L’offensiva israeliana su Gaza City si è intensificata, con Hamas che promette "un bagno di sangue" per i soldati dello Stato ebraico. Almeno 44 palestinesi sono stati uccisi e decine feriti oggi nei bombardamenti israeliani su Gaza, riferiscono i media locali. Secondo fonti di sicurezza citate dai media israeliani, la maggior parte delle infrastrutture umanitarie nel sud della Striscia è pronta ad accogliere la popolazione che sarà evacuata da Gaza City tra una settimana
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Le forze di difesa israeliane (Idf) riferiscono di aver colpito un alto funzionario di Hamas a Gaza City con un attacco mirato dell'aeronautica militare. Lo riporta il quotidiano Times of Israel, senza fornire ulteriori dettagli. Nel contempo l'Idf e lo Shin Bet affermano che "prima dell'attacco, sono state adottate numerose misure per ridurre il rischio di danni ai civili, tra cui l'uso di munizioni di precisione, sorveglianza aerea e ulteriori informazioni di intelligence".
L’idf ha intensificato gli attacchi a Gaza City: le forze israeliane l'hanno dichiarata "zona di guerra" e avviato le operazioni militari, scatenando l'ira di Hamas che promette "un bagno di sangue" per i soldati dello Stato ebraico. Pesanti bombardamenti hanno colpito Gaza City dall’alba di oggi, riferisce Al Jazeera. Sono almeno 44 i civili uccisi e decine i feriti nei bombardamenti israeliani che hanno colpito oggi diverse aree della Striscia, con attacchi particolarmente intensi nella città di Gaza, secondo i media locali.
Secondo fonti di sicurezza citate dai media israeliani, la maggior parte delle infrastrutture umanitarie nel sud della Striscia è pronta ad accogliere la popolazione che sarà evacuata da Gaza City tra una settimana. Trump intanto ha revocato i visti ai rappresentanti dell'Anp, alla vigilia della prossima assemblea Onu. Ucciso in un raid il primo ministro Houthi.
“Sanzioni Ue a Israele? Iniziamo con le sanzioni ai coloni violenti: più coloni e più sanzioni. Se poi non funzionano, si possono studiare altre tappe”, ha detto il ministro degli Esteri Tajani arrivando al Consiglio informale di Copenaghen.
Gli approfondimenti:
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
- Al-Jazeera: "Uccisi 5 nostri reporter, attacco mirato". Idf: "Uno era un terrorista"
- Medio Oriente: numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo
- Medio Oriente: dove si trovano le basi Usa e cosa rischiano dopo l’attacco all’Iran
- Stretto Hormuz, perché è strategico e cosa succede se l’Iran lo chiude
- Come è stato colpito il programma nucleare iraniano: il punto
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Katz plaude ad attacco contro leadership Houthi: "Solo l'inizio"
Gli attacchi israeliani in cui sono stati uccisi il primo ministro e diversi altri funzionari del governo Houthi dello Yemen sono "solo l'inizio". e' il monito del ministro della Difesa israeliano, Israel Katz. "Due giorni fa, abbiamo inferto un duro colpo senza precedenti agli alti funzionari della leadership politico-militare dell'organizzazione terroristica Houthi in Yemen, con un'azione coraggiosa e brillante da parte dell'Idf", afferma Katz, poche ore dopo che il gruppo sostenuto dall'Iran ha confermato la morte di Ahmad Ghaleb al-Rahwi. Rahwi era visto in gran parte come un personaggio di facciata, estraneo alla cerchia ristretta della leadership Houthi. "Il destino dello Yemen è il destino di Teheran, e questo è solo l'inizio", continua Katz. "Gli Houthi impareranno a proprie spese che chiunque minacci e danneggi Israele subirà danni sette volte superiori, e non saranno loro a decidere quando tutto questo finirà".
Israele avvia progetto “blocco E1”: cos’è l’insediamento che divide in due la Cisgiordania
Il ministro delle Finanze israeliano, Bezalel Smotrich ha annunciato ieri, in una conferenza stampa, l'approvazione definitiva del controverso progetto di insediamento “E1” in Cisgiordania. Una decisione “storica”, l'ha definita il ministro, che di fatto dividerebbe in due la Cisgiordania impedendo alcuna realizzazione di uno Stato unito di Palestina. Ecco di cosa si tratta.
Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
Vai al contenutoGaza, dichiarata ufficialmente la carestia. Onu: "La fame come arma di guerra"
Aconfermarlo è stato un rapporto dell'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc), il quale aveva già avvertito che la carestia era imminente in alcune parti della Striscia, a causa del blocco degli aiuti da parte di Israele. La fame a Gaza è "apertamente promossa da alcuni leader israeliani come arma di guerra", ha detto il responsabile umanitario Onu, Tom Fletcher
Gaza, dichiarata ufficialmente la carestia. Onu: 'Fame arma di guerra'
Vai al contenutoIdf conferma: "Premier Houthi ucciso in nostro attacco"
L'esercito israeliano ha confermato che il primo ministro del governo guidato dagli Houthi in Yemen è stato ucciso in un loro attacco avvenuto a Sana'a giovedì scorso. Lo riferisce il Times of Israel. Un'agenzia di stampa gestita dagli Houthi, sostenuti dall'Iran, aveva annunciato oggi la morte del premier dei ribelli, Ahmad Ghaleb al-Rahwi. L'Idf afferma che anche diversi ufficiali Houthi sono stati uccisi negli attacchi, insieme ad altri membri di alto livello della leadership politica del gruppo. "L'attacco è stato reso possibile cogliendo un'opportunità di intelligence e completando un rapido ciclo operativo", aggiunge l'Idf.
Gaza, Israele attacca ospedale Nasser. Tra le vittime anche 5 giornalisti: chi erano
Un raid dell’Idf con un drone kamikaze ha colpito la struttura ospedaliera a Khan Yunis. Tra i morti Hossam al-Masri, cameraman della Reuters, Moaz Abu Taha, il fotoreporter di Al Jazeera, Mohammed Salama, Mariam Abu Daqa, che collaborava con l'Independent Arabic e l'Associated Press. La quinta vittima è Ahmed Abu Aziz
Gaza, Israele attacca ospedale Nasser. 5 giornalisti uccisi: chi erano
Vai al contenutoI territori palestinesi e Israele, la cronistoria fino alla colonia E1. Le mappe
La storia dei territori palestinesi è antica, complessa e segnata da conflitti. Partiamo dalla fine della Prima guerra mondiale, con il collasso dell’Impero ottomano e il mandato britannico. Fino alla colonia East1 approvata di recente dal governo israeliano
I territori palestinesi e Israele, la cronistoria fino alla colonia E1
Vai al contenutoMadre ostaggio vuole citare in giudizio Netanyahu per "omicidio"
La madre di un ostaggio israeliano detenuto nella Striscia di Gaza da quasi 23 mesi ha minacciato il premier, Benyamin Netanyahu, di intentare una causa per "omicidio" se suo figlio non verrà rilasciato vivo. "Netanyahu, se il mio Matan torna in una bara (...), mi assicurerò personalmente che tu venga accusato di omicidio", ha dichiarato Einav Zangauker, figura di spicco dell'Hostage Families Forum di Tel Aviv, prima di una manifestazione che chiedeva il loro rilascio. Matan Zangauker è stato rapito il 7 ottobre 2023, insieme ad altre 200 persone, durante l'attacco senza precedenti del movimento islamista Hamas nel sud di Israele, che ha innescato la guerra a Gaza. "Se Netanyahu sceglie di occupare la Striscia di Gaza invece di accettare l'accordo (di tregua) attualmente proposto, equivarrà a giustiziare i nostri ostaggi e i nostri cari soldati", ha aggiunto durante una conferenza stampa fuori dal ministero della Difesa. Non lontanodall'edificio, migliaia di manifestanti chiedevano il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza. Delle 251 persone rapite il 7 ottobre, 47 rimangono a Gaza, di cui circa 20 presumibilmente vive. Le rappresaglie militari israeliane hanno causato almeno 63.371 morti nella Striscia di Gaza, per lo più civili, secondo i dati del ministero della Sanità di Hamas, ritenuti affidabili dalle Nazioni Unite.
Netanyahu: "Recuperato a Gaza il corpo di Idan Shtivi"
Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha dichiarato che nel corso di un'operazione speciale condotta dall'Idf e dallo Shin Bet a Gaza è stato recuperato il corpo di Idan Shtivi, 28 anni, ucciso il 7 ottobre 2023 al Festival Nova e portato nella Striscia dai terroristi. Netanyahu ha ricordato che Idan era uno studente brillante, una persona di grande coraggio, che durante l'attacco terroristico al festival cercò di aiutare e salvare numerose persone. "In quel tentativo eroico è stato assassinato e il suo corpo rapito da Hamas e portato a Gaza. Con mia moglie ci uniamo a tutto il popolo di Israele per porgere le più sentite condoglianze alla famiglia Shtivi", ha affermato il primo ministro, aggiungendo la sua gratitudine all'Idf e allo Shin Bet "per la loro operazione determinata e coraggiosa". Netanyahu ha sottolineato che finora sono stati riportati in patria 207 ostaggi, di cui 148 in vita, e ha ribadito: "Continueremo ad agire instancabilmente, con determinazione e con ogni mezzo, per riportare tutti i nostri ostaggi, vivi o morti, a casa".
Fiaccolata a Genova per Flotilla con sindaca Salis
Una marea umana per sostenere una flotta di aiuti e solidarietà destinata a Gaza: è quella che a Genova ha preso parte alla maxi-fiaccolata dalla sede di Music For Peace verso il Porto Antico, con la partecipazione della sindaca Silvia Salis. Al Porto la simbolica consegna degli aiuti e il saluto alle quattro imbarcazioni che si uniranno alla Global Sumud Flotilla verso la costa palestinese. "Soffieremo sulle vele delle barche e arriveranno a Gaza", dice Stefano Rebora, fondatore di Music for Peace, promotrice della raccolta di generi di prima necessità che ha raggiunto in cinque giorni 300 tonnellate di aiuti. Molti gli striscioni e le bandiere della Palestina. Uno degli slogan recita "restiamo umani", la frase motto del giornalista e attivista Vittorio Arrigoni, ucciso nel 2011.
Da Gaza all’Ucraina, che cosa sono gli "attacchi doppi" e perché uccidono i civili
L’attacco condotto dall’esercito israeliano contro l’ospedale Nasser a Gaza, che ha causato la morte di almeno 20 persone tra le quali anche 5 giornalisti, ha riportato al centro della scena una strategia bellica tanto antica quanto crudele: quella del “double tap strike”, cioè un attacco condotto con due colpi. A parlare di questo tipo di operazione sono stati diversi media internazionali, tra cui la BBC e il Guardian.
Da Gaza all’Ucraina, cosa sono gli attacchi doppi che uccidono civili
Vai al contenutoConte: "Perseguire Netanyahu, no al boicottaggio attori"
Il boicottaggio degli attori israeliani a Venezia? "Non sono favorevole al boicottaggio nei confronti di singole persone, per una cittadinanza o una nazionalità. Mi interessa che in tutte le sedi vengano contrastati e perseguiti i responsabili di questo genocidio: parlo di Netanyahu e dei ministri suoi complici". Lo dice Giuseppe Conte a margine del Festival Fornaci Rosse a Vicenza.
Maggiore ucciso dal fuoco amico, 900esima vittima dell'Idf
E' stato probabilmente ucciso dal fuoco amico a Gaza il maggiore dell'Idf Ariel Lubliner, la vittima numero 900 dal 7 ottobre del 2023. Il sindaco della sua città Kiryat Bialik, Eli Dokorsky, ha raccontato: "Ariel ha lasciato la moglie Barbara, un bambino di 9 mesi e una famiglia. Era emigrato in Israele dal Brasile. Dieci anni fa ha incontrato Barbara al kibbutz Naan, anche lei immigrata dalla Spagna, ed è lì che è nato il loro amore. Si sono sposati 7 anni fa. Quattro anni fa si sono trasferiti nel quartiere Neot Afek di Kiryat Bialik, dopo aver vinto alla lotteria". Secondo il sindaco, Ariel avrebbe concluso il suo turno di servizio domani. "Rial e sua moglie stavano per partire per una vacanza in Brasile, dove vive la famiglia di Ariel", ha detto.
