Ucraina, Mosca: “No a truppe Nato a Kiev. No a tregua di Natale, puntiamo alla pace”. LIVE

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Da Mosca è arrivato il "no" alla "presenza di truppe Nato sul territorio ucraino". "Nessuna concessione sui territori", hanno ribadito dal Cremlino. "Vogliamo la pace, non una tregua", ha detto il  portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Mentre i leader Ue, riuniti a Berlino, hanno confermato "l'impegno con gli Usa Stati Uniti a sostenere Kiev" e la volontà di "costituire una forza multinazionale a guida europea". Il 90% delle questioni tra Mosca e Kiev è stato risolto, hanno riferito alti dirigenti Usa

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Da Mosca è arrivato il "no" alla "presenza di truppe Nato sul territorio ucraino". "Nessuna concessione sui territori", hanno ribadito dal Cremlino. Mosca respinge inoltre le richieste di una tregua natalizia in Ucraina.  "Vogliamo la pace, non vogliamo una tregua per concedere una pausa  all'Ucraina per prepararsi a continuare la guerra", ha detto il  portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Siamo nel mezzo dei negoziati di pace più intensi e mirati dall'inizio di questa guerra", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky  intervenendo al Parlamento olandese, tornando a chiedere "forte sostegno  politico" a Kiev.

Dopo due giorni di intensi colloqui a Berlino, americani e ucraini si sono riallineati, e la chance di una tregua a questo punto è "reale". Anzi, "non è mai stata così grande come adesso", secondo Friedrich Merz, che vorrebbe un cessate il fuoco prima di Natale e ha fatto un appello a quel che "resta della decenza umana" di Vladimir Putin, affinché fermi le bombe sui civili. Volodymyr Zelensky non lo ha contraddetto: "Non è stato facile, ma gli incontri sono stati molto produttivi", è stato il suo commento. I progressi sulle garanzie di sicurezza per Kiev sono riconosciuti da tutti, mentre resta chiaramente aperta la questione territoriale, e in particolare il nodo del Donbass: "le posizioni sono differenti", ha detto l'ucraino senza giri di parole.

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Portavoce russa: "Indiscutibili le parole di Salvini"

Quelle del vicepremier italiano Matteo Salvini su una possibile guerra  con la Russia sono parole "indiscutibili", ha affermato la portavoce del  ministero degli Esteri russo Maria Zakharova."Il vice primo ministro  italiano Matteo Salvini: 'Se Hitler e Napoleone non sono riusciti a  mettere in ginocchio Mosca con le loro campagne in Russia, è improbabile  che Kaya Kallas, Macron, Starmer e Merz abbiano successo'. Il paragone è  esatto, la conclusione è indiscutibile", scrive Zakharova sul suo  canale Telegram. La portavoce del ministero degli Esteri russo si riferiva a due interventi in tv del 9 dicembre e del 15 dicembre su Rete 4 del vicepremier. "Io non tolgo soldi alla sanità italiana per fare andare avanti una guerra che è persa. Questa è la realtà", aveva detto tra l'altro lo scorso 9 dicembre ricordando che "c'è un piano proposto dal presidente Trump". "Lasciamo che si confrontino loro", aveva aggiunto. "L'impressione è che qualcuno in Europa, per salvare il suo posto e la sua poltrona, non abbia interesse a fare una pace concreta. Qualcuno continua a dire dalle parti di Bruxelles 'Vinceremo, vinceremo'. Ma non ci sono riusciti Napoleone e Hitler a mettere in ginocchio la Russia. Quindi io ritengo che prima ci si siede al tavolo e si trova un accordo meglio è per tutti". Quest'ultimo concetto il vicepremier lo ha ribadito anche ieri riaffermando: "Se non ci sono riusciti Hitler e Napoleone a mettere in ginocchio Mosca, difficilmente ci riusciranno Kallas e Macron con Starmer e Merz".

Fontana: "Critiche Salvini Ue-armi? Finora sempre unità c.destra"

Le critiche di Salvini all'Ue e la linea della Lega sul nuovo decreto armi per l'Ucraina? "Non mi permetto parlare per Salvini ma osservo che l'unita' della maggioranza nelle aule parlamentari c'e' sempre stata finora, sia sui decreti armi che sulle questioni europee. Ci sono distinguo ma poi pero' le coalizioni cercano la sintesi, e sono poi gli atti che vengono votati e che sono vincolanti che fanno la differenza ed e' li' che si possono osservare se ci sono dei cambi di linea e strategia e anche delle modifiche", bisogna comunque "andare con i piedi di piombo perche' questo e' un momento delicato e la prudenza e' d'obbligo". Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana nel tradizionale scambio di auguri di Natale con la stampa parlamentare.

Mosca: "Non abbiamo visto proposta dei leader europei su forza multinazionale"

La Russia "non ha visto" la proposta dei leader europei emersa dalla  riunione di ieri a Berlino sulla creazione di una forza multinazionale  per garantire la pace in Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino  Dmitry Peskov: "Al momento abbiamo visto notizie di stampa, ma non  risponderemo, non abbiamo visto ancora alcun testo. La nostra posizione è  ben nota, coerente e trasparente ed è chiara agli americani. E in  generale è chiara anche agli ucraini".

Fontana: "Critiche Usa perchè Ue si prenda più responsabilità"

"Riguardo alle critiche fatte all'Unione Europea dagli Usa, ritengo siano critiche politiche ma non credo che questo significhi che qualcuno voglia distruggere l'Unione Europea. Io credo sia un modo, se volete anche abbastanza poco diplomatico, per cercare di fare in modo che l'Europa si prenda delle responsabilita' piu' ampie rispetto a quelle che ha avuto negli ultimi anni. Responsabilita' che in parte i leader europei hanno tentato di garantire con l'incremento - addirittura secondo me li' siamo andati oltre le aspettative che avevano gli Stati Uniti, pero' e' una mia opinione personale - del 5% della spesa militare. Secondo me in questo momento gli Stati Uniti, avendo una competizione con la Cina molto importante da affrontare, chiedono che l'Europa si prenda maggiori responsabilita' rispetto a quelle che hanno avuto negli ultimi anni". Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana, durante il tradizionale scambio di auguri di Natale con la stampa parlamentare.

