito a Gaza

Il musicista e attore, 35 anni, stava combattendo come riservista dell’esercito isralieano nell’enclave palestinese. LEGGI L'ARTICOLO

Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. In queste settimane il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi e "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele". L'11 dicembre una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. L'APPROFONDIMENTO

Israele-Hamas, da Gaza al ruolo degli Usa: la strategia di Netanyahu per il dopoguerra

Mentre nella Striscia si continua a combattere, il premier israeliano pensa già alla tattica da adottare successivamente al conflitto. Già convocato un team ristretto con uomini dello Stato ebraico e del Mossad e previsti colloqui con Stati Uniti, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. LEGGI

Israele, scoperto sistema di tunnel nella Striscia di Gaza vicino al valico di Erez

La rete di gallerie, che è stata utilizzata nell'attacco del 7 ottobre, è dotata di impianti elettrici, fognari e porte blindate. “Si divide in vari rami con un'estensione di oltre 4 chilometri, arriva a soli 400 metri dal valico, con una profondità di 50 metri sottoterra", ha fatto sapere l'esercito israeliano. LE IMMAGINI

Tutte le elezioni del 2024 nel mondo, dalle presidenziali Usa a quelle in Russia

Quest'anno circa la metà della popolazione mondiale sarà chiamata a  esprimere il proprio voto in quasi 50 Paesi tra elezioni nazionali,  comunitarie e locali. Si comincia con Taiwan, poi gli importanti  appuntamenti elettorali in India, Europa e nel Regno Unito. Appaiono già  scontati i risultati in Russia, Iran e Bielorussia. L'APPROFONDIMENTO

Mar Rosso, i dubbi (e i rischi) dell'operazione Usa contro gli Houthi

Regole di ingaggio, durata dell'intervento, numero di navi da guerra coinvolte: sono gli aspetti ancora da chiarire, secondo il sito Analisi Difesa, sulla coalizione statunitense nata per combattere gli attacchi del gruppo yemenita alle imbarcazioni occidentali. E non è tutto: ci potrebbe essere un allargamento del conflitto di Gaza. LEGGI

Gaza, aiuti a rilento. L'allarme dell'Oms: "Popolazione con ferite terribili e fame acuta"

"La cattiva salute e la mancanza di rifugi sono la norma nella Striscia", ha denunciato il direttore dell'organizzazione Tedros Adhanom Ghebreyesus, che è tornato a chiedere una pausa umanitaria. Il bilancio dei morti sale a oltre 21mila, con 55mila feriti. Gli sfollati raggiungono quota 1,9 milioni. LEGGI

Blitz israeliano a Beirut, l'ufficio colpito, le vittime e la reazione di Hamas: le foto

Come riportano i media statali libanesi, un drone israeliano ha colpito un ufficio di Hamas nella periferia sud di Beirut. Ci sono morti e feriti. Tra le vittime c’è il vicecapo del politburo di Hamas, Saleh al-Arouri. Hamas conferma: è stato ucciso in un "vile attacco sionista". LE IMMAGINI

Saleh al-Arouri, chi era il numero due di Hamas: su di lui una taglia da 10 milioni

Ritenuto più pericoloso del leader Sinwar, di cui era vice, il 58enne ucciso nel raid israeliano a Beirut era l'anello di congiunzione con Hezbollah e Iran. Nella periferia sud della capitale libanese, dove si era trasferito dal 2018, era solito cambiare più volte nascondiglio. Gli Usa lo avevano inserito nella lista dei "terroristi su scala globale". CHI ERA

Colloquio premier Egitto con dirigenti Maersk

Il premier egiziano, Mostafa Madbouly, ha avuto un colloquio con i dirigenti di Maersk per discutere della situazione nel Mar Rosso
Mostafa Madbouly ha parlato in videocollegamento con i funzionari del gigante marittimo. Il governo egiziano ha detto che nella riunione si sono discussi i modi per aumentare la. cooperazione congiunta, e che Madbouly ha sottolineato l'importanza di una navigazione sicura nel Mar Rosso per la sicurezza egiziana.

Israele: "I due giornalisti uccisi erano di Hamas e Jihad"

Hamza al-Dahdouh e Mustafa Thuria, i due giornalisti uccisi durante un raid israeliano vicino Rafah, nel sud della Striscia lo scorso 7 gennaio, "erano entrambi membri di organizzazioni terroristiche di Gaza attivamente impegnate contro le truppe israeliane". Lo ha fatto sapere il portavoce militare in base ad informazioni di intelligence. "Prima dell'attacco - ha spiegato la fonte - i due hanno azionato droni con una imminente minaccia per i soldati". Thuria - secondo la fonte - faceva parte di Hamas mentre al Dahdouh era della Jihad islamica.

Hamas, è caccia ai leader dell’organizzazione all’estero: chi c’è nel mirino di Israele

Lo Stato ebraico ha creato un'unità speciale denominata Nili, composta da uomini della Difesa e del Mossad e autorizzata a operare a livello internazionale per eliminare i capi del movimento palestinese. Il più ricercato è Yahya Sinwar, leader di Hamas nella Striscia di Gaza e ritenuto fra i principali responsabili dell'attacco dello scorso 7 ottobre. LEGGI L'ARTICOLO

Donne e bambini nudi detenuti dalle forze israeliane in uno stadio a Gaza: il video

Le immagini che circolano sui social mostrano file di uomini spogliati, alcuni seduti a terra con le mani legate dietro la schiena e gli occhi bendati. La bandiera israeliana è appesa alla porta del campo da calcio. Il video è stato pubblicato su Youtube dal riservista Yosee Gamzoo Letova. IL CASO

Hamas al Qatar: "Illusorio evocare l'esilio della resistenza"

"Colloqui sull'esilio delle forze della resistenza sono solo un'illusione". Lo ha detto Osama Hamdan, un rappresentante di Hamas in Libano, riferendosi alla proposta di negoziato fra le parti avanzata dal Qatar. "L'idea di disarmare la resistenza è naif e non basata sulla realtà", ha aggiunto il dirigente della fazione palestinese.

Blinken: "Se continua così conseguenze per azioni Houthi"

Gli Stati Uniti hanno avvertito l'Iran e gli Houthi delle "conseguenze" se continuano a prendere di mira le rotte marittime del Mar Rosso. "Se continua così, ci saranno conseguenze per le azioni degli Houthi", ha detto stasera ai giornalisti il segretario di Stato americano Antony Blinken mentre si preparava a lasciare il Bahrein.

Banca Israele ammonisce Netanyahu su bilancio

Il governatore della Banca d'Israele, Amir Yaron, rivolge un ultimo appello al primo ministro Benjamin Netanyahu affinché mantenga la disciplina fiscale in vista del voto del governo su un bilancio rivisto per il 2024 che includa enormi aumenti dei finanziamenti per la guerra con Hamas. Yaron da settimane esorta il governo a non spendere eccessivamente e a compensare eventuali aumenti di spesa necessari per la guerra con riduzioni altrove, insieme ad aumenti delle tasse. Richieste che i leader del governo hanno respinto.

Nuova proposta del Qatar per liberazione ostaggi

Il Qatar ha elaborato una nuova proposta per la liberazione degli ostaggi israeliani a Gaza, e stasera quella iniziativa sarà illustrata al gabinetto di guerra dal capo del Mossad David Barnea. Lo ha riferito la televisione commerciale Canale 13. Elaborata dopo un recente incontro a Doha fra il premier del Qatar e famiglie degli ostaggi, la proposta - secondo Canale 13 - include l'esilio da Gaza per alcuni dirigenti di Hamas, ma il movimento resterebbe attivo nel quadro di un 'orizzonte politico' per la Striscia. Tutti gli ostaggi sarebbero rilasciati, ma solo a scaglioni ed in parallelo con un ritiro totale di Israele da Gaza.

