Putin: Nessuna paura per riarmo Nato. Incontrerò Zelensky solo a fine negoziati

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Dalla sua città natale, il presidente russo Vladimir Putin è intervenuto su più fronti: dal riarmo della Nato al conflitto in Ucraina, fino alle prospettive di dialogo con l’Europa. Tra dichiarazioni rassicuranti e stoccate politiche, il Cremlino ha lanciato segnali da decifrare con attenzione. Putin ha aggiunto che Mosca è "aperta" a eventuali contatti col cancelliere tedesco Friedrich Merz, ma di dubitare che Berlino possa dare "un contributo maggiore degli Usa come mediatore nei negoziati con l'Ucraina"

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Il presidente russo Vladimir Putin, in un incontro con le maggiori agenzie internazionali, si è detto pronto ad incontrare quello ucraino Volodymyr Zelensky, ma solo nella fase finale dei negoziati per "porre fine" al conflitto. Lo riferisce l'agenzia Interfax. Ma "la domanda è chi firmerà" l'accordo, ha aggiunto il capo del Cremlino, mettendo in dubbio la legittimità di Zelensky, il cui mandato è scaduto nel maggio 2024 senza che si tenessero elezioni a causa della legge marziale.

Putin ha aggiunto che Mosca è "aperta" a eventuali contatti col cancelliere tedesco Friedrich Merz, ma di dubitare che Berlino possa dare "un contributo maggiore degli Usa come mediatore nei negoziati con l'Ucraina".

Putin ha assicurato di non considerare il riarmo della Nato come una "minaccia" per Mosca, tornando a escludere la possibilità di attacco russo a membri dell'alleanza atlantica.

La Nato verso un accordo sulle spese per la difesa: il 5% ma entro il 2035. 

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Zelensky: ora sanzioni a Mosca anche per sostegno a Iran

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel suo messaggio serale ha detto  che la difesa delle autorità iraniane da parte della Russia evidenzia la  necessità di intensificare le sanzioni contro Mosca. Zelensky sostiene  che l'impiego da parte della Russia di droni Shahed di progettazione  iraniana e di munizioni nordcoreane è la prova che gli alleati di Kiev  non stanno esercitando una pressione sufficiente su Mosca. "Ora la Russia sta cercando di salvare il programma nucleare  iraniano. Non c'è altra spiegazione possibile per i loro segnali  pubblici e per la loro attività non pubblica su questo".

Antonio Omar Dridi, chi è il foreign fighter italiano morto in Ucraina

La conferma è arrivata da Memorial, l'associazione dei volontari internazionali per l'Ucraina, che sui social ha dato notizia della morte sul campo di battaglia del combattente italiano. Aveva 35 anni ed era originario di Palermo. In passato ha vissuto all'estero tra Germania e Austria. "Era uno spirito libero", ha detto la sorella, Noah.

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Ucraina, ucciso a Madrid Andriy Portnov: era ex consigliere di Viktor Yanukovitch

L'omicidio è avvenuto di fronte all'American School, dove l'ex consigliere ucraino filorusso, 52 anni, aveva accompagnato i figli, nel quartiere residenziale di Pozuelo de Alarcon. Tra il 2010 e il 2014 Portnov, considerato un esponente della nomenklatura particolarmente vicino a Mosca, ha ricoperto il ruolo di vice capo dell'ufficio presidenziale.

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Taurus, cosa sono i missili che la Germania potrebbe fornire a Kiev

La Germania sembra aprire alla fornitura a Kiev di armi capaci di colpire il territorio della Russia e Mosca reagisce con veemenza. Si sta alzando, se possibile, ancora di più la tensione tra Berlino e Mosca intorno alla guerra in Ucraina. Ad accendere la scintilla sono state le parole del cancelliere tedesco Friedrich Merz, che ha fatto capire che anche il suo Paese (come già fatto da Usa, Gran Bretagna e Francia) sembra aver deciso di togliere le limitazioni alla gittata degli armamenti forniti.

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Guerra Ucraina, disertore condivide dati sui soldati russi uccisi

Fuggito dall’esercito russo e rifugiatosi a Parigi nel 2024, il disertore Aleksei Zhiliaev ha condiviso i dati relativi ai soldati russi uccisi e feriti al fronte dall'invasione nel 2022 al giugno 2024. Prima della diserzione, l'ex soldato aveva copiato su una chiavetta Usb le informazioni relative alla sua divisione e alla Terza.

