Gaza, Idf: "Raid a Gaza sulla Jihad islamica, preparavano un attacco"

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L'Idf ha annunciato di aver effettuato un attacco con droni a Nuseirat, contro un agente della Jihad islamica palestinese che stava pianificando un "attacco imminente" contro le truppe. Hossam al Astal ha dichiarato che "Israele sostiene 4 milizie a Gaza contro Hamas". Intanto droni Usa volerebbero sulla Striscia con funzione di sorveglianza, confermando la volontà degli Stati Uniti di verificare la situazione nella Striscia

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L'Idf ha reso noto di aver effettuato un attacco con droni a Nuseirat, nella zona centrale di Gaza, prendendo di mira un agente della Jihad islamica palestinese che stava pianificando un "attacco imminente" contro le truppe. Lo riporta The Times of Israel. 

Israele sostiene quattro milizie a Gaza per rimuovere Hamas dal potere. Fazioni che operano per ora oltre la "linea gialla", quella ancora sotto il controllo dell'Idf nella Striscia. Lo riporta Sky News in un'intervista esclusiva al leader di una delle milizie, Hossam al Astal. "Presto otterremo il controllo della Striscia di Gaza e ci riuniremo sotto un unico ombrello" ha detto. Il progetto - riporta il media britannico - ha il sostegno "di diversi stati arabi e occidentali".   "Il nostro progetto è 'La Nuova Gaza'. Niente guerra, pace con tutti, niente Hamas, niente terrorismo", spiega al Astal. 

Intanto droni statunitensi sorvolano la Striscia di Gaza per assicurarsi che Israele e Hamas rispettino il cessate il fuoco. Lo riferisce il New York Times citando fonti militari israeliane e americane. Secondo il quotidiano l'operazione legata ai voli di sorveglianza sembrerebbe indicare la volontà degli Stati Uniti di verificare in modo indipendente.

Un funzionario israeliano avrebbe affermato che Hamas non conosce la posizione di cinque dei 13 ostaggi deceduti ancora a Gaza. 

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La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell'ottobre del 2025

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Accordo Israele-Hamas, chi sono i prigionieri palestinesi che sono statirilasciati

L'accordo sulla prima fase del piano Trump per la fine della guerra a Gaza prevede la liberazione di 20 ostaggi israeliani e di circa 2mila detenuti palestinesi: 250 ergastolani, condannati per attentati e omicidi, e 1.722 incarcerati dal 7 ottobre 2023, non coinvolti nell'attacco di Hamas, tra cui anche 22 minorenni.

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Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO

Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie

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Trump: "Hamas restituisca i corpi degli ostaggi"

"Abbiamo una pace forte in Medio Oriente e credo ci siano chance che possa essere eterna. Hamas deve iniziare a restituire velocemente i corpi degli ostaggi morti, inclusi due americani, o i Paesi coinvolti" nella pace "agiranno. Alcuni dei corpi sono difficili da raggiungere ma altri possono essere restituiti ora ma per qualche ragione non lo sono". Lo afferma Donald Trump sul suo social Truth, sottolineando che la mancata restituzione "forse è legata con il disarmo. Quando ho detto che 'tutte le parti saranno trattate in modo giusto' intendevo se rispettano i loro obblighi. Vediamo cosa succede nelle prossime 48 ore. Seguirò".

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm el-Sheikh: i piani di pace negli ultimi decenni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese

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Katz: "Ancora da distruggere il 60% dei tunnel sotto Gaza"

Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha reso noto su X che il 60% dei tunnel usati da Hamas si trova ancora sotto la Striscia di Gaza e deve essere distrutto. "Il principale obiettivo strategico per consolidare la grande vittoria ottenuta dagli eroici combattenti delle Forze di difesa israeliane sui terroristi di Hamas a Gaza è la smilitarizzazione della Striscia attraverso la completa distruzione dei tunnel terroristici, il 60% dei quali esiste ancora, e anche il disarmo di Hamas", ha precisato il ministro.

Quanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra

All'indomani della firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori stanno già lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

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Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo la tregua: che cosa succede

Mentre il cessate il fuoco a Gaza sembra reggere, e Israele e Hamas hanno iniziato i negoziati sulla seconda fase del piano Trump, dalla Striscia sono arrivate nei giorni scorsi notizie di esecuzioni pubbliche e gambizzazioni compiute dai miliziani del gruppo. Secondo diversi fonti, si tratterebbe di regolamenti di conti e veri e propri scontri tra l’organizzazione terroristica e gruppi locali, soprattutto per il controllo del territorio dopo che le truppe dell’IDF si sono ritirate a seguito del cessate il fuoco

Gaza, Hamas giustizia palestinesi in strada dopo tregua: cosa succede

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Trump: "Presto un altro contingente schierato a Gaza" (2)

Trump, incontrando l'emiro del Qatar sull'Air Force One, gli ha anche detto: "Ora avete un Medio Oriente sicuro e lo manterremo tale per molto tempo, molto a lungo".

Sky News: "4 milizie palestinesi supportate da Israele"

Trump: presto un altro contingente schierato a Gaza

"Presto" un altro contingente verrà schierato a Gaza, oltre alle forze israeliane. Lo ha dichiarato sull'Air Force One il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha fatto tappa in Qatar per incontrare l'emiro Tamim bin Hamad al-Thani. "Se necessario anche il Qatar invierà forze", ha detto Trump. Il presidente Usa ha affermato di aver detto all'emiro, incontrato sull'Air Force One: "Ora avete un Medio Oriente sicuro e lo resterà per molto tempo". Trump è ora diretto in Malesia per il vertice Asean

“Modello IRA” per il disarmo di Hamas, cos’è e perché se ne parla per il futuro di Gaza

Mentre regge - a fatica - il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas

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Trump: a Gaza dovrebbe essere pace duratura

Alla domanda su quando la forza di stabilizzazione sarà pronta a Gaza, Trump risponde che sarà presto.

Conversazione Rubio-Netanyahu: "Impegno per disarmo Hamas"

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha avuto di recente una conversazione con il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, nella quale "hanno sottolineato il loro impegno comune a continuare una stretta cooperazione nel promuovere gli interessi e i valori condivisi che uniscono Stati Uniti e Israele, in primo luogo il ritorno degli ostaggi e dei soldati caduti, nonché il disarmo di Hamas e la smilitarizzazione della Striscia di Gaza". Lo si legge in una nota dell'ufficio di Netanyahu, che non chiarisce se il colloquio sia avvenuto dal vivo in Israele, da cui Rubio è appena partito per recarsi in Qatar, o per telefono.

Idf: "Raid a Gaza sulla Jihad islamica, preparavano attacco"

L'Idf ha reso noto di aver effettuato un attacco con droni a Nuseirat, nella zona centrale di Gaza, prendendo di mira un agente della Jihad islamica palestinese che stava pianificando un "attacco imminente" contro le truppe. Lo riporta The Times of Israel. I media palestinesi hanno riferito che una persona è stata uccisa e altre sono rimaste ferite nell'attacco che ha colpito un'auto nella zona di Nuseirat.

Gaza, foglio di via per presidente Palestinesi Italia: allontanato da Milano per un anno

Il foglio di via è stato notificato oggi a Mohammad Hannoun al momento dell'atterraggio all'aeroporto di Linate, dopo essere partito da Roma per partecipare alla manifestazione pro Gaza in programma nel pomeriggio. "Mi dispiace per questo atto di aggressione nei miei confronti", ha detto Hannoun

Gaza, presidente Palestinesi Italia allontanato da Milano per un anno

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Presidente Palestinesi Italia, foglio di via da Milano (2)

"Dopo la tregua la resistenza palestinese, che ha pagato con il sangue, ha fatto giustizia, come in tutte le rivoluzioni del mondo" dei collaborazionisti. "Ho detto: chi la fa, l'aspetti. Tutto qua" ha concluso Hannoun che da Linate è tornato a Genova, dove vive, con il figlio che era arrivato a prenderlo all'aeroporto milanese.

Presidente Palestinesi Italia, foglio di via da Milano

Per un anno Mohammad Hannoun, presidente dell'associazione Palestinesi in Italia, non potrà mettere piede a Milano. Il foglio di via gli è stato notificato oggi non appena è sceso dall'aereo che da Roma lo portava a Linate, per partecipare alla manifestazione proPal in programma nel pomeriggio. "All'uscita dell'aeromobile gli agenti della polizia mi hanno identificato e mi hanno portato in ufficio a Linate per darmi due notifiche" ovvero "l'allontanamento dalla città per un anno" e una denuncia "per istigazione alla violenza". "Mi dispiace di questo atto di aggressione nei mie confronti mentre il nostro governo è complice diretto del genocidio a Gaza dove fornisce armi per sterminare i gazawi" ha aggiunto.

