La Biennale ha ricordato lo stilista, morto oggi all'età di 91 anni. I Carabinieri hanno fermato la barca con Anna Foglietta, che accompagnava l'artista Laika per presentare l'opera We Are Coming in sostegno alla Sumud Flotilla. Bandiera palestinese e opera sono state sequestrate. In Concorso Elisa di Leonardo Di Costanzo e Nühai (Girl) di Shu Qi. Fuori Concorso la serie Il Mostro di Stefano Sollima, Hateshinaki Scarlet (Scarlet) di Mamoru Hosoda e Ferdinando Scianna – Il fotografo dell’ombra di Roberto Andò
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Giovedì 4 settembre all’82esima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (LO SPECIALE– VOTI AI LOOK SUL RED CARPET), la Biennale ha ricordato lo stlista Giorgio Armani, morto oggi all'età di 91 anni: "Il cinema era stato per Giorgio Armani il suo primo amore". I Carabinieri hanno fermato la barca con Anna Foglietta, che accompagnava l'artista Laika per presentare l'opera We Are Coming in sostegno alla Sumud Flotilla. Bandiera palestinese e opera sono state sequestrate.
Scende in campo il quarto dei cinque film italiani in Concorso (TUTTI I 21 FILM IN CONCORSO – TUTTI I FILM ITALIANI), Elisa (TRAILER) di Leonardo Di Costanzo con Barbara Ronchi. Elisa, trentacinque anni, è in carcere da dieci, condannata per avere ucciso la sorella maggiore e averne bruciato il cadavere, senza motivi apparenti. Sostiene di ricordare poco o niente del delitto, come se avesse alzato un velo di silenzio tra sé e il passato. Ma quando decide di incontrare il criminologo Alaoui e partecipare alle sue ricerche, in un dialogo teso e inesorabile i ricordi iniziano a prendere forma, e nel dolore di accettare fino in fondo la sua colpa Elisa intravede, forse, il primo passo di una possibile redenzione.
In Concorso anche Nühai (Girl) di Shu Qi. Una ragazzina trova conforto nell’amicizia con un’altra bambina con un nome simile, che incarna i sogni che lei ha represso. Le sue aspirazioni, però, sono messe alla prova dal passato della madre, che riflette le sue stesse difficoltà e la intrappola in un circolo vizioso di disperazione.
Grande attesa per il debutto Fuori Concorso della nuova serie Netflix Il Mostro (TRAILER) di Stefano Sollima. Otto duplici omicidi. Diciassette anni di terrore. Sempre la stessa arma. Una beretta calibro 22. Una delle più lunghe e complesse indagini italiane sul primo e più brutale serial killer della storia del Paese: il Mostro di Firenze. Questa storia è stata ricostruita sulla base dei procedimenti e delle indagini ancora in corso. In una storia dove i mostri possibili, nel corso del tempo e delle indagini, sono stati molti, il nostro racconto esplora proprio loro, i possibili mostri, dal loro punto di vista. Perché il mostro, alla fine, potrebbe essere chiunque.
Ancora Fuori Concorso c’è Hateshinaki Scarlet (Scarlet) del maestro dell’animazione Mamoru Hosoda. La protagonista di questa potente avventura animata tra le pieghe del tempo è Scarlet, principessa medievale ed esperta spadaccina che intraprende una pericolosa missione per vendicare la morte del padre.
Infine, Fuori Concorso anche Ferdinando Scianna – Il fotografo dell’ombra di Roberto Andò. Mangiatore di vita, Ferdinando Scianna è oggi un signore di oltre ottant’anni, con una mente scattante, piena di storie incredibili. Può persino raccontare di aver fatto delle prove di morte. Entrare nella sua vita vuol dire ripercorrere un’esistenza segnata da incontri con alcuni giganti della cultura del Novecento, intessuta di amicizie e domande sul senso del fotografare, sul significato che può ancora avere produrre delle immagini.
Ieri, mercoledì 3 settembre, il film in Concorso The Voice of Hind Rajab (RECENSIONE) di Kaouther Bena Hania ha ricevuto 24 minuti di applausi, mentre la pellicola Fuori Concorso In the Hand of Dante di Julian Schnabel ha ricevuto un'ovazione di 9 minuti e mezzo.
Segui la diretta della penultima giornata
In Concorso l'ultimo dei cinque film italiani è Un film fatto per bene di Franco Maresco. In gara anche The Sun Rises On Us All di Cai Shangjun e Silent Friend di Ildikó Enyedi. Fuori Concorso L’isola di Andrea di Antonio Capuano (regista vincitore del premio Bianchi del Sngci) con Vinicio Marchioni e Teresa Saponangelo, Hui Jia (Back Home) di Tsai Ming-liang, Francesco De Gregori Nevergreen di Stefano Pistolini, Nino. 18 giorni di Toni D’Angelo sul padre Nino D'Angelo e Piero Pelù. Rumore dentro di Francesco Fei
Mostra del Cinema di Venezia, i film e gli ospiti di oggi in diretta
Vai al contenutoElisa, tra colpa, perdono, delitto, castigo
Con il film presentato in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia 82, Leonardo Di Costanzo affronta il lato oscuro dell’animo umano. Barbara Ronchi guida un cast con Roschdy Zem, Diego Ribon e Valeria Golino in un dramma ispirato al saggio dei criminologi Ceretti e Natali Io volevo ucciderla. Un film che mette in scena la tensione tra colpa e perdono, vittime e carnefici, chiedendo allo spettatore di riconoscere la parte violenta che abita in ognuno di noi. RECENSIONE

