L'Assemblea generale dell'Onu ha adottato la Dichiarazione di New York, con l'idea di ridare slancio alla soluzione dei due Stati, israeliano e palestinese, ma escludendo Hamas. Il testo è stato preparato da Francia e A. Saudita e approvato con 142 voti a favore (tra cui quello dell'Italia), 10 contro e 12 astenuti. Il capo negoziatore di Hamas, Khalil al-Hayya, è vivo ed è sopravvissuto all'attacco condotto martedì da Israele contro una riunione della leadership del gruppo a Doha, in Qatar. Lo ha reso noto Hamas
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L'Assemblea generale dell'Onu ha adottato la Dichiarazione di New York, volta a ridare slancio alla soluzione dei due Stati, israeliano e palestinese, ma escludendo in modo inequivocabile Hamas. Il testo preparato da Francia e Arabia Saudita e approvato con 142 voti a favore, 10 contro e 12 astenuti "condanna gli attacchi perpetrati il 7 ottobre da Hamas contro i civili" e afferma "Hamas deve cedere le armi e liberare tutti gli ostaggi" detenuti a Gaza. Israele ha respinto la risoluzione che giudica "vergognosa" poichè incoraggia Hamas ad andare in guerra. Anche l'Italia ha votato a favore della risoluzione.
Il capo negoziatore di Hamas, Khalil al-Hayya, è vivo ed è quindi sopravvissuto all'attacco mirato condotto martedì da Israele contro una riunione della leadership del gruppo a Doha, in Qatar. Lo ha reso noto Hamas.
Il governo Netanyahu continua a bombardare massicciamente Gaza City, lo Yemen e roccaforti di Hezbollah in Libano, insiste sull'evacuazione dei palestinesi da Gaza varando un piano di “emigrazione volontaria” mentre il Consiglio di Sicurezza dell'Onu condanna con fermezza l'attacco contro i negoziatori di Hamas a Doha.
In partenza forse domani da Siracusa 18 barche della Flotilla per Gaza. "Abbiamo il massimo rispetto per la libertà di stampa, tanto che noi per primi ringraziamo i media che sono la forma più grande di protezione che abbiamo. Saremmo folli a non rispettare i cronisti, ma i giornalisti che si imbarcano sono anche passeggeri quindi si troveranno su una barca con un vero e proprio equipaggio. Ci siamo dati delle regole, che valgono per tutti, per proteggerci". A dirlo Maria Elena Delia, portavoce della Global Sumud Flotilla, il merito alla denuncia di una giornalista de "La Stampa" di essere stata cacciata dalla missione.
Gli approfondimenti:
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Wp: 'Mossad ha rifiutato esecuzione piano contro Hamas a Doha'
Quando martedì Israele ha annunciato di aver lanciato un attacco contro i vertici di Hamas in Qatar, un'agenzia di sicurezza era visibilmente assente dalle dichiarazioni ufficiali: il Mossad. Ciò perché l'agenzia di intelligence di Israele aveva rifiutato di eseguire un piano elaborato nelle settimane precedenti per utilizzare agenti sul campo per assassinare i leader di Hamas, secondo il Washington Post, che cita due israeliani a conoscenza della questione. Il Mossad aveva diverse riserve, dal timore di compromettere i rapporti con i qatarioti alla tempistica del blitz.
Flotilla, reporter cacciata. Attivisti: 'Non ha rispettato regole'
Francesca Del Vecchio sarebbe dovuta arrivare a Gaza insieme alla flotta italiana, scrivendone nella sua rubrica su "La Stampa". Denuncia il suo allontanamento, dopo essere stata bollata come "giornalista pericolosa". Il punto della discordia, dice, è l’aver rivelato il luogo di un corso di addestramento a cui erano presenti tutti i partecipanti. "Rispettiamo la stampa, ma avevamo chiesto di non parlare di queste informazioni. Ha rotto la fiducia", risponde la portavoce italiana della Flotilla, Maria Elena Delia.
Flotilla, reporter cacciata. Attivisti: 'Non ha rispettato regole'
Vai al contenutoSiria, al Sharaa: 'Negoziato in corso con Israele per accordo di sicurezza'
Il presidente siriano ad interim Ahmed al Sharaa ha affermato che la Siria stava negoziando con Israele per raggiungere un accordo di sicurezza che dovrebbero fare in modo che Israele lasci le aree occupate dopo il rovesciamento di Bashar al-Assad a dicembre. Mentre le forze islamiste rovesciavano il regime dell'ex presidente siriano Bashar al-Assad l'8 dicembre, Israele aveva schierato truppe nella zona cuscinetto monitorata dalle Nazioni Unite sulle alture del Golan, che separa le forze israeliane e siriane dall'armistizio seguito alla guerra arabo-israeliana del 1973. Da allora, Israele ha lanciato centinaia di attacchi aerei contro obiettivi militari in Siria e ha effettuato incursioni nel sud della Siria. Le nuove autorità siriane non hanno reagito.
"Siamo attualmente in una fase di negoziati e dialogo sulla questione di un accordo di sicurezza", ha dichiarato al-Sharaa in un'intervista al canale televisivo statale Alekbariah. "Israele riteneva che con la caduta del regime, la Siria si fosse ritirata" dall'Accordo di disimpegno del 1974, "anche se la Siria, fin dall'inizio, aveva espresso il suo impegno" nei confronti di quell'accordo, ha affermato. "Ora sono in corso negoziati per un accordo di sicurezza per riportare Israele dove si trovava prima dell'8 dicembre", ha continuato. Israele e Siria non hanno rapporti diplomatici, poiché i due Paesi sono tecnicamente in guerra dal 1948, e Damasco non ha accettato l'occupazione israeliana e la successiva annessione delle alture del Golan.
WP: piano Usa per Gaza Riviera, via abitanti per far arrivare turisti
Il Washington Post ha rivelato che l’amministrazione Trump e i partner internazionali stanno discutendo proposte per costruire un lussuoso resort turistico e un polo tecnologico sulla Striscia. Ogni palestinese che sceglie di andarsene riceverebbe un pagamento in contanti di 5.000 dollari e sussidi per coprire quattro anni di affitto altrove, oltre a un anno di cibo.
WP: piano Usa per Gaza Riviera, via abitanti per far arrivare turisti
Vai al contenutoOlmert: 'La vittoria finale di Netanyahu non ha senso'
"Questa idea di una vittoria finale di Netanyahu non ha senso. Dobbiamo terminare la guerra, portare a casa gli ostaggi, vivi e morti, e soprattutto rilasciare i prigionieri palestinesi come parte di un accordo". Lo ha detto Ehud Olmert, ex primo ministro di Israele, a proposito del governo di Netanyahu alla Festa nazionale dell'Unità a Reggio Emilia partecipando al dibattito 'Europa e Medio Oriente: fermare Netanyahu, costruire la pace'. "Dobbiamo - ha detto - creare una forza ad interim di sicurezza composta di palestinesi e soldati di altri Paesi che possano prendere il controllo effettivo della sicurezza di Gaza così da consentire a Israele di fuoriuscire completamente". "Serve - ha aggiunto - un esecutivo indipendente che governerà e aiuterà a ricostruire Gaza". "Questo è quello che dobbiamo fare adesso - ha concluso -. Se Hamas non è preparato a farlo, se il primo ministro israeliano non è pronto a farlo, ogni sforzo deve essere fatto per togliere di mezzo entrambi. Hamas e Netanyahu".
Olmert a Festa Unità: presenti gridano 'Free Palestine'
"Free Palestine". È uno dei gridi che arriva dalla platea della Festa dell'Unità di Reggio Emilia e che si è levato più di una volta mentre parlava dal palco Ehud Olmert, ex primo ministro di Israele nel dibattito 'Europa e Medio Oriente: fermare Netanyahu, costruire la pace'. Alcune persone, anche con bandiere palestinesi, hanno gridato "Palestina libera" anche nell'introduzione del panel del deputato dem Peppe Provenzano. "Quel grido 'Palestina libera' - ha detto dal palco Gad Lerner, uno dei moderatori - è anche il mio, anche il nostro. E perseguire questo obiettivo, che oggi appare irraggiungibile, comporta il dialogo - ha scandito - La reciproca comprensione fra due popoli che non hanno un'altra terra in cui vivere".
