Ucraina, Cremlino: "Partecipazione degli europei ai negoziati non promette bene". LIVE

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Da Mosca è arrivato il "no" alla "presenza di truppe Nato sul territorio ucraino". "Nessuna concessione sui territori", hanno ribadito dal Cremlino. "Vogliamo la pace, non una tregua", ha detto il  portavoce del Cremlino Dmitry Peskov. Mentre i leader Ue, riuniti a Berlino, hanno confermato "l'impegno con gli Usa Stati Uniti a sostenere Kiev" e la volontà di "costituire una forza multinazionale a guida europea". Il 90% delle questioni tra Mosca e Kiev è stato risolto, hanno riferito alti dirigenti Usa

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Da Mosca è arrivato il "no" alla "presenza di truppe Nato sul territorio ucraino". "Nessuna concessione sui territori", hanno ribadito dal Cremlino. Mosca respinge inoltre le richieste di una tregua natalizia in Ucraina. "Vogliamo la pace, non vogliamo una tregua per concedere una pausa  all'Ucraina per prepararsi a continuare la guerra", ha detto il  portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Siamo nel mezzo dei negoziati di pace più intensi e mirati dall'inizio di questa guerra", ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky  intervenendo al Parlamento olandese, tornando a chiedere "forte sostegno politico" a Kiev.

Dopo due giorni di intensi colloqui a Berlino, americani e ucraini si sono riallineati, e la chance di una tregua a questo punto è "reale". Anzi, "non è mai stata così grande come adesso", secondo Friedrich Merz, che vorrebbe un cessate il fuoco prima di Natale e ha fatto un appello a quel che "resta della decenza umana" di Vladimir Putin, affinché fermi le bombe sui civili. Volodymyr Zelensky non lo ha contraddetto: "Non è stato facile, ma gli incontri sono stati molto produttivi", è stato il suo commento. I progressi sulle garanzie di sicurezza per Kiev sono riconosciuti da tutti, mentre resta chiaramente aperta la questione territoriale, e in particolare il nodo del Donbass: "le posizioni sono differenti", ha detto l'ucraino senza giri di parole.

Nasce la commissione internazionale per il risarcimento dei danni di  guerra all'Ucraina: la convenzione istitutiva promossa dal Consiglio  d'Europa è stata adottata a L'Aja. Il nuovo organismo dovrà  quantificare i danni dell'invasione russa ed esaminare le richieste di  risarcimento sulla base del registro dei danni che conta già oltre 86  mila segnalazioni.

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Guerra Ucraina, la vittoria della Russia non è scontata. Cosa dicono le mappe

I negoziati per arrivare alla fine della guerra in Ucraina proseguono. Faticosamente, ma proseguono. La Russia sta cercando di spingere Kiev ad accettare le proprie condizioni – dall’annessione dei territori come Donbass e Kherson alla rinuncia ai piani per entrare nella Nato – facendo leva sul fatto che comunque non riuscirebbe mai a vincere. La realtà sul campo di battaglia, tuttavia, sembra indicare uno scenario diverso, anche se per proseguire, va detto, l'Ucraina ha bisogno di costante supporto esterno.

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Si è riacceso il dibattito riguardo agli aiuti militari da inviare a Kiev. Il nostro Paese, dall’inizio della guerra russa, ha dato all’Ucraina in armi un paio di miliardi scarsi: si tratta di 28 euro pro capite di aiuti militari, contro ad esempio i 1.526 euro pro capite della Danimarca. La richiesta dell’Ue per il 2026 è molto più alta e dove trovare i fondi resta un rebus che accomuna tutta l’Europa. Anche di questo si è parlato a Numeri, l’approfondimento di Sky TG24

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Presidente Ue: stop Ungheria ad allargamento segnale sbagliato

Sull'allargamento, "oggi abbiamo cercato di raggiungere le conclusioni del Consiglio, ma purtroppo non è stato possibile. L'Ungheria ci sta bloccando". Lo ha dichiarato Marie Bjerre, ministra per gli Affari europei della Danimarca, presidente Ue di turno, nella conferenza stampa al termine del Consiglio Affari Generali dell'Ue."I nostri tentativi di trovare una soluzione sono stati respinti. Me ne rammarico profondamente. Come hanno affermato diversi Stati membri, questo invia un segnale sbagliato ai Paesi candidati. Vogliamo che scelgano l'Ue, non la Russia, e ce ne rammarichiamo. Soprattutto considerando che l'allargamento è molto importante per tutti gli altri Paesi membri e che i Paesi candidati stanno ottenendo risultati nell'ambito dell'approccio basato sul merito. Invece, trasformeremo la bozza di conclusioni del Consiglio in conclusioni della presidenza con il sostegno di 26 Stati membri", ha concluso.

L'Ungheria annuncia un contratto per le forniture di gas con l'americana Chevron

L'Ungheria ha annunciato un accordo quinquennale con la società americana Chevron per la fornitura di 400 milioni di metri cubi di gas liquido naturale all'anno. Il contratto è stato siglato dalla Chevron e dalla società statale ungherese per l'energia elettrica Mvm. L'Ungheria continua a dipendere dalle importazioni di idrocarburi dalla Russia e il mese scorso il premier Viktor Orban, nonostante i piani Ue di mettere fine all'acquisto di gas dalla Russia entro la fine del 2027, ha dichiarato in un incontro con Putin che Budapest intende continuare le importazioni da Mosca. Negli ultimi mesi, la società ungherese Mvm ha firmato contratti con la britannica Shell, la francese Engie e l'azera Socar. Questi accordi, insieme a quello con Chevron, consentirebbero a Budapest di importare 1,4 miliardi di metri cubi di gas all'anno da fonti non russe. Tuttavia, il contratto di fornitura quindicennale dell'Ungheria con la russa Gazprom prevede 4,5 miliardi di metri cubi all'anno fino al 2036. Negli ultimi anni sono stati stipulati anche ulteriori accordi di fornitura. Il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto ha precedentemente affermato che fino alla fine di novembre erano arrivati ;;in Ungheria sette miliardi di metri cubi di gas russo.

Cremlino: 'Partecipazione degli europei ai negoziati non promette bene'

La partecipazione degli europei ai negoziati sull'Ucrina "non promette bene" in termini di risultati che possano essere accettati da Mosca. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dall'agenzia Ria Novosti. Rispondendo alla domanda su quando sono attesi nuovi contatti tra la Russia e gli Usa, Peskov ha sottolineato che prima Mosca dovrà esaminare "quello che sarà il risultato dei negoziati che gli americani conducono con gli ucraini, con la partecipazione degli europei".

Fonti Ue: si prevede che Zelensky si collegherà al summit Ue in teleconferenza

Al momento si prevede che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si colleghi al Consiglio Europeo in teleconferenza e non partecipi in presenza, per ragioni logistiche. Lo afferma un alto funzionario Ue. 

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Fonti Ue: "Sulle risorse a Kiev al summit una decisione va presa"

Sul finanziamento all'Ucraina "c'è stata una roadmap chiara" indicata nello scorso Consiglio europeo, e al summit Ue "una decisione andrà presa". Lo sottolineano fonti Ue in vista della riunione dei 27 a Bruxelles. Il Consiglio europeo, aggiungono le stesse fonti, "durerà finché necessario". La proposta sull'uso degli asset russi richiede la maggioranza qualificata, la proposta che fa capo al debito comune richiede l'unanimità ed "è stato subito chiaro che l'unanimità non c'è" tra i 27, aggiungono le fonti, secondo le quali al summit "c'è un senso di urgenza, una decisione va presa".

Zelensky: "Guerra e responsabilità russa servano perché altri rinuncino a aggressione"

"Questa guerra, e la responsabilità della Russia, devono diventare un esempio chiaro in modo che altri imparino a non scegliere l'aggressione". E' quanto si legge in un post su X del presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, oggi in visita nei Paesi Bassi, che riferisce del suo intervento alla 'Conferenza diplomatica per il recepimento della Convenzione che istituisce una Commissione internazionale per le richieste di risarcimento' a favore dell'Ucraina. "Oggi, quest'anno, vengono create cose per l'Ucraina che avrebbero dovuto iniziare molto tempo fa, almeno nel 2014 - insiste Zelensky - Speriamo il Tribunale per l'aggressione russa inizi davvero il suo lavoro, non solo per noi, ma per tutti coloro che vogliono la pace in Europa".

L'auspicio è anche "inizi a funzionare ogni meccanismo per i risarcimenti, dal Registro dei danni alla Commissione - si legge - ai pagamenti effettivi e riceva un sostegno internazionale forte e adeguato, in modo che le persone possano percepire davvero che ogni danno provocato dalla guerra può essere risarcito".

Fonti Ue: "Prestito asset preferito ma no unanimità"

"La Commissione europea ha presentato tramite testo legislativo, due opzioni. Una era l'opzione per le riparazioni, che può essere attuata tramite la proposta legislativa presentata dalla Commissione a maggioranza qualificata. L'altra è l'opzione di un prestito utilizzando come garanzia il margine di manovra del bilancio europeo. Questa opzione richiede l'unanimità. E' stato molto chiaro fino dal primo dibattito svoltosi tra gli ambasciatori che non c'era unanimità per quella seconda opzione che è stata quindi messa da parte per concentrarsi sul prestito di riparazione". Lo ha dichiarato un alto funzionario dell'Ue in vista del vertice Ue di giovedi'. "Non è un segreto che il prestito di riparazione sia la soluzione preferita da una considerevole maggioranza degli Stati membri", evidenzia la fonte che tuttavia ammette che "sarà difficile raggiungere l'unanimità dato anche le ultime conclusioni sull'Ucraina sono state adottate a 26 e questo è un dibattito ancora più difficile".

Zelensky: "Molti Paesi pronti ad aiutare nella forza multinazionale europea" (2)

Con i Volenterosi "abbiamo redatto un documento, ma abbiamo deciso di non condividerlo - ha spiegato Zelensky -. Dopo il cessate il fuoco, sarà pronto e vedrete come contribuirà ogni Paese". Oltre "trenta Paesi" sono disposti a contribuire alle garanzie di sicurezza, ha aggiunto, ma "non tutti con le truppe". 