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In Concorso il film Elisa con Leonardo Di Costanzo
"La cosa che mi ha interessato era il fatto che questa persona tentava di fare i conti con la sua storia", ha raccontato a Sky TG24 il regista
Totoleone, The Voice of Hind Rajab, Bigelow e Chan-wook
Per tutti i critici, italiani e stranieri, i giochi sarebbero già fatti e a vincere a Venezia 82 sarebbe The Voice of Hind Rajab, un Leone che ruggirebbe contro il governo Netanyahu e che darebbe voce al dolore di Gaza. Una sorta di ipoteca quella della regista tunisina Kaouther Ben Hania, che ha avuto il coraggio di mettere in campo la voce reale e straziante della bambina di Gaza di cinque anni prigioniera per 18 ore in un'auto piena di parenti morti. Per lei nessun lieto fine. In questa edizione dove la realtà ha mostrato di essere più forte della fiction c'è anche lo spettro della guerra atomica evocato in A House of Dynamite da Kathryn Bigelow. Ovvero un razzo supersonico impazzito, e senza nazionalità, diretto verso gli Stati Uniti, e solo 18 minuti, per un presidente nero, per decidere se dare morte all'intero mondo. A pari merito con la Bigelow, almeno per la stampa italiana, ci sono poi: La Grazia di Paolo Sorrentino, film d'amore e dubbio, Duse di Pietro Marcello e Sotto le Nuvole di Gianfranco Rosi che sono ben piazzati anche all'estero. A pari merito con questo quartetto l'inossidabile favola nera di Frankenstein di Guillermo Del Toro, film targato Netflix con un mostro pieno di fascino, cast stellare e soldi a profusione. Vola poi, per stampa internazionale e italiana, il film No Other Choice di Park Chan-wook. Il protagonista, manager quarantenne di una cartiera che ha appena perso il posto dopo due anni di disoccupazione, decide in maniera sbrigativa, ma molto pragmatica di eliminare tutti i possibili concorrenti di un lavoro in cui è in pole position. Sul fronte lavoro, uno dei temi ricorrenti di questa edizione, ben quotato À Pied d'œuvre di Valerie Donzelli. Tratto dal bestseller autobiografico di Franck Courtès, ha come protagonista un fotografo che abbandona tutto per dedicarsi alla sola scrittura. All'inizio se la cava, ma poi scopre la peggiore delle precarietà possibili quando si affida a un sito di ricerca di lavoro in cui la concorrenza, su ogni prestazione richiesta, abbassa sempre più i prezzi e i clienti ti danno poi un voto su prestazione, capacità e simpatia. Per molti è stato colpo di fulmine di questa edizione: François Ozon con il suo L'Étranger (Lo Straniero), capolavoro di Albert Camus con la storia di un antieroe esistenzialista. Girato in bianco e nero, ha la forza di una fotografia, così bella da sembrare compiaciuta, e il sostegno molto forte del testo di Camus come, ad esempio, la frase di chiusura che il protagonista condannato a morte dice al sacerdote che vuole redimerlo: "Siamo tutti colpevoli e tutti condannati a morte"
In Concorso il film Elisa con Barbara Ronchi
"Penso che lei all'inizio non avesse idea di dove sarebbe arrivata", ha raccontato l'attrice
Il mago del Cremlino, tutto sul film con Jude Law nei panni di Putin in Concorso
Russia, primi anni Novanta. L’URSS è crollata. Nel caos di un Paese che cerca di ricostruirsi, Vadim Baranov, un giovane brillante, sta per trovare la propria strada. Prima artista d’avanguardia, poi produttore di reality show, diventa spin doctor di un ex agente del KGB in ascesa: Vladimir Putin. Immerso nel cuore del sistema, Baranov plasma la nuova Russia, confondendo i confini tra verità e menzogna, credenze e manipolazione. Ma c’è una figura che sfugge al suo controllo: Ksenia, donna libera e inafferrabile, che incarna la possibilità di fuga, lontano da questo gioco pericoloso. Quindici anni dopo, ritiratosi nel silenzio e avvolto nel mistero, Baranov accetta di parlare, rivelando i segreti occulti del regime che ha contribuito a costruire. SCOPRI QUI

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Emanuela Fanelli ricorda Giorgio Armani
"Prima di tutto una persona gentile. Un uomo sempre attento agli altri, che si prendeva del tempo per parlare di te, in questo momento di grande ego. E per il resto, un orgoglio italiano nel mondo", ha detto la madrina di Venezia 82 sullo stilista scomparso oggi all'età di 91 anni
Elisa, le ragioni della colpa viste al microscopio
"Chi fa il crimine non pensa mai di aver fatto del male". È una delle frasi chiave del film Elisa di Leonardo Di Costanzo, oggi in Concorso per l'Italia. Un'opera filosofica e psicoanalitica che legge le mille ragioni del colpevole e del delitto, ma anche e soprattutto la rimozione, il non ricordo. È il caso di Elisa (Barbara Ronchi), trentacinquenne in carcere da dieci anni perché condannata per aver ucciso, senza motivi apparenti, la sorella maggiore e poi con grande crudeltà bruciato il cadavere. La donna sostiene di ricordare poco o niente del delitto, come se avesse alzato un velo di silenzio tra sé e il passato, ma quando decide di incontrare nella sua "casa di semilibertà" il criminologo Alaoui (Roschdy Zem) e di partecipare alle sue ricerche, qualcosa si sblocca. Attraverso questi incontri, grazie ai puntuali dialoghi degli sceneggiatori (Di Costanzo, Bruno Oliviero e Valia Santella), i ricordi di Elisa iniziano a prendere forma e per la prima volta la donna intravede il primo passo di una possibile redenzione. Nel film, liberamente ispirato agli studi e alle conversazioni dei criminologi Adolfo Ceretti e Lorenzo Natali confluiti nel saggio Io volevo ucciderla, c'è anche un cameo di Valeria Golino che ha perso una persona cara per bullismo e che ora vive solo grazie all'odio verso i colpevoli. Elisa per certi versi è il sequel di Ariaferma, il precedente film di Leonardo Di Costanzo, seppur con grandi differenze. Se lì erano infatti in gioco i rapporti delle complicate relazioni in carcere, tenendo fuori i crimini commessi dai detenuti, qui invece si scava in un percorso interiore all'interno di un'unica persona alle prese con il suo personalissimo delitto. Se è vero che la coscienza di una persona è davvero brava a farci credere e ricordare solo quello che vuole, anche per una nostra naturale resistenza, non è affatto scontato riuscire poi a rappresentare questa guerra interiore come fa benissimo Barbara Ronchi. E questo con un limite non da poco: dover mostrare un personaggio non empatico, respingente e affatto positivo