Media: gabinetto guerra Israele discute piano Qatar

Il gabinetto di guerra israeliano discuterà una nuova proposta del Qatar riguardante il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas. Lo riporta la stampa israeliana.

Blinken: "Abu Mazen si è impegnato a riformare l'Anp"

Il segretario di Stato Usa Antony Blinken ha affermato che il presidente palestinese Abu Mazen, incontrato oggi a Ramallah, si è "impegnato" a riformare l'Autorità nazionale palestinese.

Israele, esercito ha finito operazione a Khuzaa a Gaza sud

L'esercito israeliano ha completato le operazioni a Khuzaa, sobborgo alla periferia di Khan Yunis, nel sud di Gaza. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui "i soldati hanno ucciso numerosi operativi di Hamas e distrutto infrastrutture del gruppo terroristico". Tra queste, secondo la stessa fonte, siti di lancio di razzi, posti di osservazione, nascondigli di armi e circa 40 imbocchi di tunnel". Molte delle infrastrutture di Hamas - ha proseguito l'esercito - "erano nascoste in scuole e altri edifici pubblici". L'operazione a Khuzaa era stata avviata lo scorso dicembre con l'obiettivo di "colpire i terroristi di Hamas che avevano attaccato il 7 ottobre scorso il kibbutz di Nir Oz uccidendo decine di israeliani e rapendone altri".

Erdogan: "Israele vedrà di cosa siamo capaci"

"Israele vedrà di cosa è capace la Turchia". Parole del presidente Recep Tayyip Erdogan pronunciate oggi, ultimo attacco verbale allo Stato ebraico, invettiva che ha come argomento la cellula del Mossad smantellata dai servizi segreti turchi (Mit) la scorsa settimana. "Abbiamo dato una risposta netta e sventato la minaccia di un nido di spie. Ovviamente in Israele sono rimasti a bocca aperta, non si capacitavano di come avessimo fatto. Sappiano che questo e' solo il primo passo. Vedranno di cosa e' capace la Turchia", ha detto Erdogan. Il presidente ha parlato in occasione dell'anniversario della fondazione dei servizi turchi. La scorsa settimana la procura generale di Istanbul ha emesso 46 mandati di cattura e arrestato 40 persone, tutti cittadini stranieri accusati di lavorare per il Mossad, i servizi segreti israeliani. L'operazione è arrivata dopo un'indagine durata mesi, da cui e' emerso che gli arrestati seguivano attivisti, dissidenti e semplici cittadini palestinesi in esilio in Turchia. Gli accusati, tutti cittadini di Paesi mediorentali, raccoglievano informazioni, fotografavano e tendevano trappole con false offerte di lavoro finalizzate al rapimento. 

Israele bombarda centro comando Hezbollah nel sud Libano

Jet delle Forze di difesa israeliane (Idf) hanno bombardato un centro di comando di Hezbollah e un sito per il lancio di razzi nel sud del Libano. Lo riportano i media israeliani, precisando che poco fa tre razzi sparati dal Paese dei ceri - e tutti caduti in zone disabitate - hanno fatto scattare le sirene d'allarme nel villaggio di Arab al-Aramshe.

Oms cancella missione a Gaza per motivi sicurezza: è sesta volta da 26/12

L'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms) ha deciso di cancellare una missione per consegnare aiuti medici nel nord della Striscia di Gaza per motivi di sicurezza. E' la sesta volta che avviene dal 26 dicembre, quando il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, si è recato in visita in due ospedali dell'enclave palestinese. ''Bombardamenti intensi, restrizioni ai movimenti, tagli al carburante e interruzione della comunicazione rende impossibile per l'Oms e per i nostri partner raggiungere chi ha bisogno di aiuti'', ha dichiarato Tedros nel corso di una conferenza stampa in videoconferenza da Ginevra. ''Chiediamo a Israele si approvare le richieste dell'Oms e di altri partner per la consegna di aiuti umanitari'', ha aggiunto.

Mezzaluna Rossa, 4 morti in raid Israele su ambulanza Gaza

Secondo la Mezzaluna Rossa quattro persone sono rimaste uccise in un attacco israeliano su un'ambulanza a Gaza. Si tratta di quattro paramedici.

Media: piano Qatar per ritiro da Gaza e esilio leader Hamas

Esilio dei leader di Hamas fuori Gaza in cambio del rilascio graduale di tutti gli ostaggi rimanenti e il completo ritiro dell'esercito israeliano dalla Strscia di Gaza. Sarebbe questa, riferisce l'emittente israeliana Channel 13, l'ultima proposta del Qatar per un accordo sugli ostaggi. Secondo Channel 13 News il piano sostenuto dal Qatar dovrebbe essere discusso stasera dal gabinetto di sicurezza di Israele. La stampa israeliana ha accolto con un certo scetticismo le anticipazioni dell'emittente, sottolineando che Israele ha ripetutamente affermato che l'IDF non smettera' di combattere finche' non avrà distrutto la presenza del gruppo terroristico Hamas a Gaza. 



Ambasciatore ucraino, armi per Kiev ora inviate a Israele

Le armi che si prevedeva dovessero essere mandate in Ucraina verranno invece inviate in Israele: lo ha detto l'ambasciatore ucraino in Turchia Vasyl Bodnar in un'intervista ai mass media turchi, citato da Unian. "I media internazionali hanno attirato l'attenzione in quella direzione, la guerra tra Israele e Hamas, quindi c'è chi crede che la guerra in Ucraina sia finita", ha detto il diplomatico, aggiungendo che il conflitto a Gaza ha avuto ripercussioni sull'assistenza dei Paesi occidentali con armi all'Ucraina. Inoltre, "ciò danneggia la percezione della guerra della Russia contro l'Ucraina".

Israele, Fadlun: accuse di genocidio sono ribaltamento verità

"È surreale e insultante che Israele domani debba rivendicare all'Aia il proprio diritto a difendersi contro l'assalto terroristico e genocida mosso da Hamas il 7 ottobre, che continua oggi con gli attacchi a Israele e la recidiva detenzione degli ostaggi. È surreale perché contro l'unica democrazia di quell'area viene brandita la Convenzione sul genocidio, che ha la sua storica ragion d'essere proprio nello sterminio degli ebrei". Lo ha dichiarato il presidente della Comunità Ebraica di Roma, Victor Fadlun. "Ci troviamo di fronte a un inconcepibile ribaltamento della verità. E a dimostrazione del radicato e persistente odio antisemita dietro quelle accuse, il Sud Africa sceglie di farsi rappresentare fra gli altri dall'ex leader dei laburisti britannici, Jeremy Corbyn, allontanato dal suo partito per la vergogna delle "discriminazioni e vessazioni" ai danni degli iscritti ebrei. Un comportamento frutto di una cultura, nel Labour di allora, che nel migliore dei casi "non ha fatto abbastanza per prevenire l'antisemitismo e, nel peggiore, sembrava accettarlo", come stabilito dalla Commissione dei Diritti umani del Regno Unito. Se tutto è genocidio, niente è genocidio. E confondere le vittime con i carnefici è la vera ipocrisia, criminale in quanto sminuisce e perpetua l'infamia della Shoah", ha concluso il presidente della Comunità Ebraica di Roma.