Leader 8 Paesi Ue: "Difesa sul fianco orientale sia la priorità"

La difesa del fianco orientale dell'Europa deve essere una priorità "immediata" di fronte alla minaccia russa. Lo hanno dichiarato i leader di otto Paesi dell'Europa settentrionale e orientale riuniti in un vertice a Helsinki. 

"La situazione richiede di dare immediata priorità al fianco orientale dell'Ue attraverso un approccio operativo coordinato e multidisciplinare", si legge nella dichiarazione finale firmata dai leader. "La Russia continua a rappresentare una minaccia oggi, domani e nel prossimo futuro", ha affermato il primo ministro finlandese, Petteri Orpo, durante una conferenza stampa.

Zelensky: "Mosca vuole tutto il Donbass, ma noi non ci ritireremo"

La posizione negoziale russa "non è ancora cambiata: vogliono il nostro Donbass. E noi non vogliamo cedere il nostro Donbass". Lo ha detto Volodymyr Zelensky dopo i round di colloqui di ieri della delegazione guidata dal presidente ucraino con gli inviati statunitensi Steve Witkoff e Jared Kushner per porre fine alla guerra tra Russia e Ucraina. Al centro del piano di pace c'è una radicale concessione territoriale: l'Ucraina cederebbe l'intera regione orientale del Donbass, sia le aree occupate dalla Russia sia quelle ancora controllate dalle truppe ucraine.

Mentre la Russia ha occupato quasi tutti i villaggi dell'Oblast' di Luhansk, l'Ucraina continua a controllare parti significative dell'Oblast' di Donetsk, tra cui le città chiave di Sloviansk e Kramatorsk. Secondo il piano, le forze ucraine si ritirerebbero dalle aree rimanenti, che verrebbero quindi designate come zona demilitarizzata. Il territorio sarebbe riconosciuto a livello internazionale come appartenente alla Russia, sebbene alle truppe russe sarebbe vietato l'ingresso nella zona. 

"Gli americani vogliono trovare un compromesso, offrono una 'zona economica libera'. E lo sottolineo ancora una volta: 'zona economica libera' non significa sotto la guida della Federazione Russa", ha detto Zelensky dopo l'ultimo round di colloqui. "Né de jure né de facto riconosceremo il Donbass come russo, ovvero la parte temporaneamente occupata", ha aggiunto, sottolineando che non esiste "consenso su questo tema" con gli americani.

Mosca dichiara "indesiderabile" la Deutsche Welle

La Russia ha dichiarato "indesiderabile" la Deutsche Welle, vietando le attività nel Paese dell'emittente tedesca. Lo riferisce l'Afp, citando la lisa del ministero della Giustizia di Mosca delle "organizzazioni indesiderabili".

Orban: "Ungheresi non vogliono Kiev nell'Ue, punto"

"Non è che l'Ungheria o il governo ungherese stanno bloccando l'ingresso dell'Ucraina nell'Ue. E' il popolo ungherese che ha detto che non vuole stare in un'Unione con l'Ucraina. Punto. Questo è una posizione completamente diversa e non c'è niente che possano farci: non cerchino di convincermi perché non c'è possibilità". Lo ha dichiarato il primo ministro ungherese, Viktor Orban, durante un'intervista, un cui estratto è stato rilanciato dal suo account X.

Zelensky: "Molti Paesi pronti ad aiutare nella forza multinazionale europea"

"Molti Paesi sono davvero pronti ad aiutare". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky in conferenza stampa a L'Aja, rispondendo a una domanda sulla possibilità di una forza multinazionale guidata dall'Europa che dovrebbe contribuire a mantenere la pace in Ucraina. I vari Paesi potranno assumere ruoli diversi: dalla logistica all'intelligence, fino allo schieramento di truppe, ha spiegato. 

Russia, Mosca mette al bando Deutsche Welle

La Russia ha messo al bando Duetsche Welle. A quanto riferito dal governo, l'emittente pubblica tedesca è stata dichiarata "non grata".

Zelensky: "I piani di pace saranno presentati a giorni alla Russia" (2)

"Contiamo - ha detto il leader ucraino - su cinque documenti. Alcuni di essi riguardano garanzie di sicurezza: giuridicamente vincolanti, cioè votate e approvate dal Congresso degli Stati Uniti". Il principale punto di scontro tra la squadra ucraina e i negoziatori statunitensi rimane la questione territoriale. Trump vuole che l'Ucraina rinunci alle parti della regione del Donbass che ancora detiene, mentre l'Ucraina vuole congelare le linee all'attuale punto di contatto. "Stiamo discutendo della questione territoriale. Sapete che è una delle questioni chiave. Al momento, non c'è ancora un consenso al riguardo", ha detto Zelensky dopo i colloqui di Berlino. 

Zelensky: "I piani di pace saranno presentati a giorni alla Russia"

Volodymyr Zelensky ha afferma, parlando con i giornalisti partendo da Berlino, che le proposte negoziate con gli statunitensi su un accordo di pace potrebbero essere finalizzate entro pochi giorni, dopodiché gli inviati americani le presenteranno al Cremlino. Lo riporta il Guardian. Il leader ucraino ha affermato che il Congresso Usa deve votare sulle garanzie di sicurezza e che si aspettava che una serie di documenti definitivi fosse preparata "oggi o domani". Dopodiché, ha affermato, gli Usa dovrebbero tenere consultazioni con i russi, seguite da incontri ad alto livello che potrebbero aver luogo già questo fine settimana. 

Fontana: "Russia non ha dimostrato grandi capacità". VIDEO

Zelensky: "Usare asset russi per difesa da aggressione"

"In questo momento, i leader europei hanno sul tavolo la questione relativa agli asset russi congelati. La maggior parte di questi asset si trova in Europa. Questi beni russi possono e devono essere utilizzati appieno per difendere dall'aggressione della Russia stessa. L'aggressore deve pagare. Si tratta anche di ripristinare la giustizia e in un modo che la Russia possa davvero percepire". Lo ha scritto in un post su X il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

Premier Finlandia: "Forze russe al confine con Nato in caso accordo con Kiev"

La Russia ridistribuirà le sue forze verso il fianco orientale della Nato se verrà raggiunto un accordo di pace in Ucraina. E' l'avvertimento del primo ministro finlandese, che ha esortato l'Europa a stanziare più fondi per la difesa degli Stati in prima linea. Petteri Orpo ha invitato la Ue a mostrare solidarietà ai paesi del fianco orientale, che stanno aumentando drasticamente la loro spesa per la difesa. Questi paesi sono i principali sostenitori finanziari dell'Ucraina in termini di Pil, anche se molte delle loro economie sono in difficoltà. "Sappiamo che quando ci sarà la pace in Ucraina, la Russia continuerà a rappresentare una minaccia. È ovvio che sposteranno le loro forze militari vicino al nostro confine e vicino al confine baltico - ha dichiarato al Financial Times - È chiaro che abbiamo bisogno del sostegno finanziario (di Bruxelles)".

Oggi Orpo ospita il primo vertice del fianco orientale degli otto paesi che condividono un confine marittimo o terrestre con la Russia e la Bielorussia. Gli otto cercheranno di adottare capacità militari comuni in settori quali la difesa aerea, i droni e le forze terrestri. Discuteranno inoltre delle modalità di trasferimento delle armi e delle truppe attraverso il continente. 

Secondo il premier finlandese, è importante che l'Europa sia pronta a difendersi, mentre continua il percorso di disimpegno americano: "Sappiamo che gli Stati Uniti ridurranno il loro sostegno e la loro partecipazione alla difesa in Europa perché hanno molte altre preoccupazioni in materia di sicurezza". 

Kallas: "L'Europa decida ora sugli asset russi, è nell'interesse di tutti"

"Prima adotteremo" una "soluzione europea" sull'uso degli asset russi congelati, "prima la pressione del Belgio si esaurirà" perché a quel punto il Belgio non farebbe "altro che applicare la legge”. Lo ha detto l'Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas, in conferenza stampa a L'Aja, evidenziando che "è nell'interesse di tutta l'Ue, così come dell'Ucraina, che si arrivi" a una soluzione comune "e lo si faccia ora, senza rinviare ulteriormente". "E' difficile" trovare un accordo "perché siamo 27 Stati membri, 27 democrazie" ed "è per questo che di solito le decisioni che prendiamo sono estremamente difficili", ha aggiunto.

Londra stanzia 700 milioni per le difese aeree di Kiev contro i droni russi

Il Regno Unito ha annunciato un pacchetto di aiuti militari da 600 milioni di sterline (quasi 700 milioni di euro) per dotare l'Ucraina di nuove capacità difensive aeree che contribuiscano ad abbattere i droni russi durante l'inverno. Lo ha annunciato il ministro della Difesa britannico John Healey, secondo cui Kiev riceverà "sistemi di difesa aerea, missili e torrette automatizzate per abbattere i droni". Healey co-presiede oggi con l'omologo tedesco Boris Pistorius la 32esima riunione del Gruppo di contatto per la Difesa dell'Ucraina. "Gli ucraini continuano a combattere con enorme coraggio, sia militari che civili", ha affermato il ministro britannico. E ancora: "L'investimento di 600 milioni di sterline del Regno Unito per la difesa aerea di quest'anno rappresenta un aiuto fondamentale per gli ucraini nella difesa delle loro città e infrastrutture energetiche dai barbari attacchi della Russia”.

L'Ue stanzia 1 milione di euro per la commissione sui danni di guerra per Kiev

L'Ue stanzierà un milione di euro a sostegno dell'istituzione della commissione per le richieste di risarcimento all'Ucraina per i danni di guerra provocati dalla Russia. Lo ha annunciato l'Alta rappresentante Ue, Kaja Kallas, in conferenza stampa a L'Aja dopo l'adozione della convenzione del Consiglio d'Europa che segna la nascita della commissione .     "Finché la Russia si rifiuterà di porre fine alla sua guerra, il numero di richieste di risarcimento continuerà ad aumentare. Vediamo ogni giorno che la Russia colpisce quasi esclusivamente obiettivi civili" e tutto questo "è intenzionale", ha evidenziato Kallas, aggiungendo che "le tattiche terroristiche della Russia seguono uno schema spietato".     La responsabile della diplomazia Ue ha evidenziato la necessità di "aumentare la pressione su Mosca" anche con le sanzioni "e rafforzare le difese dell'Ucraina". "Parallelamente - ha aggiunto -, lavoriamo per costruire il quadro giuridico che chiami la Russia a rispondere della sua guerra e di altre atrocità, anche per il crimine di aggressione. Tutto questo lavoro invia un messaggio chiaro ai potenziali aggressori: se iniziate una guerra, ne sarete ritenuti responsabili".