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Giorgio Armani e il cinema: da Hollywood ai red carpet, l’eredità di uno stile unico
Dalla scena-guardaroba di American Gigolo ai power suit di The Wolf of Wall Street, Giorgio Armani ha vestito divi e personaggi, tappeti rossi e immaginari. La sua morte (4 settembre 2025) chiude un’epoca in cui Milano e Hollywood hanno dialogato con la stessa lingua: quella dell’eleganza. SCOPRI QUI
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Sophia Loren, con Giorgio perdo un fratello
"Il mondo ha perso un gigante di eleganza, creatività e genialità e io ho perso un fratello. Le lacrime e il dolore non possono rendere giustizia a ciò che la mia famiglia ed io, così come tanti in tutto il mondo, proviamo oggi. Solo forse i ricordi condivisi di risate e del tempo trascorso insieme, e quella luce indelebile nei suoi occhi, potranno un giorno guarire il nostro dolore e colmare il vuoto che la scomparsa di Giorgio ha lasciato. La mia famiglia ed io porgiamo le nostre più sentite condoglianze e preghiere a Roberta, Rosanna e tutta la sua famiglia", ha commentato all'Ansa Sophia Loren in merito alla di morte di Giorgio Armani

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Il doc "Manara" alle Giornate Degli Autori
"L'erotismo è l'elaborazione culturale del sesso, mentre la pornografia è esposizione senza elaborazione del sesso", ha detto il fumettista
Voti ai look sul red carpet, da Alba Parietti a Barbara Ronchi
La nona sfilata serale sul red carpet della Mostra del Cinema di Venezia 2025 è preceduta dall'annuncio della scomparsa di Giorgio Armani, le cui creazioni sono sempre state protagoniste della kermesse. Nel pomeriggio attese le star di Elisa, pellicola italiana In Concorso. In serata, quelle della serie Il Mostro di Stefano Sollima. I migliori momenti moda e i voti alle singole uscite. FOTOGALLERY

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Leonardo Di Costanzo: "Fermiamo il massacro e riconosciamo la Palestina"
"A nome degli autori, degli interpreti e della troupe, nel momento in cui presentiamo il nostro lavoro al festival di Venezia e in questo clima di festa sentiamo il dovere di chiedere ai governi degli Stati europei che si definiscono democratici di intraprendere azioni concrete di pressione e boicottaggio per fermare il massacro e e le deportazioni nella Striscia di Gaza e la colonizzazione progressiva in Cisgiordania", ha detto in un lungo appello ProPal il regista Leonardo Di Costanzo ha aperto la conferenza stampa di Elisa, film in Concorso oggi per l'Italia alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia. "L'orrore ininterrotto a cui assistiamo da 23 mesi a seguito agli attacchi del 7 ottobre supera ogni considerazione politica, diplomatica e di ogni appartenenza etnica o culturale. Voi uomini e donne che ci rappresentate dovete fermare le stragi. La prima azione è riconoscere lo Stato di Palestina ed impedire l'occupazione di Gaza City. Fingere di essere impotenti vi rende complici di quei crimini: non sarà la storia a giudicarci, il presente ci giudica e ci chiede di agire. Per quanto riguarda noi, aderiamo alla missione della Global Sumud Flotilla"

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Il Mostro, la serie tv di Stefano Sollima
"L'idea di raccontare i singoli sospetti ci aiutava a rendere forse di più il contesto storico culturale di quegli anni", ha raccontato il regista della serie Netflix sul Mostro di Firenze
Ferdinando Scianna - Il fotografo dell'ombra di Roberto Andò
"Il film nasce dal desiderio di preservare qualcosa che ho amato, la fotografia di Ferdinando Scianna. È stata per me fondamentale, cioè da ragazzino", ha detto il regista dell'opera Fuori Concorso
Giorgio Armani, il ricordo
Sul red carpet il regista Leonardo Di Costanzo
Tra poco Elisa, il quarto film italiano in Concorso

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Barbara Ronchi, la protagonista di Elisa sul red carpet
È pronta per la proiezione l'attrice del film di Leonardo Di Costanzo, il quarto italiano in Concorso

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Valeria Golino, il red carpet di Elisa
L'attrice, tra i protagonisti del film di Leonardo Di Costanzo oggi in Concorso, è arrivata alla proiezione

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Eleonora Abbagnato splendida sul red carpet
La ballerina ha calcato con la consueta eleganza il red carpet di Elisa, oggi in Concorso a Venezia 82

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Can Yaman e Sara Bluma più affiatati che mai
Mano nella mano, per il film in Concorso Elisa di Leonardo Di Costanzo ci sono anche l'attore e la fidanzata

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Alba Parietti rossa sul red carpet
La conduttrice e attrice è presente alla proiezione del film in Concorso Elisa di Leonardo Di Costanzo

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Emanuela Fanelli in total black sul red carpet
La madrina di Venezia 82 ha incantato i fan con stile e personalità in attesa della proiezione del quarto film italiano in Concorso, Elisa di Leonardo Di Costanzo e con Barbara Ronchi

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Il red carpet di Elisa
Barbara Ronchi, Elisa personaggio inquieto in trasformazione
"Mi hanno colpito le parole della sceneggiatura, ma in fondo non sapevamo esattamente dove ci avrebbe portato questa storia. Il mio personaggio di Elisa sentiva solo il bisogno di parlare di sé come se non lo avesse mai fatto prima da anni. Scopre poi che il senso di colpa da sentimento passivo poteva diventare attivo. Il suo delitto è paradossale, ovvero togliere una vita per averne una per sé", ha detto in conferenza stampa l'attrice Barbara Ronchi, che parla del suo personaggio, che è anche il titolo del film di Leonardo Di Costanzo, ilquarto italiano in corsa a Venezia 82 e da domani in sala. A parlare con lei, assassina senza memoria, è un criminologo, Alaoui (Roschdy Zem), che gentilmente la incalza nella casa di semilibertà dove lei vive. Attraverso questi incontri, grazie ai puntuali dialoghi degli sceneggiatori (Di Costanzo, Bruno Oliviero e Valia Santella), i ricordi di Elisa iniziano a prendere forma e per la prima volta la donna intravede il primo passo di una possibile redenzione. "Mi occupo da un po' di tempo di colpa, ma in questo caso in una dimensione trasformativa, vale a dire considerando questo personaggio soprattutto come un essere umano da recuperare"