Israele, Ben Gvir avverte Europa: proverà terrorismo in prima persona
L'esponente di estrema ha condannato la decisione del Belgio di riconoscere uno Stato palestinese alle Nazioni Unite: "Invece di premiare il terrore, il mondo libero deve unirsi contro di esso".
Israele, Ben Gvir avverte Europa: proverà terrorismo in prima persona
Vai al contenutoOnu: a Gaza 10 mila bambini con malnutrizione acuta
Nel ribadire l'emergenza umanitaria che riguarda i palestinesi a Gaza, l'Onu ha rilanciato oggi l'allarme Unicef sulle condizioni dei bambini. "Solo negli ultimi due mesi - ha detto il portavoce Onu - a più di 10 mila bambini nella città di Gaza è stata diagnosticata una malnutrizione acuta. L'Unicef ha avvertito che, se privati del trattamento, esiste un alto rischio che alcuni dei 2.400 bambini attualmente in cura per grave malnutrizione acuta nella zona possano morire".
Wp: Mossad ha rifiutato operazione di terra a Doha per uccidere leader Hamas
Il Mossad aveva pianificato un'operazione di terra a Doha, in Qatar, contro il leader di Hamas ma ha rifiutato di eseguirla costringendo Israele a effettuare il raid. E' quanto scrive il 'Washington Post' che cita due fonti israeliane a conoscenza del dossier. Il direttore del Mossad, David Barnea, scrive il quotidiano Usa, "si è opposto all'uccisione dei funzionari di Hamas in Qatar" con agenti sul posto "anche perché un'azione del genere avrebbe potuto rovinare il rapporto che lui e la sua agenzia avevano coltivato con i qatarioti, che avevano ospitato Hamas e mediato i colloqui per il cessate il fuoco tra il gruppo palestinese e Israele".
Le riserve del Mossad su un'operazione di terra alla fine, sottolinea il Post, "hanno influenzato il modo in cui l'attacco è stato condotto e forse la sua probabilità di successo" e "riflettevano una più ampia opposizione all'interno dell'establishment della sicurezza israeliana sull'attacco ordinato dal primo ministro Benjamin Netanyahu". Mentre i funzionari della sicurezza israeliana concordano sul fatto che tutti i leader di Hamas, compresi quelli che vivono all'estero, "dovrebbero essere perseguiti e uccisi, molti hanno messo in dubbio la tempistica dell'operazione, dato che i funzionari di Hamas si stavano riunendo in Qatar, un importante alleato degli Stati Uniti, e che questi stavano valutando la proposta del presidente Usa Donald Trump per liberare gli ostaggi israeliani detenuti a Gaza in cambio di un cessate il fuoco nella guerra". Un'altra fonte israeliana al quotidiano Usa ha contestato la tempistica del raid in Qatar di Netanyahu. "Possiamo prenderli in uno, due o quattro anni e il Mossad sa come farlo", ha spiegato riferendosi alla possibilità di assassinare segretamente i leader di Hamas in qualsiasi parte del mondo. "Perché farlo ora?".
Wsj: per attacco a Doha Israele ha lanciato missili evitando spazio aereo arabo
Israele - nell'attacco contro la leadership di Hamas a Doha - ha utilizzato aerei da combattimento per lanciare missili balistici nello spazio sopra il Mar Rosso, evitando lo spazio aereo dei Paesi arabi. Lo ha rivelato il 'Wall Street Journal' citando alti funzionari statunitensi, secondo cui il piano ha permesso a Israele di colpire rapidamente prima che gli Stati Uniti potessero opporsi all’offensiva. Un alto funzionario della difesa americana ha precisato al Wsj che "l’avviso è stato dato così vicino al momento del lancio dei missili che non c’era modo di invertire o fermare l’ordine".
Olmert: 'Il 7 ottobre non sarà mai dimenticato né perdonato'
"L'evento del 7 ottobre, non sarà mai dimenticato e non sarà mai perdonato". Lo ha detto Ehud Olmert, ex primo ministro di Israele, alla Festa nazionale dell'Unità a Reggio Emilia partecipando al dibattito "Europa e Medio Oriente: fermare Netanyahu, costruire la pace", prima di parlare della sua esperienza e testimonianza nel salvare una famiglia con nove bimbi palestinesi da Gaza dopo il 'contrattacco' di Israele dopo il 7 ottobre. "Non sostengo questo governo - ha detto a proposito di Netanyahu - e spero che venga sostituito molto presto". "Sono eccezionalmente felice anche di condividere questo evento (la partecipazione alla festa dell'Unità, ndr), col mio partner e amico Nasser Al Qudwa, ex ministro dell'Anp, che è stato anche ambasciatore all'Onu per tantissimi anni per la Palestina". "Noi stiamo lavorando per superare l'odio, terminare la violenza, ciò che avviene a Gaza e cominciare i negoziati che porteranno a una pace globale tra Israele e la Palestina sulla base di due Stati, la Palestina e Israele, che possano vivere l'una accanto all'altro, in pace, con rispetto reciproco e in sicurezza per entrambi".
Wsj: "Per l'attacco a Doha Israele ha lanciato missili evitando lo spazio aereo arabo"
Israele - nell'attacco contro la leadership di Hamas a Doha - ha utilizzato aerei da combattimento per lanciare missili balistici nello spazio sopra il Mar Rosso, evitando lo spazio aereo dei Paesi arabi. Lo ha rivelato il 'Wall Street Journal' citando alti funzionari statunitensi, secondo cui il piano ha permesso a Israele di colpire rapidamente prima che gli Stati Uniti potessero opporsi all’offensiva. Un alto funzionario della difesa americana ha precisato al Wsj che "l’avviso è stato dato così vicino al momento del lancio dei missili che non c’era modo di invertire o fermare l’ordine".
Global Sumud Flotilla, come seguire in tempo reale la missione
Le navi della missione Global Sumud Flotilla sono ripartite alla volta di Gaza. La missione umanitaria, che punta a consegnare aiuti alla popolazione palestinese rompendo il blocco israeliano sulla Striscia, è composta da decine di imbarcazioni con a bordo operatori e volontari provenienti da 44 Paesi, tra cui anche l'attivista Greta Thunberg.
Dopo essere stata costretta a rientrare a Barcellona per le condizioni avverse del mare, la Flotilla è salpata nuovamente dal porto catalano. Dopo le prime partenze dalla città spagnola e da Genova, il 4 settembre salperà un nuovo gruppo anche da Tunisi, dove circa 300 tunisini e oltre 6 mila attivisti si sono mobilitati complessivamente per la flotta. Ma in che modo è possibile seguire in tempo reale il viaggio della Global Sumud Flotilla? Ecco tutti i dettagli.
Global Sumud Flotilla, come seguire in tempo reale la missione
Vai al contenutoChi sono gli attivisti a bordo delle barche della Sumud Flotilla
Cooperanti, giornalisti, medici, religiosi, insegnanti. Una buona fetta della società civile è rappresentata dalle oltre 800 persone provenienti da 44 paesi che su 70 barche tenteranno di forzare il blocco navale israeliano e portare aiuti, cibo e farmaci, alla popolazione di Gaza stremata dalla fame e decimata dalle bombe. Una operazione internazionale umanitaria non violenta che non ha precedenti nella storia.
Chi sono gli attivisti a bordo delle barche della Sumud Flotilla
Vai al contenutoOnu vota i due Stati: "L'Italia ha contributo al testo"
L'Italia oggi ha votato a favore della risoluzione dell'Assemblea Generale Onu "che chiede la creazione di uno Stato di Palestina libero da Hamas". Oltre ad aver votato a favore, "l'Italia ha cosponsorizzato e contribuito ad elaborare il testo". Lo spiega, in una nota, la Farnesina. La risoluzione, che ha adottato la "dichiarazione di New York sulla risoluzione pacifica della questione palestinese e l'attuazione della soluzione dei due Stati", ricorda la nota, è stata presentata da Francia e Arabia Saudita. Nel testo si dispone che "Hamas deve liberare tutti gli ostaggi" e che l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite condanna "gli attacchi commessi da Hamas contro i civili il 7 ottobre". L'effettivo riconoscimento, spiega la Farnesina, verrà poi effettuato in base alla libera sovranità degli Stati. Il testo chiede inoltre "un'azione collettiva per porre fine alla guerra a Gaza, per raggiungere una soluzione giusta, pacifica e duratura del conflitto israelo-palestinese basata sull'effettiva attuazione della soluzione dei due Stati".
