"Stiamo operando con grande forza nelle periferie della città", ha riferito il portavoce dell'esercito. "A partire da oggi la pausa tattica locale delle attività militari (per la distribuzione degli aiuti) non si applicherà all'area di Gaza City, che costituisce una pericolosa zona di combattimento", avevano già annunciato le Forze di difesa israeliane. Almeno 40 palestinesi uccisi negli attacchi di prima mattina a Gaza, cinque dei quali in una "zona umanitaria sicura" designata da Israele
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"Non stiamo aspettando. Abbiamo iniziato le prime fasi dell'attacco contro Gaza City": lo afferma su X il portavoce dell'Idf, Avichay Adraee. "Stiamo operando con grande forza nelle periferie della città", aggiunge. I reporter di al Jazeera riferiscono di migliaia di sfollati in fuga "sotto un cielo oscurato dal fumo dei bombardamenti".
Già questa mattina le Forze di difesa israeliane avevano annunciato che, "in conformità con la valutazione della situazione e le direttive del livello politico, a partire da oggi, alle ore 10:00, la pausa tattica locale delle attività militari (per la distribuzione degli aiuti) non si applicherà all'area di Gaza City, che costituisce una pericolosa zona di combattimento".
Almeno 40 palestinesi sono stati uccisi dall'alba in attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Secondo un bilancio aggiornato alle 11:00 ora locale, 17 persone sono morte nel nord della Striscia, 11 nell'area centrale e 12 nelle città del sud di Gaza.
Gli approfondimenti:
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
- Al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
- Medio Oriente: numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
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M.O.: attivisti gettano vernice rossa davanti casa direttore NYT
Attivisti hanno versato vernice rossa davanti all'abitazione del direttore del 'New York Times', Joseph Khan, a Manhattan. Rinvenuta anche la scritta: "Joe Khan sta mentendo, Gaza sta morendo".
Palestinesi: "Nuovi raid di Israele in Cisgiordania"
L'agenzia palestinese Wafa denuncia nuovi raid israeliani in Cisgiordania, questa volta nei villaggi di Beit Liqya e el-Bireh, nei pressi di Ramallah. A Beit Liqya i militari hanno sparato lacrimogeni per disperdere la folla mentre nell'altro insediamento, vicino alla colonia israeliana di Psagot, sono state usate le armi da fuoco, si afferma
Cisgiordania, la comunità di Al-Muarajat sfollata: "Ci cancelleranno"
I ripetuti attacchi dei coloni israeliani in Cisgiordania hanno costretto sempre più palestinesi a lasciare le proprie case. Tra questi, anche i membri della comunità beduina di Al-Muarajat: minacciati e allontanati dalle proprie abitazioni, oggi vivono altrove e non hanno più nulla. Niente acqua, elettricità, servizi. "I coloni rubano il bestiame, attaccano i residenti e li obbligano ad andarsene: il loro obiettivo è assumere il pieno controllo della zona", ha raccontato l'operatrice umanitaria Samar Osama
Cisgiordania, la comunità di Al-Muarajat sfollata: 'Ci cancelleranno'
Vai al contenutoGaza, chi è Samir Hulileh: l’imprenditore tra i possibili candidati a guidare la Striscia
Imprenditore ed ex alto funzionario dell’Autorità nazionale palestinese, Hulileh è tra le possibili figure che potrebbero guidare Gaza al termine del conflitto. Figura considerata accettabile sia da Israele sia dagli Stati Uniti, guiderebbe con l’avallo della Lega Araba. Il piano, sostenuto dal lobbista Ari Ben-Menashe, prevede ricostruzione, ristabilimento dell’ordine e sfruttamento dei giacimenti di gas, con investimenti per la ricostruzione stimati in 53 miliardi di dollari
Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza
Vai al contenutoIsraele avvia progetto “blocco E1”: cos’è l’insediamento che divide in due la Cisgiordania
Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich ha annunciato ieri, in una conferenza stampa, l'approvazione definitiva del controverso progetto di insediamento “E1” in Cisgiordania. Una decisione “storica”, l'ha definita il ministro, che di fatto dividerebbe in due la Cisgiordania impedendo alcuna realizzazione di uno Stato unito di Palestina. Ecco di cosa si tratta.
Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
Vai al contenutoAbu Mazen: "Decisione Usa su visti è illegale"
La decisione Usa sullo stop ai visti a Olp e Anp "è contraria alla legge internazionale" e la Casa Bianca "deve tornare sui suoi passi". Lo ha detto il presidente dell'Anp Abu Mazen citato in una nota del suo ufficio rilanciata dai media arabi.
Gaza, dichiarata ufficialmente la carestia. Onu: "La fame come arma di guerra"
A confermarlo è stato un rapporto dell'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), il quale aveva già avvertito che la carestia era imminente in alcune parti della Striscia, a causa del blocco degli aiuti da parte di Israele. La fame a Gaza è "apertamente promossa da alcuni leader israeliani come arma di guerra", ha detto il responsabile umanitario Onu, Tom Fletcher
Gaza, dichiarata ufficialmente la carestia. Onu: 'Fame arma di guerra'
Vai al contenutoAzione legale per arresto Netanyahu al suo arrivo in Argentina
Un gruppo di avvocati argentini e palestinesi ha chiesto alla giustizia federale di Buenos Aires l'arresto del premier israeliano Benjamin Netanyahu al suo arrivo nel Paese, in caso di conferma della visita a Javier Milei - suo alleato - annunciata per settembre. L'azione legale, firmata dagli avvocati Rodolfo Yanzón e Raji Sourani, si fonda su una querela presentata dai familiari delle vittime e dai sopravvissuti a un attacco contro un convoglio umanitario a Rafah, nel sud di Gaza, che il 23 marzo scorso provocò la morte di 15 persone, tra cui operatori della Mezzaluna Rossa. Secondo gli avvocati, il massacro costituirebbe un crimine di guerra e un crimine contro l'umanità, perseguibile in base allo Statuto di Roma - che ha istituito la Corte penale internazionale - e alla Costituzione argentina. Per questo chiedono che Netanyahu sia fermato e consegnato alla Cpi o, in alternativa, processato in Argentina. Organizzazioni locali, tra cui le Abuelas de Plaza de Mayo, hanno già espresso ferma opposizione alla possibile visita del leader israeliano.
I territori palestinesi e Israele, la cronistoria fino alla colonia E1. Le mappe
La storia dei territori palestinesi è antica, complessa e segnata da conflitti. Partiamo dalla fine della Prima guerra mondiale, con il collasso dell’Impero ottomano e il mandato britannico. Fino alla colonia East1 approvata di recente dal governo israeliano.
I territori palestinesi e Israele, la cronistoria fino alla colonia E1
Vai al contenutoAbu Mazen: "Decisione Usa su visti illegale"
Il Presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen), ha espresso rammarico per la decisione del Dipartimento di Stato americano di negare i visti alla delegazione palestinese per l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite a settembre. Il suo ufficio lo ha sottolineato, aggiungendo che "la decisione del Dipartimento di Stato americano contraddice il diritto internazionale. L'amministrazione americana deve revocare la sua decisione e consentire l'ingresso alla delegazione palestinese".
Abbas: "Rammarico per negazione visti a palestinesi, Usa tornino su loro passi"
Il presidente dell’Autorità Palestinese, Mahmoud Abbas, ha espresso rammarico per la decisione del Dipartimento di Stato statunitense di negare i visti alla delegazione palestinese in vista della Assemblea Generale delle Nazioni Unite di settembre. Secondo l’ufficio del presidente, "la decisione del Dipartimento di Stato americano è contraria al diritto internazionale. L’amministrazione americana deve tornare sui propri passi e consentire l’ingresso della delegazione palestinese", ha dichiarato il comunicato.
Hamas: Israele sarà responsabile morte ostaggi in offensiva
Abu Obeida, portavoce delle Brigate Qassam, l'ala armata di Hamas, ha avvertito che il piano di occupare la Striscia di Gaza "sarà devastante per la sua leadership politica e militare" israeliana. "L'esercito nemico pagherà il prezzo col sangue dei suoi soldati", ha dichiarato Obeida in un post condiviso da Hamas su Telegram e rilanciato da Al Jazeera. Il portavoce ha anche avvertito che, sebbene Hamas preserverà la vita dei prigionieri israeliani "al meglio delle sue possibilità", questi ultimi corrono gli stessi rischi dei combattenti del gruppo palestinese a Gaza. Abu Obeida ha affermato che l'esercito e il governo israeliani "dovranno assumersi la piena responsabilità" per eventuali morti tra gli ostaggi durante l'imminente offensiva per occupare Gaza City.