Ucraina, risoluzione Azione: seguire linea indicata Mattarella

La risoluzione che Azione domani presentera' alla Camera e al Senato, nella discussione sulle comunicazioni del presidente del Consiglio in vista del prossimo Consiglio europeo "richiama testualmente, al primo punto degli impegni, le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica, Sergio Matterella, pochi giorni fa, nella cerimonia dello scambio degli auguri di fine anno con il Corpo Diplomatico al Quirinale, e chiede che 'le istituzioni dell'Unione e degli stati membri rimangano saldamente al fianco dell'Ucraina e del suo popolo, con l'obiettivo di una pace equa, giusta, duratura, rispettosa del diritto internazionale e dell'indipendenza, della sovranita', dell'integrita' territoriale, della sicurezza ucraine'". La risoluzione chiede inoltre, si apprende ancora, "di sostenere l'iniziativa dei Paesi europei piu' impegnati a mediare tra l'Ucraina e gli Stati Uniti perche' i termini del possibile accordo di pace non siano un semplice sigillo diplomatico alle pretese della Federazione Russa", di "garantire il costante sostegno economico e militare dell'Ucraina e a tal fine a sostenere l'utilizzo della leva finanziaria rappresentata degli asset sovrani russi, come proposto dalla Commissione europea", e "di sostenere la rapida e positiva conclusione del processo di adesione dell'Ucraina all'Ue", nonche' "di rispondere alla guerra ibrida da parte della Federazione Russa, relativa al sistema informativo, ai processi elettorali e al funzionamento delle istituzioni democratiche, nonche' alla compromissione dei servizi d'interesse pubblico e delle infrastrutture critiche, attraverso un vero e proprio scudo democratico per l'Europa, quale quello proposto dalla Commissione Ue".

Fontana: "Un po' più fiducioso in una pace a breve"

"Sono un po' più fiducioso che si possa arrivare ad una pace a breve perché vedo una serie di interessi che stanno andando tutte nelle stessa direzione". Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana durante l'incontro di auguri con la stampa parlamentare.

Cremlino: "Nessuna tregua di Natale, puntiamo ad accordo di pace"

Mosca respinge le richieste di una tregua natalizia in Ucraina. "Vogliamo la pace, non vogliamo una tregua per concedere una pausa all'Ucraina per prepararsi a continuare la guerra", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Ora la questione è se stiamo per raggiungere, come dice il presidente Trump, un accordo o no", ha aggiunto Peskov. Ma se gli ucraini, anziché a un'intesa di pace, puntano a "decisioni momentanee e non praticabili, allora difficilmente siamo pronti a partecipare a questo", ha concluso il portavoce di Vladimir Putin, citato dall'agenzia Interfax.

Zelensky: "Avanti con la Moldavia verso l'adesione all'Ue"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato la presidente della Moldavia Maia Sandu a margine della conferenza del Consiglio d'Europa a L'Aja che sancirà la nascita della commissione per i risarcimenti dei danni di guerra all'Ucraina.     "Ho informato la presidente dei nostri sforzi per la pace, la sicurezza e la ricostruzione dell'Ucraina dopo la fine della guerra. Dobbiamo continuare a esercitare pressioni sulla Russia e contrastare ogni possibile manifestazione di minaccia russa"; ha riferito Zelensky su X, sottolineando che "un tema importante è anche il nostro percorso comune verso l'adesione all'Ue".     "Ulteriori progressi" da parte di Kiev e Chisinau "devono essere simultanei e strettamente coordinati", ha evidenziato.

Crosetto: "Alleanza atlantica resterà la colonna portante della nostra sicurezza"

"L'Alleanza atlantica rimane, rimarrà, una colonna portante alla nostra sicurezza, se non altro perché l'unica deterrenza di cui disponiamo è quella americana. La deterrenza esiste quando è sottomarina, aerea e terrestre e gli unici che ne dispongono sono oggi gli americani tra i nostri alleati". Lo afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso del suo intervento alla XVIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori in corso alla Farnesina.     Per il ministro l'Europa deve a "muoversi su binari paralleli e complementari". "Il primo è evidente, conservare il legame strategico con gli Stati Uniti e farlo ovunque i nostri interessi siano allineati con i loro". Secondo Crosetto se oggi "la Nato vuole rimanere lo strumento centrale della sicurezza dell'Atlantico, deve trasformarsi in radice. Deve puntare verso un'alleanza capace di garantire pace e sicurezza su una scala più ampia. Non possiamo permetterci di rimanere vincolati a un multilateralismo che non regge più la pressione della storia dei popoli e della globalizzazione", ha aggiunto.

Fontana: "Con il 5% di spese militari siamo andati oltre le aspettative Usa"

All'Ue vengono mosse "critiche politiche, ma non vuol dire che qualcuno vuole distruggere l'Ue". "Gli Usa chiedono all'Europa che si prenda maggiori responsabilità", anche se "con l'incremento al 5% della spesa militare secondo me siamo andati oltre le aspettative" statunitensi. Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana.

Fontana: "Modi discutibili Usa ma non abbandoneranno l'Europa"

"L'alleanza Usa-Ue e' strategica" e "credo che gli Usa non abbandoneranno l'Europa, forse ci sara' una diminuzione dell'impegno nella Nato. L'alleanza con Usa anche dopo Trump rimarra', al di la' di quello che possiamo immaginare, c'e' sicuramente la volonta' degli Usa di impegnarsi di piu' in altri settori a livello globale, ad esempio con la Cina", ma "al di la' dei modi discutibili su come viene trattata l'Ue non credo ci sia la volonta' di distruggere il disegno europeo". Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana nel tradizionale scambio di auguri di Natale con la stampa parlamentare.

