Il mago del Cremlino, tutto sul film con Jude Law nei panni di Putin in concorso a Venezia
Spettacolo Un frame del film "Il mago del Cremlino", dal sito web della Mostra del Cinema di VeneziaIntroduzione
All’82ma Mostra del Cinema di Venezia (DIRETTA), attualmente in corso, approda Il mago del Cremlino, film diretto dal regista francese Olivier Assayas che porta sul grande schermo il romanzo di Giuliano da Empoli.
In concorso a Venezia, il progetto vede Jude Law nei panni di Vladimir Putin e Paul Dano in quelli di Vadim Baranov, figura centrale della vicenda. Assayas ha voluto chiarire fin da subito che la sua non è una pellicola sull’ascesa di un singolo leader, ma una riflessione più ampia sulla trasformazione della politica contemporanea e sui meccanismi di manipolazione che la attraversano. Si tratta dunque di un’opera che guarda oltre il potere individuale.
Scopriamo di seguito tutto quello che bisogna sapere sul film Il mago del Cremlino, di cui potete guardare il trailer ufficiale nel video in alto, nella clip posta in testa a questo articolo.
Quello che devi sapere
La trama: la Russia dopo il crollo dell’URSS
La storia del film Il mago del Cremlino si apre nei primi anni Novanta, all’indomani della dissoluzione dell’Unione Sovietica. In un Paese travolto dal disordine, Vadim Baranov – un giovane brillante che ha iniziato come artista d’avanguardia per poi reinventarsi produttore di reality show – trova la propria strada diventando lo spin doctor di un ex agente del KGB destinato a un’ascesa inarrestabile: Vladimir Putin. Baranov diventa così il regista occulto della nuova Russia, muovendosi tra strategie di comunicazione, distorsione della realtà e manipolazione delle masse. Tuttavia, un’ombra di fragilità attraversa la sua vita privata: Ksenia, interpretata da Alicia Vikander, donna indipendente e ribelle che rappresenta per lui la possibilità di fuga da un sistema pericoloso. Quindici anni più tardi, ritiratosi nell’isolamento, Baranov rompe il silenzio e decide di raccontare la verità nascosta sul regime che ha contribuito a plasmare.
Jude Law e la sfida di interpretare Putin
Nel film Il mago del Cremlino, nei panni di Putin troviamo Jude Law, che ha raccontato la complessità del ruolo: “Cos’è il potere? Non ho una risposta finale. Credo sia qualcosa di amorfo”. L’attore ha sottolineato la difficoltà di rendere un personaggio che in pubblico lascia trapelare pochissimo: “Come attore ero in conflitto, tra il cercare di rivelare poco e sentire molto”.
Law ha ammesso che la preparazione al ruolo è stata rivelatrice: “Per me è stato tutto una rivelazione perché sapevo bene poco di lui”. La sua interpretazione si concentra sul doppio registro di un leader freddo e impenetrabile, ma al tempo stesso capace di esercitare un controllo assoluto sulle persone intorno a sé.
Il cast e i personaggi
Accanto a Jude Law, il film Il mago del Cremlino vanta un cast di grande livello. Paul Dano interpreta Vadim Baranov, instancabile stratega della comunicazione e figura chiave del potere nascente. Alicia Vikander veste i panni di Ksenia, compagna di Baranov, donna dallo spirito libero che incarna la possibilità di resistere alla logica del dominio. Al loro fianco Tom Sturridge, Will Keen e Jeffrey Wright.
La forza della pellicola non si esaurisce nella recitazione: fotografia di Yorick Le Saux, montaggio di Marion Monnier, scenografia di François-Renaud Labarthe e costumi firmati da Jürgen Doering contribuiscono a costruire un universo visivo coerente con l’atmosfera del racconto.
Produzione e distribuzione
Il progetto di Il mago del Cremlino è stato realizzato da Curiosa Films di Olivier Delbosc, Gaumont guidata da Sidonie Dumas e France 2 Cinéma con Valérie Boyer. La distribuzione internazionale è affidata a Gaumont, con Alexis Cassanet responsabile delle vendite globali.
Tra i tecnici coinvolti si segnalano Nicolas Cantin, Nicolas Moreau, Gwennolé Le Borgne, Sarah Lelu e Olivier Goinard al suono, mentre gli effetti visivi portano la firma di Guillaume Le Gouez e Alain Carsoux.
Un film che racconta il potere
La pellicola Il mago del Cremlino non è soltanto il racconto della scalata di Putin, ma la rappresentazione di un’epoca e del suo linguaggio politico. Come ricorda il regista Assayas, “non è tanto un film politico quanto un film sulla politica”.
Attraverso la parabola di Baranov e la sua disillusione, la pellicola si addentra nei meandri oscuri di un potere che fagocita tutto, lasciando dietro di sé complicità, menzogne e un senso di tragica inevitabilità.
Le parole del regista
Olivier Assayas descrive il suo film, Il mago del Cremlino, come “un film sulla politica e sulla perversità dei suoi metodi”, sottolineando come non si tratti della semplice ricostruzione del potere di Putin. L’opera, spiega, intende mostrare la cortina di fumo dietro cui oggi i leader celano i propri obiettivi, servendosi di strumenti di manipolazione di massa sempre più sofisticati.
Per il regista francese, nato nel 1955, si tratta di una riflessione generazionale: “È un film che parla molto genericamente della trasformazione della politica durante l’arco delle nostre vite, specialmente per la nostra generazione. È ancora più terrificante perché non abbiamo ancora trovato la risposta”. Al centro della narrazione, l’umanità tormentata di Vadim Baranov e la sua relazione con Ksenia, che diventa specchio di un conflitto morale universale.
Putin e la reazione ufficiale
Nonostante l’eco mediatica internazionale riguardante il film Il mago del Cremlino, Vladimir Putin ha dichiarato di non essere a conoscenza del film.
Durante una recente conferenza stampa a Pechino, alla domanda dei giornalisti, ha risposto: “Non ho mai visto questo film. Ne sto persino sentendo parlare per la prima volta. Non posso commentare perché non lo so”.