Guerra Ucraina Russia, due foreign fighter italiani morti al fronte. Putin visita il Kursk

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Memorial, l'associazione dei volontari internazionali per l'Ucraina, ha confermato la morte sul campo del combattente italiano Antonio Omar Dridi. Si tratta del quinto italiano morto combattendo in Ucraina: era dato per disperso da marzo. Oltre a Dridi, un secondo italiano, combattente in Ucraina, è morto al fronte. Si tratta di Manuel Mameli, 25 anni di Cagliari. Stallo sull'Ucraina il giorno dopo la telefonata Trump-Putin che si è chiusa senza alcun cessate il fuoco

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Memorial, l'associazione dei volontari internazionali per l'Ucraina, conferma la morte sul campo di battaglia del combattente italiano Antonio Omar Dridi. "Onore, gloria e gratitudine al nostro fratello", afferma Memorial.  Dridi è il quinto italiano morto combattendo in Ucraina ed era dato per disperso da marzo scorso.

Stallo sull'Ucraina il giorno dopo la telefonata Trump-Putin che si è chiusa senza alcun cessate il fuoco. I leader europei che hanno parlato con il presidente Usa subito dopo il colloquio, è la ricostruzione del sito Axios, sono rimasti 'scioccati' dalla 'deferenza' di Trump verso il leader del Cremlino. Il capo della Casa Bianca avrebbe escluso di imporre sanzioni alla Russia, come aveva ventilato alla vigilia. 

Per il leader ucraino Zelensky, 'Putin vuole solo prendere tempo per continuare la guerra'. Kiev comunque è pronta a nuovi negoziati diretti con Mosca. Telefonata di Meloni a Papa Leone: il Vaticano conferma la disponibilità ad ospitare i colloqui. La premier sente anche Zelensky, Macron, Starmer, Merz e von der Leyen. 

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Zelensky: Russia non dà segni di volere cessate fuoco

"Purtroppo i  russi non stanno dando alcun segnale riguardo a un cessate il fuoco e  non sono ancora pronti a porre fine alla guerra. Quindi, tutte le nostre  forme di pressione, tutto il nostro lavoro con i partner per fare  pressione sulla Russia sono assolutamente necessari. La pressione è  persuasiva. Pressione sul campo di battaglia. Pressione sull'economia:  ecco a cosa servono le sanzioni. Pressione in politica. Vorrei  ringraziare tutti coloro che sostengono l'Ucraina". Lo ha affermato  questa sera il Presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, nel suo discorso  serale.

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Ospite al Salone del Libro di Torino il giornalista e scrittore Yaroslav Trofimov, autore del romanzo Non c’è Posto per l’Amore qui. Abbiamo fatto un punto sulle prospettive dopo i colloqui di Istanbul. ASCOLTA L'INTERVISTA

Ucraina, quali sono le richieste di Mosca per la pace. Trump: “Parlerò con Putin lunedì”

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Rubio non chiama Putin criminale di guerra: "Dobbiamo parlarci"

Il segretario di stato Usa Marco Rubio rifiuta di definire il presidente russo Vladimir Putin un criminale di guerra. "Non possiamo mettere fine alla guerra senza parlare con Putin", ha detto nel corso di un'audizione alla camera incalzato dal deputato democratico Bill Keating, secondo quanto riportato dai media americani. "Crimini di guerra sono stati commessi, senza dubbio. E chi ne è responsabile? Ci sarà un tempo e un luogo per questa assunzione di responsabilità, ma ora il compito è porre fine alla guerra", ha messo in evidenza Rubio. 

Guerra Russia-Ucraina, tra energia e territori annessi: i nodi per le trattive di pace

Sono molti i punti interrogativi che pendono sulle trattative di pace per la guerra tra Russia e Ucraina. Un ruolo centrale è quello svolto dagli Stati Uniti di Donald Trump, che da sempre ha spinto molto sulla necessità di colloqui diretti tra il presidente russo Vladimir Putin e quello ucraino Volodymyr Zelensky. L'APPROFONDIMENTO

Lituania, "no a Kiev danneggerebbe reputazione della Nato"

"Qualora la promessa fatta all'Ucraina di una sua futura adesione all'Alleanza atlantica venisse delusa, questo causerebbe un contraccolpo durissimo alla reputazione della Nato stessa". Lo ha affermato il presidente lituano, Gitanas Nauseda, intervistato dall'emittente lituana Ziniu radijas. "Durante gli ultimi tre vertici della Nato, abbiamo ripetutamente precisato il testo sulle prospettive di adesione dell'Ucraina - ha aggiunto Nauseda -. L'Ucraina deve essere invitata al vertice Nato de L'Aia per poter presentare la propria posizione in merito". 