Media: "Team egiziano entra a Gaza per localizzare corpi ostaggi"

Nell'ambito degli sforzi per recuperare i restanti 13 ostaggi morti a Gaza, una squadra egiziana è entrata nella Striscia con diversi veicoli del genio per aiutare a localizzare i corpi. Lo scrive il Times of Israel citando un funzionario della difesa israeliano. L'iniziativa è stata approvata dai vertici politici israeliani, aggiunge il funzionario. Finora, Israele non aveva approvato l'ingresso di tali squadre, sostenendo che Hamas fosse in grado di trovare e restituire i corpi da solo.

Hamas: "Israele viola accordo cessate il fuoco"

Il portavoce di Hamas, Hazem Qassem, ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che Israele sta chiaramente violando i termini dell'accordo di cessate il fuoco. Qassem ha aggiunto che le violazioni includono uccisioni quotidiane, un assedio continuo, restrizioni agli aiuti e la mancata apertura del valico di Rafah. Ha inoltre richiamato l'attenzione sui continui bombardamenti e distruzioni di case e quartieri residenziali nella Striscia di Gaza, in particolare nella parte orientale, perpetrati dalle forze israeliane, considerando quanto sta accadendo una chiara violazione dell'accordo di cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Qassem ha chiesto ai mediatori di fare pressione su Israele affinche' ponga fine a queste violazioni. Ciò avviene mentre un corrispondente di Al Arabiya ha riferito che le forze israeliane continuano a impedire a 600 camion di aiuti umanitari di entrare quotidianamente nella Striscia di Gaza. L'Agenzia delle Nazioni Unite per il Soccorso dei Rifugiati Palestinesi (UNRWA) ha annunciato che Israele ha impedito l'ingresso di camion carichi di materiali per la costruzione di ripari e provviste invernali per le famiglie sfollate nella Striscia devastata. In un comunicato stampa odierno, l'UNRWA ha sottolineato la crescente necessita' di fornire riparo e calore ai residenti di Gaza con l'avvicinarsi dell'inverno.

Idf, ucciso un comandante forze elite Hezbollah in raid Libano

L'Idf ha dichiarato di aver effettuato un attacco con droni nel Libano meridionale oggi e di aver ucciso un comandante della Forza d'élite Radwan di Hezbollah. Lo riporta il Times of Israel. Secondo quanto dichiarato, Zayn al-Abidin Hussein Fatouni era un comandante dell'unità missilistica anticarro di Radwan ed è stato colpito guidava nel villaggio di Jibchit, vicino alla città di Harouf, nella zona di Nabatieh.

Leader milizie palestinesi: "Israele sostiene 4 fazioni"

Delia(Flotilla): "Ieri repressione violentissima contro pro-Pal"

"Ieri sera è stata repressa una manifestazione pacifica in maniera violentissima. A piazza Verdi, a Roma, c'erano bambini e anziani. E c'era stato un accordo verbale per confrontarsi e capire come arrivare alla festa del Cinema. Invece non c'è stata alcuna interlocuzione. Ci sono state cariche e la richiesta: 'potete andare avanti solo se abbassate bandiere palestinesi'. Ma le armi vanno bene e le possiamo tirare su". Lo ha detto Maria Elena Delia, portavoce della delegazione italiana della Global Sumud Flotilla, intervenendo dal palco della Cgil organizzato in Piazza San Giovanni a Roma, parlando di quanto avvenuto contro i manifestanti al presidio pro-Pal a Roma.   "Si sta cercando di bloccare qualsiasi forma di dissenso", ha aggiunto.

