Berlino, prosegue vertice degli inviati Usa e Zelensky. Oggi anche i leader europei. LIVE

live Mondo
©Ansa

Ieri summit tra il presidente ucraino Witkoff e Kushner. 'Voglio convincerli a sostenere il congelamento della linea del fronte', ha detto l numero uno di Kiev, 'pronto al dialogo' oggi anche con il cancelliere Merz e con gli altr capi europei, tra cui la premier Meloni. Per il Financial Times, l'Ucraina è disposta ad rinunciare alla richiesta di adesione alla Nato, ma chiede in cambio garanzie di sicurezza agli Stati Uniti

in evidenza

Incontro a Berlino tra il presidente ucraino Zelensky e gli inviati americani Witkoff e Kushner. 'Voglio convincerli a sostenere il congelamento della linea del fronte', dice il numero uno di Kiev, 'pronto al dialogo' oggi anche con il cancelliere Merz e con gli altri leader europei, tra cui la premier Meloni. Per il Financial Times, Kiev è disposta ad rinunciare alla richiesta di adesione alla Nato, ma chiede in cambio garanzie di sicurezza agli Stati Uniti. Quanto agli asset congelati, dopo le minacce russe di imminenti ritorsioni, il portavoce della Commissione Ue dice che i 'depositari centrali di titoli, come Euroclear, possono compensare eventuali sequestri in Russia con asset congelati o immobilizzati detenuti nell'Ue'. 

Gli approfondimenti:

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Kallas: "Se Mosca prende il Donbass prende tutto il Paese"

Se la Russia prenderà il Donbass, "sicuramente" procederà a conquistare "l'intera Ucraina" e anche "altre regioni" saranno in pericolo. Lo dice l'Alta Rappresentante Kaja Kallas, a Bruxelles a margine del Consiglio Affari Esteri. 

"Dobbiamo tenere a mente che il motivo per cui i Paesi vogliono entrare nella Nato - afferma - è perché non vogliono che la Russia sia tentata di attaccarli. E' per questo che Svezia e Finlandia sono entrate nella Nato, ed è per questo che gli stati Baltici sono entrati nella Nato, per avere questo ombrello di difesa. Ora, se questo non è in discussione o è fuori questione" per l'Ucraina, "allora dobbiamo vedere quali sono le garanzie di sicurezza che sono disponibili". 

Queste garanzie, prosegue, "non possono essere documenti o promesse. Devono essere truppe vere, reali capacità, in modo che l'Ucraina sia in grado di difendersi. Dobbiamo capire che il Donbass non è l'obiettivo finale di Vladimir Putin. Se lo prende, allora le fortezze verranno abbattute e poi sicuramente procederà con la conquista dell'intera Ucraina. E, se l'Ucraina se ne va, anche altre regioni sono in pericolo. Lo sappiamo dalla storia e dovremmo imparare dalla storia", conclude.

Orban ribadisce: "La confisca degli asset russi è dichiarazione di guerra"

"La posta in gioco è semplice: guerra o pace. Non siamo mai stati così vicini alla fine della guerra tra Russia e Ucraina. L'Europa si trova di fronte a un'enorme opportunità, perché la guerra che noi europei non riusciamo a concludere da quattro anni potrebbe presto essere conclusa dagli americani. Non possiamo fare altro che sostenerli". Lo scrive il primo ministro ungherese, Viktor Orbán, su Facebook in vista del vertice Ue a Bruxelles in programma giovedì. "Ma i segnali non indicano questo - avverte il premier - l'Europa vorrebbe continuare, anzi ampliare la guerra. Vuole continuare sul fronte russo-ucraino ed estenderla sul piano economico, con la confisca dei beni russi congelati. Questo passo equivale a una dichiarazione di guerra aperta, che la Russia non mancherà di vendicare. "Non abbiamo motivo di cambiare la posizione ungherese. Non c'è soluzione alla guerra sul fronte. E se non c'è soluzione sul fronte, allora bisogna fare quello che fa il presidente Trump: negoziare" spiega ancora Orbán, specificando che "l'Ungheria non sostiene quindi la confisca dei beni russi congelati, non invia né denaro né armi all'Ucraina e non partecipa a prestiti dell'Unione Europea che servono agli scopi della guerra". "Allacciate le cinture - conclude - sarà una settimana movimentata!". 

Media Kiev: "Droni ucraini su Mosca, udite forti esplosioni"

Esplosioni sono state segnalate a Mosca e nella sua regione, secondo quanto scrivono i media ucraini, citando vari canali Telegram russi e non, in seguito ad un attacco di droni, che viene segnalato anche dal sindaco della capitale russa, Serghei Sobyanin, anch'egli citato. Secondo quanto riportato, vengono segnalate esplosioni nel distretto moscovita di Istrinsky e nella cittadina di Kashira. Il ministero della Difesa russo ha parlato di 29 droni abbattuti sull'oblast di Mosca.

