“Siamo pronti a discutere ogni punto di un accordo per un futuro cessate il fuoco”, ha dichiarato il negoziatore russo Medinsky. Kiev si è detta pronta a nuovi colloqui, ma vuole ricevere prima il memorandum di Mosca per garantire che l'incontro abbia successo: lo ha riferito il ministro della Difesa Umerov. "In due settimane sapremo se Putin ci sta prendendo in giro o no", ha detto Trump. Secondo Reuters, tra le condizioni di Putin per porre fine alla guerra c'è la richiesta di fermare l'allargamento della Nato verso est
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Mosca ha bocciato il vertice trilaterale Trump-Putin-Zelensky suggerito da Kiev ma ha proposto un secondo round di negoziati diretti con l'Ucraina il 2 giugno a Istanbul per presentare il suo memorandum sul processo di pace. “Siamo pronti ad avviare una discussione sostanziale su ciascuno dei punti di un accordo per un futuro cessate il fuoco", ha detto il negoziatore russo Medinsky Medinsky, citato da Ria Novosti. In risposta, l'Ucraina si è detta pronta a nuovi colloqui con la Russia, ma vuole ricevere prima il memorandum di Mosca per garantire che l'eventuale incontro del 2 giugno a Istanbul abbia successo: lo ha scritto su X il ministro della Difesa Rustem Umerov.
"In due settimane sapremo se Putin ci sta prendendo in giro o no", ha commentanto Trump, ribadendo di essere "molto deluso" dagli attacchi di Mosca qualche giorno fa "nel bel mezzo di un negoziato". Anche il presidente Usa ha bocciato il vertice trilaterale: "Doveva avvenire settimane fa, ora non vedo il motivo".
Tra le condizioni di Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina ci sarebbe la richiesta che i leader occidentali si impegnino per iscritto a fermare l'allargamento della Nato verso est e a revocare una parte delle sanzioni alla Russia. Lo scrive Reuters in un'esclusiva sul suo sito. La Russia vuole anche la neutralità dell'Ucraina, la revoca di alcune sanzioni occidentali, la risoluzione della questione dei beni sovrani russi congelati in Occidente e la protezione dei russofoni in Ucraina, hanno affermato le tre fonti a Reuters. “Putin è pronto a fare la pace, ma non a qualsiasi prezzo", ha riferito un'importante fonte russa.
Svolta della Germania nella guerra in Ucraina. Il cancelliere tedesco Merz ha ricevuto il leader ucraino Zelensky annunciando che Berlino aumenterà “il sostegno militare” senza “restrizioni” e che aiuterà Kiev a produrre missili a lunga gittata. Ira di Mosca. “Speriamo che politici ragionevoli in Germania fermino la follia di coinvolgere il loro Paese nel conflitto”, ha risposto il ministro degli Esteri Lavrov. L'Italia frena sull'impiego delle proprie armi, ribadendo che “devono essere sempre usate nel territorio ucraino” e non oltre.
Gli approfondimenti:
- Su cosa trattano Mosca e Kiev? La guerra può finire nel 2025?
- Ucraina, chi ha donato di più tra Unione europea e Stati Uniti? I dati
- Quali zone della Russia può colpire Kiev con i missili ATACMS di Biden?
- Da Bucha a Kramatorsk, fino all'ospedale pediatrico di Kiev: le peggiori stragi di civili
- Armi nucleari tattiche: cosa sono, le differenze con le strategiche, gli effetti
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Guerra in Ucraina, condizioni di Putin per pace: stop ad allargamento Nato a Est
Tra le condizioni di Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina c'è anche la richiesta che i leader occidentali si impegnino - e per iscritto - a fermare l'allargamento della Nato verso Est e a revocare una parte delle sanzioni alla Russia. A rivelare questi dettagli è stata Reuters che sostiene anche che il presidente russo sia pronto a fare la pace, ma non a qualsiasi prezzo. LEGGI L'ARTICOLO
Antonio Omar Dridi, chi è il foreign fighter italiano morto in Ucraina
La conferma è arrivata da Memorial, l'associazione dei volontari internazionali per l'Ucraina, che sui social ha dato notizia della morte sul campo di battaglia del combattente italiano. Aveva 35 anni ed era originario di Palermo. In passato ha vissuto all'estero tra Germania e Austria. "Era uno spirito libero", ha detto la sorella, Noah. LEGGI QUI
Guerra Ucraina, Trump: "Putin stanco della guerra, non sta facendo una bella figura"
Le parole del presidente americano arrivano dopo il sostanziale stallo arrivato dal confronto in Turchia, dove la Russia ha ribadito richieste ritenute inaccettabili da Kiev, tra cui lo status di neutralità per l’Ucraina, la rinuncia alle riparazioni di guerra e il riconoscimento della perdita della Crimea e delle quattro regioni occupate. Trump conta di incontrare a breve Putin e minaccia sanzioni alla Russia in caso di mancato accordo sulla tregua. LEGGI QUI
Ucraina, ucciso a Madrid Andriy Portnov: era ex consigliere di Viktor Yanukovitch
L'omicidio è avvenuto di fronte all'American School, dove l'ex consigliere ucraino filorusso, 52 anni, aveva accompagnato i figli, nel quartiere residenziale di Pozuelo de Alarcon. Tra il 2010 e il 2014 Portnov, considerato un esponente della nomenklatura particolarmente vicino a Mosca, ha ricoperto il ruolo di vice capo dell'ufficio presidenziale. CHI ERA
Il premier finlandese Orpo a Kiev per una visita lampo
Il primo ministro della Finlandia, Petter Orpo, si trova a Kiev per una visita lampo. Lo riporta l'emittente di servizio pubblico finalndese Yle. Durante la visita, Finlandia e Ucraina hanno concordato di formare una coalizione per la protezione civile al fine di aiutare l'Ucraina a migliorare i propri rifugi antiaerei e difendere i civili dagli attacchi russi. L'accordo tra Kiev ed Helsinki è stato siglato in giornata tra Orpo e la controparte ucraina, il primo ministro Denys Shmyhal.
Guerra Russia-Ucraina, tra energia e territori annessi: i nodi per le trattive di pace
Sono molti i punti interrogativi che pendono sulle trattative di pace per la guerra tra Russia e Ucraina. Un ruolo centrale è quello svolto dagli Stati Uniti di Donald Trump, che da sempre ha spinto molto sulla necessità di colloqui diretti tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky. I NODI
Kiev: "Pronti a incontro ma Mosca ci dia memorandum prima"
L'Ucraina si dice pronta a nuovi colloqui con la Russia, ma vuole ricevere prima il memorandum di Mosca per garantire che l'eventuale incontro del 2 giugno a Istanbul abbia successo. "Non ci opponiamo a ulteriori incontri con i russi e attendiamo il loro 'memorandum', affinché l'incontro non sia vuoto e possa davvero avvicinarci alla fine della guerra. La parte russa ha almeno altri quattro giorni prima della partenza per fornirci il suo documento da esaminare", scrive su X il ministro della Difesa Rustem Umerov.
Coalizione: "Aiuto tecnologico a Kiev per 1,1 miliardi"
Tra il 2024 e il 2025 la Coalizione internazionale per il sostegno informatico all'Ucraina, istituita nel settembre del 2023 dall'Estonia e dal Lussemburgo, ha trasmesso a Kiev supporto materiale e finanziario per un valore complessivo di circa 1,1 miliardi di euro. Lo hanno comunicato i rappresentanti dei governi degli stati partecipanti alla coalizione nel corso di un vertice tenutosi ieri a Tallinn. "I partner comprendono che l'Ucraina ha impellente bisogno di soluzioni tecnologiche avanzate e stanno contribuendo a stabilire ed espandere progetti che consentiranno alle nostre forze di difesa di operare in modo più rapido ed efficiente - ha dichiarato la viceministra della Difesa con delega alle tecnologie informatiche, Kateryna Chernohorenko. Grazie a questi contributi rafforzeremo le capacità digitali delle nostre forze armate: amplieremo le applicazioni Reserve e Army+ che ci aiutano a garantire una comunicazione affidabile e resiliente e amplieremo l'uso del sistema di controllo del campo di battaglia DELTA". Ad oggi, hanno aderito alla coalizione Belgio, Danimarca, Islanda, Italia, Lettonia, Lituania, Paesi Bassi, Germania, Regno Unito, Giappone, Spagna, Finlandia, Svezia, Irlanda e Canada.