Rubio: "Non ci fermeremo finché tutti corpi ostaggi non torneranno"

Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha promesso di garantire la restituzione di tutti gli ostaggi deceduti ancora detenuti a Gaza, dopo aver incontrato le famiglie di due rapiti durante la sua visita in Israele. "Non dimenticheremo la vita degli ostaggi morti durante la prigionia di Hamas", ha dichiarato Rubio su X, riferendo di aver "incontrato le famiglie dei cittadini americani Itay Chen e Omer Neutra. Non ci fermeremo finché i loro resti, e tutti gli altri, non saranno restituiti", ha dichiarato poche ore prima di concludere la sua visita di tre giorni in Israele. Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha accolto con favore le dichiarazioni di Rubio. "Tredici ostaggi devono tornare a casa. Tredici famiglie hanno bisogno di una conclusione", ha dichiarato l'organizzazione su X, ringraziando il Segretario di Stato americano. "Per favore, non fermatevi finché l'ultimo ostaggio non sarà rilasciato".

Erdogan: "Da Gaza alla Siria, non c'è equazione senza la Turchia"

"Stiamo attraversando un periodo doloroso. Le guerre minacciano il nostro ambiente. Dalla Siria a Gaza, dal Golfo al conflitto tra Russia e Ucraina, non c'è equazione senza la Turchia". Lo ha affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan citato da Anadolu. "Oggi esiste una Turchia rispettata sia nella sua regione che nel mondo intero, che esporta pace e stabilità. Grazie ai passi decisivi che la Turchia sta compiendo, il Paese si sta trasformando in una potenza globale. Oggi, quando pensiamo a pace, tranquillità e stabilità, la Turchia è la prima cosa che viene in mente", ha affermato.

Rubio lascia Israele, raggiungerà Trump in Qatar

Marco Rubio ha lasciato Israele dopo un viaggio di due giorni nell'ambito di una serie di visite di funzionari di Trump in Israele per garantire la tenuta del cessate il fuoco a Gaza. Il Segretario di Stato americano raggiungerà Donald Trump in Qatar, dove il presidente americano incontrerà l'emiro e il premier del Qatar a bordo dell'Air Force One durante una sosta di rifornimento nel viaggio verso la Malesia per il vertice Asean.

Ospedale Gaza distrutto da bombe, 25enne in Puglia per le cure

È arrivato oggi all'ospedale Saverio De Bellis di Castellana Grotte, in provincia di Bari, il 25enne palestinese Baraa, affetto da una grave malattia intestinale cronica. Il giovane, di Gaza, aveva dovuto interrompere le terapie a causa della distruzione della struttura sanitaria, colpita dai bombardamenti israeliani, dove era in cura insieme alle sorelle Rawan e Bodour. "Dopo settimane di attesa al Cairo, e grazie a una complessa rete di solidarietà istituzionale, Baraa - evidenzia l'istituto a carattere scientifico De Bellis - potrà finalmente riprendere il proprio percorso terapeutico". Ad accoglierlo nella struttura, riconosciuta come centro di riferimento nazionale per le malattie infiammatorie croniche intestinali (Ibd), sono stati il presidente del Consiglio d'indirizzo e verifica Enzo Delvecchio, e il commissario straordinario Luigi Fruscio. "Accogliere Baraa significa dare concretezza ai valori di umanità e solidarietà - ha detto Delvecchio - che da sempre ispirano il nostro Istituto. Ringrazio tutti coloro che, in Italia e all'estero, hanno contribuito a rendere possibile il suo arrivo e a garantire il diritto alla cura di un giovane la cui vita era sospesa nell'attesa di un visto. Oggi la solidarietà si traduce in un fatto: Baraa è qui, e riceverà le cure di cui ha bisogno". Il reparto Ibd, diretto dal dottor Mauro Mastronardi, ha già esaminato la documentazione clinica e predisposto il piano di cura personalizzato, mentre il direttore sanitario, Roberto Di Paola, e l'anestesista  Pierfrancesco Di Masi, hanno seguito ogni passaggio formale legato all'accoglienza sanitaria.

