Duse, tutto sul film con Valeria Bruni Tedeschi oggi alla Mostra del Cinema di Venezia
Cinema Valeria Bruni Tedeschi in un frame del film "Duse" (dal sito web della Mostra del Cinema di Venezia)Introduzione
Con l’inizio della nuova stagione cinematografica italiana, arriva nelle sale Duse, il nuovo film di Pietro Marcello con Valeria Bruni Tedeschi, pronto a essere presentato oggi, mercoledì 3 settembre 2025, in Concorso alla 82ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia (DIRETTA).
La pellicola sarà poi distribuita nelle sale a partire dal 18 settembre 2025. L’opera promette di offrire uno sguardo intimo e intenso sulla vita di Eleonora Duse, una delle figure più iconiche del teatro italiano, segnando così il ritorno della Divina sul grande schermo.
Scopriamo di seguito tutto quello che bisogna sapere sul film Duse.
Quello che devi sapere
Trama: la forza di una donna tra arte e storia
Il film Duse racconta l’ultimo ritorno sul palcoscenico di Eleonora Duse (interpretata da Valeria Bruni Tedeschi), un’attrice che ha già alle spalle una carriera leggendaria ma che, nei tempi difficili segnati dalla Grande Guerra e dall’ascesa del fascismo, sente un richiamo irresistibile verso ciò che ha sempre rappresentato la sua vita: il teatro. Non si tratta solo del desiderio di recitare; per la Divina, la necessità di riaffermare sé stessa diventa urgente in un mondo in rapida trasformazione, pronto a minacciare tutto ciò che ha conquistato, inclusa l’indipendenza raggiunta con anni di lavoro e dedizione.
Quando Eleonora si trova di fronte a improvvisi problemi finanziari, deve prendere decisioni difficili. La scelta ricade ancora una volta sul teatro, unico spazio in cui può trovare verità e resistenza. Ogni gesto, ogni parola diventa così un atto rivoluzionario, un modo per sfidare il tempo e il disincanto. Ma il prezzo della bellezza contro la brutalità del potere e della Storia è elevato: gli affetti rischiano di dissolversi, la salute si indebolisce, eppure la protagonista affronta il suo ultimo viaggio con la fermezza di chi sa che si può rinunciare alla vita, ma mai alla propria natura.
Il cast: volti noti e nuove presenze
Nel film Duse, accanto a Valeria Bruni Tedeschi ci sono Fanni Wrochna, Noémie Merlant, Fausto Russo Alesi, Edoardo Sorgente, Vincenzo Nemolato, Gaja Masciale, Vincenza Modica, Mimmo Borrelli, Savino Paparella, Vincenzo Pirrotta, Federico Pacifici, Marcello Mazzarella e Noémie Lvovsky. La presenza di un cast così variegato contribuisce a restituire il mondo complesso e affascinante della Divina, rendendo tangibili le emozioni e le sfide che hanno segnato gli ultimi anni della sua vita.
Valeria Bruni Tedeschi ha sottolineato, in una recente intervista, che il film Duse non è un biopic, pur avendo studiato a fondo la figura dell’attrice leggendo numerosi testi per comprenderne temperamento e personalità. Il film, quindi, privilegia l’esplorazione dell’anima della protagonista, concentrandosi su un periodo della sua vita meno raccontato, quello della maturità e del ritorno al teatro.
Un ritratto storico e umano
Il film Duse di Pietro Marcello si distingue per la capacità di intrecciare la vita di Eleonora Duse con il contesto storico in cui si muove. La Grande Guerra, l’ascesa del fascismo e le tensioni politiche del periodo fanno da sfondo alle scelte della diva, condizionandone destino e arte.
“Con la sua arte come unica arma, sfida il tempo e il disincanto, trasformando ogni parola e ogni gesto in un atto rivoluzionario. Ma il prezzo della bellezza contro la brutalità del potere e della Storia è alto, gli affetti sembrano dissolversi e la sua salute si aggrava. Eppure, Eleonora affronterà l’ultimo viaggio dimostrando che si può rinunciare alla vita stessa, ma mai alla propria natura”, si legge nella sinossi ufficiale.
Il regista Pietro Marcello ha spiegato di essere stato attratto dalle contraddizioni che hanno segnato l’esistenza di Eleonora Duse, fatta di grandi successi e altrettanto clamorosi fallimenti, ritenuti elementi fondamentali per comprenderne la complessità. La scelta di raccontare gli ultimi anni della vita dell’attrice è stata guidata dal desiderio di indagare il ruolo dell’artista in tempi di crisi, esplorando il rapporto tra arte, potere e storia.
