Guerra Gaza, Israele all'Aja: "Accusa di genocidio contro di noi distorce la realtà"
E' proseguito anche oggi presso la Corte dell'Aja il processo a Israele per genocidio. Secondo il membro della squadra di difesa israeliana Tal Becker, il Sudafrica ha presentato "un quadro fattuale e giuridico profondamente distorto". Attacchi contro postazioni degli Houthi in Yemen dopo che i miliziani hanno sfidato il monito a non intralciare il commercio internazionale sul Mar Rosso. Intesa Mossad-Qatar: nei prossimi giorni gli ostaggi israeliani trattenuti a Gaza da oltre tre mesi riceverannno le medicine
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Continua alla Corte dell'Aja il processo a Israele per genocidio. Secondo il membro della squadra di difesa israeliana Tal Becker, il Sudafrica ha presentato "un quadro fattuale e giuridico profondamente distorto".
Gli Usa e la Gran Bretagna hanno lanciato nella notte attacchi contro postazioni degli Houthi in Yemen dopo che i miliziani hanno sfidato il monito a non intralciare il commercio internazionale sul Mar Rosso, una rotta chiave tra Europa e Asia, in supporto alla causa palestinese. Il Pentagono: "Abbiamo mandato un messaggio chiaro". I ribelli yemeniti: "Morti 5 combattenti in attacchi Usa-Gb, risponderemo". Hamas: "Aggressione avrà conseguenze".
Intesa Mossad-Qatar: nei prossimi giorni gli ostaggi israeliani trattenuti a Gaza da oltre tre mesi riceverannno le medicine di cui necessitano. Il bilancio delle vittime nella Striscia di Gaza della guerra tra Israele e Hamas è salito a 23.708 morti: lo ha reso noto il ministero della Sanita della Striscia guidato da Hamas.
Gli approfondimenti:
LO SPECIALE
Cos'è Hamas
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I motivi storici
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L'attore israeliano di Fauda Idan Amedi gravemente ferito a Gaza
Il musicista e attore, 35 anni, stava combattendo come riservista dell’esercito isralieano nell’enclave palestinese. LEGGI L'ARTICOLO
Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. In queste settimane il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi e "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele". L'11 dicembre una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. L'APPROFONDIMENTO
Israele-Hamas, da Gaza al ruolo degli Usa: la strategia di Netanyahu per il dopoguerra
Mentre nella Striscia si continua a combattere, il premier israeliano pensa già alla tattica da adottare successivamente al conflitto. Già convocato un team ristretto con uomini dello Stato ebraico e del Mossad e previsti colloqui con Stati Uniti, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. LEGGI
Israele, scoperto sistema di tunnel nella Striscia di Gaza vicino al valico di Erez
La rete di gallerie, che è stata utilizzata nell'attacco del 7 ottobre, è dotata di impianti elettrici, fognari e porte blindate. “Si divide in vari rami con un'estensione di oltre 4 chilometri, arriva a soli 400 metri dal valico, con una profondità di 50 metri sottoterra", ha fatto sapere l'esercito israeliano. LE IMMAGINI
Tutte le elezioni del 2024 nel mondo, dalle presidenziali Usa a quelle in Russia
Quest'anno circa la metà della popolazione mondiale sarà chiamata a esprimere il proprio voto in quasi 50 Paesi tra elezioni nazionali, comunitarie e locali. Si comincia con Taiwan, poi gli importanti appuntamenti elettorali in India, Europa e nel Regno Unito. Appaiono già scontati i risultati in Russia, Iran e Bielorussia. L'APPROFONDIMENTO
Biden: "Risponderò agli Houthi se continueranno"
"Mi assicurerò di rispondere agli Houthi se continueranno questo comportamento oltraggioso". Lo ha detto il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ai giornalisti al seguito.
Biden: "Ho mandato un messaggio all'Iran"
"Ho già mandato un messaggio all'Iran". Così ha risposto Joe Biden a una domanda dei giornalisti al seguito se intendesse inviare un messaggio al regime di Teheran.
Mar Rosso, i dubbi (e i rischi) dell'operazione Usa contro gli Houthi
Regole di ingaggio, durata dell'intervento, numero di navi da guerra coinvolte: sono gli aspetti ancora da chiarire, secondo il sito Analisi Difesa, sulla coalizione statunitense nata per combattere gli attacchi del gruppo yemenita alle imbarcazioni occidentali. E non è tutto: ci potrebbe essere un allargamento del conflitto di Gaza. LEGGI
Gaza, aiuti a rilento. L'allarme dell'Oms: "Popolazione con ferite terribili e fame acuta"
"La cattiva salute e la mancanza di rifugi sono la norma nella Striscia", ha denunciato il direttore dell'organizzazione Tedros Adhanom Ghebreyesus, che è tornato a chiedere una pausa umanitaria. Il bilancio dei morti sale a oltre 21mila, con 55mila feriti. Gli sfollati raggiungono quota 1,9 milioni. LEGGI
Guterres: "Attacchi Houthi a mercantili inaccettabili"
Gli attacchi degli Houthi alle navi mercantili sono inaccettabili. A dichiararlo è stato il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres. "Mettono a rischio la sicurezza e le catene di approvvigionamento globali e hanno un impatto negativo sulla situazione economica ed umanitaria in tutto il mondo", ha aggiunto.
Guterres ha chiesto ai ribelli di attenersi alla risoluzione approvata questa settimana dal Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiede l’immediata cessazione degli attacchi. Allo stesso tempo, tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite che hanno difeso le loro navi devono rispettare il diritto internazionale, come stabilito nella risoluzione, ha continuato Guterres, che ha invitato "tutte le parti coinvolte a non aggravare ulteriormente la situazione nell'interesse della pace e della stabilità nel Mar Rosso e nella regione".

©Ansa
Blitz israeliano a Beirut, l'ufficio colpito, le vittime e la reazione di Hamas: le foto
Come riportano i media statali libanesi, un drone israeliano ha colpito un ufficio di Hamas nella periferia sud di Beirut. Ci sono morti e feriti. Tra le vittime c’è il vicecapo del politburo di Hamas, Saleh al-Arouri. Hamas conferma: è stato ucciso in un "vile attacco sionista". LE IMMAGINI
Usa: "Gli Houthi hanno lanciato un missile anti-nave"
Gli Houthi hanno lanciato un missile antinave dopo gli attacchi di ieri. Lo ha detto un generale Usa.
Medioriente, Tajani: "No ad azioni militari senza l'ok del Parlamento"
"Abbiamo firmato un accordo con gli Stati Uniti a sostegno della difesa della libertà marittima contro le aggressioni degli Houthi. L'Italia è stata il primo Paese a condannare l'aggressione degli Houthi. Per questo motivo riaffermiamo la nostra condanna assoluta nei confronti dell'organizzazione terroristica. Gli Stati Uniti, attaccati dai droni Houthi, hanno avuto ragione a rispondere". Lo ha detto oggi il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Per Tajani "l'Italia vuole il ripristino della legalità e la tutela della libertà marittima. Una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ricorda il diritto degli Stati a difendere le proprie navi. L'Italia non può partecipare ad azioni militari senza previa approvazione del Parlamento, ma sosteniamo il diritto di salvaguardare il traffico mercantile nel Mar Rosso".
Radio Militare: "Tre terroristi uccisi in Cisgiordania"
"Tre terroristi sono stati uccisi" dalle forze di sicurezza israeliane in un tentativo di infiltrazione nell'insediamento ebraico di Adorà vicino Hebron in Cisgiordania. Lo ha detto la Radio Militare confermando che nel tentativo è stato ferito da spari anche un israeliano. I residenti sono ancora chiusi nelle loro abitazioni e - secondo la stessa fonte - è stato ordinato loro di restare lontani da porte e finestre. Le strade della zona sono state chiuse al traffico e le forze di sicurezza stanno proseguendo nelle ricerche.
Saleh al-Arouri, chi era il numero due di Hamas: su di lui una taglia da 10 milioni
Ritenuto più pericoloso del leader Sinwar, di cui era vice, il 58enne ucciso nel raid israeliano a Beirut era l'anello di congiunzione con Hezbollah e Iran. Nella periferia sud della capitale libanese, dove si era trasferito dal 2018, era solito cambiare più volte nascondiglio. Gli Usa lo avevano inserito nella lista dei "terroristi su scala globale". CHI ERA
Yemen, Palazzo Chigi: "Italia sostiene operazioni paesi alleati"
L'Italia condanna con fermezza i ripetuti attacchi degli Houthi a danno di navi mercantili nel Mar Rosso e conferma il proprio deciso sostegno al diritto di libera e sicura navigazione, in linea con le norme Internazionali. A fronte del comportamento inaccettabile degli Houthi, l'Italia sostiene le operazioni dei Paesi alleati, che hanno il diritto di difendere le proprie imbarcazioni, nell'interesse dei flussi commerciali globali e dell'assistenza umanitaria". Lo si legge in una nota diffusa da Palazzo Chigi. "L'Italia - si legge ancora nella nota - accoglie con favore l'approvazione della Risoluzione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite 2722 (2024) del 10 gennaio 2024 e sostiene pienamente gli sforzi dei Paesi membri delle Nazioni Unite per assicurare la libera e sicura navigazione nelle acque del Mar Rosso". "Sono da condannare - insiste Palazzo Chigi - le ripetute violazioni dell'embargo di armi stabilito dalla Risoluzione 2216 (2016) e si fa appello a tutti i Paesi membri delle Nazioni Unite affinché le restrizioni imposte siano rispettate. È essenziale garantire la sicurezza del Mar Rosso, prevenendo e contrastando azioni di destabilizzazione che non sono nell'interesse né degli attori locali, né della comunità internazionale. E' fondamentale - conclude Chigi - evitare un ulteriore innalzamento del livello di tensione nella regione".