Global Sumud Flotilla, cos'è la flotta internazionale a sostegno della popolazione di Gaza
L'iniziativa di solidarietà, supportata da migliaia di volontari, mira a portare aiuti umanitari a Gaza, sfidando il blocco israeliano, che ha già intercettato in acque internazionali numerose sue spedizioni a Gaza. La partenza è prevista il 31 agosto dal porto di Barcellona. "Decine di imbarcazioni sono pronte a salpare" per la missione che aspira a essere la più grande di sempre, e prevede la partecipazione di 44 paesi e migliaia di volontari, ha assicurato il portavoce della Global Sumud Flotilla, Saïf Abukeshek: "Il genocidio deve finire"
Global Sumud Flotilla, cos'è la flotta internazionale per Gaza
Vai al contenutoYemen, media: "Ucciso primo ministro Houthi in raid Israele a Sana'a"
Ahmed Ghaleb Al-Rahwi sarebbe morto ieri durante un attacco sferrato ieri da Tel Aviv. Lo riferiscono fonti ben informate al quotidiano yemenita Aden
Yemen, media: 'Ucciso primo ministro Houthi in raid Israele a Sana'a'
Vai al contenutoManifestazione a Tel Aviv: "Stop guerra e ostaggi liberi"
Come accade ormai ogni sabato da mesi, migliaia di manifestanti si stanno riunendo in tutta Israele per chiedere il rilascio degli ostaggi e la fine della guerra a Gaza. In vista della riunione del gabinetto di sicurezza prevista per domani, in cui i ministri dovrebbero portare avanti i piani per prendere il controllo di Gaza City e non l'accordo parziale già accettato da Hamas, il Forum degli Ostaggi e delle Famiglie Scomparse punta il dito contro il governo Netanyahu. "La riunione di domani è un'ulteriore prova che il governo sta puntando a una guerra eterna e al sacrificio degli ostaggi", afferma il forum in piazza degli Ostaggi a Tel Aviv sollecitando i manifestanti a recarsi domani sera a Gerusalemme e a manifestare davanti all'ufficio del primo ministro. "La prossima settimana, andremo a Gerusalemme con una chiamata, un accordo prima che sia troppo tardi!" ha detto dal palco Gil Dickmann, cugino dell'ostaggio ucciso Carmel Gat. In inglese, Dickmann si appella al presidente degli Stati Uniti Donald Trump per fare pressione sul governo israeliano affinché firmi un accordo per porre fine alla guerra. "Mia cugina Carmel Gat è stata uccisa in prigionia un anno fa; Allora non eri presidente, non eri lì per salvarla. Se tu fossi stato presidente allora, forse lei sarebbe viva qui oggi", afferma Dickmann, che ha la doppia cittadinanza israelo-americana ."Non lasci che Bibi la inganni come ha ingannato il residente Biden, salvi questi ostaggi, signor Presidente, come ha salvato tanti altri", continua. "Presidente Trump, finisci questa guerra ora!".
Houthi promettono vendetta per premier ucciso da Israele
Nel dare conferma dell'uccisione del loro primo ministro, Ahmed Ghaleb al-Rahawi, nonché di "diversi suoi colleghi ministri", in un raid dell'Idf giovedì, i vertici Houthi promettono vendetta nei confronti di Israele. "Il sangue di coloro che sono stati uccisi sarà carburante e motivazione per continuare sulla stessa strada", hanno avvertito in una dichiarazione della presidenza degli Houthi, sostenuti dall'Iran e al potere in Yemen. "Promettiamo a Dio, al caro popolo yemenita e alle famiglie dei martiri e dei feriti che ci vendicheremo", ha dichiarato Mehdi al-Machat, capo del Consiglio politico supremo, in un videomessaggio su Telegram. Ha anche invitato "tutte le compagnie (straniere) presenti nell'entità occupante (Israele, ndr) ad andarsene prima che sia troppo tardi".
Gabinetto Israele domani non discuterà accordo parziale
Il gabinetto di sicurezza israeliano si riunirà domani per discutere la situazione nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono i media israeliani, i quali, tuttavia, sottolineano che la proposta di rilascio graduale degli ostaggi e di accordo per il cessate il fuoco che è stata presentata a Israele non sarà oggetto della riunione. L'accordo in questione, elaborato da Egitto e Qatar e approvato da Hamas il 18 agosto, prevede il rilascio di 10 ostaggi insieme ai corpi di 18 prigionieri uccisi in cinque fasi e un cessate il fuoco di 60 giorni. Il governo deve ancora discutere formalmente l'accordo proposto e, nonostante sia quasi identico a un'offerta elaborata dall'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff e approvata da Gerusalemme solo il mese scorso, ha segnalato che non ha alcun interesse a perseguirlo, preferendo invece portare avanti un piano per catturare e controllare Gaza City.
Idf: obiettivo raid a Gaza City era il portavoce di Hamas
Le Forze di difesa israeliane e lo Shin Bet hanno reso noto che un drone dell'aeronautica militare ha attaccato un edificio nella città di Gaza e che l'obiettivo era il portavoce di Hamas, Abu Ubaida.
Hamas denuncia tentato omicidio portavoce e decine morti
L'organizzazione terroristica Hamas ha condannato l'attacco aereo di Israele su Gaza City, denunciando il tentato omicidio del suo portavoce, Abu Obeida. Poco prima l'Idf e lo Shin Beit hanno dichiarato di aver colpito un leader di Hamas a Gaza City - senza precisare la sua identità - con un attacco mirato dell'Aeronautica militare, assicurando di aver preso tutte le precauzioni per evitare vittime civili. Tuttavia Hamas ha denunciato che nel tentato omicidio di Obeida decine di persone state uccise e ferite.
Idf e Shin Bet, a Gaza City colpito leader Hamas
Le forze di difesa israeliane (Idf) riferiscono di aver colpito un alto funzionario di Hamas a Gaza City con un attacco mirato dell'aeronautica militare. Lo riporta il quotidiano Times of Israel, senza fornire ulteriori dettagli. Nel contempo l'Idf e lo Shin Bet affermano che "prima dell'attacco, sono state adottate numerose misure per ridurre il rischio di danni ai civili, tra cui l'uso di munizioni di precisione, sorveglianza aerea e ulteriori informazioni di intelligence".
Copenaghen: Israele mina la soluzione dei due Stati
Con le sua azioni a Gaza, Israele sta "minando la soluzione dei due Stati". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri danese Lars Lokke Rasmussen, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell'Unione europea, al termine di una riunione informale dei ministri degli Esteri dell'Ue a Copenaghen. In precedenza, Rasmussen aveva affermato che la Danimarca era pronta a imporre sanzioni ai ministri del governo israeliano e a sospendere il pilastro commerciale dell'accordo di associazione dell'Ue con Israele.
Da Genova 300 tonnellate aiuti per Gaza con Flotilla (2)
La mobilitazione è stata eccezionale e gli occhi di tutto il mondo sono puntati su questa impresa civile che tenta "di aprire un corridoio umanitario e di far finire questo genocidio - spiega Maria Elena Delia, portavoce del Global Movement to Gaza - C'è stata una straordinaria mobilitazione, che è una speranza, ma è solo l'inizio". Rebora e Delia hanno ricordato anche il giornalista, attivista e scrittore Vittorio Arrigoni, ucciso il 15 aprile 2011 a Gaza, dopo il suo rapimento. Nel dicembre 2008 "Vik" era stato protagonista di una straordinaria missione: raggiunse Gaza a bordo della Dignity, l'unica missione della Flotilla che riusci' a raggiungere le coste palestinesi. Tentativi successivi ce ne sono stati, non ultimo quello che ha visto protagonista Greta Thunberg nel giugno scorso. La missione è finita con l'arresto e il rimpatrio da parte di Israele dei membri dell'equipaggio, compresa la giovane attivista. "Siamo consapevoli dei rischi - commenta Delia - Esistono dei protocolli che saranno messi in atto in base al tipo di situazione che incontreremo, dall'intercettazione all'attacco violento, sino al sequestro. Noi saremo sempre non violenti, qualsiasi cosa accada, ma rivendicheremo il nostro diritto a navigare in acque internazionali. Le barche - prosegue - sono tantissime e con centinaia di persone a bordo: questo rappresenta un unicum nei progetti di attivismo. E' una voce tonante della società civile che speriamo venga ascoltata da quei governi che davvero oggi possono fare la differenza". Stasera intanto alle 21 dalla sede di Music For Peace partirà una fiaccolata verso il porto Antico, per consegnare simbolicamente il materiale umanitario raccolto e accompagnare la partenza delle imbarcazioni: all'iniziativa parteciperà, tra gli altri, la sindaca di Genova, Silvia Salis.
Da Genova 300 tonnellate aiuti per Gaza con Flotilla
L'obiettivo iniziale, lanciato in pieno agosto, di raccogliere 40 tonnellate di generi di prima necessità in 4 giorni è stato ampiamente superato: oltre 300 tonnellate in cinque giorni, "e abbiamo dovuto fermarci, altrimenti saremmo andati molto oltre". Parola di Stefano Rebora, fondatore di Music For Peace, che ha lanciato l'ennesima chiamata alla solidarietà per Gaza. Tutto il materiale raccolto sara' consegnato anche, e soprattutto, grazie alla missione umanitaria "Global Sumud Flotilla", la più grande flotta civile mai organizzata che ha l'obiettivo di far arrivare al popolo palestinese gli aiuti di cui ha bisogno, avvicinandosi il più possibile alla costa in maniera pacifica. La partenza di navi - una cinquantina da tutta Europa, con a bordo civili e attivisti di oltre 44 Paesi del mondo - salpa in due diversi momenti: domani mattina da Genova e dalla Spagna. Il 4 settembre dalla Tunisia, dalla Grecia e dalla Sicilia. Tutte si ritroveranno insieme in acque internazionali. Una ventina le vele che partiranno dall'Italia, di cui quattro dal capoluogo ligure. Queste ultime saluteranno domani mattina la Lanterna senza passeggeri, ma con equipaggio e tonnellate di aiuti a bordo. Altro materiale sarà inviato in Sudan e una parte sarà subito disponibile nel momento in cui verranno riaperti i corridoi umanitari via terra. Alla missione prenderanno parte lo stesso Rebora e Josè Nivoi del Calp, il collettivo autonomo lavoratori portuali che da anni si batte per fermare il transito di armi nei porti e sostiene la causa palestinese. Si dice tranquillo Rebora,"ma forse solo perché sono avvezzo a questo: per me è la 56esima missione in giro per il mondo nei peggiori momenti, nei peggiori scenari".
Madre ostaggio: "Se mio figlio muore Netanyahu responsabile"
Einav Zangauker, madre dell'ostaggio Matan Zangauker, ha dichiarato che riterrà il primo ministro Benjamin Netanyahu personalmente responsabile se suo figlio verrà ucciso a Gaza. "Continuiamo a dover affrontare le bugie di Netanyahu", ha detto Zangauker parlando fuori dal quartier generale dell'Idf a Tel Aviv prima dell'inizio della manifestazione per gli ostaggi. "Se Matan torna in un sacco per cadaveri, non saremo solo io e Matan a pagarne il prezzo, percheé mi assicurerò personalmente che il primo ministro affronterà le accuse di omicidio premeditato".
Conte su Meloni: "Perché adesso è superato il limite a Gaza?"
"Perché si è superato adesso il limite? 50-60mila palestinesi morti andavano bene? Per non parlare delle migliaia di bambini morti". Lo ha affermato a Vicenza Giuseppe Conte, commentando le parole della premier Giorgia Meloni secondo cui a Gaza "si è superato il limite". "Cosa ha fatto in due anni - ha aggiunto Conte - di fronte a tutte le misure che doveva prendere? Non è ipocrita dire che oggi si è superato il limite?. E allora perché la premier domani mattina non dispone in Consiglio dei Ministri il totale embargo da portare in Europa? E perché non interrompono il memorandum di cooperazione militare ancora attuato Italia-Israele?. A Gaza sta morendo gente sotto le bombe, siamo alla carestia e per molti è un processo irreversibile, perché molti palestinesi anche se fossero ricoverati - ha concluso - non riuscirebbero a recuperare nonostante le cure".