Hamas: Israele pagherà col sangue attacco a Gaza City
Il piano di occupazione di Israele della Striscia di Gaza "avrà un effetto devastante sulla leadership militare e politica", e "l'esercito nemico pagherà il prezzo con il bagno di sangue dei suoi soldati": è la minaccia lanciata da Abu Obeida, portavoce del braccio armato di Hamas, le brigate Qassam. Gli ostaggi "corrono gli stessi rischi dei combattenti palestinesi", aggiunge in un messaggio citato da al Jazeera. "Se moriranno la responsabilità sarà del governo israeliano".
Da Gaza all’Ucraina, che cosa sono gli "attacchi doppi" e perché uccidono i civili
L’attacco condotto dall’esercito israeliano contro l’ospedale Nasser a Gaza, che ha causato la morte di almeno 20 persone tra le quali anche 5 giornalisti, ha riportato al centro della scena una strategia bellica tanto antica quanto crudele: quella del “double tap strike”, cioè un attacco condotto con due colpi. A parlare di questo tipo di operazione sono stati diversi media internazionali, tra cui la BBC e il Guardian.
Da Gaza all’Ucraina, cosa sono gli attacchi doppi che uccidono civili
Vai al contenutoIsraele: "Un passo coraggioso la revoca Usa ai visti Anp"
La revoca degli Stati Uniti ai visti per gli esponenti dell'Autorità nazionale palestinese "è un passo coraggioso". Così il ministro degli Esteri Gideon Saar su X, ringraziando "il presidente Usa Donald Trump e il segretario di Stato Marc Rubio" per la decisione.
Idf, eliminato leader Isis Abu Zubeida a Gaza
Le IDF hanno eliminato il capo delle forze dell'ISIS a Gaza, il terrorista Mahmoud Abd al-Aziz Abu Zubeida, nella zona di al-Bureij, nella Striscia di Gaza centrale. Lo ha riferito il portavoce delle IDF, aggiungendo che l'eliminazione è stata effettuata dall'Aeronautica Militare e che Abu Zubeida era "responsabile della definizione delle politiche, della pianificazione e dell'attuazione dei metodi operativi dell'organizzazione in Giudea e Samaria, nella Striscia di Gaza e nel Sinai".
Media: in promemoria Usa vogliono revoca visto a Abu Mazen
Il New York Post, ripreso dal Times of Israel, afferma di aver ottenuto un promemoria interno del Dipartimento di Stato americano in cui si raccomanda di applicare anche al presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen la politica di divieto di visto per i funzionari palestinesi. Nell'annuncio del Dipartimento, invece, non si specificano i nomi delle persone a cui gli Usa negano il visto. Il promemoria cita notizie secondo cui Abu Mazen voleva presentare una "dichiarazione costituzionale" per dichiarare l'indipendenza palestinese all'Assemblea dell'Onu ma un funzionario palestinese ha detto che l'idea è stata accantonata.
Idf, iniziate operazioni militari a Gaza City
"Non stiamo aspettando. Abbiamo iniziato le prime fasi dell'attacco contro Gaza City": lo afferma su X il portavoce dell'Idf, Avichay Adraee. "Stiamo operando con grande forza nelle periferie della città", aggiunge. I reporter di al Jazeera riferiscono di migliaia di sfollati in fuga "sotto un cielo oscurato dal fumo dei bombardamenti".
Hamas: "Intensificare misure punitive contro Israele"
Il gruppo militante palestinese Hamas ha esortato i governi di tutto il mondo a "intensificare misure punitive" contro Israele. L'appello è giunto dopo che la Turchia ha dichiarato di aver chiuso i suoi porti e lo spazio aereo alle navi e agli aerei israeliani. "Esortiamo la Turchia, cosi' come i Paesi arabi e islamici e le nazioni libere del mondo, a intensificare le misure punitive contro" Israele, ha affermato il gruppo in una nota.