Russia, rafforzate le basi militari al confine con la Finlandia

A scriverne è il New York Times, secondo cui le immagini, confermate da funzionari della Nato, mostrano file di nuove tende e nuovi magazzini in grado di ospitare veicoli militari. LEGGI QUI

Antonio Omar Dridi, chi è il foreign fighter italiano morto in Ucraina

La conferma è arrivata da Memorial, l'associazione dei volontari internazionali per l'Ucraina, che sui social ha dato notizia della morte sul campo di battaglia del combattente italiano. Aveva 35 anni ed era originario di Palermo. In passato ha vissuto all'estero tra Germania e Austria. "Era uno spirito libero", ha detto la sorella, Noah. CHI ERA

Ucraina, Orlando: "Meloni totalmente marginalizzata"

"Trump sta cercando di utilizzare il Papa per togliersi una patata bollente perché dopo aver raccontato che in pochi giorni avrebbe siglato la pace la cosa è più complicata di quello che pensava. Con la telefonata della Meloni siamo un po' al ridicolo perché chiedere al Papa di occuparsi della pace e di impegnarsi sull'Ucraina fa ridere a raccontarlo. Il tema fondamentale credo sia che la Meloni è totalmente marginalizzata su questo tema, si è tirata fuori sia sul fronte mediorientale che su quello russo-ucraino e cerca di far apparire in qualche modo un suo protagonismo che è basato su poco". Lo ha detto l'ex ministro del Lavoro ed esponente Pd, Andrea Orlando, a Metropolis su Repubblica.it. "L'Unione europea non c'è stata, in tutti questi mesi ha ribadito in modo stentoreo le decisioni, in alcuni casi in modo propagandistico, penso alle posizioni della Commissaria Kallas ma non ha mai messo in campo una strategia che favorisce il dialogo. Abbiamo visto la Turchia che si è mossa in quest'ottica, la Cina inizialmente. L'UE non ha svolto nessun ruolo che andasse in questa direzione e in questo senso - aggiunge Orlando - è stata progressivamente marginalizzata nello scenario globale. Della telefonata di Trump colpisce prima di tutto l'improvvisazione. Di solito si ipotizza sempre un punto di caduta quando si ha una telefonata così importante, si muovono le diplomazia, c'è una negoziazione sotto traccia che vede poi i leader "metterci il fiocco". Abbiamo assistito ad una iniziativa senza rete ed è la cosa che turba di più perchè siamo passati da un assetto multilaterale ad un imperialismo improvvisato", conclude. 

Pistorius: "Trump sbaglia la negoziazione con Putin"

"Credo che Donald Trump non abbia valutato correttamente la situazione negoziale con Putin. Il primo errore è stato commesso già all'inizio, quando ha accettato le rivendicazioni territoriali della Russia sull'appartenenza dell'Ucraina alla Nato. Non lo si fa mai prima di entrare in un negoziato". Lo ha detto Boris Pistorius, ministro della Difesa tedesco, nel corso di un'intervista al Deutschlandfunk. Ad avviso di Pistorius, queste richieste russe sull'appartenenza della Nato dell'ucraina o sulla sua demilitarizzazione " sono del tutto inaccettabili per l'Ucraina". Il ministro ha anche affermato di non attendersi molto da questi colloqui, perché al momento "riescono solo a dare tempo a Putin per continuare gli attacchi contro l'Ucraina".  Pistorius ritiene necessario aumentare la pressione sulla Russia, anche perché " è ancora troppo il denaro che affluisce nelle casse dello Stato russo attraverso la vendita di energia". 

Portavoce Merz: "In Ue sanzioni a Mosca ancora sul tavolo"

"Naturalmente non posso parlare dei piani americani perché le sanzioni vi siano oppure no. Da parte tedesca ed europea, posso riferire che la questione delle sanzioni è ancora sul tavolo, che si sta lavorando al prossimo pacchetto di sanzioni e che, naturalmente, stiamo osservando con grande interesse le dinamiche sulla questione negli Stati Uniti". È quello che ha detto il portavoce di Friedrich Merz, Stefan Kornelius, rispondendo a una domanda a Berlino sugli effetti della telefonata fra Trump e Putin sulle sanzioni precedentemente annunciate, per le quali il cancelliere aveva spinto in prima persona. "Mi riferisco ai movimenti al Senato degli Usa e al senatore Graham e non voglio quindi esprimere un giudizio definitivo sul successo o il fallimento dei pacchetti di sanzioni. Le misure europee avranno un effetto sui generis", ha concluso. 

Cremlino: "Colloqui in Vaticano? Sede non ancora decisa, nessuna proposta"

Il Cremlino frena su possibili colloqui in Vaticano con l'Ucraina: niente è stato ancora deciso né è arrivata alcuna proposta specifica. E risponde alle accuse di Kiev e dei Paesi europei, per cui Mosca starebbe "trascinando" i negoziati, secondo la tattica già sperimentata in questi mesi, a dispetto delle telefonate tra Vladimir Putin e Donald Trump. 