Chef israeliani contro carestia a Gaza, polemica per campagna social
A posare per la catena di moda israeliana Comme Il Faut sono cuochi, proprietari di noti ristoranti e studiosi di cucina israeliani. Chiedono che il dramma della carestia imposta a Gaza dal governo Netanyahu finisca subito e lo fanno utilizzando la comunicazione digitale.
Chef israeliani contro carestia a Gaza, polemica per campagna social
Vai al contenutoGlobal Sumud Flotilla: 'Attaccata barca con a bordo Greta Thunberg'
Gli organizzatori dell'iniziativa umanitariahanno pubblicato alcuni filmati che mostrano l'attacco di un drone contro una delle imbarcazioni dirette a Gaza, ancorata al largo del porto tunisino di Sidi Bou Said. Tutti i passeggeri e l'equipaggio sono al sicuro. Il ministero dell’Interno della Tunisia ha smentito l’accaduto. Gli attivisti: "La nostra missione non si fermerà". Annunciata per giovedì la partenza italiana da Siracusa. Corteo a Roma, tensione con forze dell'ordine.
Global Sumud Flotilla: 'Attaccata barca con a bordo Greta Thunberg'
Vai al contenutoIl Cairo: "Piano dell'Idf per uccidere membri di Hamas in Egitto, risponderemo con forza"
Il Cairo avrebbe scoperto un piano israeliano per colpire i leader di Hamas che si trovano in Egitto, così come è stato fatto per il raid di martedì su Doha. Lo scrive il sito di notizie 'Middle East Eye' citando fonti egiziani, secondo le quali a un simile attacco l'Egitto avrebbe risposto con la forza.
"Secondo informazioni di intelligence, Israele sta pianificando da tempo di eliminare alti funzionari di Hamas al Cairo, dopo che l'Egitto aveva già sventato un precedente piano simile durante i negoziati in città negli ultimi due anni", ha dichiarato al sito un'autorevole fonte di sicurezza.
Albares: "La Spagna e 141 Paesi votato all'Onu per Stato di Palestina"
"La Spagna, assieme con 141 Paesi, ha votato oggi all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a favore della creazione di uno Stato palestinese". Con questo messaggio postato sul social X, il ministro degli Esteri spagnolo, José Manuel Albares, ha confermato di aver aderito oggi alla Dichiarazione di New York, preparata da Francia e Arabia Saudita, di condanna ad Hamas, per la liberazione degli ostaggi e per rilanciare la soluzione dei due Stati in Medio Oriente, fortemente sostenuta da Madrid. "Continuiamo a lavorare per la soluzione dei due Stati, la strada definitiva in Medio Oriente", assicura Albares nel post.
Attacco Israele a Doha, perché i leader di Hamas si trovano in Qatar
Il 9 settembre un raid dei caccia israeliani ha colpito una villetta nell'elegante quartiere Qatara di Doha, in Qatar. Obiettivo: annientare i vertici di Hamas riuniti nell’edificio. Le potenti esplosioni provocate da dieci bombe hanno causato grandi colonne di fumo. L’attacco a sorpresa, definito “storico” perché è la prima volta che l'Idf attacca il Qatar, ha avuto un esito ancora incerto. Sulla sorte dei “target” israeliani non c'è certezza, dopo una giornata di voci e smentite e l'ipotesi che le bombe abbiano fatto i maggiori danni sulla casa vicina a quella della riunione.
Attacco Israele a Doha, perché i leader di Hamas si trovano in Qatar
Vai al contenutoFrancia, Gb e Germania condannano raid Idf su Doha: "Rischio escalation"
I ministri degli Esteri di Francia, Gran Bretagna e Germania hanno condannato il raid aereo israeliano su Doha affermando che si tratta di una ''violazione della sovranità del Qatar'' che ''rischia una ulteriore escalation nella regione''. In una nota si legge inoltre che il raid israeliano su Doha ''rappresenta un serio rischio per il raggiungimento di un accordo negoziato, che garantirebbe il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti e porrebbe fine alla guerra a Gaza''. Per questo, i ministri di Francia, Germania e Gran Bretagna ''esortano tutte le parti a rinnovare e raddoppiare gli sforzi per concordare un cessate il fuoco immediato''.
Viene quindi espressa ''solidarietà al Qatar e pieno sostegno al ruolo fondamentale che continua a svolgere negli sforzi di mediazione tra Israele e Hamas, insieme a Egitto e Stati Uniti. Invitiamo le parti a dar prova di moderazione e a cogliere l'opportunità di pace''. Viene inoltre sottolineato che ''l'attenzione deve rimanere rivolta al raggiungimento di un cessate il fuoco permanente, al rilascio di tutti gli ostaggi rimasti e all'inondazione di aiuti a Gaza per porre fine alla carestia. Chiediamo con urgenza la cessazione immediata delle operazioni militari israeliane a Gaza City, che stanno causando massicci sfollamenti di civili, vittime civili e la distruzione di infrastrutture essenziali. Chiediamo che le Nazioni Unite e le ong umanitarie possano operare in sicurezza e su larga scala in tutta la Striscia, compreso il Nord''.
Al-Sheik: "Voto dell'Onu passo importante verso fine dell'occupazione"
Il voto ONU su una risoluzione a favore della ripresa della cosiddetta soluzione di pace a due stati per il conflitto israelo-palestinese è un "passo importante verso la fine dell'occupazione", ha affermato venerdi' sera il vicepresidente palestinese Hussein al-Sheikh. "Accolgo con favore l'adozione da parte dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite della risoluzione sull'attuazione della soluzione dei due Stati e la creazione di uno Stato palestinese indipendente", ha scritto Al-Sheikh su X. "Questa risoluzione esprime la volontà internazionale a favore dei diritti del nostro popolo e costituisce un passo importante verso la fine dell'occupazione e la realizzazione del nostro Stato indipendente sulle linee del 1967 (vale a dire, prima della conquista israeliana della Cisgiordania e della Striscia di Gaza durante la terza guerra arabo-israeliana di quell'anno, ndr) con Gerusalemme Est come capitale".
Israele: "Dichiarazione Onu vergognosa, incoraggia Hamas"
Israele respinge la risoluzione dell'Onu che giudica "vergognosa" poichè incoraggia Hamas ad andare in guerra.
Hamas: "Il capo negoziatore Khalil al-Hayya è vivo"
Il capo negoziatore di Hamas, Khalil al-Hayya, è vivo ed è quindi sopravvissuto all'attacco mirato condotto martedì da Israele contro una riunione della leadership del gruppo a Doha, in Qatar. Lo ha reso noto Hamas. Nel raid condotto da Israele sono state uccise sei persone, tra cui cinque membri di Hamas e un agente delle forze di sicurezza del Qatar. "Al-Hayya ha recitato la preghiera funebre per suo figlio Hamam e per le vittime del perfido tentativo di assassinio in Qatar", si legge nella nota diffusa da Hamas che conferma la morte del figlio del capo negoziatore.
Media: "L'Egitto riduce il coordinamento con Israele sulla sicurezza"
L'Egitto ha deciso di ridurre il coordinamento con Israele sulla sicurezza. Lo riporta l'emittente saudita Al Arabiya citando fonti ben informate, secondo le quali la decisione sarebbe stata presa in seguito all'attacco sferrato da Israele contro i principali leader di Hamas in Qatar.
Le fonti citate da Al Arabiya hanno anche affermato che il Cairo sta "rivedendo le comunicazioni sulla sicurezza" con Israele dopo l'attacco di Doha.
Grossman: "Vicini alla pace ma il 7 ottobre ha soffocato i sogni"
"E' una vita che io mi dedico a cercare di trovare la pace tra israeliani e palestinesi, è una vita che mi dedico al tentativo di far sì che entrambi abbiano una casa. Eravamo arrivati quasi vicini a questo traguardo. Ci sembrava possibile avvicinare la pace, ma poi due anni fa è arrivato l'orrendo giorno del 7 ottobre: quel giorno ha soffocato, ha schiacciato i nostri sogni, i nostri desideri di avere una casa in questo mondo". Lo ha detto lo scrittore israeliano David Grossman, nel corso dell'evento 'Re-Imagine Peace: a light ahead', a Palazzo Vecchio, a Firenze.