Difesa, Crosetto: pervasività minacce oggi "senza precedenti"

La realta' che abbiamo davanti "sta mutando profondamente, strutturalmente a una velocita' che supera anche la nostra capacita' tradizionale di adattamento ai mutamenti storici ed epocali. Viviamo dentro una pervasivita' di minacce esterne che non ha precedenti nella storia recente, almeno da 70 anni a questa parte". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo alla Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori alla Farnesina. "Alle crisi internazionali", ha sottolineato il ministro, "si sommano i conflitti convenzionali che si trascinano, guerre ibride che si insinuano negli interstizi delle nostre vulnerabilita', pressioni economiche, tecnologiche, energetiche e demografiche, guerre vere e conclamate e fuori da ogni logica del diritto internazionale". "Non sono fenomeni isolati, ma un unico processo interdipendente", ha spiegato Crosetto, "dove le grandi potenze ridefiniscono priorita' e aree di influenza".

Zelensky: "Dall'Ue serve una decisione forte sugli asset russi"

Le risorse provenienti dagli asset russi congelati "possono e devono essere utilizzate appieno per la difesa" dell'Ucraina "dall'aggressione della Russia: è necessaria una decisione forte" da parte dell'Europa. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, davanti al Parlamento olandese, esortando i Paesi Bassi "a sostenere" il prestito di riparazione dell'Ue con l'uso dei beni russi congelati che sarà sul tavolo del Consiglio europeo di giovedì.

Sanchez si unisce a dichiarazione per forza multinazionale in Ucraina

Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, si è unito alla dichiarazione sottoscritta da leader europei e degli Usa lunedì a Berlino che contiene, fra l'altro, l'impegno a una "forza multinazionale ucraina" a guida europea, composta dai "contributi delle nazioni nell'ambito della coalizione dei Volenterosi e sostenuta dagli Stati Uniti", nel caso di un cessate il fuoco con la Russia. Lo segnalano fonti governative riprese dall'agenzia Efe, nel ribadire la necessità di una pace giusta e duratura che preservi la sovranità ucraina e la sicurezza europea.    La dichiarazione, sottoscritta dai leader di una decina di Paesi, fra cui Germania, Italia, Regno Unito, Polonia, Svezia, Norvegia, Paesi Bassi e Polonia, dai presidenti di Francia e Finlandia e dai presidenti della Commissione e del Consiglio europei, evidenzia "i passi avanti significativi" negli sforzi per la pace in Ucraina. E conferma l'impegno a "fornire un supporto continuo e significativo all'Ucraina per rafforzare le sue forze armate, che dovrebbero rimanere al livello di 800.000 effettivi in tempo di pace" e a una "forza multinazionale in Ucraina", nonché "un meccanismo di monitoraggio e verifica del cessate il fuoco, guidato dagli Stati Uniti con la partecipazione internazionale per fornire un allarme tempestivo di qualsiasi futuro attacco".

Budapest frena sull'allargamento: "No all'Ucraina nell'Ue"

L'Ungheria non sostiene le conclusioni sull'allargamento che dovrebbero essere adottate oggi nel corso della riunione a Bruxelles dei ministri degli Affari europei. "Abbiamo sul tavolo una bozza di conclusioni del Consiglio che al momento è sostenuta solo da 26. È l'Ungheria al momento a non sostenere" il documento, ha dichiarato a nome della presidenza di turno del Consiglio Ue Marie Bjerre, ministra danese degli Affari europei.    "Il motivo per cui Budapest non sostiene" le conclusioni "è perché vogliamo anche una formulazione forte sull'Ucraina, che sia giusta ed equa" ha spiegato la ministra che ha nuovamente lanciato un appello all'Ungheria affinché sostenga il testo. Bjerre ha ricordato "il forte sostegno all'Ucraina" mostrato durante la riunione informale dei ministri degli Affari Europei tenutasi la settimana scorsa a Leopoli, in Ucraina. "Kiev sta mantenendo i suoi impegni", ha sottolineato la ministra, aggiungendo che il percorso di adesione di Kiev all'Ue "non è fermo, ma è in pieno svolgimento: sta funzionando a livello pratico, è solo formalmente" che i cluster negoziali "non sono stati aperti".

Zelensky: "Pace duratura soltanto se Mosca accetta che ci sono regole"

"Non basta costringere la Russia a un accordo. Non basta farla smettere di uccidere. Dobbiamo far accettare alla Russia che nel mondo ci sono delle regole e che non può ingannare tutti. Questa è la strada per una pace duratura". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, davanti al Parlamento olandese.    Zelensky ha puntato il dito contro le pretese di Mosca di "rinunciare a parti del nostro territorio che non sono nemmeno riusciti a conquistare" o di accettare "i limiti al nostro diritto di unirci all'Alleanza e alla nostra sovranità".

Crosetto: "Trump non è il terremoto, è il sismografo"

"L'Europa e il suo futuro non sono al centro della strategia di Washington". Lo ha detto  il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso del suo intervento alla XVIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori in corso alla Farnesina.    "La nuova strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti" rappresenta "un documento che fotografa come Washington stia ridisegnando - ha aggiunto - che il proprio ruolo nel del mondo e soprattutto quelle aspettative nutre oggi nei confronti degli alleati, compresi quelli della Nato. Gli Stati Uniti hanno deciso di concentrarsi in una competizione durissima, strutturale, egemonica con la Cina. Ogni scelta statunitense va secondo me letta dentro questa cornice: preservare il primato americano con un approccio pragmatico orientato al risultato. Io dico sempre che Trump non è il terremoto, è il sismografo. C'è solo da prenderne atto e da decidere come reagire. L'Europa deve assumersi le sue responsabilità. Il messaggio americano è chiarissimo: le garanzie difesa non sono più automatiche. Non siamo davanti a una vera e definitiva crisi dell'Alleanza ma davanti a una ridefinizione delle responsabilità".