Conte: "Il Governo non ascolta su embargo totale a Israele"
"Noi come Movimento sulla Palestina sin dal primo momento abbiamo colto che non c'erano i presupposti di una difesa legittima e che si stanno perpetuando violazioni costanti sul diritto internazionale umanitario". Lo ha detto oggi a Vicenza, durante un tour elettorale, il presidente del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte. "Per questo abbiamo adottato - ha aggiunto Conte - a tutti i livelli istituzionali e in tutte le sedi iniziative politiche spingendo a livello europeo, internazionale e il nostro Governo, che non ci ha ascoltato, a misure per l'embargo totale delle armi e sanzioni economiche e finanziarie nei confronti dei responsabili di quello che è un genocidio", ha concluso.
Partito il corteo pro Gaza al Lido: "Siamo più di 5.000"
E' partito intorno alle ore 17.30 il corteo in favore della Palestina organizzato al Lido di Venezia da centri sociali e Anpi. "Siamo oltre 5.000", hanno scandito dal microfono gli organizzatori all'avvio. Il corteo percorrerà il Gran Viale e il lungomare del Lido, per sostare nei pressi della zona del Palazzo del Cinema, il cui ingresso è presidiato per lo svolgimento della Mostra della Biennale, e poi rientrare a piazzale Santa Maria Elisabetta. In testa alcuni degli organizzatori scandiscono slogan per la "Palestina libera" e contro il genocidio in corso.
Corteo pro Gaza al Lido, iniziato afflusso dei manifestanti (2)
Sono già diverse centinaia gli attivisti e i comuni cittadini radunati all'inizio del Gran Viale Santa Maria Elisabetta, nei pressi del terminal del Lido di Venezia, in attesa del via del corteo pro Gaza che condurrà i manifestanti nei pressi della 82° Mostra del cinema. La manifestazione dovrebbe partire attorno alle 17 e percorrerà un tragitto circolare, toccando le aree del festival, per poi ritornare al punto di partenza. Vede la partecipazione ache di collettivi, associazioni, realtà politiche e della rete Venice4Palestine che riunisce attori, registi e tecnici dello spettacolo, uniti nella condannare le atrocità a Gaza.
Corteo pro Gaza al Lido, iniziato afflusso dei manifestanti
E' iniziato nel piazzale di Santa Maria Elisabetta, al Lido di Venezia, il concentramento dei partecipanti al corteo in favore di Gaza promosso dai centri sociali del Nordest assieme al circolo Anpi '7Martiri' di Venezia. Alle persone che si sono radunate sul piazzale si sono aggiunte quelle sbarcate da una motonave che era partita nel primo pomeriggio da Porto Marghera. Centinaia di barchette di carta sono state appoggiate sul selciato del piazzale con dipinta la bandiera palestinese. I manifestanti si stanno radunando dietro uno striscione che recita "Stop genocide - Palestina libera dal fiume fino al mare".
Vertici Houthi: "Continueremo a sostenere i figli di Gaza"
"Affermiamo al nostro grande popolo yemenita, ai figli del popolo palestinese oppresso, a tutti i figli della nostra nazione e a tutte le persone libere del mondo che continuiamo nella nostra posizione originale nel sostenere e aiutare i figli di Gaza". Lo ha dichiarato la presidenza Houthi nel confermare l'uccisione del primo ministro e di altri ministri nel raid attuato ieri da Israele. Lo stesso impegno viene rinnovato dai vertici leader "nel costruire le nostre forze armate e sviluppare le loro capacità per affrontare tutte le sfide e i pericoli, come è la posizione del nostro grande popolo yemenita, presente in tutti i campi e in tutte le arene con tutta la determinazione, la volontà e la fede".
Houthi: "In attacco Idf ucciso premier e altri ministri" (2)
La presidenza degli Houthi ha precisato che "altri ministri sono rimasti feriti, alcuni gravemente e altri moderatamente", e ha sottolineato che "il governo continuerà a svolgere le sue funzioni nella gestione degli affari. Le istituzioni continueranno a fornire servizi al popolo yemenita e non verranno compromesse, indipendentemente dall'entità della tragedia". Poi, un messaggio minaccioso: "Il sangue dei caduti sarà carburante e motivazione per continuare sulla stessa strada. Promettiamo al nostro popolo, al popolo palestinese e a tutta la nazione che continueremo a sostenere e difendere i residenti di Gaza. Continueremo a costruire le nostre forze e a sviluppare le capacità per affrontare sfide e pericoli". Secondo il sito yemenita di opposizione "Defense Line", gli Houthi hanno imposto severe misure di sicurezza nella zona di Hadda, a ovest del palazzo presidenziale di Sanaa, dove è avvenuto l'attacco. L'area, secondo il report, ospita delegazioni diplomatiche e abitazioni di leader che si sono impossessati delle case degli oppositori della provincia. A Sanaa sono state imposte nuove restrizioni di sicurezza ed è stata avviata una campagna di arresti e indagini contro cittadini accusati di "collaborazione con l'aggressione".
Houthi: "In attacco Idf ucciso premier e altri ministri"
In un messaggio ufficiale la presidenza degli Houthi, il gruppo sostenuto dall'Iran che controlla la maggior parte del territorio dello Yemen, conferma che "il premier Ahmed al-Rahawi e diversi altri ministri sono stati uccisi" nell'attacco dell'Idf di giovedì scorso. Nell'operazione a Sanaa, il capo di stato maggiore Muhammad Abdel-Karim al-Ghammari risulta disperso sotto le macerie, l'esercito israeliano stima che sia stato eliminato anche lui.
Kallas: "Divergenze in Ue su come premere su Israele"
"Non voglio indorare la pillola, non abbiamo preso una decisione", ha affermato Kallas, "gli Stati membri sono in disaccordo su come far cambiare passo al governo israeliano, non tutti gli Stati membri sono della partita". Kallas ha spiegato di aver chiesto ai Paesi contrari alla linea dura come intenderebbero convincere Tel Aviv a fermare una guerra che "rischia di peggiorare ancora la situazione umanitaria". "Gaza ha bisogno di meno guerra, non di più guerra, inoltre l'espansione degli insediamenti israeliani in Cisgiordania è illegale e mina la soluzione a due Stati", ha aggiunto il capo della diplomazia comunitaria. Il ministro degli Esteri danese, Lars Lokke Rasmussen, ha spiegato, da parte sua, che sta cercando di convincere anche gli Stati membri scettici a sostenere la sospensione dell'accordo di associazione tra Ue e Israele, al quale alcuni Paesi sono contrari. Rasmussen ha riconosciuto che le divergenze interne all'Ue riducono notevolmente gli spazi di manovra, per esempio, "il divieto di importazione di beni dai territori occupati illegalmente non sembra fattibile, ma potremmo imporre dazi molto pesanti".
Onu, Kallas: "Esortiamo Usa a riconsiderare rifiuto visto Anp"
L'Unione europea esorta gli Stati Uniti a riconsiderare il rifiuto del visto all'Autorità nazionale palestinese. Lo ha detto Kaja Kallas, Alto rappresentante dell'Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, al termine del Consiglio informale Esteri Gymnich a Copenaghen. "Tutti noi sollecitiamo che questa decisione venga riconsiderata, tenendo conto del diritto internazionale e della natura stessa delle Nazioni Unite", ha dichiarato l'Alto rappresentante per la politica estera dell'Ue, intervenendo dopo una riunione dei 27 ministri degli Esteri. Washington ha annunciato questa decisione ieri sera, poche settimane prima dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove la Francia si batterà per il riconoscimento di uno Stato palestinese.
M5s: "Via libera per donare 1 milione a Music for Peace"
La proposta annunciata dal presidente del M5S Giuseppe Conte è stata approvata ieri dalla consultazione on line. I fondi raccolti provengono dai tagli agli stipendi degli eletti pentastellati. Soddisfatti i portavoce della Liguria. "Il Movimento 5 Stelle è l'unica forza politica al mondo che restituisce parte degli stipendi e, invece di utilizzarli per le proprie campagne elettorali, li dona a chi ne ha bisogno - ha detto il senatore Luca Pirondini -. Siamo molto orgogliosi di questo. Chi altro lo fa?". Per il capogruppo in Comune a Genova, Marco Mesmaeker, "i genovesi hanno ormai imparato da tempo il valore sociale e aggregativo di Music for Peace, una realtà unica nella nostra città che merita supporto concreto e attenzione continua". Gli fa eco il capogruppo regionale Stefano Giordano, secondo cui "la pace si costruisce con la solidarietà. Il Movimento 5 Stelle ha confermato da dove nasce e quale compito ha, oggi più che mai. Ogni giorno è una lotta nuova, ma se non si mettono al centro il diritto alla vita e tutti i diritti che la rendono degna, la politica fallisce il suo obiettivo più importante". Per l'assessora comunale al Commercio Tiziana Beghin, "noi del MoVimento 5 Stelle, da sempre, mettiamo al servizio della comunità le nostre restituzioni. Oggi, con orgoglio, onoriamo quella promessa trasformando la scelta dei cittadini, genovesi e non solo, in un atto concreto: fino a un milione di euro per le missioni umanitarie di Music for Peace. È il nostro modo di fare politica: ascoltare e agire". Il Movimento 5 Stelle ligure, infine, ricorda "la grande mobilitazione di Music for Peace che, in collaborazione con altre organizzazioni, si unirà alla Global Sumud Flotilla in partenza da Genova verso la Striscia di Gaza. L'obiettivo raggiunto in così poco tempo da Music for Peace - sottolineano i pentastellati -: è la prova che i cittadini genovesi, quando si tratta di solidarietà e umanità, non si tirano mai indietro. Hanno scelto con il cuore di sostenere chi è in prima linea a Gaza, e noi non possiamo che ringraziarli per questa partecipazione straordinaria".
Al Jazeera: "Pesanti bombardamenti a Gaza City e in Striscia"
Secondo fonti di Al Jazeera, nel quartiere Zeitoun di Gaza City sono in corso pesantissimi bombardamenti di artiglieria e i bombardamenti non si sono fermati fin dalle prime ore del mattino. Fonti locali hanno riferito che 11 persone sono state uccise in un attacco aereo israeliano su un panificio nel quartiere di Nassr, a ovest di Gaza City. Pesanti bombardamenti in tutta la Striscia con un bilancio di 44 morti. Nella parte centrale, almeno cinque persone, tra cui due bambini, sono state uccise in un attacco israeliano a un'abitazione nel campo profughi di Nuseirat. Almeno 15 persone siano rimaste intrappolate sotto le macerie.
Ufficio Abu Mazen chiede a Usa revoca visti negati
L'ufficio del presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, esorta il governo degli Stati Uniti a revocare l'insolita decisione di revocargli il visto, poche settimane prima della sua partecipazione all'Assemblea generale delle Nazioni Unite e a una conferenza internazionale sulla creazione di uno Stato palestinese. "Chiediamo all'amministrazione americana di revocare la sua decisione. Questa decisione non fara' che aumentare la tensione e l'escalation", ha dichiarato il portavoce presidenziale palestinese, Nabil Abu Rudeineh, all'Associated Press a Ramallah. "Siamo in contatto da ieri con i paesi arabi e stranieri, in particolare quelli direttamente interessati a questa questione. Questo impegno continuerà 24 ore su 24", ha affermato. Ha esortato gli altri Paesi a fare pressione sull'amministrazione Trump affinché annulli la decisione, in particolare i paesi che hanno organizzato una conferenza ad alto livello il 22 settembre per rilanciare gli sforzi per una soluzione a due Stati per il Medio Oriente. La conferenza è co-ospitata da Francia e Arabia Saudita. Ieri, il segretario di stato americano Marco Rubio ha annunciato la revoca dei visti di Abu Mazen e di altri 80 funzionari in vista della riunione annuale di alto livello dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite del mese prossimo. Abu Mazen si rivolge all'Assemblea generale da molti anni e generalmente guida la delegazione palestinese.