Flotilla, anche le cattive condizioni meteo bloccano la partenza
Le cattive condizioni meteo, insieme a qualche problema tecnico alle imbarcazioni a vela e alle attrezzature di bordo, hanno bloccato fino adesso la partenza della Global Sumud Flottila, la missione umanitaria in soccorso alle popolazioni di Gaza. Le imbarcazioni sarebbero dovute partire dalla Sicilia lo scorso giovedì 4 settembre ma le condizioni del meteo e gli attentati subiti dalle due barche a vela ormeggiate in Tunisia hanno ritardato la missione. Le 18 barche che partiranno forse domani da Siracusa dovranno congiungersi alle barche che partono da Biserta, una decina, dove ci sono la Sirius e la Family con a bordo volti noti come Greta Thunberg. In mare si riuniranno con le sei imbarcazioni provenienti dalla Grecia per un totale di circa 600 persone. "Come già annunciato la nostra missione deve sincronizzarsi con le partenze dalla Tunisia - dice Global Sumud Flottila - Attendiamo informazioni dal coordinamento globale per poter poi comunicare l'orario esatto nelle prossime ore. Chiediamo a tutti gli italiani di supportare la nostra missione tenendo gli occhi puntati sul genocidio in corso e non su protagonismi o problematiche di singoli. L'obiettivo dell'ammissione è consegnare aiuti umanitari ai gazawi perché la meta è Gaza e non il racconto della missione. Garantire l'incolumità dell'equipaggio e la nostra priorità".
Macron: "Dall'Onu passo irreversibile verso la pace"
''Oggi, su impulso della Francia e dell'Arabia saudita, 142 Paesi hanno adottato la Dichiarazione di New York sull'attuazione della soluzione a due Stati. Insieme, stiamo tracciando un cammino irreversibile verso la pace in Medio Oriente. La Francia, l'Arabia Saudita e tutti i loro partner saranno a New York per concretizzare questo piano di pace in occasione della Conferenza sulla Soluzione a due Stati": lo scrive su X il presidente francese, Emmanuel Macron, aggiungendo che ''un altro avvenire è possibile. Due popoli, due Stati: Israele e la Palestina, che vivono fianco a fianco in pace e in sicurezza. Attuarlo spetta a noi!"
Assemblea Generale dell'Onu appoggia la Palestina ma senza Hamas
L'Assemblea generale dell'Onu ha adottato oggi la Dichiarazione di New York, volta a ridare slancio alla soluzione dei due Stati, israeliano e palestinese, ma escludendo in modo inequivocabile Hamas. Il testo preparato da Francia e Arabia Saudita e approvato con 142 voti a favore, dieci contro e 12 astenuti "condanna gli attacchi perpetrati il 7 ottobre da Hamas contro i civili" e afferma "Hamas deve cedere le armi e liberare tutti gli ostaggi" detenuti a Gaza. La dichiarazione sarà la base del vertice del 22 settembre, in occasione del quale il presidente Emmanuel Macron ha promesso di riconoscere lo Stato palestinese.
Noa: "Liberate Palestina e Israele, liberateci dall'odio"
"Fermatevi. Per quanto tempo questo può ancora andare avanti? Liberate la Palestina, liberate pure Israele. Liberateci tutti dall'odio, questo è quello che dobbiamo fare! Liberateci dalla paura, aiutateci ad avvicinarsi gli uni agli altri". È quanto ha detto la cantante israeliana Noa nel corso dell'evento 'Re-Imagine Peace: a light ahead', a Palazzo Vecchio. Noa ha intonato con Mira Awad, autrice palestinese con cittadinanza israeliana, la canzone 'The must be another one'. "Dice che non possiamo correggere il passato, ma dobbiamo lavorare nel presente per correggere il futuro. E l'unico tempo che abbiamo è ora", ha aggiunto.
Flotilla: "La libertà di stampa non è in discussione, priorità è la sicurezza e portare aiuti a Gaza"
"La libertà di stampa da noi non è, e non sarà mai, in discussione. Chiediamo però di comprendere tre cose: la Flotilla è innanzitutto una comunità di attivisti, siano essi giornalisti o personalità pubbliche. Le vulnerabilità e i pericoli a cui il nostro equipaggio è esposto, anche alla luce degli attacchi in Tunisia, obbligano a misure di sicurezza rigide, tese a garantire non solo l'incolumità dell'equipaggio, ma anche la fiducia reciproca, fondamentale su piccole barche e in situazioni di forte stress emotivo. Gli allontanamenti, infatti, sono stati decisi dai capitani e dagli equipaggi, proprio per la violazione di regole condivise (immaginiamo che se fossero state lesive della libertà di stampa i giornalisti non le avrebbero accettate all'origine); l'obiettivo della missione è consegnare aiuti umanitari ai gazawi attraverso un'iniziativa non violenta della società civile. Le altre cose sono tutte importanti, ma non possono rischiare di inficiare l'obiettivo". Così il Global Movement to Gaza spiega le ragioni che hanno portato all'allontanamento della giornalista de La Stampa Francesca Del Vecchio dalla Flotilla.
"Sia i gruppi editoriali che i giornalisti indipendenti sono liberi di seguire la Flotilla armando barche o utilizzando i mezzi che ritengono più opportuni per seguirla e raccontarne la cronaca da una prospettiva esterna - prosegue - Alla luce del nostro obiettivo, non possiamo porre le esigenze dei giornalisti al di sopra di quelle dei gazawi. Perché la meta è Gaza, non il racconto della missione. Garantire l'incolumità dell'equipaggio, siano essi giornalisti, politici o attivisti, è la nostra priorità".
Rubio vola in Israele: "Gli Usa contro riconoscimento della Palestina"
Il segretario di Stato americano Marco Rubio si recherà in Israele sabato per rassicurarlo del sostegno degli Stati Uniti in vista dell'imminente riconoscimento di uno Stato palestinese da parte di diversi Stati, tra cui la Francia, all'Assemblea Generale delle Nazioni Unite: lo ha reso noto il dipartimento di Stato Usa. Questa visita avviene nonostante la rabbia di Donald Trump per l'attacco israeliano contro i leader di Hamas in Qatar, alleato degli Stati Uniti. Rubio parlerà con i leader israeliani "dell'impegno (degli Stati Uniti) nel combattere le misure anti-israeliane, incluso il riconoscimento unilaterale di uno Stato palestinese, che premia il terrorismo di Hamas", ha dichiarato Tommy Pigott, portavoce del Dipartimento di Stato. Il massimo diplomatico statunitense sottolineerà il sostegno di Washington alla sicurezza di Israele, ha aggiunto il portavoce. "Sottolineerà anche i nostri obiettivi comuni: garantire che Hamas non governi di nuovo Gaza e riportare a casa tutti gli ostaggi", ha continuato, aggiungendo che Rubio incontrerà le famiglie degli ostaggi. La dichiarazione non ha menzionato gli attacchi israeliani in Qatar, mentre il massimo diplomatico statunitense incontrerà venerdì a Washington Mohammed bin Abdulrahman Al-Thani, primo ministro del Paese del Golfo.

©Ansa
Flotilla: "Giornalista cacciata? Regole per proteggerci"
"Abbiamo il massimo rispetto per la libertà di stampa, tanto che noi per primi ringraziamo i media che sono la forma più grande di protezione che abbiamo. Saremmo folli a non rispettare i cronisti, ma i giornalisti che si imbarcano sono anche passeggeri quindi si troveranno su una barca con un vero e proprio equipaggio. Ci siamo dati delle regole, che valgono per tutti, per proteggerci". A dirlo Maria Elena Delia, portavoce della Global Sumud Flotilla, il merito alla denuncia della giornalista della Stampa di essere stata cacciata dalla missione. "Nel caso di Francesca Del Vecchio, purtroppo, queste regole non sono state rispettate e, come sarebbe successo a chiunque altro di noi, anche non giornalista, si è generata una perdita di fiducia - ha aggiunto - . E' una missione ad altro rischio, avevamo chiesto nei primi giorni di non rivelare dove si trovavano le barche e dove facevamo il traning. Lei lo ha scritto e gli altri passeggeri sono rimasti disorientati. Erano raccomandazioni fatte a tutti, non solo ai giornalisti, per mantenere il perimetro della sicurezza in una missione così complicata".