La Russia accoglie con favore "la disponibilità e gli sforzi di tutte le parti che vogliono contribuire a una rapida soluzione" della crisi ucraina, ma niente è stato ancora deciso sulla prossima sede dei colloqui, ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, rispondendo a una domanda sull'ipotesi di negoziati in Vaticano, all'indomani della disponibilità confermata da papa Leone XIV alla premier Giorgia Meloni. E poi dal Vaticano, chiarisce, non è ancora arrivata "alcuna proposta specifica" di mediazione.

Al momento, confermano all'Adnkronos fonti informate, "non risultano contatti diretti che lascino presagire sviluppi immediati" sulla possibilità di colloqui in Vaticano tra russi e ucraini. 

Costa sente Zelensky: "Impegno personale sull'adesione Ue"

"Durante la mia telefonata con Volodymyr Zelensky, ho espresso il sostegno dell'Ue alla proposta di cessate il fuoco dell'Ucraina. È importante continuare a dialogare con gli Stati Uniti, intensificando nel contempo la pressione sulla Russia attraverso nuove sanzioni. Abbiamo anche discusso del percorso europeo dell'Ucraina, e ho sottolineato il mio forte impegno personale a garantire che il processo di adesione vada avanti". Lo ha scritto sui social il presidente del Consiglio Europeo, Antonio Costa. 

Costa a Zelensky: "Sostegno a Usa e pressioni su Russia"

"Nella mia telefonata con il presidente Volodymyr Zelensky ho espresso il sostegno dell'Ue alla proposta di cessate il fuoco dell'Ucraina. E' importante continuare a collaborare con gli Stati Uniti, intensificando al contempo la pressione sulla Russia attraverso nuove sanzioni". Lo scrive su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa. "Abbiamo discusso anche del percorso europeo dell'Ucraina e ho sottolineato il mio forte impegno personale nel garantire che il processo di adesione proceda", aggiunge.

Chiamata Costa-Zelensky: "Importante collaborare con Usa"

"Nella mia telefonata con Volodymyr Zelensky ho ribadito il sostegno dell’Ue alla proposta di cessate il fuoco dell’Ucraina. È importante continuare a collaborare con gli Stati Uniti, intensificando al contempo la nostra pressione sulla Russia attraverso nuove sanzioni. Abbiamo inoltre discusso del percorso europeo dell’Ucraina e ho sottolineato il mio forte impegno personale affinché il processo di adesione possa proseguire". Lo scrive in un post su X il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa.

Orlando: telefonata Trump iniziativa "senza rete"

"Abbiamo assistito a una telefonata che assommiglia alla conversazione con Zelensky davanti alle telecamere. Una iniziativa diplomatica senza rete". Lo dice Andrea Orlando, esponente Pd ed ex ministro, al webtalk Metropolis.

Orlando: "Trump utilizza Papa per cavarsi d'impaccio"

"Trump sta utilizzando il Papa per togliersi una patata bollente, dopo aver detto che con lui sarebbe arrivata la pace in pochi giorni". Lo ha detto Andrea Orlando ospite del webtalk Metropolis. "Su questo tema Meloni è marginalizzata e cerca di fare apparire un suo protagonismo che però è basato su poco", aggiunge Orlando.

Rubio a Congresso non definisce Putin "criminale guerra"

Il Segretario di Stato statunitense, Marco Rubio, si è astenuto dal definire il presidente russo, Vladimir Putin, un "criminale di guerra" durante un'audizione al Congresso. Nel corso di un intenso confronto, il deputato democratico Bill Keating ha ricordato le dure critiche mosse da Rubio a Putin quando il capo della diplomazia Usa era ancora solo senatore e gli ha chiesto se ritenesse ancora che il capo del Cremlino fosse un "criminale di guerra". "Sono stati commessi crimini nella guerra contro l'Ucraina e i responsabili saranno chiamati a risponderne, ma al momento il nostro obiettivo è porre fine a questa guerra", ha affermato Rubio, "perché lasciatemelo dire, ogni giorno che questa guerra continua, delle persone vengono uccise, altre vengono mutilate e, francamente, vengono commessi più crimini di guerra". Il deputato democratico ha quindi accusato Rubio di essere "incoerente" ed "equivoco". "Se non ci fossero state comunicazioni tra gli Stati Uniti e la Russia nel 1961, il mondo sarebbe potuto finire durante la crisi dei missili cubana", ha replicato Rubio.