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Nordici-baltici-Polonia contro soldati russi in spazio Schengen

Nel corso di un vertice tenutosi oggi a Tallinn, i ministri degli Interni dei Paesi nordici, dei Paesi baltici e della Polonia hanno sottoscritto una dichiarazione comune in cui chiedono ai Paesi dell'Unione europea di adottare tutte le misure necessarie per limitare l'accesso e la libera circolazione nell'area Schengen di tutte le persone attualmente o in passato impiegate dalle forze armate russe o da altri gruppi armati che agiscono per conto del governo di Mosca.    Il documento sottolinea, in particolare, la necessità di adottare misure comuni per limitare l'emissione di permessi di soggiorno e visti per tutte le persone che abbiano prestato servizio nelle forze armate russe in Ucraina.    "Centinaia di migliaia di cittadini russi hanno combattuto contro un Paese europeo indipendente. Dovremmo prendere una posizione molto chiara sul fatto che queste persone non possono viaggiare liberamente nell'area Schengen in quanto rappresentano un pericolo alla sicurezza di tutta l'Europa", ha affermato il ministro degli Interni estone, Igor Taro, commentando la dichiarazione.

Dodik a San Pietroburgo annuncia nuovo incontro con Putin

Il leader nazionalista serbo-bosniaco Milorad Dodik, che partecipa a San Pietroburgo al Forum economico internazionale, ha annunciato un suo nuovo incontro con il presidente russo Vladimir Putin, ribadendo la sua convinzione sulla legittimità dell'intervento militare di Mosca in Ucraina.    "Quello che penso è che tale operazione speciale è stata pienamente giustificata, è stata una necessità affinchè non fosse minacciata la Russia intera e la sua essenza", ha detto Dodik, che è presidente della Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina. In dichiarazioni all'emittente pubblica serbo-bosniaca (Rtrs), riprese dai media a Belgrado, Dodik - che ha incontrato l'ultima volta Putin a Mosca il 9 maggio a margine delle celebrazioni per l'80/mo della vittoria sul nazifascismo - ha poi sottolineato di sentirsi sempre molto bene in Russia e a San Pietroburgo, e di collaborare con grande interesse e entusiasmo con i russi.    "Quando collaborate con qualcuno dell'Occidente, è sempre per un qualche interesse, qui invece c'è una dose di umanità, di fratellanza che non può in nessun modo misurarsi con altri mezzi finanziari o di altro tipo. In Russia e a San Pietroburgo mi sorprende sempre un qualcosa di nuovo e di più avanzato", ha osservato Dodik, che ha elogiato in particolare l'ordine, la pulizia e la tranquillità della metropoli sulla Nevà. Una città, ha detto, che non registra la diffusa criminalità urbana che caratterizza tante località in Occidente. "Quando andate a Bruxelles, dovete badare a non avventurarvi in certe strade. A San Pietroburgo invece ciò non avviene".

Ucraina, condizioni di Putin per pace: stop ad allargamento Nato a Est

Tra le condizioni di Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina c'è anche la richiesta che i leader occidentali si impegnino - e per iscritto - a fermare l'allargamento della Nato verso Est e a revocare una parte delle sanzioni alla Russia. A rivelare questi dettagli è stata Reuters che sostiene anche che il presidente russo sia pronto a fare la pace, ma non a qualsiasi prezzo.

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Guerra Russia-Ucraina, cosa è emerso dai colloqui a Istanbul

Pochi passi in avanti, come da previsioni, sembrano essere stati fatti nell’incontro tra la delegazione ucraina e quella russa che si è tenuto il 2 giugno, a Istanbul, per provare a gettare le basi per la risoluzione di un conflitto che dura ormai da oltre tre anni.