Madrid convoca l'ambasciatore di Israele dopo le accuse di Netanyahu
Il ministero spagnolo degli Affari Esteri ha convocato l'incaricata d'affari dell'ambasciata israeliana in Spagna, Dana Erlich, per "respingere energicamente le calunniose dichiarazioni del primo ministro di Israele" Benyamin Netanyahu. La protesta formale dopo i commenti riversati ieri in un messaggio su X in cui Netanyahu accusava il premier spagnolo Pedro Sanchez di aver lanciato "una flagrante minaccia genocida contro Israele". Accuse che erano già state respinte come "false e calunniose" da Madrid in una nota, in cui si evidenziava che "il popolo di Israele è amico del popolo di Israele e del popolo di Palestina".
Sono due uomini i feriti nell'accoltellamento nel kibbutz
Sono due uomini di 50 anni e 23 anni, il primo gravemente ferito, e non due donne le vittime dell'accoltellamento avvenuto nell'hotel del Kibbutz Tzuba, vicino a Gerusalemme. Il sospettato sarebbe un dipendente dell'hotel che ha usato un coltello dalla cucina, un uomo di 42 anni con precedenti penali per violazioni della sicurezza. Channel 12 riferisce, citando testimoni oculari, che l'aggressore ha preso un coltello dalla cucina dell'hotel e ha gridato "Allahu akbar" prima di perpetrare l'attacco nella sala da pranzo dell'hotel. L'uomo è stato immobilizzato e arrestato da un investigatore di polizia fuori servizio che alloggiava nell'hotel, secondo le forze dell'ordine.
Trump: "Forse morti un paio ostaggi negli ultimi giorni"
"Potrebbero esserci stati un paio di morti negli ultimi giorni" tra i 20 ostaggi che si ritiene siano ancora vivi a Gaza. Lo ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a Fox News. Di fecente il capo della Casa Bianca ha ripetutamente suggerito che il numero di ostaggi vivi potesse essere inferiore al numero ufficiale israeliano, scatenando il panico tra le famiglie dei rapiti che non erano state aggiornate su tali sviluppi.
Global Sumud Flotilla, cosa significa il termine 'sumud' in arabo
Un termine che identifica la parola può essere “resistenza”, sebbene nella nostra lingua sia di difficile traduzione. Altre parole che potrebbero spiegare il concetto possono essere “resilienza” o “solidarietà”. Per gli organizzatori dell’iniziativa sottolinea il concetto di resistenza nei confronti di Israele che controlla i confini della Striscia e limita in maniera massiccia gli ingressi di cibo e altri beni essenziali destinati alla popolazione palestinese.
Global Sumud Flotilla, cosa significa il termine 'sumud' in arabo
Vai al contenutoGli Emirati a Israele: "L'aggressione a Stato del Golfo un attacco a tutti"
"Qualsiasi aggressione contro uno Stato membro del Consiglio di cooperazione del Golfo costituisce un attacco al quadro di sicurezza collettivo del Golfo". E' quanto ha dichiarato il ministero degli Esteri degli Emirati arabi al vice ambasciatore israeliano David Ohad Horsandi, convocato dopo il raid dell'Idf contro Hamas a Doha. La rara convocazione di venerdì è stata la più forte di un coro di condanne, mentre la rabbia ribolle nel Golfo per l'attacco israeliano a una regione a lungo protetta dai conflitti mediorientali. Il ministro emiratino per la Cooperazione Internazionale,i Reem bin Ebrahim Al Hashimy, ha sfruttato l'incontro per "condannare e denunciare fermamente il palese e codardo attacco israeliano che ha preso di mira lo Stato del Qatar, nonché le dichiarazioni ostili rilasciate dal primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu", si legge nella dichiarazione rilasciata alla fine dell'incontro.
Hamas loda attacco con coltello a Gerusalemme
Hamas ha lodato l'attacco con coltello che ha fatto due feriti, di cui uno grave, in un kibbutz fuori Gerusalemme. In una dichiarazione ripresa da Al-Jazeera, il gruppo militante islamista afferma che si è trattato di "una risposta ai crimini del nemico terrorista e delle sue bande di coloni" e "rappresenta un nuovo colpo per l'apparato di sicurezza dell'occupazione e per le sue illusioni di fermare la resistenza". "L'opzione dello scontro con l'occupante è la risposta naturale ai suoi crimini e massacri nella Striscia di Gaza e in Cisgiordania", ha proseguito Hamas, ribadendo il "sostegno ai giovani rivoluzionari" ed esortando il popolo palestinese a "continuare la resistenza".
Tajani: "Abbiamo sempre avuto la stessa posizione sulla Palestina". VIDEO
Araghchi: "Scorte di uranio arricchito sotto macerie di siti nucleari colpiti"
Lo stock di uranio arricchito dell'Iran si trova "sotto le macerie" dei siti nucleari bombardati da Israele e Stati Uniti durante la guerra di 12 giorni di giugno. Lo ha affermato il ministro degli Esteri della Repubblica islamica, Abbas Araghchi, in un'intervista alla televisione di Stato nella quale per la prima volta ha fatto un chiaro riferimento alla posizione del materiale fissile.
Secondo Araghchi, l'Organizzazione iraniana per l'energia atomica sta "valutando se queste scorte siano accessibili o meno". Tra le principali preoccupazioni in Occidente c'è la sorte di 408 chili di uranio arricchito al 60%, un livello vicino a quello per uso militare, il cui status resta incerto dopo i raid che hanno colpito gli impianti di Fordo, Natanz e Isfahan.
Dopo gli attacchi, l'Iran ha sospeso la cooperazione con l’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), impedendo all'Onu di verificare sia l'entità dei danni subiti dal programma nucleare sia la posizione attuale delle scorte.
Diplomatici e analisti nucleari sospettano che Teheran possa aver spostato il materiale prima dei bombardamenti, nonostante il presidente Usa Donald Trump abbia parlato di un programma “annientato”. L’Iran deve ora affrontare una scadenza fissata dalle potenze europee per evitare il ripristino delle sanzioni internazionali entro fine mese.
L'Idf amplia valico di Kissufim "per fare entrare più aiuti"
L'esercito israeliano ha fatto sapere che sono in corso lavori per ampliare il valico di Kissufim con Gaza per facilitare un maggiore ingresso di aiuti umanitari. Il progetto rientra negli sforzi per evacuare i civili da Gaza City verso il sud della Striscia, nell'ambito dell'espansione dell'operazione militare pesantemente criticata in patria e all'estero. "Negli ultimi giorni, le truppe dell'Idf hanno lavorato per preparare e adattare l'area, tra cui la pavimentazione di nuove strade e l'ampliamento del terminal merci", ha riferito. Una volta completati i lavori, la "capacità di accoglienza del valico aumenterà a 150 camion al giorno, tre volte il livello attuale, consentendo cosi' un maggiore ingresso di aiuti, con particolare attenzione al cibo, nell'area umanitaria".
Quali sono le armi che l'Italia vende a Israele
L'Italia da ottobre 2023 non autorizza più nuovi contratti di forniture militari a Israele. Ma continuano le vendite di armamenti autorizzati in precedenza.
Quali sono le armi che l'Italia vende a Israele | Video Sky - Sky TG24
Vai al contenutoGlobal Movement to Gaza Italia: "Nessuna manifestazione prevista per domani"
''Attenzione. Non esiste alcuna manifestazione programmata a Montecitorio (Roma) per il 13 settembre. In queste ore stanno circolando video e locandine che annunciano un presunto evento davanti a Palazzo Montecitorio per sostenere la Global Sumud Flotilla. L’informazione è falsa: non è stato richiesto alcun permesso, e noi non abbiamo avuto alcun ruolo nell’organizzazione di tale iniziativa. Prendiamo quindi le distanze da questa comunicazione e vi chiediamo di segnalarci eventuali post o contenuti che invitino a partecipare a questa manifestazione inesistente''. E' l'avviso postato su Facebook dal Global Movement to Gaza Italia.
