Guerra Israele, Netanyahu attacca Macron: "Alimenta il fuoco antisemita"

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Il primo ministro israeliano ha criticato il leader francese in una lettera, per la sua decisione di riconoscere uno Stato palestinese. "Il vostro appello per uno Stato palestinese getta benzina sul fuoco antisemita. Non è diplomazia, è appeasement". La risposta di Parigi: "Sull'antisemitismo non ci serve una lezione". Nuova proposta di cessate il fuoco nella Striscia accettata da Hamas. "Vogliono tornare a discutere un accordo perché temono che invaderemo Gaza City", affermano dal governo di Israele

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Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha duramente criticato il presidente francese Emmanuel Macron in una lettera, per la sua decisione di riconoscere uno Stato palestinese. "Il vostro appello per uno Stato palestinese getta benzina sul fuoco antisemita. Non è diplomazia, è appeasement. Premia il terrore di Hamas, rafforza il rifiuto di Hamas di liberare gli ostaggi, incoraggia coloro che minacciano gli ebrei francesi e alimenta l'odio per gli ebrei che ora infesta le vostre strade", ha scritto ancora. La Francia "non ha lezioni da imparare nella lotta contro l'antisemitismo". E' la risposta del ministro francese per gli Affari Europei Benjamin Haddad alle accuse lanciate dal premier israeliano.

Una nuova proposta per un possibile cessate il fuoco nella Striscia arriva sul tavolo di Hamas, che dice sì. "Vogliono tornare a discutere un accordo perché temono che invaderemo Gaza City", affermano dal governo Netanyahu. Il capo di Stato maggiore israeliano Zamir ha approvato il piano per l'occupazione e lo presenterà oggi al Ministro della Difesa, secondo i media locali. I mediatori di Qatar ed Egitto propongono una tregua iniziale di 60 giorni per poter avviare negoziati e il rilascio in due distinte tranche dei 49 ostaggi.

Nelle ultime 24 ore a Gaza sono morti 60 palestinesi e 343 sono rimasti feriti. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, guidato da Hamas, precisando che il bilancio totale dall'inizio della guerra è di 62.064 morti. 

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Colloqui tra Siria e Israele oggi a Parigi sulla de-escalation

Il ministro degli Esteri siriano Assaad Al-Shibani ha incontrato oggi a Parigi una delegazione israeliana per discutere di "de-escalation" tra i due Paesi confinanti, al fine di rafforzare la "stabilità nella regione". Lo ha annunciato l'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana. I colloqui si sono concentrati su "una serie di questioni relative al rafforzamento della stabilità nella regione e nella Siria meridionale", nonché sulla "de-escalation e la non ingerenza negli affari interni siriani".

Israele, Netanyahu: "Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla". Onu: Rischio escalation

"Abbiamo sempre lavorato per scongiurare una crisi umanitaria. Gli unici che muoiono di fame sono i nostri ostaggi", ha dichiarato il premier israeliano, che ha annunciato "nuovi siti e corridoi sicuri" per la distribuzione degli aiuti. Le Nazioni Unite: "Se messo in pratica, il piano dello Stato ebraico innescherebbe un'altra calamità nella Striscia"

Israele, Netanyahu: 'Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla'

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Israele in protesta: quanto consenso ha perso davvero Netanyahu?

Circa un milione di cittadini sono scesi in piazza in tutto il Paese per manifestare contro la guerra. Eppure, i sondaggi dicono che, se si andasse alle urne oggi, vincerebbe di nuovo il Likud. Forse, però, qualcosa è cambiato e ora il primo ministro è più preoccupato per la tenuta del fronte interno

Israele in protesta: quanto consenso ha perso davvero Netanyahu?

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Israele, numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza. Cosa sappiamo

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato il piano di conquista della Striscia, con le Forze di difesa israeliane che si stanno preparando a prendere il controllo di Gaza City. Vediamo numeri e obiettivi del progetto di occupazione voluto dal premier israeliano Benjamin Netanyahu e criticato dalla comunità internazionale.

Israele, ecco numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza

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Israele, ancora proteste a Tel Aviv: bloccata autostrada

Lettera-appello dell’Assoallenatori alla Figc: "Israele deve fermarsi"

L'obiettivo concreto, scrivono i tecnici italiani alla Federazione, è che "il calcio italiano si mobiliti, nel proprio ambito, in favore del popolo palestinese, mettendo sul tavolo la richiesta, da inoltrare a Uefa e Fifa, di sospensione temporanea di Israele dalle competizioni internazionali". Tra settembre e ottobre, tra l'altro, la nazionale azzurra di calcio affronterà proprio Israele per le qualificazioni ai prossimi Mondiali di calcio

Lettera-appello dell’Assoallenatori alla Figc: 'Israele deve fermarsi'

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Onu: "Ancora vittime tra chi cerca cibo a Gaza"

Nelle ultime 24 ore, le Nazioni Unite hanno ricevuto segnalazioni di vittime in sparatorie avvenute lungo le rotte designate per i convogli umanitari, dove spesso si radunano folle in attesa di prendere rifornimenti dal retro dei camion. "Questi episodi - ha dichiarato il portavoce, Stephane Dujarric - sono stati riportati in aree militarizzate da Israele nel Nord di Gaza, a Deir al Balah e a Khan Younis". "Nel frattempo - ha aggiunto - i nostri colleghi sul campo segnalano anche intensi scontri tra l'esercito israeliano e i gruppi armati palestinesi, inclusi raid aerei e bombardamenti in cinque quartieri della città di Gaza, con segnalazioni dell'avanzare di carri armati e truppe di terra". 

Gaza, chi è Samir Hulileh: l’imprenditore tra i possibili candidati a guidare la Striscia

Imprenditore ed ex alto funzionario dell’Autorità nazionale palestinese, Hulileh è tra le possibili figure che potrebbero guidare Gaza al termine del conflitto. Figura considerata accettabile sia da Israele sia dagli Stati Uniti, guiderebbe con l’avallo della Lega Araba. Il piano, sostenuto dal lobbista Ari Ben-Menashe, prevede ricostruzione, ristabilimento dell’ordine e sfruttamento dei giacimenti di gas, con investimenti per la ricostruzione stimati in 53 miliardi di dollari

Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza

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Israele, piano per occupazione Gaza: droni, evacuazioni e “città Stato”. Cosa sappiamo

Dopo l'approvazione, nella notte dell'8 agosto, da parte del gabinetto di sicurezza alla proposta del primo ministro israeliano di conquistare militarmente Gaza City, si aprono scenari fin qui inediti. I piani per l'occupazione da parte delle forze di difesa (Idf) sono infatti segreti e non è escluso che il dispiegamento dei mezzi militari abbia l'obiettivo di indurre Hamas a deporre le armi, liberare gli ostaggi del 7 ottobre 2023 ancora in vita e, infine, sciogliersi. Si affacciano tuttavia altre ipotesi.

