Ucraina, 5 Paesi dell'Ue contro i 'corridoi agricoli' via terra
C'è tensione sui "corridoi della solidarietà" via terra organizzati dall'Ue per favorire le esportazioni agroalimentari dall'Ucraina. "Il significativo aumento delle forniture" da Kiev deprime i prezzi per gli agricoltori dei Paesi Ue limitrofi, denunciano in una lettera i primi ministri di Bulgaria, Polonia, Ungheria, Romania e Slovacchia (Rumen Radev, Mateusz Morawiecki, Viktor Orbàn, Nicolae-Ionel Ciuca e Eduaerd Heger), che hanno scritto alla presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen per chiedere aiuti straordinari e maggiore vigilanza, alludendo a possibili pratiche di dumping da parte di Kiev e chiedendo, in caso di mancata soluzione del problema, la reintroduzione dei dazi, sospesi per aiutare gli ucraini a svuotare i silos. Ieri, una prima tranche di aiuti da 56 milioni è stata assegnata formalmente a Bulgaria, Polonia e Romania. Ma Ungheria, Lettonia, Repubblica Ceca e Slovacchia hanno votato contro e la Croazia si è astenuta. Radev, Morawiecki, Orbàn, Ciuca e Heger chiedono fondi addizionali, automatismo nella loro erogazione, clausole di salvaguardia per la reintroduzione di dazi in caso di necessità.