Fontana: "Sulla propaganda russa Italia messa meno peggio di altri paesi"

"Penso che non siamo messi peggio di altri paesi europei sulla propaganda (russa, ndr). Però che ci sia un'influenza o un tentativo sì, ma a mio modo di vedere, credevo peggiore. E non solo da parte della Russia". Così il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, rispondendo a una domanda sulla maggiore o minore permeabilità dell'Italia alla propaganda di Mosca. Fontana l'ha detto nel tradizionale scambio di auguri di Natale con la stampa parlamentare.

Ungheria: "No a uso asset russi, non si ostacoli il processo di pace"

'Ungheria ribadisce la sua opposizione alla decisione dell'Unione europea di immobilizzare gli asset russi e di usarli eventualmente come base per il prestito di riparazione all'Ucraina. "Esistono numerosi ostacoli politici, giuridici e finanziari che ritengo non siano stati finora eliminati. L'Ungheria non sostiene questa soluzione" ha dichiarato il ministro ungherese per gli Affari europei Janos Boka a margine del Consiglio affari generali.      "È molto importante - ha aggiunto - che le decisioni che prendiamo rafforzino il processo di pace, non lo ostacolino. È anche importante che l'Ungheria non si assuma obblighi finanziari o responsabilità legali che graverebbero sul popolo ungherese e sul bilancio ungherese".   Boka ha poi confermato l'intenzione di mettere il veto alle conclusioni sull'allargamento sul tavolo della riunione odierna. "La politica di allargamento è diventata completamente sbilanciata. Questo testo dipinge un quadro eccessivamente negativo degli eventi in Georgia e nei Balcani occidentali" mentre per quanto riguarda l'Ucraina, "si basa su una valutazione errata della situazione e su obiettivi politici irrealistici" ha spiegato, criticando la scelta di ventisei Stati membri di avanzare con il lavoro tecnico per l'adesione dell'Ucraina e della Moldavia "aggirando - ha detto - la prassi precedente e il diritto dell'Ue". 

Nasce la commissione sui danni di guerra per Kiev, adottata la convezione a L'Aja

Nasce la commissione internazionale per il risarcimento dei danni di guerra all'Ucraina: la convenzione istitutiva promossa dal Consiglio d'Europa è stata adottata a L'Aja.    Il nuovo organismo dovrà quantificare i danni dell'invasione russa ed esaminare le richieste di risarcimento sulla base del registro dei danni che conta già oltre 86 mila segnalazioni.    "Si tratta di un passo storico", ha detto il segretario generale del Consiglio d'Europa Alain Berset. Il fondo per i risarcimenti verrà istituito nel 2026 e potrebbe essere finanziato anche con gli asset russi congelati.

Vincitrice Sacharov: "Con pace imposta guerre infinite in Europa"

"Conoscendo molto bene le minacce russe, siamo qui per dirvi che se il  mondo civilizzato permette a Mosca di imporre unilateralmente i  cosiddetti 'accordi di pace' e ridisegnare i confini secondo le sue  ambizioni imperiali, questa sarà chiaramente un annuncio di guerre  infinite su questo bellissimo continente". Lo afferma la giornalista  georgiana imprigionata Mzia Amaglobeli nel suo discorso di accettazione  del Premio Sacharov per la libertà di pensiero al Parlamento europeo,  letto dalla sua collega Irma Dimitradze in sua rappresentanza. "Se  nazioni amanti della libertà come la Georgia, e coraggiosi guerrieri,  stati indipendenti come l'Ucraina, vengono lasciati soli di fronte alla  guerra ibrida della Russia o all'aggressione militare, sarà un errore  storico irreparabile per il quale voi e noi dovremo pagare un prezzo  pesante", aggiunge Amaglobeli, esortando l'Ue a essere solidale:  "combattete con noi come combattereste per la libertà dei vostri stessi  Paesi. Usate ogni meccanismo a vostra disposizione e fatelo prima che  sia troppo tardi". "Ricevere  il più alto riconoscimento per i diritti umani da voi è un grande onore e  una grande responsabilità, e lo accetto a nome dei miei colleghi, i  giornalisti che stanno ora combattendo in Georgia per salvare il  giornalismo in quanto tale" e "lavorano instancabilmente per assicurarsi  che voi sentiate la voce della resistenza dei cittadini georgiani, che  la verità non venga messa a tacere", ma anche a nome "di tutti i  prigionieri politici che sono ingiustamente imprigionati e condannati  per aver lottato per il futuro europeo della Georgia: questo premio è la  prova che la nostra voce, la voce dei cittadini georgiani, è ben udita  nell'Ue". "Il mio popolo ha percorso una strada molto lunga e difficile affinché  quella voce vi raggiungesse, perché c'era sempre la Russia a frapporsi  tra noi", prosegue il discorso di Amaglobeli, descrivendo gli sforzi  compiuti dai georgiani per allontanarsi dal passato di occupazione  sovietica e costruire una democrazia europea. Ma oggi, l'aspirazione per  l'adesione all'Ue "viene accolta con le repressioni: lo Stato è stato  catturato da un regime che serve gli interessi russi", ed è "spietato:  picchia, multa, arresta e ricatta i manifestanti. Distrugge il  giornalismo libero, abolisce i partiti politici di opposizione e  imprigiona i loro leader, smantella di fatto le organizzazioni non  governative, etichetta coloro che vi lavorano come 'agenti stranieri'" e  "presumibilmente avvelena i cittadini usando sostanze chimiche  tossiche". Tuttavia, il  partito al potere in Georgia "non è riuscito a mettere a tacere le  proteste. Forse è per questo che le dichiarazioni dell'Ue a sostegno del  popolo georgiano sono state più forti e precise che mai. E per questo,  sono profondamente grata", continua Amaglobeli, esprimendo il suo  desiderio che tali dichiarazioni "si trasformino in azione, e che i  leader europei usino tutti i meccanismi disponibili per esercitare  pressione sui governanti autocratici. È mio desiderio che stiate dalla  parte della società georgiana, la sua democrazia e le sue aspirazioni  europee, nel modo in cui state dalla parte della libertà dei vostri  stessi paesi. Perché alla fine, tutto si riduce a questo: ora deve  essere inequivocabilmente chiaro che la forza dietro gli orrori in  Bielorussia, Ucraina e Georgia si sta avvicinando al cuore dell'Europa.  Si sta dirigendo verso le vostre case, e noi siamo semplicemente sulla  sua strada", avverte.

Berlino: "Da Budapest atteggiamento distruttivo su adesione Ue di Kiev"

"Il comportamento dell'Ungheria è sempre più distruttivo. Questo non aiuta i processi europei, tanto meno di fronte a tutte le difficili questioni che abbiamo davanti a noi. E non riguarda solo il tema dell'allargamento, riguarda anche altri temi. E naturalmente ci auguriamo maggiore senso di responsabilità e spirito europeo". Lo ha dichiarato il sottosegretario tedesco agli Affari europei Gunther Krichbaum, in merito al veto posto da Budapest sulle conclusioni del Consiglio Ue sull'allargamento. Interpellato sul congelamento dei fondi europei diretti a Budapest, Krichbaum ha riconosciuto che  "l'Ungheria è sottoposta a una pressione considerevole", aggiungendo però che "ognuno è artefice del proprio destino".        "L'Ungheria  - ha spiegato - deve attuare numerose riforme, cosa che finora non ha ancora fatto. Si tratta di fondi provenienti dai fondi di coesione. Se queste condizioni non verranno soddisfatte, entro la fine dell'anno andranno persi anche ingenti fondi. Parliamo di miliardi di euro che naturalmente mancheranno poi al bilancio ungherese".

Mosca: abbattuti tre droni diretti verso Capitale

La contraerea russa ha abbattuto oggi tre droni in avvicinamento a Mosca. Lo ha reso noto il sindaco della Capitale, Serghei Sobyanin. I servizi di emergenza sono stati inviati sul luogo in cui sono caduti i detriti dei droni.

Kiev: "Dai Volenterosi ok a truppe di supporto come garanzie"

I leader dei paesi che fanno parte della Coalizione dei Volenterosi hanno espresso la loro disponibilità a inviare forze di supporto in Ucraina come parte delle garanzie di sicurezza dopo la fine della guerra. Lo ha affermato il vice capo dell'ufficio del presidente dell'Ucraina Ihor Zhovkva, come riporta da RBC-Ucraina.    "Senza rivelare dettagli, i leader europei che partecipano al formato 'Coalizione dei Volenterosi - e c'è il cosiddetto Gruppo Multifunzionale Ucraina - sostengono lo spiegamento di forze di supporto", ha affermato Zhovkva.     "Sappiamo chiaramente quali paesi europei possono aiutare l'Ucraina a mantenere la pace e in quali formati. Dopotutto, questo formato funzionerà solo dopo il raggiungimento di un cessate il fuoco sul territorio ucraino e, in futuro, dobbiamo impedire che l'aggressione russa si ripeta", ha sottolineato il vice capo dell'ufficio presidenziale.

Zelensky a L'Aja: "Mosca deve rispondere dei suoi crimini"

"Ogni crimine di guerra russo deve avere conseguenze per coloro che lo hanno commesso". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenendo alla conferenza del Consiglio d'Europa a L'Aja per il lancio della commissione internazionale sul risarcimento dei danni di guerra per l'Ucraina. Mosca, ha sottolineato lanciando un appello contro l'impunità, deve rispondere dei suoi crimini affinché "gli altri imparino a non scegliere l'aggressione".    "Tutta la pressione sulla Russia deve rimanere in vigore finché continuerà l'occupazione del nostro territorio", ha evidenziato. "Finché il nostro popolo rimarrà prigioniero dei russi e finché i bambini ucraini rapiti dalla Russia non saranno riportati a casa, finché la Russia non mostrerà rispetto per la vita pacifica e per i diritti dei suoi vicini, le sanzioni dovranno limitare" l'azione del Cremlino, ha aggiunto.