Medioriente, Casa Bianca: "Obiettivi raid legittimi, valutiamo impatto"
Sappiamo che gli obiettivi che abbiamo scelto sono validi e legittimi". A dichiararlo è stato il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale della Casa Bianca, John Kirby parlando con la Mnsbc dei raid contro le postazioni Houthi. Perché, ha affermato, è "stata presa di mira la capacità dei miliziani di immagazzinare, lanciare e guidare i missili o droni", con attacchi concentrati su depositi di munizioni e simili. "Stiamo ancora valutando gli impatti effettivi su tutti questi obiettivi. Questo lavoro è in corso. Quindi penso che avremo un'idea migliore delle specifiche del danno inferto nelle prossime ore".
Hamas, è caccia ai leader dell’organizzazione all’estero: chi c’è nel mirino di Israele
Lo Stato ebraico ha creato un'unità speciale denominata Nili, composta da uomini della Difesa e del Mossad e autorizzata a operare a livello internazionale per eliminare i capi del movimento palestinese. Il più ricercato è Yahya Sinwar, leader di Hamas nella Striscia di Gaza e ritenuto fra i principali responsabili dell'attacco dello scorso 7 ottobre. LEGGI L'ARTICOLO
Donne e bambini nudi detenuti dalle forze israeliane in uno stadio a Gaza: il video
Le immagini che circolano sui social mostrano file di uomini spogliati, alcuni seduti a terra con le mani legate dietro la schiena e gli occhi bendati. La bandiera israeliana è appesa alla porta del campo da calcio. Il video è stato pubblicato su Youtube dal riservista Yosee Gamzoo Letova. IL CASO
Onu: "Solo 5 convogli umanitari sui 24 previsti arrivati nel Nord Gaza"
Solo cinque dei 24 convogli umanitari previsti sono arrivati nel nord di Gaza nei primi undici giorni del 2024. Lo dichiara l''ufficio Onu per i coordinamento degli affari umanitari (Ocha) nella Striscia di Gaza, secondo il quale le autorità israeliane hanno respinto diverse consegne di aiuti e medicine. Altri convogli di acqua, cibo e farmaci sono rimasti fermi ai check point o le strade concordate per il loro passaggio non hanno potuto essere usate, afferma l'Ocha, sottolineando che gli ospedali del nord della Striscia non hanno più materiale medico sufficiente.
"Ogni giorno di assistenza mancata porta a perdite di vite e sofferenze per le centinaia di migliaia di persone rimaste nel nord di Gaza", afferma l'Ocha. "E' una situazione di disperazione", sottolinea Andrea De Domenico, responsabile locale dell'Ocha, parando di gente alla fame che ha urgente bisogno di aiuto. Secondo le stime dell'Oms, nel nord di Gaza vivono ancora 3-400mila persone, dopo che la maggior parte della popolazione è sfollata a sud.
Gaza, "finito carburante": blackout all'ospedale Al-Aqsa
I generatori dell'ospedale Al-Aqsa a Gaza si sono spenti causando un blackout in seguito all'esaurimento delle scorte di carburante. Lo ha comunicato il governo della Striscia, controllata da Hamas. "Temiamo la morte dei pazienti e dei bambini nei reparti di terapia intensiva e negli asili nido", si legge nella nota. "La maggior parte dei reparti dell'ospedale sono completamente fuori servizio a causa del blackout dovuto alla carenza di carburante", riporta Al-Jazeera, aggiungendo che l'ospedale è stato obiettivo di raid negli ultimi giorni.
Israele all'Aja: "Il genocidio è stato contro di noi"
Gli atti di genocidio sono stati compiuti da Hamas ai danni di Israele e non il contrario. Nella difesa davanti giudici della Corte dell'Aja, lo Stato ebraico ha risposto alle denunce del Sudafrica sostenendo che l'accusa "non ha portato alcuna prova" dei presunti tentativi di genocidio nella Striscia ma "solo l'evidenza di una guerra difensiva morale come nessun'altra". Nel secondo giorno di udienza, mentre 6 Paesi dell'America Latina si sono schierati con il Sudafrica, il team di difesa di Israele, guidato dal consigliere giuridico del ministero degli esteri Tal Becker, ha ammonito i giudici che i rappresentanti di Pretoria hanno presentato "un quadro fattuale e giuridico profondamente distorto". "L'intero caso - ha aggiunto - si basa su una descrizione deliberatamente decontestualizzata e manipolatoria della realtà delle attuali ostilità". Becker ha quindi descritto il "massacro, le mutilazioni, gli stupri e rapimenti su vasta scala" compiuti da Hamas il 7 ottobre e ha ammonito che "se ci sono stati atti di genocidio, sono stati perpetrati contro Israele". Per avvalorare le sue parole, Becker ha fatto ascoltare alla Corte la registrazione del 7 ottobre in un kibbutz israeliano in cui un terrorista di Hamas si vanta di aver ucciso ebrei. Poi ha mostrato ai giudici un'intervista in cui un funzionario di Hamas, Ghazi Hamad, giurava che l'attacco del 7 ottobre contro Israele era solo l'inizio fino a quando il Paese non fosse stato "annientato". Israele ha anche contestato l'accusa di colpire deliberatamente la popolazione civile a Gaza. "Hamas - ha denunciato Becker - ha sistematicamente e illegalmente incorporato la sua struttura militare in scuole, moschee, ospedali e altri luoghi sensibili. Un metodo di guerra pianificato e ripugnante". In sostanza, il Sudafrica - ha sintetizzato l'altro avvocato della difesa, l'inglese Malcom Shaw - "ha raccontato solo la metà della storia", omettendo l'attacco di Hamas ad Israele. Quindi ha avvertito la Corte sull'uso stesso del termine genocidio usato dal Sudafrica. "Non tutti i conflitti - ha spiegato - sono genocidi. Il crimine di genocidio è un crimine unicamente doloso. È il crimine dei crimini". "Se le accuse di genocidio - ha aggiunto - dovessero diventare la valuta comune dei conflitti armati ogni volta e ovunque ciò avvenga, l'essenza di questo crimine verrebbe diluita e persa". Nella sua controreplica, Israele ha ammonito che non vanno prese in considerazione come prove "dell'intenzione genocida" (come invece sostiene il Sudafrica) le dichiarazioni di singoli politici o di soldati, ma quelle del governo.
Radio militare: "Israeliano ferito da spari in Cisgiordania"
Un israeliano è stato ferito da spari nell'insediamento ebraico di Adora' vicino a Hebron, in Cisgiordania. Lo riporta la radio militare secondo cui ai residenti del luogo è stato intimato di restare chiusi nelle loro abitazioni. Al momento non si hanno altri particolari.
Medioriente, le famiglie degli ostaggi chiedono immagini della consegna dei farmaci a loro cari
Il forum delle famiglie degli ostaggi ha chiesto di avere una prova visiva della consegna di medicine ai loro cari tenuti prigionieri da Hamas a Gaza.
"Dopo 98 giorni nei tunnel di Hamas, tutti gli ostaggi sono in pericolo mortale e hanno bisogno di medicine salva vita. Ma oltre alle medicine hanno anche bisogno di trattamenti medici. Il Gabinetto di Guerra deve chiedere una prova visiva che le medicine hanno raggiunto gli ostaggi ", recita un comunicato delle famiglie, dopo che il governo israeliano ha annunciato che nei prossimi giorni verranno consegnati medicinali agli ostaggi grazie ad un accordo raggiunto con il Qatar.
Usa, Biden è pronto ad ordinare nuovi raid contro Houthi
Se ci saranno altri attacchi da parte degli Houthi, il presidente degli Stati Uniti Joe Biden "non esiterebbe ad ordinare altre operazioni per difendere le nostre truppe e le nostre attività commerciali". Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale, John Kirby, in un briefing con la stampa a bordo dell'Air Force One.

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Intesa Mossad-Qatar, ostaggi a Gaza riceveranno medicine
Nei prossimi giorni gli ostaggi israeliani trattenuti a Gaza da oltre tre mesi potranno ricevere le medicine di cui necessitano. Lo ha reso noto l'ufficio del premier Benyamin Netanyahu secondo cui questo sviluppo - richiesto da tempo da Israele - si e' reso possibile in seguito ad intese fra il capo del Mossad David Barnea e il Qatar. Nello stesso contesto e' previsto anche l'ingresso a Gaza di altri aiuti umanitari, ha precisato l'ufficio di Netanyahu. Questo annuncio e' giunto dopo che in Israele era iniziato il riposo sabbatico. Cio' ha fatto pensare ai media che dietro le quinte si sia verificato uno sviluppo improvviso.
