Guerra Gaza. Israele a processo all'Aja per genocidio, la difesa: nuovo caso Dreyfus

©Ansa

Secondo il Sudafrica "Israele ha commesso e rischia di continuare a commettere atti di genocidio contro il popolo palestinese a Gaza". L'istanza è stata presentata da Pretoria alla Corte internazionale di giustizia. Usa: "Accuse genocidio a Israele senza merito e infondate". E Netanyahu: "All'Aja abbiamo assistito al mondo alla rovescia". Intanto proseguono i raid israeliani: 9 morti in una casa a Rafah

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Secondo il Sudafrica "Israele ha commesso, sta commettendo e rischia di continuare a commettere atti di genocidio contro il popolo palestinese a Gaza". Questa, in sintesi, l'accusa mossa contro lo Stato ebraico per la guerra nella Striscia, scatenata dal massacro di Hamas del 7 ottobre. L'istanza è stata presentata da Pretoria il 29 dicembre scorso alla Corte internazionale di giustizia, provocando diverse reazioni internazionali e l'indignazione di Israele: verrà discussa oggi e domani in due udienze pubbliche al Palais de la Paix dell'Aja.

"Questo processo è l’affaire Dreyfus del XXI secolo", ha commentato l’ex premier israeliano Naftali Bennett. Per la Casa Bianca le accuse di genocidio a Israele sono "senza merito" e "non ci sono le basi" per muoverle. 

Continuano intanto i raid su Gaza: nove i morti in un attacco contro una casa a Rafah. Dal Qatar arriva una nuova proposta di trattativa sugli ostaggi. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato una bozza di risoluzione che condanna gli attacchi da parte dei ribelli Houthi dello Yemen contro navi mercantili nell'area del Mar Rosso e ne chiede l'immediata cessazione.


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Cos'è Hamas
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Times, Sunak autorizza raid aerei contro Houti

Il premier britannico Rishi Sunak ha autorizzato attacchi aerei britannici contro le posizioni militari Houthi nello Yemen per respingere gli attacchi dei ribelli appoggiati dall'Iran alle navi in transito nel Mar Rosso. Lo scrive il Times. Il Regno Unito si dovrebbe unire agli Stati Uniti e ad altri alleati nello svolgimento della missione "a breve", scrive il quotidiano. Gli attacchi Houthi hanno gravemente intralciato il commercio internazionale su quella che è una rotta chiave tra Europa e Asia. 

Tesla, ferma per due settimane produzione Germania per attacchi in Mar Rosso

La casa automobilistica Tesla ha comunicato di essere costretta a fermare per circa due settimane la produzione nel suo stabilimento tedesco, situato nelle vicinanze di Berlino. Alla base della decisione, spiega Tesla, i problemi nella catena di approvvigionamento provocati dagli attacchi dei ribelli Houthi contro le navi portacontainer in transito nel Mar Rosso. La deviazione delle navi in direzione del Capo di Buona Speranza stanno allungando i tempi di consegna dei componenti in arrivo dall'Asia, ha spiegato Tesla.

L'attore israeliano di Fauda Idan Amedi gravemente ferito a Gaza

Il musicista e attore, 35 anni, stava combattendo come riservista dell’esercito isralieano nell’enclave palestinese. LEGGI L'ARTICOLO

Houthi, "minacce Usa e Gb non ci spaventano"

I ribelli Houthi hanno assunto un tono di sfida sulle notizie secondo cui gli Stati Uniti e il Regno Unito stanno preparando un attacco militare contro di loro. "Tutte le minacce americane e britanniche non ci hanno terrorizzato e non ci spaventeranno nè ci faranno desistere dall'adempiere alla nostra responsabilità a sostegno dei nostri fratelli a Gaza. Piuttosto, rafforzeranno la nostra fede e certezza nella nostra giusta posizione e giusta causa", ha scritto il dirigente Houthi, Abdulqader al-Mortada, in un post sui social media.

Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. In queste settimane il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi e "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele". L'11 dicembre una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. L'APPROFONDIMENTO

Israele-Hamas, da Gaza al ruolo degli Usa: la strategia di Netanyahu per il dopoguerra

Mentre nella Striscia si continua a combattere, il premier israeliano pensa già alla tattica da adottare successivamente al conflitto. Già convocato un team ristretto con uomini dello Stato ebraico e del Mossad e previsti colloqui con Stati Uniti, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. LEGGI

Israele, scoperto sistema di tunnel nella Striscia di Gaza vicino al valico di Erez

La rete di gallerie, che è stata utilizzata nell'attacco del 7 ottobre, è dotata di impianti elettrici, fognari e porte blindate. “Si divide in vari rami con un'estensione di oltre 4 chilometri, arriva a soli 400 metri dal valico, con una profondità di 50 metri sottoterra", ha fatto sapere l'esercito israeliano. LE IMMAGINI

Tutte le elezioni del 2024 nel mondo, dalle presidenziali Usa a quelle in Russia

Quest'anno circa la metà della popolazione mondiale sarà chiamata a  esprimere il proprio voto in quasi 50 Paesi tra elezioni nazionali,  comunitarie e locali. Si comincia con Taiwan, poi gli importanti  appuntamenti elettorali in India, Europa e nel Regno Unito. Appaiono già  scontati i risultati in Russia, Iran e Bielorussia. L'APPROFONDIMENTO

Times: Gb prepara raid aerei contro Houthi

Il governo britannico sta tenendo una riunione di gabinetto plenaria in vista di possibili raid aerei contro i ribelli Houthi dello Yemen. Lo riferisce il Times. Il quotidiano britannico afferma che ci sono piani per obiettivi Houthi, comprese basi e imbarcazioni. Il gruppo yemenita, che controlla gran parte del nord-ovest densamente popolato del Paese, ha sparato contro navi che ritiene siano collegate a Israele che viaggiano nel Mar Rosso. Il Wall Street Journal ha anche riferito che i diplomatici occidentali hanno detto alle compagnie di navigazione che gli attacchi probabilmente prenderanno di mira le citta' yemenite di Hodeidah e Hajjah, e forse anche la capitale Sanaa, controllata dagli Houthi.