Ucraina, Yaroslav Trofimov: "Putin vuole spaccare l'Europa"
Ospite al Salone del Libro di Torino il giornalista e scrittore Yaroslav Trofimov, autore del romanzo Non c’è Posto per l’Amore qui. Abbiamo fatto un punto sulle prospettive dopo i colloqui di Istanbul. ASCOLTA L'INTERVISTA
Guerra Ucraina, vertice "volenterosi" con Macron, Starmer, Merz, Tusk e Zelensky a Tirana
Giorgia Meloni assente all'incontro che si è tenuto dopo la sessione plenaria del summit della Comunità politica europea. Sentito al telefono anche il presidente Usa Trump. IL VERTICE
Belgio e Turchia entrano nella coalizione dei droni per Kiev
Il Belgio e la Turchia hanno espresso il loro interesse ad aderire alla coalizione internazionale per la produzione, l'acquisto e la fornitura di droni all'Ucraina, guidata dalla Lettonia e dal Regno unito. Lo ha comunicato oggi il ministro della Difesa lettone, Andris Spruds. Dalla sua istituzione nel febbraio del 2024, la coalizione internazionale ha trasmesso a Kiev droni per un valore complessivo di poco inferiore ai tre miliardi di euro che dovrebbero crescere fino a 4,5 miliardi entro la fine di quest'anno. Al momento, oltre a Lettonia e Regno unito, fanno parte della coalizione Australia, Repubblica ceca, Danimarca, Francia, Estonia, Italia, Nuova Zelanda, Canada, Lituania, Lussemburgo, Paesi bassi, Polonia, Ucraina, Germania, Svezia e Norvegia.
Metsola: "Ue paralizzata? No, siamo stati uniti"
"Non penso che l'Europa sia paralizzata: noi siamo completamente diversi dagli Stati Uniti, siamo 27 paesi separati, differenti, con tradizioni, culture, storie diverse e anche il metodo con cui noi prendiamo decisioni è diverso. Ma se guardo indietro a cosa abbiamo fatto durante la scorsa legislatura, durante la pandemia fino all'inizio della guerra, vedo che l'unità l'abbiamo trovata. All'unanimità abbiamo adottato 17 pacchetti di sanzioni" contro Mosca. Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo a "Cinque minuti" su Rai Uno.
Metsola: "Sul riarmo non si può non tenere in conto il Pe"
"Voglio precisare che il Parlamento europeo non contesta il contenuto ma il metodo" scelto per approvare il Rearm Eu. "Come direttamente eletti dobbiamo spiegare queste leggi importanti ai nostri cittadini. Se sul riarmo non si tiene in conto il Parlamento sarà difficile difendere queste decisioni davanti ai cittadini". Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo a "Cinque minuti" su Rai Uno. "Ci tengo a precisare che noi contestiamo non il contenuto ma il metodo. Decisioni come queste" sul Rearm Eu, "leggi come queste, decise tra stati membri, come quelle sulla sicurezza, sugli investimenti, sulla flessibilità del debito, come il Next Generation Eu sono molto importanti. E noi, come direttamente eletti, dobbiamo spiegarle ai nostri cittadini. Se una decisione come il Rearm Eu non tiene conto del Parlamento europeo, anche se c'è una maggioranza favorevole, allora non possiamo giustificare o anche difendere queste decisioni nei confronti dei cittadini". Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, a "Cinque minuti" su Rai Uno.
Shoigu a Dodik: "Pieno appoggio Russia alla Republika Srpska"
L'appoggio della Russia alla Republika Srpska e alla sua dirigenza è stato sottolineato dal segretario del Consiglio di sicurezza russo Serghiei Shoigu, in un incontro oggi a Mosca con il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik. "Vediamo le pressioni che l'Occidente esercita sulla Republika Srpska, su di lei personalmente, sui suoi collaboratori e i membri della sua famiglia. L'obiettivo di tale politica è chiaro - estromettere dal potere le forze patriottiche che lei guida", ha detto Shoigu - come riferito dai media serbi. La Republika Srpska è l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina, e il suo presidente, il nazionalista Dodik, è nel mirino delle istanze occidentali per le sue crescenti aspirazioni separatiste. Shoigu si è riferito al tempo stesso alla condanna a un anno di carcere inflitta in primo grado a Dodik lo scorso febbraio per disobbedienza alle delibere dell'Alto rappresentante internazionale in Bosnia-Erzegovina (la cui legittimità non è riconosciuta in Republika Srpska , in Serbia e in Russia). La Russia - ha detto Shoigu - ritiene tale condanna parte di una vasta campagna contro la Republika Srpska e il popolo serbo in generale. Per Shoigu, la posizione indipendente della Republika Srpska e la sua contrarietà a sottomettersi a influenze esterne ostacolano la strategia neocolonialista occidentale diretta a garantirsi il pieno controllo sulla regione. "Continueremo a sostenere la Republika Srpska, e intendiamo offrire ogni possibile aiuto al suo sviluppo sulla base del rispetto dei principii contenuti nell'accordo di Dayton - il rispetto della sovranità, dell'integrità territoriale, dell'uguaglianza dei tre popoli costitutivi e delle due entità con larghe competenze costituzionali" , ha affermato il segretario del Consiglio di sicurezza ed ex ministro della difesa russo. Shoigu e Dodik hanno partecipato entrambi oggi a Mosca a una conferenza internazionale sui temi della sicurezza. A Sarajevo intanto si è appreso che si terrà il 12 giugno prossimo l'udienza alla Corte d'appello per la sentenza di secondo grado nei confronti di Dodik
Bruxelles vuole una base Ue sul Mar Nero
L'Unione Europea punta ad aprire una base nel Mar Nero per rafforzare la sua sicurezza, che si tratti di mobilità militare, sminamento, monitoraggio delle infrastrutture critiche o contrasto alle minacce ibride. Certo, nel linguaggio del Servizio di Azione Esterna il termine resta tabù e si opta per un più neutro "hub". Ma il concetto è quello. E per l'Ue non è poco. "Potrà anche monitorare un'eventuale tregua o accordo di pace tra Ucraina e Russia", avanza l'alto rappresentante Kaja Kallas conversando coi giornalisti. La proposta è al centro della "Strategia Ue per il Mar Nero", che oltre alla sicurezza guarda a temi cruciali come la connettività e l'energia e offre alla regione un nuovo schema di cooperazione, con l'obiettivo di diventare il ponte verso l'Asia Centrale. "La regione è fondamentale per la sicurezza europea e mondiale, il commercio internazionale, l'energia e la sicurezza alimentare", si legge nella proposta. L'approccio strategico, sperano a Bruxelles, rafforzerà il legame con l'Ucraina, la Moldova, la Georgia, la Turchia, l'Armenia e l'Azerbaigian (promuovendo lo sviluppo integrato, sfruttando l'economia blu, l'agricoltura e le energie rinnovabili, stimolando l'innovazione e la crescita basata sulla conoscenza).
Trump: "Colloqui con Putin-Zelensky? Doveva accadere prima"
Donald Trump lascia intendere che non parteciperà ad eventuali colloqui con Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky a Ginevra. "Doveva avvenire settimane fa, ora non vedo il motivo", ha dichiarato il presidente americano nello Studio Ovale ribadendo di "non essere contento" della Russia. "Non permetteremo che missili vengano lanciati sulle città", ha detto.
Trump: "Sanzioni a Mosca? Potrebbero ostacolare i negoziati"
"L'unico motivo per cui non impongo nuove sanzioni alla Russia è che potrebbero ostacolare i negoziati". Lo ha detto Donald Trump nello Studio Ovale. "Sono molto più tosto io di loro", ha aggiunto il presidente americano riferendosi a Vladimir Putin.
Trump: "Non sono contento della situazione in Ucraina"
Donald Trump ribadisce di "non essere contento della situazione" in Ucraina. Rispondendo nello studio ovale ad una domanda sulle sue dichiarazioni di ieri che Vladimir Putin "gioca col fuoco" il presidente ha detto: "Non posso dire che cosa intendo ma le mie affermazioni parlano chiaro".
Trump: "Sapremo in due settimane se Putin ci prende in giro"
"In due settimane sapremo se Putin ci sta prendendo in giro o no". Lo ha detto Donald Trump alla Casa Bianca ribadendo di essere "molto deluso" dagli attacchi di Mosca qualche giorno fa "nel bel mezzo di un negoziato".