Egitto: "Escalation pericolosa, subito cessate il fuoco"
L'Egitto ha espresso, in una dichiarazione diffusa dal ministero degli Esteri, "la sua profonda preoccupazione per l'escalation delle operazioni militari nella regione del Mar Rosso e i raid aerei effettuati contro diverse aree della Repubblica dello Yemen, chiedendo sforzi concertati a livello internazionale e regionale per allentare la tensione e ridurre l'instabilità nella regione, compresa la sicurezza della navigazione nel Mar Rosso". Il Cairo chiede dunque un immediato "cessate il fuoco globale e la fine della guerra in corso contro i civili palestinesi".
Missile contro una nave nel Mar Rosso, "caduto in acqua"
Il comandante di una nave in navigazione nel Mar Rosso, a 90 miglia a Sud Est di Aden, "ha riferito di un missile caduto in acqua a 400-500 metri di distanza e seguito da tre piccole imbarcazioni": lo ha reso noto la United Kingdom Maritime Trade Operations (Ukmto) sul suo sito web, senza precisare il nome della nave e aggiungendo che "il comandante ha riferito che non ci sono vittime o danni e che sta procedendo vero il prossimo porto" di destinazione.
Germania: "Infondate accuse di genocidio a Israele"
L'accusa di genocidio mossa contro Israele è "infondata". Lo dice in una nota il portavoce del governo federale tedesco, Steffen Hebestreit. "Nell'udienza principale la Germania esprimerà quindi la propria posizione di parte terza. Continuiamo a sostenere il lavoro della Corte Internazionale di Giustizia come facciamo da decenni", aggiunge il portavoce del governo di Berlino.
Casa Bianca: "Non vogliamo un conflitto con l'Iran"
Gli Stati Uniti "non cercano un conflitto con l'Iran". Lo ha detto il portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale John Kirby in un'intervista a Msnbc. "Non cerchiamo un conflitto con l'Iran, non cerchiamo un'escalation e non c'è ragione per un'escalation al di là di quanto accaduto negli ultimi giorni", ha spiegato Kirby.
Trump attacca Biden su Houthi: "È il peggiore della storia"
Donald Trump attacca Joe Biden per i raid contro gli Houthi. "Lanciamo bombe in Medio Oriente (dove io ho sconfitto l'Isis) e il nostro segretario alla Difesa, dopo che è sparito per cinque giorni, è alla guida della guerra dal suo computer in una stanza di ospedale. Ricordatevi che questa è la stessa gang che si è arresa in Afghanistan. Ora abbiamo guerre in Ucraina, Israele e Yemen ma nessuna guerra al nostro confine sud" con il Messico, afferma Trump sul suo social Truth definendo Biden "il peggior presidente della storia americana".
Onu: "Israele ha ripetutamente violato il diritto umanitario"
L'Ufficio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha dichiarato oggi che Israele ha ripetutamente mancato di rispettare il diritto umanitario internazionale da quando ha lanciato la sua offensiva a Gaza in risposta all'attacco tdi Hamas il 7 ottobre. Lo scrive la Reuters online. "Abbiamo più volte evidenziato i ricorrenti fallimenti di Israele nel sostenere i principi fondamentali del diritto internazionale umanitario: distinzione, proporzionalità e precauzioni nell'effettuare attacchi", ha affermato Elizabeth Throssell, portavoce dell'Ufficio dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (OHCHR).
Houthi: "Interessi Usa e Gb sono ormai obiettivi legittimi"
"Tutti gli interessi americani e britannici sono diventati obiettivi legittimi delle forze armate yemenite, in risposta alla loro diretta e dichiarata aggressione contro la Repubblica dello Yemen". Lo ha dichiarato in una nota ufficiale il Consiglio politico supremo degli Houthi, dopo i raid di Stati Uniti e Gran Bretagna la notte scorsa in Yemen.
Israele a Erdogan: "Turchia responsabile genocidio armeni"
Aspra polemica fra Israele e Turchia dopo che il presidente Recep Tayyp Erdogan si è schierato con le tesi avanzate dal Sudafrica all'Aja. "Il presidente della Turchia, lo Stato responsabile del genocidio degli armeni, che pensava che il mondo avrebbe assistito in silenzio - ha replicato su X il ministro degli esteri israeliano, Israel Katz - si 'vanta' di aver inoltrato all'Aja documenti che accusano Israele di genocidio"."Ti conosciamo bene - ha proseguito Katz rivolgendosi ad Erdogan.- Non dimentichiamo il genocidio degli armeni nè le stragi contro i curdi. Avete distrutto un popolo. Noi ci difendiamo dai vostri barbari amici".
Giordania: "Israele è responsabile della violenza nel Mar Rosso"
La Giordania ha dichiarato che i "crimini di guerra" israeliani contro i palestinesi sono responsabili dell'accresciuta tensione regionale e della violenza nel Mar Rosso, che minacciano di innescare una guerra più ampia in Medio Oriente. Lo riferisce il Guardian citando la Reuters. Il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, ha dichiarato che la comunità internazionale non è riuscita ad agire per fermare l'aggressione israeliana contro i palestinesi. I suoi commenti sono arrivati ;;dopo che gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno lanciato raid contro obiettivi militari Houthi nello Yemen in risposta agli attacchi dei ribelli filo-iraniani contro le navi nel Mar Rosso . "L'aggressione israeliana a Gaza e il suo continuo commettere crimini di guerra contro il popolo palestinese e la violazione del diritto internazionale sono responsabili delle crescenti tensioni nella regione", ha detto Safadi in un discorso riportato dai media statali. La stabilità della regione e la sua sicurezza sono strettamente legate, ha aggiunto. "La comunità internazionale si trova a un bivio umanitario, morale, legale e di sicurezza. O si assume le proprie responsabilità e pone fine all'arrogante aggressione di Israele e protegge i civili, oppure permette al primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e ai suoi ministri estremisti di trascinarci in una guerra regionale che minaccia la pace nel mondo", ha detto Safadi ribadendo che le azioni militari israeliane contro i civili a Gaza soddisfano la definizione legale di genocidio.
Medioriente, la sinistra dem contro Biden: "Non ha chiesto autorizzazione al Congresso per i raid"
La sinistra dem critica Joe Biden per aver condotto i raid contro le forze degli Houthi in Yemen senza aver chiesto l'autorizzazione del Congresso. "E' un'inaccettabile violazione della Costituzione", ha scritto sui social Pramila Jayapal, presidente del Progressive Caucus che riunisce deputate come Rashida Tlaib, di origine palestinese, Cori Bush che criticano "la guerra senza fine" e sono critiche del sostegno incondizionato dell'amministrazione Biden ad Israele.
La Casa Bianca ha difeso l'operazione condotta "in accordo con il diritto individuale e collettivo dell'autodifesa, in accordo con la Carta dell'Onu", spiegando che il presidente Biden ha notificato l'azione al Congresso, senza chiedere però l'autorizzazione. Questa secondo i dem di sinistra è una violazione dell'articolo 1 della Costituzione. "Avrebbe dovuto presentarsi di fronte al Congresso prima di lanciare un attacco contro gli Houthi e coinvolgerci in un altro conflitto in Medio Oriente", ha scritto su X la democratica Ro Khanna, sottolineando che questo vale "che vi sia un democratico o un repubblicano alla Casa Bianca".
Parole che sono state apprezzate anche da alcuni esponenti repubblicani come il senatore Mike Lee che ha scritto che "la Costituzione è importante, a prescindere dall'appartenenza ad un partito".
Raid contro Houthi, giornalista yemenita: "Situazione nel Mar Rosso peggiorerà"
"Credo che gli attacchi degli Stati Uniti e del Regno Unito contro gli Houthi nello Yemen non proteggeranno le rotte marittime, ma piuttosto peggioreranno la situazione nel Mar Rosso" in quanto il gruppo filo-iraniano "aumenterà le attività" contro le navi. Lo afferma in un'intervista all'Adnkronos il giornalista yemenita Ahmad Algohbary, secondo cui Londra e Washington avrebbero dovuto dare "priorità" agli sforzi per raggiungere la pace a Gaza "prima di allargare il conflitto".
Secondo il giornalista, il coinvolgimento dell'Occidente nel conflitto yemenita presenta "sia vantaggi che svantaggi". Da una parte Stati Uniti e Regno Unito con il loro intervento pensano di "salvaguardare le rotte marittime internazionali, scoraggiare gli attacchi Houthi" e, allo stesso tempo, "contrastare l'influenza iraniana nella regione. Tuttavia, partecipare a un conflitto complesso e prolungato come quello dello Yemen comporta rischi significativi, tra cui il rischio di un'escalation, di una maggiore instabilità e di vittime civili".