Lituania: "I leader europei definiscano una data per l'ingresso dell'Ucraina nelll'Ue"

"Per quanto riguarda l'adesione dell'Ucraina all'Ue, dobbiamo procedere entro la fine dell'anno. Se non possiamo aprire i sei cluster già esaminati dalla Commissione europea, dobbiamo stabilire politicamente una data in seno al Consiglio europeo per l'adesione dell'Ucraina all'Ue, e deve essere ancora prima del 2030, altrimenti non diamo all'Ucraina carte credibili nei negoziati in corso". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri lituano, Kęstutis Budrys, al suo arrivo al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. Secondo il ministro, l'adesione di Kiev all'Ue insieme al prestito di riparazione sono "le due carte che l'Europa può e deve fornire all'Ucraina". "Il prestito di riparazione - ha aggiunto - non è la soluzione migliore e più importante, ma l'unica opzione per mobilitare le risorse finanziarie necessarie all'Ucraina e sappiamo quanti miliardi di euro occorrono per la difesa e per la stabilità macrofinanziaria". 

Mosca: "146 droni ucraini sulla Russia durante la notte"

Le forze ucraine hanno lanciato 146 droni sulla Russia durante la scorsa notte, 29 dei quali sulla regione di Mosca, secondo quanto riferito dal ministero della Difesa russo. Il dicastero precisa che 18 velivoli erano diretti sopra la città. Tutti i velivoli senza pilota, aggiunge, sono stati intercettati. L'ente statale per il traffico aereo, Rosaviatsiya, ha detto che restrizioni al traffico aereo sono state imposte negli aeroporti internazionali moscoviti di Domodedovo e Zhukovsky, secondo quanto riferisce la Tass. 

Ue: "L'adesione dell'Ucraina è àncora delle garanzie di sicurezza"

"Il ritmo dei negoziati di pace è accelerato e questo è positivo e sono molto lieta che il processo di adesione dell'Ucraina all'Unione europea svolgerà un ruolo cruciale. Consideriamo l'adesione dell'Ucraina all'Ue come un'àncora politica delle garanzie di sicurezza". Lo ha dichiarato la commissaria Ue all'Allargamento, Marta Kos, arrivando al Consiglio Affari Esteri. "Per poter procedere, dobbiamo proseguire con le riforme e lo stiamo facendo. La scorsa settimana, la Commissione europea ha ricevuto importanti indicazioni dagli Stati membri e possiamo procedere a livello tecnico, nei cluster 1, 2 e 6" dei negoziati di adesione" ha aggiunto la commissaria slovena, ribadendo che "l'unico modo per garantire la pace e la prosperità in Ucraina è proseguire con il processo di adesione". 

Kallas: "La pace non può essere giusta se l'aggressore viene premiato"

"Gli sforzi di pace compiuti dagli Usa sono stati ampiamente accolti, ma è anche chiaro che vogliamo una pace duratura, un cessate il fuoco duraturo e una pace sostenibile. E per una pace sostenibile, non dovrebbe esserci alcun appeasement dell'aggressore. Se l'aggressione viene premiata, ne vedremo di più. Lo abbiamo visto nella storia, e questo è estremamente importante. E deve esserci anche l'obbligo di rispondere dei crimini commessi". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, al suo arrivo al Consiglio Esteri.

Kallas

©Ansa

Ucraina, "spie di Kiev": dieci russi arrestati dall'Fsb

L'Fsb, i servizi segreti della Federazione russa, hanno arrestato dieci persone accusate di attivita' di spionaggio per l'Ucraina. Lo ha riferito la Tass- Le dieci presunte spie sono state fermate in cinque regioni del Paese: Komi, Astrakhan, Vologda, Volgograd e nel Territorio di Krasnodar. Avrebbero commesso sabotaggi e  attentati, come incendi di auto delle forze dell'ordine e sabotaggi delle infrastrutture energetiche e dei trasporti. Durante gli interrogatori, i fermati hanno raccontato di avere ricevuto per i loro servigi e averle trasferite su 'conti sicuri' somme che vanno da 300mila a 1,6 milioni di rubli (da circa 3.200 a circa 17mila euro). 

Mosca, distrutti 130 droni. Due morti a Zaporizhzhia

La contraerea russa ha intercettato e distrutto 130 droni ucraini nelle prime ore di oggi, inclusi almeno 25 sopra l'area di Mosca. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo in un comunicato. Nella regione di Zaporizhzhia, due persone sono morte nei raid di Kiev, ha riferito il governatore della regione Yevgeny Balitsky. I massicci attacchi ucraini sulla capitale hanno spinto le autorità russe a imporre restrizioni temporanee all'attività degli aeroporti di Domodedovo e Zhukovsky. Il traffico aereo è ripreso dopo qualche ora. 