Lavrov: "Mosca propone negoziati il 2 giugno a Istanbul"
La Russia propone un secondo round di negoziati diretti con l'Ucraina il 2 giugno a Istanbul per presentare il suo memorandum sul processo di pace. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov. "La nostra delegazione, guidata da Vladimir Medinsky - afferma Lavrov in una dichiarazione diffusa dal ministero degli Esteri - è pronta a presentare il memorandum e a fornire tutte le necessarie spiegazioni". "Vorrei ancora una volta esprimere la mia gratitudine ai nostri partner turchi per avere offerto una piattaforma ospitale" per l'incontro, aggiunge il capo della diplomazia russa. "Speriamo che tutti coloro che sono sinceramente, e non solo a parole, interessati al successo del processo di pace, sostengano la tenuta di un nuovo round di negoziati diretti russo-ucraini a Istanbul", conclude Lavrov.
Mosca: "Proposti a Kiev data e luogo per un nuovo incontro"
Il capo delegazione russo per i negoziati con Kiev, Vladimir Medinsky, ha confermato di aver avuto un colloquio telefonico con quello ucraino, il ministro della Difesa Rustam Umerov, durante la quale ha proposto "una data e un luogo precisi" per un nuovo incontro e lo scambio dei rispettivi memorandum. "Lì, proprio sul posto, siamo pronti ad avviare una discussione sostanziale su ciascuno dei punti di un accordo per un futuro cessate il fuoco", ha aggiunto Medinsky, citato da Ria Novosti. Il negoziatore ha sottolineato che è stato lui a telefonare a Umerov, e non viceversa, come affermato dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "La parte ucraina si è riunita per consultazioni, e apparentemente l'incontro si è protratto", ha aggiunto Medinsky. "Stiamo aspettando una conferma da loro il prima possibile - ha aggiunto - e siamo pronti ad incontrarci in persona alla data che abbiamo fissato, nei prossimi giorni, e a cominciare a lavorare, per una pace durevole e per salvare vite umane".
Tajani: "Kiev può usare armi italiane entro i confini"
"Le nostre armi devono essere sempre usate nel territorio ucraino, questa è e resta la linea dell'Italia". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani, prima della segreteria nazionale di FI, a proposito dell'apertura concessa da altri Paesi a Kiev a usare missili a lunga gittata oltre i confini dell'Ucraina.
Berlino: altri 5 miliardi di aiuti militari per l'Ucraina
Nel corso della conferenza stampa con il presidente Volodymyr Zelensky, Friedrich Merz aveva annunciato che i due ministri della difesa stavano lavorando a un nuovo pacchetto di aiuti. Adesso il ministero della difesa tedesca ha comunicato alcuni dettagli di questo nuovo piano: si tratta di cinque miliardi di euro, che serviranno alla costruzione di armi a lunga gittata, che saranno prodotte direttamente in Ucraina, e nuovi rifornimenti per l'esercito ucraino per sistemi di contraerea, armi e munizioni. Si tratta, come specifica il comunicato, di risorse aggiuntive a quelle già stanziate a annunciate nel corso del 2025. Nel corso dell'incontro di oggi con Volodymyr Zelensky il cancelliere federale Friedrich Merz ha ribadito il sostegno tedesco all'Ucraina articolato in diversi punti: la cooperazione economica, quella diplomatica, il sostegno militare. Come annunciato sin dal suo insediamento, Merz non ha fornito dettagli sulle armi che saranno trasferite a Kiev, nonostante dirette domande dei giornalisti sull'invio dei Taurus. Tuttavia, il cancelliere tedesco ha espressamente fatto riferimento a sistemi d'arma "long-range fires" che la Germania intende sviluppare insieme all'Ucraina perché siano prodotti direttamente lì. Ulteriori dettagli sono stati forniti dal ministero della Difesa tedesca: oggi è stato siglato un nuovo pacchetto di aiuti per cinque miliardi di euro, che serviranno proprio a rafforzare la produzione di armi in Ucraina. Queste armi saranno già pronte in poche settimane e non richiedono ulteriore formazione dei soldati ucraini, possono dunque essere utilizzate direttamente. Inoltre, delle joint-venture tra imprese dei due paesi garantiranno la realizzazione di stazioni per le riparazioni dei mezzi militari direttamente in Ucraina. Nel comunicato del ministero della Difesa si legge anche: L'"Azione immediata per la difesa aerea" avviata nella scorsa legislatura, che ha permesso di raccogliere circa un miliardo di euro per rafforzare la difesa aerea ucraina, deve essere proseguita e consolidata come "Azione duratura per la difesa aerea".
Il presidente yemenita al-Alimi Yemen ricevuto da Putin
Il governo internazionalmente riconosciuto dello Yemen, combattuto dagli Houthi, apprezza il sostegno della Russia e auspica che Mosca aiuterà a fare "ritornare la pace, la stabilità e la sicurezza" nel Paese con la fine della guerra civile. Lo ha detto il presidente dell'esecutivo legittimo, Rashad Muhammad al-Alimi, incontrando Vladimir Putin al Cremlino. "Intendiamo cooperare con la Russia, vogliamo che Mosca ci aiuti a far tornare la pace, la stabilità e la sicurezza in Yemen, così come a ripristinare un normale regime repubblicano funzionante", ha detto il presidente yemenita, citato dalla Tass. Da parte sua Putin ha invitato al-Alimi a partecipare ad un vertice russo-arabo in programma per il 15 ottobre in Russia.
Von der Leyen: "Scelte sulla difesa sono competenza nazionale"
"Ho un'opinione molto chiara: tutto ciò che riguarda l'organizzazione delle truppe, la struttura delle missioni, l'equipaggiamento, è competenza degli Stati membri. Ed è giusto così. Perché se, in un caso estremo, si mandano soldati e soldatesse in missioni pericolose, questa decisione dev'essere presa, sostenuta e gestita nel Paese stesso". Lo ha detto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, durante il Q&A all'Università di Aquisgrana, sottolineando che il compito dell'Ue in materia di difesa riguarda la gestione del "mercato interno e dell'industria". "L'industria della difesa deve diventare più veloce, più economica, più innovativa. Tutto ciò che facciamo è volto a rafforzare la base dell'industria della difesa, a ridurre la frammentazione, aumentare la standardizzazione e accelerare i processi. Abbiamo avviato dialoghi strategici con l'industria della difesa, che coinvolgono non solo quella europea ma anche quella ucraina", ha spiegato.
Guerra in Ucraina, condizioni di Putin per pace: stop ad allargamento Nato a Est
Tra le condizioni di Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina c'è anche la richiesta che i leader occidentali si impegnino - e per iscritto - a fermare l'allargamento della Nato verso Est e a revocare una parte delle sanzioni alla Russia. A rivelare questi dettagli è stata Reuters che sostiene anche che il presidente russo sia pronto a fare la pace, ma non a qualsiasi prezzo. LEGGI L'ARTICOLO
Minsk: "Esercitazioni con Mosca spostate più lontano da confine"
Il ministero della Difesa bielorusso sostiene che le esercitazioni militari congiunte russo-bielorusse "Zapad 2025", in programma a settembre, saranno spostate all'interno della Bielorussia, in luoghi più lontani dalla frontiera coi Paesi occidentali, e che "il numero dei partecipanti" sarà "praticamente dimezzato". Lo riportano diversi media, tra cui le agenzie di stampa russe Interfax e Tass e l'agenzia France Presse. "In questo modo confermiamo ancora una volta, non solo a parole ma anche nei fatti, la nostra disponibilità al dialogo, al compromesso e all'allentamento delle tensioni", ha dichiarato il ministro della Difesa bielorusso Viktor Khrenin secondo Interfax. "Il numero delle truppe che partecipano all'esercitazione sarà quasi dimezzato", ha dichiarato il generale bielorusso Valery Rebenko, citato dall'Afp, secondo cui i media russi prevedevano precedentemente la partecipazione di circa 13.000 soldati alle esercitazioni. Il regime bielorusso negli ultimi anni si è avvicinato politicamente sempre più al Cremlino. Nel 2022 Minsk ha consentito alle truppe del Cremlino di attaccare l'Ucraina dal suo territorio e nel 2023 Putin ha detto di aver ordinato di dispiegare proprio in Bielorussia delle testate tattiche nucleari.
Lavrov: "Speriamo Berlino non coinvolta nel conflitto"
La Russia spera che politici ragionevoli in Germania fermino la follia di coinvolgere il loro Paese nel conflitto in Ucraina. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, citato dall'agenzia Ria Novosti, dopo che il cancelliere Friedrich Merz ha confermato la revoca di ogni restrizione all'uso da parte dell'Ucraina contro il territorio russo degli armamenti forniti da Berlino, e l'intenzione di aiutare Kiev a costruire missili a lungo raggio. "Spero che politici responsabili in questo Paese arriveranno alla fine alla giusta conclusione e fermino la follia", ha detto Lavrov in un'intervista alla Televisione di Stato ripresa da Ria Novosti.