Idf, da inizio guerra distrutti oltre 700 lanciarazzi
Oltre 700 lanciarazzi appartenenti ad Hamas sono stati distrutti dall'Idf dall'inizio dei combattimenti nella Striscia di Gaza. Lo rilevano le Forze di Difesa israeliane sottolineando che stanno lavorando "per distruggere le capacità di lancio di razzi di Hamas e contrastare il continuo sparare contro obiettivi civili in Israele". I soldati dell'Idf stanno operando nella Striscia di Gaza, confiscando molte centinaia di razzi, compresi quelli a lungo raggio, scoprendo e distruggendo lanciarazzi.
Le forze della squadra di combattimento della Brigata di fanteria Golani dell'Idf hanno individuato lanciarazzi carichi e pronti a essere lanciati verso il territorio israeliano nascosti all'interno di un cimitero e li hanno distrutti senza causare alcun danno al cimitero.
Hamas, rileva Idf, è stata scoperta mentre lanciava razzi da dietro una scuola e una moschea nella Striscia di Gaza. I lanciatori nell'area sono stati distrutti.

©IPA/Fotogramma
Idearono attacco in Danimarca, gli "arrestati sono legati ad Hamas"
Le sette persone sospettate di aver preparato un attacco terroristico poi sventato dalla polizia in Danimarca lo scorso dicembre sono legate al movimento islamico Hamas. Lo ha annunciato oggi la polizia danese. Il procuratore danese Anders Larsson ha confermato che il caso "ha collegamenti con Hamas", ha aggiunto la polizia danese in una e-mail all'Afp.
Sudafrica, la difesa Israele a L'Aja "non ha convinto"
Il ministro della Giustizia del Sudafrica, Ronald Lamola, ha dichiarato davanti alla Corte internazionale di giustizia dell'Aja (Icj) che Israele non ha presentato prove "convincenti" contro l'accusa di genocidio nei confronti dei palestinesi a Gaza. "Lo Stato di Israele oggi non è riuscito a confutare la convincente tesi del Sudafrica presentata ieri all'Icj. Rimaniamo fedeli ai fatti, alla legge e a tutte le prove che abbiamo presentato", afferma Lamola, aggiungendo che alla luce della difesa di Israele oggi, il Sudafrica ritiene ancora di agire in violazione della Convenzione sul genocidio.
Crisi Mar Rosso, raid Usa-Gb su basi Houthi in Yemen. VIDEO
Germania, pronti a partecipare a missione Ue in Mar Rosso
Il governo tedesco ribadisce la sua disponibilità a partecipare ad una missione europea per salvaguardare il traffico commerciale nel Mar Rosso di fronte agli attacchi dei ribelli Houthi. Lo ha detto il portavoce del Ministero degli Affari Esteri, Sebastian Fischer, in una conferenza stampa a Berlino commentando l'opzione di cui si sta discutendo a Bruxelles. "Siamo disposti a partecipare", ha detto il portavoce.
Difesa Spagna: "Non parteciperemo a missione Ue nel Mar Rosso"
La Spagna non parteciperà a un'eventuale missione dell'Unione Europea nel Mar Rosso contro gli attacchi Houthi, secondo quanto ha anticipato oggi la ministra della Difesa, Margarita Robles, citata dall'agenzia Efe. Robles ha anticipato la decisione dopo che il Servizio di Azione Esterna dell'Unione Europea (EEAS) ha presentato la sua proposta di missione nel Mar Rosso a difesa del commercio internazionale ai 27 Paesi membri dell'Ue, in cui si propone il dislocamento di "almeno tre cacciatorpediniere o fregate antiaeree con capacità multi-missione" per almeno un anno. Anche se la missione, secondo la ministra, ancora non è definita, e in ogni caso sarebbe "non esecutiva". Robles ha ribadito che Spagna non sta ricevendo "pressioni" di nessuno per decidere in merito alla questione.
Media, Usa hanno informato Houthi prima dei raid
Gli Stati Uniti avrebbero "informato gli Houthi dei raid prima di effettuare gli attacchi aerei sui loro siti nello Yemen". Lo riferisce Sky News Arabia citando fonti informate, secondo le quali questa mossa sarebbe "un’apparente indicazione dell’intenzione degli Stati Uniti di ridurre i danni e di non mobilitare una reazione che avrebbe esacerbato l’escalation nel Mar Rosso".
L’emittente panaraba ha anche fatto riferimento a un articolo del Wall Street Journal, che cita un funzionario della Difesa Usa e una fonte vicina agli Houthi, secondo cui le milizie Houthi avevano già trasferito importanti armi ed equipaggiamenti prima dell’attacco, piazzando missili balistici in rifugi in zone densamente popolate di Sanaa, la capitale yemenita controllata dalle milizie sciite filoiraniane.
Sunak, con raid Yemen abbiamo mandato "segnale forte"
Il Regno Unito deve inviare un "segnale forte" che gli attacchi dei ribelli Houthi nel Mar Rosso sono sbagliati e non possono essere effettuati "impunemente". Così il premier britannico Rishi Sunak ha commentato l'intervento con gli Usa in Yemen. Il primo ministro ha anche affermato che l'obiettivo del Regno Unito è quello di "allentare l'escalation" e "ripristinare la stabilità" nella regione. Intervenendo durante la sua visita in Ucraina, Sunak ha affermato che il Regno Unito e i suoi alleati non esiteranno a garantire la sicurezza della navigazione commerciale. "Nell'ultimo mese, abbiamo assistito a un aumento significativo del numero di attacchi Houthi contro le navi commerciali nel Mar Rosso", ha detto Sunak, "ciò sta mettendo a rischio vite innocenti, sta sconvolgendo l'economia globale e sta anche destabilizzando la regione".
Hapag Lloyd, da attacchi Houthi ritardi e alti costi
Gli attacchi dei ribelli Houthi alle navi nel Mar Rosso causano costi aggiuntivi mensili per la compagnia di navigazione Hapag-Lloyd nell'ordine di milioni a due cifre. "Influenzano l'intero settore e noi stessi in modo significativo", ha detto oggi un portavoce della compagnia ai giornali del gruppo Funke. Il portavoce non ha valutato gli attacchi militari internazionali condotti da Stati Uniti e Gran Bretagna contro le posizioni dei ribelli Houthi: "Ma accogliamo con favore le misure che renderanno di nuovo sicuro il passaggio attraverso il Mar Rosso".
Da dicembre le navi della più grande compagnia di spedizioni di container tedesca evitano il Canale di Suez a causa degli attacchi dei ribelli. I ritardi causati dalla deviazione attorno al Capo di Buona Speranza sono immensi. Per gli USA "una settimana in più, l'Europa fino a due settimane in più, il Mediterraneo orientale 18 giorni in più", ha detto il portavoce della compagnia di navigazione.
Alla Hapag-Lloyd sono interessate 183 navi comprese le partnership. Il risultato sono costi aggiuntivi mensili nell'ordine dei milioni a doppia cifra: "La decisione su se e come proseguire verrà presa lunedì prossimo". Circa il 10% del commercio mondiale passa attraverso il Mar Rosso. Il Canale di Suez collega il Mediterraneo con il Mar Rosso, fornendo la rotta marittima più breve tra l'Asia e l'Europa. Dallo scoppio della guerra di Gaza tra Israele e l'islamista Hamas, gli Houthi hanno ripetutamente attaccato navi con presunti collegamenti israeliani nel Mar Rosso.
Ue verso missione navale nel Mar Rosso, ipotesi 3 navi
I Paesi dell'Ue discuteranno la prossima settimana - martedì - l'invio di una forza navale europea per supportare la protezione delle navi nel Mar Rosso dagli attacchi dei ribelli Houthi dello Yemen. Il progetto è allo studio a Bruxelles da diverse settimane. Se ne era parlato molto prima che le forze americane e britanniche colpissero lo Yemen, spiegano fonti dipolomatiche. La proposta elaborata dal Servizio di azione esterna dell'Unione europea - sotto la guida dell'Alto rappresentante Josep Borrell - prevede l'invio di almeno tre cacciatorpedinieri o fregate antiaeree per almeno un anno.
Austin, con i raid inviato messaggio chiaro agli Houthi
I raid hanno avuto come obiettivo quello di "distruggere e degradare le capacità degli Houthi di mettere in pericolo i marinai e minacciare il commercio globale. La colazione ha inviato un messaggio chiaro agli Houthi, ovvero che sosterranno ulteriori costi se non porranno fine ai loro attacchi". Lo ha detto il capo del Pentagono Lloyd Austin in una nota.
Pentagono: Austin dirige operazioni, ha dato ordine raid Houthi
Il capo del Pentagono Lloyd Austin è attivamente impegnato nel dirigere le operazioni: ha dato l'ordine di condurre i raid nel Mar Rosso contro gli Houthi. Lo afferma il portavoce del ministero della Difesa Pat Ryder in un'intervista a Msnbc. Su Austin negli ultimi giorni si è scatenata una bufera per la mancata comunicazione alla Casa Bianca della sua assenza a causa di un ricovero per complicazioni post-operatorie.
