"Israele continuerà la guerra fino a quando non raggiungerà tutti gli obiettivi, che sono l'eliminazione di Hamas, il ritorno di tutti gli ostaggi e la promessa che Gaza non rappresenterà più una minaccia per il paese". Lo ha detto il premier israeliano nel corso di una conferenza stampa in coincidenza con il 100esimo giorno dall'attacco di Hamas a Israele. Tel Aviv ha informato il Cairo che sta programmando il lancio di un'operazione militare per prendere il controllo della frontiera tra Gaza e l'Egitto
Israele continuerà la guerra "fino a quando non raggiungerà tutti gli obiettivi, che sono l'eliminazione di Hamas, il ritorno di tutti gli ostaggi e la promessa che Gaza non rappresenterà più una minaccia per il paese". Lo ha detto il premier israeliano Benjamin Netanyahu, nel corso di una conferenza stampa in coincidenza con il 100esimo giorno dall'attacco di Hamas a Israele.
Tel Aviv ha informato il Cairo che sta programmando il lancio di un'operazione militare per prendere il controllo della frontiera tra Gaza e l'Egitto stesso. Lo ha riferito il Wall Street Journal.
Squadre della protezione civile "hanno recuperato corpi di 20 martiri, tra cui bambini e donne, all'alba di oggi, dopo che l'occupazione ha bombardato una casa nel quartiere di Daraj nella città di Gaza". Lo ha riferito un corrispondente dell'agenzia palestinese Wafa nella Striscia.
L'esercito americano ha colpito un altro sito controllato dagli Houthi nello Yemen che, secondo quanto riferito, metteva a rischio le navi commerciali nel Mar Rosso. I media dei ribelli yemeniti Houthi hanno confermato i nuovi attacchi nello Yemen all'alba di oggi, all'indomani dei primi bombardamenti americani e britannici contro i siti del movimento che sta minacciando il traffico marittimo internazionale nel Mar Rosso.
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Saleh al-Arouri, chi era il numero due di Hamas: su di lui una taglia da 10 milioni
Ritenuto più pericoloso del leader Sinwar, di cui era vice, il 58enne ucciso nel raid israeliano a Beirut era l'anello di congiunzione con Hezbollah e Iran. Nella periferia sud della capitale libanese, dove si era trasferito dal 2018, era solito cambiare più volte nascondiglio. Gli Usa lo avevano inserito nella lista dei "terroristi su scala globale". LEGGI L'ARTICOLO
Chi sono i leader di Hamas uccisi da Israele, da Yahya Ayyash a Saleh al-Arouri
Dagli anni Novanta diversi esponenti ai vertici dell’organizzazione sono morti durante attacchi mirati condotti da Israele. Fra loro anche Jamila al-Shanti, l'unica donna a essere diventata membro dell'ufficio politico di Hamas nella Striscia di Gaza. Dopo la morte di al-Arouri, fonti diplomatiche coinvolte nei colloqui mediati da Egitto e Qatar che i negoziati per un accordo si sono interrotti. I DETTAGLI
Medioriente, Macron ai parenti degli ostaggi: "La Francia non abbandona i suoi figli"
“La Francia non abbandona i suoi figli. Ecco perché i negoziati per il loro rilascio devono essere ripetuti e rinnovati ancora e ancora”. Lo ha detto il presidente francese Emmanuel Macron in un messaggio registrato inviato ai manifestanti di Tel Aviv che chiedono la liberazione degli ostaggi.
Nel suo discorso, Macron ha fatto riferimento a Eitan Yahalomi, Mia Schem, Erez e Sahar Calderon, prigionieri liberati che hanno cittadinanza francese e ha ricordato Elia Toledano, ucciso dopo essere stato rapito il 7 ottobre.
"La nazione francese - ha detto ancora - è determinata a far sì che i genitori ancora prigionieri Ohad Yahalomi e Ofer Calderon ritornino dai loro figli liberati, che Orion Hernandez Radoux venga liberato, che tutti gli ostaggi degli attacchi terroristici del 7 ottobre siano liberati”.
Hamas, è caccia ai leader dell’organizzazione all’estero: chi c’è nel mirino di Israele
Lo Stato ebraico ha creato un'unità speciale denominata Nili, composta da uomini della Difesa e del Mossad e autorizzata a operare a livello internazionale per eliminare i capi del movimento palestinese. Il più ricercato è Yahya Sinwar, leader di Hamas nella Striscia di Gaza e ritenuto fra i principali responsabili dell'attacco dello scorso 7 ottobre. L'APPROFONDIMENTO
Guerra Hamas-Israele, tre giornalisti uccisi nella Striscia di Gaza in raid
L'agenzia Wafa ha riportato che due reporter sono rimasti uccisi in un raid Israeliano a Khan Yunis, nel sud della Striscia: sono Mustafa Abu Thraya e Hamza Dahdouh. Il governo di Hamas, poi, ha diffuso la notizia della morte del fotoreporter Ali Salem Abu Ajwa, nipote dello sceicco Ahmed Yassin che fondò Hamas a Gaza nel 1987 e ne fu il leader spirituale finché non fu ucciso da Israele nel 2004, durante un attacco aereo sulla città di Gaza. Hamza Dahdouh è invece il figlio del giornalista di Al Jazeera Wael Al-Dah. LA VICENDA
Medioriente, manifestanti chiedono rilascio ostaggi e bloccano autostrada a Tel Aviv
Un gruppo di israeliani che chiedono il rilascio dei prigionieri detenuti a Gaza, nuove elezioni e la fine del mandato di Benjamin Netanyahu come primo ministro ha bloccato un'autostrada a Tel Aviv, secondo quanto riportato dai media israeliani, che parlano anche di manifestanti trascinati fuori dalla strada dalla polizia.