Fontana: "Io vedo una Russia che ha fallito, non una grande potenza"

"Io vedo la Russia come un paese che ha fallito completamente questa guerra", "un boomerang". "Pensavamo ci fosse una grande potenza che in realtà non c'è. Loro dicono che Hitler e Napoleone non riuscirono ad invadere la Russia ed è vero". "Altrettanto vero è che neanche la Russia ha dimostrato grandissime capacità, anzi". Prima del 2022 "tutti pensavano che si sarebbe fatta un sol boccone dell'Ucraina", invece "l'avanzata è limitata". Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana interpellato durante l'incontro con la stampa parlamentare, anche sulle posizioni di Matteo Salvini definite "indiscutibili" da Maria Zakharova.

Tajani: "Sugli asset l'Italia ha riserve soprattutto giuridiche"

"Noi abbiamo detto che abbiamo delle riserve per quanto riguarda i beni congelati, per quanto riguarda soprattutto la base giuridica. Vedremo, sarà il Consiglio poi a decidere". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della Conferenza degli ambasciatori parlando con i giornalisti rispondendo ad una domanda sul possibile utilizzo degli asset russi per sostenere l'Ucraina, in vista della riunione dei leader del 18 dicembre.

Premier Olanda: "La fine della guerra in Ucraina è possibile, servono risarcimenti"

"Nei giorni scorsi l'Ucraina è stata al centro dei colloqui internazionali. L'incontro di ieri a Berlino è stato molto costruttivo", sono stati compiuti "passi importanti" e si è "discusso anche delle garanzie di sicurezza: tutti avvertono il senso di urgenza e cessate il fuoco ora sembra una possibilità concreta". Lo ha detto il premier olandese Dick Schoof alla conferenza del Consiglio d'Europa a L'Aja per il lancio della commissione internazionale sul risarcimento dei danni di guerra per l'Ucraina.    "Una pace giusta e durata richiede risarcimenti" e "anche dopo la pace, la giustizia dovrà fare il suo corso" e Kiev dovrà continuare ad avere "il sostegno dei Paesi Bassi e degli altri alleati", ha evidenziato.

Crosetto: "Vedo difficile il percorso dell'Ucraina nella Nato e nell'Ue"

"Vedo difficile il percorso dell'Ucraina per entrare nella Nato e nell'Unione europea. Nell'Unione europea non per motivi politici, per motivi agricoli, conoscendo gli agricoltori polacchi, francesi, italiani e tedeschi". E' quanto afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso del suo intervento alla XVIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori in corso alla Farnesina.    "Quando penso alla difesa penso ad un'Europa diversa. Io penso all'Europa continentale, in cui sono presenti la Norvegia, ci siano i Paesi dei Balcani, ci sia l'Austria, ci sia la Svizzera, ci sia il Regno Unito. In una Europa che si struttura in questo modo, potrebbe avere spazio anche l'Ucraina", aggiunge.

Tajani: "Accolte proposte italiane sulle garanzie di sicurezza"

Le prospettive riguardanti le garanzie di sicurezza per l'Ucraina "sono molto positive. Gli americani ne saranno parte" ed "hanno fatto chiaramente capire" che ci sarà un meccanismo simile "all'articolo 5 della Nato, che è anche la proposta italiana. Gli americani sono indispensabili soprattutto per la difesa aerea, per la protezione dello spazio aereo. Quindi lavoriamo intensamente perché gli obiettivi si possano raggiungere". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a margine della Conferenza degli Ambasciatori parlando con i giornalisti degli esiti delle riunioni a Berlino sull'Ucraina con i leader europei, i rappresentanti americani e Volodymyr Zelensky. Tajani ha sottolineato che la "posizione dell'Italia è stata ancora una volta importante anche in sede di trattativa europea. Direi che, soprattutto per quanto riguarda la sicurezza dell'Ucraina e dell'Europa, le proposte dell'Italia sono state accolte perché erano proposte di buon senso".

Crosetto: "In ridefinizione delle responsabilità l'Italia deve essere professionista"

"Dentro questa ridefinizione delle responsabilità globali l'Italia deve dimostrare la capacità di essere professionista. Io penso che mai come oggi serve un approccio come quello italiano, che è un approccio culturalmente inclusivo, culturalmente portato a dirimere conflitti, non ad aumentarli". Lo afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso del suo intervento alla XVIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori in corso alla Farnesina.

Portavoce russa: "Indiscutibili le parole di Salvini"

Quelle del vicepremier italiano Matteo Salvini su una possibile guerra  con la Russia sono parole "indiscutibili", ha affermato la portavoce del  ministero degli Esteri russo Maria Zakharova."Il vice primo ministro  italiano Matteo Salvini: 'Se Hitler e Napoleone non sono riusciti a  mettere in ginocchio Mosca con le loro campagne in Russia, è improbabile  che Kaya Kallas, Macron, Starmer e Merz abbiano successo'. Il paragone è  esatto, la conclusione è indiscutibile", scrive Zakharova sul suo  canale Telegram. La portavoce del ministero degli Esteri russo si riferiva a due interventi in tv del 9 dicembre e del 15 dicembre su Rete 4 del vicepremier. "Io non tolgo soldi alla sanità italiana per fare andare avanti una guerra che è persa. Questa è la realtà", aveva detto tra l'altro lo scorso 9 dicembre ricordando che "c'è un piano proposto dal presidente Trump". "Lasciamo che si confrontino loro", aveva aggiunto. "L'impressione è che qualcuno in Europa, per salvare il suo posto e la sua poltrona, non abbia interesse a fare una pace concreta. Qualcuno continua a dire dalle parti di Bruxelles 'Vinceremo, vinceremo'. Ma non ci sono riusciti Napoleone e Hitler a mettere in ginocchio la Russia. Quindi io ritengo che prima ci si siede al tavolo e si trova un accordo meglio è per tutti". Quest'ultimo concetto il vicepremier lo ha ribadito anche ieri riaffermando: "Se non ci sono riusciti Hitler e Napoleone a mettere in ginocchio Mosca, difficilmente ci riusciranno Kallas e Macron con Starmer e Merz".

Fontana: "Critiche Salvini Ue-armi? Finora sempre unità c.destra"

Le critiche di Salvini all'Ue e la linea della Lega sul nuovo decreto armi per l'Ucraina? "Non mi permetto parlare per Salvini ma osservo che l'unita' della maggioranza nelle aule parlamentari c'e' sempre stata finora, sia sui decreti armi che sulle questioni europee. Ci sono distinguo ma poi pero' le coalizioni cercano la sintesi, e sono poi gli atti che vengono votati e che sono vincolanti che fanno la differenza ed e' li' che si possono osservare se ci sono dei cambi di linea e strategia e anche delle modifiche", bisogna comunque "andare con i piedi di piombo perche' questo e' un momento delicato e la prudenza e' d'obbligo". Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana nel tradizionale scambio di auguri di Natale con la stampa parlamentare.

Mosca: "Non abbiamo visto proposta dei leader europei su forza multinazionale"

La Russia "non ha visto" la proposta dei leader europei emersa dalla  riunione di ieri a Berlino sulla creazione di una forza multinazionale  per garantire la pace in Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino  Dmitry Peskov: "Al momento abbiamo visto notizie di stampa, ma non  risponderemo, non abbiamo visto ancora alcun testo. La nostra posizione è  ben nota, coerente e trasparente ed è chiara agli americani. E in  generale è chiara anche agli ucraini".

Fontana: "Critiche Usa perchè Ue si prenda più responsabilità"

"Riguardo alle critiche fatte all'Unione Europea dagli Usa, ritengo siano critiche politiche ma non credo che questo significhi che qualcuno voglia distruggere l'Unione Europea. Io credo sia un modo, se volete anche abbastanza poco diplomatico, per cercare di fare in modo che l'Europa si prenda delle responsabilita' piu' ampie rispetto a quelle che ha avuto negli ultimi anni. Responsabilita' che in parte i leader europei hanno tentato di garantire con l'incremento - addirittura secondo me li' siamo andati oltre le aspettative che avevano gli Stati Uniti, pero' e' una mia opinione personale - del 5% della spesa militare. Secondo me in questo momento gli Stati Uniti, avendo una competizione con la Cina molto importante da affrontare, chiedono che l'Europa si prenda maggiori responsabilita' rispetto a quelle che hanno avuto negli ultimi anni". Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana, durante il tradizionale scambio di auguri di Natale con la stampa parlamentare.

Ucraina, risoluzione Azione: seguire linea indicata Mattarella

La risoluzione che Azione domani presentera' alla Camera e al Senato, nella discussione sulle comunicazioni del presidente del Consiglio in vista del prossimo Consiglio europeo "richiama testualmente, al primo punto degli impegni, le parole pronunciate dal Presidente della Repubblica, Sergio Matterella, pochi giorni fa, nella cerimonia dello scambio degli auguri di fine anno con il Corpo Diplomatico al Quirinale, e chiede che 'le istituzioni dell'Unione e degli stati membri rimangano saldamente al fianco dell'Ucraina e del suo popolo, con l'obiettivo di una pace equa, giusta, duratura, rispettosa del diritto internazionale e dell'indipendenza, della sovranita', dell'integrita' territoriale, della sicurezza ucraine'". La risoluzione chiede inoltre, si apprende ancora, "di sostenere l'iniziativa dei Paesi europei piu' impegnati a mediare tra l'Ucraina e gli Stati Uniti perche' i termini del possibile accordo di pace non siano un semplice sigillo diplomatico alle pretese della Federazione Russa", di "garantire il costante sostegno economico e militare dell'Ucraina e a tal fine a sostenere l'utilizzo della leva finanziaria rappresentata degli asset sovrani russi, come proposto dalla Commissione europea", e "di sostenere la rapida e positiva conclusione del processo di adesione dell'Ucraina all'Ue", nonche' "di rispondere alla guerra ibrida da parte della Federazione Russa, relativa al sistema informativo, ai processi elettorali e al funzionamento delle istituzioni democratiche, nonche' alla compromissione dei servizi d'interesse pubblico e delle infrastrutture critiche, attraverso un vero e proprio scudo democratico per l'Europa, quale quello proposto dalla Commissione Ue".