Israele: "Sudafrica non ha presentato alcuna prova"
"Non vi è alcuna base per le affermazioni del Sud Africa contro Israele. Anzi. Non è stata presentata alcuna prova a riguardo, solo l'evidenza di una guerra difensiva morale come nessun'altra". Lo ha detto il ministro degli esteri israeliano Katz al termine delle arringhe del team di difesa israeliano all'Aja. "Quando si tratta di Israele - ha aggiunto - sembra che i doppi standard di alcuni paesi del mondo gridino al cielo". Katz da detto di sperare che "la denuncia sia respinta" e che la "giustizia prevalga".
Giordania: crimini guerra Israele causa violenza Mar Rosso
I "crimini di guerra" israeliani contro i palestinesi sono responsabili dell'accresciuta tensione regionale e della violenza nel Mar Rosso, che minaccia di innescare una guerra più ampia in Medio Oriente. E' quanto sostenuto dal ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, alla luce degli attacchi di Usa e Regno Unito contro i ribelli yemeniti filo-iraniani Houthi, responsabili dei raid contro navi commerciali nel Mar Rosso. "La comunità internazionale si trova a un bivio umanitario, morale, legale e di sicurezza. O si assume le proprie responsabilità e pone fine all'arrogante aggressione di Israele e protegge i civili, oppure permette al primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e ai suoi ministri estremisti di trascinarci in una guerra regionale che minaccia la pace nel mondo", ha detto Safadi.
Erdogan su attacchi Usa e Gb: "Vogliono un mare di sangue nel mar Rosso"
"Hanno intenzione di far diventare il Mar Rosso un mare di sangue". Lo dice il presidente turco Recep Tayyip Erdogan criticando le operazioni militari di Usa e Gran Bretagna contro gli Houthi dello Yemen. "Siamo ancora una volta dinanzi una reazione sproporzionata. Un'azione dinanzi la quale anche l'Iran si vorrà difendere. L'Inghilterra continua a fare tutto ciò che fanno gli Stati Uniti, e vogliono trasformare il Mar Rosso in un mare si sangue. Gli huthi comunque continueranno a rispondere con tutte le forze che hanno e abbiamo le nostre fonti che ci dicono che hanno risposto e risponderanno agli attacchi", ha detto Erdogan dopo la preghiera del venerdi. Gli Houthi da ormai quasi due mesi attaccano con razzi e droni le imbarcazioni in transito nel mar Rosso, una risposta ai bombardamenti israeliani a Gaza.
Hamas: bilancio salito a 23.708 morti
Il ministero della Salute a Gaza, gestito da Hamas, ha riferito che il bilancio nella Striscia è salito a 23.708 morti.
Fonti Chigi, non chiesta partecipazione a attacco in Yemen
All'Italia è stato chiesto di sottoscrivere la dichiarazione congiunta con Stati Uniti, Regno Unito e altri Paesi alleati (che il governo di Roma non ha firmato) ma non è mai stato chiesto di partecipare ai bombardamenti in Yemen. Lo riferiscono fonti di Palazzo Chigi. "Lavoriamo - spiegano le stesse fonti - per mantenere bassa la tensione nel Mar Rosso e siamo impegnati nella coalizione europea per garantire libera circolazione delle navi nell'area".
Mo, Tajani: 'Italia non ha partecipato a raid, non si può senza dibattito in Parlamento
''Siamo stati informati dagli Stati Uniti parecchie ore in anticipo dell'attacco di questa notte'' contro gli Houthi in Yemen, ma ''l'Italia non ha partecipato a questo attacco perché non possiamo mettere in atto azioni di guerra senza un dibattito in Parlamento''. Lo ha spiegato il vice premier e ministro degli Esteri Antonio Tajani in un punto stampa a Rimini, sottolineando il ''sostegno politico dell'Italia a questa azione che è di difesa del traffico marittimo internazionale''.
''Abbiamo sottoscritto un documento a favore della libertà di navigazione'', ha ricordato Tajani, aggiungendo che ''ci battiamo politicamente per la libera circolazione marittima''.
Attacco agli Houthi in Yemen, le possibili conseguenze e il ruolo dell’Iran
Iraid aerei guidati da Usa e Gran Bretagna hanno colpito obiettivi strategici dei ribelli, e il presidente Joe Biden non ha escluso altre azioni di questo tipo. Il gruppo armato ha ribadito che continuerà a "prendere di mira le navi israeliane fino alla fine dell'aggressione contro Gaza", con inevitabili ripercussioni sul commercio globale che già a dicembre è diminuito dell’1,3%. Non sono scontate eventuali mosse di Teheran, che vorrebbe migliorare i rapporti con l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. LEGGI ARTICOLO
Crisi Mar Rosso, raid Usa-Gb su basi Houthi in Yemen
Yemen, Erdogan: da Usa e Gb uso sproporzionato della forza
"Tutte queste azioni rappresentano un uso sproporzionato della forza". Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan in riferimento agli attacchi di Usa e Gran Bretagna contro gli Houthi in Yemen. "Vogliono un bagno di sangue nel Mar Rosso", ha aggiunto il leader turco in un discorso trasmesso dalla tv di Stato Trt dopo avere partecipato alla preghiera del venerdì in una moschea di Istanbul.
Save The Children, 10mila bambini uccisi a Gaza dal 7/10
"Secondo il ministero della Sanità di Gaza, più di 10.000 bambini sono stati uccisi dagli attacchi aerei e dalle operazioni di terra israeliane a Gaza in quasi 100 giorni di violenza, con altre migliaia dispersi, presumibilmente sepolti sotto le macerie". A denunciarlo è Save the Children, secondo cui l'1% della popolazione infantile totale dell'enclave "è stata uccisa" dal 7 ottobre. E i bambini sopravvissuti alla violenza "stanno sopportando orrori indicibili, tra cui ferite mortali, ustioni, malattie, cure mediche inadeguate e la perdita dei genitori e di altre persone care".
Israele: 'all'Aja Sudafrica ha raccontato solo metà storia'
"Il Sudafrica ha raccontato solo la metà della storia". Lo ha detto, citato dai media, l'avvocato Malcom Shaw che difende Israele nell'udienza all'Aja. Inoltre,"se ci fosse il caso, e non c'è, che forze israeliane abbiano trasgredito qualche regola del conflitto, allora - ha aggiunto - questo sarebbe affrontato al momento opportuno dal solido e indipendente sistema giuridico israeliano". "Ma - ha ribadito Shaw - non c'è alcun intento di distruggere in tutto o in parte il popolo (di Gaza, ndr) in quanto tale". "Affermazioni di soldati - ha spiegato - non rappresentano la linea di condotta: ciò che proviene dal Capo di stato maggiore dell'esercito ha chiaramente mostrato l'intento di prevenire e ridurre le perdite civili e di attenersi alle regole di guerra".
Oman: 'grande preoccupazione per sviluppi raid nello Yemen'
Il ministero degli Esteri dell'Oman ha messo in guardia dal rischio espansione del conflitto nella regione a seguito del raid statunitense-britannico condotto contro obiettivi Houthi in diverse città dello Yemen. "Denunciamo il ricorso all'azione militare da parte degli alleati mentre Israele persiste nella sua guerra brutale senza che sia chiamato a risponderne", si legge in una nota in cui si aggiunge che il Paese segue con "grande preoccupazione" gli sviluppi dei raid.
Parolin: Santa Sede continua attività diplomatica
"Il Papa continua a ripetere i suoi appelli", se funziona il detto secondo cui "la goccia scava la pietra, speriamo che gli appelli del Papa facciano breccia". Cosi' il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, a margine di una conferenza sul tema "La Santa Sede e gli scenari di Pace", all'Accademia dei Lincei a Roma, riguardo al conflitto in Medio Oriente che si sta allargando, nonostante i ripetuti appelli alla pace del Pontefice. Parolin ha assicurato che la Santa Sede continua la sua attività "discreta e di tipo diplomatico" per cercare di raggiungere gli obiettivi principali, "la liberazione degli ostaggi, il cessate il fuoco, l'aiuto umanitario e l'avvio di una soluzione permanente, definitiva, della problematica dei Palestinesi".
Tajani: avvertiti dagli Usa sull'intervento nel Mar Rosso
"Siamo impegnati a garantire la libertà di navigazione nel Mar Rosso, partecipiamo alla missione europea Atalanta e chiederemo anche che questa missione possa avere competenze più larghe oppure dare via a una nuova missione europea per garantire la libera circolazione delle merci. Dell'attacco di questa notte noi siamo stati informati dagli Stati Uniti con parecchie ore di anticipo ma non possiamo, perché la Costituzione non lo permette, inviare o agire in azioni di guerra senza un dibattito del Parlamento. E' giusto difendere la libertà di navigazione". Lo ha detto il ministro degli Esteri e vicepremier, Antonio Tajani.