Tajani: 'No a trasferimento forzato palestinesi da Gaza, sì a ritorno Anp'

"Diciamo no al trasferimento forzato della popolazione di Gaza, no alla riduzione del territorio della Striscia e alla sua rioccupazione da parte israeliana o al ritorno di Hamas, no a considerare il futuro di Gaza separatamente da quello della Cisgiordania e dall'intera questione palestinese. Sì al ritorno dell'Anp a Gaza con una soluzione transitoria definita dal Consiglio di Sicurezza Onu, sì al coinvolgimento dei Paesi arabi, sì alla ripresa di un processo politico verso una soluzione a due Stati". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso del Question Time alla Camera dei Deputati. 

Spagna conferma mancata adesione a missione in Mar Rosso

Sulla linea dell'Italia, la Spagna mantiene la posizione di non intervento nella missione 'Prosperity Guardian', l'alleanza militare avviata dagli Stati Uniti, anche dopo che l'amministrazione Biden ha reiterato l'interesse a che Madrid partecipi nell'operazione per proteggere le navi mercantili dagli attacchi dei ribelli Houthi. Il capo di Stato Maggiore statunitense, il generale Charles Brown, ha contattato telefonicamente lunedì l'omologo spagnolo, ammiraglio Teodoro Lopez Calderon, per manifestare il "desiderio" del Paese di "lavorare con tutte le nazioni che condividono l'interesse di difendere il principio di libertà di navigazione e garantire un passaggio sicuro per il trasporto marittimo mondiale", secondo un comunicato segnalato su X dallo stesso Brown. Tuttavia la ministra della Difesa, Margarita Robles, ha ripetuto in più occasioni che per un intervento nel Mar Rosso è "necessaria la creazione di una missione specifica, con obiettivi, mezzi e finalità proprie, concordate dagli organismi corrispondenti della Ue" o dall'Alleanza Atlantica. Già a fine dicembre, Washington aveva segnalato la Spagna fra i Paesi partecipanti al dispositivo, smentita dallo stesso presidente del governo Pedro Sanchez. 

Tajani: 'Lavoriamo con Egitto per realizzare ospedale da campo a Rafah'

"Le condizioni di sicurezza hanno reso impraticabile finora la realizzazione di un ospedale da campo nella Striscia", tuttavia "l'Egitto ci ha appena chiesto di contribuire all'allestimento di un ospedale da campo a Rafah. E' un'operazione su cui stiamo lavorando". Lo ha annunciato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso del Question Time alla Camera dei Deputati.

Gantz: 'Dobbiamo andare avanti, se ci fermiamo ora Hamas riprenderà controllo Gaza'

"La gran parte della Striscia di Gaza oggi non è più controllata da Hamas, né politicamente né militarmente. Dobbiamo andare avanti. Se ci fermiamo ora, Hamas riprenderà il controllo". Ad affermarlo è Benny Gantz, l'ex capo di stato maggiore israeliano che ora fa parte del gabinetto di guerra di Israele. Per Gantz "la cosa più urgente è il ritorno dei rapiti. Questo ha la precedenza su qualsiasi decisione nei combattimenti". Per quanto riguarda il governo libanese, Gantz ha sottolineato che Beirut "deve decidere se è il 'difensore del Libano' o se i suoi cittadini sono 'lo scudo umano dell'Iran'. Se il Libano continua a fungere da avamposto terroristico iraniano, agiremo nel sud del Libano come facciamo nel nord di Gaza. Questa non è una minaccia per il Libano, è una promessa per gli abitanti del nord" di Israele.



Oltre 40 morti e feriti in bombardamento israeliano nel centro di Gaza

Le forze israeliane hanno bombardato una casa adiacente all’ospedale dei martiri di Al-Aqsa a Deir el-Balah, nel centro di Gaza, in un’area che l’esercito israeliano aveva definito "sicura". L’attacco ha provocato più di 40 morti e feriti, si legge in un comunicato del governo di Gaza, "il che conferma che non esiste un posto sicuro nella Striscia, come invece sostiene Israele". "Questa è una continuazione degli inganni e delle invenzioni da parte dell'esercito di occupazione israeliano per fuorviare l'opinione pubblica", ha aggiunto l'ufficio stampa. "Condanniamo con la massima fermezza i massacri e i crimini dell'occupante contro il popolo palestinese e chiediamo al mondo intero di fermare la guerra genocida condotta contro i civili".



Gantz: ormai Hamas non controlla piu' gran parte di Gaza

Il ministro Benny Gantz, membro del gabinetto di guerra, afferma che Hamas è già stato messo fuori controllo in gran parte di Gaza e che riportare a casa gli ostaggi è una priorità rispetto a qualsiasi altro obiettivo militare, lo riferisce il Times of Israel. "I risultati dell'Idf continuano a crescere", afferma Gantz in una conferenza stampa a Tel Aviv. "In gran parte della Striscia, Hamas di fatto non ha più il controllo".

Gantz dice che "dobbiamo continuare; se ci fermiamo ora, Hamas riprenderà il controllo". Aggiunge che "siamo nel bel mezzo dello smantellamento delle infrastrutture del terrorismo". "Abbiamo determinazione e pazienza. I nostri nemici devono sapere che la nostra determinazione è infinita", afferma. Secondo il ministro, "la cosa piu' importante e' restituire gli ostaggi; ha la priorita' su tutti gli elementi del

combattimento. Agli ostaggi, se potete sentirmi, voglio che

sappiate che stiamo facendo tutto il possibile per riportarvi dai vostri cari". 

Tajani: rafforzare la presenza Ue nel Mar Rosso contro attacchi

"Gli attacchi" degli Houthi "nel Mar Rosso destano grande preoccupazione. La riduzione dei flussi commerciali è un danno anche per i nostri porti. Stiamo portando avanti un'azione diplomatica a tutto campo per stabilire la sicurezza della navigazione. Abbiamo aderito alla condanna promossa dagli Usa e abbiamo assicurato sostegno alla sua missione, mettendo a disposizione una nostra fregata. Stiamo partecipando ad una riflessione su come rafforzare la presenza dell'Ue nel Mar Rosso". Lo afferma il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo al question time alla Camera.

Israele, famiglie ostaggi chiedono al gabinetto di guerra di approvare qualsiasi accordo in sospeso

Il Forum delle famiglie degli ostaggi chiede al Gabinetto di Guerra israeliano che si riunisce stasera di approvare qualsiasi accordo che porti al rilascio degli ostaggi. E' quanto riferisce 'The Times of Israel'. Questa sera secondo le indiscrezioni il Gabinetto di Guerra dovrebbe discutere di una nuova offerta da parte del Qatar. Oggi una delegazione israeliana è atterrata al Cairo per un nuovo round di colloqui con l'Egitto su un possibile scambio di ostaggi detenuti da Hamas con prigionieri palestinesi in Israele. "Le notizie su un nuovo accordo che sarà presentato al gabinetto questa sera offrono un po' di speranza alle famiglie che sono in ansia per il destino dei loro cari", afferma il Forum. "Il gabinetto di guerra non deve preoccuparsi di nient'altro che del ritorno degli ostaggi. Chiediamo che approvino qualsiasi accordo che porti al loro rilascio immediato in vita!".



Relatore Onu: 'Distruzione case sono prova di genocidio'

La distruzione delle case a Gaza sono prova di genocidio. Lo ha affermato Balakrishnan Rajagopal, relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto all'alloggio, aggiungendo che circa il 56% delle case a Gaza sono state distrutte o danneggiate.

