Beppe Grillo torna sul suo Blog: “Paese abituato a tutto, politici zombie tra Palazzi”
Politica“Ho parlato tanto, ho urlato, riso e insistito. Ma poi sono rimasto in silenzio perché arriva un punto in cui le parole rischiano di diventare parte del rumore”: le parole dell'ex Garante del Movimento 5 Stelle non sono solo una polemica politica ma anche una riflessione più ampia. "Vedo un Paese che si è abituato a tutto, all’ingiustizia che diventa una procedura, al dolore che diventa una pratica amministrativa", scrive il comico
“Il mio tempo non è ancora venuto, io sono postumo”. Si intitola così il post con il quale Beppe Grillo torna a scrivere sul suo Blog nel giorno nel quale, tradizionalmente, pubblicava il suo “discorso di Capodanno” a contrasto con quello del Presidente della Repubblica. Questa volta, però, più che una polemica contro gli alti vertici italiani, il comico ex Garante del Movimento 5 Stelle si è lasciato andare a una riflessione più ampia. “In questo momento dell’anno - esordisce Grillo - tutti fanno finta di tirare una riga, una riga immaginaria come quelle che si tracciano sulla sabbia con un dito, sapendo benissimo che basta un’onda per cancellarla. Io questa riga non la vedo, vedo invece un accumulo di parole sprecate, usate come coriandoli, e di responsabilità lasciate cadere per terra come scontrini vecchi. Vedo un Paese che si è abituato a tutto, all’ingiustizia che diventa una procedura, al dolore che diventa una pratica amministrativa e al silenzio che viene scambiato per equilibrio”.
Grillo e la "percezione di sé stesso"
“Ho parlato tanto, ho urlato, riso e insistito. Ho detto cose scomode quando era sconveniente dirle e cose impopolari quando forse conveniva starsene zitti, ma poi sono rimasto in silenzio perché arriva un punto in cui le parole rischiano di diventare parte del rumore”. Nelle parole di Beppe Grillo sul suo Blog non c’è solo polemica politica ma, soprattutto, riflessione sul mondo e su sé stesso. “Mi sento in uno stato in cui non esiste noia, tristezza, né dolore fisico e morale. Un bozzolo dalle dimensioni infinite. La mia immagine si rispecchia e posso vederla senza sapere dove ho gli occhi. Sembra un sogno ma dare ai sogni il loro giusto posto sarà la sfida degli anni a venire. Sono gestito da 'i ritorni accelerati' in continua evoluzione chimica biologica tecnologica, ma nessuno potrà mai sostituire la mia coscienza, la percezione di me stesso”.
Politici “zombie”
L’affondo finale è contro i politici, che, dice Grillo, cambiano opinioni in base al vento ma alla fine restano sempre gli stessi. “La politica - scrive - continua a recitare, cambiano le sigle, i simboli, gli accordi, e le facce sono sempre le stesse, che come zombie si trascinano con la scorta tra i palazzi. A fine anno si chiede fiducia all’anno che sta arrivando, ma l’anno nuovo non merita per forza fiducia automatica, la fiducia richiede attenzione, occhi ben spalancati e memoria, perché dimenticare resta il modo più semplice per ripetere sempre gli stessi errori. Il mio tempo non è ancora venuto, io sono postumo. Resto qui, a guardare e a pensare… In silenzio, perchè è la forma più elevata di presenza”.