Israele, Hamas ha investito decine milioni dollari in tunnel
Hamas ha realizzato sotto al suolo di Gaza una rete di tunnel militari che si sviluppa su centinaia di chilometri: questa la stima pubblicata dal portavoce delle forze armate israeliane dopo mesi di operazioni sopra e sotto il terreno della Striscia. Secondo l'intelligence di Israele per realizzare quei progetti sono state utilizzate ''oltre 6.000 tonnellate di cemento e 1.800 tonnellate di metallo, per un costo di decine di milioni di dollari''. ''Piuttosto che investire in infrastrutture civili e di sviluppo a beneficio degli abitanti - ha aggiunto il portavoce - Hamas ha fatto ricorso ad ingenti quantità di soldi e di altre risorse, per molti anni, per realizzare una rete di tunnel da utilizzare per la propria mortale attività terroristica''. Le forze armate sono determinate a far sì che quei tunnel non rappresentino più una minaccia per Israele, ha concluso il portavoce.
Nato definisce "difensivi" attacchi in Yemen
La Nato afferma che gli attacchi aerei condotti da Stati Uniti e Gran Bretagna contro i ribelli Houthi in Yemen sono stati "difensivi", invitando i ribelli a fermare i loro attacchi. "Questi attacchi erano difensivi e miravano a preservare la liberta' di navigazione in una delle rotte marittime più importanti del mondo", ha detto Dylan White, portavoce dell'Alleanza. "Gli attacchi degli Houthi devono finire", ha aggiunto.
Cremlino, illegittimi attacchi Usa e Gb in Yemen
Sono "illegittimi dal punto di vista del diritto internazionale" gli attacchi aerei condotti la scorsa notte dagli Stati Uniti e dal Regno Unito contro obiettivi degli Houthi nello Yemen e per questo motivo "li condanniamo". Lo ha indicato il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, nel corso di un punto stampa. Allo stesso tempo Peskov ha sottolineato che la Russia ha più volte fatto appello agli houthi a cessare gli attacchi contro le navi commerciali nel Mar Rosso, ritenendo "estremamente sbagliata" questa pratica.
Oms, ospedale Shifa a Gaza ha ripreso in parte l'attività
L'ospedale Al-Shifa di Gaza, il maggiore della Striscia, ha ripreso in parte l sua attività. Lo ha detto su X Tedros Adhanom Ghebreyesus direttore dell'Oms aggiungendo che una delegazione dell'organizzazione ha raggiunto l'ospedale per la prima volta in due settimane portando carburante e medicinali. "Dopo più di due settimane, il team @Who e i partner - ha detto - sono riusciti a raggiungere oggi l'ospedale Al-Shifa nel nord #Gaza e consegnare 9.300 litri di carburante e forniture mediche per coprire 1.000 pazienti traumatizzati e 100 pazienti sottoposti a dialisi renale".
M.O., portavoce Houthi: 73 attacchi 5 morti 6 feriti
Yahya Sarea, portavoce militare degli Houthi, ha dichiarato che un totale di 73 attacchi hanno preso di mira la capitale yemenita, Sana, e altre quattro regioni, uccidendo almeno cinque combattenti e ferendone altri sei.
Hezbollah rivendica un attacco contro l'esercito israeliano
Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato poco fa un attacco contro una postazione militare israeliana in Alta Galilea a ridosso della linea di demarcazione con il Libano. Lo riferisce la tv al Manar dello stesso movimento armato filo-iraniano, secondo cui è stata colpita la base di Hanita, nel settore occidentale della linea del fronte.
Israele, 'la richiesta del Sudafrica è da respingere, è libello'
La richiesta del Sudafrica dovrebbe essere respinta "per quello che è: un libello". Lo ha detto all'Aja Tal Becker rappresentante di Israele in risposta alle accuse del Sudafrica. "Hamas - ha denunciato - ha sistematicamente e illegalmente incorporato la sua struttura militare in scuole, moschee, ospedali e altri luoghi sensibili". "Questo è un metodo di guerra pianificato e ripugnante. Israele - ha aggiunto - sta lottando contro l'inumanità di Hamas". Becker ha poi detto, riferendosi all'accusa di genocidio avanzata dal Sudafrica che " manca totalmente l'elemento chiave di questa denuncia, ovvero l'intenzione di distruggere un popolo in tutto o in parte".
Iraq, attacco Yemen violazione leggi internazionali
Il segretario generale del movimento iracheno Asaib Ahl al-Haq, Sheikh Qais al-Khazali, ha confermato che l'aggressione contro lo Yemen rappresenta una flagrante violazione delle leggi internazionali. "Condanniamo l'ingiusta aggressione contro il popolo fraterno dello Yemen, a causa del suo sostegno alla causa palestinese", ha detto lo sceicco Al-Khazali in un tweet rilanciato dall'Agenzia di stampa irachena.
Mezzaluna rossa, 9 morti in raid israeliano a El Balah
La Mezzaluna Rossa palestinese denuncia che 9 palestinesi sono stati uccisi e 13 feriti in un attacco aereo israeliano nella zona di al-Masha'la di Deir El-Balah. Lo riporta Al Jazeera.
Legale Israele alla Cig: 'guerra imposta da Hamas, ogni nostra azione è giustificata'
"La guerra ci è stata imposta da Hamas. I terroristi di Hamas hanno fatto irruzione in Israele e hanno commesso atti orribili. Gli aggressori hanno mostrato con orgoglio la loro barbarie. Ogni azione intrapresa da Israele è giustificata al fine di mantenere la sicurezza dei civili dopo gli attacchi del 7 ottobre". Ad affermarlo è Tal Becker, il consulente legale del ministero degli Esteri israeliano all'apertura del secondo giorno di udienze presso la Corte internazionale di Giustizia (Cig) sottolineando che i firmatari della denuncia "hanno presentato un quadro manipolativo degli eventi e hanno erroneamente utilizzato il termine 'genocidio', svuotandolo di contenuto". Il professor Malcolm Shaw, che far parte del team che rappresenta Israele, ha spiegato: "Non tutte le guerre sono un genocidio, il vero genocidio ha avuto luogo il 7 ottobre: un attacco delle forze armate di Hamas contro civili disarmati. Secondo le convenzioni internazionali, Israele ha il diritto di difendersi".
Borrell vede ministro Oman su tensioni Mar Rosso
L'Alto rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Josep Borrell, ha avuto un incontro con il ministro degli Esteri dell'Oman, Badr Albusaidi. "Abbiamo parlato delle crescenti tensioni nel Mar Rosso e della necessità di preservare la libertà di navigazione; la necessità di una pausa nelle ostilità per affrontare la terribile situazione umanitaria a Gaza e liberare tutti gli ostaggi; lavorare verso una soluzione a due Stati", ha scritto su X Borrell.
Libano, ripresi intensi bombardamenti di Israele nel sud
Sono ripresi intensi stamani i bombardamenti di Israele nel sud del Libano. Lo riferiscono media libanesi, secondo cui i raid nemici hanno preso di mira le località di Jebbine, Mays al Jabal, Tayr Harfa e Hula, nel settore occidentale e centrale della linea di demarcazione tra i due Paesi.
Yemen, Gb: colpiti con successo due siti di lancio degli Houthi
Quattro jet britannici Typhoon della Raf hanno preso parte agli attacchi condotti nella notte da Usa e Regno Unito contro le basi dei ribelli Houthi nello Yemen. Lo ha dichiarato il viceministro James Heappey, numero due del ministero della Difesa di Londra, secondo cui sono stati colpiti "con successo" due obiettivi nel nord-ovest del Paese mediorientale, entrambi "siti di lancio per missili e droni contro le navi nel Mar Rosso". Secondo Heappey, gli Houthi erano stati avvertiti una settimana fa sul fatto che il Regno Unito e gli Stati Uniti "non avrebbero tollerato" attacchi alle navi da guerra. Gli aerei sono decollati dalla base della Raf di Akrotiri a Cipro e hanno dovuto compiere il rifornimento in volo per portare a termine la missione. Il ministero della Difesa ha diffuso alcuni video degli obiettivi colpiti nel corso dei raid.
Giordania, 'verso guerra regionale per colpa di Israele'
Israele rischia di trascinare il Medio Oriente in una guerra regionale. Lo ha indicato il ministro degli Esteri giordano, Ayman Safadi, dopo che gli Stati Uniti e il Regno Unito hanno colpito nella notte obiettivi Houthi nello Yemen in risposta agli attacchi lanciati dal gruppo sostenuto dall'Iran contro le navi in transito nel Mar Rosso. Secondo Safadi, Israele sta guidando il Medio Oriente nella "fornace di una guerra regionale" che minaccia la sicurezza e la stabilità dell'area. Il capo della diplomazia di Amman, citato dal Times of Israel, ha chiesto alla comunità internazionale di "assumersi le proprie responsabilità e fermare l'aggressione e l'arroganza israeliana", sostenendo che in caso contrario "permetterà al primo ministro israeliano (Netanyahu, ndr) e ai ministri dell'estremismo, dell'odio e del razzismo nel suo governo" di trascinare la regione in una guerra su larga scala.