“La zona settentrionale di Gaza è quella più colpita, con una percentuale pari all’82% di case distrutte o danneggiate - ha detto ancora - La Corte Internazionale di Giustizia dovrebbe considerare questo come una prova di genocidio in aggiunta alle dichiarazioni pubbliche documentate del Sud Africa".



Blinken riafferma a Abbas: 'Sosteniamo passi tangibili per stato palestinese'

Antony Blinken ha ribadito a Mahmoud Abbas che "gli Stati Uniti sostengono passi tangibili verso la creazione di uno stato palestinese a fianco dello stato di Israele, entrambi in pace e sicurezza". E' quanto riferisce il portavoce del dipartimento di Stato, Matthew Miller, dopo il colloquio oggi a Ramallah tra il segretario di Stato Usa e il presidente dell'Anp, parlando di una "discussione produttiva" tra i due "sulle riforme amministrative che, una volta applicate, sarebbero a beneficio dei palestinesi". Nel colloquio Blinken ha anche sottolineato che "tutte le tasse palestinesi raccolte dagli israeliani devono essere consegnate all'Autorità nazionale palestinese, come stabilito da precedenti accordi". E per quanto riguarda la situazione a Gaza, "ha discusso gli sforzi per minimizzare le vittime civili, accelerare ed aumentare la distribuzione dell'assistenza umanitaria ai civili palestinesi", apprezzando la nomina di Sigrid Kaag come coordinatrice Onu per l'intervento umanitario e la ricostruzione a Gaza. Infine, il segretario di Stato ha "sottolineato l'aumento della volatilità in Cisgiordania e gli sforzi Usa per affrontare la violenza degli estremisti". 



Tajani: per ruolo incisivo in Medio Oriente serve difesa comune europea

"Gli attacchi nel Mar Rosso destano una grande preoccupazione, rischiano di innescare un'estensione del conflitto in Medio Oriente", lo ha detto nel question time alla Camera il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. L'Italia "sta portando avanti un'azione diplomatica a tutto campo per ristabilire la sicurezza della navigazione del Mar Rosso. Abbiamo assicurato sostegno all'operazione prosperity Guardian lanciata dagli Usa. e' un segnale concreto dell'importanza che l'Italia riconosce alla sicurezza della navigazione". Quanto al ruolo dell'Unione europea, "per giocare un ruolo piu' decisivo dovremo dotarci di una difesa comune europea". 



Tajani: 'Da attacchi nel Mar Rosso danni anche per porti italiani'

"La riduzione dei flussi commerciali attraverso il Mar Rosso" causata dagli attacchi dei "ribelli" Houthi "è un danno anche per le nostre compagnie di navigazione e per i porti italiani: penso ai poli logistici del sud come Gioia Tauro e a quelli del nord come Genova e Trieste". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, nel corso del Question Time alla Camera dei Deputati.

Cds Onu vota bozza che chiede stop attacchi Houthi nel Mar Rosso

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu voterà oggi una bozza di risoluzione che condanna e chiede l'immediata cessazione degli attacchi da parte dei ribelli Houthi dello Yemen contro navi mercantili nell'area del Mar Rosso. Nella bozza, secondo fonti diplomatiche del Palazzo di Vetro, si afferma che gli attacchi (almeno una ventina) stanno ostacolando il commercio globale "e minano i diritti e le libertà di navigazione, nonché la pace e la sicurezza regionale". Gli Houthi sostenuti dall'Iran hanno affermato di aver lanciato i blitz con l'obiettivo di porre fine alla devastante offensiva aerea e terrestre di Israele nella Striscia di Gaza.

Tajani: sostegno a Kiev e soluzione 2 popoli 2 stati in Medio Oriente

"Il nostro principale obiettivo è rafforzare il ruolo del G7 quale riferimento delle democrazie liberali e renderlo punto di riferimento" nella gestione delle crisi. Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani intervenendo al Question time alla Camera. Quanto alle guerre in corso, per il Medio Oriente si perseguira' "la soluzione due popoli, due stati. Resta forte il sostegno del G7 all'Ucraina per una pace giusta e in vista della ricostruzione". La "stabilita' dell'Indo-Pacifico sara' altresi' importante, cambio di paradigma nei rapporti con l'Africa implementando il piano Mattei che fara' parte del piano Marshall europeo per l'Africa". 



Ministro Gb avverte gli Houthi: "Il troppo è troppo"

"Il troppo è troppo" e gli Houthi andranno incontro a "conseguenze" da parte delle potenze occidentali se proseguiranno nei loro raid lungo le rotte di navigazione - militari e commerciali - del Mar Rosso. Lo ha detto oggi il ministro dell'a Difesa britannico, Grant Shapps, in una dichiarazione al Parlamento rilasciata dopo la notizia - data dallo stesso governo di Londra - di un'operazione condotta nelle scorse ore unità della marina Usa e di quella del Regno per sventare "il più vasto" tentativo di attacco attribuito alle milizie sciite dello Yemen nella regione. "Il Regno Unito e i suoi alleati - ha sottolineato il ministro del governo di Rishi Sunak - hanno messo in chiaro che questi attacchi illegali sono completamente inaccettabili e che se continueranno gli Houthi ne subiranno le conseguenze. Il mio messaggio a loro è chiaro: tutto questo deve finire, occhio a come vi muovete". "Noi - ha quindi concluso Shapps - adotteremo tutte le azioni necessarie per proteggere vite innocenti e l'economia globale". 

Mezzaluna Rossa: "12 feriti in raid israeliano a Nablus"

Dodici palestinesi sono rimasti feriti dopo che le forze israeliane hanno preso d'assalto la città occupata di Nablus, in Cisgiordania, e ne hanno assediato la città vecchia. Lo riferisce la Mezzaluna Rossa. Tra i feriti, anche due sedicenni colpiti agli arti inferiori. Una donna di 70 anni ha avuto un attacco di panico ed è stata curata sul campo. L'Idf ha arrestato anche cinque persone.


Erdogan: "Cattura spie israeliane in Turchia è solo il primo passo"

Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha affermato che la recente cattura di persone sospettate di "spionaggio" a favore del Mossad contro cittadini stranieri in Turchia "è solo il primo passo".   L'operazione che la scorsa settimana ha portato al fermo di 34 persone, sospettate di essere spie dei servizi segreti israeliani in Turchia, "ha seriamente sorpreso Israele", ha detto il presidente turco, durante una conferenza ad Ankara, trasmessa dalla tv di Stato Trt. "Aspettate, questo è soltanto il primo passo, vi troverete a dovere conoscere la Turchia molto bene", ha aggiunto il leader turco. Il 2 gennaio, le forze dell'ordine turche hanno messo in custodia 34 persone sospettate di "spionaggio" a favore del Mossad, dopo che nelle settimane precedenti Israele aveva fatto sapere che avrebbe eliminato i dirigenti di Hamas ovunque si trovino, compresa la Turchia. L'arresto per 15 delle persone messe in custodia è stato successivamente confermato da Ankara. I sospetti sono accusati di avere lavorato per il Mossad con l'obiettivo di identificare, sorvegliare e rapire cittadini stranieri residenti in Turchia. 

Herzog: "Insieme vinceremo questa guerra"

Media, tra Blinken e Abbas incontro "teso" e con "discussioni"

E' stato un incontro ''teso'' quello tra il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas e il Segretario di Stato Antony Blinken, ricevuto a Ramallah. Un incontro segnato da ''discussioni'' tra le parti, come ha riferito Sky News Arabiya citando proprie fonti a condizione di anonimato. Durante l'incontro, spiega l'emittente, Abbas ha chiesto a Blinken di fare pressione su Israele affinché rilasci i fondi congelati dell'Autorità nazionale palestinese. ''Se non si ha la capacità di stanziare fondi, come si potrà fare pressione su Israele e raggiungere la pace e uno Stato palestinese?'', avrebbe chiesto Abbas a Blinken.