Ucraina, ucciso a Madrid Andriy Portnov: era ex consigliere di Viktor Yanukovitch

L'omicidio è avvenuto di fronte all'American School, dove l'ex consigliere ucraino filorusso, 52 anni, aveva accompagnato i figli, nel quartiere residenziale di Pozuelo de Alarcon. Tra il 2010 e il 2014 Portnov, considerato un esponente della nomenklatura particolarmente vicino a Mosca, ha ricoperto il ruolo di vice capo dell'ufficio presidenziale. LEGGI QUI

Rutte: "Senza soldi nella difesa rischiamo di parlare russo"

"Collettivamente, l'Europa in questo momento rappresenta il 10% dell'economia mondiale, ma spende il 50% della spesa mondiale in pensioni, sanità e sistemi di sicurezza sociale. Quindi, con il 10% dell'economia, spendiamo il 50% dei soldi che vengono spesi a livello globale su questi temi. Il che è fantastico, non sono contrario, e' una parte meravigliosa del nostro stile di vita. Ma a cosa serve tutta questa spesa se si corre il rischio, da qui a dieci anni, di dover imparare il russo? Quindi anche la difesa è molto importante". Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, in conferenza stampa insieme al primo ministro olandese, Dick Schoof.

Rutte: "Russia si riarma più in fretta di quanto temessimo"

"I russi si stanno riorganizzando molto più rapidamente di quanto temessimo. L'ho già detto: ora stanno producendo, in termini di munizioni, in tre mesi ciò che prima veniva prodotto in un anno da tutta l'Alleanza. E stiamo parlando solo di munizioni. La Nato ha un'economia collettiva 25 volte più grande di quella russa. Quindi, un'economia che rappresenta solo 1/25 dell'economia totale della Nato sta producendo quattro volte tanto in munizioni. Questo non è sostenibile". Lo ha dichiarato il segretario generale della Nato, Mark Rutte, in conferenza stampa insieme al primo ministro olandese, Dick Schoof. "Ed è per questo che, oltre alla spesa, è fondamentale sviluppare la base industriale della difesa e farla produrre molto, molto di più rispetto a quanto fa ora: aumentando la produzione, creando nuove linee produttive, facendo turni extra, sfruttando al massimo gli impianti. E avviare l'innovazione è davvero cruciale", ha aggiunto.

Zuppi: "Non abituiamoci ai bollettini dei morti"

"Non ci sono, non ci devono mai essere morti né di serie A o di serie B: e non abituiamoci ai bollettini di morti, perché quando diventa una statistica, quando diventa un numero, non lo capiamo più". Lo ha detto il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Cei, intervenendo a un'iniziativa dell'Università di Firenze. "La guerra in Ucraina - ha affermato - l'ho capita quando sono andato a Bucha; la capisco moltissimo quando mi capita, e capiterà penso anche a molti di voi, di parlare con una donna, perché ci sono moltissime donne ucraine che lavorano, che vivono con i nostri anziani, e che quando parlano del loro paese cominciano a piangere".  Per Zuppi "se muore un bambino di freddo, e ne sono morti due una settimana fa, non possiamo accettare di abituarci a questo". 

Zelensky a Rutte: "Necessario fare pressioni su Mosca"

Il leader ucraino Volodymyr Zelensky conferma su Telegram di aver avuto una conversazione con il segretario generale della Nato Mark Rutte. "Abbiamo parlato - spiega il presidente ucraino - della situazione attuale, dei prossimi passi da compiere insieme e della necessità di fare pressione sulla Russia. Dettagli di contatti condivisi con i partner. Ci ha spiegato quali formati e piattaforme stiamo prendendo in considerazione per proseguire i negoziati con la parte russa su un cessate il fuoco. Si è parlato anche delle sanzioni che potrebbero realmente colpire la Russia. È importante che tutte le decisioni siano coordinate. Allora le sanzioni funzioneranno. Senza pressione su Mosca non sarà possibile raggiungere una pace giusta. Questo lo capiscono tutti. Abbiamo parlato separatamente della nostra cooperazione a livello Nato e dei preparativi per i futuri incontri. Abbiamo concordato di restare in contatto". 

Kiev: "Mosca ammassa truppe a Kharkiv, pronte a nuovi attacchi" (2)

Il portavoce del Gruppo tattico operativo ucraino nella regione di Kharkiv, Pavlo Shamshyn, aggiunge che le truppe russe stanno ammassando riservisti nell'area, in particolare nei pressi della citta' di Vovchansk e del villaggio di Dvorichne. "I russi non hanno abbandonato il loro obiettivo di stabilire una cosiddetta zona cuscinetto lungo il nostro confine. Continuiamo a osservare le unita' d'assalto nemiche in rotazione, mentre rinforzano e accumulano riserve, principalmente nelle vicinanze di Vovchansk e Dvorichne, a nord di Kupiansk", ha detto Shamshyn come riportato da Ukrinform. "Dato che la Russia continua ad addestrare forze d'assalto motorizzate, un calo di tali attacchi e' improbabile. Il loro passaggio alle motociclette suggerisce una carenza di veicoli blindati, con conseguente riduzione delle unita' corazzate distrutte e aumento delle motociclette distrutte. Il basso costo delle motociclette cinesi, unito al disprezzo per la vita dei soldati russi, indica che questi sconsiderati attacchi con motociclette 'banzai' persisteranno", ha aggiunto Shamshyn. Nella giornata di ieri 20 maggio, l'esercito russo ha tentato nuovamente di attraversare il confine di Stato dell'Ucraina in direzione di Stroivka, nella regione di Kharkiv, riporta ancora Ukrinform.