Base M5s dice sì a 1 milione da stipendi parlamentari per Gaza
Gli iscritti al M5s nella consultazione on line di ieri hanno approvato a stragrande maggioranza la proposta di donare fino a un milione di euro delle restituzioni dei parlamentari e dei consiglieri regionali per finanziare iniziative volte a destinare aiuti umanitari alla popolazione palestinese nella striscia di Gaza per il tramite dell'associazione Music for Peace. Su 25.664 iscritti hanno votato si 24.479 persone, no 1.185. Lo si apprende dal portale del Movimento. La proposta, messa ai voti, era stata annunciata dal leader Giuseppe Conte.
Ordine medici Firenze: "Mai detto boicottare farmaci Israele"
"Non abbiamo mai parlato o preso posizione rispetto al boicottaggio di farmaci di un'azienda piuttosto che di un'altra. Ogni diversa interpretazione o dichiarazione che ci attribuisce questa posizione è falsa e diffidiamo chiunque dal continuare a sostenerla. Siamo pronti ad adire le vie legali". Lo afferma in un comunicato l'Ordine dei Medici di Firenze in risposta "alla nota diffusa" il 28 agosto "da Farmindustria ed Egualia, nella quale si attribuisce all'Ordine una posizione a favore del boicottaggio dei farmaci prodotti da una specifica azienda". "Le prese di posizione di singoli medici, laddove espresse, appartengono esclusivamente a chi le ha formulate - aggiunge nella nota - L'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Firenze non ha mai emesso comunicati o deliberazioni che riguardino aziende farmaceutiche o la prescrizione di farmaci. Il nostro unico e costante riferimento resta la tutela della salute e della dignità della persona". Invece "come Ordine professionale abbiamo aderito alle iniziative di digiuno per Gaza perché riteniamo che ogni vita umana conti e che sia compito dei medici difenderla, senza distinzioni. È nostro dovere ribadire che non si colpiscono ospedali e strutture sanitarie, che non si uccidono medici e pazienti".
Idf critica media arabi: "Diffuse fake di Hamas su soldati rapiti"
Il portavoce in lingua araba dell'Idf Avichay Adraee ha criticato su X i media arabi per aver riportato "come pappagalli" le voci diffuse sui social secondo cui soldati israeliani sarebbero stati rapiti, feriti e uccisi in un'imboscata di Hamas a Gaza city. In un post in lingua araba, Adraee ha accusato quelli che definisce organi di informazione legati ai Fratelli Musulmani di diffondere "nuove notizie false" volte a risollevare il morale dei combattenti e dei sostenitori di Hamas che, dice, "sanno benissimo che la loro sconfitta è inevitabile". Adraee ha affermato che la propaganda raffigura "il prospero Israele come sconfitto e la distrutta Gaza come vittoriosa", descrivendola come una "illusione di vittoria" che Hamas sta cercando di vendere. In precedenza, funzionari dell'Idf hanno dichiarato che sette soldati sono rimasti feriti ieri quando un veicolo blindato è passato sopra un ordigno.
Hamas: "66 palestinesi uccisi nei raid dell'Idf a Gaza in 24 ore"
Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha riferito che nelle ultime 24 ore 66 palestinesi sono stati uccisi dal fuoco dell'Idf, tra cui 15 persone che stavano cercando di ottenere aiuti umanitari. Nello stesso arco di tempo, sempre secondo la stessa fonte, 345 palestinesi sono rimasti feriti negli attacchi.
Media: "Colpito panificio Gaza City, 11 morti; in tutto 44 vittime"
Un attacco israeliano ha colpito un panificio nel quartiere di al-Nasr, a ovest di Gaza City, uccidendo 11 persone. Lo riferisce la protezione civile di Gaza, precisando che l'attacco aereo ha preso di mira il panificio e una tenda vicina, nonche' un gruppo di civili, tra cui bambini. Secondo l'ultimo bilancio aggiornato rilanciato dai media locali, dall'alba almeno 44 palestinesi sono morti nei raid israeliani, tra cui otto richiedenti aiuti.
Tajani: "Su sanzioni a coloni si oppone solo Ungheria"
Su possibili sanzioni Ue contro coloni violenti in Cisgiordania "mi sembra che ci sia piu' che una maggioranza qualificata perche' si oppone soltanto l'Ungheria". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani al termine del Consiglio degli Esteri informale dell'Ue a Copenaghen. "Questa decisione serve anche a impedire che ci sia un attacco alle basi di quello che potrebbe essere il futuro stato della Palestina".
Proietti-ministra Palestina parlano di accoglienza e futuro
Si è parlato di pace, di accoglienza umanitaria, del riconoscimento dello Staro di Palestina e del futuro di quel popolo durante l'incontro a Perugia tra Varsen Aghabekian, ministra degli Affari esteri e degli espatriati dello Stato di Palestina, e la presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, che l'ha ricevuta. Ad accoglierla anche l'assessore regionale alla pace e alla cooperazione internazionale, Fabio Barcaioli, la sindaca di Perugia Vittoria Ferdinandi, delegata Anci per la pace, e il rettore dell'Università degli Studi Maurizio Oliviero. "Questa è l'Umbria che riconosce la Palestina" ha affermato la presidente "Abbiamo accolto con gioia e onore - ha sottolineato - la sua ministra degli esteri insieme alla futura ambasciatrice Mona Abuamara, rappresentante presso le Nazioni unite dello Stato della Palestina". "La Palestina - ha detto Proietti - è una realtà che non può scomparire e che deve essere riconosciuta perché c'è la dignità di un intero popolo dietro questo gesto simbolico. Abbiamo parlato anche dell'accoglienza delle famiglie da Gaza, con l'assessore Barcaioli che ha illustrato il protocollo d'intesa che stiamo facendo con i Comuni per rendere strutturata la nostra accoglienza, perché vogliamo accogliere sempre di più". Il futuro del popolo palestinese, secondo Proietti, passa poi anche "per operazioni come quella pensata dal rettore Oliviero". "La nostra università che con orgoglio rappresenta la cooperazione internazionale di tutte le università italiane - ha sottolineato - ha portato qua tanti studenti anche da Gaza per studiare e formarsi così da poter tornare nel loro paese ad occuparsi della costruzione della pace".
Media: "Solo 10 mila civili evacuati da Gaza City, ancora 1 milione"
L'evacuazione di Gaza City in vista dell'offensiva pianificata dell'Idf sta procedendo molto piu' lentamente del previsto: finora solo 10 mila residenti sono usciti dalla principale citta' al nord di Gaza, dichiarata "zona di combattimento", dove rimane 1 milione di persone. Lo hanno dichiarato all'emittente Channel 12 funzionari di sicurezza israeliani. Secondo la fonte, circa 10.000 persone sono state evacuate verso il sud dell'enclave palestinese nelle tre settimane trascorse da quando Israele ha annunciato che avrebbe svuotato la citta' della sua popolazione civile in vista dell'azione pianificata dalle forze di difesa israeliane per conquistare Gaza City. Il funzionario ha affermato che in loco c'e' ancora circa 1 milione di persone.
Tv: "Pressione Idf-sicurezza per accordo e contro l'offensiva"
Secondo indiscrezioni rivelate da Channel 12, i vertici militari e della sicurezza israeliani si presenteranno domani sera nella riunione di gabinetto con una proposta unica per cercare di convincere i ministri di accettare l'attuale bozza di accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi, in contrapposizione all'offensiva auspicata dal governo a Gaza city. "Dobbiamo cogliere l'opportunità di riportare indietro gli ostaggi vivi e di usare il cessate il fuoco per porre fine ai combattimenti", ha dichiarato una fonte di alto livello, "qualsiasi altra decisione, basata sull'ipotesi che Hamas si arrenderà se entriamo a Gaza city, è una scommessa azzardata sulla vita di ostaggi e soldati". I responsabili della sicurezza domani sera chiederanno anche conto del perché Israele non abbia tenuto una riunione di gabinetto per prendere seriamente in considerazione l'ultima offerta sul tavolo, un'offerta molto simile a quella recentemente approvata da Gerusalemme stessa. La proposta graduale elaborata dai mediatori arabi e approvata da Hamas il 18 agosto prevede il rilascio di 10 ostaggi insieme ai corpi di 18 rapiti uccisi in 60 giorni, durante i quali le parti terranno colloqui sui termini del rilascio degli ostaggi rimanenti e sulla fine della guerra. La proposta è quasi uguale a quella elaborata dall'inviato speciale degli Stati Uniti Steve Witkoff, approvata da Israele nel mese di luglio, prima che Hamas aggiungesse nuove richieste portando al fallimento dei colloqui, hanno sottolineato alcuni diplomatici arabi al Times of Israel. I mediatori arabi sono poi riusciti a far desistere Hamas da queste nuove richieste, ma Israele nel frattempo ha dichiarato di non essere più interessato a un accordo graduale.
Idf contro media arabi, stop diffusione bufale pro Hamas
Il portavoce arabo delle Forze di Difesa israeliane (Idf), Avichay Adraee, critica i media arabi per aver rilanciato voci diffuse e apparentemente false sui social media secondo cui soldati israeliani sarebbero stati rapiti, feriti e uccisi in un'imboscata di Hamas a Gaza. In un post in lingua araba su X, Adraee accusa quelli che lui stesso definisce organi di stampa legati ai Fratelli Musulmani di diffondere "nuove notizie false" volte a risollevare il morale dei combattenti e dei sostenitori di Hamas che, dice, "sanno benissimo che la loro sconfitta e' inevitabile". Adraee afferma inoltre che la propaganda dipinge "Israele prospero come sconfitto e Gaza distrutta come vittoriosa", descrivendola come una "illusione di vittoria" che Hamas sta cercando di vendere, ma insiste sul fatto che "alla fine ammetteranno la loro sconfitta e chiederanno scusa a tutti coloro le cui menti hanno avvelenato con le bugie". Alcuni funzionari militari avevano precedentemente affermato che sette soldati sono rimasti feriti quando un veicolo blindato e' passato sopra una bomba nel nord di Gaza. Un soldato e' in condizioni di salute parzialmente critiche e gli altri 6 sono leggermente feriti.
Sanchez sente Abbas: "Palestina ha diritto alla sua voce all'Onu"
"Ho parlato con il presidente Abbas per esprimergli il fermo sostegno della Spagna dopo l'ingiusta revoca dei visti ai delegati palestinesi nella prossima settimana di alto livello dell'Onu". Con questo messaggio riversato su X, il premier spagnolo, Pedro Sanchez, ha dato notizia di un colloquio telefonico avuto con ii presidente palestinese, Mahmud Abbas, per esprimergli il "fermo sostegno" di Madrid, dopo l'annuncio dell'amministrazione statunitense di voler revocare i visti di ingresso negli Usa ai diplomatici palestinesi, che hanno previsto di partecipare all'Assemblea generale delle Nazioni Unite a fine settembre, con al centro il conflitto a Gaza. "La Palestina ha il diritto di far sentire la sua voce alle Nazioni Unite e in tutti i fori internazionali", rileva Sanchez nel post. "Gli attacchi ai civili a Gaza sono disumani e devono cessare immediatamente", ammonisce. "Bisogna consentire il passaggio degli aiuti umanitari per alleviare la sofferenza della popolazione", avverte il premier iberico, nel ribadire che "applicare la soluzione dei due Stati è l'unica strada per la pace".
