Il primo ministro israeliano ha promesso di continuare la guerra contro Hamas, affermando che qualsiasi cessate il fuoco temporaneo per liberare gli ostaggi non significherà la fine dei combattimenti. "Spero a breve buone notizie sugli ostaggi", ha detto Netanyahu. I colloqui in corso riguarderebbero una tregua di "un certo numero di giorni" e includerebbero accordi per l'ingresso di aiuti a Gaza e lo scambio tra ostaggi
Il primo ministro israeliano ha promesso di continuare la guerra contro Hamas, affermando che qualsiasi cessate il fuoco temporaneo per liberare gli ostaggi non significherà la fine dei combattimenti. "Spero a breve buone notizie sugli ostaggi", ha detto Netanyahu. I colloqui in corso riguarderebbero una tregua di "un certo numero di giorni" e includerebbero accordi per l'ingresso di aiuti a Gaza e lo scambio tra ostaggi. I colloqui sono nel "punto più vicino" all'accordo, secondo il Qatar. Hamas fa sapere, come riporta Al Jazeera, che sta aspettando la risposta di Tel Aviv.
Libano: 2 giornalisti e un civile uccisi in un raid di Israele. Media di Beirut: '5 membri di Hamas uccisi in Libano'. Il Sudafrica al summit Brics: 'Genocidio di Israele'.
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE
- Cos'è Hamas
- Le cause del conflitto
- I motivi storici
- Cos'è Hezbollah
- Cosa sono i kibbutz
- Guerra in Israele, perché l'anguria sui social è diventata il simbolo della Palestina
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Medioriente, Jerusalem Post: primo rilascio ostaggi forse giovedì
Il primo rilascio degli ostaggi potrebbe avvenire già giovedì. Lo riporta il Jerusalem Post, spiegando che della notizia sarebbero stati informati ministri presenti alla riunione di gabinetto. L'intesa, secondo i media israeliani, riguarderebbe 50 tra minori israeliani e donne in cambio di quattro giorni di cessate il fuoco e si baserebbe sul criterio 'uno a tre', tre palestinesi prigionieri per ogni ostaggio. Nel dettaglio, l'intesa riguarda "trenta bambini, otto madri e altre 12 donne" secondo il quotidiano Haaretz. Oltre "trenta bambini e adolescenti di età inferiore ai 18 anni sono detenuti nella Striscia di Gaza e ci sono almeno 13 madri che sono state rapite con loro da Hamas".
Guerra Hamas-Israele, Etgar Keret: il 7 ottobre ha rafforzato gli estremismi
Si è sempre definito un uomo di sinistra, un pacifista e attivista, lo scrittore e regista Etgar Keret, è tra gli intellettuali più eclettici e innovativi della sua generazione in Israele. Oggi, mentre attraversa il suo Paese per leggere ai bambini sopravvissuti alla mattanza del gruppo terroristico palestinese Hamas, che il 7 ottobre ha ucciso circa 1400 persone e sequestrato quasi 250 israeliani, Keret a Sky Tg24 racconta come quel giorno abbia cambiato “la prospettiva di ognuno” e come “gli effetti collaterali” siano stati l’ingigantire da entrambi le parti del divario gli estremismi. L'INTERVISTA
Medioriente, 50 ostaggi per 150 prigionieri, tutti donne e bambini
Si prevede che l'accordo che emergerà fra Israele e Hamas includa il rilascio di 50 ostaggi detenuti a Gaza in cambio di 150 prigionieri palestinesi. Si tratterebbe di uno scambio di donne e bambini, secondo i media israeliani, e non comprende detenuti per omicidio. Il ministro di estrema destra Ben-Gvir e Smotrich si oppongono all'accordo sugli ostaggi, il ministro Sa'ar è indeciso. Il leader dello Shasafferma che il partito ultra-ortodosso votera' per l'accordo.
Guerra Israele-Hamas, dalla A di Ali Qadi alla Z di Zaka: le parole-chiave del conflitto
Ci sono alcuni termini che più di altri raccontano la crisi in atto nel Medioriente e i suoi possibili sviluppi. Lettera per lettera, ecco un alfabeto di nomi ed espressioni tornati prepotentemente al centro dell'attualità. LE PAROLE CHIAVE
Guerra Israele-Hamas, la storia del conflitto in breve
Ripercorriamo, attraverso le mappe, le tappe del conflitto: dalla genesi negli anni del Mandato britannico agli Accordi di Oslo del '93-95 che rappresentarono una svolta storica e al tempo stesso un punto di arresto per il processo di pace, passando per l'occupazione israeliana della Striscia di Gaza nel '67 LE MAPPE
Medioriente, Netanyahu: accordo difficile ma giusto, Biden ha contribuito a migliorarlo
L'accordo sugli ostaggi è “una decisione difficile ma è una decisione giusta”. Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, parlando dopo un incontro con il suo gabinetto di guerra e con il gabinetto di sicurezza in generale.
Rivolgendosi ai ministri del governo, scrive il Guardian, Netanyahu ha aggiunto che il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha contribuito a "migliorare il quadro dell'accordo presentato davanti a voi... per includere più ostaggi a un prezzo inferiore".
Che cos'è il Captagon, la droga usata dai commando di Hamas che annulla la paura
"E' un prodotto che dà forte eccitazione, composto da anfetamina e caffeina in dosi elevate, spinge a sentirsi più forti e toglie la paura", spiega Silvio Garattini, fondatore e direttore dell'Istituto farmacologico Mario Negri di Milano LEGGI
Medioriente, sei ospedali israeliani pronti a ricevere ostaggi liberati
Sei ospedali in Israele sono pronti a ricevere gli ostaggi che verranno rilasciati come parte dell'accordo sugli ostaggi, e hanno approntato reparti dedicati per riceverli, separati dagli altri pazienti e dai media. Lo scrive Haaretz. Secondo il Ministero della Sanità, il centro medico Sheba di Tel Hashomer, il centro medico Shamir, gli ospedali Wolfson, Soroka e Ichilov e il centro medico pediatrico Schneider sono pronti a ricevere gli ostaggi.