Due donne ferite in un accoltellamento in kibbutz a Gerusalemme
La polizia israeliana ha reso noto che due persone sono rimaste ferite in un presunto attacco terroristico al Kibbutz Tzuba, a ovest di Gerusalemme. Lo riporta il Times of Israel. Secondo la polizia l'attacco è avvenuto all'hotel del kibbutz: una donna di 60 anni è rimasta gravemente ferita, una ragazza di 23 anni ha riportato ferite lievi. Un agente di polizia che alloggiava nell'hotel ha arrestato il presunto terrorista. La polizia di frontiera è presente nella zona. Secondo la polizia, il sospettato è originario di Shuafat, a Gerusalemme Est.
Tajani: "Giornalista cacciata da Flotilla è brutto episodio censura"
"Comprendo l'amarezza di Francesca Del Vecchio, la giornalista cacciata dalla Flotilla a cui do la mia solidarietà. Si è trattato di un brutto episodio di censura che viola il principio della libertà di stampa, elemento cardine del nostro sistema democratico". Lo ha scritto su X il ministro degli Esteri Antonio Tajani, commentando la vicenda della reporter del quotidiano La Stampa che ha denunciato di essere stata espulsa dalla Global Sumud Flotilla perché considerata "pericolosa".
Al-Jazeera: a Gaza almeno 50 morti dall'alba
Almeno 50 palestinesi sono stati uccisi a Gaza dall'alba. E' quanto hanno riferito fonti mediche ad Al-Jazeera. Tra queste, almeno 37 persone hanno perso la vita a Gaza City e nel nord della Striscia.
Emirati: "Da Israele minaccia irresponsabile a sicurezza regione"
Il raid condotto da Israele contro i vertici di Hamas a Doha è "un'escalation irresponsabile che minaccia la pace e la sicurezza regionale e internazionale". Lo ha dichiarato la ministra di Stato per la Cooperazione internazionale degli Emirati, Reem bint Ebrahim al-Hashimy, che oggi ha convocato il vice capo missione israeliano nel Paese, David Ohad Horsandi, per esprimere una protesta ufficiale contro l'attacco.
Due donne ferite in un accoltellamento in kibbutz a Gerusalemme
La polizia israeliana ha reso noto che due persone sono rimaste ferite in un presunto attacco terroristico al Kibbutz Tzuba, a ovest di Gerusalemme. Lo riporta il Times of Israel. Secondo la polizia l'attacco è avvenuto all'hotel del kibbutz: una donna di 60 anni è rimasta gravemente ferita, una ragazza di 23 anni ha riportato ferite lievi. Un agente di polizia che alloggiava nell'hotel ha arrestato il presunto terrorista. La polizia di frontiera è presente nella zona. Secondo la polizia, il sospettato è originario di Shuafat, a Gerusalemme Est.
Unicef, a Gaza 450mila bambini rischiano di morire in escalation militare (2)
Beigbeder ricorda che ''è stata confermata la carestia a Gaza City, dove solo negli ultimi due mesi è stato diagnosticato un numero impressionante di oltre 10.000 bambini affetti da malnutrizione acuta. Se privati delle cure, c'è un alto rischio che alcuni dei 2.400 bambini attualmente in trattamento per malnutrizione acuta grave nella zona possano morire di fame. L'urgenza di agire e salvare vite umane non è mai stata così grande''. L'Unicef è quindi ''profondamente preoccupato per i rischi che corrono i neonati prematuri nelle incubatrici, i bambini feriti nelle unità di terapia intensiva e i bambini con disabilità, che devono essere evacuati in sicurezza mentre la violenza continua. I medici sono disperati per le loro limitate possibilità di proteggere i loro pazienti. Non c'è nessun posto sicuro dove andare''.
Tra l'altro ''il diritto internazionale è chiaro: i bambini devono sempre essere protetti, insieme ai servizi da cui dipendono. L'Unicef ribadisce il suo appello a Israele affinché rispetti i propri obblighi legali ed esorta i leader mondiali ad agire immediatamente per impedire che si verifichi una catastrofe ancora più grave''. Per questo, l'Unicef chiede un cessate il fuoco immediato e duraturo, un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli, la protezione dei civili, compresi i bambini, e delle infrastrutture che sostengono i loro bisogni primari, come ospedali e rifugi, dagli attacchi''. Beigbeder sottolinea che ''qualsiasi ulteriore intensificazione dell'offensiva militare a Gaza City moltiplicherebbe esponenzialmente le sofferenze dei bambini, strappando loro anche l'ultima residua protezione''.
Unicef, a Gaza 450mila bambini rischiano di morire in escalation militare
"L'escalation dell'offensiva militare a Gaza City sta avendo conseguenze devastanti per oltre 450.000 bambini, già traumatizzati ed esausti da quasi due anni di guerra incessante. Sono sull'orlo della sopravvivenza, mentre si diffondono sia la carestia che la distruzione totale''. Lo ha dichiarato Edouard Beigbeder, direttore regionale dell'Unicef per il Medio Oriente e il Nord Africa. ''L'Unicef avverte del rischio di una catastrofe imminente con l'espansione dell'operazione militare. Con rifugi e servizi limitati o inesistenti, l'escalation in corso sta già provocando un numero sproporzionato di vittime civili e sta portando al collasso quasi totale delle ultime risorse di cui i bambini hanno bisogno per sopravvivere'', ha aggiunto.
Beigbeder ha poi affermato che ''i bambini come Wesam, di tre anni, unica sopravvissuta a un attacco notturno al suo rifugio nel quartiere di Zeitoun a Gaza City, sono particolarmente vulnerabili. Suo fratello, sua madre che aspettava un bambino, suo padre ed entrambi i nonni sono stati uccisi. Lei giace gravemente ferita in un ospedale di Gaza City, dove le è stata quasi amputata una gamba''. Quindi ''l'uso di armi esplosive in aree densamente popolate come Gaza City provoca danni devastanti – uccidendo e mutilando civili, compresi bambini, distruggendo case, scuole e sistemi idrici vitali – con il rischio di rendere la città effettivamente inabitabile'', prosegue.
Polizia: "Aggressione con coltello in kibbutz è attacco terroristico"
La polizia israeliana ha definito ''un attacco terroristico'' l'aggressione con coltello avvenuta nella sala da pranzo di un hotel del kibbutz Tzuba, a ovest di Gerusalemme, nel quale sono rimasti feriti due uomini di circa 40 anni. Il servizio medico di emergenza Magen David Adom ha dichiarato in una nota che uno dei due feriti versa in gravi condizioni, con diverse ferite nella parte alta del corpo, mentre l'altro è in condizioni moderate.
Il sospettato dell'aggressione, 42 anni, lavorava nell'hotel ed era già stato coinvolto in reati contro la sicurezza in passato, secondo quanto riferito da fonti della polizia. Le vittime erano ospiti, hanno aggiunto. Il sospettato è stato immobilizzato da un agente di polizia fuori servizio che alloggiava nell'hotel e da un altro ospite.
Due accoltellati in un kibbutz vicino Gerusalemme
Due persone sono state ferite con un coltello, di cui una gravemente, in un hotel nel kibbutz Tzova, vicino Gerusalemme. Lo riporta Yedioth Ahronoth, precisando che l'aggressore, un residente del campo di Shuafat a Gerusalemme Est, e' stato fermato. La polizia sta indagando per accertare il movente.
Emirati convocano ambasciatore israeliano per raid a Doha
Gli Emirati Arabi Uniti convocano l'ambasciatore israeliano Yossi Shelley in merito all'attacco di Israele ai leader di Hamas a Doha, in un ulteriore segnale di tensione tra i due Paesi, che hanno normalizzato i rapporti nel 2020 con gli Accordi di Abramo. Lo riporta il Times of Israel, secondo cui gli Emirati starebbero anche valutando la richiesta del Qatar di chiudere la propria ambasciata a Tel Aviv in risposta all'attacco di martedì.