Medioriente, Netanyahu: "Civili sfollati dal nord di Gaza non potranno tornare durante guerra"
Israele non permetterà agli sfollati del nord di Gaza di ritornare mentre la guerra è in corso. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, spiegando che la decisione è in linea con il diritto internazionale. "Si portano via i civili da una zona di guerra e non li si riporta indietro mentre è ancora pericoloso", ha aggiunto il premier.
Secondo le Nazioni Unite, quasi il 90% dei palestinesi di Gaza sono stati sfollati con la forza a causa della guerra di Israele contro Hamas. I leader palestinesi hanno promesso di non permettere che la guerra allontani permanentemente gli abitanti di Gaza dalle loro case nel territorio.
Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha chiarito al governo israeliano durante una recente visita che deve consentire ai palestinesi di tornare a casa "non appena le condizioni lo consentiranno".
Idf: "Hezbollah potrebbe trasformare l’intero Libano in una zona di guerra"
Hezbollah potrebbe trasformare l’intero Libano in una zona di guerra. Lo ha detto il capo di stato maggiore dell’Idf Herzi Halevi.
"Il Libano meridionale è una zona di guerra e rimarrà tale finché Hezbollah continuerà ad operare al suo interno", ha aggiunto Halevi. "Hezbollah potrebbe trasformare l'intero Libano in una zona di guerra, e ciò avrà conseguenze disastrose", ha avvertito.
Tel Aviv, al via eventi per 100 giorni cattività a Gaza
A Tel Aviv sono iniziati gli eventi per ricordare che sono trascorsi 100 giorni da quando Hamas ha attaccato Israele e massacrato circa 1.200 persone, catturando come ostaggi altre 240 circa. Decine di migliaia di persone si sono radunate in Piazza degli Ostaggi, dove ha parlato anche l'ambasciatore Usa Jacob Lew che ha promesso alla folla che gli Stati Uniti non smetteranno di lavorare per riportare a casa gli ostaggi nelle mani di Hamas a Gaza.
Israele rivela i piani di Hamas per attacchi all'estero
Il Mossad e lo Shin Bet, le due agenzie di intelligence israeliane, hanno rivelato i piani di Hamas per promuovere attacchi terroristici in tutto il mondo, in particolare in Medio Oriente, Africa ed Europa; e tra questi obiettivi viene espressamente citata "l'ambasciata israeliana in Svezia". "L'organizzazione terroristica di Hamas sta lavorando per portare avanti attacchi contro obiettivi in Medio Oriente, Africa ed Europa sotto il comando di alti dirigenti di Hamas", si legge in una nota delle due agenzie, nota condivisa con l'intelligence di altri Paesi. Tra i piani presunti, l'utilizzo di veicoli aerei senza pilota, con l'obiettivo di compiere attacchi simili a quello del 7 ottobre in Israele. "Con uno sforzo di intelligence, sono state scoperte informazioni considerevoli che dimostrano come l'organizzazione terroristica Hamas abbia agito per allargare la sua attività violenta all'estero al fine di colpire persone innocenti in tutto il mondo", hanno detto il Mossad, che opera all'estero, e lo Shin Bet, che ha una presenza in Israele e nei territori palestinesi. Le autorità israeliane hanno rivelato ai partner internazionali "un quadro completo e approfondito delle attività terroristiche di Hamas, compresi i dettagli delle aree di azione, gli obiettivi degli attacchi e coloro che sono coinvolti". "Hamas si ispira all'attività terroristica del regime iraniano e, come il regime iraniano, aspira ad attaccare obiettivi israeliani, ebrei e occidentali ad ogni costo".
Crosetto: "L'Italia parteciperà alla missione Ue nel Mar Rosso"
"L'Italia parteciperà alla missione europea perché dal Mar Rosso passano il 15% delle navi del commercio marittimo mondiale, l'Italia è il paese più danneggiato". Così il ministro della Difesa Crosetto al Tg1. "Abbiamo già una nostra nave nell'area che protegge le nostre navi, ci auguriamo che l'Europa si muova. Per ora è stata bloccata dalla Spagna che non ha voluto riconfigurare Atlanta. C'è bisogno di una nuova missione e Tajani sta già interloquendo perché parta", ha aggiunto.
