Dopo che Bruxelles ha dato il via libera al congelamento indeterminato, in Italia si accende il dibattito. Tajani ha sottolineato che il nostro Paese ha approvato la proposta di congelare gli asset russi in Europa, ma sul loro utilizzo per finanziare l'Ucraina nutre "serie perplessità dal punto di vista giuridico". Una posizione ribadita anche da Foti a Sky TG24. "Non siamo in guerra contro la Russia", ha aggiunto Salvini. Parte dell’opposizione, invece, spinge per utilizzarli per aiutare l’Ucraina
In Italia continua il dibattito politico sugli asset russi, dopo che nelle scorse ore Bruxelles ha dato il via libera al congelamento indeterminato: sono 25 i Paesi che hanno votato a favore, mentre Ungheria e Slovacchia hanno detto no. Freddo il sì arrivato da Roma, che - insieme a Belgio, Bulgaria e Malta - ha fatto mettere a verbale il no all'utilizzo dei fondi in vista del Consiglio europeo. Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato che l'Italia ha approvato la proposta di congelare gli asset russi in Europa, ma sul loro utilizzo per finanziare l'Ucraina nutre "serie perplessità". Una posizione ribadita anche dal ministro per gli Affari regionali e il Pnrr Tommaso Foti, intervistato a Sky TG24. Parte dell’opposizione, invece, spinge per utilizzare gli asset russi per aiutare l’Ucraina (GLI AGGIORNAMENTI SULLA GUERRA).
Foti: "Parliamo di blocco degli asset, non del loro utilizzo"
"Attenzione a non creare precedenti, perché di fatto l’articolo 122 del Trattato di funzionamento dell’Unione europea dice altro", ha dichiarato il ministro Foti. Poi ha aggiunto: "Stiamo parlando del blocco degli asset e non dell’utilizzo degli asset. Perché anche sotto questo profilo non possiamo dimenticare che vi sono delle richieste di avere una base giuridica consolidata per poter agire e questa base giuridica consolidata, a oggi, nessuno l’ha prospettata o è riuscito ad argomentarla in modo convincente".
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Tajani: "Serie perplessità sull’utilizzo"
Anche il ministro Tajani ha espresso "serie perplessità dal punto di vista giuridico" sull’utilizzo degli asset russi. "Noi abbiamo approvato la proposta di congelare gli asset russi. Ma questo non è un passaggio automatico sull'utilizzo di questi asset congelati per finanziare l'Ucraina, noi abbiamo serie perplessità dal punto di vista giuridico. Se fosse evitato qualsiasi dubbio giuridico si potrebbero utilizzare anche i beni congelati", ha detto il ministro. "Se poi dovesse esserci una causa da parte russa e dovessimo perdere, sarebbe un danno dall'immagine dell'Italia, dell'Europa. Quindi si deve aiutare l'Ucraina ma noi riteniamo che possano esserci anche altre soluzioni", ha aggiunto. E poi ha ribadito: "Noi siamo assolutamente favorevoli ad aiutare l'Ucraina, però ci sono dei dubbi giuridici. Se fosse evitato qualsiasi dubbio giuridico si potrebbero utilizzare anche i beni congelati. Noi diciamo sì agli aiuti all'Ucraina, ma vediamo che tipo di aiuti dare, cioè se utilizzando i beni congelati oppure trovare una soluzione differente".
Salvini: "Non siamo in guerra contro la Russia"
A margine di un evento a Milano, sul via libera dell'Europa al congelamento indeterminato degli asset russi è intervenuto anche Matteo Salvini. "Personalmente lo ritengo un azzardo e un'imprudenza e bene ha fatto il governo italiano a mettere i puntini sulle i, perché appunto siamo in un libero mercato, non siamo in guerra contro la Russia", ha detto il vicepremier. "Confiscare beni, soldi e negozi ha come controindicazione che i russi faranno altrettanto. Io ricordo che noi abbiamo 314 aziende italiane in Russia che fanno fatturato e che danno lavoro, quindi mi sembra che a Bruxelles qualcuno stia scherzando col fuoco", ha aggiunto. Poi dalla festa provinciale della Lega milanese ha aggiunto: "Dicono che Salvini prende ordini da Putin... non penso che Putin abbia il mio numero di telefonino e la sera chiamo mia figlia e mio figlio, non il Cremlino. Non occorre essere filo putiniano per dire che se in 4 anni sanzioni e armi non hanno interrotto la guerra, forse devi cambiare qualcosa, senno' tra quattro anni siamo ancora qua".
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Le opposizioni
Di parere opposto diversi esponenti delle opposizioni. "Sugli asset russi l'Italia resta fredda: tanti distinguo, zero coraggio. Un'altra prova che il sostegno di Meloni all'Ucraina è più retorico che reale. L'ambiguità elevata a linea di governo. E intanto Kyiv, sotto le bombe, aspetta", ha scritto su X il senatore Ivan Scalfarotto, responsabile esteri di Italia Viva. Ettore Rosato, vicesegretario di Azione, ospite a Sky TG24 ha dichiarato: "Gli asset russi vanno utilizzati per la guerra in Ucraina, per il rinforzo e il reintegro dei danni che sta subendo, anche se capisco le prudenze dal punto di vista giuridico. È importante che l'Unione europea abbia assunto la decisione, intanto, di congelarli perché è evidente che in un accordo di pace anche la questione delle risorse finanziarie farà parte delle trattative". Poi Rosato ha aggiunto: "L'Europa abbia la capacità di dialogare con la schiena dritta e una voce sola. Per farlo ci devono essere meccanismi che non consentano all'Orban di turno di dire no agli invii di armi, no ai finanziamenti, no all'utilizzo dei beni russi. Superare il diritto di veto ha questa ragione e questa motivazione". Della questione ha parlato anche Benedetto Della Vedova, deputato di +Europa. "La decisione dell'Italia di approvare la proposta di regolamento del Consiglio sul congelamento a oltranza dei beni russi in una cornice di legalità internazionale, fornendo così le garanzie finanziarie necessarie nella remota eventualità che un contenzioso possa andare a vantaggio della Russia, tuttavia accompagnata dalla richiesta - in compagnia di Belgio, Bulgaria e Malta - di mettere a verbale una serie di caveat solo per distinguersi perché nulla aggiungono, è grave e sbagliata. E di nuovo crea una frattura politica tra il nostro Paese e gli altri principali partner", ha detto. E ha aggiunto: "Meloni al dunque ha scelto Salvini, da sempre ostile alla proposta e anche su questo sulla linea di Putin, e sconfessato Tajani che si era espresso ripetutamente a favore dell'utilizzo degli asset finanziari russi congelati una volta individuata una solida base legale. Anche se ancora non formalmente, l'Italia finisce di fatto sulle posizioni di Orban e Fico".