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Biennale, il cinema è stato per Giorgio Armani il primo amore
Il Presidente, il Direttore generale, la Responsabile dell'Archivio Storico, il Direttore artistico del Settore Cinema, il cda e la Biennale di Venezia tutta "apprendono con profondo dolore, mentre è in pieno svolgimento l'82esima Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, la scomparsa di Giorgio Armani, genio italiano dell'arte della moda e dello stile, straordinario imprenditore, e lo ricordano con enorme affetto". Come ricorda una nota della Biennale, "come aveva più volte dichiarato, il cinema era stato per Giorgio Armani il suo primo amore, una passione nata fin dall'infanzia e poi mai abbandonata. Anche per questo Giorgio Armani era diventato nel tempo un grande amico e frequentatore della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica, nonché negli ultimi anni suo importante sostenitore. L'82esima Mostra è l'ottava consecutiva con Armani Beauty quale main sponsor e la quinta che vede svolgersi il Premio degli spettatori-Armani Beauty dedicato al Miglior film della sezione Orizzonti Extra, oggi Venezia Spotlight". Nel 1990 venne presentato alla Mostra il documentario su Giorgio Armani Made in Milan, diretto dall'amico Martin Scorsese. Entrambi assistettero quell'anno, nella cerimonia finale in Sala Grande, alla consegna del Leone d'Oro alla carriera a Marcello Mastroianni da parte di Federico Fellini. Quell'anno Scorsese presentava al Lido il suo Goodfellas, con i costumi di Armani. E sempre a Venezia vennero presentati altri film col suo tocco d'arte, quali Strade di fuoco di Walter Hill e Gli intoccabili di Brian De Palma, senza dimenticare American Gigolo di Paul Schrader, Una donna in carriera di Mike Nichols e Il cavaliere oscuro di Christopher Nolan.

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Zaia, il Veneto più volte scenario della visione di Armani
"Con Giorgio Armani scompare un gigante dello stile, un uomo che ha saputo dare forma a un'idea di eleganza diventata linguaggio universale. L'Italia intera lo piange, ma anche il Veneto conserva con lui un legame speciale, fatto di immagini, gesti e attenzioni che resteranno scolpite nella nostra memoria collettiva. Personalmente non posso che abbinarlo all'eleganza, allo stile, ad una sobrietà che nasconde una cultura straordinaria del bello", ha dichiarato presidente del Veneto Luca Zaia, esprimendo in una nota il cordoglio per la scomparsa dello stilista e imprenditore. "Il Veneto è stato più volte scenario della sua visione. Nel 1990 la Mostra del Cinema accolse la prima mondiale di Made in Milan, il documentario firmato da Martin Scorsese a lui dedicato, evento che Armani volle celebrare con una festa memorabile alla Giudecca. Nel 2023 tornò in Laguna con One Night Only Venezia: una sfilata di Haute Couture all'Arsenale, accompagnata da musica e arte, che trasformò una serata in un manifesto di bellezza italiana. In quell'occasione annunciò anche il sostegno alla ricerca scientifica e culturale sulla Laguna e il contributo a Venetian Heritage per la salvaguardia del patrimonio artistico di Ca' d'Oro, segno tangibile della sua vicinanza al nostro territorio. Armani ci lascia lo stile senza tempo che ha cambiato la moda, ma soprattutto l'immagine di un'Italia capace di unire cultura, industria e visione", ha concluso

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Direttore Vanity Fair: Armani nel mondo, un miracolo
"Giorgio Armani era uno spericolato", ha detto ai microfoni di Sky TG24 Simone Marchetti. "È stato lui che ha inventato il rapporto tra il cinema e la moda. L'ha fatto con American Gigolo, quando nessuno ci credeva, tutti gli attori si vestivano con quello che capitava"
Fuori Concorso, Hateshinaki Scarlet (Scarlet) del maestro dell’animazione Mamoru Hosoda
"Ciò che ritengo importante di questo film è che le principesse sono spesso protagoniste di film e anime, ma sono solitamente ritratte come figure bisognose di protezione. Scarlet, d'altra parte, si protegge, combatte per se stessa e non ha bisogno che nessuno lo faccia per lei. E questo, credo, rappresenta un nuovo mondo, una nuova visione da cui dovremmo lasciarci guidare, sia nel nostro presente che nel nostro futuro", ha detto in conferenza stampa il regista
Elisa, Diego Ribon: "Il mio personaggio è padre di una vittima e padre di un carnefice"
Diego Ribon ha parlato del suo personaggio in Elisa, film di Leonardo Di Costanzo in concorso a Venezia 82: “Interpreto il personaggio di un uomo che è insieme padre di una vittima e padre di una carnefice: quest’uomo compie un gesto rivoluzionario, incomprensibile per una società che ritiene giusto ‘sbattere il mostro in galera e buttare via la chiave’. Lui invece intravede per la figlia in carcere una possibilità di futuro. Con Barbara Ronchi e con il resto del cast abbiamo lavorato su concetti come odio, rancore, amore paterno, pietas umana, sempre nel rispetto e nel pudore di chi ha vissuto la tragedia nella vita reale".
Nühai (Girl) di Shu Qi, il red carpet del film in Concorso
Una ragazzina trova conforto nell’amicizia con un’altra bambina con un nome simile, che incarna i sogni che lei ha represso. Le sue aspirazioni, però, sono messe alla prova dal passato della madre, che riflette le sue stesse difficoltà e la intrappola in un circolo vizioso di disperazione. Nella foto, la regista prima della proiezione alla Mostra del Cinema di Venezia