Trump revoca visti ai palestinesi in vista Assemblea Onu
Marco Rubio ha annunciato la revoca dei visti ai membri dell'Organizzazione per la Liberazione della Palestina (Olp) e dell'Autorità Palestinese (ANp) in vista dell'imminente Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Lo riferisce il dipartimento di Stato in una nota sottolineando che "l'impegno dell'amministrazione Trump era di non premiare il terrorismo". L’Anp è stata costituita nel 1993 in applicazione degli accordi di Oslo ed è riconosciuta dalle Nazioni Unite come Stato non membro con status di osservatore permanente.
Turchia chiude spazio aereo e porti a mezzi Israele
La Turchia ha confermato la chiusura dello spazio aereo e dei porti a velivoli e navi appartenenti o riconducibili a Israele. La decisione e' stata confermata dal ministro degli Esteri turco, Hakan Fidan, e arriva a più di un anno dalla decisione del governo di Ankara di interrompere i rapporti commerciali con Tel Aviv.
Ministero Gaza: "I palestinesi uccisi superano i 63mila"
Almeno 63.025 palestinesi sono stati uccisi e altri 159.490 sono rimasti feriti negli attacchi israeliani a Gaza dal 7 ottobre 2023: è il bilancio del ministero della Salute di Gaza. Almeno 59 palestinesi, tra cui 23 richiedenti aiuti, sono stati uccisi solo nelle ultime 24 ore, ha affermato il ministero.
Milizia Houthi ai leader: "Lasciate casa e non usate cellulari"
Temendo che Israele potesse attuare uno scenario simile a quello accaduto con Hezbollah in Libano, eliminando i suoi leader militari e politici, "le milizie Houthi hanno emanato direttive di intelligence, le prime del loro genere, in seguito a un cambiamento significativo nella strategia militare israeliana", secondo fonti informate yemenite citate da Al Arabiya. Le fonti hanno spiegato che queste direttive sono state emanate dopo una serie di attacchi aerei che hanno preso di mira leader di spicco nella capitale Sana'a e nei governatorati di Amran e Hajjah. Hanno anche confermato che nell'attacco di ieri sulla capitale yemenita è stato ucciso il capo del 'governo' Houthi, Ahmed Ghaleb al-Rahwi. È stato inoltre rivelato che l'apparato di sicurezza e di intelligence degli Houthi aveva ordinato ai leader del gruppo di lasciare le loro case e di trasferirsi in appartamenti all'interno di edifici condivisi per ridurre le possibilità di essere presi di mira. Vietato anche l' utilizzo dei telefoni cellulari nel tentativo di evitare il tracciamento delle comunicazioni. La strategia israeliana - osserva Al Arabiya - sembra spostarsi sui leader anziché sulle infrastrutture. Una fonte yemenita vicina alla famiglia al-Rahwi ha confermato che i caccia israeliani hanno bombardato un'abitazione nel distretto di Hadda, a sud di Sana'a, uccidendo quattro persone, tra cui al-Rahwi e diversi suoi compagni. Altri sono rimasti feriti, secondo Sputnik.
Sale a 40 bilancio vittime raid Idf a Gaza
Almeno 40 palestinesi sono stati uccisi dall'alba in attacchi israeliani nella Striscia di Gaza. Secondo un bilancio aggiornato alle 11:00 ora locale, 17 persone sono morte nel nord della Striscia, 11 nell'area centrale e 12 nelle città del sud di Gaza. Più di 62.900 persone sono state uccise e 159.000 ferite dal fuoco israeliano dall'inizio della guerra, secondo l'ultimo conteggio del ministero della Salute di Gaza.
Leader 3 fedi, sicurezza Medio Oriente non si basa su odio
Sul Medio Oriente "dobbiamo denunciare la nefandezza di una propaganda che ottenebra un discernimento sano e banalizza il senso profondo della nostra stessa umanità, inducendo a schierarsi l'uno contro l'altro, fomentando alternativamente antisemitismo e islamofobia o avversioni al cristianesimo cattolico". E' uno dei passaggi centrali dell'appello dei leader, in Italia, delle tre religioni abramitiche: ebraismo, cristianesimo e islam, diffuso oggi. "Nessuna sicurezza sarà mai costruita sull'odio. La giustizia per il popolo palestinese, come la sicurezza per il popolo israeliano, passano solo per il riconoscimento reciproco".