Netanyahu: "Sanchez ci ha minacciato di genocidio"
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha accusato l'omologo spagnolo Pedro Sanchez di aver minacciato lo Stato ebraico di genocidio. Il leader di Madrid ha dichiarato che "la Spagna non puo' fermare la lotta di Israele contro i terroristi di Hamas perche' 'non ha armi nucleari'. Questa e' una palese minaccia di genocidio per l'unico Stato ebraico al mondo", ha scritto Netanyahu in un post su X, menzionando l'Inquisizione spagnola, l'espulsione degli ebrei dalla Spagna e l'Olocausto. Il post fa riferimento al discorso con cui mercoledi' Sanchez ha annunciato misure contro Israele, tra cui un embargo sulle armi. "La Spagna, come sapete, non ha bombe nucleari, portaerei o grandi riserve di petrolio. Da soli non possiamo fermare l'offensiva israeliana. Ma questo - ha aggiunto - non significa che non smetteremo di provarci. Perche' ci sono cause per cui vale la pena lottare, anche se vincerle non e' in nostro potere".
Madrid: 'Netanyahu ha poca legittimità per dare lezioni'
"Quello che voleva dire il presidente Sanchez è molto chiaro e non dobbiamo travisarlo" e il contributo della Spagna a possibili soluzioni al conflitto in Palestina non passa "dal punto di vista bellico". Lo ha detto la ministra spagnola della Difesa, Margarita Robles, in relazione ai commenti postati ieri su X dall'ufficio di presidenza del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, che ha accusato il governo di Pedro Sanchez di lanciare "una minaccia genocida flagrante contro l'unico Stato ebreo del mondo". Accusa che Madrid ha respinto come "false e calunniose". In un'intervista a 'Espejo Publico' dell'emittente Antena 3, Robles ha segnalato che Israele ha violato il diritto internazionale. "Non è precisamente Netanyahu la persona legittimata per dare lezioni a nessuno, quando sta commettendo le atrocità che sta commettendo a Gaza", ha sostenuto la ministra di Difesa. In riferimento all'assassinio dell'influencer e attivista statunitense Charlie Kirk, a fronte della accuse di Donald Trump alla sinistra di generare un clima di odio, la titolare della Difesa ha affermato che "nessun tipo di violenza è accettabile", definendo "gravissimi tutti i fenomeni che portano alla polarizzazione". "Questi discorsi che favoriscono la polarizzazione, divisione, odio e mancanza di rispetto a ciò che pensano le persone, quando allo stesso tempo tu non ti stai impegnando al massimo, quando stai consentendo in qualche modo ciò che stanno facendo Putin o Netanyahu, lo legittima molto poco a dare lezioni", ha segnalato la ministra riferendosi al presidente statunitense.
Israeliani in Sardegna, nuova protesta all'aeroporto di Olbia
Decine di attivisti di diverse associazioni pro Palestina, con i rappresentanti territoriali dell'Anpi Gallura, hanno manifestato questa mattina davanti all'aeroporto di Olbia, in occasione dell'arrivo del volo diretto da Tel Aviv, che già nelle scorse settimane ha trasportato comitive di israeliani che trascorrono le vacanze in Gallura. Al grido di "Free Free Palestine" e "A fora dae sa Sardinia" (Fuori dalla Sardegna) sventolando bandiere della Palestina e quelle arcobaleno della Pace, gli attivisti giunti da tutta l'isola, con anche delegazioni dalla penisola, hanno presidiato lo scalo in maniera pacifica. Ingente il dispiegamento di forze dell'ordine e polizia di Stato. "Chiediamo che si prenda una posizione netta contro l'arrivo di queste persone in Sardegna, che sappiamo bene non essere dei semplici turisti ma tutti riservisti dell'esercito israeliano - hanno detto i manifestanti -. La nostra isola non può essere terra di conquista. Vogliamo la Palestina libera e vogliamo urlare il nostro dissenso contro chi sta operando un genocidio". La protesta di questa mattina segue le manifestazioni dei giorni scorsi davanti a un noto resort di lusso di Santa Teresa Gallura dove hanno prenotato i turisti israeliani e dopo l'imbrattamento con vernice rossa della roccia Costa Smeralda sulla strada provinciale che collega Olbia con Porto Cervo. Intanto diversi attivisti sono stati raggiunti oggi da provvedimenti di foglio di via obbligatorio dal comune di Olbia per un anno. "I provvedimenti - spiega all'ANSA l'avvocata Giulia Lai - sono basati solo sulla considerazione che i destinatari hanno partecipato alla pacifica manifestazione tenutasi a Olbia il 31 agosto e in quella occasione hanno esibito la bandiera palestinese. Nessun reato gli veniva contestato nell'occasione e per nessuno di loro vi sono indicati presupposti previsti dalle norme per considerarli pericolosi socialmente. Ancora una volta le norme vengono utilizzate impropriamente. Faremo ricorso", conclude l'avvocata Lai.
Tajani: "No requisiti per riconoscere stato palestinese"
"Siamo favorevoli a riconoscere lo Stato palestinese, dipende da quali sono i tempi. Prima di riconoscerlo bisogna costruirlo, perche' oggi non c'e'. Non ci sono i requisiti fondamentali per l'esistenza di uno Stato: ci sono due realta', Gaza e la Cisgiordania, che bisogna riunificare". Lo ha detto a Napoli il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, rispondendo a una domanda dei giornalisti a margine della Conferenza degli addetti scientifici e spaziali e degli esperti agricoli. "Una volta ricostituita l'unita'" aggiunge il vicepremier "siamo pronti a riconoscerlo, a condizione che Israele venga riconosciuto dalla Palestina e che Israele riconosca la Palestina. L'obiettivo e' due popoli e due Stati".
Nelle scuole di Firenze lettura di una poesia per Gaza
Il 15 settembre in diverse classi di Firenze e provincia verrà letta la poesia di Haidar al-Ghazali 'I giovani liberi' per sensibilizzare su ciò che sta accadendo nella striscia di Gaza: hanno finora aderito all'iniziativa oltre 150 docenti, secondo quanto reso noto dai promotori. "In questo nuovo anno scolastico - viene spiegato in una nota dagli organizzatori - vogliamo far entrare in ogni scuola e in ogni classe un vento di umanità, lo stesso che anima la Global Sumud Flotilla e tutte le donne e gli uomini, le ragazze e i ragazzi che rifiutano ogni silenzio complice". "Come cittadini, docenti, fedeli ai principi della Costituzione della Repubblica italiana non possiamo affrontare il nuovo anno scolastico in silenzio di fronte al genocidio che si sta compiendo sotto i nostri occhi: sentiamo il dovere di volgere l'attenzione, nostra e di tutta la scuola, sulle atrocità in atto e di chiedere con forza che al popolo palestinese sia garantito il diritto fondamentale di vivere nella propria terra, in pace. Nella Striscia di Gaza si sta consumando una tragedia umanitaria di proporzioni inaccettabili, che si è estesa anche alla Cisgiordania e che tradisce qualunque senso di umanità". Sempre il 15 settembre l'istituto comprensivo Puccini di Firenze, nel quartiere di Gavinana, aprirà l'anno scolastico con un flash mob contro la guerra a Gaza: l'appuntamento è dalle ore 10.45 nel cortile della scuola. "Il corpo docente - si spiega dalla scuola - è già al lavoro da giorni nell'organizzazione di un momento di condivisione per insegnare agli studenti l'importanza di dire no alla guerra".
Tajani: "Nessuna tensione nella maggioranza sulla Palestina"
Rispetto al riconoscimento della Palestina e alla situazione a Gaza "non ci sono tensioni interne nella maggioranza. La linea politica del governo la dà il presidente del Consiglio insieme al ministro degli Esteri. Mi pare che ci sia una perfetta unità d'intenti, come è emerso anche nel dibattito parlamentare di ieri che ha seguito la mia informativa". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando alla Conferenza degli addetti scientifici, spaziali ed esperti agricoli a Napoli. "Noi siamo assolutamente favorevoli a riconoscere lo Stato palestinese, ma dipende quali sono i tempi: bisogna costruirlo prima di riconoscerlo, perché oggi non c'è uno Stato palestinese. Non ci sono i requisiti fondamentali per l'esistenza di uno Stato, ci sono due realtà che sono Gaza e la Cisgiordania. Bisogna riunificarle, noi stiamo lavorando anche con gli altri Paesi arabi per la riunificazione di queste due parti che costituiscono la Palestina e una volta ricostituita l'unità siamo pronti a riconoscere, a condizione che venga riconosciuto Israele dalla Palestina e che Israele riconosca la Palestina. L'obiettivo è due popoli, due Stati", ha spiegato Tajani. "Rispetto al governo Netanyahu, noi abbiamo detto che non siamo assolutamente d'accordo" con le sue dichiarazioni e politiche contro la nascita di uno Stato palestinese, ha poi ribadito il vicepremier. "Siamo pronti a infliggere nuove sanzioni più dure ai coloni violenti che occupano spazi di Cisgiordania in violazione del diritto internazionale. Valuteremo anche in sede di Consiglio Europeo le proposte formulate due giorni fa dalla presidente della Commissione von der Leyen su possibili sanzioni a Israele", ha riferito.