Cremlino: "Da Berlino posizione irresponsabile sui missili"
"La Germania sta prendendo una posizione irresponsabile". Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, tornando a criticare il cancelliere Friedrich Merz per la scelta del suo governo, annunciata due giorni fa, di togliere ogni restrizione al raggio dei missili forniti all'Ucraina da impiegare contro il territorio russo. "Questa è una tendenza molto pericolosa", ha affermato Peskov, citato dalla Tass, auspicando che "ciò non diventerà un serio ostacolo agli ulteriori sforzi per una soluzione di pace".
Von der Leyen: "Ue è un miracolo, Putin teme sia troppo grande"
"L'Europa è un dono davvero grande. Ma non c'è alcuna garanzia che l'Europa continui a progredire. L'Unione europea non è una conclusione scontata, non può essere data per scontata. Deve essere consolidata ogni giorno. E l'Europa non è solo una vasta area economica. La nostra Europa è il campione della libertà e dei diritti umani. L'Europa è garante della sicurezza e della pace. L'Europa è costruita sullo Stato di diritto. Di tutto questo e di altro ancora parlerò domani". Lo ha detto la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen intervenendo all'università di Aquisgrana, dove domani riceverà il Premio Carlo Magno. Al giorno d'oggi, in politica, sperare nei miracoli è poco consigliabile. I miracoli non cadono dal cielo. Inoltre, abbiamo qualcosa di meglio. Abbiamo la nostra forza d'animo, la nostra curiosità, la nostra ambizione. Perché sono le persone che portano il progresso. Raggiunto attraverso il duro lavoro e la determinazione, spesso di fronte a dubbi e battute d'arresto. Ma ci sono delle condizioni per questo progresso: libertà accademica e apertura. Cooperazione e fiducia. Questi sono anche i pilastri su cui è stata costruita la nostra Europa libera dopo gli anni più bui. Valori che danno vita alla nostra democrazia, che la mantengono viva", ha aggiunto von der Leyen. "Oggi l'Ue è un'unione di 27 Stati. Abbiamo 24 lingue diverse e formiamo un'unione pacifica di 450 milioni di persone. Non solo è un'unione pacifica, ma è anche volontaria. Nessun Paese è stato costretto ad aderire all'Ue. Tutti hanno voluto far parte di questo circolo. E questo, signore e signori, è il motivo per cui Putin ha iniziato la sua guerra contro l'Ucraina. L'Ucraina voleva solo entrare nell'Ue. Putin, in definitiva, ha paura di un'Europa troppo grande. Perché teme il potere della libertà e il fascino della democrazia", ha ancora sottolineato.
Berlino: altri 5 miliardi di aiuti militari per l'Ucraina
Nel corso della conferenza stampa con il presidente Volodymyr Zelensky, Friedrich Merz aveva annunciato che i due ministri della difesa stavano lavorando a un nuovo pacchetto di aiuti. Adesso il ministero della difesa tedesca ha comunicato alcuni dettagli di questo nuovo piano: si tratta di cinque miliardi di euro, che serviranno alla costruzione di armi a lunga gittata, che saranno prodotte direttamente in Ucraina, e nuovi rifornimenti per l'esercito ucraino per sistemi di contraerea, armi e munizioni. Si tratta, come specifica il comunicato, di risorse aggiuntive a quelle già stanziate a annunciate nel corso del 2025.
Germania: procura accusa tre persone di spionaggio per la Russia
La Procura federale tedesca ha oggi formalmente accusato tre uomini di spionaggio. Secondo le autorità tedesche i tre erano stato ingaggiati dai servizi russi per spiare una persona che aveva preso parte alle operazioni di combattimento per le forze armate ucraine dopo l'inizio della guerra di aggressione russa. La persona in questione era stata effettivamente avvicinata ma si era rivolto alla polizia tedesca. "L'operazione di spionaggio è servita presumibilmente a preparare ulteriori operazioni di intelligence in Germania, eventualmente anche per uccidere l'obiettivo", si legge nel comunicato della procura. I tre, un russo, un armeno e un ucraino, erano stati arrestati il 19 giugno 2024.
Rapporto Onu: "Crimini di guerra dei russi in Kherson"
L'esercito russo ha commesso "crimini contro l'umanità" e "crimini di guerra" durante i suoi attacchi con i droni contro i civili nella regione ucraina di Kherson: lo afferma un rapporto delle Nazioni Unite al termine di un'inchiesta di esperti pubblicato oggi. "Le forze armate russe hanno commesso crimini contro l'umanità, tra cui omicidi e crimini di guerra, attaccando i civili durante diversi mesi di attacchi con i droni contro i civili sulla riva destra del fiume Dnepr, nella provincia di Kherson", ha concluso l'inchiesta.Questa commissione di esperti, istituita dal Consiglio per i Diritti Umani in seguito all'invasione dell'Ucraina nel febbraio 2022, accusa le forze armate russe di attaccare "sistematicamente" i civili. Il rapporto si concentra sulla regione di Kherson, nel sud del Paese, dove "questi atti sono stati commessi con l'obiettivo primario di seminare il terrore tra la popolazione civile, in violazione del diritto internazionale umanitario. Gli attacchi continuano al momento della pubblicazione di questo rapporto", osservano gli esperti nominati dall'Onu, anche se non parlano a nome dell'organismo. La loro indagine ha rivelato che, dallo scorso luglio, gli operatori di droni militari russi sulla riva sinistra del Dnepr hanno "sistematicamente" colpito civili e "preso di mira le ambulanze". La commissione ha indagato sugli attacchi a Kherson e in altre 16 località geolocalizzando video e consultando fonti aperte.
Zelensky: "Telefonata Umerov e Medinsky dopo scambio prigionieri"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha affermato che il ministro della Difesa Rustem Umerov ha contattato il capo negoziatore russo Volodymyr Medinsky dopo lo scambio di prigionieri concordato dalle parti durante i negoziati di Istanbul. In conferenza stampa con il cancelliere tedesco Friedrich Merz a Berlino, il leader ucraino ha detto: "Il ministro della Difesa ha chiamato Medinsky. Hanno assicurato: 'Succederà, succederà (l'invio del memorandum con le condizioni russe,ndr)'. Ma non ci aspettavamo nulla. Ci siamo rivolti agli Usa: anche loro stanno aspettando".
Guerra in Ucraina, la Russia avanza e prepara l'offensiva estiva. VIDEO
Unicredit, Tajani: "Sì a rivedere prescrizioni su Russia" (2)
Sarebbe favorevole a rivedere le prescrizioni? "Assolutamente sì, le prescrizioni per la questione della Russia? Assolutamente sì. Già si è perso tempo, vediamo quali sono i tempi. Ci ho messo la faccia sulla difesa delle imprese della Russia e non faccio macchina indietro di fronte a nessuno. L'ho detto, mi sono impegnato, ha fatto modificare, ma se poi adesso il tempo si accorcia bisogna ancora rivedere il tempo. Il tempo è 9 mesi. Erano 9 mesi da quando si era presi, non è che se si decide fra 8 mesi si fa fra un mese dopo", ha detto Tajani. Il vicepremier ha quindi puntualizzato: "Su quello io non torno indietro, questo deve essere chiaro. La delegazione di Forza Italia su quello non cambia nulla. La nostra priorità è la difesa delle imprese, qualsiasi cosa che va nella direzione di fare un danno alle imprese troverà la nostra opposizione fermissima, questo l'ho detto a tutti, lo sanno, quindi se dobbiamo tornare in cdm per decidere i tempi, i tempi sono quelli, io sennò non lo voto. O sono i 9 mesi o niente, io difendo le imprese, non ho impuntatore né a favore né dell'uno né dell'altro. Nessuna novità - ha aggiunto - io dico quello che era e quello che è". "Il problema sono i servizi, perché nessuna altra banca è in grado di dare servizi alle imprese italiane. Perché Intesa San Paolo, se ne sta andando, non è in grado di rendere servizio alle imprese italiane che li stanno là. A me interessa difendere 270 imprese che lavorano in Russia nel rispetto delle sanzioni - ha spiegato il leader di FI -. Quello è una condizione sine qua non. Io non faccio macchina indietro di fronte a nessuno. Lo sanno benissimo, l'ho detto, è messa a verbale tutta la riserva sulla base giuridica e generale". Tornando sulla questione dei tempi, Tajani ha spiegato: "siccome già è passato un mese, c'era la data, cioè, i nove mesi devono essere almeno nove mesi, cioè, non è che si cambia la data, sono i nove mesi che diventano 8, 7, 6, 5", devono essere "almeno nove mesi effettivi". "Questa per me è una priorità come ministro degli esteri perché me ne sono occupato, ci ho messo la faccia, ritengo che sia giusto e su questo non faccio macchina indietro neanche di un millimetro. Poi ho la riserva sulla base giuridica dell'intero Golden power - ha aggiunto - l'abbiamo messa verbale, non è un segreto di Stato. La delegazione di Forza Italia ha riserve giuridiche sulla base giuridica, quindi secondo me non è in ballo la sicurezza nazionale".