Fontana: "Un po' più fiducioso in una pace a breve"

"Sono un po' più fiducioso che si possa arrivare ad una pace a breve perché vedo una serie di interessi che stanno andando tutte nelle stessa direzione". Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana durante l'incontro di auguri con la stampa parlamentare.

Cremlino: "Nessuna tregua di Natale, puntiamo ad accordo di pace"

Mosca respinge le richieste di una tregua natalizia in Ucraina. "Vogliamo la pace, non vogliamo una tregua per concedere una pausa all'Ucraina per prepararsi a continuare la guerra", ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov. "Ora la questione è se stiamo per raggiungere, come dice il presidente Trump, un accordo o no", ha aggiunto Peskov. Ma se gli ucraini, anziché a un'intesa di pace, puntano a "decisioni momentanee e non praticabili, allora difficilmente siamo pronti a partecipare a questo", ha concluso il portavoce di Vladimir Putin, citato dall'agenzia Interfax.

Zelensky: "Avanti con la Moldavia verso l'adesione all'Ue"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato la presidente della Moldavia Maia Sandu a margine della conferenza del Consiglio d'Europa a L'Aja che sancirà la nascita della commissione per i risarcimenti dei danni di guerra all'Ucraina.     "Ho informato la presidente dei nostri sforzi per la pace, la sicurezza e la ricostruzione dell'Ucraina dopo la fine della guerra. Dobbiamo continuare a esercitare pressioni sulla Russia e contrastare ogni possibile manifestazione di minaccia russa"; ha riferito Zelensky su X, sottolineando che "un tema importante è anche il nostro percorso comune verso l'adesione all'Ue".     "Ulteriori progressi" da parte di Kiev e Chisinau "devono essere simultanei e strettamente coordinati", ha evidenziato.

Crosetto: "Alleanza atlantica resterà la colonna portante della nostra sicurezza"

"L'Alleanza atlantica rimane, rimarrà, una colonna portante alla nostra sicurezza, se non altro perché l'unica deterrenza di cui disponiamo è quella americana. La deterrenza esiste quando è sottomarina, aerea e terrestre e gli unici che ne dispongono sono oggi gli americani tra i nostri alleati". Lo afferma il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso del suo intervento alla XVIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori in corso alla Farnesina.     Per il ministro l'Europa deve a "muoversi su binari paralleli e complementari". "Il primo è evidente, conservare il legame strategico con gli Stati Uniti e farlo ovunque i nostri interessi siano allineati con i loro". Secondo Crosetto se oggi "la Nato vuole rimanere lo strumento centrale della sicurezza dell'Atlantico, deve trasformarsi in radice. Deve puntare verso un'alleanza capace di garantire pace e sicurezza su una scala più ampia. Non possiamo permetterci di rimanere vincolati a un multilateralismo che non regge più la pressione della storia dei popoli e della globalizzazione", ha aggiunto.

Fontana: "Con il 5% di spese militari siamo andati oltre le aspettative Usa"

All'Ue vengono mosse "critiche politiche, ma non vuol dire che qualcuno vuole distruggere l'Ue". "Gli Usa chiedono all'Europa che si prenda maggiori responsabilità", anche se "con l'incremento al 5% della spesa militare secondo me siamo andati oltre le aspettative" statunitensi. Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana.

Fontana: "Modi discutibili Usa ma non abbandoneranno l'Europa"

"L'alleanza Usa-Ue e' strategica" e "credo che gli Usa non abbandoneranno l'Europa, forse ci sara' una diminuzione dell'impegno nella Nato. L'alleanza con Usa anche dopo Trump rimarra', al di la' di quello che possiamo immaginare, c'e' sicuramente la volonta' degli Usa di impegnarsi di piu' in altri settori a livello globale, ad esempio con la Cina", ma "al di la' dei modi discutibili su come viene trattata l'Ue non credo ci sia la volonta' di distruggere il disegno europeo". Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana nel tradizionale scambio di auguri di Natale con la stampa parlamentare.

Difesa, Crosetto: pervasività minacce oggi "senza precedenti"

La realta' che abbiamo davanti "sta mutando profondamente, strutturalmente a una velocita' che supera anche la nostra capacita' tradizionale di adattamento ai mutamenti storici ed epocali. Viviamo dentro una pervasivita' di minacce esterne che non ha precedenti nella storia recente, almeno da 70 anni a questa parte". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto, intervenendo alla Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori alla Farnesina. "Alle crisi internazionali", ha sottolineato il ministro, "si sommano i conflitti convenzionali che si trascinano, guerre ibride che si insinuano negli interstizi delle nostre vulnerabilita', pressioni economiche, tecnologiche, energetiche e demografiche, guerre vere e conclamate e fuori da ogni logica del diritto internazionale". "Non sono fenomeni isolati, ma un unico processo interdipendente", ha spiegato Crosetto, "dove le grandi potenze ridefiniscono priorita' e aree di influenza".

Zelensky: "Dall'Ue serve una decisione forte sugli asset russi"

Le risorse provenienti dagli asset russi congelati "possono e devono essere utilizzate appieno per la difesa" dell'Ucraina "dall'aggressione della Russia: è necessaria una decisione forte" da parte dell'Europa. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, davanti al Parlamento olandese, esortando i Paesi Bassi "a sostenere" il prestito di riparazione dell'Ue con l'uso dei beni russi congelati che sarà sul tavolo del Consiglio europeo di giovedì.

Sanchez si unisce a dichiarazione per forza multinazionale in Ucraina

Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, si è unito alla dichiarazione sottoscritta da leader europei e degli Usa lunedì a Berlino che contiene, fra l'altro, l'impegno a una "forza multinazionale ucraina" a guida europea, composta dai "contributi delle nazioni nell'ambito della coalizione dei Volenterosi e sostenuta dagli Stati Uniti", nel caso di un cessate il fuoco con la Russia. Lo segnalano fonti governative riprese dall'agenzia Efe, nel ribadire la necessità di una pace giusta e duratura che preservi la sovranità ucraina e la sicurezza europea.    La dichiarazione, sottoscritta dai leader di una decina di Paesi, fra cui Germania, Italia, Regno Unito, Polonia, Svezia, Norvegia, Paesi Bassi e Polonia, dai presidenti di Francia e Finlandia e dai presidenti della Commissione e del Consiglio europei, evidenzia "i passi avanti significativi" negli sforzi per la pace in Ucraina. E conferma l'impegno a "fornire un supporto continuo e significativo all'Ucraina per rafforzare le sue forze armate, che dovrebbero rimanere al livello di 800.000 effettivi in tempo di pace" e a una "forza multinazionale in Ucraina", nonché "un meccanismo di monitoraggio e verifica del cessate il fuoco, guidato dagli Stati Uniti con la partecipazione internazionale per fornire un allarme tempestivo di qualsiasi futuro attacco".

Budapest frena sull'allargamento: "No all'Ucraina nell'Ue"

L'Ungheria non sostiene le conclusioni sull'allargamento che dovrebbero essere adottate oggi nel corso della riunione a Bruxelles dei ministri degli Affari europei. "Abbiamo sul tavolo una bozza di conclusioni del Consiglio che al momento è sostenuta solo da 26. È l'Ungheria al momento a non sostenere" il documento, ha dichiarato a nome della presidenza di turno del Consiglio Ue Marie Bjerre, ministra danese degli Affari europei.    "Il motivo per cui Budapest non sostiene" le conclusioni "è perché vogliamo anche una formulazione forte sull'Ucraina, che sia giusta ed equa" ha spiegato la ministra che ha nuovamente lanciato un appello all'Ungheria affinché sostenga il testo. Bjerre ha ricordato "il forte sostegno all'Ucraina" mostrato durante la riunione informale dei ministri degli Affari Europei tenutasi la settimana scorsa a Leopoli, in Ucraina. "Kiev sta mantenendo i suoi impegni", ha sottolineato la ministra, aggiungendo che il percorso di adesione di Kiev all'Ue "non è fermo, ma è in pieno svolgimento: sta funzionando a livello pratico, è solo formalmente" che i cluster negoziali "non sono stati aperti".

Zelensky: "Pace duratura soltanto se Mosca accetta che ci sono regole"

"Non basta costringere la Russia a un accordo. Non basta farla smettere di uccidere. Dobbiamo far accettare alla Russia che nel mondo ci sono delle regole e che non può ingannare tutti. Questa è la strada per una pace duratura". Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, davanti al Parlamento olandese.    Zelensky ha puntato il dito contro le pretese di Mosca di "rinunciare a parti del nostro territorio che non sono nemmeno riusciti a conquistare" o di accettare "i limiti al nostro diritto di unirci all'Alleanza e alla nostra sovranità".

Crosetto: "Trump non è il terremoto, è il sismografo"

"L'Europa e il suo futuro non sono al centro della strategia di Washington". Lo ha detto  il ministro della Difesa, Guido Crosetto, nel corso del suo intervento alla XVIII Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori in corso alla Farnesina.    "La nuova strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti" rappresenta "un documento che fotografa come Washington stia ridisegnando - ha aggiunto - che il proprio ruolo nel del mondo e soprattutto quelle aspettative nutre oggi nei confronti degli alleati, compresi quelli della Nato. Gli Stati Uniti hanno deciso di concentrarsi in una competizione durissima, strutturale, egemonica con la Cina. Ogni scelta statunitense va secondo me letta dentro questa cornice: preservare il primato americano con un approccio pragmatico orientato al risultato. Io dico sempre che Trump non è il terremoto, è il sismografo. C'è solo da prenderne atto e da decidere come reagire. L'Europa deve assumersi le sue responsabilità. Il messaggio americano è chiarissimo: le garanzie difesa non sono più automatiche. Non siamo davanti a una vera e definitiva crisi dell'Alleanza ma davanti a una ridefinizione delle responsabilità".