Guerra Russia-Ucraina, cosa è emerso dai colloqui a Istanbul

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Mosca smentisce Buenos Aires su sospetto spionaggio in Argentina

L'ambasciata della Federazione Russa a Buenos Aires ha smentito le affermazioni del governo di Javier Milei riguardanti la presenza nel Paese di "un gruppo di persone leali agli interessi di Mosca che porta avanti campagne di disinformazione contro lo Stato argentino". In una nota, è stato detto che i due cittadini russi indicati dal governo argentino alla guida della presunta organizzazione, identificati come Lev Andriashvili e Irina Yakovenko, "non sono registrati presso la sezione consolare dell'Ambasciata", precisando quindi di aver "inviato una nota verbale al ministero degli Affari Esteri, del Commercio Internazionale e del Culto argentino chiedendo chiarimenti in merito al loro status giuridico".    Nella nota si collega infine la denuncia argentina ad una "mania spionistica legata ai tentativi da parte degli avversari del nostro Paese di danneggiare le relazioni russo-argentine".    Il portavoce argentino Adorni aveva citato tuttavia nella sua denuncia informazioni provenienti dalla Segreteria di Intelligence (Side) secondo le quali il gruppo sarebbe "legato al governo russo" e in particolare all'ex consigliere di Putin, Evgenij Prigozin.

Papa Leone XIV: “Mettiamoci insieme per cercare soluzioni a guerra”

"Tanti innocenti stanno morendo, mettiamoci insieme per cercare soluzioni alla guerra": è l’appello lanciato da Papa Leone XIV nella sua prima intervista esclusiva, trasmessa questa sera al Tg1 delle 20. "Bisogna evitare l’uso delle armi, e cercare il dialogo attraverso gli strumenti diplomatici. Dobbiamo promuovere la pace sempre", ha aggiunto.

Papa Leone XIV: “Mettiamoci insieme per cercare soluzioni a guerra”

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Ministro polacco: "La Russia è una minaccia concreta"

"L'invasione russa dell'Ucraina ha riportato la guerra in Europa, portando con sé una minaccia che non era solo teorica, ma concreta e immediata. La sicurezza dell'Europa dipende ora dalla nostra capacità di difendere le sue frontiere, in particolare nel Mediterraneo, che rimane un punto strategico fondamentale". Così Radosław Tomasz Sikorski, ministro degli Esteri della Polonia, a Taormina.    Sikorski ha sottolineato come l'instabilità regionale possa avere un impatto diretto sulla stabilità economica e politica dell'Europa, in particolare per paesi come l'Italia. "È essenziale rafforzare la difesa comune europea, partendo proprio dal Mediterraneo, per rispondere alle crescenti minacce geopolitiche, tra cui l'espansione russa", ha aggiunto.

Ministro: "L'economia russa è sull'orlo della recessione"

Il ministro russo dello Sviluppo Economico, Maxim Reshetnikov, ha dichiarato che la Russia è "sull'orlo di una transizione verso la recessione" e che "tutto dipende dalle decisioni" di politica economica che saranno prese. Lo riporta l'agenzia Interfax. "Secondo i dati, stiamo assistendo a un raffreddamento" dell'economia. "Ma per noi, tutti i dati sono solo uno specchietto retrovisore. Stando all'attuale opinione imprenditoriale, sembra che siamo già, in generale, sull'orlo di una transizione verso una recessione", ha detto Reshetnikov nell'ambito del Forum economico internazionale di San Pietroburgo. Il ministro ha poi precisato di non aver "predetto una recessione" ma di aver detto che la Russia è "sull'orlo" e che "quindi tutto dipende dalle nostre decisioni". "Potremmo avere una stagnazione, ma non una stagflazione", ha poi dichiarato Reshetnikov secondo la Tass.    La Russia sostiene che il suo Pil sia cresciuto del 4,3% nel 2024, ma secondo gli esperti si tratta di un dato trainato artificialmente dall'aumento della spesa militare legato all'invasione dell'Ucraina da parte delle truppe del Cremlino. E nel primo trimestre di quest'anno la crescita è stata dell'1,4%: il dato più basso in due anni secondo la France-Presse. L'inflazione nel 2024, stando ai dati ufficiali, ha invece raggiunto il 9,5% lo scorso anno, un valore ben al di sopra dell'obiettivo del 4% che si è dato il governo russo. La banca centrale russa in questi anni ha aumentato il tasso di sconto fino al 21% per cercare di frenare l'inflazione, ma a inizio mese lo ha ridotto un po', al 20%.    Il ministro russo delle Finanze Anton Siluanov da parte sua ha affermato che l'economia russa si sta semplicemente "raffreddando", ma ha aggiunto che "l'estate segue sempre il freddo", riporta Meduza aggiungendo che la governatrice della banca centrale, Elvira Nabiullina, ha descritto i recenti sviluppi come l'economia che "esce da uno stato di surriscaldamento". "Avevamo una domanda in crescita, ma l'offerta è rimasta indietro, ed è da lì che sono derivati ;;il ;;surriscaldamento e l'inflazione. È abbastanza semplice", ha affermato Nabiullina.

