Guerra Russia-Ucraina, tra energia e territori annessi: i nodi per le trattive di pace

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Ansa/Sky TG24

Introduzione

Sono molti i punti interrogativi che pendono sulle trattative di pace per la guerra tra Russia e Ucraina. Un ruolo centrale è quello svolto dagli Stati Uniti di Donald Trump, che da sempre ha spinto molto sulla necessità di colloqui diretti tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky.

 

In una conversazione telefonica di oltre due ore tra il capo della Casa Bianca e lo Zar che si è tenuta ieri, 19 maggio, si è parlato anche di cessate il fuoco, elemento su cui Washington – mediando in questo caso anche la volontà di Kiev – preme da tempo. Sembra che si siano fatti passi avanti, almeno secondo lo stesso Trump. "La Russia e l'Ucraina inizieranno immediatamente le trattative verso un cessate il fuoco e, ancora più importante, per la fine della guerra. Le condizioni per farlo saranno negoziate tra le due parti perché conoscono i dettagli di un negoziato di cui nessun altro sarebbe a conoscenza", ha detto dopo il colloquio con Putin, definendo “eccellente” il "tono e lo spirito della conversazione".

 

Quali sono i nodi principali? Anche di questo si è parlato nella puntata di Numeri, approfondimento di Sky TG24, andata in onda il 19 maggio

Quello che devi sapere

Le regioni “annesse” da Mosca

Resta da capire ad esempio quanto Putin pensa che il tempo stia giocando a suo favore (Mosca ha attaccato l’Ucraina il 24 febbraio 2022) e quali sarebbero i territori ormai da considerare “persi” per Kiev. Al momento sono cinque le regioni tecnicamente ucraine ma che la Russia considera annesse a sé già a livello formale dal 2022, pur non avendole conquistate tutte nella loro interezza con operazioni militari. Si tratta di Crimea, Kherson, Zaporizhzia, Donetsk e Luhansk. Da ricordare comunque che la comunità internazionale non riconosce questi territori come parte della Russia

 

Per approfondire: Guerra in UIcraina, quali sono le richieste di Mosca per la pace

Le regioni “annesse” da Mosca

I territori effettivamente occupati dalla Russia

Se si va a vedere fin dove le truppe di Putin si sono effettivamente spinte in queste regioni, il quadro è frammentato.

  • La Crimea è stata “annessa” alla Russia già nel 2014 (in foto, in rosso scuro);
  • Parti del Donetsk e del Luhansk sono de facto controllate dai filorussi dallo stesso periodo (in foto, in russo scuro);
  • Alcuni territori di Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson sono invece stati occupati dalla Russia durante questi ultimi tre anni di guerra (in foto, in rosso chiaro);
  • Ci sono poi altre parti di queste stesse regioni dove invece le forze armate del Cremlino non sono nemmeno mai arrivate oppure sono comunque tornate indietro, come ad esempio quelle sulla riva del fiume Dnipro tra Kherson e Zaporizhzhia (in foto, in giallo)

I territori effettivamente occupati dalla Russia

Una guerra logorante

Buona parte delle trattative si giocherà dunque su queste questioni: linee del fronte e parti considerate annesse o meno. Quel che è certo è che quella che sta andando avanti è una guerra logorante, perché lo status dei territori è più o meno invariato ormai da molto tempo. Non è chiaro quanto Putin sia effettivamente convinto che i mesi a venire potrebbero giocare a suo favore

I dazi secondari degli Usa sulla Russia

  • Quali forme di pressione potrebbe esercitare Trump su Vladimir Putin per cercare di farlo arrivare a un accordo con Zelensky? Recentemente si è parlato molto del fatto che sul tavolo ci sarebbe i cosiddetti dazi secondari: gli Usa minaccerebbero di imporre tariffe su chi compra dalla Russia

Chi compra più energia da Mosca?

Tra chi compra più energia dalla Russia – contando gas, petrolio e carbone - oltre a Cina (5,7 miliardi), India (4,2 miliardi) e Turchia (2,1 miliardi), c’è anche l’UE (che acquista nello specifico gas e petrolio per 1,5 miliardi)

Chi compra più energia da Mosca?

Gas e petrolio, i pagamenti alla Russia

Sempre considerando lo scorso mese, l’Ungheria ha acquistato energia per 380 milioni di euro da Mosca, seguita da Francia (310), Slovacchia (210), Belgio (180) e Spagna (150).

 

Per approfondire: Ucraina, Yaroslav Trofimov: "Putin vuole spaccare l'Europa"

Gas e petrolio, i pagamenti alla Russia