Ministra Esteri Palestina: "L'umanità si alzi e dica basta"
"Tutta l'umanità dovrebbe alzarsi e dire, basta, ne abbiamo abbastanza": a dirlo è stata la ministra degli Affari esteri e degli espatriati dello Stato di Palestina, Varsen Aghabekian, dopo essere stata ricevuta a Perugia dalla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti. Incontrando i giornalisti, la ministra ha parlato della occupazione israeliana ed ha ricordato la situazione attuale definita "catastrofica". "Sono passati 23 mesi - ha affermato Aghabekian - e abbiamo assistito al negare l'accesso ai giornalisti internazionali e al tentativo di mettere a tacere la verità perché Israele non vuole che nessuno sappia cosa sta succedendo nella parte occidentale, dove la brutalità è estrema, inconcepibile e non dovrebbe verificarsi in questa fase". La ministra ha anche ribadito la sua richiesta "molto chiara" alla comunità internazionale: "Il diritto dei popoli all'autodeterminazione - ha detto - è sancito da quello internazionale e, in quanto tale, tutto il mondo libero, tutto il mondo che ama la libertà dovrebbe alzarsi in piedi, alzare la voce e dire che è ora che i palestinesi siano liberati, perché vivono sotto pressione da troppo tempo e chiedono solo che venga rispettato il diritto internazionale, nient'altro". L'Italia in particolare, per la ministra, "può fare molto di più". "Può riconoscere lo Stato di Palestina - ha dichiarato - e inviare un messaggio molto chiaro agli israeliani: l'illusione di occupare un'altra nazione e mantenere il controllo del territorio per l'eternità non funzionerà".
Corteo per Gaza, Don Capovilla lo benedice: "Saranno tantissimi"
Don Nando Capovilla, il parroco di Marghera fermato all'aeroporto di Tel Aviv dove si era recato per prendere parte ad un pellegrinaggio di Pax Christi ed espulso dalle autorità israeliane, benedice il Corteo Pro-Pal al Lido di Venezia. "Ma non chiamatelo Pro-Pal - dice tuttavia all'ANSA don Nandino, - noi non siamo Por-Pal, siamo per il diritto internazionale, umanitario, per la dignità della persona e mi pare che anche la gente, vista la pressione popolare è ormai tutta su questa linea". "Non potrò essere al Lido - spiega poi sulla sua mancata partecipazione -, sarò al festival di Vinicio Capossela dove già mi ero impegnato e che comunque sarà dedicato a Gaza. A me sembra che il segnale più potente è che ormai si stanno riempiendo le piazze, i monti, i festival, il Lido, questa partecipazione e questa voce mi sembra forte ed ha una risonanza che invece i media non riescono a dare. Ci sono mille modalità di partecipazione, e se penso al Lido dove sono stato nei giorni scorsi proprio a parlare di Gaza su invito di Pietrangelo Buttafuoco, credo che una cosa così il Lido non l'abbia mai vista", "tantissimi mi dicono che andranno, arriverà gente della nostra comunità di Marghera, vogliono partecipare, esserci con i loro corpi, ormai la gente è molto più avanti dell'establishment che invece è imbarazzato di fronte a questa pressione popolare al Lido di Venezia". "Dire Pro-Pal - aggiunge - è una foglia di fico".
Media: "Evacuazione da Gaza city a rilento, via solo in 10mila"
Secondo le valutazioni della sicurezza israeliana, finora circa 10.000 abitanti di Gaza hanno lasciato la città, su un totale di 800mila-un milione di residenti: i preparativi per la conquista della Striscia non avanzano al ritmo previsto, e lo sgombero della popolazione richiede più tempo, riferiscono i media. Un funzionario israeliano ha parlato in forma anonima con l'Associated Press spiegando che Israele interromperà i lanci aerei di aiuti su Gaza city nei prossimi giorni e ridurrà l'arrivo di camion nella parte settentrionale della Striscia. Una fonte di alto livello della sicurezza di Gerusalemme ha spiegato che gli aiuti non saranno interrotti nella città di Gaza. Al momento non è chiaro quando inizierà la riduzione degli aiuti in alcune aree della Striscia settentrionale e quando i lanci aerei cesseranno completamente. L'Idf non ha ancora risposto alla richiesta di commenti sui lanci aerei o sulle modalità con cui avrebbe fornito aiuti ai palestinesi mentre Israele intensifica la sua offensiva. Ieri, il portavoce dell'esercito israeliano Avichay Adraee ha esortato i palestinesi a fuggire verso sud, definendo l'evacuazione "inevitabile", dopo che Israele ha dichiarato la città di Gaza zona di combattimento, definendola una roccaforte di Hamas e affermando che una rete di tunnel rimane in uso nonostante i numerosi raid effettuati nella zona nel corso dei quasi 23 mesi di guerra. Il gabinetto politico-sicurezza si riunirà domani sera per discutere i piani militari nella Striscia.
Turchia avvisa Israele: "Se minacciati risponderemo"
"Se minacciati non esiteremo a rispondere". Lo ha detto il ministro degli Esteri turco Hakan Fidan in un'intervista televisiva parlando della minaccia portata dalla "follia di Hitler" che, secondo Ankara, ha contagiato il governo dello Stato di Israele, le cui politiche minacciano la stabilità dell'intera regione. "Non abbiamo intenzione di attaccare nessuno a meno che non dovessimo essere minacciati. In quel caso non ci tireremo indietro e la nostra risposta non tarderà ad arrivare", ha detto Fidan. "Il nostro messaggio è chiaro ed è rivolto a tutti: non siate ostili verso di noi e noi non saremo ostili verso di voi. Ma se qualcuno si dovesse azzardare a minacciarci ne pagherà le conseguenze", ha insistito Fidan.
Media, Israele bloccherà ingresso aiuti a nord Gaza
Israele rallenterà o interromperà presto l'ingresso di aiuti umanitari in alcune parti del nord di Gaza, mentre espande la sua offensiva sul capoluogo della Striscia. A riportarlo è il Times of Israel che cita l'Associated Press. Il governo israeliano, ha spiegato una fonte, bloccherà sia i lanci dagli aerei sia l'ingresso di camion. Obbiettivo, stringere sempre di piu' il cerchio attorno ad Hamas mentre tenta di evacuare la città di Gaza e far spostare centinaia di migliaia di persone verso sud.
Parlamento turco unito contro Israele: "Piano Gaza illegale"
Il parlamento turco ha approvato una mozione unitaria in cui definisce il piano con cui l'esercito israeliano prevede di prendere il controllo della Striscia di Gaza "nullo e illegale". Il testo e' stato votato non solo dal partito al governo Akp del presidente Recep Tayyip Erdogan e dagli alleati nazionalisti del partito Mhp, ma anche dai repubblicani del Chp, principale partito di opposizione, dai filo curdi Dem (ex Hdp ndr), dai nazionalisti del partito Iyi e dai rappresentanti di movimenti minori come i Democratici del Dp, il partito dei lavoratori Tip e del partito del lavoro Emep. I parlamentari di Ankara hanno per una volta messo da parte le divisioni che infiammano il dibattito politico in Turchia e chiesto la sospensione di Israele dall'assemblea Generale delle Nazioni Unite per le "politiche genocide messe in atto a Gaza". Numerosi parlamentari, di tutti gli schieramenti, tra cui anche il presidente della Camera Numan Kurtulmus, si sono presentati alla seduta indossando la sciarpa palestinese.
Media: “Attacchi Idf a Gaza, sale a 35 bilancio vittime”
Aumenta il bilancio delle vittime a Gaza, dopo i pesanti attacchi israeliani della notte che hanno preso di mira diverse aree della Striscia di Gaza, riferisce l'emittente Al Jazeera. Almeno 35 palestinesi, tra cui quattro richiedenti aiuti, sono stati uccisi dall'alba di oggi, di cui venti nella città di Gaza, sottoposta a pesanti bombardamenti.
Conte a commemorazione Perlasca: "Oggi nuovi tempi bui a Gaza"
Oggi "commemoriamo Giorgio Perlasca, che ha salvato 5.000 ebrei dall'Olocausto. Ci ricorda un momento buio della storia del Novecento, l'orrore di questa vicenda. Purtroppo i tempi bui non sono terminati. Pensavamo di non rivivere mai l'orrore e invece lo stiamo rivivendo" con "gli attacchi, i bombardamenti che si intensificano in queste ore a Gaza". Cosi' il presidente del Movimento Cinque Stelle, Giuseppe Conte, rispondendo alle domande dei giornalisti a Masera' di Padova, dove questa mattina si svolgono delle iniziative in occasione del 33esimo anniversario della morte di Perlasca, Giusto tra le Nazioni. A Gaza, ha proseguito Conte, "C'e' una popolazione stremata, tantissimi sono gia' stati uccisi, anche bambini, e nello stesso tempo vi sono anche affamati, assetati, di fronte a una condotta criminale del governo Netanyahu". "Stiamo cercando di dare un segnale concreto", ha continuato Conte, "non solo sollecitiamo a tutti i livelli politici e istituzionali l'adozione di misure concrete in Italia e in Ue, cosa che ancora non si fa. Penso all'embargo delle armi, a sanzioni economiche-finanziarie nei confronti dei diretti responsabili e penso all'interruzione dei rapporti di collaborazione militare e delle altre collaborazioni. Nello stesso tempo, gli iscritti della comunita' M5s ieri hanno votato a favore di 1 milione di euro per le iniziative adottate in particolare dal Global Sumud Flotilla".
Ministro Norvegia: "A Gaza si gioca credibilità dell'Occidente"
"Se vogliamo avere credibilità per la nostra denuncia contro la Russia in Ucraina dobbiamo opporci alle enormi atrocità commesse da Israele a Gaza, durante la guerra, ma anche nell'occupazione illegale della Palestina, compresa la Cisgiordania" ha dichiarato il Ministro degli Esteri norvegese, Espen Barth Eide, al suo arrivo all'incontro informale dei ministri degli esteri europei a Copenaghen. Barth Eide ha sottolineato l'importanza di supportare gli sforzi per costruire uno stato palestinese e far entrare l'aiuto umanitario: "Le parole non sono state abbastanza per cambiare il loro approccio e dobbiamo introdurre sanzioni economiche. Incoraggiamo inoltre gli Stati Uniti a dare i visti alla delegazione palestinese alle Nazioni Unite ". L'Europa è divisa su come agire per la situazione a Gaza ma Barth Eide si augura che l'incontro odierno a Copenaghen possa portare ad un accordo: "Credo sia un grosso peccato che non abbiamo la stessa coesione sul supporto alla Palestina e la critica contro Israele come il supporto all'Ucraina e la critica contro la Russia. Chiaramente sono due casi diversi ma entrambi sono gravi esempi di mancato rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani. Se dobbiamo avere un minimo di credibilità nel sud del mondo, dove vive la maggior parte della popolazione globale, dobbiamo far vedere che siamo consistenti contro gli abusi russi e israeliani".
Iran: "Smantellata rete presunte spie Mossad, 8 arresti"
I Guardiani della Rivoluzione iraniani hanno annunciato la scoperta e lo smantellamento di una squadra "terroristica" presumibilmente legata al servizio di intelligence israeliano, il Mossad, nella provincia di Khorasan Razavi, nel nord-est dell'Iran. "Otto persone legate ai servizi segreti del regime israeliano sono state identificate e arrestate", si legge in un comunicato. Secondo l'accusa, gli otto erano in contatto con agenti del Mossad e gruppi separatisti, e avevano inviato informazioni su centri strategici e figure militari iraniane all'intelligence israeliana durante la guerra di 12 giorni con Israele a giugno. Avrebbero anche pianificato di progettare ed eseguire operazioni contro le autorita' civili e militari, nonche' di sabotare centri chiave nella citta' di Mashad. "Prima che potessero agire, sono stati catturati grazie al monitoraggio completo dell'intelligence", si legge ancora nella nota. Dalla guerra dei 12 giorni con Israele, Teheran ha lanciato una campagna senza quartiere contro presunte spie e oppositori: oltre 21mila le persone finite in carcere.
Croce Rossa: "Impossibile l'evacuazione di massa a Gaza City"
Il capo della Croce Rossa Internazionale ha denunciato i piani israeliani per un'evacuazione di massa di Gaza City prima dell'occupazione militare, insistendo sul fatto che non fosse possibile realizzarla in sicurezza. "È impossibile che un'evacuazione di massa di Gaza City possa mai essere effettuata in modo sicuro e dignitoso nelle attuali condizioni", ha dichiarato la presidente del Comitato Internazionale della Croce Rossa Mirjana Spoljaric in una nota, descrivendo il piano di evacuazione come "non solo irrealizzabile, ma anche incomprensibile".