Domani Fontana interviene al Summit Nato di Bruxelles

Il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana, interverrà domani, venerdì 20 giugno, al Summit dei Presidenti dei Parlamenti dei Paesi della Nato, a Bruxelles. La riunione si terrà, dalle 9, nell'Aula della Camera dei deputati belga e avrà come tema il ruolo dei Parlamenti dei Paesi membri della NATO alla luce dei conflitti che si sono affacciati all'Europa e alle nuove sfide globali.     Il Presidente Fontana interverrà alle 10.25 circa. In apertura sono previsti gli interventi di: Peter De Roover, Presidente della Camera dei rappresentanti belga; Valérie De Bue, Presidente del Senato belga, Marcos Perestrello, Presidente dell'Assemblea parlamentare NATO e di Ruslan Stefanchuck, Presidente della Rada ucraina.

Eliseo a Usa: "Guerra dazi è incompatibile con sforzo difesa"

Non si può chiedere agli europei un drastico aumento delle spese militari e condurre nello stesso tempo ''una guerra commerciale'', come fanno gli Stati Uniti del presidente Donald Trump: è quanto fanno notare fonti dell'Eliseo, in vista del summit della Nato della settimana prossima Secondo un consigliere vicino al presidente Emmanuel Macron, ''quello che viene chiesto alle nostre popolazioni è uno sforzo molto importante, di conseguenza, bisogna farlo con una relativa serenità". Il ragionamento di Parigi è il seguente: ''Quando chiedi uno sforzo alla popolazione, è difficile fare nel contempo una guerra commerciale'', perché "non va dimenticato che le persone, il cui paniere di beni quotidiani è rincarato per la guerra commerciale, sono quelli stessi contribuenti a cui dovremo chiedere lo sforzo'' in materia di difesa.

Giorgetti: "Per spese difesa aggiornare stupide regole Ue"

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti è intervenuto nella riunione dell'Eurogruppo per chiedere di intervenire sul Patto di stabilità e "aggiornare" le "regole all'emergenza che stiamo vivendo per evitare che sembrino stupide e senza senso". E' quanto fa sapere il Mef. "E' fondamentale trovare una soluzione", ha affermato in particolare in merito alle spese sulla difesa e al differente trattamento tra i Paesi sotto procedura per disavanzo eccessivo e no.

Media: "Tensione Berlino-Bratislava, Merz non incontra Fico"

Il premier slovacco Robert Fico ha cercato di ottenere invano un incontro con il nuovo cancelliere tedesco Friedrich Merz, perché il nuovo governo tedesco considera la Slovacchia come un potenziale problema a causa della sua posizione negativa sulle sanzioni anti-russe e sulla sicurezza europea.    Secondo Milan Nic, analista residente in Germania, il primo ministro Robert Fico voleva incontrare il cancelliere tedesco prima del prossimo Consiglio europeo. Nic lo ha dichiarato in un'intervista al sito Aktuality.sk.    A suo avviso le relazioni già tese tra Bratislava e Berlino sono ulteriormente peggiorate a seguito alle recenti dichiarazioni di Merz: "Se le posizioni di Slovacchia e Ungheria non cambieranno, l'Unione Europea non eviterà un conflitto con questi Paesi". Fico ha risposto dicendo che la Slovacchia "non è un allievo a cui bisogna dare lezione, è uno Stato sovrano". Secondo Nic, a Fico "non è stata offerta alcuna data", solo "una vaga promessa che avrebbero potuto incontrarsi brevemente a Bruxelles poco prima del vertice, senza una fotografia ufficiale".

Usa, in telefonata Rubio-Tajani discusso Medio Oriente e Ucraina

Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha parlato oggi con il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani della situazione in Medio Oriente e ha concordato di mantenere una stretta cooperazione. Lo riferisce la portavoce del dipartimento di Stato, Tammy Bruce, in una nota. Il segretario e il ministro "hanno discusso della nostra priorità comune: porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina e costruire un percorso verso una pace duratura", si sottolinea. 