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Elisa, Valeria Golino e il senso di responsabilità
Così Valeria Golino su Elisa, film di Leonardo Di Costanzo in concorso a Venezia 82: “L’aspetto interessante nella costruzione del film è che, nei dialoghi e nelle conversazioni, si è creata una drammaturgia relazionale. I personaggi rispondevano al senso di responsabilità: un aspetto che ha guidato il nostro lavoro di attori".
Roschdy Zem su Elisa: "Un film impegnativo e interessante"
Roschdy Zem ha parlato così del suo ruolo in Elisa di Leonardo di Costanzo: “Questo film è stato impegnativo e interessante perché offre un’altra grammatica, un’altra lettura, a cui forse non siamo abituate e abituati. Io interpreto un criminologo che ha il compito di andare a cercare l’umanità nell’assassina. Perché quell’umanità c’è, esiste: il personaggio di Elisa è una donna normale e, per questo, fa paura. Il grande pubblico giudica, condanna o assolve, ma non considera il percorso. Per questo film, noi tutte e tutti abbiamo dovuto dimenticare ciò che, fin da bambini, ci hanno detto fosse ‘brutto e cattivo’, ciò che conoscevamo come ‘il bene e il male’, separati da una linea netta, e che invece è una faglia sottile e fragile".
La diretta streaming della Masterclass di Cristian Mungiu
La Masterclass di Cristian Mungiu in diretta da Venezia
Elisa, Barbara Ronchi: "Non sapevamo dove ci avrebbe portato questa storia"
In concorso a Venezia oggi c'è anche Elisa di Leonardo Di Costanzo. Così Barbara Ronchi ha parlato del film: “La cosa che mi ha colpito quando abbiamo iniziato le riprese è che avevamo le parole, il libro, la sceneggiatura, ma in fondo non sapevamo esattamente dove ci avrebbe portato questa storia. Quando il personaggio di Elisa inizia il suo percorso con il criminologo interpretato da Roschdy Zem, capisce che il senso di colpa è un sentimento che ti rende comunque protagonista di quello che è successo e va lasciato andare. Quindi Elisa passa da un bisogno narcisistico di parlare a un bisogno di conoscersi, scoprendo che ciò che la spaventa è soprattutto la se stessa fuori dal carcere, il prima e il dopo, la sua natura: lei è Caino e Abele, incarna la sensazione di non sentirsi mai abbastanza. Da quella consapevolezza per lei inizia un percorso trasformativo, e quando abbiamo finito le riprese anche io mi sentivo cambiata, trasformata”.
Il Mostro, Marco Bullitta: "Una storia estremamente delicata"
Così Marco Bullitta a Venezia sulla sua partecipazione alla serie Il Mostro: “È una grande responsabilità lavorare con un grande regista come Stefano Sollima, e anche interpretare un personaggio di una storia così estremamente delicata: si lavora in punta di piedi, facendo un grande lavoro di documentazione. Ho letto tutta la letteratura che riguarda il Mostro, ho lavorato con i consulenti, mi sono informato su ogni dettaglio della cosiddetta ‘pista sarda’ – che poi è quella che percorre questa serie. È stato un mix di impegno e grande pressione, di senso di responsabilità e cautela".
Il Mostro, Valentino Mannias: "Grande opportunità lavorare con Sollima"
Per Valentino Mannias, “è una grande opportunità e un grande privilegio lavorare con un Maestro come Stefano Sollima. Ancor di più, provenendo io dal teatro, apprezzo l’umiltà e l’artigianalità di Stefano sul set. La mia responsabilità nel ritrarre un imputato consiste nel raccontare cercando di sospendere il proprio giudizio morale. Quindi, uscire dall’idea che si stia interpretando un mostro".
Il Mostro, Stefano Sollima: "Non abbiamo seguito il punto di vista degli investigatori"
Stefano Sollima ha presentato i primi 4 episodi de Il Mostro al Venezia 82. “Io e Leonardo Fasoli eravamo piuttosto disorientati all’inizio della ricerca - ha detto -. Il materiale era impressionante. Inoltre, in ogni documento che consultavamo emergeva una sorta di peccato o vizio nell’approccio; si aveva la sensazione che la verità della vicenda venisse piegata ai fini della dimostrazione di una tesi. Per Il Mostro non abbiamo seguito il punto di vista degli investigatori. Sono episodi monografici su ciascuno dei sospettati che raccontano la storia così com’è successa”.
Il Mostro, tra memoria e omicidi: la recensione della serie tv di Stefano Sollima
Quattro episodi per raccontare l’orrore e il mistero del Mostro di Firenze: Stefano Sollima firma una serie che scava tra indagini infinite e sospetti contraddittori, partendo da Barbara Locci e dall’omicidio di Signa del 1968. Ogni puntata segue un diverso sospettato, in un Rashomon seriale che evita il morboso e riparte dalle origini. Presentata fuori concorso alla Mostra di Venezia e in arrivo su Netflix dal 22 ottobre, l’opera riporta al centro anche la “pista sarda”, oggi tornata d’attualità. La recensione di Paolo Nizza
Il Mostro, tra memoria e omicidi . La recensione della serie tv
Vai al contenutoStefano Sollima a Venezia per "Il Mostro"
Stefano Sollima posa per il photocall de "Il Mostro", la sua serie sul mostro di Firenze in anteprima a Venezia 82.

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Il cast della serie Netflix "Il Mostro" a Venezia
Anche il cast de "Il Mostro", serie Netflix di Stefano Sollima, è a Venezia per l'anteprima dei primi 4 episodi. Da sinistra a destra: Valentino Mannias, Francesca Olia, Liliana Bottone, Giacomo Fadda and Antonio Tintis.

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Fermata al Lido la lancia con Foglietta e Laika per Flotilla
I carabinieri hanno fermato al Lido di Venezia, poco prima dell'approdo all'Excelsior, la lancia con Laika e Anna Foglietta che presentavano la nuova opera della street artist, We Are Coming a sostegno della Global Sumud Flotilla. Sulla lancia uno dei ragazzi a bordo mostrava anche una bandiera palestinese. Le forze dell'ordine hanno fatto scendere tutti dalla barca e sequestrato sia l'opera d'arte che la bandiera. "O si sta dalla parte degli oppressi, o si è complici. Anche il silenzio è complicità", dice Laika, che a Barcellona ha dipinto sulle navi della Flotilla in partenza per Gaza la sua sua nuova opera, Sumud: raffigura una donna palestinese che con il dito puntato mostra la rotta, alle sue spalle si apre una scia con i colori della bandiera palestinese. Per Anna Foglietta "l'arte oggi è un'azione pacifica e non violenta di sostegno alla Flotilla". I Centri Sociali del Nord Est intanto hanno annunciato: se la Flotilla verso Gaza "sarà fermata, bloccheremo il porto di Venezia".