Yermak a papa Leone XIV: "Grazie per il supporto"
''Grazie per il supporto''. Così il capo dell'ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak si è rivolto a Papa Leone XIV con un post su 'X', rilanciando sulla piattaforma un articolo in ucraino di 'Vatican News' sull'udienza generale che il Pontefice ha tenuto questa mattina a San Pietro. ''In questi giorni, il mio pensiero va spesso al popolo ucraino, che ha subito nuovi gravi attacchi contro i civili e le infrastrutture'', ha detto Papa Leone XIV prima di concludere l'udienza generale.
Cremlino: "Parole di Merz una provocazione; allungano guerra"
Le dichiarazioni del cancelliere tedesco Friedrich Merz sui missili a lungo raggio sono un'ulteriore provocazione alla guerra e un tentativo di costringere gli ucraini a continuare a combattere. Lo ha affermato il portavoce del presidente russo Dmitry Peskov. "Questa non è altro che un'ulteriore provocazione alla guerra, non è altro che un ulteriore tentativo di costringere gli ucraini a continuare a combattere", ha detto Peskov ai giornalisti secondo le agenzie russe.
Unicredit, Tajani: "Sì a rivedere prescrizioni su Russia"
Il vicepremier e leader di FI Antonio Tajani è "assolutamente" favorevole a rivedere le prescrizioni sulla Russia relative al golden power Unicredit-Bpm. Lo ha detto lo stesso Tajani, interpellato dai cronisti in Senato sulla golden power su Unicredit-Bpm, indicando la necessità che i 9 mesi siano "effettivi" e sottolineando che la priorità sono le imprese.
Lega contro Merz per armi a Kiev: "Avvicina guerra mondiale"
"Qualcuno in Europa vuole avvicinare la terza guerra mondiale? Assurdo. Che ascoltino le parole di Pace di Papa Leone XIV". E' quanto si legge sul profilo X della Lega che posta il titolo di un articolo di Avvenire relativo al cancelliere tedesco "Merz apre alle armi a lungo raggio a disposizione di Kiev".
Zelensky: "Non limitate il raggio d'azione dei nostri attacchi"
"Per noi è importante che tutti i Paesi non limitino il raggio d'azione dei nostri attacchi in modo che il nostro esercito possa continuare ad operare": lo ha detto Volodymyr Zelensky a Berlino. Il presidente ucraino ha anche sottolineato che "bisogna esercitare tutte le pressioni possibili sulla Russia in modo che capisca che ci saranno conseguenze. Prolungare la guerra deve essere doloroso per Mosca", a questo proposito ha espressamente citato le sanzioni ma anche la possibilità per Kiev di non avere limiti di gittata. Secondo Zelensky "la Russia evita una vera diplomazia".
Zelensky: "Russia cerca costantemente scuse per continuare guerra"
La Russia cerca "costantemente delle scuse" per continuare la guerra. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, accusando Mosca di rallentare i colloqui di pace. "Cercheranno costantemente scuse per non fermare la guerra. Non è una cosa molto seria", ha dichiarato Zelensky in una conferenza stampa a Berlino con il cancelliere tedesco, Friedrich Merz.
Zelensky: "Ministro Difesa di Kiev ha sentito capo negoziatore Mosca"
Il ministro della Difesa ucraino, a capo del team negoziale ucraino durante i colloqui di Istanbul, ha avuto una chiamata con il capo del team di negoziatori russo. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, durante la conferenza stampa a Berlino con il cancelliere tedesco, Friedrich Merz.
Merz: "Aiuteremo Kiev a produrre armi a lungo raggio" (2)
"Oggi abbiamo fatto un primo passo verso una cooperazione tra la Germania e l'Ucraina nella produzione di armi a lungo raggio, e questa sarà anche una cooperazione a livello industriale, che potrà avvenire sia in Ucraina sia qui in Germania - ha spiegato Merz -. Non forniremo ulteriori dettagli per il momento, ma potete presumere che il rifiuto della parte russa di tenere colloqui, il rifiuto di osservare un cessate il fuoco, avrà ora conseguenze reali", ha concluso il cancelliere.
Zelensky a Merz: "Se Kiev non viene invitata al vertice Nato significa vittoria di Putin"
Se l'Ucraina non venisse invitata al prossimo vertice della Nato significherebbe una vittoria per il presidente russo Vladimir Putin. Lo ha detto il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, a Berlino durante una conferenza stampa con il cancelliere tedesco, Friedrich Merz.
Merz: "Mosca prende tempo e usa linguaggio di guerra"
La Russia sta prendendo tempo e continua a parlare "il linguaggio di una guerra di aggressione". Lo ha detto il cancelliere tedesco, Friedrich Merz durante la conferenza stampa congiunta a Berlino con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Merz: "Aiuteremo Kiev a produrre missili senza limiti gittata"
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha annunciato oggi che la Germania aiuterà l'Ucraina a produrre missili senza restrizioni di gittata. "I nostri ministri della Difesa firmeranno oggi un memorandum d'intesa per l'acquisizione di sistemi d'arma a lungo raggio di fabbricazione ucraina Questo consentirà all'Ucraina di difendersi pienamente, anche contro obiettivi militari al di fuori del territorio nazionale, è una buona notizia”, ha dichiarato Merz in una conferenza stampa a Berlino con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Zelensky: "La Russia cerca solo pretesti, questo non è serio"
La Russia "cerca continuamente pretesti, non è serio". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, in cancelleria a Berlino, riferendo di tutte le opzioni rifiutate da Mosca.
Merz: "Per fine anno consultazioni tra governo tedesco e ucraino"
"La guerra ha cambiato le relazioni tra la Germania e l'Ucraina: siamo diventati più vicini come società, ma anche come governo. Quasi tutti i ministri del governo federale lavorano ora a stretto contatto con i loro colleghi ucraini. Vogliamo continuare su questa strada ed è per questo che verso la fine dell'anno si terranno nuovamente consultazioni tra il governo tedesco e quello ucraino, per la prima volta dopo molti anni": lo ha detto il cancelliere federale tedesco Friedrich Merz ricevendo a Berlino il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Zelensky: "Vogliamo che mondo costringa Russia a finire la guerra"
"Noi vogliamo la fine della guerra. Vogliamo fare tutto perché il mondo costringa la Russia a chiudere la guerra. Siamo aperti a qualsiasi piattaforma, a qualsiasi formato". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, in cancelleria a Berlino.
Merz: "Aiuteremo Kiev a produrre armi a lungo raggio"
"Vogliamo rendere possibile che gli ucraini abbiano armi a lungo raggio", "vogliamo produzioni comuni". Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz a Berlino in conferenza stampa con Volodymyr Zelensky. "Faremo in modo che l'esercito ucraino possa essere equipaggiata di tutto quello che serve per combattere con successo", ha aggiunto.
Merz: "Faremo possibile perchè Nord Stream 2 mai più in funzione"
"Continueremo quindi ad aumentare la pressione sulla Russia, per indebolire la macchina da guerra di Mosca, ma anche per aprire la strada ai negoziati. Per quanto riguarda la Germania, faremo tutto il possibile per garantire che il Nord Stream 2 non possa essere rimesso in funzione", lo ha detto il cancelliere federale tedesco Friedrich Merz ricevendo a Berlino il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Merz a Zelensky: "Aiuteremo Kiev a produrre armi a lungo raggio"
La Germania aiuterà l'Ucraina a produrre armi "a lungo raggio". Lo ha detto il cancelliere tedesco, Friedrich Merz durante la conferenzastampa congiunta a Berlino con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
Wp: "Trump sta aprendo gli occhi su Putin, spinga per sanzioni"
Donald Trump "sembra finalmente aprire gli occhi sulla malvagità del dittatore russo" Vladimir Putin. Lo afferma il board editoriale del Washington Post esortando il presidente a "dimostrare la sua forza mostrandosi duro" con il leader del Cremlino. "E' probabile che il leader russo risponda meglio alla forza che ai convenevoli", osserva il Washington Post spingendo per nuove sanzioni contro la Russia. "La minaccia di sanzioni secondarie potrebbe convincere l'India e la Cina a smettere di acquistare energia russa, indebolendo la macchina bellica del paese. Insieme a sanzioni dirette severe contro i leader russi e a un maggiore sostegno per l'Ucraina si potrebbe costringere Putin a cercare di porre fine alla guerra", aggiunge il board editoriale del Washington Post
Merz: "Europei pronti a sostenere colloqui Kiev-Mosca"
"Noi europei siamo pronti a sostenere i colloqui tecnici tra Ucraina e Russia". Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz in una conferenza stampa congiunta a Berlino con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.