Wafa: "22 morti nei raid israeliani sulla Striscia di Gaza"
Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa, almeno 22 civili sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti nei bombardamenti israeliani che hanno colpito diverse aree della Striscia di Gaza, con attacchi particolarmente intensi nella città di Gaza. Fonti locali citate da Wafa hanno riferito che le forze israeliane hanno aperto il fuoco con mitragliatrici pesanti contro palestinesi in attesa di aiuti a sud della zona della valle di Gaza, causando la morte di 5 persone. Squadre di soccorso hanno recuperato i corpi di 3 persone dopo il bombardamento di una casa nel campo profughi di Nuseirat.
Un mln M5s per aiuti Gaza da Genova, Salis ringrazia Conte
La sindaca di Genova, Silvia Salis, ha inviato un messaggio al presidente del Movimento cinque stelle, Giuseppe Conte, per ringraziarlo a seguito della decisione votata dagli iscritti al suo partito di donare fino a un milione di euro a Music for Peace, la onlus genovese protagonista della raccolta di aiuti umanitari destinati alla popolazione palestinese. La donazione e' frutto delle restituzioni dei parlamentari e dei consiglieri regionali pentastellati. Questa sera la sindaca partecipera' alla fiaccolata che dalla sede di Music for Peace arrivera' al Porto antico, con la consegna simbolica degli ultimi aiuti alimentari, che nel complesso hanno superato le 200 tonnellate, e la partenza delle prime barche verso la Striscia di Gaza.
Gaza, almeno 10 morti per fame ieri. Tre i minori
Almeno dieci persone, tre dei quali minorenni, sono morte ieri a Gaza per cause legate alla malnutrizione e alla fame. Lo ha reo noto il ministero della Salute dell'enclave. Dall'inizio dell'offensiva israeliana, le vittime della malnutrizione sono state almeno 332, tra cui 124 bambini, secondo le autorita' sanitarie di Gaza.
Madrid all'Ue: "Non fare nulla non ha risolto nulla a Gaza"
"Non fare nulla non ha risolto nulla, è il momento di passare dalle dichiarazioni alle azioni. La Ue ha in mano la possibilità di agire e la Spagna lo sosterrà". Così il ministro spagnolo degli Esteri, José Manuel Albares, in dichiarazioni all'agenzia Efe prima della riunione informale con gli omologhi Ue, in corso a Copenaghen. Albares ha ricordato che Madrid ha presentato un piano di azione, che include l'embargo della vendita di armi a Israele, l'ampliamento della lista dei sanzionati dalla Ue a coloro che si oppongono alla soluzione del due Stati, e il sostegno finanziario alle autorità palestinese. "Spagna ha messo un piano sul tavolo. Tutto ciò non è nulla di straordinario, è il rispetto minimo della stessa legislazione europea", ha anche detto il ministro, nel rilevare che Madrid "sta guidando questa posizione". Albares si è detto "sicuro" che finirà con l'imporsi, perché implica difendere "l'anima dell'Europa, i suoi interessi e la sua sicurezza". Madrid auspica anche che, dopo la riunione odierna, in cui non saranno adottate decisioni formali, ci sia una "ferma condanna" del fatto che sia stato negato all'Autorità nazionale palestinese (Anp) di partecipare alla prossima conferenza delle Nazioni Unite a New York, per il rifiuto del visto di entrata da parte dell'amministrazione statunitense. Il capo della diplomazia spagnola ha ribadito che la soluzione dei due Stati "è la sola che garantirà la pace definitiva" e ha sostenuto il rispetto delle decisioni della Corte Internazionale di giustizia sugli insediamenti illegali in Cisgiordania, a partire dal divieto del commercio di qualsiasi prodotto proveniente da questi territori. La Spagna, con Slovenia, Irlanda Islanda, Lussemburgo e Norvegia, in una dichiarazione congiunta ha condannato venerdì l'annuncio di Israele di una presenta permanente a Gaza e ha esortato il governo di Benjamin Netanyahu a "riconsiderare la sua decisione e cessare le operazioni" con "carattere immediato".
Media: "Missile dallo Yemen contro Israele cade in Arabia Saudita"
Un missile balistico lanciato dagli Houthi dallo Yemen contro Israele durante la notte è caduto in Arabia Saudita. Lo riferiscono i media israeliani. L'allarme nel Paese non è scattato poiché il vettore non ha raggiunto i confini. Giovedì Israele ha attaccato alcune zone dello Yemen, sono morti diversi alti funzionari Houthi. Dal 18 marzo, quando Israele ha rotto la tregua a Gaza, gli Houthi hanno lanciato 72 missili balistici e almeno 23 droni contro Israele. Diversi missili non hanno raggiunto il bersaglio.
Hamas: "10 morti per malnutrizione in 24 ore, tra cui 3 bambini"
Secondo il ministero della Salute di Hamas, nelle ultime 24 ore sono morti per malnutrizione dieci residenti di Gaza, tra cui tre bambini. Il ministero sostiene che dall'inizio della guerra sono deceduti per mancanza di cibo 332 persone, tra cui 124 bambini.
M5s: "Ue crei un fondo per i figli dei giornalisti uccisi a Gaza"
"Aderiamo con convinzione alla proposta-appello del filosofo Eugenio Mazzarella di creare un fondo europeo dedicato ai figli dei giornalisti uccisi a Gaza. Il Parlamento europeo in passato ha promosso iniziative analoghe istituendo per esempio il Premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo, ed è arrivato il momento che la Commissione europea passi dalle parole ai fatti promuovendo azioni concrete in difesa del popolo palestinese", così in una nota la delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo. "Il recente attacco all'ospedale di Gaza nel quale sono morti cinque giornalisti è l'ultimo degli atti barbarici del governo Netanyahu. Per l'esercito israeliano eliminare tutte le voci libere è una precisa e deliberata volontà politica. Questi cinque giornalisti sono infatti gli ultimi di 270 professionisti del settore dei media uccisi nella Striscia di Gaza durante la guerra di annientamento del governo israeliano. L'Unione europea finora è stata afona davanti a tanto terrore, non ha promosso né un embargo di armi verso Israele e non ha cancellato l'accordo di associazione siglato nel 2000. Prendendo spunto dalla lettera al figlio della giornalista Mariam Abu Dagga, uccisa a Gaza quattro giorni, l'Ue promuova un fondo solidale per prendersi cura dei figli dei giornalisti uccisi, solo così dimostreremo di avere a cuore il destino di questi ragazzi al di là dei vuoti comunicati di condanna che purtroppo finora non sono serviti a fermare il genocidio in corso a Gaza", conclude la nota.
Iran: "Smantellato un gruppo legato al Mossad israeliano"
Le Guardie Rivoluzionarie iraniane hanno dichiarato di avere smantellato un gruppo ritenuto "affiliato al Mossad israeliano" e di aver arrestato otto suoi membri nella provincia nord-orientale di Khorasan Razavi. "Questi elementi avevano inviato informazioni relative a centri vitali e sensibili, nonché a importanti figure militari, agli agenti del Mossad durante la recente guerra di 12 giorni tra Iran e Israele. Avevano pianificato di attuare operazioni contro funzionari statali e militari e di distruggere importanti centri a Mashhad", si legge in una nota citata dall'Irna.
Ricciardi (M5s), sosteniamo missione global sumud flotilla
Sosteniamo la missione del Global Sumud Flotilla contro il genocidio a Gaza e contro l'ipocrisia e la complicita' del governo Meloni e dei governanti europei. Siamo al fianco di chi sta mettendo tutto se stesso contro l'abominio che si sta commettendo ai danni del popolo palestinese e anche per questo abbiamo destinato 1 milione di euro di restituzione degli stipendi parlamentari per dare aiuti alla popolazione civile di Gaza. Chi si gira dall'altra parte non e' solo un ignavo, ma un complice della morte di migliaia di bambini Innocenti'". Cosi', in una nota, Riccardo Ricciardi, capogruppo M5S alla Camera.
De Cristofaro: "Grave che Usa vietino visto ad Abu Mazen"
"La decisione degli Stati Uniti di vietare ad Abu Mazen e alla delegazione palestinese di partecipare all'Assemblea Generale dell'ONU è gravissima. Un atto vergognoso che calpesta il diritto internazionale e tradisce la missione stessa delle Nazioni Unite. Washington non vuole dare voce a chi vive sotto occupazione, preferisce cancellare la Palestina dal dibattito globale per proteggere Israele. È una violenza politica, un atto coloniale che umilia l'ONU e dimostra quanto l'impero americano sia complice dell'apartheid. E mentre il ministro israeliano Sa'ar ringrazia Trump e Rubio per questo 'coraggioso passo', la verità è che non c'è nessun coraggio: c'è solo l'ennesimo atto di prepotenza contro un popolo che lotta per la sua stessa sopravvivenza. Chi occupa viene premiato. Chi è occupato viene ridotto al silenzio. Ma la Palestina continuerà a resistere, dentro e fuori le aule delle Nazioni Unite". Lo scrive su Facebook il capogruppo dell'Alleanza Verdi e Sinistra Peppe De Cristofaro, presidente del gruppo Misto di palazzo Madama.
Grimaldi: "Tutta l'umanità è con la Global Sumud Flotilla"
"Siamo con la Global Sumud Flotilla perché bisogna fermare l'assedio. Siamo stati con le nostre missioni nei territori palestinesi occupati da Israele, siamo stati a Rafah, quel valico sigillato, e siamo testimoni con i nostri occhi dell'apartheid, di occupazione, di sopraffazione, di genocidio. Ormai non ci sono altre parole per descrivere quello che stanno vivendo i gazawi: stanno vivendo da più di due anni con le bombe. Stanno vivendo con l'88% delle scuole distrutte, senza più le università. Pensate che oltre le macerie a Gaza non si raccolgono più i rifiuti da due anni. Come vogliamo chiamare tutto questo?". Lo afferma Marco Grimaldi di Avs in un video sui social. "Ecco noi dobbiamo fare tutto - prosegue il vicecapogruppo dei deputati rossoverdi - perché dopo oltre 60mila morti, la carestia, la miseria, la fame, le malattie sono le nuove armi di distruzione di massa che Israele sta imponendo a quel popolo. Dobbiamo fare di tutto per fermare la pulizia etnica. Per questo - conclude Grimaldi - siamo con la Global Sumud Flotilla, tutta l'umanità è con loro, bisogna fermare l'assedio, bisogna fermare il genocidio".
Iran, Berlino: "Soluzione diplomatica possibile, Teheran la colga"
"Esiste la possibilita' di una soluzione diplomatica e l'Iran dovrebbe coglierla". Lo ha affermato il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, arrivando al Consiglio Esteri informale dell'Ue a Copenaghen, all'indomani dell'incontro con l'omologo francese Jean-Noel Barrot. "E' assolutamente chiaro che l'Iran non deve possedere armi nucleari, per questo ci siamo visti costretti ad attivare ora il cosiddetto meccanismo di snapback", ha aggiunto, sottolineando che "si puo' prolungare ancora una volta questo termine e i prossimi 30 giorni devono essere utilizzati". Per Wadephul c'e' "buona volonta'" da parte dell'Europa, ma c'e' "bisogno" dell'impegno dell'Iran a cooperare con l'Aiea e il Consiglio di sicurezza dell'Onu. "Se questo accade, allora e' possibile che arriviamo per via diplomatica a una soluzione che alla fine faccia si' che questo mondo rimanga sicuro e che non ci sia un altro Stato con armi nucleari".
Media: "Comune Gaza city, centinaia di migliaia stanno fuggendo"
Il Comune di Gaza city afferma che "centinaia di migliaia di persone si stanno ammassando nel centro e nell'ovest della città, e la situazione umanitaria è grave". In un'intervista al canale del Qatar Al-Arabi, il portavoce del Comune ha dichiarato: "Non siamo in grado di fornire nemmeno i servizi minimi. Ogni persona riceve meno di cinque litri al giorno di acqua per bere e per l'igiene. Stiamo affrontando un crollo totale dei servizi". Hamas intanto ha lanciato una campagna per impedire ai residenti di lasciare Gaza city affermando che "nel sud non c'è posto dove andare", "da qui si parte solo per il paradiso". La prossima settimana, secondo fonti della sicurezza israeliana, i residenti riceveranno un ordine di evacuazione di massa, che li inviterà a spostarsi verso sud prima che l'Idf inizi l'operazione per la conquista della città. Le fonti hanno affermato ieri sera che la maggior parte delle strutture umanitarie nel sud dell'enclave sono pronte ad accogliere 800 mila sfollati.