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Can Yaman e Sara Bluma arrivano al Lido
Can Yaman e la compagna muscistia Sara Bluma sono arrivati al Lido di Venezia

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Anna Foglietta arriva al Lido con la bandiera della Palestina
Anna Foglietta, attrice e già conduttrice delle cerimonie di apertura e chiusura della 77esima Mostra del Cinema di Venezia, arriva al Lido insieme all'artista Laika sventolando una bandiera della Palestina

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Liliana Bottone a Venezia 82
L'attrice, nel cast de Il Mostro di Stefano Sollima (insieme a Marco Bullitta, Valentino Mannias, Francesca Olia, Giacomo Fadda, Antonio Tintis e Giordano Mannu), posa per il photocall della nuova serie Netflix che punta l'obiettivo su otto duplici omicidi. Diciassette anni di terrore. Sempre la stessa arma. Una beretta calibro 22. Una delle più lunghe e complesse indagini italiane sul primo e più brutale serial killer della storia del Paese: il Mostro di Firenze.

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Roy Chiu, 9m88, Shu Qi e Bai Xiao-Ying posano insieme al photocall di Nühai (Girl)
"Faccio l’attrice da quasi trent’anni. Raccontare storie è sempre stata una mia passione. In diverse occasioni ho anche avuto il privilegio di far parte di giurie di festival cinematografici internazionali. Il processo di valorizzazione di opere di qualità ha alimentato il mio desiderio creativo, spingendomi a scrivere la sceneggiatura di Nühai": le parole della regista in Concorso a Venezia 82

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A Venezia 82: Roy Chiu, 9m88, Shu Qi e Bai Xiao-Ying
Shu Qi al photocall del film in gara "Nǚhái" (Girl)
Shu Qi sorride ai fotografi durante in photocall del film da lei diretto in Concorso a Venezia 82. "Nǚhái" (Girl), racconta la storia di una ragazzina che trova conforto nell’amicizia con un’altra bambina dal nome simile, che incarna i sogni che lei ha represso. Le sue aspirazioni, però, sono messe alla prova dal passato della madre, che riflette le sue stesse difficoltà e la intrappola in un circolo vizioso di disperazione. "Nühai sarà un film artistico e drammatico, e spero che possa avere un impatto positivo sul pubblico".

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L'attrice 9m88 sul film di Nühai (Girl) di Shu Qi
Nel corso della conferenza, 9m88, nel cast del film Nühai (Girl) della regista Shu Qi, racconta di come si sia calata nel ruolo. Ricordando innanzitutto di essere nata nel 1990, quando ancora, in quegli anni, le donne erano dipendenti dai loro partner maschili. "Quando ho incontrato il personaggio che avrei interpretato, ho subito pensato che fosse molto affascinante: è una madre che non conosce se stessa che cerca di prendere coscienza di tutto ciò che le accade intorno".
Giovanni Troilo parla di Life Beyond the Pine Curtain
Il film presentato alla Mostra del Cinema è prodotto da Sky Italia, Sky TG24, Chiarafama e sarà distribuito a livello internazionale da Nexo Studios. INTERVISTA AL REGISTA

Foto di Biennale di Venezia
A Venezia un corto sui caregiver familiari
Da anni, ormai, Luisa ha scelto di mettere in secondo piano le proprie esigenze per seguire come caregiver sua sorella Carla, che convive con un tumore al seno.
Dopo molte insistenze, Luisa convince Carla a passare insieme qualche giorno di relax alle terme: per aiutare la sorella a riprendersi da un periodo di terapie mediche impegnative, ma anche nella speranza di concedersi una momentanea "tregua" nella sua quotidiana attività di assistenza a Carla.
Subito, però la breve vacanza si trasforma in un percorso a ostacoli dove problemi burocratici, tensioni ed incomprensioni mettono alla prova il rapporto tra le due sorelle, fino a un inatteso punto di svolta. Perché c'è una crepa in ogni cosa. Ed è da lì che entra la luce. La luce nella crepa di Anselma Dell'Olio, con la sceneggiatura di Manuela Jael Procaccia, è un cortometraggio liberamente ispirato a una storia vera e nasce dal desiderio di accendere finalmente una luce sul caregiver familiare. Una figura essenziale nel lungo percorso di cura del paziente oncologico, ma che troppo spesso resta invisibile e silenziosa. Presentato in anteprima internazionale nella splendida cornice dell'Hotel Excelsior alla presenza del cast e di Annamaria Mancuso, Presidente Salute Donna ODV e Coordinatrice del Gruppo "La salute: un bene da difendere, un diritto da promuovere", e con interpreti Chiara Caselli, Valeria Milillo, Francesco Foti, Lorenzo Morselli, Alex Di Giorgio e la partecipazione di Anna Villarini, racconta la forza, la dedizione e il supporto insostituibile dei caregiver, un esercito silenzioso di 7 milioni di persone che assistono un familiare malato o non autosufficiente, sperimentando solitudine, disorientamento, stanchezza, impotenza, e che ancora oggi faticano ad avere riconosciuto il loro ruolo. Attraverso la storia di Luisa e Carla, La luce nella crepa vuole restituire ai caregiver voce e dignità, raccontando questo ruolo in tutta la sua umanità, per trasformarlo da presenza laterale a protagonista di una narrazione profonda e autentica
Nühai (Girl), la regista Shu Qi: "Preoccupata della reazione del pubblico"
“Essere qui come regista è molto diverso dall'essere membro della giuria: la pressione è maggiore. Stamattina ero preoccupata di come avrebbe reagito il pubblico al mio film. Spesso mi sento un impostore. Come regista e sceneggiatrice, volevo raccontare la storia del rapporto tra i personaggi. La loro dinamica è ambientata negli anni '90, lo stesso periodo in cui sono cresciuta, un'epoca in cui le persone conducevano uno stile di vita frenetico. Poi il mondo si trasforma in qualcosa di cui ci si prende cura, e i personaggi vivono un cambiamento nelle loro vite, soprattutto le donne", ha detto la regista
Emanuela Fanelli, la madrina di Venezia 82 al Lido
L'attrice è tornata in Laguna per la nona giornata di red carpet e proiezioni