Israele all'Aja, atti di genocidio sono stati contro di noi
Il Sud Africa ha presentato "un quadro fattuale e giuridico profondamente distorto. L'intero caso si basa su una descrizione deliberatamente decontestualizzata e manipolatoria della realtà delle attuali ostilità". Così un membro della squadra di difesa israeliana Tal Becker ha aperto la seduta in cui Israele replica alla corte dell'Aja all'accusa di genocidio. Lo riporta Haaretz. Becker descritto il "massacro, le mutilazioni, gli stupri e rapimenti su vasta scala" compiuti da Hamas il 7 ottobre e ha detto che "se ci sono stati atti di genocidio, sono stati perpetrati contro Israele".
Becker ha fatto ascoltare una registrazione del 7 ottobre in un kibbutz israeliano in cui un terrorista di Hamas si vanta di aver ucciso ebrei. Ha anche mostrato un'intervista in cui un funzionario di Hamas, Ghazi Hamad, giurava che l'attacco del 7 ottobre contro Israele era solo l'inizio, promettendo di lanciare "un secondo, un terzo, un quarto" attacco fino a quando il paese non fosse stato "annientato".
Houthi, 'uccisi 5 nostri combattenti nei raid'
"Il nemico americano-britannico, nel quadro del suo sostegno al prosieguo del crimine israeliano a Gaza, ha lanciato una brutale aggressione contro la Repubblica dello Yemen con 73 raid che hanno preso di mira la capitale Sanaa e i governatorati di Hodeidah, Taiz, Hajjah e Saada. I raid hanno provocato la morte di cinque martiri e il ferimento di altri sei appartenenti alle nostre forze armate". Così in una nota il portavoce militare degli Houthi, Yahya Saria.
Houthi, 'Usa e Gb proteggono terrorismo israeliano'
"Questi bombardamenti confermano ancora una volta che sono loro", gli Stati Uniti e il Regno Unito, "a gestire l'aggressione contro Gaza, così come la stanno portando avanti contro lo Yemen". Ad affermarlo in un post su 'X' è Mohamed Ali al-Houthi, capo del Comitato rivoluzionario supremo Houthi dello Yemen - il governo ad interim istituito dagli Houthi dopo la presa della capitale Sanaa nel 2015 - accusando Washington e Londra di "proteggere il terrorismo israeliano, "Quello che è successo", l'attacco aereo della notte, "è un attacco flagrante e ingiustificato". Gli attacchi, osserva, "arrivano in un momento in cui il mondo sta cercando di porre fine al genocidio di Gaza". "Vergogna e disonore per gli americani e gli inglesi", ha detto al Huti, che ha espresso il desiderio di "una Palestina libera".
Mohamed al Bukaiti, membro del braccio politico dei ribelli, ha osservato che Washington e Londra "hanno commesso un errore lanciando una guerra con lo Yemen" e ha affermato che questi Paesi "non hanno imparato dalle esperienze passate". "Presto si renderanno conto che l'aggressione diretta contro lo Yemen è stata la più grande stupidità della loro storia", aggiunge.
"Oggi i popoli del mondo - sottolinea - guardano con interesse ad una guerra unica nella quale non c'è spazio per errori quando si tratta di identificare chi ha ragione e chi ha torto, poiché l'obiettivo di una delle parti, lo Yemen, è quello di fermare la crimini di genocidio a Gaza, e l’obiettivo dell’altro, degli Usa e del Regno Unito, è sostenere e proteggere i responsabili. Per questo motivo, tutte le persone nel mondo si trovano di fronte a due scelte che non lasciano spazio a una terza: essere dalla parte delle vittime del genocidio o dalla parte dei responsabili. Tu da che parte stai?" si è chiesto Al Bukaiti in una serie di messaggi postati sul suo account X. Gli Houthi, sostenuti dall'Iran, controllano la capitale dello Yemen, Sanaa, e altre aree nel nord e nell'ovest del paese dal 2015. Il gruppo ha risposto all'offensiva israeliana contro la Striscia attaccando navi con qualche collegamento con Israele, con più di 25 attacchi.
Ministro Gb, 'non programmati nuovi raid in Yemen a breve'
La Gran Bretagna non prevede a breve di effettuare nuovi raid contro obiettivi degli Houthi in Yemen dopo quelli della scorsa notte condotti insieme agli Stati Uniti. Lo ha sottolineato James Heappey, ministro di Stato per le Forze armate del Regno Unito, in un'intervista alla Bbc.
"Non ne sono pianificati a breve e questo è un punto importante. Quella della scorsa notte è stata una risposta limitata, proporzionata e necessaria", ha dichiarato Heappey, rispondendo alla domanda su possibili ulteriori missioni militari in Yemen.
Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Nel dicembre 2023 il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele" e una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. Il 12 gennaio 2023 Usa e Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli. L'APPROFONDIMENTO
Iran, 'coinvolgimento Usa nella guerra a Gaza errore strategico'
"Il diretto coinvolgimento degli Usa nella guerra contro civili, donne e bambini a Gaza è un errore strategico". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, nel corso di una telefonata con l'omologo norvegese, Espen Barth Eide. "Il genocidio contro Gaza e la Cisgiordania deve finire, deve essere posta immediatamente fine all'assedio", ha aggiunto il capo della Diplomazia di Teheran, come riferisce il ministero degli Esteri iraniano.
Parigi, Houthi responsabili dell'escalation regionale
I ribelli Houthi in Yemen, bersaglio degli attacchi aerei statunitensi e britannici, hanno una "responsabilità estremamente pesante per l'escalation regionale" attraverso i loro attacchi alle navi nel Mar Rosso, lo afferma Parigi. La Francia, che ha dispiegato una fregata nell'area, "chiede agli Houthi di porre immediatamente fine" ai loro attacchi e sottolinea che gli Stati hanno "il diritto" di reagire, si legge in un comunicato del Ministero degli Esteri.
Hezbollah, 'attacchi in Yemen confermano Usa partner di Israele'
"L'aggressione americana conferma ancora una volta che gli Stati Uniti sono partner a pieno titolo nelle tragedie e nei massacri commessi dal nemico sionista a Gaza e nella regione": lo afferma in un comunicato il gruppo islamico Hezbollah in Libano, come riportano i media israeliani.
Raid contro gli Houthi, da Cina appello alla 'moderazione'
La Cina ha chiesto a tutte le parti di evitare un'escalation del conflitto nello Yemen, dopo gli attacchi di Stati Uniti e Regno Unito contro obiettivi dei ribelli Houthi. "La Cina è preoccupata per l'escalation delle tensioni nel Mar Rosso", ha affermato durante un punto stampa il portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning. "Esortiamo le parti interessate a mantenere la calma e a dar prova di moderazione per evitare che il conflitto si espanda", ha aggiunto.
Houthi, 'risposta all'aggressione arriverà inevitabilmente'
Il portavoce ufficiale del gruppo sciita degli Houthi, Muhammad Abdul Salam ha smentito in una dichiarazione all’emittente 'Al Jazeera' che i raid anglo-americani avessero recato "danni reali" all’apparato militare dei miliziani filoiraniani, minacciando che "la risposta all’aggressione arriverà inevitabilmente" e di continuare a prendere di mira navi dirette ad Israele.
"Non esiste alcuna alleanza navale nel Mar Rosso, ma c’è solo l’aggressione Usa-Gb" sostiene il portavoce che ha riferito di aver "contattato i paesi che fanno parte della coalizione e ci hanno assicurato che non avrebbero partecipato all'aggressione".
Mezzaluna Rossa, rilasciato capo Khan Younis Medical Center dopo 51 giorni di detenzione
La Mezzaluna Rossa palestinese annuncia che il capo del Khan Younis Medical Center, il dottor Awni Khattab, è stato rilasciato dalla detenzione israeliana dopo 51 giorni. Lo riferisce l'organizzazione in un post su 'X'. Khattab è stato rilasciato al valico di frontiera di Kerem Shalom tra Israele e Gaza questa mattina, dopo essere stato arrestato mentre evacuava i pazienti dall'ospedale Shifa nel nord di Gaza verso zone sicure nel sud all'inizio della guerra, aggiunge la Mezzaluna Rossa.
Crisi Mar Rosso, raid Usa-Gb su basi Houthi in Yemen. Ribelli: “Pagherete prezzo pesante”
Gli Stati Uniti, con l’appoggio di alcuni alleati, hanno attaccato alcuni obiettivi strategici in risposta alle azioni del gruppo armato nel Mar Rosso: fra questi una base aerea vicino a Sana'a, gli aeroporti di Taez, Hodeida e Abs e un campo militare vicino a Saada. Gli Houthi: "Non c'è alcuna giustificazione per questa aggressione, non c'era alcuna minaccia alla navigazione internazionale". Alle 16 (ora italiana) prevista una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L'ARTICOLO
Russia accusa Usa e Gb, escalation distruttiva in Yemen
La portavoce diplomatica della Russia ha condannato gli attacchi notturni condotti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito contro i ribelli Houthi nello Yemen, denunciando una misura che porta a una "escalation" e ha "obiettivi distruttivi". "Gli attacchi statunitensi in Yemen sono l'ennesimo esempio della distorsione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU da parte degli anglosassoni e del totale disprezzo per il diritto internazionale in nome dell'escalation della situazione nella regione per raggiungere i loro obiettivi distruttivi", ha scritto Maria Zakharova su Telegram.