Russia: media, da Pyongyang 25 mila operai per fabbriche droni

La Corea del Nord potrebbe inviare circa 25.000 persone in Russia per l'addestramento alla produzione e all'impiego di droni. Lo hanno riferito fonti diplomatiche russe e occidentali all'emittente nipponica Nhk. Se Pyongyang guadagnerebbe così competenze in un settore sempre più cruciale nella guerra moderna, Mosca avrebbe il personale necessario ad aumentare la produzione di droni. Secondo Nhk, il personale sarà addestrato presso lo

stabilimento di produzione Geran a Yelabuga. In precedenza, il capo dell'intelligence ucraina, Kyrylo Budanov, aveva riferito che la Russia aveva iniziato ad aiutare la Corea del Nord a perfezionare la produzione di droni da attacco a lungo raggio per metterla nelle condizioni di avviare una produzione locale poi da esportare in parte in Russia. Secondo Budanov, alla Corea del Nord "viene data l'opportunità di produrre, in particolare, la famiglia di droni Shahed, che per anni ha rappresentato la minaccia aerea piu' potente per l'Ucraina". "La presenza degli Shahed darebbe alla Corea del Nord la possibilità di colpire obiettivi ovunque in Corea del Sud, potenzialmente in enormi quantità", aveva sottolineato Budanov, "potrebbero sovraccaricare le difese aeree sudcoreane, aprendo la strada ad attacchi con altre munizioni. Potrebbero anche essere esportati in Russia per supportare la guerra in Ucraina".

Ucraina: Mosca rivendica conquista Novonikolayevka nel Donetsk

Le forze russe hanno conquistato l'insediamento di Novonikolayevka, nella regione ucraina contesa del Donetsk. Lo riferisce un bollettino del ministero della Difesa russo. 

Ucraina: Germania, sanzioni Ue a Mosca non escludano energia

"Io credo che dobbiamo continuamente chiederci, anche perché Vladimir Putin non mostra alcuna disponibilità a intraprendere negoziati seri, dove possiamo introdurre sanzioni ancora più dure. E proprio per questo, i settori bancario ed energetico non devono essere esclusi da queste considerazioni". Lo ha dichiarato il ministro delle Finanze tedesco, Lars Klingbeil, all'arrivo alla riunione

dell'Eurogruppo, rispondendo a una domanda sulla possibilità 

che l'abbassamento del price cap sul petrolio russo salti a

causa dell'aumento dei prezzi dovuto alle turbolenze in Medio

Oriente. "Le sanzioni servono a colpire la Russia, a rendere

chiaro che siamo al fianco dell'Ucraina e che vogliamo colpire

la Russia nei punti in cui e' piu' vulnerabile: il settore

energetico e quello bancario. Sono due ambiti molto sensibili per la Russia", ha aggiunto. 

Mosca: effettuato nuovo scambio di prigionieri con Kiev

La Russia e l'Ucraina hanno effettuato oggi un nuovo scambio di priginionieri. Lo annuncia il ministero della Difesa di Mosca senza precisare il numero dei militari liberati da ciascuna delle parti. "Il 19 giugno - ha detto il ministero, citato dall'agenzia Interfax - in conformità con gli accordi russo-ucraini raggiunti il ;;2 giugno a Istanbul, un gruppo di militari russi è stato restituito dal territorio controllato dal regime di Kiev. In cambio, è stato trasferito un gruppo di prigionieri di guerra delle forze armate ucraine".

Xi e Putin, sviluppare il partenariato strategico Cina-Russia

I presidenti cinese Xi Jinping e russo Vladimir Putin "hanno elogiato la fiducia politica reciproca e l'elevata cooperazione strategica" raggiunta dai due Paesi, nel corso della telefonata avuta oggi e incentrata sul conflitto Israele-Iran e la crisi in Medio Oriente. Le parti, nel resoconto diffuso dall'agenzia statale Xinhua, hanno anche affrontato lo stato delle loro relazioni, concordando che Cina e Russia debbano "mantenere stretti scambi ad alto livello", fare più sforzi per "promuovere la cooperazione in vari settori" e per "sviluppare in modo approfondito il partenariato strategico globale di coordinamento" bilaterale.