Germania: "No a sanzioni su Israele per catastrofe Gaza"
"La Germania non sosterra' per il momento le sanzioni dell'Unione Europea contro Israele per la catastrofica situazione umanitaria nella Striscia di Gaza". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul, arrivando al Consiglio degli Esteri informale dell'Ue a Copenaghen. La sospensione dei fondi Horizon a Tel Aviv "difficilmente avra' influenza sul processo decisionale politico di Israele e sulle azioni militari nella Striscia di Gaza", ha sottolineato il capo della diplomazia di Berlino, riferendo che Berlino "non e' convinta della proposta". La Germania sta invece limitando le forniture di armi a Israele, ha aggiunto Wadephul, convinto che questa sia "una misura molto mirata, molto importante e molto necessaria".
Salis-Lucano (Avs): "Sosteniamo la Global Sumud Flottila"
"Sosteniamo la Global Sumud Flotilla, la diplomazia dal basso dei popoli del Mediterraneo per rompere l'assedio di Gaza e denunciare il genocidio", così in una nota gli europarlamentari italiani di The Left Domenico Lucano e Ilaria Salis. "In questi giorni stiamo vedendo l'attivazione di migliaia di cittadini e di piccole e grande realtà per portare aiuti a Gaza tramite la Sumud Flotilla che partirà da Barcellona, Genova, Sicilia e Tunisia tra il 31 agosto e il 4 settembre. Quello che i governi occidentali e anche le istituzioni europee non riescono a fare lo proveranno a fare decine di imbarcazioni della società civile: portare cibo e aiuti alla popolazione di Gaza, tentare di inceppare la macchina bellica di Israele". "Mentre i nostri governi continuano a vendere armi e a difendere nei fatti l'impunità del governo Benjamin Netanyahu che sta portando avanti un genocidio in diretta, la speranza arriva da chi oggi non accetta di stare a guardare impotente e si mette in navigazione e in marcia verso la Palestina", concludono gli europarlamentari. Domenico Lucano sarà presente il 4 settembre alla partenza della Global Sumud Flotilla da Catania.
Gb: artisti ebrei pro-Pal interrompono concerto Albert Hall
Un gruppo di attivisti filo-palestinesi ha interrotto ieri sera per una decina di minuti un concerto dell'orchestra sinfonica di Melbourne alla Royal Albert Hall di Londra. Lo riferisce la Bbc che era sponsor dell'esibizione. I musicisti della Mso avevano appena iniziato a suonare quando in una delle gallerie diverse persone si sono alzate in piedi con cartelli neri su cui si leggeva: "Complici del genocidio". Nei video circolati in rete si sente una donna gridare: "L'Mso ha le mani sporche di sangue". L'azione e' stata rivendicata dal movimento 'Artisti ebrei per la Palestina', "scrittori ebrei anti-sionisti, artisti visivi e performativi", come si sono loro stessi descritti. Si e' trattato, hanno spiegato in un comunicato, di una reazione alla decisione dell'orchestra di Melbourne di annullare l'anno scorso una performance dell'acclamato pianista Jayson Gillham per le sue dichiarazioni a sostegno degli abitanti di Gaza, per cui l'Mso si era poi scusata. Contestata anche la pianista, la georgiana Khatia Buniatishvili, per una donazione all'orchestra filarmonica di Israele.
Sette soldati Idf feriti nell'esplosione di un ordigno a Gaza
Un soldato dell'Idf ha riportato ferite di media gravità e altri sei lievi per l'esplosione di un ordigno che ha colpito un veicolo corazzato Namer ieri nel nord della Striscia di Gaza. I soldati sono stati evacuati per ricevere cure in ospedale e le loro famiglie sono state informate. Cinque militari sono stati dimessi dall'ospedale durante la notte.
Oic su revoca dei visti palestinesi: "Da Usa scelta discriminatoria"
L'Organizzazione per la cooperazione islamica (Oic) ha espresso profondo rammarico per la decisione del Dipartimento di Stato americano di negare il visto alla delegazione palestinese per partecipare all'80a sessione dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York il mese prossimo. Come riporta l'agenzia palestinese Wafa, l'organizzazione ha invitato il governo degli Stati Uniti a riconsiderare la decisione definendola "discriminatoria e che viola il diritto internazionale", non rispettando il ruolo delle Nazioni Unite come piattaforma inclusiva per tutti gli Stati e i loro rappresentanti ufficiali. L'Oic ha invitato le Nazioni Unite ad agire con urgenza presso le autorità statunitensi competenti per annullare al più presto questa decisione.
Spagna: "Proposto a Ue piano per fermare guerra, agire ora"
"La Spagna ha proposto all'Ue un piano d'azione per fermare la guerra a Gaza. Dobbiamo agire ora. Non possiamo continuare ad assistere a distruzione, morte e carestia. Il Medio Oriente ha bisogno di pace". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri spagnolo Jose Manuel Albares su X. A Copenaghen "alla riunione dei ministri degli Esteri dell'Ue, difendero' l'importanza di questo piano", ha aggiunto.
Hamas: "Offensiva israeliana un disastro per la sua leadership"
"I piani di Israele di occupare Gaza saranno un disastro per la sua leadership politica e militare": lo ha detto Abu Obeida, portavoce dell'ala militare di Hamas citato da Al Jazeera. "Questo aumenterà le possibilità di catturare nuovi soldati. I nostri combattenti sono in stato di allerta, preparati e con il morale alto", ha affermato. Riguardo alla sorte degli ostaggi israeliani a Gaza, Abu Obeida ha affermato che li proteggeranno "per quanto possibile". "Saranno con i nostri combattenti nei luoghi di scontro, nelle stesse condizioni di pericolo e di vita. Annunceremo ogni prigioniero ucciso negli atti di aggressione, fornendo il suo nome, la sua foto e la prova della sua morte".
Media: "Soldato Idf ucciso a Gaza e quattro dispersi"
Un soldato israeliano e' stato ucciso e almeno 11 sonon rimasti feriti gravemente questa mattina nell'assedio alla citta' di Gaza. Lo riferisce al Jazeera. Quattro militari risultano poi dispersi, ha reso noto l'esercito israeliano. Le truppe israeliane sono state attaccate dai combattenti di Hamas nel quartiere Zeitoun della citta' di Gaza City. L'Idf ha inviato elicotteri a recuperare i soldati finiti sotto il pesante fuoco di Hamas. Sono in tutto 455 i soldati israeliani uccisi a Gaza dall'inizio.
Media: "Intensificati attacchi a Gaza City, un milione in fuga"
L'esercito israeliano ha intensificato gli attacchi contro diverse aree della Striscia di Gaza, in particolare Gaza City, causando l'uccisione di diverse persone e il ferimento di decine di persone, tra cui donne e bambini, secondo quanto riportato dai media arabi tra cui Wafa e Al Jazeera. Intanto, a quasi un milione di palestinesi è stato ordinato di spostarsi verso sud. Colpite strade e case, gli sfollati marciano tra le macerie. Gli attacchi aerei stanno prendendo di mira quartieri densamente popolati, sottoposti da giorno a continui bombardamenti israeliani. Attacchi a tappeto anche al nord e al centro della Striscia. Ieri sera, pesanti fumogeni sono stati lanciati sulla parte occidentale di Gaza City, provocando malori tra i residenti, riporta la Wafa. I caccia hanno anche lanciato diversi raid nel quartiere di Sabra, a sud di Gaza City, in concomitanza con il lancio di droni nell'area di Third Street, nel quartiere di Sheikh Radwan, a nord-ovest della città. Le forze di occupazione hanno anche circondato il quartiere di Zeitoun, a est di Gaza City. Israele ha poi continuato a bombardare edifici residenziali a Jabalia al-Nazla, a nord della Striscia di Gaza, "utilizzando robot dotati di trappole esplosive per distruggere le abitazioni civili", sostengono i media arabi. Le forze israeliane hanno sparato con mitragliatrici verso la parte orientale di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, mentre i caccia israeliani hanno bombardato una casa nella zona di al-Karama, a nord-ovest di Gaza City, uccidendo una donna e suo figlio e ferendo altre persone. Bombardamenti si sono registrati sui campi profughi di Al Nuseirat e Khan Younis, e perfino nella zona di Mawasi a Rafah, dovre sarebbero diretti gli sfollati. L'ospedale Al-Awda di Gaza City ha riferito di aver ricevuto otto palestinesi uccisi, tra cui tre bambini, e 40 feriti, tra cui nove donne, nelle ultime 24 ore, a seguito di un attacco delle forze israeliane presso un punto di distribuzione di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza centrale. (ANSA).
Spagna: "Ue sta facendo poco e tardi e non ottiene nulla"
"La Spagna ha proposto un piano d'azione per Gaza e per la Palestina, ma l'UEe sta facendo troppo poco, troppo tardi e non sta facendo nulla. Non ha ottenuto nulla. Quindi il tempo delle dichiarazioni e' davvero finito. Dobbiamo andare avanti". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri spagnolo, Jose' Manuel Albares, al suo arrivo alla riunione informale dei ministri Ue a Copenaghen. "Ho quindi inviato per lettera all'Alto rappresentante un piano d'azione globale dell'Ue, che tutti gli Stati membri hanno gia' adottato, con diverse misure: in primo luogo, imporre un embargo sulle armi vendute dall'Unione europea a Israele. In secondo luogo, ampliare l'elenco delle persone sanzionate, a chiunque, assolutamente chiunque, voglia rovinare la soluzione dei due Stati. Questa e' l'unica soluzione che portera' pace e stabilita' in Medio Oriente. In terzo luogo, dobbiamo sostenere finanziariamente, in modo massiccio, l'Autorita' nazionale palestinese, che e' in difficolta' a causa del fatto che Israele trattiene le tasse che dovrebbero spettarle. E in quarto luogo, dobbiamo far applicare e rispettare tutte le sentenze e tutti i pareri consultivi della Corte internazionale di Giustizia, ad esempio, bloccando ogni commercio di prodotti provenienti dagli insediamenti illegali. Inoltre, sulla base dell'Articolo 2 del Consiglio di associazione tra Unione europea e Israele, proponiamo la sospensione totale di tale accordo. Non possiamo continuare a comportarci come se nulla fosse successo quando assistiamo a questa incredibile e terribile situazione umanitaria a Gaza, in cui migliaia di palestinesi rischiano la morte per fame, a causa di una carestia indotta da Israele, e stiamo parlando di bambini, di neonati. Questo e' inaccettabile", ha aggiunto.
Corteo di protesta all'informale Esteri: "Ue sanzioni Israele"
I ministri degli Esteri dell'Ue - come peraltro ieri i ministri della Difesa - sono stati accolti a Copenaghen da un piccolo presidio di protesta all'ingresso del centro congressi dove si tengono le riunioni degli informali. I manifestanti (circa una cinquantina, ha constatato l'ANSA sul posto) hanno inneggiato slogan contro l'operazione militare di Israele a Gaza, urlando "vergognatevi" ai ministri. Tra gli striscioni, "fermate il genocidio" e "l'Ue sanzioni subito Israele".
Irlanda: "Revoca visti palestinesi è inaccettabile"
"Sono molto preoccupato per cio' a cui abbiamo assistito durante la notte in termini di revoca dei visti ai leader dell'Autorita' nazionale palestinese che si recheranno alle Nazioni Unite per una settimana di alto livello. E' stato svolto un lavoro enorme, guidato da francesi e sauditi, per preparare una conferenza sulla soluzione dei due stati, e l'idea che il leader dell'Autorita' palestinese venga privato dell'opportunita' di parteciparvi e' semplicemente inaccettabile e credo che l'Ue nel suo complesso dovrebbe protestare contro questa decisione nei termini piu' forti possibili". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri irlandese, Simon Harris, al suo arrivo alla riunione informale Esteri a Copenaghen.