Idf recuperano corpo di un ostaggio e resti di un altro
Le Forze di Difesa israeliane hanno recuperato a Gaza il corpo dell'ostaggio ucciso Ilan Weiss e i resti di un altro prigioniero a Gaza, in corso di identificazione. Lo riferisce Times of Israel. Ilan Weiss, 56 anni, è stato ucciso la mattina del 7 ottobre 2023, mentre difendeva il kibbutz Be'eri come membro della squadra di pronto intervento. Il suo corpo senza vita era stato poi portato a Gaza. Trovati anche i resti di un secondo ostaggio, in fase di identificazione presso l'Istituto Forense Abu Kabir. Si ritiene che i gruppi terroristici a Gaza trattengano ancora 48 ostaggi israeliani, venti dei quali ancora vivi.
Mostra del Cinema di Venezia, Verdone sull'appello contro Gadot e Butler: "Messo in mezzo"
Il cineasta romano, intervistato dal Corriere della Sera, torna sulla sua firma alla petizione pro Pal: "Inizialmente non chiedeva l'esclusione dei due attori. Sono contrario"
Verdone sull'appello contro Gadot e Butler: 'Mi hanno messo in mezzo'
Vai al contenutoYemen, media: "Ucciso primo ministro Houthi in raid Israele a Sana'a"
Ahmed Ghaleb Al-Rahwi sarebbe morto ieri durante un attacco sferrato ieri da Tel Aviv. Lo riferiscono fonti ben informate al quotidiano yemenita Aden
Yemen, media: 'Ucciso primo ministro Houthi in raid Israele a Sana'a'
Vai al contenutoSpagna: ministro Cultura chiede ritiro ambasciatrice in Israele
Il ministro iberico della Cultura, Ernest Urtasun, della forza di sinistra Sumar alleata del Psoe nel governo progressista, ha chiesto al premier Pedro Sanchez di richiamare l'ambasciatrice spagnola in Israele, in segno di protesta contro "il genocidio" a Gaza,. E ha esortato che sia approvata al più presto l'iniziativa presentata a luglio dalle forze della sinistra Sumar, Podemos e Bng, per la copertura legale all'embargo di armi, attualmente all'esame del Congresso spagnolo. "Non capisco perché continuiamo ad avere l'ambasciatore di Spagna in Israele" ha detto Urtasun in dichiarazioni all'agenzia Europa Press. Che ha, inoltre, espresso il suo appoggio alle personalità del mondo della cultura che si stanno mobilitando "contro il genocidio a Gaza". Per ultimo, il regista Pedro Almodovar, che ha fatto appello all'esecutivo a interrompere ogni relazione con il governo di Benjamin Netanyahu e a fare pressione sulla Ue in questo senso. "Come ministro della Cultura, voglio ringraziare e dare fermo sostegno a tutti gli artisti che si stanno mobilitando denunciando quanto è accaduto in Israele e appoggiando il popolo palestinese", ha rilevato Urtasun. Che si è detto "cosciente" del fatto che la presa di posizione contro Israele "possa avere conseguenze per le loro carriere professionali in alcuni paesi". Nel ricordare che la Spagna "è uno dei paesi che più si è mobilitato a favore della Palestina", Urtasun ha definito "imprescindibile" che Madrid ritiri "in maniera immediata" l'ambasciatrice in Israele, Ana Maria Salomon Perez, nominata nel 2021. Israele ha richiamato la sua rappresentante diplomatica in Spagna, Rodica Radian-Gordon, nel maggio 2024, dopo il riconoscimento dello Stato Palestinese da parte di Madrid. L'esponente di Sumar ha, infine fatto appello ad approvare a settembre l'iniziativa parlamentare per l'embargo totale delle armi a Israele.
Idf: basta pause umanitarie, Gaza City zona di guerra
"In conformità con la valutazione della situazione e le direttive del livello politico, a partire da oggi, alle ore 10:00, la pausa tattica locale delle attività militari ( per la distribuzione degli aiuti) non si applicherà all'area di Gaza City, che costituisce una pericolosa zona di combattimento": lo hanno annunciato le Forze di difesa israeliane in un messaggio su Telegram. "L'Idf continuerà a sostenere gli sforzi umanitari, parallelamente alle manovre e alle operazioni offensive in corso contro le organizzazioni terroristiche nella Striscia di Gaza, al fine di proteggere lo Stato di Israele", aggiunge la nota.