Hamas ringrazia il Qatar per invio medicine: "Alcune cureranno ostaggi israeliani"
Un funzionario di Hamas ha ringraziato il Qatar per aver inviato medicinali nella Striscia di Gaza “alla luce dei numerosi rischi che minacciano la vita dei palestinesi”.
“Alcune medicine saranno usate per curare i prigionieri israeliani”, ha aggiunto Osama Hamdan, un leader di Hamas residente in Libano, in una conferenza stampa a Beirut.
Israele aveva annunciato ieri di aver stretto un accordo con il Qatar che avrebbe consentito la consegna di medicinali agli ostaggi tenuti a Gaza da Hamas.
Netanyahu: "Enorme finanziamento aggiuntivo per la Difesa"
Israele prevede una “enorme” aumento per il bilancio della difesa come parte di un piano volto a coprire le esigenze per gli anni a venire. Lo ha annunciato il primo ministro Benjamin Netanyahu.
Il premier israeliano ha aggiunto che un comitato interministeriale presenterà entro otto settimane i piani per "l'enorme finanziamento aggiuntivo, per creare l'indipendenza di forze e per garantire la nostra sicurezza nei prossimi anni".
Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Nel dicembre 2023 il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele" e una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. Il 12 gennaio 2023 Usa e Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli. L'APPROFONDIMENTO
Attacco agli Houthi in Yemen, le possibili conseguenze e il ruolo dell’Iran
I raid aerei guidati da Usa e Gran Bretagna hanno colpito obiettivi strategici dei ribelli, e il presidente Joe Biden non ha escluso altre azioni di questo tipo. Il gruppo armato ha ribadito che continuerà a "prendere di mira le navi israeliane fino alla fine dell'aggressione contro Gaza", con inevitabili ripercussioni sul commercio globale che già a dicembre è diminuito dell’1,3%. Non sono scontate eventuali mosse di Teheran, che vorrebbe migliorare i rapporti con l’Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti. IL PUNTO
Unrwa: "100 giorni che sono macchia nell'umanità"
"La morte su larga scala, la distruzione" e il "dolore degli ultimi 100 giorni" sono "una macchia sulla nostra comune umanità": è l'accorata denuncia di Philippe Lazzarini, direttore dell'agenzia delle Nazioni Unite per gli aiuti ai rifugiati palestinesi, Unrwa. "Sono passati 100 giorni dall'inizio di questa guerra devastante, che ha ucciso e messo in fuga la popolazione di Gaza, causata dagli orribili attacchi di Hamas e di altri gruppi contro la popolazione in Israele. Sono stati 100 giorni di stenti e angoscia per gli ostaggi e le loro famiglie", ha sottolineato nella nota Lazzarini, che si trova nei territori palestinesi.
Netanyahu: "Siamo sulla strada della vittoria, non ci fermeremo finché non sarà raggiuntala vittoria"
"Siamo sulla strada della vittoria e non ci fermeremo finché non avremo raggiunto la vittoria. Non faremo compromessi e non ci fermeremo". E' quanto ha ribadito il premier israeliano Benjamin Netanyahu in una conferenza stampa alla vigilia del centesimo giorno di guerra contro Hamas. "Quello che è accaduto il 7 ottobre non accadrà di nuovo", ha assicurato il primo ministro, che poi, parlando della visita dei giorni scorsi del segretario di Stato americano Antony Blinken, ha detto di avergli fatto presente che "questa non è solo la nostra guerra, è anche la vostra guerra".
Netanyahu: "A Blinken ho detto che è anche la loro guerra'"
Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha assicurato, nel corso di una conferenza stampa che coincide con i 100 giorni dall'attacco di Hamas a Israele, che "quel che è successo il 7 ottobre non accadrà più. A questo scopo -ha aggiunto - domani presenteremo una legge finanziaria che porterà più soldi alla difesa". Netanyahu ha sottolineato che Israele continuerà "la guerra fino alla fine senza compromessi. Ho detto al segretario di Stato americano Antony Blinken -ha sottolineato- che continueremo fino a quando non elimineremo Hamas e gli ho detto che questa non è solo la nostra guerra, ma anche la vostra". Lo riferisce il quotidiano israeliano Yedioth Ahronot.
Egitto: "Nessun accordo con Israele per gestione confine Gaza"
Un funzionario egiziano ha negato l'esistenza di una sorta di coordinamento con Israele che riguarderebbe un'operazione al confine tra Egitto e la Striscia di Gaza. Lo riporta Sky News Arabia, precisando che a rivelare tale supposto "coordinamento" è stato il Wall Street Journal. Stando al quotidiano Usa - che cita fonti israeliane ed egiziane - lo Stato ebraico dovrebbe prendere il controllo del valico di frontiera di Rafah e dovrebbe schiererebbe forze lungo il cosiddetto Corridoio Filadelfia che separa l'Egitto dall'enclave palestinese. L'asse Salah al-Din, noto come Asse Filadelfia, si estende all'interno della Striscia di Gaza dal Mar Mediterraneo a nord fino al valico di Kerem Shalom a sud lungo il confine egiziano, ed è di circa 14 chilometri.