Irlanda: "Che altro serve affinchè Ue sanzioni Israele?"
"Posso solo dire, pero', in relazione a Gaza: se l'Unione europea non agisce collettivamente ora e non adotta sanzioni contro Israele, quando lo fara'? Cosa potrebbe volere di piu'? I bambini muoiono di fame. Ora abbiamo notizie di bambini che non riescono nemmeno a piangere perche' non hanno piu' questa forza. Le organizzazioni internazionali ci hanno detto che a Gaza e' in corso una carestia. C'e' un'attivita' genocida". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri irlandese, Simon Harris, al suo arrivo alla riunione informale Esteri a Copenaghen. "Non basta dire: 'Voglio vedere un cessate il fuoco'. Non basta condannare queste azioni. Bisogna chiedersi: cosa faremo come Unione europea per contribuire a realizzare il cessate il fuoco? Cosa faremo per far si' che il governo Netanyahu fermi l'uccisione di bambini e di civili? Cosa faremo per garantire che gli aiuti umanitari possano fluire e cosa faremo per garantire che gli ostaggi possano essere rilasciati? Credo che il mondo stia guardando all'Unione europea. Credo che i nostri cittadini stiano guardando all'Unione europea e non ne siano contenti. Non stiamo facendo abbastanza. Le parole sono importanti, ma non bastano. Ora dobbiamo adottare misure molto chiare e concrete per dimostrare che abbiamo dei valori in questa Unione europea e che intendiamo difenderli", ha aggiunto.
Tajani: "Israele ha superato il limite della reazione legittima"
"A Israele continuiamo a dire basta: Israele ha vinto contro Hamas, è stato superato il limite della reazione legittima dopo l'attacco del 7 ottobre. Ora bisogna costruire, non continuare a distruggere". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando all'informale di Copenaghen. "Naturalmente Hamas deve liberare tutti gli ostaggi senza porre ulteriori condizioni: continuando così, rischia sempre più di usare il proprio popolo come scudo per le loro operazioni militari, quindi è corresponsabile anche di ciò che sta accadendo", ha sottolineato.
Tajani: "Con Berlino identità di vedute, rapporti ottimi"
"Tra Italia e Germania c'e' identita' di vedute sulla situazione internazionale, sia per quanto riguarda l'Ucraina", che "sulla situazione in Medio Oriente". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani, dopo un incontro bilaterale con l'omologo tedesco Johann Wadephul a Copenaghen, a margine del Gymnich. "Le relazioni con questo governo sono ottime", ha sottolineato il titolare della Farnesina, annunciando di aver "invitato Wadephul" come "relatore all'annuale conferenza degli ambasciatori d'Italia e lui accettato" di venire a "parlare dei rapporti diplomatici, per avere anche una valutazione tedesca".
Olanda: "Paesi cambino posizione come abbiamo fatto noi"
"Penso che, dato quanto sta accadendo a Gaza e il fatto che la situazione stia peggiorando da un lato e in Cisgiordania dall'altro, vediamo anche che Israele sta ulteriormente espandendo le sue politiche di insediamento. Credo che questo dovrebbe incoraggiarci a essere piu' uniti, perche' dobbiamo aumentare ulteriormente la pressione sia per il cessate il fuoco che per agire contro gli insediamenti illegali". Lo ha dichiarato il ministro della Difesa dei Paesi Bassi, Ruben Brekelmans, al suo arrivo alla riunione dei ministri degli Esteri Ue a Copenaghen. "Spero che alcuni Paesi cambino ora posizione. Anche i Paesi Bassi, ad esempio, hanno cambiato posizione su alcune di queste misure, e spero che possiamo essere piu' uniti e assicurarci di reagire a quanto sta accadendo. So quanto sia polarizzato il dibattito", ha aggiunto.
Tajani: "Sanzioni ministri Israele? Cominciamo con coloni"
"Cominciamo con sanzionare I coloni, piu' coloni e maniera piu' dura, poi vediamo. Questa e' la prima tappa, poi se non serve a molto se ne possono studiare altre". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri Antonio Tajani arrivando al Consiglio degli Esteri informale dell'Ue a Copenaghen, in risposta a una domanda dei giornalisti su possibili sanzioni ai ministri dell'estrema destra israeliani che sostengono i coloni violenti in Cisgiordania. "Decidere le sanzioni ai coloni e' gia' un messaggio forte in direzione della difesa delle fondamenta di uno Stato palestinese perche' se la Cisgiordania viene annessa, vuol dire che finisce l'ipotesi di uno Stato palestinese nel quale noi crediamo. Non c'e' oggi pero' dobbiamo lavorare per costruirlo. Quindi cominciamo con i coloni poi vediamo", ha aggiunto Tajani.
Ministero Salute Gaza: "Superate le 63mila vittime"
Sono piu' di 63.000 le vittime palestinesi nella guerra a Gaza. Ad aggiornare il bilancio, dopo i 48 morti di ieri, e' stato il ministero della Salute di Gaza, riferisce il quotidiano israeliano Haaretz.
Lussemburgo: "Al lavoro su stop import prodotti colonie"
"Su iniziativa di Maxime Pre'vost, il nostro collega belga, abbiamo chiesto di intervenire su tutto cio' che riguarda l'importazione di prodotti dai territori occupati. Non serve l'unanimita', basta la maggioranza qualificata. Credo che questa sia una delle strade che dobbiamo percorrere". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri del Lussemburgo, Xavier Bettel, al suo arrivo alla riunione informale dei ministri degli Esteri Ue a Copenaghen. "Ammetto che non e' ancora ufficiale, perche' non ho ancora finito, ma sto valutando quale sia l'arsenale giuridico in Lussemburgo che ci permetterebbe di adottare misure anche a livello di tutto cio' che riguarda l'importazione di prodotti dalle colonie. Questi sono piccoli passi, ma vedo che le grandi questioni", ha aggiunto.
Bettel: "No visti palestinesi per New York? Andiamo a Ginevra"
"Ieri abbiamo ricevuto informazioni, secondo le nostre fonti, secondo cui le autorita' americane non avrebbero concesso visti alle autorita' palestinesi, ai rappresentanti dell'Autorita' nazionale palestinese, al governo palestinese, per recarsi a New York, all'Assemblea generale. Se cosi' fosse, non sarebbe normale. Dobbiamo poter discutere insieme". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri del Lussemburgo, Xavier Bettel, al suo arrivo alla riunione informale dei ministri degli Esteri Ue a Copenaghen. "Non possiamo semplicemente dire che stiamo escludendo la Palestina dal dialogo. In tal caso, perche' non andare a Ginevra, invece che a New York, per una sessione speciale dell'Assemblea Generale, per poter ascoltare, per discutere sulla Palestina? Non possiamo essere tenuti in ostaggio", ha aggiunto.
Parigi: "All'Onu non ci devono essere restrizioni"
"L'Onu è un santuario della pace, non deve subire nessuna restrizione". Lo ha detto il ministro degli Esteri francese Barrot arrivando al consiglio informale di Copenaghen a proposito del ritiro dei visti alla delegazione palestinese.
Lokke: "Situazione catastrofica, passare da parole a fatti"
Nonostante le "divergenze fra i 27 Paesi europei" sulla "catastrofica" situazione a Gaza, e' ora di "passare dalle parole ai fatti". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri danese Lars Lokke al suo arrivo al Consiglio Esteri informale dell'Ue a Copenaghen. "Da tempo sosteniamo che questa guerra debba cambiare rotta e faremo la nostra parte per trovare un terreno comune", ha affermato.
Kallas: "Sanzioni a Israele? Non ottimista, no maggioranza"
Sulle sanzioni a Israele per Gaza, "non sono molto ottimista, perche' anche sulle opzioni piu' indulgenti su Horizon non c'e' una maggioranza qualificata". Lo ha affermato l'Alto rappresentante della Politica estera Ue, Kaja Kallas, arrivando al Consiglio degli Esteri Ue informale a Copenaghen. "Molte proposte sono state fatte in modo che anche Paesi non sostenitori possano adottarle", ma anche cosi' non sembra esserci consenso, ha aggiunto, ribadendo di "non essere molto ottimista".
Media: "Pesanti bombardamenti Idf su città Gaza. 10 morti"
Pesanti bombardamenti sono stati segnalati nella citta' di Gaza dall'alba di oggi. Lo riferisce al Jazeera. Secondo l'agenzia palestinese Wafa, dieci persone sono morte in attacchi aerei israeliani sul campo profughi di Nuseirat, nella zona di Karama e ad al-Wahda Street, nella citta' di Gaza. Fonti sanitarie hanno riferito che ieri le vittime in tutta la Striscia sono state 79, la maggior parte delle quali nel capoluogo.
Kallas: "Su Gaza siamo divisi e così non abbiamo voce"
"Non sono molto ottimista, persino la nostra proposta su Horizon, molto indulgente, non ha raccolto la maggioranza necessaria, lancia un messaggio che siamo divisi e se non abbiamo una voce unica su questo non abbiamo voce sulla scena globale". Lo ha detto Kaja Kallas, alto rappresentante Ue.
Casa Bianca, polemica per la scelta di revocare i visti ai delegati palestinesi. VIDEO
Casa Bianca, polemica per la scelta di revocare i visti ai delegati palestinesi
Vai al contenutoIdf: "Iniziate prime fasi di attacco a Gaza City". VIDEO
Idf: 'Iniziate prime fasi di attacco a Gaza City'
Vai al contenutoOnu, attacchi Israele a Gaza avranno impatto orribile
L'Onu ha espresso preoccupazione per l'offensiva israeliana su Gaza City che può avere un "impatto ancora piu' orribile sulle persone in tutta la Striscia se dovesse intensificarsi ulteriormente". "Rileviamo - ha aggiunto il portavoce, Stephane Dujarric - l'annuncio israeliano che ha comunicato che le pause tattiche giornaliere sono state interrotte a Gaza City, un'area che Israele ora classifica come 'zona di combattimento pericolosa'. Questa sospensione minaccera' ulteriormente la vita delle persone e la capacità degli operatori umanitari di fornire sostegno".
Media palestinesi, nuovi raid israeliani in Cisgiordania
Nuovi raid di Israele in Cisgiordania. Secondo l'agenzia palestinese Wafa, ieri sera sono scoppiati scontri nel villaggio Beit Liqya nei pressi di Ramallah. Soldati israeliani hanno sparato gas lacrimogeni contro alcuni palestinesi che hanno cercato di opporsi all'incursione. Non sono stati segnalati feriti ne' arresti. Veicoli militari israeliani hanno poi fatto irruzione nella citta' Al-Bireh dove sono stati sparati - riporta sempre l'agenzia palestinese - alcuni colpi di arma da fuoco.
Tv, "pronta la struttura Idf per sfollamento di Gaza City"
Una fonte di alto livello della sicurezza israeliana ha dichiarato alla tv pubblica Kan che la maggior parte delle infrastrutture umanitarie nel sud della Striscia è pronta ad accogliere la popolazione che sarà evacuata da Gaza City tra circa otto giorni: "L'Idf prenderà il controllo prima di Rosh Hashanà (Capodanno ebraico, inizia il 22 settembre). Il governo ha indicato di accelerare e decine di migliaia di riservisti verranno richiamati". "È indispensabile espellere Hamas e smilitarizzare Gaza per permettere l'ingresso di una forza internazionale, che si rifiuta di entrare finché ci sarà Hamas", ha affermato la fonte.
Onu, resteremo a Gaza City nonostante attacchi Israele
L'Onu ha dichiarato che resterà a Gaza City nonostante le operazioni militari israeliane. "Noi e i nostri partner - ha detto il portavoce, Stephane Dujarric - restiamo a Gaza City per fornire supporto salvavita, con l'impegno di servire le persone ovunque esse si trovino". "Ci aspettiamo che il nostro lavoro - ha aggiunto - sia pienamente facilitato e ricordiamo alle parti che i civili, compresi gli operatori umanitari, devono essere protetti in ogni momento. Le strutture umanitarie e le altre infrastrutture civili devono essere ugualmente salvaguardate".