Ucraina: oggi creazione fondo per risarcimenti danni di guerra

Si riuniscono oggi all'Aja i vertici dell'Ue chiamati ad approvare l'istituzione di un organismo internazionale incaricato di stabilire i risarcimenti da versare all'Ucraina per l'invasione russa. La "Commissione internazionale per i risarcimenti all'Ucraina" valutera' e decidera' sulle richieste, compresi gli importi da pagare, basandosi sull'attuale "registro dei danni", che ha ricevuto circa 80.000 domande da parte di individui e organizzazioni. Si prevede che l'istituzione di questo organismo venga approvata in un vertice di alto livello all'Aia, al quale parteciperanno il Presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l'Alto rappresentante dell'Unione europea Kaja Kallas. Il nuovo organismo avra' sede nella capitale olandese e il meccanismo di risarcimento sara' coordinato dal Consiglio d'Europa, che ha sede a Strasburgo. Il terzo passo sara' la creazione di un fondo di compensazione, ma il funzionamento di questa parte cruciale del processo non e' ancora stato chiarito, in particolare per quanto riguarda il potenziale utilizzo dei beni russi congelati. Un piano europeo per utilizzare questi beni e' sostenuto da molti Stati membri dell'Ue, tra cui la Germania, ma incontra una forte opposizione da parte del Belgio. Si prevede che i leader Ue prendano una decisione in occasione del vertice che iniziera' domani. Il Belgio ospita l'agenzia internazionale di deposito a garanzia Euroclear, che detiene la maggior parte dei beni russi, e teme le ripercussioni legali di qualsiasi potenziale utilizzo. Ieri i leader europei hanno proposto la creazione di una "forza multinazionale" guidata dall'Europa e sostenuta dagli Stati Uniti per far rispettare qualsiasi potenziale accordo di pace. "Le discussioni sulla responsabilita', le riparazioni e la ricostruzione devono far parte dei colloqui di pace", ha dichiarato ai giornalisti il Segretario generale del Consiglio d'Europa, Alain Berset, al suo arrivo all'incontro all'Aja.

Mosca: conquistato un altro villaggio nella regione di Kharkiv

Il ministero della Difesa russo ha annuciato la conquista del centro abitato di  Novoplatonovka, nella regione ucraina di Kharkiv, circa cento chilometri a sud-est del capoluogo. "Le unità del raggruppamento di forze Ovest, a seguito di operazioni attive, hanno liberato il villaggio di Novoplatonovka nella regione di Kharkiv", si legge nel messaggio pubblicato sul canale Telegram ufficiale del ministero della Difesa russo.

Ucraina, Crosetto: "difficile" percorso ingresso in Nato e Ue

Il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ritiene "difficile" il percorso di ingresso dell'Ucraina nella Nato, ma anche nell'Unione Europea, e qui "non per motivi politici ma agricoli, conoscendo gli agricoltori polacchi, francesi, italiani e tedeschi". Per Kiev ci sarebbe invece uno spazio, secondo Crosetto, in un'"Europa della Difesa diversa da quella che siamo abituati a concepire a 27, cioe' un'Europa della Difesa continentale". "Quando penso alla Difesa non penso all'Europa dei 27, ma a un'Europa continentale in cui ci siano Austria, Balcani, Regno Unito, Svizzera, Norvegia", ha spiegato il ministro, intervenendo alla seconda giornata della Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori alla Farnesina. "In questa Difesa continentale che e' ancora da costruire, in un'Europa che si struttura in questo modo, potrebbe avere uno spazio anche l'Ucraina", ha concluso Crosetto.

Benifei (Pd): "Il Pe stoppa il gas di Mosca mentre Meloni è contro l'uso degli asset"

"Nel giorno in cui discutiamo e approviamo lo stop definitivo al gas russo il governo Meloni si schiera in modo determinante per impedire l'uso degli asset russi per sostenere l'Ucraina. È una scelta che fa pagare agli europei l'aggressione criminale di Putin". Lo ha detto in aula a Strasburgo l'eurodeputato del Partito Democratico Brando Benifei, che come Coordinatore dei Socialisti e Democratici per il Commercio ha seguito il dossier sullo stop al gas russo.        "Nel momento in cui rendiamo l'Europa più libera dalle dipendenze energetiche con la nostra scelta di oggi sul gas, il vicepremier dell'Italia Matteo Salvini dice che questi beni russi andrebbero restituiti al Cremlino e alla sua cerchia per non rischiare, cito, 'una violazione del diritto internazionale'. Ma chi oggi dice queste cose senza vergognarsi lo sa che c'è un giudice della Corte penale internazionale Rosario Aitala, a cui anche da qui deve arrivare la nostra solidarietà, che è stato appena condannato a 15 anni di carcere in Russia per aver osato incriminare Vladimir Putin? L'Unione Europea deve poter scegliere il suo futuro senza condizionamenti, andiamo avanti in questa direzione senza paura", ha concluso Benifei.

Zelensky: "Siamo nei negoziati più intensi e mirati dall'inizio della guerra"

"Siamo nel mezzo dei negoziati di pace più intensi e mirati dall'inizio di questa guerra: non stiamo parlando di una pausa o di una soluzione temporanea e incerta, ma stiamo lavorando a stretto contatto con i partner per porre fine, finalmente, a questa guerra russa contro l'Ucraina". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky intervenendo al Parlamento olandese, tornando a chiedere "forte sostegno politico" a Kiev.

Risarcimenti di guerra a Kiev, la nuova commissione avrà sede a L'Aja

I Paesi Bassi saranno la sede della commissione internazionale incaricata di valutare e convalidare le richieste di risarcimento per i danni di guerra subiti dall'Ucraina, che in futuro la Russia sarà chiamata a compensare. Lo ha detto il ministro degli Esteri olandese, David van Weel, a L'Aja, prima della firma del trattato del Consiglio d'Europa che sancirà la nascita della commissione.    Van Weel ha precisato che l'obiettivo principale dell'organismo sarà quello di definire e certificare le richieste di risarcimento, sottolineando tuttavia che la commissione non potrà garantire in modo assoluto che i danni accertati saranno poi effettivamente rimborsati.

Tajani: "Accordo di pace fatto al 90%, resta nodo angusto Donbass"

"L'accordo di pace è fatto al 90%, però c'è sempre questo angusto problema del Donbass. Passi in avanti se ne stanno facendo. Speriamo di avere un bel regalo di Natale: avere la pace". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando a Roma al Premio Sacharov e aggiungendo che "non sarà facile, però mi pare che si stia andando nella giusta direzione. Poi naturalmente saranno gli ucraini a dover dire sulle questioni territoriali la loro opinione. C'è da fare però, ripeto, il lavoro a favore della pace sta dando i suoi frutti. Quindi speriamo che si possa veramente arrivare a un cessato il fuoco". 

"Anche le garanzie americane per la sicurezza dell'Ucraina, su modello dell'articolo 5 della Nato, che era la richiesta italiana, vanno nella giusta direzione - prosegue Tajani - perché deve essere una pace giusta e duratura. L'Ucraina è un paese aggredito, non può essere un paese penalizzato dalla guerra che ha subito e nella conclusione della pace. Bisogna lavorare tutti insieme per raggiungere l'obiettivo di chiudere una orribile stagione che dura da anni, di guerra tra due popoli che ha provocato decine, centinaia di migliaia di morti".

Cremlino: "Valuteremo le garanzie di sicurezza a Kiev quando vedremo il testo"

Il Cremlino darà una valutazione della dichiarazione congiunta dei leader dell'Ue sulle garanzie di sicurezza per Kiev "quando ne vedrà il testo". Lo ha dichiarato ai giornalisti il ;;portavoce presidenziale russo, Dmitry Peskov, evitando di fornire commenti alla dichiarazione dei leader dell'Ue. Il portavoce del Cremlino ha precisato che le autorità di Mosca hanno finora ha appreso informazioni sulla dichiarazione congiunta dei leader dell'Ue soltanto dai resoconti dei media. "Non abbiamo ancora visto alcun testo. Quando lo vedremo, lo analizzeremo", ha detto Peskov, citato dall'agenzia Tass. 

Cremlino: "No alla tregua natalizia"

Il Cremlino ha respinto proposta di tregua di Natale avanzata dal cancelliere tedesco Friedrich Merz e sostenuta dal leader ucraino Volodymir Zelensky, dopo le consultazioni con gli Stati Uniti a Berlino. "Vogliamo la pace, non una tregua che dia sollievo agli ucraini e permetta loro di prepararsi a continuare la guerra", ha dichiarato il portavoce Dimitry Peskov, durante la conferenza stampa telefonica quotidiana.

Cremlino: "Nessuna telefonata fra Putin e Trump dopo il 16 ottobre"

Non c'è stata alcuna telefonata tra Donald Trump e Vladimir Putin dopo quella, resa nota, del 16 ottobre scorso. Lo ha detto il portavoce del presidente russo, Dmitry Peskov, dopo che ieri sera Trump aveva detto di avere parlato di recente con il capo del Cremlino. Lo riferisce la Tass. 

La Cedu condanna Mosca: "Sforzo concertato per eliminare Navalny"

La Russia ha violato il diritto alla libertà di associazione, quello di candidarsi alle elezioni, il diritto di proprietà e il diritto al rispetto della vita privata di Aleksey Navalny, dei suoi collaboratori, dei loro familiari e di tre organizzazioni a lui legate. Lo ha stabilito la Corte europea dei diritti dell'uomo, rilevando che le misure adottate dalle autorità russe "facevano parte di uno sforzo concertato, di portata senza precedenti, volto a eliminare l'opposizione democratica organizzata incentrata su Aleksey Navalny". La sentenza riguarda 140 ricorsi relativi ai provvedimenti adottati da Mosca a partire dal 2019, inizialmente contro la Fondazione anticorruzione - l'ong fondata da Navalny per indagare e rendere pubblici presunti casi di corruzione tra alti funzionari - e successivamente contro la Fondazione per la protezione dei diritti civili, creata per sostenere la rete regionale dell'oppositore, morto in prigione il 16 febbraio 2024. Le autorità russe hanno dapprima disposto perquisizioni, anche nelle abitazioni private dei collaboratori di Navalny; sono poi seguiti il congelamento dei conti bancari delle ong e di molte persone a esse collegate e, infine, la designazione delle organizzazioni come "estremiste" da parte dei tribunali nazionali. Questa classificazione ha comportato ulteriori accuse penali contro Navalny e il suo entourage, oltre alla loro ineleggibilità alle competizioni elettorali. La Cedu ha stabilito che Mosca dovrà versare a ciascuno dei ricorrenti un indennizzo compreso tra 2mila e 30mila euro. 