Israele, piano per occupare Gaza: evacuazioni e droni. Cosa sappiamo

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Katz discute con vertici Idf piani per attacco a Gaza

Il ministro della Difesa israeliano Yisrael Katz sta attualmente discutendo per approvare i piani per un attacco a Gaza con il capo di stato maggiore dell'IDF Eyal Zamir. Lo rivela Ynet, aggiungendo che nella discussione e' coinvolto anche il vice capo di stato maggiore Tamir Yadai, il capo dell'intelligence militare, il COGAT, il direttore delle operazioni, rappresentanti dello Shin Bet e altri alti funzionari della difesa. La notizia arriva mentre si attende ancora la risposta di Israele in merito alla proposta di una tregua nella Striscia di Gaza avanzata dai mediatori di Qatar ed Egitto e approvata da Hamas.

Eliseo, spregevole analisi Netanyahu su antisemitismo

La presidenza francese ha denunciato come "errata e spregevole" l'analisi di Benjamin Netanyahu secondo cui la decisione di Emmanuel Macron di riconoscere lo Stato palestinese 'alimenta l'antisemitismo'. La lettera del capo del governo israeliano "non restera' senza risposta", ha aggiunto l'Eliseo, che ha anche affermato che "la Repubblica protegge e proteggera' sempre i suoi compatrioti di fede ebraica".

Eliseo, indegno legare antisemitismo a decisione Palestina

"Le violenze contro la comunità ebraica sono inammissibili - fa sapere l'Eliseo -. Per questo, al di là delle condanne, il capo dello Stato ha sistematicamente chiesto a tutti i governi, dal 2017, e ancor più dopo gli attentati terroristici del 7 ottobre 2023, la massima fermezza nei confronti degli autori di atti antisemiti. La Repubblica protegge e proteggerà sempre i suoi compatrioti di confessione ebraica. Il periodo esige gravità e responsabilità, non amalgama e manipolazioni". "Secondo l'impegno del presidente della Repubblica fin dal 2017 - continua l'Eliseo - la Francia dello spirito dei Lumi resta fedele ai principi che la animano dalla Rivoluzione. Recentemente, è ancora in nome di questa battaglia infaticabile contro l'antisemitismo che il presidente della Repubblica ha deciso che, dal 2026, per il 120/o anniversario del riconoscimento dell'innocenza del capitano Dreyfus, la data del 12 luglio venga iscritta nel calendario delle commemorazioni nazionali". 

Netanyahu: "Con la fine della guerra controlleremo la Striscia"

La politica di Israele "è coerente e non è cambiata. Chiediamo il rilascio di tutti i 50 rapiti in conformità con i principi stabiliti dal Gabinetto". Lo ha dichiarato l'Ufficio del Primo Ministro ribadendo i principi per porre fine alla guerra: "Disarmare Hamas, restituire tutti i rapiti - vivi e caduti, smilitarizzazione della Striscia di Gaza, controllo della sicurezza israeliano e un governo civile alternativo che non sia Hamas o l'Autorita' Palestinese". 

Eliseo: "Indegno legare antisemitismo a decisione Palestina"

"L'analisi secondo la quale la decisione della Francia di riconoscere lo Stato di Palestina da settembre spiegherebbe l'aumento delle violenze antisemite in Francia è sbagliata, indegna e non rimarrà senza riposta": questo il commento dell'Eliseo alla lettera del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu al presidente francese Emmanuel Macron. Il quale, annuncia la presidenza, "risponderà al premier israeliano per posta, prima di qualsiasi comunicazione pubblica a mezzo stampa". 

Israele, proteste a Tel Aviv per ostaggi a Gaza

A Tel Aviv migliaia di israeliani hanno protestato in occasione di uno sciopero nazionale a sostegno delle famiglie degli ostaggi tenuti a Gaza, chiedendo al primo ministro Netanyahu di raggiungere un accordo con Hamas per porre fine alla guerra e liberare i prigionieri rimasti. Un drone ha ripreso le migliaia di manifestanti mentre sventolavano bandiere per le strade.

Casa Bianca: "Tregua di Hamas dopo parole di Trump"

La proposta di accettare la tregua con Israele da parte di Hamas sarebbe legata al messaggio pubblicato ieri sui social dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump. Lo ha detto la portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt. "Non penso sia una coincidenza - ha detto, rispondendo a una domanda dei giornalisti - che Hamas abbia accettato la proposta dopo che il presidente degli Stati Uniti ha postato ieri su Truth un messaggio molto forte". "Vedremo il ritorno degli ostaggi - aveva scritto Trump - solo quando Hamas sara' affrontata e distrutta. Prima avverra', migliori saranno le possibilita' di successo".

Parigi a Netanyahu, su antisemitismo non ci serve lezione

La Francia "non ha lezioni da imparare nella lotta contro l'antisemitismo". E' la risposta del ministro francese per gli Affari Europei Benjamin Haddad alle accuse lanciate dal premier israeliano Benjamin Netanyahu al presidente francese Emmanuel Macron. In una lettera, il leader dello Stato ebraico ha sostenuto che gli appelli al riconoscimento di uno Stato palestinese alimentano il fuoco dell'antisemitismo. "Vorrei affermare con molta chiarezza e fermezza che questo problema dell'antisemitismo, che sta avvelenando le nostre societa' europee, e a cui abbiamo assistito a un'accelerazione dopo gli attacchi di Hamas del 7 ottobre, non puo' essere strumentalizzato", ha dichiarato il ministro all'emittente francese BfmTv, sottolineando che le autorita' francesi sono "sempre state estremamente mobilitate contro l'antisemitismo". 

Qatargate, restrizioni a consulente Netanyahu fino 10/9

Il tribunale di Lod ha accolto il ricorso della polizia e ha stabilito che Yonatan Urich, consigliere del premier israeliano Benjamin Netanyahu e figura centrale nel caso del Qatargate, non potra' tornare a lavorare presso l'ufficio del leader dello Stato ebraico fino al 10 settembre. Il giudice ha inoltre stabilito che Urich non potra' lasciare il Paese fino al 12 settembre.