Le parole del regista Pietro Marcello
Pietro Marcello, che firma la regia del film Duse, sul sito ufficiale della Mostra del Cinema di Venezia (dove il suo film viene presentato oggi, 3 settembre, in concorso) ha così commentato la pellicola e la figura storica a cui essa è dedicata: “Eleonora Duse mi ha colpito per le contraddizioni che ne hanno caratterizzato l’esistenza. Dietro i grandi successi della ‘Divina’ si nascondevano fallimenti altrettanto sensazionali, che sono a mio avviso una delle chiavi di lettura più interessanti. La scelta di concentrarsi sugli ultimi anni della sua vita è venuta naturalmente. Duse affronta il suo bilancio finale: con il suo talento, con il proprio corpo, con la maternità, con D’Annunzio, con la storia d’Italia. Non volevo realizzare un biopic, ma raccontare l’anima di una donna, un’artista, in un’epoca di grandi sconvolgimenti storici, con la possibilità di indagare temi a me cari: da una parte il ruolo dell’artista di fronte a tragedie come la guerra, la povertà e il dolore; dall’altra, le possibili declinazioni del rapporto tra arte e potere”.
Produzione e distribuzione
Il film Duse è frutto di una collaborazione tra diverse case di produzione: Palomar – a Mediawan company (Carlo Degli Esposti, Nicola Serra, Marco Grifoni), Avventurosa (Benedetta Cappon), Rai Cinema, PiperFilm, Ad Vitam Films e Berta Film. La distribuzione italiana è affidata a PiperFilm, mentre The Match Factory si occupa della distribuzione internazionale.
La sceneggiatura è stata curata da Letizia Russo, Guido Silei e Pietro Marcello, con la fotografia di Marco Graziaplena e il montaggio di Fabrizio Federico, Cristiano Travaglioli, Alessio Franco e Luca Carrera. Gaspare De Pascali ha firmato la scenografia, Ursula Patzak i costumi, mentre Marco Messina, Sacha Ricci e Fabrizio Elvetico hanno curato la colonna sonora. Il suono è affidato a Denny De Angelis, Federico Cabula e Alessandro Feletti, mentre gli effetti visivi sono stati realizzati da Arianna Capra.
Il film Duse alla Mostra del Cinema di Venezia
La pellicola Duse ha una durata di 125 minuti, è in lingua italiana e prodotto interamente in Italia. Sarà proiettata in diverse sale nell’ambito del programma della Mostra del Cinema di Venezia 2025, con appuntamenti dedicati sia al pubblico sia agli accreditati della Mostra del Cinema di Venezia.
Per il pubblico, Duse verrà proiettato il 3 settembre alle 18:45 nella Sala Grande e alle 20:00 al PalaBiennale. Per gli accreditati, le proiezioni previste includono il 3 settembre alle 08:30 nella Sala Grande e alle 11:15 nella Sala Darsena, mentre il 4 settembre è programmata una proiezione alle 11:00 al PalaBiennale.
Centenario della morte di Eleonora Duse
L’uscita del film Duse di Pietro Marcello segue il centenario della morte di Eleonora Duse, avvenuta a Pittsburgh il 21 aprile 1924.
Le celebrazioni per l’anniversario hanno rilanciato l’immagine della grande attrice teatrale, simbolo del teatro italiano di fine Ottocento e ammirata da Gabriele D’Annunzio e da pubblico internazionale. La sua eredità artistica resta viva per l’innovazione dei metodi di recitazione, basati su improvvisazione e realismo, capaci di confondere il confine tra finzione e realtà scenica.
Eleonora Duse, storia di un mito
Eleonora Giulia Amalia Duse, nata a Vigevano il 3 ottobre 1858 e morta a Pittsburgh il 21 aprile 1924, è stata una delle figure più leggendarie del teatro moderno, passata alla storia come “la divina”.
Considerata la più grande attrice della sua epoca e tra le più straordinarie di sempre, capace di rivoluzionare i canoni scenici ottocenteschi con un metodo recitativo istintivo, naturale e anticonformista, fu celebrata da critici e colleghi, tra cui Anton Čechov e Stanislavskij, e acclamata in tournée internazionali pur recitando sempre in italiano. Cresciuta in una compagnia teatrale itinerante, debuttò giovanissima e conquistò presto ruoli di rilievo, imponendosi grazie a interpretazioni intense che smascheravano l’ipocrisia della società borghese, affrontando temi come il denaro, la famiglia, il matrimonio e la condizione femminile.
La sua carriera fu segnata da successi memorabili, dall’amicizia con personalità come Sibilla Aleramo e Isadora Duncan al tormentato legame sentimentale e artistico con Gabriele D’Annunzio, di cui portò in scena i drammi contribuendo a consacrarne la fama. Nel 1923 fu la prima donna e italiana a comparire sulla copertina di Time.
Morì durante un’ultima tournée americana, lasciando un’eredità artistica senza pari: ad Asolo, dove volle essere sepolta, il suo ricordo vive nel Museo civico e negli archivi a lei dedicati, mentre la sua immagine di attrice innovatrice e intensamente moderna continua a dominare la storia del teatro.