Ambasciatore Israele Peled: 'Mio paese vuole ostaggi e fine Hamas, poi lascerà Gaza'
"Sproporzionata la reazione di Israele a Gaza? La sproporzione è stata nel massacro del 7 ottobre. Questa è una guerra asimmetrica tra un Paese democratico e un'organizzazione terroristica che usa il suo popolo come scudi umani". Cosi a radio Libertà Jonathan Peled, ambasciatore d’Israele in Italia e San Marino. "Israele -assicura il diplomatico- accetterà un accordo che garantisca il rilascio di tutti gli ostaggi e che preveda che Hamas lasci Gaza. Serve un meccanismo, una presenza internazionale, araba, americana, forse europea, che governi i palestinesi finché non saranno in grado di riprendere il controllo di se stessi. Garantito questo, Israele se ne andrà da Gaza".
Idf, città di Gaza ora zona guerra pericolosa
Niente più pause umanitarie nei combattimenti nella città di Gaza: da oggi il capoluogo della Striscia è zona di guerra. Ad annuncialo è stato l'Idf in un post sui social media. "In conformità con la valutazione della situazione e le direttive del livello politico, a partire da oggi (venerdì) alle ore 10:00 la pausa tattica locale nelle attività militari non sarà applicata all'area della città di Gaza, che costituisce una zona di combattimento pericolosa", si legge. "L'Idf continuerà a sostenere gli sforzi umanitari parallelamente alle operazioni offensive contro le organizzazioni terroristiche", si assicura.
Tajani, 'Roma e Riad condividono l'obiettivo della pace'
L'Italia e l'Arabia Saudita condividono l'obiettivo comune di costruire un Medio Oriente stabile, pacifico e prospero, un impegno che ha preso forma con l'avvio del Consiglio di partenariato strategico tra Arabia Saudita e Italia all'inizio di quest'anno. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani al quotidiano arabo Asharq Al-Awsat, aggiungendo che il Consiglio, avviato nel gennaio 2025 dal principe ereditario Mohammed bin Salman e dal primo ministro Giorgia Meloni, ha rafforzato il dialogo politico e il coordinamento attraverso consultazioni regolari volte a sostenere la pace, la stabilità e ad affrontare le sfide globali.
Tajani, scrive il giornale, ha affermato che i conflitti a Gaza e in Siria sono stati esempi lampanti di impegno congiunto, e ha sottolineato che Roma ha collaborato con Riad nell'ambito della "Conferenza internazionale per la soluzione dei due Stati" e ha partecipato all'incontro co-ospitato dall'Arabia Saudita e dalla Francia a New York il mese scorso. Tajani ha sottolineato l'urgente necessità di garantire un cessate il fuoco a Gaza, liberare gli ostaggi e garantire il pieno accesso umanitario. Ha affermato che l'Italia è pronta a contribuire a qualsiasi potenziale missione Onu guidata dai Paesi arabi e alla ricostruzione di Gaza.
Trenta morti a Gaza dall'alba, 5 in una 'zona sicura'
Almeno 30 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi israeliani di prima mattina a Gaza, cinque dei quali nella zona di al-Mawasi, una cosiddetta "zona umanitaria sicura" designata da Israele, nel sud della Striscia. Lo riportano Wafa e Al Jazeera. Altri cinque palestinesi sono stati uccisi e diversi altri feriti dopo che un'abitazione è stata colpita nel quartiere di Tel al-Hawa, a sud-ovest di Gaza City. Nella zona di Sudaniya, a nord-ovest di Gaza City, quattro palestinesi sono stati uccisi e altri feriti quando le forze israeliane hanno preso di mira una tenda che ospitava famiglie sfollate.
Media, almeno 21 morti in attacchi israeliani dall'alba
Almeno 21 palestinesi sono stati uccisi negli attacchi sferrati dalle forze israeliane sulla Striscia di Gaza dall'alba. Lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera.