Zelensky: "Russia rifiuta cessate fuoco e preferisce uccidere"

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è recato sul posto del "vile attacco" russo che a Kiev nei giorni scorsi è costato la vita a "23 civili". Ha diffuso le immagini della visita su X e ha aggiunto che "l'attacco ricorda al mondo che la Russia rifiuta un cessate il fuoco e preferisce uccidere". "Sono grato a tutti i nostri partner che comprendono che l'Ucraina deve diventare ogni giorno più forte", conclude, ringraziando "tutti coloro che sono pronti a fare pressioni su Mosca in modo che capisca il vero costo di questa guerra".

Peskov: "Terzo vertice su scambio prigionieri e memorandum"

La prosecuzione degli scambi di prigionieri e di salme dei caduti e un confronto sui memorandum con le condizioni per porre fine al conflitto potrebbero essere l'oggetto del terzo giro di negoziati diretti tra Russia e Ucraina. Lo ha dichiarato a Izvestia il portavoce della presidenza russa, Dmitry Peskov.

Putin e Xi: Momenti difficili in relazione tra membri

I presidenti di Russia e Cina, Vladimir Putin e Xi Jinping, nella loro telefonata odierna hanno "discusso dei risultati del recente summit del G7 in Canada" e "hanno notato certi momenti difficili nella relazione tra i suoi membri". Lo ha riferito il consigliere diplomatico di Putin, Yuri Ushakov, ai cronisti. Putin e Xi hanno inoltre constatato che "non e' stato affatto il viaggio all'estero di maggiore successo" del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky. "In quest'ottica, i leader di Russia e Cina hanno sottolineato il loro interesse in un piu' energico rafforzamento della cooperazione sugli attuali temi dell'agenda globale e un coordinamento degli sforzi nei Brics, nella Sco, nell'Onu e in altri consessi", ha detto ancora Ushakov.

Xi a Putin: "Grandi potenze influenti calmino la situazione"

La comunità internazionale, in particolare "le grandi potenze che esercitano un'influenza particolare sulle parti in conflitto", dovrebbe impegnarsi per calmare la situazione, invece di fare "il contrario". E' quanto ha detto il presidente cinese Xi Jinping nella telefonata avuta con l'omologo russo Vladimir Putin, incentrata sul conflitto Israele-Iran e la crisi del Medio Oriente, in un riferimento che appare tarato agli Stati Uniti e alle sue relazioni speciali con Israele. Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu, ha aggiunto Xi nel resoconto dell'agenzia statale Xinhua, "dovrebbe svolgere un ruolo più incisivo in tal senso".

Guerra in Ucraina, quanti soldati sono morti e feriti? Il rapporto

Con l’arrivo dell’estate l'esercito russo probabilmente supererà il milione di vittime, tra morti e feriti, nella sua guerra contro l'Ucraina. Lo ha stabilito un rapporto pubblicato in queste ore dal Center for Strategic and International Studies, uno dei più importanti think tank al mondo che ha sede a Washington, secondo il quale i militari morti si aggirano già oggi intorno ai 250.000.

Si tratta, fanno sapere gli esperti, di un numero di morti cinque volte superiore a quello di tutte le guerre sovietiche e russe a partire dalla Seconda guerra mondiale.  ''Un traguardo impressionante e raccapricciante'', scrive il think tank, sottolineando che si tratta di ''una palese dimostrazione del disprezzo di Putin per i suoi soldati''.

Guerra in Ucraina, quanti soldati sono morti e feriti? Il rapporto

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Cremlino: "Putin e Xi si incontreranno in Cina il 2 settembre"

I presidenti russo Vladimir Putin e cinese Xi Jinping hanno concordato durante un colloquio telefonico avuto oggi di incontrarsi in Cina il 2 settembre. Lo ha detto il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, citato dall'agenzia Ria Novosti. Putin, ha precisato Ushakov, sarà in Cina dal 31 agosto al 3 settembre per partecipare ad un vertice dell'Organizzazione per la cooperazione di Shanghai e agli eventi commemorativi per l'80/o anniversario della vittoria sul Giappone e la fine della Seconda guerra mondiale. Il 2 è in programma il vertice bilaterale con Xi, dopo quello tenuto in maggio a Mosca, dove il leader cinese ha partecipato alle celebrazioni per l'80/o anniversario della vittoria sul nazifascismo. 