Vucic: "Kallas parlerà di nuovo del mio viaggio a Mosca"

Il presidente serbo, Aleksandar Vucic, si è detto sicuro che l'Alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, attesa nelle prossime ore a Belgrado, solleverà di nuovo il tema della sua visita a Mosca il 9 maggio scorso, per le celebrazioni dell'80esimo della vittoria sul nazifascismo. In una intervista oggi alla tv privata Pink, Vucic ha sottolineato che non intende in alcun modo sottrarsi ad affrontare  tale questione. "Kallas è stata l'unica che a Tirana (al recente vertice della Comunità politica europea, ndr) ha condannato pubblicamente il mio viaggio a Mosca - ha detto Vucic -. Con lei ho avuto un colloquio franco, e ho spiegato apertamente la posizione della Serbia, in modo chiaro e inequivocabile. Non mi sono sottratto nè nascosto. Sono sicuro che lei solleverà di nuovo tale questione, e insisterà su di essa. Non mi nasconderò sotto il tavolo e non mi sottrarrò in alcun modo a parlarne". Vucic ha aggiunto che altri temi in discusisone con l'Alto rappresentante saranno l'ondata di proteste degli studenti e dell'opposizione, le riforme e il Kosovo. 

Ucraina, Crosetto: "Trattative in Vaticano? Spero sia possibile"

"Spero siano possibili, è un'ottima idea il tentativo di portare su un terreno come il Vaticano una trattativa di questo tipo". Lo ha detto il ministro della Difesa Guido Crosetto, parlando con i giornalisti alla Camera a margine del question time, in risposta a una domanda sull'ipotesi di trattative in Vaticano sul conflitto tra Russia e Ucraina.

Rutte sente Zelensky: "Sostegno Nato continua"

"Buona telefonata con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, oggi. Abbiamo parlato degli sforzi per garantire una pace giusta e duratura, nonché del continuo supporto dell Nato - anche attraverso il comando Nato a Wiesbaden - affinché l'Ucraina possa difendersi oggi e fare deterrenza in futuro". Lo scrive su X il segretario generale della Nato, Mark Rutte.

Berlino: Negoziati in Vaticano richiedono "preparativi molto intensi"

Eventuali colloqui di pace russo-ucraini in Vaticano richiederebbero una "preparazione molto intensa" e la partecipazione di soggetti autorizzati a negoziare un cessate il fuoco. Ad affermarlo è stato il portavoce del cancelliere tedesco Friedrich Merz.

"Al momento è un po' speculativo parlare di una data o di un formato" per un possibile incontro, ha sottolineato Stefan Kornelius durante una conferenza stampa a Berlino."Penso che dopo l'esperienza degli ultimi dieci giorni e di Istanbul, sappiamo che è prioritario che si svolgano discussioni serie e che la delegazione, da chiunque essa sia formata, abbia anche il potere di negoziare un armistizio", ha affermato. "Credo che un incontro del genere richieda una preparazione molto intensa", ha insistito il portavoce.

Politico: "Usa contro 'ulteriore sostegno' a Kiev in comunicato G7"

Gli Stati Uniti sono contrari a includere l'"ulteriore sostegno" all'Ucraina in una dichiarazione del G7 in fase di elaborazione da parte dei ministri delle Finanze riuniti in Canada. Washington è anche riluttante a definire "illegale" nel testo l'invasione russa dell'Ucraina, riporta oggi Politico attribuendolo a due funzionari coinvolti nei negoziati.

Lavrov: "Cessate fuoco prima di accordo è un inganno"

La Russia non si lascerà ingannare da coloro che propongono di dichiarare prima un cessate il fuoco in Ucraina e poi di passare a un accordo. Lo dice il ministro degli Esteri Sergei Lavrov, parlando con docenti e studenti presso le sedi distaccate delle università russe a Yerevan, in Armenia. "Ora, quando ci dicono: 'Facciamo una tregua e poi vedremo', no. Siamo già stati coinvolti in queste storie, non vogliamo più questo", ha detto Lavrov secondo quanto riporta Ria Novosti. Secondo Lavrov, l'Occidente ha già ingannato la Russia nel 2014 organizzando un colpo di Stato a Kiev subito dopo che le autorità ucraine e l'opposizione avevano raggiunto un accordo. Poi ci sono stati gli accordi di Minsk che, come hanno ammesso i politici europei, sono serviti solo a guadagnare tempo per Kiev. Nel 2022, durante i negoziati di Istanbul, Russia e Ucraina hanno siglato i principi di un accordo, ma l'Occidente ha impedito alle autorità di Kiev di firmare un accordo basato su tali principi, ha detto il ministro degli esteri russo secondo il resoconto di Ria Novosti

Lavrov: "Macron e Starmer cercano mettere Usa contro Mosca"

Il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov ha accusato oggi Emmanuel Macron, Keir Starmer, Ursula von der Leyen  "e altre personalità europee" di "chiedere istericamente che gli Stati Uniti si uniscano alle azioni anti-russe e aumentino le sanzioni". Lavrov, citato dalla Tass, ha aggiunto che Mosca rifiuta la richiesta di un cessate il fuoco prima dei negoziati con l'Ucraina. "Non vogliamo più questo", ha affermato. 