“Modello IRA” per il disarmo di Hamas, cos’è e perché se ne parla per il futuro di Gaza

Mentre regge - a fatica - il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas

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Beirut, una persona morta in un attacco di Israele

Una persona è stata uccisa e un'altra è rimasta ferita in un attacco israeliano che ha colpito un veicolo nel sud del Libano, l'ultimo attacco nonostante il cessate il fuoco tra Israele e Hezbollah. Lo ha comunicato il ministero della Salute libanese.     Israele ha ripetutamente bombardato il Libano nonostante il cessate il fuoco di novembre che mirava a porre fine a oltre un anno di ostilità con Hezbollah. L'esercito israeliano ha intensificato i suoi attacchi la scorsa settimana, uccidendo due persone in altrettanti raid ieri, mentre quattro persone erano morte giovedì in una serie di attacchi israeliani nel sud e nell'est del Paese.    L'accordo di cessate il fuoco prevedeva che le truppe israeliane avrebbero dovuto ritirarsi dal Libano meridionale e Hezbollah avrebbe dovuto ritirarsi a nord del fiume Litani e smantellare qualsiasi infrastruttura militare nel sud. Sotto la pressione degli Stati Uniti, e temendo un'escalation degli attacchi israeliani, il governo libanese si è mosso per iniziare a disarmare Hezbollah, un piano a cui il movimento e i suoi alleati si oppongono. Nonostante i termini della tregua, Israele ha mantenuto le sue truppe dispiegate in cinque punti di confine che ritiene strategici.

Tajani: continuiamo a lavorare per la pace

"Non abbiamo mai mandato missili a lungo raggio, i Samp/T servono soprattutto per la difesa aerea, ma non è previsto l'invio di Samp/T almeno per il momento". A dirlo, il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, oggi a Torino a margine degli Stati generali sulla casa, organizzati da Forza Italia. "Continueremo ad aiutare l'Ucraina da tutti i punti di vista, politico, finanziario e militare - ha detto - ma ribadendo che non siamo in guerra con la Federazione russa, vogliamo soltanto garantire l'indipendenza dell'Ucraina, sperando che si possa arrivare ad un cessate il fuoco cosi' come proposto dagli Stati Uniti, cosi' come accettato anche da Zelensky".

Usa, Trump vedrà emiro Qatar in sosta verso Malesia

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump incontrerà l'emiro e il primo ministro del Qatar a bordo dell'Air Force One durante una sosta di rifornimento in Qatar, in rotta verso la Malesia. Lo ha dichiarato un funzionario della Casa Bianca, come riporta l'agenzia Reuters. Il segretario di Stato americano Marco Rubio raggiungera' Trump in Qatar, ha aggiunto il funzionario della Casa Bianca. 

Media: "Israele sostiene 4 milizie a Gaza contro Hamas"

Israele sostiene quattro milizie a Gaza per rimuovere Hamas dal potere. Fazioni che operano per ora oltre la 'linea gialla, quella ancora sotto il controllo dell'Idf nella Striscia. Lo riporta Sky News in un'intervista esclusiva al leader di una delle milizie, Hossam al Astal. "Presto otterremo il controllo della Striscia di Gaza e ci riuniremo sotto un unico ombrello" ha detto. Il progetto - riporta il media britannico - ha il sostegno "di diversi stati arabi e occidentali".   "Il nostro progetto è 'La Nuova Gaza'. Niente guerra, pace con tutti, niente Hamas, niente terrorismo", spiega al Astal. 

Media; allo studio legge che permette stop a processo Netanyahu

La commissione ministeriale israeliana per la legislazione discuterà domani due proposte di legge, tra cui una che riguarda direttamente la sospensione del processo a carico del Primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo riporta il sito israeliano di Ynet.    Secondo la proposta, presentata dal parlamentare Limor Son Har Melech (Potere Ebraico), la commissione della Knesset sarebbe autorizzata a notificare a un tribunale, con una notifica motivata, la sospensione di un processo contro un Primo ministro o un ministro, qualora lo ritenga necessario. "Se tale notifica viene presentata, il tribunale sospenderà il procedimento in quel processo", si legge nella proposta.   Il disegno di legge, fa notare il media israeliano, interferisce di fatto con l'autorità del Procuratore generale di sospendere temporaneamente il procedimento. In genere infatti il Procuratore generale si avvale di tale autorità se un imputato si trova in gravi condizioni di salute o in circostanze personali straordinarie che impediscono il proseguimento del processo.    Il media israeliano scrive che si prevede che il consigliere legale del Primo ministro, Gali Baharav-Miara, si opporrà alla proposta, tra le altre cose perché garantisce alla Knesset il diritto di intervenire nei procedimenti penali - decisi dai tribunali - il che viola la separazione dei poteri e mina l'indipendenza della discrezionalità giudiziaria. La legge solleva anche preoccupazioni in merito al diritto personale.