Putin pronto a vedere Zelensky: "Dubbio sulla legittimità"

Il presidente russo, Vladimir Putin, si è detto "pronto" a incontrare Volodymyr Zelensky ma si è domandato se l'omologo ucraino abbia la legittimità politica sufficiente per firmare documenti relativi a un processo di pace. 

Mosca, conquistato un altro villaggio nell'est dell'Ucraina

Il ministero della Difesa di Mosca ha detto che le forze russe hanno conquistato un altro villaggio nell'est dell'Ucraina: Novonikolaevka, nella regione di Donetsk. 

Mosca: "Meloni si legga risoluzione Onu su non interferenza"

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha condannato le parole della premier Giorgia Meloni su un rovesciamento del regime in Iran sottolineando che una risoluzione dell'Onu vieta  "l'intervento negli affari interni" degli altri Paesi. "Ho sempre pensato che lo scenario migliore fosse quello di un oppresso popolo iraniano che riesce a rovesciare il regime," aveva detto la presidente del Consiglio al termine del vertice del G7 in Canada, rispondendo a una domanda sulla possibilità di un cambio di regime con la forza in Iran. "Qualcuno - ha scritto Zakharova sul suo canale Telegram - dica al capo del governo italiano che il 21 dicembre 1965, con 109 voti e un'astensione da parte della Gran Bretagna, l'Assemblea generale delle Nazioni Unite adottò la risoluzione 2131, intitolata 'Dichiarazione sull'inammissibilità dell'intervento negli affari interni degli Stati e sulla protezione della loro indipendenza e sovranità'". "Che si vada almeno a leggere, per curiosità, come votò l'Italia allora", conclude Zakharova. 

Putin: “Non voglio discutere dell’uccisione di Khamenei”. VIDEO

Il 19 giugno, Vladimir Putin ha rifiutato di commentare l’ipotesi di un attacco congiunto USA-Israele contro la Guida Suprema iraniana. Ha dichiarato che il popolo iraniano si sta stringendo attorno al regime. Nessuna richiesta d’aiuto militare da Teheran, ha precisato. Putin ha invocato una soluzione che garantisca sicurezza a Israele e il diritto nucleare pacifico all’Iran.

Putin: “Non voglio discutere dell’uccisione di Khamenei” | Video Sky - Sky TG24

Putin: “Non voglio discutere dell’uccisione di Khamenei” | Video Sky - Sky TG24

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Peskov: "Kiev deve accettare nuove realtà"

Analizzando la situazione attuale tra Russia e Ucraina, in vista di una prossima fase negoziale, il portavoce del presidente Putin ha affermato che "l'Ucraina dovrà comprendere e accettare le nuove realtà, mentre Kiev non le comprende ancora appieno". In dichiarazioni alla stampa, rilanciate dall'agenzia Tass, Dmitry Peskov ha detto che "l'Ucraina dovrà certamente capire che la situazione è cambiata rispetto a tre anni fa. L'Ucraina dovrà comprendere la realtà e accettarla". Secondo lui, il testo del memorandum contiene tutti questi dettagli, esprimendo la speranza che il lavoro dei negoziatori prosegua e che le parti raggiungano il terzo round. "A quanto pare, non fino in fondo, l'Ucraina non comprende la realtà, ma almeno probabilmente hanno letto attentamente il testo del memorandum che abbiamo consegnato. In effetti, contiene tutte queste nuove realtà", ha sottolineato il portavoce del Cremlino. 

Peskov: "Putin apprezza molto la disponibilità di Trump"

Il presidente Vladimir Putin apprezza molto la disponibilità del leader americano Donald Trump a contribuire alla risoluzione del conflitto tra la Federazione Russa e l'Ucraina. Lo ha dichiarato il portavoce del presidente russo, secondo quanto riferito dall'agenzia Tass. "Il presidente Putin apprezza molto la disponibilità di Trump a contribuire alla risoluzione di questo conflitto e gli sforzi che lui personalmente e i membri del suo team stanno compiendo. Questo è molto importante", ha affermato Dmitry Peskov. Allo stesso tempo, commentando le dichiarazioni di Trump, che in precedenza aveva promesso di porre fine al conflitto in Ucraina in un giorno, Peskov ha osservato che "si trattava per molti versi di un modo di dire, e lo stesso presidente Trump ne ha parlato". 