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Dead Man’s Wire: Gus Van Sant tra cronaca, black comedy e tragedia
Alla Mostra del Cinema di Venezia 2025 il regista ha presentato Dead Man’s Wire, ispirato al sequestro di Indianapolis del 1977. Bill Skarsgård è Tony Kiritsis, l’uomo che legò con un “dead man’s wire” la vita di un banchiere al grilletto del suo fucile. Con Colman Domingo, Myha’la e un cameo memorabile di Al Pacino, il film riflette sulla violenza e sull’avidità del capitalismo, tra black comedy e ricostruzione storica, riportando sullo schermo l’America degli anni Settanta e i fantasmi del presente. RECENSIONE
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Foto di Biennale di Venezia
Ferdinando Scianna - Il fotografo dell'ombra, Ferdinando Scianna: "Non biografia, ma sintesi di tante cose"
“Tre mesi e cinquant’anni corrispondono agli anni della mia amicizia con Roberto Andò. Ferdinando Scianna - Il fotografo dell'ombra non è la mia biografia, ma una sintesi di tante cose: delle conversazioni che abbiamo avuto, della nostra amicizia e delle complicità condivise anche con altre persone a noi care, tra cui lo stesso Leonardo Sciascia. È un film dal tratto semplice, di grande padronanza linguistica. Mai superficiale. È come vedersi allo specchio insieme a una persona, Roberto, con cui condivido una consonanza di visioni", ha detto il fotografo
Ferdinando Scianna - Il fotografo dell'ombra, Roberto Andò: "Bisogno di trattenere le persone che amo"
“Non saprei dire perché, ma mi è sempre capitato di fare film su persone che non solo ammiro – come Rosi, Camilleri, Pinter –, ma con cui c’è, o c’è stata, anche una complicità. Io e Ferdinando Scianna ci conosciamo da cinquant’anni e mi piaceva l’idea che le conversazioni che abbiamo avuto in questa lunghissima amicizia fossero disponibili a tutte e tutti. Sentivo il bisogno di ‘trattenere’ le persone che amo", ha detto il regista
Concorso, è iniziata la conferenza stampa di Nühai di Shu Qi
"Faccio l’attrice da quasi trent’anni. Raccontare storie è sempre stata una mia passione. In diverse occasioni ho anche avuto il privilegio di far parte di giurie di festival cinematografici internazionali. Il processo di valorizzazione di opere di qualità ha alimentato il mio desiderio creativo, spingendomi a scrivere la sceneggiatura di Nühai. Sarà un film artistico e drammatico, e spero che possa avere un impatto positivo sul pubblico", si legge nel commento della regista
Com'è andata l'ottava giornata
Roberto Andò su Leonardo Sciascia
"Noi ci siamo conosciuti attraverso Leonardo Sciascia", ha raccontato il regista di Ferdinando Scianna - Il fotografo dell'ombra, oggi Fuori Concorso
Fuori Concorso, la conferenza stampa di Ferdinando Scianna - Il fotografo dell'ombra
"Non posso dire che il film mi ha sorpreso. Mi ha sorpreso perché non mi ha sorpreso", ha detto Ferdinando Scianna, ritratto da Roberto Andò. "Era come guardarsi in uno specchio"

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Al via le conferenze stampa
Abel Ferrara al Lido
Il regista e sceneggiatore statunitense posa alla Mostra del Cinema di Venezia 2025

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Diffusa la prima clip de La Grazia, il film che ha aperto la Mostra del Cinema di Venezia
Nelle immagini il Presidente De Santis chiede correzioni, individua punti deboli e solo attraverso il dubbio potrà valutare se firmare il disegno di legge sull'eutanasia. Il video mostra il dilemma che accompagnerà il protagonista per tutto il film. SCOPRI QUI

Foto di Biennale di Venezia
Madri, padri e figli sul red carpet, dai Favino a Leni Klum
Da Jacob Elordi accompagnato da mamma Melissa, fino alle figlie adolescenti di Pierfrancesco Favino, madri, padri e figli hanno accompagnato sul tappeto rosso i familiari vip. FOTOGALLERY

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Can Yaman, il bacio con la fidanzata Sara Bluma
L'attore turco e la modella sono arrivati al Lido, dove hanno mostrato a tutti il loro grande amore

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A House of Dynamite, Kathryn Bigelow: “Viviamo in un mondo precario”
Civiltà sull’orlo del baratro e sistemi di difesa fuori controllo: la regista due volte premio Oscar presenta in Concorso un film che invita a una riflessione globale
Duse, tutto sul film con Valeria Bruni Tedeschi
Eleonora Duse ha una leggendaria carriera alle spalle che sembra ormai conclusa, ma, nei tempi feroci tra la Grande Guerra e l’ascesa del fascismo, la Divina sente un richiamo più forte di ogni rassegnazione e torna lì dove la sua vita è iniziata: sul palcoscenico. SCOPRI QUI
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Foto di Biennale di Venezia
Il sogno disegnato Manara, il fumettista Milo Manara al Lido per il documentario
Per l’ottantesimo compleanno di Milo Manara, le Giornate degli Autori si uniscono nei festeggiamenti all’artista che ha rivoluzionato l’immaginario del fumetto. Ha sempre dialogato con il cinema, disegnandolo a matita. Il film di Valentina Zanella sarà presentato alle Gallerie dell’Accademia a Venezia, mentre Milo Manara incontrerà il pubblico in un appuntamento imperdibile alla Casa degli Autori