Un altro italiano probabilmente sarebbe morto al fronte in Ucraina

Un secondo italiano, combattente in Ucraina, sarebbe morto al fronte oltre a Antonio Omar Dridi, di cui oggi l'ong Memorial ha confermato il decesso. Secondo il Corriere della Sera, si tratterebbe di Manuel Mameli, un giovane di 25 anni originario di Cagliari. Ma, a quanto si apprende, mentre Dridi è stato ufficialmente dichiarato 'missing in action' dal 27 marzo, Mameli, scomparso il 18 maggio, non lo è ancora anche se in entrambi i casi il decesso è chiaramente più che probabile. 

Nunzio a Kiev: "E' difficile sperare ma Dio può dare la pace"

A Kiev resta difficile "sperare" nell'avvio in tempi brevi di un negoziato di pace tra l'Ucraina e la Russia anche "qualora la Russia accettasse l'idea della Santa Sede come luogo e come facilitatore". Lo dice il Nunzio in Ucraina, mons. Visvaldas Kulbokas. "L'enorme vantaggio della Santa Sede, evidentemente, è quello di invocare soprattutto la grazia di Dio. Gli uomini sono incapaci di ritrovare la pace, ma Dio sì", sottolinea il Nunzio. "Per quanto riguarda le cose nell'ordine umano, il riporre speranze lì dove non ci sono basi logiche per tale speranza, può essere controproducente" aggiunge sottolineando che bisogna avere "speranza in Dio ma non nelle fallaci, superficiali e teatrali, non sostanziali iniziative umane". La pace non si raggiunge con "le improvvisazioni" delle varie parti politiche in campo ma occorre ancora "lavorare sodo", aggiunge l'ambasciatore del Papa rispondendo all'ANSA sulle ipotesi di negoziati diretti tra le due parti in conflitto. 

Nyt: "La Russia ha usato il Brasile per forgiare i suoi 007"

Per anni la Russia ha usato il Brasile come punto di partenza per esportare agenti segreti in altre parti del mondo. Lo riporta il New York Times. L'obiettivo - spiega il media Usa -  non era spiare il Brasile, ma trasformare le spie russe in cittadini brasiliani, creando identità attendibili. Dopo un periodo di permanenza nel Paese sudamericano, sono partiti per Europa, Medio Oriente e Stati Uniti, depistando le autorità. Secondo quanto riportato, uno di questi ha aperto una gioielleria, un'altra era una modella, mentre un terzo è stato accettato da un'università americana. Tra le presunte spie c'è anche un ricercatore che ha trovato lavoro in Norvegia e una coppia che ha finito per stabilirsi in Portogallo. 

Ambasciatore Yurash: "Noi vogliamo pace ma non c'è risposta dalla Russia"

"Non c'è nessuna novità", "non c'è ancora una risposta positiva dalla parte russa", "aspettiamo". A descrivere il clima di attesa rispetto alla disponibilità del Vaticano ad ospitare eventuali negoziati tra Russia e Ucraina è l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede Andrii Yurash. Yurash ricorda che questa disponibilità del Vaticano è "una proposta generale, per tutte le guerre e tutti i conflitti, quindi la Santa Sede è molto disponibile anche per questo negoziato tra Ucraina e Russia ma ancora non c'è qualcosa di preciso". "La novità molto importante è il supporto degli Stati Uniti a questa disponibilità dal Vaticano", dice l'ambasciatore all'ANSA. "Abbiamo sempre speranza e siamo molto grati alla Santa Sede per questa disponibilità di offrire i negoziati. L'Ucraina è stata sempre pronta, abbiamo espresso sempre il desiderio di un negoziato in Vaticano ma mai abbiamo avuto una risposta positiva dalla parte russa. Aspettiamo". 

Ucraina, Salvini: "Spero le parole di Papa Leone XIV fermino armi"

"Le parole di Papa Leone XIV sono emozionanti, incoraggianti e spero che fermino le armi. E se ci fossero dialoghi di pace fra Russia e Ucraina in Vaticano sarebbe un segnale straordinario". Così, oggi, a Termoli il vice presidente del Consiglio e Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Matteo Salvini che esprime il desiderio del cessate il fuoco tra Russia e Ucraina. "Spero che nessuno insista ulteriormente con la guerra e con eserciti europei - prosegue -, armi europee, nucleare come armi e cose simili. Quando parlo di pace parlo di pace ovunque. Parlo di fine delle sofferenze dei civili e di sacrosanto diritto all'esistenza, alla sopravvivenza di Israele e di lotta a ogni forma di antisemitismo che purtroppo c'è ancora da troppe parti nel 2025. Spero sia per Gerusalemme che per Gaza si avvicini il momento del cessate il fuoco". 