Zelensky: "Vanno inasprite le sanzioni contro Mosca"
"Le sanzioni devono essere rafforzate, il prolungamento della guerra deve essere doloroso per la Russia". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in conferenza stampa con il cancelliere tedesco Friedrich Merz, in cancelleria a Berlino.
Merz: "Aumenteremo sostegno a Kiev e senza restrizioni"
"Continueremo a prestare ed aumenteremo il nostro sostegno militare agli ucraini". Lo ha detto il cancelliere tedesco Friedrich Merz, in conferenza stampa col presidente ucraino Volodymyr Zelensky, in cancelleria a Berlino. "Non ci saranno restrizioni e gli ucraini potranno difendersi", ha chiarito.
Bielorussia: ridurremo esercitazioni militari con Mosca
La Bielorussia ridurrà le esercitazioni militari con la Russia previste per settembre e taglierà il numero di soldati che vi parteciperanno, allontanandoli dal confine occidentale. Lo dice il ministro della Difesa di Minsk, Viktor Khrenin, in una dichiarazione pubblicata sul canale Telegram del ministero. "Abbiamo deciso di ridurre i parametri dell'esercitazione 'Zapad-2025' e di spostare le sue manovre principali nel profondo del territorio della Repubblica di Bielorussia, lontano dai confini occidentali", ha detto. "Il numero di truppe che prenderanno parte alle esercitazioni sarà ridotto di quasi la metà", ha aggiunto il generale Valery Revenko, capo del dipartimento per la cooperazione internazionale del ministero, durante un forum sulla sicurezza nella capitale kirghisa Bishkek, riferisce il Guardian. I media statali russi hanno riferito che originariamente circa 13.000 soldati avrebbero dovuto prendere parte alle esercitazioni. Khrenin ha affermato che l'iniziativa mira a "dimostrare ai nostri alleati e partner in tutto il mondo la posizione veramente pacifica della Repubblica di Bielorussia". Le esercitazioni militari Zapad solitamente coinvolgono decine di migliaia di soldati in una dimostrazione di forza nei pressi del confine occidentale della Bielorussia con i membri dell'UE e della NATO. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky il mese scorso ha avvertito che la Russia stava "preparando qualcosa" in Bielorussia "usando esercitazioni militari come copertura". "Di solito è così che iniziano un nuovo attacco", ha detto.Circa 200.000 soldati hanno partecipato all'edizione 2021 di Zapad, organizzata pochi mesi prima dell'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca.
Mosca: cercano imporci piattaforme occidentali per colloqui pace
Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che, a suo parere, si starebbe cercando di "imporre" alla Russia "piattaforme occidentali" per i negoziati sull'Ucraina. Lo riporta la Tass riferendo di una domanda posta a Peskov dal quotidiano filo-Cremlino Izvestia. Ieri l'inviato di Trump, Keith Kellogg, ha ventilato la possibilità di colloqui a Ginevra, mentre nei giorni scorsi Mosca ha di fatto respinto l'idea di colloqui in Vaticano.
Dodik a Mosca: 'Occidente non può più imporre le sue regole'
Per il leader nazionalista serbo-bosniaco Milorad Dodik, nel mondo si sta creando un nuovo equilibrio di potere e l'Occidente collettivo non può più imporre le sue regole. "Oggi è evidente che l'Occidente collettivo non ha più la forza di imporre le proprie regole", ha detto Dodik intervenendo oggi a Mosca una conferenza internazionale sui temi della sicurezza. Dalla caduta del Muro di Berlino, ha osservato, l'Occidente ha fatto proprio il principio della sicurezza solo per sè stesso. "Non hanno rispettato la sicurezza del resto del mondo e hanno agito solo in base ai propri principii. Nel frattempo oggi non sono più un fattore chiave nel mondo", ha affermato Dodik, per il quale sono ora i Paesi Brics a creare un equilibrio, con un nuovo sistema di sicurezza. I Paesi Brics, ha aggiunto, rispettano la sovranità di tutti gli Stati indipendentemente dalla loro grandezza. Ribadendo le accuse alla Nato di aver bombardato i serbi nel 1999 con gravi conseguenze sulla salute per l'utilizzo di uranio impoverito, Dodik - citato dai media serbi - è tornato a giustificare l'operazione militare speciale lanciata dalla Russia contro l'Ucraina per la difesa propria e del diritto internazionale, contro i sistemi che vengono imposti. Senza una uguale sicurezza per tutti non vi può essere il diritto internazionale, in caso contrario il mondo va verso il caos, ha osservato. "La Russia, con l'operazione militare speciale, non solo riduce l'espansione della Nato ma crea anche un mondo libero", ha commentato.
Kos: "Fiduciosa sul processo di adesione di Ucraina-Moldavia"
"Sono fiduciosa che si possa aprire un capitolo negoziale entro la presidenza polacca (che termina a fine giugno, ndr) non solo per l'Ucraina a ma anche per la Moldova". Lo ha detto la commissaria all'allargamento Marta Kos. Sinora Budapest si è opposta al lancio del cluster negoziale 1 con Kiev, quello sui valori e diritti, fondamentale per lanciare il processo di adesione.
Cremlino: "Trump non sufficientemente informato su raid Kiev"
Il presidente americano Donald Trump non è sufficientemente informato sugli attacchi ucraini alle città russe e non capisce che i bombardamenti russi prendono di mira invece solo infrastrutture militari e industrie della difesa in Ucraina. Lo ha detto il consigliere presidenziale russo Yuri Ushakov, rispondendo alla messa in guardia di ieri di Trump, secondo il quale il presidente russo Vladimir Putin "gioca col fuoco". Lo riferisce l'agenzia Interfax.
Fonti russe: "Ginevra non può ospitare negoziati"
Ginevra non può ospitare un secondo round di negoziati diretti tra Russia e Ucraina, poiché la Svizzera, a causa della sua politica, ha perso la sua neutralità. Lo ha riferito una fonte alla TASS, commentando le parole dell'inviato speciale degli Stati Uniti per l'Ucraina, Keith Kellogg, che aveva dichiarato che la città svizzera avrebbe potuto ospitare i negoziati tra Mosca e Kiev. "Data la politica della Svizzera volta a perdere la propria neutralita', Ginevra non può più fungere da piattaforma", ha affermato la fonte.all'agenzia statale russa.
Cremlino: "Mosca ha interessi che non possono essere sacrificati"
"Ci sono sicuramente moltissime sfumature nel contesto di cio' che verrà discusso" durante i negoziati russo-ucraini "che non possono essere sacrificate. E che nessuna delle due parti sacrificherà, in base ai propri interessi nazionali. Proprio come gli Stati Uniti, la Russia ha i propri interessi nazionali". Lo dice il portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov ai giornalisti.
Kallas: "Mar Nero strategico per Ue"
La regione del Mar Nero "riveste una grande importanza strategica per l'Unione Europea", perché costituisce un "collegamento tra l'Asia Centrale e l'Europa. È importante per la sicurezza, il commercio e l'energia". Lo spiega l'Alta Rappresentante dell'Ue Kaja Kallas, presentando a Bruxelles la comunicazione sul Mar Nero approvata oggi dal collegio dei commissari. Inoltre, nota Kallas, "i Paesi della regione stanno rafforzando i loro legami con l'Unione Europea. L'Ucraina e la Moldavia si stanno muovendo verso l'adesione all'Ue, e anche la Georgia, se torna sul percorso verso l'Ue. La Turchia è un partner vitale e un Paese candidato. Ma il potenziale della regione è rovinato dalla guerra della Russia" contro l'Ucraina.