Il Segretario di Stato americano, come anticipato, ha chiesto al leader palestinese di assumersi la responsabilità di riformare l'Anp, alla quale potrebbe toccare un ruolo nell'amministrazione della Striscia di Gaza al termine del conflitto.

Blinken

©Ansa

Ambasciatore Israele a Roma: "Accuse di genocidio infondate e oltraggiose"

"Le accuse di genocidio mosse contro Israele alla Cig sono totalmente infondate e oltraggiose. È lampante il tentativo di strumentalizzare questo orrendo crimine, per usarlo come arma contro Israele". Lo afferma sul social X l'ambasciatore israeliano in Italia, Alon Bar, a proposito del ricorso presentato dal Sudafrica contro Israele per genocidio presso la Corte internazionale di giustizia (Cig).

In una lettera al Corriere della Sera, l'ambasciatore ha precisato che "il Sudafrica basa la sua tesi su due assunti, nessuno dei quali regge ad un esame accurato. Il primo è la portata della distruzione e della morte di civili a Gaza. Non c'è dubbio che la guerra a Gaza sia stata devastante per la popolazione civile. Tuttavia, ciò non indica che sia avvenuto un genocidio. Il secondo sono varie dichiarazioni di funzionari o ex funzionari israeliani, che secondo l'accusa dimostrerebbero un intento speciale di commettere un genocidio. Non riflettono le azioni concrete di Israele, e molte sono state dette sull'onda emotiva all'indomani del massacro di massa e delle orribili atrocità commesse il 7 ottobre".

Delegazione Israele al Cairo per ripresa colloqui

Una delegazione israeliana è atterrata oggi al Cairo per un nuovo ciclo di colloqui con l'Egitto su un possibile scambio di ostaggi detenuti da Hamas con prigionieri palestinesi in Israele. Lo ha detto un funzionario egiziano secondo quanto riporta il Jerusalem Post. L'Egitto, insieme al Qatar e agli Stati Uniti, ha svolto il ruolo di mediatore tra Israele e Hamas nelle precedenti trattative. 

Abbas a Blinken, 'non permetteremo sfollamento palestinesi da Territori'

"Gaza è una parte inseparabile dello Stato palestinese e non permetteremo alcun tentativo di sradicare il nostro popolo in Cisgiordania, a Gerusalemme e nella Striscia di Gaza". Lo ha dichiarato il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, nel corso dell'incontro a Ramallah con il segretario di Stato americano, Antony Blinken.

Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, Abbas ha messo in guardia del "pericolo" derivante dalle misure adottate dalle "autorità di occupazione" israeliane volte, a suo dire, a sfollare i palestinesi dai Territori, sottolineandone il suo "totale rifiuto".

Abbas e Blinken, sempre stando alla Wafa, hanno discusso degli ultimi sviluppi della crisi, degli sforzi compiuti per fermare l'operazione militare israeliana a Gaza e dell'importanza di accelerare l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia. Il leader palestinese, si precisa, ha evidenziato l'importanza di mettere fine immediatamente alla "guerra di sterminio" contro il popolo palestinese a Gaza e in Cisgiordania e ha auspicato l'attuazione di una soluzione politica basata sulla legittimità internazionale e la convocazione di una conferenza internazionale di pace.

Blinken, Casa Bianca a favore di creazione Stato Palestinese

La Casa Bianca è a favore di "passi tangibili" per la creazione di uno stato palestinese. Lo ha detto il segretario di stato Antony Blinken al presidente Abu Mazen nell'incontro a Ramallah, secondo quanto riferito dal portavoce del Dipartimento di stato Matthew Miller. Secondo la stessa fonte, Blinken ha sottolineato "la crescente volatilità" della situazione sul campo in Cisgiordania e la crescita della violenza dei coloni contro i palestinesi. Blinken ha quindi appoggiato la richiesta di Abu Mazen che Israele scongeli le tasse raccolte per conto dei palestinesi. 

Abu Mazen: "Gaza parte inseparabile dello Stato palestinese"

Gaza "è parte inseparabile dello Stato palestinese e non consentiremo alcun tentativo di sradicare il nostro popolo dalla Cisgiordania, da Gerusalemme e dalla Striscia". Lo ha ribadito il presidente palestinese Abu Mazen nell'incontro a Ramallah con il segretario di stato Usa Antony Blinken. Abu Mazen, citato dai media, ha sottolineato "la necessità che siano scongelati i fondi delle tasse perché la loro trattenuta è contraria agli accordi con Israele e alla legge internazionale". Abu Mazen ha anche ribadito l'urgenza di portare "aiuto umanitario a Gaza" e di porre fine alla "guerra di sterminio" contro il popolo palestinese nella Striscia. 

Hamas, bilancio a Gaza arrivato a 23.357 morti

Il bilancio a Gaza è arrivato a 23.357 morti e 59.410 feriti. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas, precisando che nelle ultime 24 ore ci sono stati 147 e 243 feriti. 

Libano presenta terza denuncia alle Nazioni Unite

Il Libano ha presentato una nuova denuncia al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite in risposta alle accuse israeliane di non rispettare la risoluzione 1701, che aveva posto fine alla guerra del luglio 2006 tra Hezbollah e Israele e ha chiesto un dispiegamento dell'esercito libanese nel sud del Libano. E' quanto riferisce il quotidiano libanese 'L'Orient - Le Jour'.  Si tratta della terza denuncia presentata dal Libano contro Israele da quando è scoppiato il conflitto dopo che Hamas ha attaccato Israele lo scorso 7 ottobre 2023. La reazione israeliana sulla Striscia di Gaza ha dato origine a tensioni tra Hezbollah e l'esercito israeliano nel sud del Libano.

La denuncia è stata presentata dal rappresentante permanente del Libano presso le Nazioni Unite, su richiesta del primo ministro uscente Nagib Mikati e del ministro degli Esteri uscente Abdallah Bou Habib. Il testo condanna i recenti attacchi israeliani che violerebbero la risoluzione 1701, come in particolare l'uso di armi proibite, come le munizioni al fosforo bianco, che causano incendi e danni ai civili, gli attacchi ai giornalisti e gli assalti alle strutture dell'esercito libanese.

Il Libano ha ribadito il suo impegno all'autodifesa e ha chiesto la piena attuazione della risoluzione 1701. Beirut chiede inoltre il sostegno delle Nazioni Unite per garantire la sua integrità territoriale, la sovranità e il ritorno sicuro degli sfollati nel sud del Libano meridionale. Il Libano ha anche sottolineato l'importanza di porre fine all'occupazione israeliana nei territori palestinesi al fine di raggiungere una pace duratura in Medio Oriente.

Blinken: "Servono misure concrete per Stato palestinese"

"Gli Stati Uniti sostengono misure concrete per la creazione di uno Stato palestinese". Lo ha detto il segretario di Stato americano Antony Blinken durante un incontro con il presidente dell'Anp Mahmoud Abbas a Ramallah. Secondo Blinken, "tutte le tasse palestinesi riscosse da Israele devono essere sistematicamente trasferite all'Autorità Palestinese, in conformità con gli accordi passati", mentre Israele blocca questi fondi, causando difficoltà finanziarie all'Autorità Palestinese. 