Tajani: "Lavoro per pace sta dando i suoi frutti"

"Il lavoro a favore della pace" in Ucraina "sta dando i suoi frutti, speriamo che si possa veramente arrivare a un cessate il fuoco". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine di un evento in occasione del premio Sacharov. "Speriamo di avere un bel regalo di Natale, cioè avere la pace. Non sarà facile, però mi pare che si stia andando nella giusta direzione", ha aggiunto.

Zakharova cita Salvini: "Sue conclusioni indiscutibili"

La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakaharova, ha approvato le parole con cui il ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, ha invitato ieri alla prudenza sul tema riarmo in chiave anti-russa. "Se Hitler e Napoleone non sono riusciti a mettere in ginocchio Mosca con le loro campagne in Russia, è improbabile che Kaya Kallas, Macron, Starmer e Merz abbiano successo", aveva detto Salvini nella citazione riportata da Zakharova sui suoi profili social. "Il paragone è preciso, la conclusione è indiscutibile", ha chiosato la diplomatica russa.

Russia-Iran, domani incontro Lavrov-Araghchi a Mosca

Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, è arrivato a Mosca per incontrare il suo omologo russo, Sergei Lavrov. Durante la sua visita, Araghchi incontrerà anche un gruppo di studiosi e pensatori russi. Domani Araghchi parlerà all'Università MGIMO (Istituto statale di relazioni internazionali di Mosca) e nel pomeriggio terrà a Mosca colloqui ufficiali con il suo omologo russo Sergey Lavrov.Secondo il Ministero degli Esteri russo, Araghchi e Lavrov discuteranno di questioni internazionali, tra cui il programma nucleare iraniano, e di questioni regionali.

Consiglio d'Europa: "Risarcimenti siano parte della pace per Kiev"

"Responsabilità, risarcimenti e ricostruzione devono far parte del processo di pace per Kiev. Non si può guardare soltanto al breve periodo" perché in gioco "c'è il futuro dell'Ucraina e delle persone colpite dalla guerra". Lo ha detto il segretario generale del Consiglio d'Europa, Alain Berset, arrivando alla conferenza a L'Aja che sancirà la nascita della commissione internazionale per i risarcimenti dei danni di guerra subiti dalla popolazione ucraina dall'inizio dell'aggressione di Mosca. "L'istituzione" della commissione "rappresenta un passo molto importante dopo il registro dei danni creato dal Consiglio d'Europa dopo il vertice di Reykjavik" del maggio 2023, ha ricordato Berset, indicando che sono "oltre 86mila" le richieste di risarcimento "già registrate". Il prossimo passo sarà - nel 2026 - l'istituzione del fondo per i risarcimenti. Ma resta aperto il nodo delle fonti di finanziamento. "E' una domanda fondamentale: le risorse potranno arrivare dai Paesi stessi, dagli asset russi congelati e da ulteriori contributi", ha spiegato il segretario generale del Consiglio d'Europa, dicendosi fiducioso sulla possibilità di trovare una soluzione e "mantenere l'Europa unita" nonostante le divergenze tra i Paesi. "La responsabilità" per i danni di guerra "non è mai facile da mettere in pratica, ma la domanda fondamentale è: che tipo di mondo vogliamo? Un mondo in cui prevalgono violenza, guerra, distruzione e impunità? O un mondo basato su relazioni pacifiche, stato di diritto, dialogo e responsabilità?", ha aggiunto. 

Mosca: "Non accetteremo truppe Nato in Ucraina, nessuna concessione su territori"

"Non sottoscriveremo, accetteremo o saremo nemmeno soddisfatti di alcuna presenza di truppe Nato sul territorio ucraino". Lo ha detto il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov sottolineando in un'intervista a Abc News che Mosca non accetterà militari dell'Alleanza su suolo ucraino anche se fossero parte di una garanzia di sicurezza o come membri della Coalizione dei Volenterosi. Ryabkov ha poi ribadito che la Russia non ha intenzione di fare concessioni su Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia, Kherson e Crimea: "Non possiamo assolutamente scendere a compromessi su di esse". In ogni caso, il viceministro ha mostrato ottimismo affermando che le parti sono "sul punto" di raggiungere una soluzione diplomatica. 

La Russa: "Con la mediazione di Trump avanti speranze per una pace vicina"

"Bisogna essere cauti, però è certo che il modo, brusco e diverso da come noi italiani lo avremmo svolto, di Trump, la mediazione fatta da Trump, sta facendo andare avanti le speranze per una pace vicina" in Ucraina. Lo dice il presidente del Senato, Ignazio La Russa, ospite di 'Ping Pong', su Rai radio 1.

Mosca: "Siamo sul punto di raggiungere un accordo"

Il viceministro degli Esteri russo Sergej Ryabkov ha dichiarato in un'intervista esclusiva ad Abc News di ritenere che le parti in conflitto siano "sul punto" di raggiungere una soluzione diplomatica per porre fine alla guerra in Ucraina. "Siamo pronti a raggiungere un accordo", ha detto Ryabkov, aggiungendo di sperare che un accordo venga raggiunto "il prima possibile". Ieri funzionari dell'amministrazione statunitense hanno segnalato che un accordo di pace tra Russia e Ucraina potrebbe essere più vicino che mai, dichiarando ai giornalisti, a condizione di anonimato, che "letteralmente il 90%" delle questioni tra i due paesi in conflitto è stato risolto. 

Ryabkov: "Vicini a risolvere la crisi"

Il vice ministro degli Esteri russo Sergei Ryabkov si è detto ottimista su una soluzione diplomatica del conflitto in Ucraina in tempi brevi. "Sono molto fiducioso e abbastanza certo che siamo sul punto di risolvere questa terribile crisi," ha detto Ryabkov in un'intervista alla Abc.

Meloni a Berlino con leader Ue: "Forza multinazionale per Kiev". Distanze su territori

Intendono costituire una "forza multinazionale per l'Ucraina" a guida europea, con il contributo dei cosiddetti Paesi volenterosi e il sostegno degli Stati Uniti. E ribadiscono il loro appoggio al presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel caso decidesse di consultare il proprio popolo attraverso elezioni. A Berlino i leader europei - ospiti di Friedrich Merz nella sede della Cancelleria federale - si sono riuniti ieri per fare il punto sul conflitto russo-ucraino. Un vertice che, spiegano fonti italiane, ha l'obiettivo di "confermare la coesione tra europei, ucraini e americani" e consolidare il processo negoziale avviato con la mediazione di Washington. "Mi aspetto passi avanti", ha detto la premier Meloni. Jared Kushner, ha mostrato ottimismo sulle trattative, parlando di "molti progressi" compiuti durante i colloqui con Zelensky. Anche il leader di Kiev riferisce di passi avanti nei negoziati sulle garanzie di sicurezza americane per l'Ucraina. Ed è proprio il tema delle garanzie di sicurezza il cuore della dichiarazione congiunta firmata da Meloni e dagli altri leader europei - tra cui Emmanuel Macron, Friedrich Merz, Donald Tusk e i vertici Ue Ursula von der Leyen e Antonio Costa - per sintetizzare la posizione emersa dal vertice.

Nel documento gli europei accolgono con favore i progressi verso una soluzione negoziata del conflitto, ribadendo il sostegno a una pace che garantisca la sovranità di Kiev e la sicurezza europea. Nella dichiarazione finale si sottolinea che "i leader hanno accolto con favore i significativi progressi compiuti nell'ambito degli sforzi del presidente Trump per garantire una pace giusta e duratura in Ucraina" e che "hanno concordato di lavorare insieme con il presidente Trump e il presidente Zelensky per giungere a una pace duratura che preservi la sovranità dell'Ucraina e la sicurezza europea".

Ue: "Nel 2026 la proposta sullo stop a petrolio e nucleare russo"

"All'inizio del prossimo anno presenteremo una proposta per abbattere anche le ultime importazioni di petrolio russo e più avanti per porre fine alle forniture di combustibile nucleare". Lo ha assicurato il commissario Ue all'energia, Dan Jorgensen, intervenendo alla plenaria del Parlamento europeo sulla tabella di marcia REPowerEu per porre fine alle importazioni di gas e gnl russo. Gli eurodeputati voteranno domani sull'accordo raggiunto con i Paesi Ue nelle scorse settimane. "Anche se dal punto di vista economico la decisione" sul gas "è molto più importante, dobbiamo liberarci completamente dall'energia russa in Europa", ha sottolineato ancora. Ungheria e Slovacchia ancora importano greggio russo, circa il 3% del totale delle importazioni di petrolio nell'Ue. Una proposta per porre fine alle importazioni di prodotti nucleari era attesa entro la fine dell'anno. 

Wilders: "Kiev non dovrà mai entrare nell'Ue o nella Nato"

"Zelensky è il benvenuto oggi alla Camera dei Rappresentanti, ma non dovrà mai aderire all'Ue o alla Nato". Lo scrive su X il leader dell'ultradestra olandese, Geert Wilders, prima dell'intervento del presidente ucraino al Parlamento a L'Aja. "Ora tocca agli altri Paesi sostenerlo finanziariamente. I Paesi Bassi hanno già contribuito con un'incredibile cifra di miliardi", aggiunge Wilders, chiedendo che le risorse disponibili vadano "al popolo olandese".

Ue: "Riunioni in serie sull'uso degli asset russi e sulle garanzie al Belgio"

E' finita ieri a tarda notte la riunione dei Rappresentanti Permanenti dei 27 (Coreper II) in vista del summit Ue. E' stato un incontro lungo, in buona parte concentrato sul principale nodo sul tavolo, l'uso degli asset russi. La presidenza danese ha distribuito dei nuovi testi a riguardo, con alcune modifiche tecniche inserite per rassicurare in primo luogo il Belgio da eventuali ripercussioni. Tra le modifiche, secondo quanto scrive Politico, ce ne sarebbero due in particolare. "La prima è che il Belgio potrà attingere a finanziamenti pari all'intero pacchetto dei Prestiti di Riparazione, qualora dovesse affrontare azioni legali o ritorsioni da parte di Mosca. La seconda è che potrà contare su questa rete di sicurezza, indipendentemente dalle garanzie finanziarie totali fornite individualmente dai paesi dell'Ue. La terza è che non verrà trasferito alcun denaro fino a quando tali garanzie non saranno state messe in atto", scrive Politico. In mattinata una nuova riunione del Coreper II è stata convocata per proseguire sul lavoro sul dossier. "Lo scopo - si spiega - fare progressi nel lavoro il più possibile per fornire una chiara base per la discussione politica" al Consiglio europeo. 