Hamas, 'aggressione contro lo Yemen avrà conseguenze'
"Questa aggressione indica la decisione di espandere l'area del conflitto al di fuori della Striscia. Questo avrà delle conseguenze". Lo ha detto, citato dai media, l'esponente di Hamas, Sami Abu Zhouri, riferendosi all'azione militare anglo-americana nello Yemen. "L'aggressione degli Usa e della Gran Bretagna contro settori dell'esercito yemenita, perché si è schierato con Gaza, è - ha sottolineato - una provocazione contro la nazione palestinese".
Israele risponderà oggi ad accuse del Sudafrica all'Aja
Israele risponderà questa mattina alle accuse di 'tentativi di genocidio' a Gaza avanzate dal Sudafrica alla Corte di giustizia dell'Aja. Il Sudafrica ha chiesto alla Corte di imporre "misure di emergenza" fermando subito l'offensiva israeliana nella Striscia. Israele - hanno sottolineato i media - ha respinto del tutto le accuse definendole "senza fondamento" ed ha denunciato il Sudafrica come "il braccio giudiziario" di Hamas. L'azione militare nella Striscia - hanno sottolineato a Gerusalemme - ha come obiettivo Hamas e non la popolazione civile della Striscia.

Gli Usa e la Gran Bretagna hanno lanciato attacchi contro postazioni Houthi in Yemen dopo che i miliziani hanno sfidato il monito a non proseguire i loro raid nel Mar Rosso.
Altri 85 malati di Gaza evacuati in Turchia
Altri 85 malati e feriti di Gaza sono giunti in Turchia questa mattina, dopo un'evacuazione che ha avuto luogo attraverso l'Egitto. Ad annunciarlo il ministro della Salute turco, Fahrettin Koca, che ha definito "ormai sull'orlo del collasso" le strutture sanitarie nella Striscia e aggiunto che con i malati sono giunti anche 106 accompagnatori. I pazienti sono stati trasferiti presso ospedali messi a disposizione dal governo del presidente Recep Tayyip Erdogan e si aggiungono ai più di 200 malati evacuati nelle scorse settimane. Le evacuazioni sono possibili grazie a un meccanismo di collaborazione trilaterale tra ministeri della Salute del Cairo, Tel Aviv e Ankara, che prevede che gli israeliani autorizzino il passaggio di malati in Egitto che li prende in consegna nelle proprie strutture. Da qui i pazienti, perlopiù malati di cancro, feriti gravi e minori, vengono trasferiti in Turchia.
Arabia Saudita invita alla moderazione e a evitare escalation
L'Arabia Saudita che esprime la sua "grande preoccupazione per raid" compiuti nella notte invita alla "moderazione" e a "evitare un'escalation" dopo gli attacchi degli Stati Uniti e del Regno in Yemen nelle zone controllate dai ribelli Houthi. E' quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri dell'Arabia Saudita. Riad sottolinea "l'importanza di mantenere la sicurezza e la stabilità nella regione del Mar Rosso, poiché la libertà di navigazione è una richiesta internazionale".
Houthi: "Attacchi ingiustificati contro Yemen, navi legate a Israele restano nel mirino"
"Non c'è alcuna giustificazione a questa aggressione contro lo Yemen visto che non c'erano minacce sulla navigazione internazionale attraverso il Mar Rosso. L'obiettivo erano e resteranno le navi legate a Israele e quelli che si recavano verso i porti della Palestina occupata". Ad affermarlo è un portavoce degli Houthi, Mohamed Abdel Salam in un post su X dopo gli attacchi delle forze armate statunitensi e del Regno Unito.
L'Iran condanna gli attacchi di Usa e Gb in Yemen
Il portavoce del ministero degli Esteri dell'Iran, Nasser Kanani, ha "fermamente condannato gli attacchi di Usa e Gran Bretagna contro varie città in Yemen, ritenendoli un'azione arbitraria, una chiara violazione della sovranità e dell'integrità territoriale dello Yemen e una violazione del diritto e dei regolamenti internazionali". Come riferisce il ministero degli Esteri di Teheran su X, Kanani ha affermato che "l'unico risultato degli attacchi sarà creare instabilità nella regione". Collegando i raid al sostegno degli Usa per Israele, il funzionario ha chiesto alla comunità internazionale di "impedire che la guerra si allarghi".
Giappone con Paesi che giustificano attacchi a Houthi
Il Giappone si è unito ai Paesi che giustificano gli attacchi condotti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito su diverse postazioni militari dei ribelli Houthi in una proclamata difesa della libertà di navigazione e del commercio internazionale dopo i ripetuti attacchi contro navi legate a Israele. "Il Giappone condanna i ribelli Houthi che continuano a ostacolare il diritto e la libertà di navigazione nel Mar Rosso e nelle acque che circondano la penisola araba", ha detto il portavoce del governo giapponese Yoshimasa Hayashi, dopo che una dozzina di Paesi hanno fatto ricorso al diritto individuale e collettivo alla legittima difesa per spiegare l'aggressione. Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Bahrein, Canada, Paesi Bassi, Danimarca, Germania, Nuova Zelanda e Corea hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui sottolineano che l'azione è stata intrapresa in difesa del commercio internazionale e di quello in transito nel Mar Rosso. attraverso il quale circola quasi il 15% del commercio marittimo mondiale.
Russia, riunione emergenza consiglio sicurezza Onu
La Russia ha richiesto una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per venerdì in relazione agli attacchi USA-Regno Unito contro lo Yemen, ha dichiarato la Missione permanente russa presso le Nazioni Unite. La missione ha dichiarato all'agenzia di stampa russa Tass che la riunione è prevista per le 10:00 a New York (le 16 in Italia). Mercoledì scorso una risoluzione del Consiglio di Sicurezza ha chiesto agli Houthi dello Yemen di porre immediatamente fine ai loro attacchi alle navi nel Mar Rosso. La Russia e la Cina - membri permanenti del Consiglio - si sono astenute dal voto su tale risoluzione, insieme ad Algeria e Mozambico, mentre 11 nazioni hanno votato a favore.
Usa e alleati: obiettivo ripristinare stabilità Mar Rosso
Gli Stati Uniti e i loro alleati puntano a "ripristinare la stabilità nel Mar Rosso". E' quanto viene sottolineato in una nota stampa congiunta
Sunak: attacchi contro Houthi necessari e proporzionati
Gli attacchi contro obiettivi Houthi in Yemen sono "necessari e proporzionati". Ad affermarlo è il primo ministro britannico Rishi Sunak
Arabia Saudita: Grande preoccupazione per attacchi in Yemen
L'Arabia Saudita sta seguendo gli attacchi aerei statunitensi e britannici sul vicino Yemen con "grande preoccupazione", afferma una dichiarazione del ministero degli Esteri, esortando a evitare un'escalation. "Il Regno dell'Arabia Saudita segue con grande preoccupazione le operazioni militari che si svolgono nella regione del Mar Rosso e gli attacchi aerei su una serie di siti nella Repubblica dello Yemen", si legge nella dichiarazione, invitando "all'autocontrollo e ad evitare un'escalation".
Houthi: Usa e Gb si preparino a pagare prezzo pesante
Pesanti attacchi aerei hanno colpito aeroporti e strutture militari nello Yemen. La conferma arriva dai media ufficiali Houthi, secondo cui nel mirino di inglesi e americani sono finiti una base aerea vicino a Sana'a, gli aeroporti di Taez, Hodeida e Abs e un campo militare vicino a Saada. "Il nostro Paese è stato sottoposto ad una massiccia aggressione da parte di navi, sottomarini e aerei da guerra", ha detto il viceministro degli Esteri dei ribelli, Hussein Al-Ezzi: "L'America e la Gran Bretagna devono prepararsi a pagare un prezzo pesante e a sopportare tutte le terribili conseguenze di questa palese aggressione".
Houthi: navi legate a Israele restano nel mirino
Gli Houthi "continueranno a prendere di mira le navi legate a Israele nel Mar Rosso". A dirlo è un portavoce dei ribelli.
Biden: raid Usa-alleati risposta ad attacchi Houthi
"Oggi, su mio ordine, le forze militari statunitensi, insieme al Regno Unito e con il sostegno di Australia, Bahrein, Canada e Olanda, hanno condotto con successo attacchi contro una serie di obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli Houthi per mettere a repentaglio la libertà di navigazione in uno dei corsi d'acqua più vitali del mondo" (il Mar Rosso, ndr): lo rende noto Joe Biden in una nota, spiegando che questa e' la "risposta diretta agli attacchi Houthi" e che non esiterà "a prendere ulteriori misure per proteggere il nostro popolo e il libero flusso del commercio internazionale, se necessario".