Blinken vede Abbas, focus su ruolo Anp a Gaza

Il Segretario di Stato americano Antony Blinken sta incontrando a Ramallah il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Mahmoud Abbas. In cima all'agenda dei colloqui il ruolo dell'Anp nel futuro della Striscia di Gaza. Ieri sera, nel corso di una conferenza stampa a Tel Aviv, Blinken aveva detto che l'Anp ''ha la responsabilità di riformarsi, di migliorare la sua governance'' e di questo avrebbe parlaro con Abbas.

Fuori dalla sede dell'incontro le forze della sicurezza palestinese hanno interrotto una protesta pacifica contro la visita di Blinken e i suoi colloqui con Abbas.

Davos: conflitto Ucraina e Gaza al centro del programma del forum

I conflitti in Ucraina e a Gaza saranno al centro del programma della nuova edizione del Forum economico mondiale che si aprirà la prossima settimana a Davos. Oltre alla Volodymyr Zelensky, alla conferenza infatti parteciperanno sia il primo ministro del Qatar Mohammed bin Abdelrahmane Al-Thani, che sta negoziando il rilascio degli ostaggi di Hamas, che il presidente israeliano Isaac Herzog.

Gli organizzatori del Forum hanno anche reso noto che tra gli altri parteciperanno il presidente francese, Emmanuel Macron, il primo cinese Li Qiang, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen e il segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres. In tutto sono attesi 2800 partecipanti, tra i quali oltre 60 capi di Stato e di Governo. 

Media Libano, Blinken domani a Beirut

Il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, domani è atteso a Beirut, una tappa non prevista nel suo quarto tour della regione dall'attacco di Hamas del 7 ottobre e lo scoppio della guerra a Gaza. E' quanto riporta il quotidiano libanese al-Akhbar, legato a Hezbollah, secondo il quale il capo della diplomazia americana incontrerà il presidente del parlamento Nabih Berri, il primo ministro Najib Mikati e altri esponenti libanesi. Blinken si trova attualmente a Ramallah, dopo aver visitato nei giorni scorsi una serie di Paesi tra cui Qatar, Arabia Saudita e Israele, prima di recarsi in Egitto. 

Fonti, attesa a breve la proposta su missione Ue in Mar Rosso

È attesa - a quanto si apprende - la presentazione in settimana da parte del Servizio di Azione Esterna, guidato dall'alto rappresentante Ue Josep Borrell, di una proposta su una missione a guida europea nel Mar Rosso, per far fronte alla minaccia degli Houthi. L'ipotesi, infatti, di estendere il mandato di Atalanta, che opera già nell'area contro la pirateria, è stata silurata dalla Spagna. "C'è la volontà da parte di Borrell e di altri Paesi di avere un'iniziativa europea e di non lasciare l'iniziativa ai soli Usa", spiega una fonte diplomatica. Gli europei sono poi restii ad operare sotto il cappello di Washington poiché temono "ritorsioni terroristiche" e non condividono alcune posizioni di fondo, come i 'boots on the ground', che invece l'America contempla apertamente. Come agirà però questa missione Ue, non si sa e si attendono i dettagli. La sensazione però è che raggrupperà gli effettivi "già presenti nell'area" schierati da alcuni Stati membri - come la Francia - e dunque il cambiamento sarà più che altro "politico". Sulla missione Ue pende però l'incognita dei tempi. Poiché una nuova iniziativa richiede il mandato del Parlamento Europeo e, per gli Stati membri che lo richiedono, l'ok dei Parlamenti nazionali. 

Media: "I 6 militari morti a Gaza per una catena di circostanze"

E' stata dovuta a una catena di circostanze la morte di sei militari israeliani avvenuta due giorni fa nel campo profughi di el-Bureij a Gaza. Questo, secondo i media, il risultato di una prima indagine dell'esercito su una potente esplosione verificatasi mentre una unità del genio si apprestava a mettere dinamite all'imboccatura di un tunnel militare di Hamas che conduceva ad una grande sala sotterranea messa a punto per la produzione di razzi. Mentre i militari stavano ancora completando gli ultimi preparativi, un carro armato appostato nelle vicinanze ha notato una minaccia incombente e ha sparato due colpi in direzione di un edificio. Poi ha cercato di migliorare la propria linea di sparo e ha sparato un terzo colpo. L'onda d'urto ha fatto cadere a terra un palo della corrente elettrica e le sue scintille hanno innescato la esplosione che ha provocato la morte dei militari. Secondo l'esercito in questa operazione non ci sono state negligenze di alcun genere, ma solo un insieme di circostanze. 

Israele: "Anche alla vigilia del massacro, Israele permetteva l’ingresso nelle proprie città e villaggi a circa 20.000 palestinesi in modo che potessero guadagnarsi da vivere e i volontari israeliani trasportavano palestinesi malati dal confine verso Israele per cure mediche all’interno del Paese"

Israele, raid aerei contro obiettivi Hezbollah in Libano

Raid aerei israeliani hanno presso di mira strutture di Hezbollah nel sud del Libano. Lo hanno riferito le forze armate israeliane (Idf), precisando che sono stati colpiti il quartier generale militare del movimento sciita filo-iraniano nella zona di Kfar Chouba e un edificio militare nell'area di Nakoura. Nella notte l'esercito ha anche distrutto un posto di osservazione di Hezbollah nell'area di Khiam.

Iran e Russia scettici sul piano degli Usa per lo Yemen

I ministri degli Esteri di Iran e Russia, Hossein Amirabdollahian e Serghei Lavrov, hanno espresso scetticismo sul piano degli Stati Uniti per una votazione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, prevista per oggi, su una risoluzione riguardo allo Yemen. Il piano, che chiede una fine immediata degli attacchi degli Houthi yemeniti contro navi commerciali nel Mar Rosso, è stato definito come "un pretesto per espandere la presenza militare americana nella regione e nel Mar Rosso" durante una telefonata ieri sera tra Lavrov e Amirabdollahian. "Gli sviluppi nel Mar Rosso sono relativi a Gaza e al comportamento degli Usa e del regime di Israele rispetto alla Palestina", ha affermato il capo della Diplomazia di Teheran, come riferisce Tasnim. Il ministro degli Esteri di Mosca ha criticato il piano di Washington, affermando che "gli americani non sono molto interessati ad arrivare ai motivi alla radici delle crisi".

Crosetto: "Sicurezza nel Mar Rosso senza aprire un nuovo fronte"

"Perché l'Italia non ha aderito formalmente al dispositivo della Prosperity Guardian, l'alleanza militare avviata dagli Stati Uniti per proteggere le navi nel Mar Rosso? Perché c'è la Costituzione e le leggi secondo cui una nuova missione internazionale ha bisogno dell'approvazione del Parlamento, di un finanziamento a parte. La Difesa italiana non è come quella inglese o americana. Se decideremo di farlo sarà una decisione che passerà per il Cdm, viene votata dalle Camere, non è una scelta personale". Così il ministro della Difesa Guido Crosetto a margine della seduta di Montecitorio. A chi gli chiede se ci sia  intendimento, risponde: "Vedremo quale sarà l'evoluzione nel Mar Rosso, io sono stato il primo a lanciare l'allarme sul Mar Rosso, è un problema  enorme ed è una conseguenza di altri focolai. Non vorrei aprire un terzo fronte di guerra in questo momento. Vorrei raggiungere la sicurezza del passaggio nel Mar Rosso senza l'apertura di un ulteriore fronte". 