Per Kallas, "le ricorrenti violazioni dello spazio aereo e gli attacchi ai porti e alle rotte di navigazione evidenziano questa realtà". La Commissione propone anzitutto di creare "un hub per la sicurezza marittima del Mar Nero, che sarà il sistema di allerta precoce dell'Europa" nell'area. Il sistema "migliorerà la consapevolezza della situazione e aiuterà a proteggere le infrastrutture critiche, come le installazioni offshore e i cavi sottomarini".
Cremlino: "Trump vuole soluzione; grati per suoi sforzi"
Donald Trump e gli Stati Uniti desiderano una rapida risoluzione del conflitto ucraino, la Russia è grata al presidente Usa per i suoi sforzi di mediazione. Lo dice il portavoce del Cremlino Dmytry Peskov secondo quanto riportano le agenzie russe. "E' chiaro che la parte americana, che sta compiendo notevoli sforzi per una soluzione pacifica, e il Presidente Trump personalmente, desiderano una soluzione rapida. E lo ripetiamo ancora una volta e siamo grati per gli sforzi di mediazione del Presidente Trump personalmente", ha detto Peskov ai giornalisti.
Kallas: "Lavoriamo con Usa per pressione su Mosca"
"Sul price cap al petrolio russo stiamo lavorando affinche' si possa adottare un approccio unificato sia con gli Stati Uniti che con l'Unione europea. Abbiamo sentito il presidente Trump dire che sta perdendo la pazienza con Putin. Sappiamo anche che e' stato proposto un pacchetto per i senatori, quindi speriamo di lavorare con gli Stati Uniti nella stessa direzione". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, in conferenza stampa la termine del Collegio dei commissari.
Cremlino: "Vertice Putin-Zelensky solo dopo accordi" (2)
Secondo Peskov, Mosca non è contraria alla "possibilità" di un vertice tra Putin e Zelensky, "ma un simile incontro dovrebbe essere il risultato di accordi specifici tra le due delegazioni in vari ambiti". Oggi Zelensky ha proposto un vertice tra lui, Putin, e il presidente americano Donald Trump.
Kallas: "Hub in Mar Nero potrà monitorare futura pace"
"Proponiamo la creazione di un hub per la sicurezza marittima del Mar Nero. Questo hub sara' il sistema europeo di allerta precoce nel Mar Nero, migliorera' la consapevolezza situazionale e contribuira' a proteggere infrastrutture critiche come impianti offshore e cavi sottomarini. Potra' anche aiutare a monitorare un'eventuale pace tra Russia e Ucraina". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, nella conferenza stampa di presentazione della strategia Ue per il Mar Nero. "La regione del Mar Nero e' di grande importanza strategica per l'Unione europea, per via del collegamento con l'Asia Centrale e l'Europa. E' importante per motivi di sicurezza, commercio ed energia, e inoltre i Paesi della regione stanno rafforzando i loro legami con l'Unione europea. Tuttavia, il potenziale della regione e' minacciato dalla guerra della Russia: continue violazioni dello spazio aereo e attacchi a porti e rotte marittime lo dimostrano", ha aggiunto.
Peskov: "Ci prepariamo a nuovo round negoziati, sede non ancora decisa"
I negoziatori russi ''si stanno preparando a un nuovo round di colloqui con gli ucraini'', ma ''la sede dei prossimi negoziati non è ancora stata decisa''. Lo ha precisato il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov nel corso di un briefing, commentando le dichiarazioni di ieri dell'inviato americano Keith Kellogg secondo cui i prossimi colloqui tra Mosca e Kiev potrebbero tenersi a Ginevra. ''Ovviamente la sede dei colloqui deve andare bene a entrambe le parti'', ha proseguito Peskov. Kellogg aveva detto che l'ipotesi di tenere negoziati in Vaticano era stata esclusa dai russi, nonostante fosse stata caldeggiata dagli americani.
Questa mattina l'agenzia di stampa Tass, citando una propria fonte, ha scritto che Ginevra è stata esclusa dai russi come sede per ospitare il secondo round di negoziati diretti tra Russia e Ucraina ''data la politica della Svizzera non più neutrale''.
Media russi: "Ginevra non sarà sede prossimi negoziati con Kiev"
Non sarà Ginevra ad ospitare il secondo round di negoziati diretti tra Russia e Ucraina. Lo ha riferito una fonte all'agenzia di stampa russa Tass, spiegando che la Svizzera non può più essere considerato un Paese neutrale. "Data la politica della Svizzera non più neutrale, Ginevra non può fungere da piattaforma" per i negoziati, ha affermato la fonte.
La città svizzera è stata indicata come possibile sede dell'incontro tra Russia e Ucraina dall'inviato della Casa Bianca per l'Ucraina, Keith Kellogg, in un'intervista rilasciata ieri a Fox News.
Cremlino: "Vertice Putin-Zelensky solo dopo accordi"
Un incontro personale tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Vladimir Zelensky potrà avvenire solo dopo "accordi specifici" sugli argomenti in discussione. Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass.
Media: "Putin vuole stop ad allargamento Nato a est"
Tra le condizioni di Vladimir Putin per porre fine alla guerra in Ucraina c'è la richiesta che i leader occidentali si impegnino per iscritto a fermare l'allargamento della Nato verso est e a revocare una parte delle sanzioni alla Russia. Lo scrive la Reuters in un'esclusiva sul suo sito. Putin è pronto a fare la pace, ma non a qualsiasi prezzo", ha affermato un'importante fonte russa. Tre fonti russe hanno detto a Reuters che Putin vuole un impegno 'scritto' da parte delle principali potenze occidentali a non allargare l'alleanza Nato, il che equivale a escludere formalmente l'adesione di Ucraina, Georgia, Moldavia.
Mosca, occupati due villaggi a Sumy e in Donetsk
Nelle ultime 24 ore, le truppe russe hanno conquistato Konstantinovka nella regione di Sumy e Zelenoye Pole nella Repubblica Popolare di Donetsk. Lo ha riferito il Ministero della Difesa russo secondo la Tass. "L'insediamento di Konstantinovka nell'oblast di Sumy è stato liberato. In seguito alle azioni delle unità del gruppo militare "Vostok", e' stato liberato l'insediamento di Zelenoye Pole nella Repubblica Popolare di Donetsk", si legge nella dichiarazione.
Lavrov: "Merz inquietante su Germania prima potenza militare"
Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha definito "inquietanti" le affermazioni del cancelliere tedesco Friedrich Merz sull'obiettivo di dotare la Germania dell'esercito convenzionale più forte d'Europa. Secondo Lavrov, citato dalla Tass, le dichiarazioni di Merz "hanno ricordato a molti i periodi del secolo scorso quando la Germania è diventata per due volte la prima potenza militare d'Europa". "E cosa è venuto da questo? - si è chiesto il ministro degli Esteri russo - Quanto dolore ha portato ai popoli, e non solo del continente europeo?".
Il Papa: "Fermare la guerra in Ucraina, ora dialogo e pace"
"In questi giorni il mio pensiero va spesso al popolo ucraino, colpito da nuovi gravi attacchi contro civili e infrastrutture. Assicuro la mia vicinanza e la mia preghiera per tutte le vittime, in particolare per i bambini e le famiglie". Così papa Leone XIV al termine dell'udienza generale. "Rinnovo con forza l'appello a fermare la guerra e a sostenere ogni iniziative di dialogo e di pace - ha aggiunto il Pontefice -. Chiedo a tutti di unirsi nella preghiera per la pace in Ucraina e dovunque si soffra per la guerra".

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Kiev: "Zelensky è arrivato a Berlino"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Berlino, dove incontrerà il cancelliere tedesco Friedrich Merz e nel pomeriggio il presidente Frank-Walter Steinmeier: lo ha reso noto la delegazione ucraina all'agenzia di stampa Afp.
Russia, esercitazioni militari nel Mar Baltico: 3.000 soldati, oltre 20 navi e 25 aerei
"La Flotta del Baltico sta tenendo un'esercitazione programmata insieme ad alcune forze della Flotta del Nord, supportate da aerei delle Forze Aerospaziali e dei distretti militari di Mosca e Leningrado, al fine di mantenere una situazione operativa favorevole e di esercitarsi nella difesa delle basi nel Mar Baltico da parte delle forze della flotta", si legge in un comunicato ripreso da Interfax. LEGGI L'ARTICOLO
Lavrov: "Neutralità Ucraina richiesta cruciale della Russia"
La neutralità dell'Ucraina è "una delle richieste cruciali della Russia" per arrivare a una soluzione negoziata del conflitto. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, citato dalla Tass. Il capo della diplomazia di Mosca ha affermato che "l'impegno nella dichiarazione di indipendenza dell'Ucraina ad uno status neutrale" rese possibile il riconoscimento del Paese come Stato indipendente da parte della Russia e della comunità internazionale. "Ritornare a questa promessa giurata", secondo Lavrov, "è una delle richieste cruciali della Russia che deve essere soddisfatta come parte di ogni soluzione" al conflitto.
