Media, spunta la mano di Kiev nel sabotaggio del Nord Stream
Gli investigatori della polizia federale tedesca Bka "puntano sulla pista ucraina" nel sabotaggio del gasdotto Nord Stream, lo scorso settembre nelle acque del mar Baltico. Lo scrive il britannico Times citando i media di Berlino. In particolare, "sono state trovate tracce di esplosivo militare a bordo dello yatch Andromeda", partito settimane prima delle esplosioni dal porto tedesco di Rostock e poi attraccato sull'isola danese di Christianso, non lontano dal luogo in cui il Nord Stream è stato sabotato. Il vascello, acquistato da una compagnia polacca ombra proprietà di due ucraini, sarebbe stato usato come base per le immersioni di subacquei esperti che avrebbero piazzato l'esplosivo sul fondo. Alle sei persone a bordo - cinque uomini e una donna con falsi passaporti bulgari e romeni - si sarebbero aggiunti altri due uomini non ancora identificati, che si ritiene siano ucraini originari di Kiev e Odessa, almeno uno con esperienza militare, scrive ancora il Times. Il capo degli 007 tedeschi, Bruno Kahl, ha comunque puntualizzato che "vi sono indicazioni in tutte le possibili direzioni, nessun Paese al mondo, nessun servizio di intelligence al mondo è attualmente in grado di attribuire" il sabotaggio.