Manifestazione pro Pal a Torino, scontri con forze ordine

Scontri a Torino tra manifestanti pro Pal e forze dell'ordine. E' accaduto qualche minuto fa in via Accademia delle scienze, davanti al Museo Egizio, dove il corteo stava transitando. Dopo qualche attimo di tensione tra le parti sono iniziati i contatti e sono partite le prime cariche da parte dei carabinieri. Una ragazza è stata fermata dalle forze dell'ordine e identificata.    I manifestanti stanno anche tirando bottiglie contro la polizia.

Papa con primo ministro Libano: "Pace per popolo palestinese"

"Le speranze riposte dal popolo libanese nel processo di riforme e di stabilizzazione del Paese e si è allargato al contesto regionale, con il condiviso auspicio che si giunga presto ad una piena pacificazione dell'intero Levante".    Sono gli auspici comuni di papa Leone e Nawaf Salam, Primo Ministro della Repubblica del Libano, ricevuto questa mattina in udienza privata in Vaticano.    Papa Leone sarà in Libano nel contesto del viaggio in Turchia dal 30 novembre al 2 dicembre prossimi.

Quanti gli ostaggi liberati? Quanti i morti, tra Israele e Gaza? I numeri della guerra

I mediatori stanno già lavorando alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Hamas ha accusato Israele di aver aperto il fuoco contro i palestinesi "violando il cessate il fuoco". Dal canto suo lo Stato ebraico ha deciso di chiudere per due giorni il valico di Rafah all'ingresso degli aiuti per la mancata consegna delle salme di 24 ostaggi, gli ultimi ancora a Gaza dopo i 4 corpi restituiti poco dopo il rilascio degli ultimi 20 rapiti ancora in vita. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

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Vance in Israele incontra Netanyahu: "Abbiamo compito arduo, ma sono ottimista"

Il vicepresidente Usa in Israele con Witkoff e Kushner: bisogna "disarmare Hamas e ricostruire Gaza, migliorare la vita della popolazione di Gaza e garantire che Hamas non rappresenti più una minaccia per i nostri amici in Israele", ha detto dopo l'incontro con il premier israeliano Netanyahu. Restituiti altri 15 corpi di palestinesi. Parolin: "Non possiamo accettare l'accanimento sui cristiani".

Vance in Israele: 'Compito arduo, ma sono ottimista'

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“Modello IRA” per il disarmo di Hamas, cos’è e perché se ne parla per il futuro di Gaza

Mentre regge - a fatica - il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas

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Nyt: droni Usa sorvolano Gaza per monitorare cessate fuoco

Droni statunitensi sorvolano la Striscia di Gaza per assicurarsi che Israele e Hamas rispettino il cessate il fuoco. Lo riferisce il New York Times citando fonti militari israeliane e americane. Secondo il quotidiano l'operazione legata ai voli di sorveglianza sembrerebbe indicare la volontà degli Stati Uniti di verificare in modo indipendente la situazione nella Striscia. 

Fonti: primi diplomatici e militari Italia al Centro Usa per Gaza

Su iniziativa americana si stanno creando in Israele le strutture che saranno chiamate a governare la stabilizzazione e poi la ricostruzione di Gaza. Il Cmcc (Civil Military Coordination Committee) è stato costituito in una sede a Kiryat Gat, vicino Ashdod. In questa fase si tratta di un organismo prevalentemente militare: proprio oggi è arrivato un generale italiano con uno staff per affrontare il tema della pianificazione iniziale. Lo si apprende da fonti informate. Diplomatici dell'ambasciata d'Italia a Tel Aviv e del Consolato a Gerusalemme stanno già operando con il Centro di coordinamento Usa. Gli Stati Uniti hanno preso l'iniziativa di chiedere ai paesi partner di rafforzare la presenza civile e diplomatica nella struttura per affrontare le questioni relative alla sicurezza e considerare da subito le varie emergenze che porrà la gestione di Gaza nei prossimi mesi. Nel frattempo si è conclusa la prima missione in Giordania del coordinatore per Gaza ambasciatore Bruno Archi e del gruppo di funzionari di vari ministeri. Il lavoro proseguirà anche a Roma per coordinare con agenzie italiane e con le istituzioni europee gli interventi e la cadenza delle operazioni da intraprendere.

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