Lavrov: "Preoccupazione per rafforzamento della Nato ai confini"
La Russia guarda "con preoccupazione il rafforzamento dei contingenti Nato lungo tutta la linea di contatto" con la Federazione, una linea "che si è allungata considerevolmente dopo l'ammissione dei Svezia e Finlandia" nell'Alleanza atlantica. Lo ha detto il ministro degli Esteri Serghei Lavrov, citato dalle agenzie russe.
Putin: "Nuova architettura di sicurezza garantisca tutti"
Il presidente russo Vladimir Putin ha invocato una nuova architettura di sicurezza globale che vada a garanzia di tutti Paesi. "Per quanto riguarda la Russia, il nostro approccio rimane di principio e incrollabile. L'ho già detto e ribadisco la nostra fiducia che la nuova architettura di sicurezza sia uguale e indivisibile, il che significa che tutti gli Stati devono avere solide garanzie di sicurezza nazionale, non a scapito degli interessi degli altri", ha detto Putin in un discorso video ai partecipanti al 13 incontro internazionale degli alti rappresentanti per le questioni di sicurezza.
Lavrov: "Presto la data dei nuovi colloqui Mosca-Kiev"
La data del prossimo round di colloqui tra Russia e Ucraina sarà annunciata a breve. Lo ha assicurato il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov. "Nei colloqui che si sono tenuti a Istanbul il 16 maggio abbiamo insistito sull'abrogazione delle leggi discriminatorie [che limitano l'uso della lingua russa], e continueremo a farlo nel prossimo round di negoziati diretti che annunceremo a breve", ha detto Lavrov al 13 incontro internazionale degli alti rappresentanti per le questioni di sicurezza.
Taurus, i missili che la Germania potrebbe fornire all’Ucraina: ecco che cosa sono
La Germania sembra aprire alla fornitura a Kiev di armi capaci di colpire il territorio della Russia e Mosca reagisce con veemenza. Si sta alzando, se possibile, ancora di più la tensione tra Berlino e Mosca intorno alla guerra in Ucraina. Ad accendere la scintilla sono state le parole del cancelliere tedesco Friedrich Merz, che ha fatto capire che anche il suo Paese (come già fatto da Usa, Gran Bretagna e Francia) sembra aver deciso di togliere le limitazioni alla gittata degli armamenti forniti. I DETTAGLI
Zelensky: "Attendiamo il memorandum di pace da Mosca"
Kiev non ha ancora ricevuto da Mosca il "memorandum" menzionato la scorsa settimana dalla Russia, che dovrebbe delineare le condizioni russe per un accordo di pace duraturo: lo ha detto ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel corso di una conferenza stampa sotto embargo fino a questa mattina. "Leggeremo le loro proposte e risponderemo sicuramente" una volta ricevute, ha aggiunto Zelensky. In precedenza, la diplomazia russa aveva affermato che avrebbe inoltrato questo documento a Kiev una volta finalizzato lo scambio di prigionieri su larga scala dello scorso fine settimana.
Zelensky: "Pronto a trilaterale con Putin e Trump"
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è disposto a un incontro trilaterale con il suo omologo statunitense Donald Trump e il russo Vladimir Putin per far avanzare i colloqui di pace sulla guerra in Ucraina. "Sono pronto per il formato Trump-Putin-me", ha detto ieri in una conferenza stampa sotto embargo fino a questa mattina. "Se Putin non si sente a suo agio con un incontro bilaterale o se tutti vogliono un incontro trilaterale, non mi dispiace. Sono pronto per qualsiasi formato", ha insistito.
Zelensky ha poi invocato nuove pressioni di Washington su Mosca. "Ci aspettiamo sanzioni dagli Stati Uniti", in particolare contro il "settore energetico e il sistema bancario" russo, poichè Mosca non ha ancora accettato la proposta di un cessate il fuoco, ha ricordato.

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Zelensky: "La Russia ammassa 50mila soldati a Sumy"
La Russia sta schierando "più di 50.000" soldati sulla linea del fronte intorno alla regione di confine nord-orientale di Sumy, dove l'esercito di Mosca ha conquistato diversi insediamenti nel tentativo di stabilire una "zona cuscinetto" all'interno del territorio ucraino: lo ha reso noto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. "Ora stanno radunando truppe anche in direzione di Sumy. Più di 50.000", ha dichiarato Zelensky ai media.
Guerra in Ucraina, le ipotesi di sanzioni Usa verso la Russia: quali potrebbero essere?
Mentre sale il livello di tensione tra Donald Trump e Vladimir Putin, con il presidente statunitense che nei giorni scorsi ha detto che “ho sempre avuto un buon rapporto con Putin, ma gli è successo qualcosa. È completamente impazzito”, sembra prendere piede l’ipotesi di sanzioni a stelle e strisce contro Mosca. Anche di questo si è parlato nella puntata di “Numeri”, approfondimento di Sky TG24. COSA SAPERE
Kiev, nella notte 6 missili e 88 droni russi sull'Ucraina
Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con sei missili e 88 droni di vario tipo, inclusi i kamikaze Shahed: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare di Kiev, aggiungendo che 71 velivoli senza pilota nemici sono stati abbattuti o neutralizzati con i sistemi di guerra elettronica.
Mosca: "Nella notte abbattuti 296 droni ucraini"
Le difese aeree russe hanno abbattuto tra ieri sera alle 21:00 (le 20:00 in Italia) e questa mattina alle 7:00 un totale di 296 droni ucraini in 13 regioni del Paese, inclusa quella di Mosca: lo ha reso noto su Telegram il ministero della difesa russo. I velivoli senza pilota di Kiev sono stati distrutti nelle regioni della capitale, di Bryansk, Belgorod, Vladimir, Voronezh, Ivanovo, Kaluga, Kursk, Oryol, Ryazan, Smolensk, Tver e Tula.
Merz vedrà Zelensky oggi a Berlino
Il presidente ucraino Zelensky incontra oggi a Berlino il cancelliere tedesco Friedrich Merz: lo ha annunciato il portavoce del governo tedesco. La visita del leader ucraino si concentra sul "sostegno tedesco all'Ucraina e sugli sforzi per raggiungere un cessate il fuoco" con la Russia, ha dichiarato Stefan Kornelius in un comunicato. Nel pomeriggio Zelensky incontra poi anche il presidente Frank-Walter Steinmeier.
Guerra Ucraina, Trump avverte il leader russo Putin. VIDEO
Trump avverte Putin: "Stai giocando col fuoco"
"Ciò che Putin non capisce è che se non fosse stato per me alla Russia sarebbero già successe un sacco di cose brutte. Sta giocando col fuoco!". È il monito che Trump ha rivolto al leader del Cremlino su Truth. Secondo il Wsj, il presidente Usa sta valutando l'imposizione di sanzioni contro Mosca già questa settimana, frustrato dai continui attacchi dell'esercito russo all'Ucraina e dalla lentezza dei colloqui di pace.
Mosca, respinti quasi 150 droni Kiev e sospesi voli in tre aeroporti capitale
Le forze armate russe hanno reso noto di aver respinto un attacco senza precedenti condotto nella notte da quasi 150 droni ucraini, costringendo alla sospensione dei voli in tre aeroporti della capitale. Secondo il ministero della Difesa, 112 droni sono stati intercettati in sei diverse regioni, mentre altri 33 che volavano in direzione di Mosca sono stati abbattuti, ha riferito il sindaco Sergei Sobyanin.
Gli attacchi con droni da parte di Kiev sono diventati frequenti, ma raramente hanno avuto questa intensità in un arco di tempo così ristretto. L’offensiva ha colpito anche le regioni di Bryansk, Kursk, Belgorod, Tula, Oryol e Kaluga. L'agenzia federale per l'aviazione ha imposto restrizioni agli scali di Sheremetyevo, Vnukovo e Zhukovsky. L’attacco segue una serie di raid russi che, secondo Kiev, hanno causato 13 vittime civili, tra cui tre bambini, nel fine settimana. Mosca ha giustificato le sue azioni come risposta ai bombardamenti ucraini su aree civili russe.