Wafa: dall'alba 36 morti nei raid dell'Idf a Gaza
Almeno 36 palestinesi sono stati uccisi e altri feriti dall'alba nei bombardamenti dell'esercito israeliano sulla Striscia di Gaza. Lo scrive l'agenzia di stampa palestinese Wafa. Fonti mediche hanno riferito che, in uno degli attacchi più letali, 14 civili sono stati uccisi in un attacco aereo israeliano che ha preso di mira un'abitazione nella zona di Al-Tuwam, a nord di Gaza City. Secondo al-Jazeera i 14 morti sarebbero tutti membri della stessa famiglia.
Madrid in piazza per Gaza, cresce mobilitazione per finale Vuelta
Cresce la mobilitazione in vista della tappa conclusiva della Vuelta de Espana domenica a Madrid, per protestare contro la partecipazione della squadra israeliana Israel Premier Tech e per chiedere la fine del "genocidio" nella Striscia di Gaza. Associazioni come la Federazione di associazioni di padri e madri degli alunni (Fapa) o la Federazione delle associazioni di residenti di Madrid (Fravm) si sono schierate al fianco dei manifestanti, mentre la diffusione virale di un volantino anonimo sui social media e nelle chat di quartiere, che invita i cittadini a scendere in strada con bandiere palestinesi, sta rapidamente dando impulso alla mobilitazione. Secondo la presidente della Fapa Mar Carmen Morillas, citata da media iberici fra cui El Pais, la gente "è molto preoccupata e vuole dare visibilità alla situazione a Gaza".
Politico, Trump teme che Netanyahu voglia minare negoziati
Il presidente Usa Donald Trump e il suo staff sono sempre più frustrati nei confronti del primo ministro Benjamin Netanyahu perchè temono che voglia minare i negoziati per un cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. A riferirlo è il quotidiano Usa Politico, citando una fonte anonima descritta come "vicina al team di sicurezza nazionale del presidente". Questa stessa fonte ha affermato che l'attentato di martedì contro i vertici di Hamas a Doha potrebbe essere stato un tentativo intenzionale di ostacolare i colloqui. "Ogni volta che fanno progressi, sembra che lui bombardi qualcuno", ha commentato la fonte vicina alla presidenza Usa secondo Politico, aggiungendo "ecco perchè il presidente e i suoi collaboratori sono cosi' frustrati con Netanyahu". La stessa fonte ha anche riferito a Politico che il segretario di Stato americano Marco Rubio ha parlato con i leader del Qatar di una maggiore cooperazione in materia di difesa tra i due Paesi. Il presidente Trump ha criticato l'attacco al Qatar, alleato degli Stati Uniti, e ha 'rimproverato' Netanyahu durante una telefonata. Nel contempo ha promesso che non si sarebbe ripetuto, affermando tuttavia che uccidere i leader di Hamas e' un "obiettivo meritevole". Hamas ha risposto invece che i suoi leader non sono stati uccisi nell'attacco. "E' stata la critica più forte che abbia mai visto da un presidente repubblicano nei confronti di un leader israeliano da parecchio tempo", ha dichiarato la fonte a Politico, in merito al post di Trump sui social media dopo l'attacco.
Politico, oggi premier Qatar da Trump
Oggi a Washington il primo ministro del Qatar, Mohammed Al-Thani, incontrera' il presidente Donald Trump per discutere dell'attacco di Doha. Lo riferisce il sito americano "Politico", aggiungendo che sul tavolo del colloquio ci sara' anche "lo stato dei negoziati con Hamas". Secondo la stessa fonte, Al-Thani incontrera' anche il vicepresidente J.D. Vance, il segretario di Stato Marco Rubio e l'inviato statunitense in Medio Oriente, Steve Witkoff.
Trump: "Speriamo che raid a Doha non influisca su ostaggi"
Il presidente Donald Trump ha espresso la speranza che l'attacco israeliano contro i leader di Hamas in Qatar non abbia influito sugli sforzi per garantire il rilascio degli ostaggi. A Trump e' stato chiesto dai giornalisti fuori dalla Casa Bianca se l'attacco israeliano in Qatar avrebbe influenzato l'accordo per il rilascio degli ostaggi, e alla domanda il presidente ha risposto: "Spero di no. Vogliamo che gli ostaggi vengano liberati, e vogliamo che cio' avvenga presto. Speriamo che [l'attacco non li influenzi]", ha aggiunto Trump. Ieri, un diplomatico arabo coinvolto negli sforzi di mediazione ha dichiarato al Times of Israel che tutti gli sforzi di mediazione sono stati interrotti dopo l'attacco.
Premier Qatar denuncia all'Onu "una pericolosa escalation"
Il raid di Israele a Doha ha rappresentato "una pericolosa escalation". Lo ha detto il premier del Qatar Mohammed bin Abdulrahman al-Thani intervenendo oggi in Consiglio di Sicurezza. "E' stata una violazione della sovranità di uno stato membro dell'Onu", ha detto al-Thani, condannando l'azione di "Israele, un paese guidato da arroganti estremisti", che "gode di impunità, ma "ha superato ogni limite attaccando mediatori che lavoravano a una soluzione pacifica".
Cina a Onu, attacco a Doha "deliberato sabotaggio dei negoziati"
Per la Cina l'attacco di Israele a Doha e' stato "un deliberato atto di sabotaggio dei negoziati". Il 7 settembre, gli Stati Uniti avevano presentato una nuova proposta di cessate il fuoco e hanno affermato che Israele vi aveva aderito. Due giorni dopo, una delegazione di Hamas che stava discutendo la proposta è stata attaccata da Israele: "Un simile atto di malafede, irresponsabilità e deliberato sabotaggio dei negoziati è davvero vergognoso", ha dichiarato l'ambasciatore cinese Fu Cong, esprimendo profonda preoccupazione che l'attacco possa portare a una nuova escalation delle tensioni nella regione.
Minacce a ambasciata Israele, italiano arrestato in Argentina
Un cittadino italiano è stato arrestato oggi in Argentina per aver rivolto minacce telefoniche anonime all'ambasciata d'Israele a Buenos Aires. Lo riferisce una nota del ministero della Sicurezza argentino dove non si precisa l'identità dell'arrestato, ma solo che si tratta di un uomo di 42 anni, residente nel quartiere Ramos Mejia, a Buenos Aires. Al momento dell'arresto, si legge, sono stati sequestrati un telefono cellulare, un computer portatile, un pendrive, tre libri di contenuto anarchico e una maglietta del movimento 'Antifa'. L'inchiesta - prosegue la nota - ha preso il via "dopo una chiamata telefonica ricevuta dall'ambasciata d'Israele nel corso della quale un anonimo aveva proferito intimidazioni ed espressioni d'odio verso la comunità ebraica". "Siete tutti responsabili del genocidio", sarebbe una delle frasi proferite durante la chiamata. A condurre le indagini è il giudice Ariel Lijo che presiede il tribunale penale federale n.4 con l'ausilio dell'Unità di indagini anti-terroriste (Duia).
Axios, "Trump vede il premier del Qatar nelle prossime ore"
Donald Trump incontrerà il premier del Qatar nelle prossime ore. Lo riporta Axios citando alcune fonti, secondo le quali i due leader parleranno dell'attacco di Israele a Doha. Il premier del Qatar incontrerà a Washington anche il segretario di Stato Marco Rubio e il vicepresidente JD Vance.