Cremlino: "Non ritardiamo il processo negoziale con Kiev"

Il Cremlino ha affermato che la Russia non sta ritardando il processo per la preparazione di un memorandum con l'Ucraina per la soluzione del conflitto in Ucraina. "Nessuno è interessato a ritardare il processo, tutti stanno lavorando in modo dinamico, vi terremo informati", ha detto ai giornalisti il portavoce Dmitry Peskov. "Naturalmente, gran parte di questo lavoro viene svolto in modo discreto e non dovrebbe essere reso pubblico", ha aggiunto.

Chiusi tre aeroporti di Mosca per attacchi di droni ucraini

Gli aeroporti moscoviti di Sheremetyevo, Domodedovo e Zhukovsky sono stati temporaneamente chiusi al traffico dopo un attacco di droni ucraini abbattuti sulla regione della capitale. Lo ha annunciato l'agenzia federale dell'aviazione civile, Rosaviatsia, citata da Interfax. Chiusi anche gli scali di diverse altre città russe: Vladimir, Ivanovo, Kaluga, Yaroslavl e Kostroma. Il sindaco di Mosca, Sergei Sobyanin, ha riferito che le forze di difesa aerea hanno "respinto un attacco" di tre droni diretti sulla capitale. 

Media: "Andriy Portnov era nella lista dei nemici dell'Ucraina"

Il nome di Andriy Portnov, ucciso oggi nei pressi di Madrid,  figurava nella lista dei nemici dell'Ucraina stilata dal sito Mirotvorets, diversi dei quali sono stati uccisi. Lo riferisce l'agenzia russa Ria Novosti. L'elenco comprende migliaia di personaggi, tra cui politici e giornalisti anche stranieri. Quando uno di loro viene ucciso, accanto alla sua foto compare la scritta "eliminato". Portnov, che aveva 52 anni ed era stato consigliere dell'ex presidente ucraino filorusso Viktor Yanukovich, era stato inserito nella lista fin dal 2015 perché considerato "traditore della patria". 

La sorella dell'italiano morto in Ucraina: "Era uno spirito libero"

Noah, la sorella del volontario italiano Antonio Omar Dridi, 35 anni, morto in Ucraina, in un'intervista rilasciata una settimana fa al Tg1, aveva spiegato che il fratello, nato il 15 febbraio 1991 a Palermo, viveva all'estero. Era stato in Germania e Austria, dove aveva lavorato come cuoco. "Era uno spirito libero, non ha mai voluto rimanere fermo in un posto", raccontava Noah nell'intervista rilasciata nel nei giorni in cui il fratello risultava disperso. "Vorrei che ci aiutassero, noi ne abbiamo passate tante, siamo stati dei ragazzi molto sfortunati", era l'appello della donna. Di Dridi non si avevano più notizie da un paio di mesi e il 14 marzo la famiglia aveva lanciato un appello sui social spiegando che non riusciva a mettersi in contatto con lui. Un commilitone di Dridi, a fine marzo, aveva chiamato Noah dicendole che il bunker in cui si trovava Dridi era stato bombardato. 

Portolano: "L'esercito russo cresce a ritmo maggiore del previsto, preoccupazione su fianco est della Nato"

"Mosca, malgrado le estese perdite sul campo di battaglia, sta ricostituendo le capacità militari perdute e crescendo militarmente, quantomeno nella sua dimensione convenzionale, a un ritmo più rapido di quanto fosse stato previsto". Così il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Generale Luciano Portolano, nella sua audizione alla commissione Difesa della Camera dei Deputati.

Portolano infatti sottolinea come "l'esercito russo oggi è più grande di quanto non fosse all'inizio della guerra e tale situazione desta in prospettiva una forte preoccupazione anche in ragione di una rinnovata postura assertiva di Mosca lungo tutto il fianco est della Nato".

Le accuse di Zakharova ai media Ue: "Campo di concentramento dell'informazione". VIDEO

Ucciso a Madrid ex politico Kiev, sospetti legami con Mosca

Andriy Portnov, avvocato e politico ucraino, in passato collaboratore del presidente Viktor Yanukovich, è stato ucciso stamane a colpi di pistola a Pozuelo de Alarcón, località alle porte di Madrid: lo riferiscono i media iberici. L'uomo sarebbe stato vittima di un agguato alle porte della Scuola Americana, dove stava portando i figli, secondo le prime ricostruzioni. I media spagnoli affermano che in passato Portnov era stato indagato dai servizi segreti ucraini per presunti legami con Mosca. 