Doha, in proposta Hamas percorso verso tregua permanente

La proposta dei mediatori arabi, accettata da Hamas, "include un percorso chiaro verso un cessate il fuoco permanente e la consideriamo la migliore offerta possibile nelle attuali circostanze". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari. Il piano prevede il rilascio di circa la meta' degli ostaggi rimanenti - vivi e morti - durante una tregua iniziale di 60 giorni. In seguito, e' previsto il rilascio della seconda meta' se le parti riusciranno a raggiungere un accordo sui termini di un cessate il fuoco permanente. "L'atmosfera che circonda i colloqui e' positiva", ha dichiarato Ansari durante una conferenza stampa. "Speriamo di raggiungere un accordo il prima possibile e, se si raggiunge un'intesa, questa deve essere attuata immediatamente e senza indugio", ha aggiunto.

M.O.: amb. Peled, diagnosi leucemia 20enne e' di ospedale Gaza

"Israele, in coordinamento con l'Italia, ha collaborato per facilitare l'uscita da Gaza della giovane Marah Abu Zuhri. La diagnosi di leucemia che Israele ha mostrato - come risulta dalla cartella clinica - e' del Naser Hospital di Gaza. Per questo, ogni obiezione in merito, va sottoposta ai medici palestinesi che l'hanno redatta". Lo ha scritto su X l'ambasciatore israeliano in Italia, Jonathan Peled, alla luce delle polemiche e dello scambio di accuse in merito alla morte della giovane palestinese arrivata in Italia. "Israele accoglie positivamente il fatto che venga controllata la credibilita' delle informazioni che arrivano da Gaza. Peccato constatare che, l'unica volta che cio' avviene, e' proprio quando e' Israele a riportare informazioni provenienti da fonti palestinesi e mai quando e' Hamas a diffondere le sue fake news!!", ha aggiunto.

Doha: "Nella proposta di Hamas percorso verso tregua permanente"

La proposta dei mediatori arabi, accettata da Hamas, "include un percorso chiaro verso un cessate il fuoco permanente e la consideriamo la migliore offerta possibile nelle attuali circostanze". Lo ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed al-Ansari. Il piano prevede il rilascio di circa la metà degli ostaggi rimanenti - vivi e morti - durante una tregua iniziale di 60 giorni. In seguito, è previsto il rilascio della seconda metà se le parti riusciranno a raggiungere un accordo sui termini di un cessate il fuoco permanente. "L'atmosfera che circonda i colloqui è positiva", ha dichiarato Ansari durante una conferenza stampa. "Speriamo di raggiungere un accordo il prima possibile e, se si raggiunge un'intesa, questa deve essere attuata immediatamente e senza indugio", ha aggiunto.

Netanyahu a Macron: "Agire contro l'antisemitismo entro il 23/09"

In una lettera il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha esortato il presidente francese Emmanuel Macron ad agire contro l'antisemitismo entro il 23 settembre. "Vi invito a sostituire la debolezza con l'azione, l'appeasement con la volontà, e a farlo prima di una data precisa: il Capodanno ebraico, il 23 settembre 2025", si legge nella missiva datata 17 agosto. "Sono preoccupato per l'allarmante aumento dell'antisemitismo in Francia e per la mancanza di azioni decisive da parte del vostro governo per affrontarlo. Negli ultimi anni, l'antisemitismo ha devastato le città francesi", ha sostenuto Netanyahu, che ha accusato Macron di alimentare il fuoco dell'antisemitismo con i suoi appelli a riconoscere uno Stato palestinese. 

Hamas, sì a una nuova proposta di tregua di 60 giorni

Una nuova proposta per un possibile cessate il fuoco nella Striscia arriva sul tavolo di Hamas, che dice sì. "Vogliono tornare a discutere un accordo perché temono che invaderemo Gaza City", affermano dal governo Netanyahu.

Hamas, sì a una nuova proposta di tregua di 60 giorni | Video Sky - Sky TG24

Hamas, sì a una nuova proposta di tregua di 60 giorni | Video Sky - Sky TG24

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Media Israele: "Il governo valuta ancora la nuova proposta di tregua"

Sebbene l'ufficio del Primo Ministro abbia rilasciato una dichiarazione anonima affermando che Israele è interessato solo a un accordo che rilasci tutti i 50 ostaggi contemporaneamente, due funzionari israeliani affermano che il governo sta studiando la proposta dei mediatori arabi per un rilascio graduale degli ostaggi, accettata ieri da Hamas. E si prevede che Benyamin Netanyahu avvii una discussione su tale proposta. Lo riporta il Times of Israel. Una risposta è prevista nei prossimi due giorni, secondo una fonte palestinese vicina ai colloqui. 

Netanyahu attacca Macron: "Alimenta il fuoco antisemita"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha duramente criticato il presidente francese Emmanuel Macron in una lettera, per la sua decisione di riconoscere uno Stato palestinese. "Il vostro appello per uno Stato palestinese getta benzina sul fuoco antisemita. Non è diplomazia, è appeasement. Premia il terrore di Hamas, rafforza il rifiuto di Hamas di liberare gli ostaggi, incoraggia coloro che minacciano gli ebrei francesi e alimenta l'odio per gli ebrei che ora infesta le vostre strade", ha scritto Netanyahu nella lettera. 

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Crosetto 'a Gaza tregua e accesso sicuro degli aiuti'

Si è conclusa la missione umanitaria con nove aviolanci di aiuti per Gaza, ma "non basta. Occorre fare di più, soprattutto per la popolazione  civile di Gaza, che non va confusa con Hamas, un'organizzazione  terroristica. È necessaria una tregua ed è indispensabile garantire un  accesso libero e sicuro agli aiuti anche via terra, assicurando una  gestione efficace e trasparente che impedisca che la generosità di chi  dona diventi uno strumento nelle mani dei terroristi". Lo ha dichiarato  il ministro della Difesa, Guido Crosetto.     "L'Italia - ha aggiunto  Crosetto - continuerà a sostenere ogni sforzo per giungere a un cessate  il fuoco duraturo".

Nove aviolanci italiani su Gaza, 100 tonnellate di aiuti

Si è conclusa oggi l'iniziativa umanitaria "Solidarity Path Operation 2", missione della Difesa italiana volta a realizzare un ponte aereo tra la Giordania e la Striscia di Gaza per consegnare aiuti vitali alla popolazione civile, duramente colpita dal protrarsi del conflitto. Con il nono aviolancio effettuato dalla Difesa italiana, sono state distribuite oltre 100 tonnellate di generi di prima necessità, destinate in particolare alle aree più isolate e difficilmente raggiungibili della Striscia. Con l'iniziativa "l'Italia ha contribuito ad alleviare le sofferenze di quanti vivono quotidianamente l'orrore della guerra", ha dichiarato il ministro della Difesa, Guido Crosetto. 