In Iran riunione dell'Unione parlamentare dell'Oic su Gaza

La quinta riunione straordinaria dell'Unione parlamentare dell'Organizzazione per la Cooperazione islamica (Puic) si è tenuta a Teheran mercoledì per discutere la guerra a Gaza tra Israele e Hamas. All'incontro, riguardo al tema "cooperazione tra parlamenti per la Palestina", hanno partecipato importanti deputati degli Stati membri dell'Organizzazione per la cooperazione islamica. La riunione è stata presieduta dal presidente del Parlamento iraniano, Mohammadbagher Ghalibaf, come riporta Irna. 

Il Papa: "Il Signore semini nel cuore delle autorità il seme della pace"

“Rinnoviamo la nostra vicinanza con preghiera alla cara popolazione Ucraina così provata e a quanti soffrono l’orrore della guerra in Palestina e Israele, come pure in altre parti del mondo”. Il Papa, a conclusione dell’udienza generale, ha rinnovato il suo appello per la pace nel mondo.   “Preghiamo per questa gente che è sotto la guerra e preghiamo il Signore perché semini nel cuore delle autorità il seme della pace”, ha osservato.

Papa Francesco

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Esercito del Libano: "Israele tenta di incendiare vegetazione nel sud"

Israele tenta di incendiare la vegetazione nel sud del Libano a ridosso della linea di demarcazione tra i due paesi infiltrando in territorio libanese tubi nei quali pompa benzina e altro materiale infiammabile. Lo riferisce l'esercito libanese in un comunicato, arricchito di fotografie dei tubi in gomma telati, con scritte in israeliano e con all'interno il carburante, rinvenuti assieme ai caschi blu dell'Onu, nella zona di Labbune, nel settore occidentale della Linea Blu.   Secondo quanto riferito dal comando dell'esercito libanese, i tubi rinvenuti nella boscaglia di Labbune avevano dei fori a distanza regolari in modo da far fuoriuscire il carburante infiammabile tra la vegetazione dell'area che sarebbe dovuta essere incendiata con un innesco dal territorio controllato da Israele. 

Media Libano: "Israele teme che Hamas sposti gli ostaggi fuori da Gaza"

Intelligence e forze speciali israeliane sono al lavoro in Sinai, Libia e Sudan tra i timori che Hamas possa tentare di trasferire gli ostaggi fuori da Gaza. E' quanto ha riferito Al-Akhbar, quotidiano libanese filo-Hezbollah, secondo il quale tra le preoccupazioni maggiori dello Stato ebraico c'è lo spostamento dei sequestrati in Iran e Libano. Israele avrebbe anche chiesto al Cairo di poter operare sul lato egiziano del confine con la Striscia di Gaza per assicurarsi che non ci siano tunnel che possano essere usati per far uscire gli ostaggi o gli stessi leader del Movimento islamico dall'enclave palestinese.

Idf, attacchi contro oltre 150 bersagli Hamas nel corso dell'ultimo giorno

Le truppe israeliane continuano a combattere Hamas nell'area di Khan Yunis, nel sud di Gaza, e a Maghazi, nel centro della Striscia, con attacchi effettuati contro oltre 150 obiettivi appartenenti al gruppo terroristico nel corso dell'ultima giornata. A riferirne oggi sono state le Forze di Difesa israeliane, precisando che a Maghazi le truppe della Brigata Golani hanno diretto attacchi aerei contro numerosi esponenti di Hamas e hanno scoperto 15 tunnel. Durante un raid nella zona i soldati hanno trovato lanciarazzi, razzi, droni ed esplosivi.

A Khan Younis, la 98a divisione ha diretto attacchi aerei su oltre 10 esponenti di Hamas nella loro area di operazioni. Decine di altri miliziani sono stati uccisi dalle unità della 98a divisione nel corso della giornata, secondo l'Idf, e sempre a Khan Younis, i riservisti della Brigata Kiryati hanno identificato un agente di Hamas che piazzava un ordigno esplosivo nei pressi di una strada utilizzata dalle truppe. I soldati hanno disposto un intervento aereo, si legge sul Times of Israel. 

Cinque palestinesi feriti durante raid a Nablus

Cinque palestinesi sono stati feriti durante un raid a Nablus. Le vittime, tra cui un minore e una donna anziana, sono state colpite da proiettili sparati dalle forze israeliane, riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa.

Uno dei feriti è stato anche picchiato dalle forze israeliane, scrive l'agenzia, citando il personale delle ambulanze intervenuto sulla scena. Le forze israeliane hanno bloccato l'accesso alla Città Vecchia e hanno schierato cecchini sui tetti. Le truppe hanno anche fatto irruzione in diverse case e uffici, compreso l'ufficio del partito palestinese Fatah, ha riferito Wafa.

Il raid su Nablus è stato una delle numerose incursioni notturne nelle aree vicino a Ramallah, Hebron, Tulkarem, el-Bireh e Tubas.

Israele rivendica uccisione comandante droni Hezbollah

Il portavoce delle forze armate israeliane (Idf), Daniel Hagari, ha rivendicato l'uccisione di Ali Hussein Borghei, il comandante dell'unità droni di Hezbollah, saltato in aria ieri nella sua auto nel sud del Libano poco prima che cominciasse il funerale del comandante della forza Radwan, Wissam Hassan al-Tawil. Secondo l'Idf, Borghei ha condotto numerose attività operative e di intelligence contro Israele, inclusa l'infiltrazione del drone caduto ieri nella base di comando settentrionale a Safed. 

Gabinetto di sicurezza Israele si riunisce stasera, riprende la discussione sul dopo-guerra

Il gabinetto di sicurezza israeliano, guidato dal premier Benjamin Netanyahu e composto da numerosi ministri, si riunirà stasera per riprendere le discussioni sui piani per il futuro della Striscia di Gaza dopo la fine del conflitto. 

Un altro incontro sul tema era stato annullato dopo che le precedenti discussioni erano degenerate in uno scontro con il capo di stato maggiore delle Forze di difesa Herzi Halevi sul tema dell'inchiesta sulle mancanze dal punto di vista della sicurezza precedenti l'attacco del 7 ottobre. A riferirne è il 'Times of Israel'.

Gaza

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Mo, 15 palestinesi uccisi in attacco Idf a nord di Rafah

Quindici persone, tra cui donne e bambini, sono state uccise in un raid aereo israeliano che ha preso di mira una casa a Tall as-Sultan, a nord di Rafah, nella Striscia di Gaza.

"Siamo stati bombardati stanotte mentre eravamo in una casa piena di sfollati", ha detto Harb Nofal, un residente della casa presa di mira, aggiungendo che "ci sono quattro donne tra le persone uccise e bambini innocenti fra gli uccisi".

Idf annuncia la morte di un altro soldato e di un medico a Gaza

Un maggiore di 24 anni e un medico combattente sono stati uccisi durante una battaglia nel centro di Gaza. Lo hanno riferito le forze armate israeliane, aggiungendo che un secondo soldato israeliano è rimasto gravemente ferito nella battaglia. Dall'inizio dell'invasione di terra di Gaza da parte di Israele, 183 soldati israeliani sono stati uccisi e 1.065 feriti, secondo le Nazioni Unite che citano fonti ufficiali israeliane. 

Blinken oggi a Ramallah per incontrare Mahmoud Abbas

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha in programma per oggi colloqui con il presidente dell'Autorità palestinese, Mahmoud Abbas a Ramallah. Il capo della diplomazia statunitense, impegnato nella sua quarta visita in Medio Oriente dall'inizio della guerra, ha incontrato il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ieri a Tel Aviv.