Peskov

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Lagarde a Kiev: "Legami più stretti con Ue base per ricostruire"

"L'esperienza dimostra che legami più stretti con il vicinato europeo possono offrire una solida base per la ricostruzione dell'Ucraina e per la sua rinascita più forte di prima. E mentre le tensioni geopolitiche aumentano e le catene di approvvigionamento globali si frammentano, la necessità di una cooperazione regionale più profonda non è mai stata così evidente": lo ha detto al presidente della Bce Christine Lagarde parlando a Kiev alla conferenza organizzata dalla Banca centrale ucraina e da quella polacca. "La lotta dell'Ucraina oggi ricorda a tutta l'Europa questa potente verità: la nostra sicurezza e prosperità fanno affidamento sull'unità e sull'integrazione con i nostri vicini", ha detto Lagarde. "L'Ucraina si trova in un momento cruciale: deve affrontare le difficoltà della guerra, la sfida della ricostruzione e l'opportunità di un'integrazione regionale più profonda. In un mondo segnato da realtà geopolitiche in evoluzione, un'integrazione di questo tipo rappresenta una via chiara verso la ripresa e una prosperità duratura", ha aggiunto. 

Putin: "Incontrerò Zelensky solo nella fase finale dei negoziati"

Il leader del Cremlino Vladimir Putin si è detto ''pronto a incontrare'' il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ''ma solo nella fase finale dei negoziati, non per stare lì seduti all'infinito, ma per porre fine'' al conflitto. Incontrando la stampa, Putin ha spiegato che ''i nostri team negoziali sono in contatto tra di loro'' e che il capo dei negoziatori russi Vladimir ''Medinsky ha oggi avuto un colloquio con il suo omologo di Kiev''.

Come riporta la Ria Novosti, Putin ha sottolineato che "dobbiamo trovare una soluzione che non solo ponga fine al conflitto attuale, ma crei anche le condizioni affinché situazioni simili non si ripetano più nel corso di un lungo periodo storico".

Kiev: "Nella notte abbattuti 88 droni russi su 104"

Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con 104 droni di vario tipo, inclusi i kamikaze, 88 dei quali sono stati abbattuti o sono stati neutralizzati con sistemi di guerra elettronica dalle difese aeree di Kiev: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina. 

Sybiha: "Da 100 giorni ok a piano di pace Usa, la Russia sceglie la guerra"

''Sono passati esattamente 100 giorni da quando l'Ucraina ha accettato incondizionatamente la proposta di pace degli Stati Uniti di cessare completamente il fuoco, porre fine alle stragi e procedere con un autentico processo di pace. Sono passati esattamente 100 giorni da quando la Russia ha respinto questo primo passo fondamentale verso la pace''. Lo ha scritto su 'X' il ministro degli Esteri ucraino Andrii Sybiha parlando di ''100 giorni di manipolazioni russe e occasioni mancate per porre fine alla guerra. 100 giorni in cui la Russia ha intensificato il terrore contro l'Ucraina invece di porvi fine''.

Sybiha ha sottolineato che ''l'Ucraina rimane impegnata per la pace. Purtroppo, la Russia continua a scegliere la guerra, ignorando gli sforzi degli Stati Uniti per porre fine alle stragi. E' ora di agire ora e costringere la Russia alla pace. Pace attraverso la forza, sanzioni più severe e maggiori capacità per l'Ucraina''.

Putin: "Pronto a incontrare Zelensky, in discussione sua legittimità". VIDEO

Ucraina, ucciso a Madrid Andriy Portnov: era ex consigliere di Viktor Yanukovitch

L'omicidio è avvenuto di fronte all'American School, dove l'ex consigliere ucraino filorusso, 52 anni, aveva accompagnato i figli, nel quartiere residenziale di Pozuelo de Alarcon. Tra il 2010 e il 2014 Portnov, considerato un esponente della nomenklatura particolarmente vicino a Mosca, ha ricoperto il ruolo di vice capo dell'ufficio presidenziale.

Putin: "Riarmo Nato non è una minaccia per la Russia"

In un incontro con le maggiori agenzie di stampa internazionali a San Pietroburgo, il presidente russo Vladimir Putin ha detto di non considerare il riarmo della Nato come una "minaccia per la Russia". Quanto a coloro che dicono che la Russia si prepara ad attaccare la Nato, "non lo credono nemmeno loro", ha aggiunto il capo del Cremlino, citato dall'agenzia Ria Novosti.

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