Kallas: "Se Putin ottiene il Donbass cade la fortezza"

"Dobbiamo capire che il Donbass non è l'obiettivo finale di Putin. Se conquista il Donbass, la fortezza cadrà e allora procederanno sicuramente alla conquista dell'intera Ucraina. E, come sapete, se l'Ucraina cade, anche altre regioni saranno in pericolo. Lo sappiamo dalla storia e dovremmo imparare dalla storia". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al Consiglio Esteri. "Se l'ingresso nella Nato è fuori discussione, allora dobbiamo vedere quali sono le garanzie di sicurezza concrete. Non possono essere documenti o promesse. Devono essere truppe reali, capacità reali, in modo che l'Ucraina sia in grado di difendersi". 

Kallas: "Nessuna alternativa alla proposta sull'uso degli asset russi"

"Le altre opzioni non funzionano, già due anni fa ho proposto gli Eurobond per sostenere l'Ucraina ma non c'è l'unanimità". Lo ha detto l'alto rappresentante Ue Kaja Kallas arrivando al Consiglio Esteri. "La proposta sui prestiti può essere approvata a maggioranza qualificata, non pesa sui nostri contribuenti e lancia un messaggio, se si causano tutti questi danni a un altro Paese, si deve pagare per i risarcimenti", ha aggiunto commentando la lettera inviata alla Commissione da 4 Paesi, tra cui l'Italia, sulle necessità di continuare a esplorare soluzioni alternative. Kallas ha sottolineato che ci sono "diverse pressioni". 

Russia-Ucraina, le ragioni storiche di un conflitto antico

La guerra nel Donbass racconta una storia secolare di divisioni tra Oriente e Occidente. Dal Medioevo ai giorni nostri, la regione ha subito invasioni, divisioni culturali e repressioni sovietiche. Il conflitto del 2014 e l’invasione del 2022 mostrano quanto il passato continui a influenzare il presente. Ancora oggi il territorio rappresenta un nodo strategico tra politica e interessi globali.

Russia-Ucraina, le ragioni storiche di un conflitto antico

Russia-Ucraina, le ragioni storiche di un conflitto antico

Vai al contenuto

Guerra in Ucraina, ecco quanto ha speso l’Italia e cosa chiede l’Ue

Si è riacceso il dibattito riguardo agli aiuti militari da inviare a Kiev. Il nostro Paese, dall’inizio della guerra russa, ha dato all’Ucraina in armi un paio di miliardi scarsi: si tratta di 28 euro pro capite di aiuti militari, contro ad esempio i 1.526 euro pro capite della Danimarca. La richiesta dell’Ue per il 2026 è molto più alta e dove trovare i fondi resta un rebus che accomuna tutta l’Europa. Anche di questo si è parlato a Numeri, l’approfondimento di Sky TG24. 

Guerra in Ucraina, ecco quanto ha speso l’Italia e cosa chiede l’Ue

Guerra in Ucraina, ecco quanto ha speso l’Italia e cosa chiede l’Ue

Vai al contenuto

Ucraina, 51% degli italiani non crede alle nuove trattative

Secondo l’ultima rilevazione di YouTrend per Sky TG24, solo il 9% degli intervistati si aspetta un accordo di pace duraturo tra Kiev e Mosca. Il 17% ipotizza una tregua temporanea e il 10% teme un’escalation su scala più ampia. Inoltre, il 38% interromperebbe l’aiuto militare e finanziario, assumendo un atteggiamento neutrale.

Ucraina, 51% degli italiani non crede alle nuove trattative

Ucraina, 51% degli italiani non crede alle nuove trattative

Vai al contenuto

Berlino, Zelensky: "Congelare la linea del fronte"

Incontro a Berlino tra il presidente ucraino Zelensky e gli inviati americani Witkoff e Kushner. 'Voglio convincerli a sostenere il congelamento della linea del fronte', dice il numero uno di Kiev, 'pronto al dialogo' oggi anche con il cancelliere Merz e con gli altri leader europei, tra cui la premier Meloni. Per il Financial Times, Kiev è disposta ad rinunciare alla richiesta di adesione alla Nato, ma chiede in cambio garanzie di sicurezza agli Stati Uniti. Quanto agli asset congelati, dopo le minacce russe di imminenti ritorsioni, il portavoce della Commissione Ue dice che i 'depositari centrali di titoli, come Euroclear, possono compensare eventuali sequestri in Russia con asset congelati o immobilizzati detenuti nell'Ue'.

Witkoff: "Sono stati fatti molti progressi, lunedì nuovo incontro"

"Molti progressi sono stati fatti e ci incontreremo di nuovo domani mattina". E' quanto afferma l'inviato speciale di Donald Trump, Steve Witkoff, in una dichiarazione, pubblicata su X, dopo l'incontro oggi a Berlino con Volodymyr Zelensky. "L'incontro è durato oltre cinque ore" ha detto ancora sottolineando che ci sono state "discussioni approfondite sul piano in 20 punti per la pace, l'agenda economia e molto di più". 

Mondo: I più letti