"Israele deve essere un partner per leader palestinesi disponibili a guidare il loro popolo lungo un cammino che lo porterà a vivere in pace fianco a fianco con Israele come vicini" - ha affermato in conferenza stampa dopo aver incontrato il premier israeliano - "se Israele vuole che i suoi vicini arabi prendano le dure decisioni necessarie per aiutare a raggiungere una sicurezza durevole, anche i leader israeliani dovranno prendere decisioni difficili". Blinken ha poi sottolineato che l'Autorità Palestinese deve riformarsi e migliorare sul piano della governance.

Hamas, è caccia ai leader dell’organizzazione all’estero: chi c’è nel mirino di Israele

Lo Stato ebraico ha creato un'unità speciale denominata Nili, composta da uomini della Difesa e del Mossad e autorizzata a operare a livello internazionale per eliminare i capi del movimento palestinese. Il più ricercato è Yahya Sinwar, leader di Hamas nella Striscia di Gaza e ritenuto fra i principali responsabili dell'attacco dello scorso 7 ottobre. L'APPROFONDIMENTO

Medioriente, Israele autorizza missione Onu a nord di Gaza. VIDEO

Due raid israeliani nel sud del Libano

Israele avrebbe colpito con droni due posti nel Libano del sud. Lo riportano media stranieri, ripresi da quelli israeliani. Il primo, con una persona uccisa, è avvenuto a Kfarchouba a ridosso del confine con Israele; il secondo si è verificato a Naqoura nel sud del Libano. 

Media, contatti Egitto-Hamas per nuovo accordo sugli ostaggi

Il capo dell'intelligence egiziana, Abbas Kamel, ha avviato contatti con la leadership di Hamas e della Jihad islamica palestinese in merito a un accordo per un nuovo scambio di prigionieri con Israele. E' quanto ha riferito il quotidiano libanese Al Akhbar, legato ad Hezbollah, precisando che il rilancio sarebbe avvenuto dopo la visita di una delegazione israeliana lunedì al Cairo. In quell'occasione è stata presentata una proposta "rivista" che includerebbe nuove clausole relative al cessate il fuoco e alle fasi per gli aiuti umanitari insieme a meccanismi per lo scambio di prigionieri. Secondo il quotidiano libanese, gli egiziani hanno chiesto ai palestinesi di inviare urgentemente rappresentanti al Cairo e ha comunicato anche con i mediatori del Qatar. 

Israele, continuano operazioni a Khan Yunis e Maghazi

Le truppe israeliane continuano le operazioni contro Hamas nell'area di Khan Younis, nel sud di Gaza, e a Maghazi nel centro della Striscia. Lo hanno riferito le forze armate israeliane (Idf), precisando che nelle ultime 24 ore sono stati effettuati attacchi contro più di 150 obiettivi del gruppo terroristico. A Maghazi, i militari hanno scoperto 15 pozzi per accedere alla rete di tunnel sotterranei, mentre durante un raid in un sito di Hamas nella zona, sono stati trovati lanciarazzi, razzi, droni ed esplosivi. 

Ad Aqaba vertice su Gaza tra Giordania, Egitto e Anp

Si apre oggi ad Aqaba, nel sud della Giordania, un vertice su Gaza al quale parteciperanno re Abdallah, il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi e il presidente dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) Abu Mazen. I tre leader - secondo l'agenzia Petra - discuteranno della guerra e degli sviluppi in Cisgiordania. Il vertice si terrà "come parte degli sforzi giordani per coordinare le posizioni e premere per un cessate il fuoco immediato e la fornitura di aiuti umanitari senza interruzioni". 

Blinken in missione a Ramallah da Abu Mazen

Tappa in Cisgiordania per il segretario di Stato americano Antony Blinken che vedrà il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, sul quale Washington punta le speranze per il dopo conflitto a Gaza. Gli Stati Uniti hanno ipotizzato uno scenario in cui un'Anp riformata governi sia Gaza che la Cisgiordania. "Israele deve smettere di intraprendere passi che minano la capacità dei palestinesi di governarsi in modo efficace", ha dichiarati ieri Blinken, sottolineando l'importanza del progresso verso una soluzione a due Stati. "L'Autorita' Palestinese ha anche la responsabilità di riformarsi e di migliorare la propria governance: questioni che intendo sollevare con il presidente Abu Mazen", ha aggiunto. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, tuttavia, non ha mostrato alcun interesse nel rilanciare i negoziati verso uno Stato palestinese, e un piano per il dopoguerra delineato dal ministro della Difesa Yoav Gallant prevede "comitati civili" locali che governino l'enclave palestinese dopo che Israele avrà smantellato Hamas. 

Israele, altro soldato morto a Gaza: il bilancio sale a 186

Israele ha annunciato la morte di un altro soldato, ucciso in battaglia nel centro di Gaza. Lo ha detto il portavoce militare secondo cui si tratta del riservista Elkana Newlander (24 anni). Il bilancio dei soldati uccisi in combattimento dall'inizio dell'operazione di terra nella Striscia è ora di 186. 

Idf: "La nostra guerra è contro Hamas, non contro il popolo di Gaza"

Blinken incalza Netanyahu: "Troppi morti civili a Gaza"

Israele deve evitare ulteriori danni ai civili nella guerra che sta conducendo contro Hamas a Gaza e che ha già provocato troppi morti, oltre 23mila finora. Nella sua quarta missione a Tel Aviv dal 7 ottobre, il segretario di Stato Usa Antony Blinken è tornato ad incalzare il premier Benyamin Netanyahu pur ribadendo il pieno sostegno a Israele per impedire in futuro un nuovo attacco terroristico dei miliziani palestinesi. Sebbene per gli Usa l'accusa di genocidio mossa contro lo Stato ebraico all'Aja sia "infondata", il bilancio delle vittime nella Striscia, in particolare di civili e bambini, "è troppo alto", ha avvertito l'inviato di Joe Biden. Che, partecipando a una riunione del gabinetto di guerra israeliano, ha ottenuto che una delegazione dell'Onu visiti il nord di Gaza per rendersi conto della situazione sul terreno, in particolare umanitaria, e per svolgere "una valutazione" in vista del rientro degli sfollati alle loro case.

Blinken

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Cnn: "Usa abbattono 24 missili e droni Houthi nel Mar Rosso"

La Marina Usa ha abbattuto un totale di 24 missili e droni Houthi lanciati dallo Yemen, in uno dei più grandi attacchi dei ribelli avvenuti nel Mar Rosso negli ultimi mesi. Lo riferisce la Cnn citando due dirigenti del Pentagono. Secondo le prime valutazioni, non ci sono state navi danneggiate negli attacchi né alcuna vittima a seguito del massiccio lancio di droni e missili. Tre cacciatorpedinieri hanno preso parte all'operazione. 

L'attore israeliano di Fauda Idan Amedi gravemente ferito a Gaza

Il musicista e attore, 35 anni, stava combattendo come riservista dell’esercito isralieano nell’enclave palestinese. LEGGI L'ARTICOLO

Casa Bianca: "Non sosteniamo il cessate il fuoco"

La Casa Bianca ribadisce che gli Stati Uniti non sostengono un cessate il fuoco tra Israele e Hamas a Gaza. Il portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby, ha detto in un briefing con i giornalisti: "Non sosteniamo un cessate il fuoco in questo momento. E non c'e' alcun cambiamento in questo, perche' crediamo che in questo momento non avvantaggerebbe nessuno tranne Hamas". Kirby afferma che gli Stati Uniti sostengono "una pausa umanitaria ma non un cessate il fuoco generale in questo momento".

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