Al Jazeera: "Israele accusa nostro reporter di terrorismo, falso"

La rete satellitare Al Jazeera ha respinto le accuse avanzate dall'esercito israeliano secondo cui uno dei suoi giornalisti era legato al terrorismo dopo averlo ucciso in un attacco aereo a Gaza. "Al Jazeera Media Network condanna fermamente e respinge totalmente, e anzi esprime la sua notevole sorpresa, i tentativi falsi e fuorvianti dell'esercito israeliano di giustificare l'uccisione del nostro collega Hamza Wael Dahdouh e di altri giornalisti", ha scritto la rete che ha sede in Qatar.

Mar Rosso, i dubbi (e i rischi) dell'operazione Usa contro gli Houthi

Regole di ingaggio, durata dell'intervento, numero di navi da guerra coinvolte: sono gli aspetti ancora da chiarire, secondo il sito Analisi Difesa, sulla coalizione statunitense nata per combattere gli attacchi del gruppo yemenita alle imbarcazioni occidentali. E non è tutto: ci potrebbe essere un allargamento del conflitto di Gaza. LEGGI

Gaza, aiuti a rilento. L'allarme dell'Oms: "Popolazione con ferite terribili e fame acuta"

"La cattiva salute e la mancanza di rifugi sono la norma nella Striscia", ha denunciato il direttore dell'organizzazione Tedros Adhanom Ghebreyesus, che è tornato a chiedere una pausa umanitaria. Il bilancio dei morti sale a oltre 21mila, con 55mila feriti. Gli sfollati raggiungono quota 1,9 milioni. LEGGI

Blitz israeliano a Beirut, l'ufficio colpito, le vittime e la reazione di Hamas: le foto

Come riportano i media statali libanesi, un drone israeliano ha colpito un ufficio di Hamas nella periferia sud di Beirut. Ci sono morti e feriti. Tra le vittime c’è il vicecapo del politburo di Hamas, Saleh al-Arouri. Hamas conferma: è stato ucciso in un "vile attacco sionista". LE IMMAGINI

Re Felipe VI 'ci sia Stato Palestinese accanto a Israele'

La tragedia che vive Gaza "sta scuotendo la coscienza dell'umanità", allo stesso modo dell'attentato terrorista di Hamas del 7 ottobre, che ha provocato il conflitto. Davanti alla crisi, il monarca spagnolo Felipe VI ha chiesto il rispetto del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario. Il capo dello Stato ha ricordato che "senza una soluzione politica, che passa per la creazione dello Stato palestinese accanto a Israele non sarà possibile interrompere questo ciclo di violenza o impedire che torni a ripetersi". Il re ha pronunciato il discorso in chiusura della conferenza dei 130 ambasciatori iberici riunita ieri e oggi a Madrid. La soluzione dei due Stati - ha ricordato il re di Spagna, ripreso dall'agenzia Efe - fu la promessa della conferenza di pace di Madrid del 1991, per cui ha esortato la comunità internazionale "a mobilitarsi per aiutare le parti a realizzarla". Non è  la prima volta che Felipe VI di riferisce al conflitto in Medio Oriente difendendo la soluzione dei due Stati. Il suo messaggio giunge in concomitanza del ritorno in Spagna dell'ambasciatrice di Israele, Rodica Radian-Gordon, che era stata richiamata a Tel Aviv dopo la crisi diplomatica fra il governo di Netanyahu e l'esecutivo Sanchez.

Usa, accuse genocidio a Israele senza merito e infondate

Le accuse di genocidio a Israele sono "senza merito" e "non ci sono le basi" per muoverle. Lo afferma John Kirby, il portavoce del consiglio della sicurezza nazionale della Casa Bianca. 

Mezzaluna rossa, '9 morti in un raid su una casa a Rafah'

Nove persone sono state uccise in un bombardamento israeliano contro una casa a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato la Mezzaluna Rossa palestinese, citata da Al Arabiya.

Saleh al-Arouri, chi era il numero due di Hamas: su di lui una taglia da 10 milioni

Ritenuto più pericoloso del leader Sinwar, di cui era vice, il 58enne ucciso nel raid israeliano a Beirut era l'anello di congiunzione con Hezbollah e Iran. Nella periferia sud della capitale libanese, dove si era trasferito dal 2018, era solito cambiare più volte nascondiglio. Gli Usa lo avevano inserito nella lista dei "terroristi su scala globale". CHI ERA

Una seconda fregata italiana schierata nel Mar Rosso

Una seconda fregata italiana ha raggiunto il Mar Rosso, teatro in questi giorni dei continui raid dei miliziani filo-iraniani degli Houthi. La 'Federico Martinengo' resterà in pattuglia con la 'Virginio Fasan' il tempo necessario per un 'passaggio di consegne' tra i due equipaggi. La prima si trova a nord di Bab el-Mandeb, il passaggio più colpito dagli Houthi, e la seconda a sud, in modo da coprire l'intera area. Al termine del pattugliamento congiunto la 'Virginio Fasan' farà ritorno in Italia. 

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