Funzionario israeliano, 'la linea non cambia, chiediamo rilascio di tutti gli ostaggi'

"La politica di Israele è coerente e non è cambiata. Israele chiede il rilascio di tutti i 50 ostaggi in linea con i principi stabiliti dal governo per la fine della guerra. Siamo alle fasi conclusive della sconfitta definitiva di Hamas e non lasceremo indietro nessun ostaggio". Sono le dichiarazioni che arrivano da un funzionario israeliano di alto grado, che ribadisce la posizione di Israele, riportate dal Times of Israel dopo le notizie sulla nuova proposta per una tregua nella Striscia di Gaza.

Fonte Israele: no cambio politica, liberare tutti rapiti

"La politica di Israele è coerente e non è cambiata. Israele chiede il rilascio di tutti i 50 ostaggi in conformità con i principi stabiliti dal governo per porre fine alla guerra. Siamo nella fase finale della sconfitta definitiva di Hamas e non lasceremo indietro nessun ostaggio". Lo ha affermato un alto funzionario israeliano dopo che Hamas ha accettato l'ultima proposta di tregua sul tavolo. Da Israele non è ancora arrivata nessuna risposta ufficiale alla mossa del movimento palestinese.

Dal Marocco oltre 100 tonnellate di cibo e medicine per Gaza

Re Mohammed VI del Marocco ha decretato l'invio di ulteriori aiuti umanitari per gli abitanti di Gaza, secondo una dichiarazione del Ministero degli Esteri di Rabat. Il sovrano, che presiede il Comitato Al-Quds, avrebbe ordinato l'invio di circa 100 tonnellate di cibo e medicinali, specificamente destinati ai gruppi vulnerabili, in particolare bambini e neonati. Secondo la stessa fonte, il re avrebbe insistito affinché questi aiuti umanitari, come quelli precedenti, vengano consegnati per via aerea, al fine di raggiungere urgentemente e direttamente i beneficiari. 

In Rep. Ceca scontro tra capo dello Stato e governo su Gaza

Il presidente ceco, Petr Pavel, ha dichiarato su Facebook, che la sua visione della situazione in Medio Oriente differisce da quella del governo del premier Petr Fiala: "La differenza tra la mia posizione e quella del governo risiede soprattutto nel fatto che l'esecutivo sostiene Israele quasi senza riserve per quanto riguarda la politica del premier Netanyahu", ha affermato Pavel. A suo avviso, le posizioni non divergono sul punto fondamentale: Israele gode del sostegno ceco e aveva il diritto di difendersi dopo l'attacco terroristico perpetrato il 7 ottobre 2023 dal movimento palestinese Hamas. "Da parte mia, però, non approvo tutte le misure intraprese dall'attuale premier, perché ora, a mio avviso, sono insostenibili", ha aggiunto il capo dello Stato, secondo il quale la situazione a Gaza richiede una soluzione e un'azione immediate, volte a migliorare le condizioni umanitarie della popolazione civile. Secondo Pavel, l'estrema sofferenza dei civili, che non hanno alcuna responsabilità diretta nell'aggressione contro Israele, "non è giustificabile". 

Assoallenatori a Gravina ,'chiedi la sospensione di Israele'

Gli allenatori italiani di calcio chiedono - apprende l'ANSA - con una lettera al presidente della federazione italiana, Gabriele Gravina, di mobilitarsi per Gaza e di inoltrare a Uefa e Fifa la richieste di sospensione temporanea di Israele dalle competizioni internazionali. Tra settembre e ottobre la nazionale azzurra di calcio affronterà Israele per le qualificazioni ai Mondiali di calcio. 

Sa'ar attacca premier danese dopo critiche a Netanyahu

Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha attaccato la premier danese Mette Frederiksen per le critiche da lei rivolte all'omologo israeliano Benjamin Netanyahu, definendole un "insulto" al "sistema democratico israeliano". Le minacce di sanzioni da parte di Copenaghen "non avranno alcun effetto su Israele", ha aggiunto il capo della diplomazia dello Stato ebraico. Venerdì scorso Frederiksen aveva sostenuto che Netanyahu è diventato "un problema" e che Israele starebbe meglio senza di lui al comando, pur chiarendo che la decisione finale spetta agli israeliani stessi. Nell'intervista, la premier danese aveva denunciato la violenza dei coloni in Cisgiordania, l'opposizione del governo alla soluzione dei due Stati e la guerra israeliana a Gaza.

Hamas: nelle ultime 24 ore 60 morti a Gaza, totale 62.064

Nelle ultime 24 ore a Gaza sono morti 60 palestinesi e 343 sono rimasti feriti. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, guidato da Hamas, precisando che il bilancio totale dall'inizio della guerra è di 62.064 morti. 

Misericordie: "Sbloccati nostri aiuti umanitari per Gaza"

Le Misericordie d'Italia annunciano che gli aiuti umanitari raccolti e inviati con le missioni coordinate nel novembre 2024 e nel gennaio 2025 - rimasti fermi per mesi a causa delle difficoltà di accesso alla Striscia - sono finalmente sbloccati e in viaggio attraverso il corridoio umanitario di Cipro. La nave, inserita nel Meccanismo delle Nazioni Unite 2720, è salpata ieri sera e raggiungerà nella giornata di domani il porto di Ashdod, dove i beni di prima necessità saranno affidati a una NGO per la distribuzione alla popolazione civile colpita. "Questi aiuti sono il frutto della generosità di tante realtà italiane, aziende e cittadini che hanno voluto offrire un sostegno concreto a chi oggi soffre - sottolinea il presidente delle Misericordie d'Italia Domenico Giani - un ringraziamento particolare va al Ministro della Difesa Guido Crosetto e al Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), che hanno reso possibile l'invio a Cipro attraverso un ponte aereo e navale".

Qatar: "Proposta tregua simile a quella approvata da Israele"

La proposta per un cessate il fuoco a Gaza, accettata ieri da Hamas, riprende quasi integralmente un precedente piano approvato da Israele: lo ha dichiarato oggi il Qatar, mediatore nel conflitto. Hamas ha dato "una risposta molto positiva, riprendendo quasi integralmente" un piano "precedentemente accettato da Israele" su una tregua nella Striscia di Gaza, associata alla liberazione degli ostaggi trattenuti nel territorio palestinese, ha affermato il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majed Al-Ansari.