Ucraina: oggi creazione fondo per risarcimenti danni di guerra

Si riuniscono oggi all'Aja i vertici dell'Ue chiamati ad approvare l'istituzione di un organismo internazionale incaricato di stabilire i risarcimenti da versare all'Ucraina per l'invasione russa. La "Commissione internazionale per i risarcimenti all'Ucraina" valutera' e decidera' sulle richieste, compresi gli importi da pagare, basandosi sull'attuale "registro dei danni", che ha ricevuto circa 80.000 domande da parte di individui e organizzazioni. Si prevede che l'istituzione di questo organismo venga approvata in un vertice di alto livello all'Aia, al quale parteciperanno il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l'Alto rappresentante dell'Unione europea Kaja Kallas. Il nuovo organismo avra' sede nella capitale olandese e il meccanismo di risarcimento sara' coordinato dal Consiglio d'Europa, che ha sede a Strasburgo. Il terzo passo sara' la creazione di un fondo di compensazione, ma il funzionamento di questa parte cruciale del processo non e' ancora stato chiarito, in particolare per quanto riguarda il potenziale utilizzo dei beni russi congelati. Un piano europeo per utilizzare questi beni e' sostenuto da molti Stati membri dell'Ue, tra cui la Germania, ma incontra una forte opposizione da parte del Belgio. Si prevede che i leader Ue prendano una decisione in occasione del vertice che iniziera' domani. Il Belgio ospita l'agenzia internazionale di deposito a garanzia Euroclear, che detiene la maggior parte dei beni russi, e teme le ripercussioni legali di qualsiasi potenziale utilizzo. Ieri i leader europei hanno proposto la creazione di una "forza multinazionale" guidata dall'Europa e sostenuta dagli Stati Uniti per far rispettare qualsiasi potenziale accordo di pace. "Le discussioni sulla responsabilita', le riparazioni e la ricostruzione devono far parte dei colloqui di pace", ha dichiarato ai giornalisti il Segretario generale del Consiglio d'Europa, Alain Berset, al suo arrivo all'incontro all'Aja.

Mosca: conquistato un altro villaggio nella regione di Kharkiv

Il ministero della Difesa russo ha annuciato la conquista del centro abitato di  Novoplatonovka, nella regione ucraina di Kharkiv, circa cento chilometri a sud-est del capoluogo. "Le unità del raggruppamento di forze Ovest, a seguito di operazioni attive, hanno liberato il villaggio di Novoplatonovka nella regione di Kharkiv", si legge nel messaggio pubblicato sul canale Telegram ufficiale del ministero della Difesa russo.

Ucraina, Crosetto: "difficile" percorso ingresso in Nato e Ue

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ritiene "difficile" il percorso di ingresso dell'Ucraina nella Nato, ma anche nell'Unione Europea, e qui "non per motivi politici ma agricoli, conoscendo gli agricoltori polacchi, francesi, italiani e tedeschi". Per Kiev ci sarebbe invece uno spazio, secondo Crosetto, in un'"Europa della Difesa diversa da quella che siamo abituati a concepire a 27, cioe' un'Europa della Difesa continentale". "Quando penso alla Difesa non penso all'Europa dei 27, ma a un'Europa continentale in cui ci siano Austria, Balcani, Regno Unito, Svizzera, Norvegia", ha spiegato il ministro, intervenendo alla seconda giornata della Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori alla Farnesina. "In questa Difesa continentale che e' ancora da costruire, in un'Europa che si struttura in questo modo, potrebbe avere uno spazio anche l'Ucraina", ha concluso Crosetto.

Benifei (Pd): "Il Pe stoppa il gas di Mosca mentre Meloni è contro l'uso degli asset"

"Nel giorno in cui discutiamo e approviamo lo stop definitivo al gas russo il governo Meloni si schiera in modo determinante per impedire l'uso degli asset russi per sostenere l'Ucraina. È una scelta che fa pagare agli europei l'aggressione criminale di Putin". Lo ha detto in aula a Strasburgo l'eurodeputato del Partito Democratico Brando Benifei, che come Coordinatore dei Socialisti e Democratici per il Commercio ha seguito il dossier sullo stop al gas russo.        "Nel momento in cui rendiamo l'Europa più libera dalle dipendenze energetiche con la nostra scelta di oggi sul gas, il vicepremier dell'Italia Matteo Salvini dice che questi beni russi andrebbero restituiti al Cremlino e alla sua cerchia per non rischiare, cito, 'una violazione del diritto internazionale'. Ma chi oggi dice queste cose senza vergognarsi lo sa che c'è un giudice della Corte penale internazionale Rosario Aitala, a cui anche da qui deve arrivare la nostra solidarietà, che è stato appena condannato a 15 anni di carcere in Russia per aver osato incriminare Vladimir Putin? L'Unione Europea deve poter scegliere il suo futuro senza condizionamenti, andiamo avanti in questa direzione senza paura", ha concluso Benifei.

Zelensky: "Siamo nei negoziati più intensi e mirati dall'inizio della guerra"

"Siamo nel mezzo dei negoziati di pace più intensi e mirati dall'inizio di questa guerra: non stiamo parlando di una pausa o di una soluzione temporanea e incerta, ma stiamo lavorando a stretto contatto con i partner per porre fine, finalmente, a questa guerra russa contro l'Ucraina". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo al Parlamento olandese, tornando a chiedere "forte sostegno politico" a Kiev.

Risarcimenti di guerra a Kiev, la nuova commissione avrà sede a L'Aja

I Paesi Bassi saranno la sede della commissione internazionale incaricata di valutare e convalidare le richieste di risarcimento per i danni di guerra subiti dall'Ucraina, che in futuro la Russia sarà chiamata a compensare. Lo ha detto il ministro degli Esteri olandese, David van Weel, a L'Aja, prima della firma del trattato del Consiglio d'Europa che sancirà la nascita della commissione.    Van Weel ha precisato che l'obiettivo principale dell'organismo sarà quello di definire e certificare le richieste di risarcimento, sottolineando tuttavia che la commissione non potrà garantire in modo assoluto che i danni accertati saranno poi effettivamente rimborsati.

Tajani: "Accordo di pace fatto al 90%, resta nodo angusto Donbass"

"L'accordo di pace è fatto al 90%, però c'è sempre questo angusto problema del Donbass. Passi in avanti se ne stanno facendo. Speriamo di avere un bel regalo di Natale: avere la pace". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando a Roma al Premio Sacharov e aggiungendo che "non sarà facile, però mi pare che si stia andando nella giusta direzione. Poi naturalmente saranno gli ucraini a dover dire sulle questioni territoriali la loro opinione. C'è da fare però, ripeto, il lavoro a favore della pace sta dando i suoi frutti. Quindi speriamo che si possa veramente arrivare a un cessato il fuoco". 