Orban: "Bruxelles vuole imporre eurobond Kiev senza consenso"

"Chiunque chieda prestiti Ue a spese dei propri nipoti può ora unirsi al coro di Bruxelles. Li distribuiscono facilmente; si può protestare, ma liberarsene è molto più difficile". Lo afferma il primo ministro ungherese, Viktor Orban, secondo quanto riportato su X dal portavoce del governo ungherese, Zoltan Kovacs. "Con l'avvicinarsi del vertice Ue, la soluzione che i burocrati di Bruxelles cercheranno di imporci per finanziare le spese belliche dell'Ucraina per i prossimi due anni sta iniziando a prendere forma. Ancora una volta, la soluzione è la cosiddetta arma miracolosa: il prestito congiunto. Se necessario, anche senza consenso. Chi non lo desidera, se lo vedrà comunque scaricato addosso e ne pagherà gli interessi per decenni", aggiunge Orban. "In questo modo, perderemmo definitivamente l'occasione di una rapida conclusione della guerra tra Russia e Ucraina. Ci stiamo muovendo verso un'escalation. E una cosa è certa: anche i nostri nipoti subiranno le conseguenze di questa guerra. L'Ungheria deve destreggiarsi in questo campo minato. Questo giovedì e negli anni a venire", conclude il premier magiaro.

Premier Olanda: "Gli Usa garantiscono sostegno, sul Donbass decide Kiev"

Il primo ministro olandese ad interim Dick Schoof dopo i colloqui a Berlino ha affermato che il sostegno degli Stati Uniti appare "sufficientemente solido" da consentire all'Ucraina e ai partner europei di affrontare eventuali concessioni nei negoziati con la Russia. Un'eventuale rinuncia, totale o parziale, al Donbass, ha precisato ai media olandesi, resta comunque una decisione esclusivamente nelle mani di Kiev. Schoof accoglierà il presidente ucraino Volodymyr Zelensky oggi a L'Aja, dove è attesa la firma del trattato del Consiglio d'Europa che darà vita alla commissione per il risarcimento dei danni di guerra per Kiev. I due leader terranno quindi una conferenza stampa congiunta alle 12:45. Il premier olandese ha sottolineato come Kiev, Washington e le capitali europee condividano la necessità di solide garanzie di sicurezza. Sul tavolo c'è anche la creazione di una forza di pace europea. "Se non solo l'Ucraina e l'Europa, ma anche gli Stati Uniti sosterranno questa soluzione, ritengo che la Russia sarà costretta a muoversi in quella direzione", ha osservato Schoof. "Nessuno a quel tavolo è ingenuo", ma "siamo convinti di avere lo slancio necessario", ha sottolineato, aggiungendo che "i prossimi giorni o settimane potrebbero rivelarsi cruciali per arrivare a un cessate il fuoco e, in prospettiva, a una pace giusta e duratura".

Mosca: "Kupiansk sotto il nostro controllo"

La Russia rivendica il "controllo" della città di Kupiansk, importante snodo nel nordest dell'Ucraina. Lo ha detto alla Tass una fonte militare, secondo cui Kupiansk "è sotto il controllo della Quinta armata russa". Mosca aveva già rivendicato la conquista della città il mese scorso, con Kiev che aveva poi annunciato la ripresa di diversi quartieri.

Parigi: "Servono robuste garanzie sicurezza per Kiev"

La Francia ha ribadito la sua richiesta di "robuste garanzie di sicurezza" per Kiev prima di affrontare la spinosa questione dei territori ucraini. Lo hanno dichiarato fonti vicine a Emmanuel Macron a margine degli incontri a Berlino. "Vogliamo innanzitutto solide garanzie di sicurezza, prima di qualsiasi discussione sui territori", ha aggiunto la fonte "Abbiamo fatto progressi sulla questione delle garanzie, sulla base del lavoro svolto dalla coalizione dei volenterosi, grazie a un chiarimento dei termini del sostegno americano".

Zelensky in Olanda, discorso in Aula e varo della commissione sui danni di guerra

Volodymyr Zelensky è giunto nella tarda serata di ieri a L'Aja, nuova tappa della sua intensa missione diplomatica europea che negli ultimi giorni lo ha condotto a Londra, Roma, Città del Vaticano e Berlino. Questa mattina, dalle 10:30, interverrà al Senato e alla Camera, quindi incontrerà il premier olandese Dick Schoof - con cui terrà una conferenza stampa attorno alle 12:45 -, il re Guglielmo Alessandro e i ministri degli Esteri e della Difesa. Al centro della visita del leader ucraino vi è anche la conferenza del Consiglio d'Europa che segnerà la nascita della commissione internazionale per le richieste di risarcimento a favore di Kiev. L'organismo avrà il compito di quantificare i danni di guerra subiti dall'Ucraina ed esaminare le domande presentate da cittadini, organizzazioni e istituzioni. Il lavoro si baserà sul registro dei danni istituito nel 2023 - che conta già oltre 80mila segnalazioni - e dovrà valutare richieste che ammontano a centinaia di miliardi di euro, legate ai bombardamenti russi, alla violazione dei diritti umani e ai crimini di guerra compiuti dall'inizio dell'invasione nel febbraio 2022. L'iniziativa, a quanto si apprende, partirà con numeri senza precedenti: 35 Paesi sono già pronti a sostenerla, uno dei livelli d'adesione più alti mai registrati per un trattato del Consiglio d'Europa - 228 finora - nei suoi 76 anni di storia. L'avvio a pieno regime sarà subordinato alle ratifiche parlamentari - almeno 25 - e potrebbe richiedere circa un anno. Restano ancora da definire le modalità di erogazione dei risarcimenti, inclusa la possibile creazione di un fondo alimentato anche dagli asset russi congelati. I Paesi Bassi figurano tra i più convinti sostenitori di Kiev: dal 2022 hanno destinato oltre 13,5 miliardi di euro in aiuti militari e 3,5 miliardi in sostegni civili, ai quali si aggiungeranno altri 700 milioni nel 2026. 

Francia: "Per Kiev garanzie solide prima di parlare di territori"

La Francia vuole "solide garanzie di sicurezza" per l'Ucraina prima di qualsiasi discussione sulla cessione di territorio da parte di Kiev a Mosca per porre fine alla guerra russa. E' quanto ha fatto sapere lo staff del presidente Emmanuel Macron. "Vogliamo solide garanzie di sicurezza prima di qualsiasi discussione sul territorio. Abbiamo fatto progressi sulla questione delle garanzie... grazie a un chiarimento sulla forma del sostegno degli Stati Uniti", ha dichiarato un consigliere di Macron, dopo che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha tenuto colloqui a Berlino con gli inviati statunitensi e i leader europei, con l'obiettivo di raggiungere un accordo per porre fine alla guerra che dura da quasi quattro anni. 

Ucraina, a che punto sono i negoziati per la pace? I nodi del Donbass e degli asset russi

Prosegue il dialogo diplomatico per raggiungere un accordo sulla fine del conflitto scatenato dalla Russia, mentre la tensione sale. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, incontrando i giornalisti a Kiev, ha confermato che le trattative di pace sono incagliate principalmente sul destino del Donbass, in particolare del Donetsk. Ma alcune difficoltà derivano anche dal tema degli asset russi.

Ucraina, dal Donbass alle richieste Usa: a che punto sono i negoziati?

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Russia, Banca centrale: "Euroclear risarcisca 200 miliardi di euro per asset congelati"

Il regolatore russo ha chiesto un risarcimento di 18.000 miliardi di rubli (200 miliardi di euro) al fondo belga Euroclear come risarcimento per il congelamento dei capitali russi deciso dall'Unione europea. "Le azioni illegali di Euroclear hanno causato danni alla Banca di Russia a causa della impossibilità di gestire i suoi capitali liquidi e i titoli", ha specificato la Banca centrale di Mosca

Russia, Banca centrale: 'Euroclear risarcisca 200 miliardi di euro'

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Mosca: "Con Usa nessun progresso in normalizzazione rapporti tra consolati"

"Non si intravedono ancora progressi nella normalizzazione delle attività dei consolati russi e statunitensi". Lo ha dichiarato alla Tass il segretario di Stato e viceministro degli Affari esteri della Federazione Russa, Evgenij Ivanov. "Purtroppo no, per ora", ha risposto alla domanda dei giornalisti. 

Russia: "Abbattuti 83 droni, 2 diretti verso Mosca"

La difesa aerea russa ha neutralizzato 83 droni ad ala fissa ucraini durante la notte, due dei quali diretti su Mosca. Lo ha reso noto il ministero della Difesa russo, secondo cui 64 sono stati abbattuti sulla regione di Bryansk, nove sulla regione di Kaluga, cinque sulla regione di Smolensk, due sulla Crimea e uno sulla regione di Tver.

Forze armate russe abbattono un drone sui cieli di Mosca

Il sistema di difesa aerea del Ministero della Difesa della Federazione Russa ha abbattuto un drone che volava su Mosca. Lo ha comunicato - come riporta l'agenzia Tass - il sindaco della capitale Sergei Sobyanin. "La difesa aerea del Ministero della Difesa ha abbattuto un drone che volava su Mosca. Sul luogo della caduta dei detriti stanno lavorando gli specialisti dei servizi di emergenza", ha scritto il sindaco su un'applicazione di messaggistica.

Macron: "Ora spetta alla Russia scegliere la pace"

"Stiamo procedendo insieme verso una pace solida e duratura in Ucraina. Insieme agli europei, agli ucraini e agli americani, stiamo rafforzando la nostra convergenza: sostegno militare, solide garanzie di sicurezza, ricostruzione. L'Ucraina deve rimanere sovrana. L'Europa, al sicuro. Ora spetta alla Russia scegliere la pace". Lo scrive il Presidente francese, Emmanuel Macron.

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