Figlio di Abbas in Libano per i colloqui sul disarmo palestinese

Il figlio del presidente dell'Autorità Nazionale Palestinese Abu Mazen (Mahmoud Abbas), Yasser Abbas, è arrivato in Libano per il secondo round di colloqui sul disarmo palestinese. Lo riferisce il quotidiano libanese "Al-Akhbar", affiliato a Hezbollah, ripreso dai media israeliani, tra cui Ynet. Secondo una fonte non meglio identificata, "la novità è che il governo libanese, che ha deciso di disarmare la resistenza, si è ora impegnato a disarmare i campi profughi". Inoltre, è stato riferito che "l'Arabia Saudita è coinvolta nelle pressioni per il disarmo palestinese" e che Abbas dovrebbe incontrare il primo ministro libanese Najib Mikati e altri alti funzionari.

Hamas: "Sì a una nuova proposta di tregua di 60 giorni"

Hamas: "3 persone morte per malnutrizione a Gaza, totale 266"

Altre tre persone sono morte per malnutrizione nella Striscia di Gaza: lo ha annunciato il direttore generale del ministero della Salute palestinese gestito da Hamas, Munir al-Barsh, come riporta Al Jazeera. Il dato porta il totale dei decessi legati alla fame a Gaza a 266, tra cui 122 bambini, secondo il ministero.

Misericordie: "Sbloccati i nostri aiuti destinati a Gaza"

Le Misericordie d'Italia annunciano che gli aiuti umanitari raccolti e inviati con le missioni coordinate nel novembre 2024 e nel gennaio 2025, rimasti fermi per mesi a causa delle difficoltà di accesso alla Striscia, sono stati sbloccati e in viaggio attraverso il corridoio umanitario di Cipro. La nave, inserita nel Meccanismo delle Nazioni Unite 2720, è salpata ieri sera e raggiungerà nella giornata di domani il porto di Ashdod, dove i beni di prima necessità saranno affidati a una ong per la distribuzione alla popolazione civile colpita. "Questi aiuti sono il frutto della generosità di tante realtà italiane, aziende e cittadini che hanno voluto offrire un sostegno concreto a chi oggi soffre - sottolinea il presidente delle Misericordie Domenico Giani - un ringraziamento particolare va al ministro della Difesa Guido Crosetto e al Comando Operativo di Vertice Interforze, che hanno reso possibile l'invio a Cipro attraverso un ponte aereo e navale". Il presidente Giani esprime gratitudine anche al ministero degli Affari Esteri di Cipro. "Il nostro auspicio - conclude - è che questi aiuti possano alleviare almeno in parte le sofferenze della popolazione civile, portando non soltanto beni materiali, ma anche un segno di speranza".

Netanyahu: "Premier Australia politico debole, ci ha traditi"

Il primo ministro israeliano, Benyamin Netanyahu, ha definito oggi il suo omologo australiano, Anthony Albanese, un "politico debole", sullo sfondo di tensioni diplomatiche tra i due Paesi dopo che Canberra ha dichiarato che riconoscerà lo Stato palestinese. "La storia ricorderà Albanese per quello che è: un politico debole che ha tradito Israele e abbandonato gli ebrei australiani", si legge in un post pubblicato sull'account ufficiale X dell'ufficio di Netanyahu.

Israele, ancora proteste a Tel Aviv: bloccata autostrada. VIDEO

Israele, ancora proteste a Tel Aviv: bloccata autostrada | Video Sky - Sky TG24

Israele, ancora proteste a Tel Aviv: bloccata autostrada | Video Sky - Sky TG24

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Netanyahu: "Albanese ha tradito Israele e abbandonato ebrei australiani"

"La storia ricorderà Albanese per  quello che è: un politico debole che ha tradito Israele e abbandonato  gli ebrei australiani". Con queste parole il primo ministro israeliano  Benjamin Netanyahu ha attaccato il premier australiano in risposta alla  crescente tensione diplomatica tra i due Paesi. Il commento arriva dopo  che il governo israeliano ha revocato i visti ai rappresentanti  diplomatici di Canberra presso l’Autorità Palestinese, una mossa  ritorsiva in seguito alla decisione dell’Australia di bloccare  l’ingresso del deputato di estrema destra Simcha Rothman, membro della  coalizione di Netanyahu. Il  ministro degli Esteri australiano Penny Wong ha definito la revoca dei  visti da parte di Israele una "reazione ingiustificata" e ha aggiunto:  "In un momento in cui il dialogo e la diplomazia sono più necessari che  mai, il governo Netanyahu sta isolando Israele e minando gli sforzi  internazionali per la pace e per una soluzione a due Stati". Le tensioni  tra Canberra e Gerusalemme sono aumentate dopo che l’Australia ha  annunciato l’intenzione di riconoscere lo Stato palestinese  all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite di settembre, provocando una  serie di mosse reciproche tra i due governi.

Sold out concerto benefico "Sos Palestina!" a Firenze

Sono sold out i biglietti per 'S.o.s. Palestina!'  il concerto nato dalla volontà di Piero Pelù per raccogliere fondi per  aiutare Medici senza frontiere nelle attività di soccorso della  popolazione palestinese, in programma il 18 settembre all'Anfiteatro  delle Cascine Ernesto De Pascale di Firenze. Oltre a Piero Pelù  accompagnato da Antonio Aiazzi, saliranno sul palcop Gianni Maroccolo e i  Bandidos, si alterneranno sul palco gli Afterhours, la Bandabardo',  Emma Nolde, i Fast Animals and Slow Kids, Ginevra di Marco e i Tre  Allegri Ragazzi Morti. A questi nomi, si spiega in una nota, se ne  aggiungeranno altri nel corso delle prossime settimane. "In Palestina è  in atto un vero e proprio massacro/genocidio di popolazione civile che  ha una lunghissima e controversa storia alle spalle - sottolinea Pelù -.  Ancora oggi, in questo preciso momento il governo israeliano sionista  di Netanyahu prosegue il suo impunito e megalomane massacro di bambini,  donne, uomini, medici, giornalisti, operatori umanitari. La Palestina va  aiutata con la massima urgenza e dalla mia rabbia e frustrazione per  quello che vedo attraverso alcune pagine di informazione indipendente è  scaturita l'idea di S.o.s. Palestina, nata per raccogliere fondi per  Medici senza frontiere che nelle terre di Palestina (Gaza e  Cisgiordania) aiuta la popolazione civile da tanti anni". 