"Anche le garanzie americane per la sicurezza dell'Ucraina, su modello dell'articolo 5 della Nato, che era la richiesta italiana, vanno nella giusta direzione - prosegue Tajani - perché deve essere una pace giusta e duratura. L'Ucraina è un paese aggredito, non può essere un paese penalizzato dalla guerra che ha subito e nella conclusione della pace. Bisogna lavorare tutti insieme per raggiungere l'obiettivo di chiudere una orribile stagione che dura da anni, di guerra tra due popoli che ha provocato decine, centinaia di migliaia di morti".

Cremlino: "Valuteremo le garanzie di sicurezza a Kiev quando vedremo il testo"

Il Cremlino darà una valutazione della dichiarazione congiunta dei leader dell'Ue sulle garanzie di sicurezza per Kiev "quando ne vedrà il testo". Lo ha dichiarato ai giornalisti il ;;portavoce presidenziale russo, Dmitry Peskov, evitando di fornire commenti alla dichiarazione dei leader dell'Ue. Il portavoce del Cremlino ha precisato che le autorità di Mosca hanno finora ha appreso informazioni sulla dichiarazione congiunta dei leader dell'Ue soltanto dai resoconti dei media. "Non abbiamo ancora visto alcun testo. Quando lo vedremo, lo analizzeremo", ha detto Peskov, citato dall'agenzia Tass. 

Cremlino: "No alla tregua natalizia"

Il Cremlino ha respinto proposta di tregua di Natale avanzata dal cancelliere tedesco Friedrich Merz e sostenuta dal leader ucraino Volodymir Zelensky, dopo le consultazioni con gli Stati Uniti a Berlino. "Vogliamo la pace, non una tregua che dia sollievo agli ucraini e permetta loro di prepararsi a continuare la guerra", ha dichiarato il portavoce Dimitry Peskov, durante la conferenza stampa telefonica quotidiana.

Cremlino: "Nessuna telefonata fra Putin e Trump dopo il 16 ottobre"

Non c'è stata alcuna telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin dopo quella, resa nota, del 16 ottobre scorso. Lo ha detto il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, dopo che ieri sera Trump aveva detto di avere parlato di recente con il capo del Cremlino. Lo riferisce la Tass. 

La Cedu condanna Mosca: "Sforzo concertato per eliminare Navalny"

La Russia ha violato il diritto alla libertà di associazione, quello di candidarsi alle elezioni, il diritto di proprietà e il diritto al rispetto della vita privata di Aleksey Navalny, dei suoi collaboratori, dei loro familiari e di tre organizzazioni a lui legate. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo, rilevando che le misure adottate dalle autorità russe "facevano parte di uno sforzo concertato, di portata senza precedenti, volto a eliminare l'opposizione democratica organizzata incentrata su Aleksey Navalny". La sentenza riguarda 140 ricorsi relativi ai provvedimenti adottati da Mosca a partire dal 2019, inizialmente contro la Fondazione anticorruzione - l'ong fondata da Navalny per indagare e rendere pubblici presunti casi di corruzione tra alti funzionari - e successivamente contro la Fondazione per la protezione dei diritti civili, creata per sostenere la rete regionale dell'oppositore, morto in prigione il 16 febbraio 2024. Le autorità russe hanno dapprima disposto perquisizioni, anche nelle abitazioni private dei collaboratori di Navalny; sono poi seguiti il congelamento dei conti bancari delle ong e di molte persone a esse collegate e, infine, la designazione delle organizzazioni come "estremiste" da parte dei tribunali nazionali. Questa classificazione ha comportato ulteriori accuse penali contro Navalny e il suo entourage, oltre alla loro ineleggibilità alle competizioni elettorali. La Cedu ha stabilito che Mosca dovrà versare a ciascuno dei ricorrenti un indennizzo compreso tra 2mila e 30mila euro. 

Tajani: "Lavoro per pace sta dando i suoi frutti"

"Il lavoro a favore della pace" in Ucraina "sta dando i suoi frutti, speriamo che si possa veramente arrivare a un cessate il fuoco". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine di un evento in occasione del premio Sacharov. "Speriamo di avere un bel regalo di Natale, cioè avere la pace. Non sarà facile, però mi pare che si stia andando nella giusta direzione", ha aggiunto.

Zakharova cita Salvini: "Sue conclusioni indiscutibili"

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakaharova, ha approvato le parole con cui il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha invitato ieri alla prudenza sul tema riarmo in chiave anti-russa. "Se Hitler e Napoleone non sono riusciti a mettere in ginocchio Mosca con le loro campagne in Russia, è improbabile che Kaya Kallas, Macron, Starmer e Merz abbiano successo", aveva detto Salvini nella citazione riportata da Zakharova sui suoi profili social. "Il paragone è preciso, la conclusione è indiscutibile", ha chiosato la diplomatica russa.

Russia-Iran, domani incontro Lavrov-Araghchi a Mosca

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, è arrivato a Mosca per incontrare il suo omologo russo, Sergei Lavrov. Durante la sua visita, Araghchi incontrerà anche un gruppo di studiosi e pensatori russi. Domani Araghchi parlerà all'Università MGIMO (Istituto statale di relazioni internazionali di Mosca) e nel pomeriggio terrà a Mosca colloqui ufficiali con il suo omologo russo Sergey Lavrov.Secondo il Ministero degli Esteri russo, Araghchi e Lavrov discuteranno di questioni internazionali, tra cui il programma nucleare iraniano, e di questioni regionali.