Libano: drone Israele esplode e uccide due soldati, Idf si scusa
L'esercito israeliano ha espresso il suo rammarico per la morte, ieri, di due soldati libanesi uccisi dall'esplosione di un drone precipitato durante un attacco contro obbiettivi di Hezbollah. In una nota, riportata dai media arabi, l'Idf ha spiegato che a provocare la deflagrazione è stato un guasto tecnico. A quanto reso noto ieri dall'esercito libanese, i militari stavano ispezionando un drone israeliano caduto nella zona di Naqura. Altri due militari sono rimasti feriti.
Global Sumud Flotilla, cos'è la flotta internazionale a sostegno della popolazione di Gaza
L'iniziativa di solidarietà, supportata da migliaia di volontari, mira a portare aiuti umanitari a Gaza, sfidando il blocco israeliano, che ha già intercettato in acque internazionali numerose sue spedizioni a Gaza. La partenza è prevista il 31 agosto dal porto di Barcellona. "Decine di imbarcazioni sono pronte a salpare" per la missione che aspira a essere la più grande di sempre, e prevede la partecipazione di 44 paesi e migliaia di volontari, ha assicurato il portavoce della Global Sumud Flotilla, Saïf Abukeshek: "Il genocidio deve finire"
Global Sumud Flotilla, cos'è la flotta internazionale per Gaza
Vai al contenutoRibera: inazione UE su Gaza è una vergogna
L’impossibilità per l’Unione Europea di trovare un accordo per azioni concrete su Gaza è una “vergogna”. Lo ha dichiarato la vicepresidente della Commissione Europea con delega alla Transizione pulita, giusta e competitiva, Teresa Ribera, in un’intervista al Financial Times. Ribera ha sottolineato che l’UE dovrebbe mettere in campo “azioni significative” poiché “il tempo sta scadendo”, aggiungendo che lei e altri commissari hanno chiesto un’azione più incisiva “perché, per me, questa è una di quelle questioni che la storia non dimenticherà”. Ha sostenuto di avere “una lunga lista di cose” che l’Unione dovrebbe fare, “ma per il momento non siamo riusciti a ottenere le maggioranze necessarie per intraprendere azioni concrete. Penso che sia una vergogna”, ha affermato. “Dobbiamo valutare, lavorare e lottare per ottenere qualcosa di significativo, perché il tempo sta per scadere”, ha dichiarato la vicepresidente, sostenendo che l’UE dovrebbe essere coerente con i propri principi sul sostegno al sistema multilaterale e nella difesa dei diritti umani. “Il tentativo di organizzare una discussione seria, di elaborare una proposta concreta, finora non è stato possibile. Ma ciò non significa che dobbiamo arrenderci, al contrario”, ha concluso.
Israele escluso da fiera della difesa in Gb, Tel Aviv contesta: “Mossa vergognosa”
La Gran Bretagna ha escluso i rappresentanti del governo e delle forze armate israeliane dalla Defence and Security Equipment International, la prestigiosa fiera degli armamenti in programma a Londra dal 9 al 12 settembre, una decisione definita “vergognosa” dal governo di Tel Aviv. La notizia, riportata da ‘Politico’, è stata confermata dal ministero della Difesa israeliano, ma non ancora dalle autorità britanniche, che avrebbero così reagito agli ultimi sviluppi dell’offensiva delle IDF a Gaza. “Questa è un’iniziativa offensiva e vergognosa, presa deliberatamente contro i rappresentanti israeliani,” si legge in una nota riportata dai media israeliani. “Pertanto, il ministero della Difesa non parteciperà all’esibizione e non vi allestirà un padiglione nazionale.” “La Gran Bretagna sta scegliendo una strada che serve l’estremismo, dà legittimità al terrorismo e lascia spazio a valutazioni politiche,” aggiunge il ministero della Difesa di Tel Aviv. Le aziende israeliane, ha riferito ‘Politico’, potranno comunque partecipare alla fiera.
Irlanda: 'Serve missione Ue per addestrare forze Libano'
"Chiederemo che l'Ue consideri una missione per addestrare le forze armate libanesi al termine della missione Onu". Lo ha detto Simon Harris, Ministro della Difesa dell'Irlanda, arrivando a Copenaghen.
Kallas: 'Ora 30 giorni per una soluzione diplomatica con l'Iran'
"Adesso entriamo in una nuova fase, abbiamo 30 giorni per trovare una soluzione diplomatica". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue Kaja Kallas commentando il ritorno delle sanzioni all'Iran decise dalle tre nazioni europee. "Le nostre preoccupazioni sono chiare: il programma nucleare e quello missilistico", ha aggiunto.