Corteo pro Pal a Ceglie Messapica durante kermesse politica

"La protesta è contro il governo Meloni e i suoi  ministri, che si fregiano di rappresentare gli interessi e i confini  della 'nazione' Italia, mentre in realtà sono al servizio degli Usa,  della Nato e di Israele". Lo dichiara in una nota il 'Comitato contro il  genocidio del Popolo Palestinese, contro il riarmo, per la pace' di  Brindisi, annunciando una manifestazione pro Palestina per giovedì 28  agosto alle ore 19 a Ceglie Messapica, in provincia di Brindisi. Quasi  in contemporanea nello stesso Comune il 28 agosto sarà inaugurata la  rassegna politica 'La Piazza', dove sono previsti gli interventi dei  vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani. Il corteo del comitato  partirà da Piazza della Repubblica (vicino all'ospedale) a circa un  chilometro da piazza Plebiscito dove si terrà la kermesse politica. "Il  governo Meloni, al pari della quasi totalità dei governi occidentali,  gli Usa in testa, non ha interrotto con Israele i rapporti diplomatici,  militari, non ha sospeso i trattati in essere, fornisce armi e  tecnologie militari. Blatera - attaccano dal Comitato per la Palestina -  la soluzione dei due Stati, in assenza di alcuna azione concreta, e per  pura propaganda, invia aerei C130 per lanciare aiuti sulle macerie  della Striscia di Gaza e finge di aiutare qualche centinaia di bambini  di Gaza nelle strutture sanitarie italiane, mentre almeno 20.000 bambini  palestinesi sono stati uccisi". "Chiamiamo questo governo - concludono -  a rendere conto in ogni sede, in ogni piazza del nostro paese di queste  nefandezze e pretendiamo il rispetto della Costituzione italiana nella  politica estera (art.11 ripudia la guerra); del diritto internazionale,  della difesa dei diritti umani e l'autodeterminazione dei popoli".

Israele, Saar in Africa: inaugurerà ambasciata in Zambia

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar e' impegnato in una visita diplomatica in Africa, durante la quale, tra le altre attivita' in agenda, verra' inaugurata l'Ambasciata israeliana in Zambia. Nel corso della sua visita nel Paese africano, il ministro israeliano incontrera' il presidente zambiano Hakainde Hichilema, il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale Mulambo Haimbe e la presidente del parlamento Nelly Mutti. La cerimonia di inaugurazione dell'Ambasciata si terra' domani nella capitale Lusaka. Nell'ambito della sua visita in Africa, Saar visitera' anche la capitale dell'Etiopia, Addis Abeba, dove incontrera' il suo omologo Gedion Timotheos.

Idf: nel pomeriggio esercitazione militare nel Mar Rosso

Il portavoce delle Forze di difesa israeliane (Idf) ha annunciato lo svolgimento di un'esercitazione militare questo pomeriggio nel Mar Rosso, al largo della costa di Eilat, la citta' piu' meridionale di Israele. "Nell'ambito dell'esercitazione, si verifichera' un aumento dei movimenti delle forze di sicurezza e delle imbarcazioni in mare", avverte la stessa fonte, sottolineando che "non si teme alcun incidente di sicurezza". 

Raid israeliani a Gaza, media: "25 morti di cui tre bambini"

Almeno 25 palestinesi sono stati uccisi questa mattina in attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza, secondo fonti mediche citate dai media palestinesi. I due principali bombardamenti hanno colpito tende di civili sfollati nel sud di Khan Younis e persone in attesa di aiuti nel nord dell'enclave palestinese. Nel dettaglio, secondo fonti dell'ospedale Nasser, otto persone sono state uccise nel bombardamento di tende nella zona di Al Mawasi a Khan Younis, dove si erano rifugiati gli sfollati. L'ospedale dei Martiri di Al Aqsa a Deir al-Balah ha riferito dell'arrivo di cinque corpi, tra cui tre bambini - di un anno, 12 e 13 anni - dopo il bombardamento di un'altra tenda nella zona di Al Bassa. Tra i morti in attesa di aiuti, almeno due sono rimasti uccisi nell'attacco israeliano contro un gruppo di cittadini vicino al checkpoint di Zikim nel nord di Gaza, dove almeno altre 50 persone sono rimaste ferite, secondo Wafa. Il numero totale di palestinesi uccisi da ottobre 2023 supera ora i 62.000, secondo i dati del ministero della Salute di Gaza; un dato secondo alcuni sottostimato che per giunta non include 263 decessi per malnutrizione, oltre a quelli per malattia. Ieri sera, una coalizione umanitaria composta dalle Nazioni Unite e da circa 200 Ong ha denunciato in una dichiarazione che nessuna tenda o altro materiale per ripari e' entrato a Gaza dall'inizio di marzo, nonostante da allora oltre 780.000 persone siano state sfollate. Inoltre, l'86% di Gaza e' gia' sottoposto a ordini di sfollamento forzato o si trova in aree considerate militari, secondo le Nazioni Unite, il che ha portato una popolazione di 2,1 milioni di persone a Gaza City e in alcune zone del sud.

Arrivata da Gaza malnutrita, muore una 20enne a Pisa

Era partita con un volo militare della 46/a Brigata aerea nell'ambito  dell'operazione umanitaria del governo italiano per dare un'assistenza  sanitaria maggiore a civili palestinesi vittime del conflitto.

Arrivata da Gaza malnutrita, muore una 20enne a Pisa

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Wafa: "Attacchi Idf a Gaza, 25 civili uccisi dall'alba"

 L'agenzia di stampa palestinese Wafa riporta che  dall'alba di oggi almeno 25 civili sono stati uccisi nei bombardamenti  israeliani su varie zone della Striscia di Gaza: tra le vittime ci sono  otto persone che aspettavano gli aiuti umanitari.

Ghf: "Nuovo sistema aiuti Gaza consente ordine pacchi prima"

La controversa Gaza Humanitarian Foundation (Ghf), israelo-americana, ha dato il via a un nuovo sistema di distribuzione degli aiuti che permette ai cittadini di Gaza di ordinare in anticipo i pacchi necessari. Lo ha annunciato il Ceo della fondazione no profit, John Akery, precisando che il nuovo sistema e' stato lanciato ieri nel quartiere saudita di Rafah e si prevede che verra' gradualmente ampliato. Secondo Akery, "finora, le condizioni sul campo hanno impedito l'attuazione di un programma del genere. Ora, con l'aumento degli aiuti che affluiscono a Gaza, le condizioni stanno migliorando". Secondo la fondazione, la procedura si svolgera' online e i partecipanti riceveranno un documento d'identita' con foto e un numero univoco, evitando cosi' di "correre agli aiuti". E' stato inoltre riferito che "il sistema consente una comunicazione diretta con le famiglie in merito ai tempi di distribuzione, alle consegne speciali e agli aggiornamenti urgenti". La Ghf e' stato al centro di diffuse critiche e polemiche, sia per le modalita' con cui le distribuzioni di aiuti vengono effettuate, per le quantita' insufficienti e soprattutto per l'insicurezza dei beneficiari a Gaza, con un bilancio di centinaia di vittime in attesa e durante le consegne. 