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Holofiction di Michal Kosakowski, recensione del film muto sulla memoria della Shoah
Un’opera monumentale di found footage, che rimonta oltre 3.000 film e serie sulla Shoah. Un viaggio ipnotico e perturbante, senza dialoghi, dove le immagini diventano eco e la musica di Paolo Marzocchi ferita sonora. Il film interroga i limiti della rappresentazione del trauma, citando capolavori come Schindler’s List, La vita è bella e Il pianista, e riflette sul ruolo del cinema nella costruzione della memoria collettiva. RECENSIONE

Foto di Biennale di Venezia
24 minuti di applausi per The Voice of Hind Rajab
Dopo la proiezione del film drammatico della regista tunisina Kaouther Ben Hania, presentato in Concorso mercoledì 3 settembre, il pubblico ha iniziato a gridare “Palestina libera”. L’attore Motaz Malhees ha poi esposto una bandiera palestinese. Anche Joaquin Phoenix e Rooney Mara, che hanno collaborato come produttori esecutivi, hanno assistito all’anteprima, dove il cast ha mostrato una foto della bambina uccisa protagonista della pellicola. SCOPRI QUI

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I look sul red carpet con Valeria Bruni Tedeschi e Jason Momoa
Tutti in nero per il passaggio emozionante dei realizzatori del film in Concorso The Voice of Hind Rajab nella stessa giornata nella quale, al Lido, c'era anche la star di Duse, Valeria Bruni Tedeschi, chic in abito sottoveste tempestato di luce. Tra i protagonisti dell'atteso In the Hand of Dante spicca Jason Momoa,che sorprende il pubblico con sandali dalle fasce rosa. FOTOGALLERY

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Valeria Bruni Tedeschi al Lido
L'attrice del film Duse di Pietro Marcello, presentato in Concorso mercoledì 3 settembre, sorride e saluta i fotografi nella nona giornata della kermesse

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Le conferenze di Venezia 82
The Voice of Hind Rajab, il grido di Gaza alla Mostra del Cinema di Venezia
Presentato in Concorso, il film di Kaouther Ben Hania ricostruisce le ultime ore della bambina intrappolata a Gaza, la voce al telefono che implora aiuto, l’ambulanza che non arriverà mai. Nessuna retorica né pornografia del dolore: solo il pudore della realtà, trasformata in testimonianza universale. La pellicola si impone come uno degli atti civili più radicali e necessari della Mostra, destinato a lasciare il segno nei premi e nella memoria. Ieri, mercoledì 3 settembre, la pellicola ha ricevuto 24 minuti di applausi. RECENSIONE
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Foto di Biennale di Venezia
Elisa di Leonardo Di Costanzo, tutto sul film con Barbara Ronchi in Concorso
Elisa è capace di scandagliare le profondità della mente umana, alternando momenti di empatia e di condanna e ponendo lo spettatore di fronte a una narrazione potente e dolorosa che riflette sulla colpa e sulla possibilità di redenzione. SCOPRI QUI

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Fuori Concorso, Ferdinando Scianna - Il fotografo dell'ombra di Roberto Andò
Infine, Fuori Concorso anche Ferdinando Scianna – Il fotografo dell’ombra di Roberto Andò. Mangiatore di vita, Ferdinando Scianna è oggi un signore di oltre ottant’anni, con una mente scattante, piena di storie incredibili. Può persino raccontare di aver fatto delle prove di morte. Entrare nella sua vita vuol dire ripercorrere un’esistenza segnata da incontri con alcuni giganti della cultura del Novecento, intessuta di amicizie e domande sul senso del fotografare, sul significato che può ancora avere produrre delle immagini

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Fuori Concorso, Hateshinaki Scarlet (Scarlet) del maestro dell'animazione Mamoru Hosoda
Ancora Fuori Concorso c’è Hateshinaki Scarlet (Scarlet) del maestro dell’animazione Mamoru Hosoda. La protagonista di questa potente avventura animata tra le pieghe del tempo è Scarlet, principessa medievale ed esperta spadaccina che intraprende una pericolosa missione per vendicare la morte del padre

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Fuori Concorso, la serie Il Mostro di Stefano Sollima sul Mostro di Firenze
Grande attesa per il debutto Fuori Concorso della nuova serie Netflix Il Mostro (TRAILER) di Stefano Sollima. Otto duplici omicidi. Diciassette anni di terrore. Sempre la stessa arma. Una beretta calibro 22. Una delle più lunghe e complesse indagini italiane sul primo e più brutale serial killer della storia del Paese: il Mostro di Firenze. Questa storia è stata ricostruita sulla base dei procedimenti e delle indagini ancora in corso. In una storia dove i mostri possibili, nel corso del tempo e delle indagini, sono stati molti, il nostro racconto esplora proprio loro, i possibili mostri, dal loro punto di vista. Perché il mostro, alla fine, potrebbe essere chiunque

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Concorso, Nühai (Girl) di Shu Qi tra amicizia e sogni repressi
In Concorso (TUTTI I 21 FILM IN CONCORSO) anche Nühai (Girl) di Shu Qi. Una ragazzina trova conforto nell’amicizia con un’altra bambina con un nome simile, che incarna i sogni che lei ha represso. Le sue aspirazioni, però, sono messe alla prova dal passato della madre, che riflette le sue stesse difficoltà e la intrappola in un circolo vizioso di disperazione

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Al via la nona giornata, in Concorso il quarto film italiano Elisa con Barbara Ronchi
Giovedì 4 settembre all’82esima edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (LO SPECIALE), scende in campo il quarto dei cinque film italiani in Concorso, Elisa di Leonardo Di Costanzo con Barbara Ronchi. Elisa, trentacinque anni, è in carcere da dieci, condannata per avere ucciso la sorella maggiore e averne bruciato il cadavere, senza motivi apparenti. Sostiene di ricordare poco o niente del delitto, come se avesse alzato un velo di silenzio tra sé e il passato. Ma quando decide di incontrare il criminologo Alaoui e partecipare alle sue ricerche, in un dialogo teso e inesorabile i ricordi iniziano a prendere forma, e nel dolore di accettare fino in fondo la sua colpa Elisa intravede, forse, il primo passo di una possibile redenzione

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