Consiglio d'Europa: "Risarcimenti siano parte della pace per Kiev"

"Responsabilità, risarcimenti e ricostruzione devono far parte del processo di pace per Kiev. Non si può guardare soltanto al breve periodo" perché in gioco "c'è il futuro dell'Ucraina e delle persone colpite dalla guerra". Lo ha detto il segretario generale del Consiglio d'Europa, Alain Berset, arrivando alla conferenza a L'Aja che sancirà la nascita della commissione internazionale per i risarcimenti dei danni di guerra subiti dalla popolazione ucraina dall'inizio dell'aggressione di Mosca. "L'istituzione" della commissione "rappresenta un passo molto importante dopo il registro dei danni creato dal Consiglio d'Europa dopo il vertice di Reykjavik" del maggio 2023, ha ricordato Berset, indicando che sono "oltre 86mila" le richieste di risarcimento "già registrate". Il prossimo passo sarà - nel 2026 - l'istituzione del fondo per i risarcimenti. Ma resta aperto il nodo delle fonti di finanziamento. "E' una domanda fondamentale: le risorse potranno arrivare dai Paesi stessi, dagli asset russi congelati e da ulteriori contributi", ha spiegato il segretario generale del Consiglio d'Europa, dicendosi fiducioso sulla possibilità di trovare una soluzione e "mantenere l'Europa unita" nonostante le divergenze tra i Paesi. "La responsabilità" per i danni di guerra "non è mai facile da mettere in pratica, ma la domanda fondamentale è: che tipo di mondo vogliamo? Un mondo in cui prevalgono violenza, guerra, distruzione e impunità? O un mondo basato su relazioni pacifiche, stato di diritto, dialogo e responsabilità?", ha aggiunto. 

Mosca: "Non accetteremo truppe Nato in Ucraina, nessuna concessione su territori"

"Non sottoscriveremo, accetteremo o saremo nemmeno soddisfatti di alcuna presenza di truppe Nato sul territorio ucraino". Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov sottolineando in un'intervista a Abc News che Mosca non accetterà militari dell'Alleanza su suolo ucraino anche se fossero parte di una garanzia di sicurezza o come membri della Coalizione dei Volenterosi. Ryabkov ha poi ribadito che la Russia non ha intenzione di fare concessioni su Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia, Kherson e Crimea: "Non possiamo assolutamente scendere a compromessi su di esse". In ogni caso, il viceministro ha mostrato ottimismo affermando che le parti sono "sul punto" di raggiungere una soluzione diplomatica. 

La Russa: "Con la mediazione di Trump avanti speranze per una pace vicina"

"Bisogna essere cauti, però è certo che il modo, brusco e diverso da come noi italiani lo avremmo svolto, di Trump, la mediazione fatta da Trump, sta facendo andare avanti le speranze per una pace vicina" in Ucraina. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ospite di 'Ping Pong', su Rai radio 1.

Mosca: "Siamo sul punto di raggiungere un accordo"

Il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov ha dichiarato in un'intervista esclusiva ad Abc News di ritenere che le parti in conflitto siano "sul punto" di raggiungere una soluzione diplomatica per porre fine alla guerra in Ucraina. "Siamo pronti a raggiungere un accordo", ha detto Ryabkov, aggiungendo di sperare che un accordo venga raggiunto "il prima possibile". Ieri funzionari dell'amministrazione statunitense hanno segnalato che un accordo di pace tra Russia e Ucraina potrebbe essere più vicino che mai, dichiarando ai giornalisti, a condizione di anonimato, che "letteralmente il 90%" delle questioni tra i due paesi in conflitto è stato risolto. 

Ryabkov: "Vicini a risolvere la crisi"

Il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov si è detto ottimista su una soluzione diplomatica del conflitto in Ucraina in tempi brevi. "Sono molto fiducioso e abbastanza certo che siamo sul punto di risolvere questa terribile crisi," ha detto Ryabkov in un'intervista alla Abc.

Meloni a Berlino con leader Ue: "Forza multinazionale per Kiev". Distanze su territori

Intendono costituire una "forza multinazionale per l'Ucraina" a guida europea, con il contributo dei cosiddetti Paesi volenterosi e il sostegno degli Stati Uniti. E ribadiscono il loro appoggio al presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel caso decidesse di consultare il proprio popolo attraverso elezioni. A Berlino i leader europei - ospiti di Friedrich Merz nella sede della Cancelleria federale - si sono riuniti ieri per fare il punto sul conflitto russo-ucraino. Un vertice che, spiegano fonti italiane, ha l'obiettivo di "confermare la coesione tra europei, ucraini e americani" e consolidare il processo negoziale avviato con la mediazione di Washington. "Mi aspetto passi avanti", ha detto la premier Meloni. Jared Kushner, ha mostrato ottimismo sulle trattative, parlando di "molti progressi" compiuti durante i colloqui con Zelensky. Anche il leader di Kiev riferisce di passi avanti nei negoziati sulle garanzie di sicurezza americane per l'Ucraina. Ed è proprio il tema delle garanzie di sicurezza il cuore della dichiarazione congiunta firmata da Meloni e dagli altri leader europei - tra cui Emmanuel Macron, Friedrich Merz, Donald Tusk e i vertici Ue Ursula von der Leyen e Antonio Costa - per sintetizzare la posizione emersa dal vertice.

Nel documento gli europei accolgono con favore i progressi verso una soluzione negoziata del conflitto, ribadendo il sostegno a una pace che garantisca la sovranità di Kiev e la sicurezza europea. Nella dichiarazione finale si sottolinea che "i leader hanno accolto con favore i significativi progressi compiuti nell'ambito degli sforzi del presidente Trump per garantire una pace giusta e duratura in Ucraina" e che "hanno concordato di lavorare insieme con il presidente Trump e il presidente Zelensky per giungere a una pace duratura che preservi la sovranità dell'Ucraina e la sicurezza europea".

Ue: "Nel 2026 la proposta sullo stop a petrolio e nucleare russo"

"All'inizio del prossimo anno presenteremo una proposta per abbattere anche le ultime importazioni di petrolio russo e più avanti per porre fine alle forniture di combustibile nucleare". Lo ha assicurato il commissario Ue all'energia, Dan Jorgensen, intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo sulla tabella di marcia REPowerEu per porre fine alle importazioni di gas e gnl russo. Gli eurodeputati voteranno domani sull'accordo raggiunto con i Paesi Ue nelle scorse settimane. "Anche se dal punto di vista economico la decisione" sul gas "è molto più importante, dobbiamo liberarci completamente dall'energia russa in Europa", ha sottolineato ancora. Ungheria e Slovacchia ancora importano greggio russo, circa il 3% del totale delle importazioni di petrolio nell'Ue. Una proposta per porre fine alle importazioni di prodotti nucleari era attesa entro la fine dell'anno. 