Salis: "Escludere Israele da competizioni? Si esprima Cio"

 "Posso parlare da ex atleta, ma anche da ex  vicepresidente del Comitato Olimpico, quindi due ruoli diversi, ma  sempre nel mondo sportivo. Capisco perfettamente la posizione, ad  esempio, di Berruto, che fa questa richiesta. È evidente che la sua  richiesta ha dei fondamenti importanti, però io credo molto  nell'indipendenza del sistema sportivo, nazionale e sovranazionale.  Quindi, è importante che su questi temi si esprima il Comitato Olimpico  Internazionale, le federazioni internazionali". Lo ha detto Silvia  Salis, sindaca di Genova ed ex pesista, rispondendo alla domanda  sull'esclusione di Israele dalle competizioni sportive durantela  trasmisisone di 'In Onda' su La7. "Abbiamo già vissuto questa cosa con  la Russia - ha detto -: per motivi stracondivisibili, c'è stato lo  stesso tipo di percorso, ma si è dato vita a situazioni un po' in  contrasto l'una con le altre. Mi viene da pensare a cosa è successo nel  tennis rispetto ad altri sport. Quindi, credo che questa sia una  posizione che debba prendere il Comitato Olimpico Internazionale - ha  detto - e condividerla con le federazioni internazionali. Lecita è la  proposta politica, ma va preservata l'indipendenza del mondo sportivo".  "Se io ripenso, da atleta, a essermi allenata 4 anni per partecipare  alle Olimpiadi, come mi è successo, e poi non poter partecipare perché  il mio governo, che magari non condivido neanche e rispetto al quale  sono in opposizione, prende delle decisioni…è difficile spiegarlo a un  atleta - ha sottolineato -. Poi, è ovvio che ci sono situazioni diverse,  ci sono coinvolgimenti diversi delle società sportive, dei gruppi  sportivi militari. Però, comunque, gli atleti la subiscono questa cosa.  Esistono livelli di condivisione diversi di quello che è un sistema di  un Paese, però credo che un atleta che viene messo di fronte a uno stop  alle competizioni per motivi politici è comunque un atleta che sente di  aver subito una grande ingiustizia".

Iran: a Teheran scoperto centro assemblaggio droni del Mossad

La polizia iraniana ha riferito di aver scoperto un rifugio a Teheran collegato ai servizi segreti israeliani (Mossad) dove ha sequestrato diversi droni assemblati in loco, quasi due mesi dopo la guerra di 12 giorni con Israele. "Una stazione di polizia centrale di Teheran, sulla base di resoconti pubblici e indagini sul campo, ha identificato il luogo in via Nosrat, vicino a piazza Enghelab, nel centro della capitale", ha riferito Mehr, citando una fonte anonima a conoscenza della vicenda. L'agenzia di stampa ha affermato che la struttura veniva utilizzata per assemblare droni per gli agenti del Mossad e che diversi droni sono stati sequestrati durante la perquisizione. Nelle ultime settimane, le autorita' iraniane hanno segnalato la scoperta di diverse officine in cui venivano prodotti droni per supportare Israele nella guerra di 12 giorni, svoltasi tra il 13 e il 24 giugno. La polizia iraniana ha annunciato la scorsa settimana che 21.000 persone sono state arrestate durante il conflitto con Israele, che ha causato oltre 1.000 morti in Iran, tra cui decine di alti ufficiali militari e scienziati nucleari. Inoltre, almeno sei persone sono state giustiziate per aver collaborato con il Mossad dal 13 giugno, giorno dell'inizio della guerra. Gli Stati Uniti sono anche intervenuti con bombardamenti contro tre impianti nucleari iraniani. 

Esplora tutte le offerte Sky Offerte Sky ADDIO PIPPO BAUDO vertice trump-putin Medio Oriente Sky TG24 Insider Spettacolo Mondo News Approfondimenti Ucraina Israele Iran UE USA Coronavirus UK Siria Gaza, chi è Samir Hulileh: l’imprenditore tra i possibili candidati a guidare la Striscia

Imprenditore ed ex alto funzionario dell’Autorità nazionale palestinese,  Hulileh è tra le possibili figure che potrebbero guidare Gaza al  termine del conflitto. Figura considerata accettabile sia da Israele sia  dagli Stati Uniti, guiderebbe con l’avallo della Lega Araba. Il piano,  sostenuto dal lobbista Ari Ben-Menashe, prevede ricostruzione,  ristabilimento dell’ordine e sfruttamento dei giacimenti di gas, con  investimenti per la ricostruzione stimati in 53 miliardi di dollari.

Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza

Chi è Samir Hulileh, l’imprenditore in lizza per governare Gaza

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Israele, Netanyahu: "Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla". Onu: Rischio escalation

"Abbiamo sempre lavorato per scongiurare una crisi umanitaria. Gli unici  che muoiono di fame sono i nostri ostaggi", ha dichiarato il premier  israeliano, che ha annunciato "nuovi siti e corridoi sicuri" per la  distribuzione degli aiuti. Le Nazioni Unite: "Se messo in pratica, il  piano dello Stato ebraico innescherebbe un'altra calamità nella  Striscia".

Israele, Netanyahu: 'Obiettivo non è occupare Gaza, è liberarla'

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Israele, ecco numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza

Il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato il piano di conquista  della Striscia, con le Forze di difesa israeliane che si stanno  preparando a prendere il controllo di Gaza City. Vediamo numeri e  obiettivi del progetto di occupazione voluto dal premier israeliano  Benjamin Netanyahu e criticato dalla comunità internazionale.

Israele, ecco numeri e obiettivi del piano per l'occupazione di Gaza

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Nave con 1.200 tonnellate di cibo per Gaza in arrivo in Israele

Una nave con 1.200 tonnellate di generi alimentari  destinati alla Striscia di Gaza si sta avvicinando al porto di Ashdod,  nel sud di Israele, riporta il Times of Israel. La nave, battente  bandiera panamense, è salpata da Cipro ieri e trasporta 52 container  contenenti aiuti alimentari come pasta, riso, alimenti per neonati e  prodotti in scatola. Circa 700 tonnellate di aiuti provengono da Cipro,  acquistati con i fondi donati dagli Emirati Arabi Uniti al cosiddetto  Fondo Amalthea, istituito lo scorso anno per consentire ai donatori di  contribuire agli aiuti via mare. Il resto proviene dall'Italia, dal  governo maltese, da un ordine religioso cattolico di Malta e dala ong  kuwaitiana Al Salam Association. Una volta scaricati ad Ashdod, i  container verranno caricati su camion e portati dai dipendenti delle  Nazioni Unite addetti agli aiuti umanitari nelle aree di stoccaggio e  nei siti della World Central Kitchen, un'organizzazione no profit che ha  distribuito aiuti a Gaza.