Robot localizzatori e gel esplosivo: così l'Idf distrugge i tunnel sotto Gaza
Gli sforzi dell’esercito israeliano si concentrano ora nell'attaccare le gallerie di Hamas. Secondo Israele lì si troverebbero le basi dei terroristi, in quella rete di cunicoli costruiti sottoterra, a una profondità che va dai 20 agli 80 metri circa. Tra pericoli, nuove e vecchie tecnologie ed esplosivi, ecco le tattiche che vengono adottate LEGGI
Netanyahu: accordo sugli ostaggi è la giusta decisione
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto al suo governo che l'accordo in corso di negoziazione con Hamas palestinese sugli ostaggi trattenuti a Gaza dal 7 ottobre è "la decisione giusta" da prendere. Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha contribuito a "migliorare il quadro propostovi (...) per includere un maggior numero di ostaggi a un costo inferiore", ha dichiarato durante una riunione che dovrebbe produrre una decisione in serata. Le famiglie degli ostaggi hanno chiesto il rilascio di tutti i prigionieri.
Guerra Israele-Hamas, l'attacco del 7 ottobre: tutto quello che non possiamo vedere
Un video di 45 minuti con tutto ciò che non è stato mostrato il giorno dell'attacco di Hamas a Israele. Il bilancio, dopo 40 giorni, ancora è impreciso: oltre 1200 morti, circa 240 ostaggi. E una data che per Israele ha il sapore dell’11 settembre americano LEGGI
Netanyahu: Gallant e Gantz difendono accordo nel governo
All'inizio della seduta del governo convocata per votare l'accordo sugli ostaggi tenuti prigionieri a Gaza il premier Benyamin Netanyahu, il ministro della difesa Yoav Gallant ed il ministro Benny Gantz hanno chiesto il sostegno degli altri ministri, assicurando che esso non mette in forse gli obiettivi della guerra, la quale proseguira' al termine del cessate il fuoco. ''Siamo in guerra - ha detto Netanyahu - e continueremo finche' otterremo la distruzione di Hamas, il ritorno degli ostaggi e la rimozione di ogni minaccia da Gaza''. Netanyahu ha anche ringraziato il presidente Usa Joe Biden per il suo contributo all'accordo
Guerra Israele-Hamas, la Nave Vulcano della Marina a Gaza: ecco di cosa si occuperà
A bordo del mezzo, salpato da Civitavecchia, dotazioni e risorse salvavita: c'è chi lo definisce un ospedale galleggiante a tutti gli effetti. "Siamo i primi a fare un'operazione umanitaria in quell'area e speriamo altri Paesi ci seguiranno", ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto: "Vogliamo mandare un segnale concreto ai palestinesi". L'APPROFONDIMENTO
Netanyahu: "Non fermeremo guerra dopo cessate il fuoco"
All'inizio della riunione di governo, tenutasi dopo le riunioni separate dei gabinetti di guerra e di sicurezza, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato: "Non fermeremo la guerra dopo il cessate il fuoco", lo riferisce Haaretz. Anche il ministro Benny Gantz è intervenuto all'apertura della riunione, affermando che lo schema di accordo "è difficile e doloroso dal punto di vista umano, ma e' l'accordo giusto"
Il Parlamento turco bandisce Coca Cola e Nestlè per sostegno a Israele
Anche diversi comuni del Paese hanno chiesto di boicottare le aziende e i prodotti che sostengono il bombardamento sulla Striscia di Gaza. Si adegua anche la compagnia di bandiera Turkish Airlines. LEGGI L'ARTICOLO
Gaza, dall'espulsione di Hamas alla missione Onu: il piano di Ursula von der Leyen
La presidente della Commissione europea ha illustrato alcune idee per garantire un futuro di pace nella Striscia una volta terminata la guerra. La sua strategia si basa su quattro punti fondamentali: ecco quali sono. IL PIANO
Guerra Israele-Hamas, cessate il fuoco o pausa umanitaria: cosa prevedono le due opzioni
La differenza non è solo lessicale. La prima possibilità prevede l'interruzione delle ostilità quasi sempre all'interno dell'intera area del conflitto, si estende per tempi lunghi e punta a far dialogare le parti. La seconda invece ha tempistiche più brevi ed è una cessazione temporanea delle ostilità per scopi umanitari come l'ingresso di aiuti e il passaggio di persone ferite o in condizioni di fragilità. IL PUNTO
Israele-Hamas, il piano di Netanyahu (in due fasi) per il dopoguerra
Il premier dello Stato ebraico ha annunciato che il suo esercito avrà la "responsabilità generale della sicurezza della Striscia di Gaza" per un tempo indefinito dopo la fine del conflitto. Secondo gli analisti, intende istituire una "zona cuscinetto" e poi un'area B in stile Cisgiordania. I DETTAGLI
Haaretz: "Hamas rilascerà 30 bambini, otto madri e 12 donne"
Trenta bambini, otto madri e altre 12 donne: sarebbero i 50 ostaggi israeliani che Hamas dovrebbe rilasciare secondo l'accordo tra Israele e la fazione palestinese che il premier Benyamin Netanyahu ha sottoposto al governo per l'approvazione: lo riferisce il quotidiano israeliano Haaretz in uno degli ultimi aggiornamenti sulla vicenda.