Idf: 'Indagine per presunta uccisione soldati libanesi'
Le Idf esprimono rammarico per l'incidente di ieri, in cui un drone israeliano precipitato nel Libano meridionale è esploso, probabilmente uccidendo e ferendo diversi membri delle forze armate libanesi. In una dichiarazione, il portavoce in lingua araba dell'esercito, il colonnello Avichay Adraee, ha affermato che le Idf hanno aperto un'indagine sull'incidente, che attribuisce a un "malfunzionamento tecnico". Adraee non riconosce le notizie secondo cui due soldati libanesi sarebbero stati uccisi, affermando solo che ci sono "segnalazioni che indicano il ferimento di diversi membri" dell'esercito libanese.
"Le IDF esprimono il loro rammarico per il ferimento dei soldati dell'esercito libanese", afferma il portavoce dell'Idf, secondo cui, il drone avrebbe dovuto colpire un sito di Hezbollah che il gruppo terroristico stava ricostruendo "in violazione degli accordi tra Israele e Libano, e non aveva come bersaglio i soldati dell'esercito libanese".
Iran: uscita dal Trattato di Non Proliferazione, presto voto in Parlamento
Il Parlamento iraniano voterà la prossima settimana l’uscita di Teheran dal Trattato di Non Proliferazione Nucleare. Lo ha riferito all’agenzia Tasnim il deputato iraniano Hossein-Ali Haji-Deligani, secondo il quale il disegno di legge inizierà a essere esaminato domani. “Queste sono le conseguenze dell’attivazione del meccanismo di ‘snapback’,” ha commentato Haji-Deligani, riferendosi al ripristino delle sanzioni ONU sul programma nucleare iraniano deciso ieri da Francia, Germania e Gran Bretagna, nazioni che, ha aggiunto, “sono la fonte di molti problemi mondiali”. Teheran aveva già avvertito a luglio che sarebbe uscita dal Trattato in caso di reintroduzione delle sanzioni a suo danno.
Idf: 'Colpito obiettivo militare degli Houthi a Sana'a'
L'IDF hanno dichiarato di aver colpito un "obiettivo militare" degli Houthi nella capitale yemenita Sana'a. Secondo il notiziario qatariota Al Araby, gli attacchi israeliani hanno preso di mira alti funzionari degli Houthi. Dopo l'attacco, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha dichiarato che "chiunque alzi una mano contro Israele la perderà".
Yemen, media: primo ministro Houthi ucciso in raid
Ahmed Ghaleb Al-Rahwi, primo ministro del governo Houthi che controlla parte dello Yemen, è stato ucciso in un attacco sferrato ieri da Israele su Sana'a. Lo riferiscono fonti ben informate al quotidiano yemenita Aden Al-Had.
Onu: attacco di Israele a Gaza sarà più che catastrofico
Le organizzazioni umanitarie a Gaza sono "profondamente preoccupate" per il rischio di una prossima offensiva israeliana in altre zone di Gaza City. Lo ha dichiarato il portavoce dell'ONU, Stephane Dujarric, durante l'incontro quotidiano con i media internazionali. "Alcuni quartieri," ha aggiunto, "hanno già subito attacchi mortali negli ultimi giorni. I nostri colleghi umanitari affermano che l'impatto di un'offensiva su vasta scala sarebbe più che catastrofico, non solo per chi vive in città, ma per tutta la Striscia di Gaza."
Onu: a Gaza fatto entrare solo il 59% dei convogli umanitari
Nonostante l'allentamento delle restrizioni da parte di Israele all'ingresso dei convogli umanitari a Gaza, i rifornimenti risultano ancora complessi e spesso ostacolati. Lo riferisce l'ONU nel suo bollettino su Gaza. "Tra mercoledì e martedì di questa settimana," ha dichiarato il portavoce, "su 89 tentativi di coordinare movimenti con le autorità israeliane in tutta la Striscia di Gaza, solo il 59% è stato facilitato. Un ulteriore 26% è stato inizialmente approvato ma poi ostacolato sul terreno, l'8% è stato negato del tutto e il 7% è stato ritirato dagli organizzatori."