Israele, piano per occupare Gaza: evacuazioni e droni. Cosa sappiamo

Dopo l'approvazione, nella notte dell'8 agosto, da parte del gabinetto  di sicurezza alla proposta del primo ministro israeliano di conquistare  militarmente Gaza City, si aprono scenari fin qui inediti. I piani per  l'occupazione da parte delle forze di difesa (Idf) sono infatti segreti e  non è escluso che il dispiegamento dei mezzi militari abbia l'obiettivo  di indurre Hamas a deporre le armi, liberare gli ostaggi del 7 ottobre  2023 ancora in vita e, infine, sciogliersi. Si affacciano tuttavia altre  ipotesi.

Israele, piano per occupare Gaza: evacuazioni e droni. Cosa sappiamo

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Cisgiordania, la comunità di Al-Muarajat sfollata: "Ci cancelleranno"

I ripetuti attacchi dei coloni israeliani in Cisgiordania hanno  costretto sempre più palestinesi a lasciare le proprie case. Tra questi,  anche i membri della comunità beduina di Al-Muarajat: minacciati e  allontanati dalle proprie abitazioni, oggi vivono altrove e non hanno  più nulla. Niente acqua, elettricità, servizi. "I coloni rubano il  bestiame, attaccano i residenti e li obbligano ad andarsene: il loro  obiettivo è assumere il pieno controllo della zona", ha raccontato  l'operatrice umanitaria Samar Osama.

Cisgiordania, la comunità di Al-Muarajat sfollata: 'Ci cancelleranno'

Cisgiordania, la comunità di Al-Muarajat sfollata: 'Ci cancelleranno'

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Marocco invia ulteriori 100 tonnellate di aiuti a Gaza

Il Ministero degli Affari Esteri marocchino ha dichiarato che il Re Mohammed VI del Marocco ha impartito istruzioni per inviare ulteriori aiuti umanitari alla popolazione di Gaza per via aerea. Nella dichiarazione si spiega che questi aiuti comprendono circa 100 tonnellate di cibo e medicinali destinati specificamente ai gruppi vulnerabili, in particolare bambini e neonati.

Israele in protesta: quanto consenso ha perso davvero Netanyahu?

Circa un milione di cittadini sono scesi in piazza in tutto il Paese per  manifestare contro la guerra. Eppure, i sondaggi dicono che, se si  andasse alle urne oggi, vincerebbe di nuovo il Likud. Forse, però,  qualcosa è cambiato e ora il primo ministro è più preoccupato per la  tenuta del fronte interno.

Israele in protesta: quanto consenso ha perso davvero Netanyahu?

Israele in protesta: quanto consenso ha perso davvero Netanyahu?

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Nave con 1.200 tonnellate di aiuti si avvicina a Ashdod

Una nave con 1.200 tonnellate di generi alimentari destinati alla Striscia di Gaza si sta avvicinando al porto di Ashdod, nel sud di Israele, in un rinnovato sforzo per alleviare la crisi umanitaria nell'enclave. La nave battente bandiera panamense trasporta 52 container contenenti aiuti alimentari come pasta, riso, alimenti per l'infanzia e prodotti in scatola. I funzionari doganali israeliani hanno controllato gli aiuti nel porto cipriota di Limassol, da dove la nave e' partita ieri. Circa 700 tonnellate di aiuti provengono da Cipro, acquistate con i fondi donati dagli Emirati Arabi Uniti al cosiddetto Fondo Amalthea, istituito lo scorso anno per supportare i donatori negli aiuti via mare. Il resto proviene dall'Italia, dal governo maltese, dall'Ordine di Malta e dall'organizzazione non governativa kuwaitiana Al Salam Association. "La situazione e' oltremodo disperata", ha dichiarato all'Associated Press il ministro degli Esteri cipriota Constantinos Kombos. Una volta scaricati ad Ashdod, gli operatori umanitari delle Nazioni Unite tenteranno di organizzare il trasporto degli aiuti verso le aree di stoccaggio e le stazioni di rifornimento gestite dalla World Central Kitchen, un'organizzazione no-profit che ha distribuito aiuti a Gaza. 

Sì di Hamas a nuova proposta di tregua, gelo Usa-Israele

Una nuova proposta per un possibile cessate il fuoco a Gaza arriva sul tavolo di Hamas, al Cairo, e Hamas dice sì. E la palla quindi finisce di nuovo nella metà campo israeliana, ma viene prontamente calciata sulle tribune da Donald Trump. Per cercare di rompere l'impasse che ha messo in un angolo buio la diplomazia, mentre l'Idf si prepara all'invasione totale della Striscia, i mediatori di Qatar ed Egitto hanno proposto una tregua iniziale di 60 giorni, per poter avviare negoziati e il rilascio in due distinte tranche dei 49 rapiti israeliani, fra vivi e morti. Dieci ostaggi vivi e 18 morti liberi subito, se la controparte accetta. Ma dallo Stato ebraico è filtrato il gelo: "Vogliono tornare a discutere di un accordo perché temono che invaderemo Gaza City", ha rilevato il governo NetanyahLa nuova proposta, simile a quella elaborata dall'inviato speciale statunitense Steve Witkoff, è stata consegnata da Egitto e Qatar a Israele, affermando che "la palla ora è nel campo israeliano". Eppure Netanyahu ha più volte insistito di non essere più interessatp ad accordi parziali, affermando che accetterà di porre fine alla guerra solo se Hamas rilascerà tutti gli ostaggi contemporaneamente, si disarmerà e consentirà la smilitarizzazione di Gaza. Tanto che il falco Itamar Ben Gvir ha ricordato che "Netanyahu non ha il mandato per un accordo parziale". Il ministro ortodosso aveva già lasciato l'esecutivo dopo la prima tregua ed ha minacciato di farlo anche adesso. A spalleggiare il governo israeliano sulla linea dura c'è l'alleato alla Casa Bianca. "Vedremo il ritorno degli ostaggi rimasti solo quando Hamas sarà affrontata e distrutta. Prima accadrà, maggiori saranno le possibilità di successo", ha scritto Trump su Truth.

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