Wilders: "Kiev non dovrà mai entrare nell'Ue o nella Nato"

"Zelensky è il benvenuto oggi alla Camera dei Rappresentanti, ma non dovrà mai aderire all'Ue o alla Nato". Lo scrive su X il leader dell'ultradestra olandese, Geert Wilders, prima dell'intervento del presidente ucraino al Parlamento a L'Aja. "Ora tocca agli altri Paesi sostenerlo finanziariamente. I Paesi Bassi hanno già contribuito con un'incredibile cifra di miliardi", aggiunge Wilders, chiedendo che le risorse disponibili vadano "al popolo olandese".

Ue: "Riunioni in serie sull'uso degli asset russi e sulle garanzie al Belgio"

E' finita ieri a tarda notte la riunione dei Rappresentanti Permanenti dei 27 (Coreper II) in vista del summit Ue. E' stato un incontro lungo, in buona parte concentrato sul principale nodo sul tavolo, l'uso degli asset russi. La presidenza danese ha distribuito dei nuovi testi a riguardo, con alcune modifiche tecniche inserite per rassicurare in primo luogo il Belgio da eventuali ripercussioni. Tra le modifiche, secondo quanto scrive Politico, ce ne sarebbero due in particolare. "La prima è che il Belgio potrà attingere a finanziamenti pari all'intero pacchetto dei Prestiti di Riparazione, qualora dovesse affrontare azioni legali o ritorsioni da parte di Mosca. La seconda è che potrà contare su questa rete di sicurezza, indipendentemente dalle garanzie finanziarie totali fornite individualmente dai paesi dell'Ue. La terza è che non verrà trasferito alcun denaro fino a quando tali garanzie non saranno state messe in atto", scrive Politico. In mattinata una nuova riunione del Coreper II è stata convocata per proseguire sul lavoro sul dossier. "Lo scopo - si spiega - fare progressi nel lavoro il più possibile per fornire una chiara base per la discussione politica" al Consiglio europeo. 

Orban: "Bruxelles vuole imporre eurobond Kiev senza consenso"

"Chiunque chieda prestiti Ue a spese dei propri nipoti può ora unirsi al coro di Bruxelles. Li distribuiscono facilmente; si può protestare, ma liberarsene è molto più difficile". Lo afferma il primo ministro ungherese, Viktor Orban, secondo quanto riportato su X dal portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs. "Con l'avvicinarsi del vertice Ue, la soluzione che i burocrati di Bruxelles cercheranno di imporci per finanziare le spese belliche dell'Ucraina per i prossimi due anni sta iniziando a prendere forma. Ancora una volta, la soluzione è la cosiddetta arma miracolosa: il prestito congiunto. Se necessario, anche senza consenso. Chi non lo desidera, se lo vedrà comunque scaricato addosso e ne pagherà gli interessi per decenni", aggiunge Orban. "In questo modo, perderemmo definitivamente l'occasione di una rapida conclusione della guerra tra Russia e Ucraina. Ci stiamo muovendo verso un'escalation. E una cosa è certa: anche i nostri nipoti subiranno le conseguenze di questa guerra. L'Ungheria deve destreggiarsi in questo campo minato. Questo giovedì e negli anni a venire", conclude il premier magiaro.

Premier Olanda: "Gli Usa garantiscono sostegno, sul Donbass decide Kiev"

Il primo ministro olandese ad interim Dick Schoof dopo i colloqui a Berlino ha affermato che il sostegno degli Stati Uniti appare "sufficientemente solido" da consentire all'Ucraina e ai partner europei di affrontare eventuali concessioni nei negoziati con la Russia. Un'eventuale rinuncia, totale o parziale, al Donbass, ha precisato ai media olandesi, resta comunque una decisione esclusivamente nelle mani di Kiev. Schoof accoglierà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky oggi a L'Aja, dove è attesa la firma del trattato del Consiglio d'Europa che darà vita alla commissione per il risarcimento dei danni di guerra per Kiev. I due leader terranno quindi una conferenza stampa congiunta alle 12:45. Il premier olandese ha sottolineato come Kiev, Washington e le capitali europee condividano la necessità di solide garanzie di sicurezza. Sul tavolo c'è anche la creazione di una forza di pace europea. "Se non solo l'Ucraina e l'Europa, ma anche gli Stati Uniti sosterranno questa soluzione, ritengo che la Russia sarà costretta a muoversi in quella direzione", ha osservato Schoof. "Nessuno a quel tavolo è ingenuo", ma "siamo convinti di avere lo slancio necessario", ha sottolineato, aggiungendo che "i prossimi giorni o settimane potrebbero rivelarsi cruciali per arrivare a un cessate il fuoco e, in prospettiva, a una pace giusta e duratura".

Mosca: "Kupiansk sotto il nostro controllo"

La Russia rivendica il "controllo" della città di Kupiansk, importante snodo nel nordest dell'Ucraina. Lo ha detto alla Tass una fonte militare, secondo cui Kupiansk "è sotto il controllo della Quinta armata russa". Mosca aveva già rivendicato la conquista della città il mese scorso, con Kiev che aveva poi annunciato la ripresa di diversi quartieri.

Parigi: "Servono robuste garanzie sicurezza per Kiev"

La Francia ha ribadito la sua richiesta di "robuste garanzie di sicurezza" per Kiev prima di affrontare la spinosa questione dei territori ucraini. Lo hanno dichiarato fonti vicine a Emmanuel Macron a margine degli incontri a Berlino. "Vogliamo innanzitutto solide garanzie di sicurezza, prima di qualsiasi discussione sui territori", ha aggiunto la fonte "Abbiamo fatto progressi sulla questione delle garanzie, sulla base del lavoro svolto dalla coalizione dei volenterosi, grazie a un chiarimento dei termini del sostegno americano".

Zelensky in Olanda, discorso in Aula e varo della commissione sui danni di guerra

Volodymyr Zelensky è giunto nella tarda serata di ieri a L'Aja, nuova tappa della sua intensa missione diplomatica europea che negli ultimi giorni lo ha condotto a Londra, Roma, Città del Vaticano e Berlino. Questa mattina, dalle 10:30, interverrà al Senato e alla Camera, quindi incontrerà il premier olandese Dick Schoof - con cui terrà una conferenza stampa attorno alle 12:45 -, il re Guglielmo Alessandro e i ministri degli Esteri e della Difesa. Al centro della visita del leader ucraino vi è anche la conferenza del Consiglio d'Europa che segnerà la nascita della commissione internazionale per le richieste di risarcimento a favore di Kiev. L'organismo avrà il compito di quantificare i danni di guerra subiti dall'Ucraina ed esaminare le domande presentate da cittadini, organizzazioni e istituzioni. Il lavoro si baserà sul registro dei danni istituito nel 2023 - che conta già oltre 80mila segnalazioni - e dovrà valutare richieste che ammontano a centinaia di miliardi di euro, legate ai bombardamenti russi, alla violazione dei diritti umani e ai crimini di guerra compiuti dall'inizio dell'invasione nel febbraio 2022. L'iniziativa, a quanto si apprende, partirà con numeri senza precedenti: 35 Paesi sono già pronti a sostenerla, uno dei livelli d'adesione più alti mai registrati per un trattato del Consiglio d'Europa - 228 finora - nei suoi 76 anni di storia. L'avvio a pieno regime sarà subordinato alle ratifiche parlamentari - almeno 25 - e potrebbe richiedere circa un anno. Restano ancora da definire le modalità di erogazione dei risarcimenti, inclusa la possibile creazione di un fondo alimentato anche dagli asset russi congelati. I Paesi Bassi figurano tra i più convinti sostenitori di Kiev: dal 2022 hanno destinato oltre 13,5 miliardi di euro in aiuti militari e 3,5 miliardi in sostegni civili, ai quali si aggiungeranno altri 700 milioni nel 2026. 

Francia: "Per Kiev garanzie solide prima di parlare di territori"

La Francia vuole "solide garanzie di sicurezza" per l'Ucraina prima di qualsiasi discussione sulla cessione di territorio da parte di Kiev a Mosca per porre fine alla guerra russa. E' quanto ha fatto sapere lo staff del presidente Emmanuel Macron. "Vogliamo solide garanzie di sicurezza prima di qualsiasi discussione sul territorio. Abbiamo fatto progressi sulla questione delle garanzie... grazie a un chiarimento sulla forma del sostegno degli Stati Uniti", ha dichiarato un consigliere di Macron, dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha tenuto colloqui a Berlino con gli inviati statunitensi e i leader europei, con l'obiettivo di raggiungere un accordo per porre fine alla guerra che dura da quasi quattro anni. 

Ucraina, a che punto sono i negoziati per la pace? I nodi del Donbass e degli asset russi

Prosegue il dialogo diplomatico per raggiungere un accordo sulla fine del conflitto scatenato dalla Russia, mentre la tensione sale. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, incontrando i giornalisti a Kiev, ha confermato che le trattative di pace sono incagliate principalmente sul destino del Donbass, in particolare del Donetsk. Ma alcune difficoltà derivano anche dal tema degli asset russi.

Ucraina, dal Donbass alle richieste Usa: a che punto sono i negoziati?

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Russia, Banca centrale: "Euroclear risarcisca 200 miliardi di euro per asset congelati"

Il regolatore russo ha chiesto un risarcimento di 18.000 miliardi di rubli (200 miliardi di euro) al fondo belga Euroclear come risarcimento per il congelamento dei capitali russi deciso dall'Unione europea. "Le azioni illegali di Euroclear hanno causato danni alla Banca di Russia a causa della impossibilità di gestire i suoi capitali liquidi e i titoli", ha specificato la Banca centrale di Mosca

Russia, Banca centrale: 'Euroclear risarcisca 200 miliardi di euro'

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Mosca: "Con Usa nessun progresso in normalizzazione rapporti tra consolati"

"Non si intravedono ancora progressi nella normalizzazione delle attività dei consolati russi e statunitensi". Lo ha dichiarato alla Tass il segretario di Stato e viceministro degli Affari esteri della Federazione Russa, Evgenij Ivanov. "Purtroppo no, per ora", ha risposto alla domanda dei giornalisti. 

Russia: "Abbattuti 83 droni, 2 diretti verso Mosca"

La difesa aerea russa ha neutralizzato 83 droni ad ala fissa ucraini durante la notte, due dei quali diretti su Mosca. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, secondo cui 64 sono stati abbattuti sulla regione di Bryansk, nove sulla regione di Kaluga, cinque sulla regione di Smolensk, due sulla Crimea e uno sulla regione di Tver.

Forze armate russe abbattono un drone sui cieli di Mosca

Il sistema di difesa aerea del Ministero della Difesa della Federazione Russa ha abbattuto un drone che volava su Mosca. Lo ha comunicato - come riporta l'agenzia Tass - il sindaco della capitale Sergei Sobyanin. "La difesa aerea del Ministero della Difesa ha abbattuto un drone che volava su Mosca. Sul luogo della caduta dei detriti stanno lavorando gli specialisti dei servizi di emergenza", ha scritto il sindaco su un'applicazione di messaggistica.

Macron: "Ora spetta alla Russia scegliere la pace"

"Stiamo procedendo insieme verso una pace solida e duratura in Ucraina. Insieme agli europei, agli ucraini e agli americani, stiamo rafforzando la nostra convergenza: sostegno militare, solide garanzie di sicurezza, ricostruzione. L'Ucraina deve rimanere sovrana. L'Europa, al sicuro. Ora spetta alla Russia scegliere la pace". Lo scrive il Presidente francese, Emmanuel Macron.

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