Nyt, Trump ha deciso: "Mosca e Kiev trovino la soluzione alla guerra"

Il presidente statunitense Donald Trump ha detto al presidente ucraino Volodymyr Zelensky e ad altri leader europei che la Russia e l'Ucraina dovranno trovare una soluzione alla guerra, solo pochi giorni dopo aver sostenuto che solo lui e il presidente russo Vladimir Putin avevano il potere di arrivare ad un accordo: lo riporta il New York Times (Nyt), che cita sei funzionari a conoscenza dei colloqui. Trump, dunque, avrebbe già deciso. Il leader Usa, scrive il Nyt, ha parlato con Zelensky e gli altri leader dopo la sua conversazione telefonica avuta con Putin lunedì. "La domanda più profonda - commenta il giornale - è se (il presidente Usa) sta abbandonando anche il progetto che l'America porta avanti da tre anni di sostenere l'Ucraina, una democrazia nascente che lui stesso ha spesso accusato per essere stata invasa illegalmente". 

Trump

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Il Cremlino: "Golden Dome è decisione sovrana degli Usa"

Quella di creare il sistema antimissilistico Golden Dome è una decisione "sovrana" degli Usa. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalle agenzie russe. "Se gli Stati Uniti ritengono che ci sia una minaccia missilistica, allora, naturalmente, sviluppano sistemi di difesa missilistica", ha affermato il portavoce commentando l'annuncio di ieri di Washington. 

Cremlino: "Non ricevuto nessuna proposta da Vaticano"

La Russia non ha ricevuto alcuna proposta specifica dal Vaticano per collaborare alla risoluzione della situazione in Ucraina. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov secondo le agenzie russe. "No, non ce ne sono state ancora, non ci sono dettagli specifici", ha detto Peskov ai giornalisti, rispondendo alla domanda se ci fossero state proposte specifiche da parte del Vaticano per una cooperazione con Mosca volta ad aiutare nella risoluzione della questione ucraina.

Memorial: volontario italiano morto in battaglia in Ucraina

Memorial, l'associazione dei volontari internazionali per l'Ucraina, conferma la morte sul campo di battaglia del combattente italiano Antonio Omar Dridi. "Onore, gloria e gratitudine al nostro fratello", afferma Memorial.  Dridi è il quinto italiano morto combattendo in Ucraina ed era dato per disperso da marzo scorso.

Ucraina, Nevi: "L'Europa diventi sempre più protagonista in scenari internazionali"

"La situazione della guerra in Ucraina non sta evolvendo nel senso sperato anche dall'amministrazione Trump. Ritengo quindi che il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, faccia bene a occuparsi attivamente di questo dossier, anche in ambito europeo, per contribuire al mantenimento dell’alleanza transatlantica". Così Raffaele Nevi, portavoce nazionale di Forza Italia, intervenendo a Sky Start. 

"Non è facile arrivare a un cessate il fuoco -ha proseguito-, sapevamo, e abbiamo sempre detto, che sarebbe stato complicato convincere Putin a deporre le armi. Tuttavia, anche grazie all'impegno del nuovo Papa, continueremo a lavorare per trovare una soluzione. Per arrivare alla pace dobbiamo far capire che c'è una comunità unita e che chiede all'unisono il cessate il fuoco e poi un accordo giusto e duraturo. Bisogna essere molto attenti, agire con la diplomazia e continuare con il sostegno militare all'Ucraina. L’Europa deve decidere come intende svolgere un ruolo più da protagonista sulla scena internazionale, soprattutto alla luce del fatto che gli Stati Uniti, con la nuova amministrazione, sembrano intenzionati a concentrarsi maggiormente sugli affari interni. In prospettiva, quindi, l’Europa può e deve diventare sempre più capace di agire efficacemente negli scenari internazionali", ha concluso.

Papa Leone XIV: "Il mondo diviso dall'odio, costruiamo la pace". VIDEO

Kiev: "Nella notte abbattuti 63 droni russi su 76"

Le forze russe hanno attaccato l'Ucraina la notte scorsa con 76 droni di vario tipo, inclusi i kamikaze Shahed, 63 dei quali sono stati abbattuti dalle difese aeree di Kiev: lo ha reso noto su Telegram l'Aeronautica militare ucraina. I velivoli senza pilota distrutti sono stati intercettati nell'est, nel nord e nel centro del Paese. Nell'attacco sono state colpite le regioni di Kharkiv e Sumy. 

Media: Usa contro 'maggior sostegno' a Kiev in nota G7

Gli Stati Uniti si oppongono all'inclusione di "ulteriore sostegno" all'Ucraina nella dichiarazione del G7 in fase di elaborazione da parte dei ministri delle Finanze in Canada. Lo scrive Politico. Washington è anche riluttante a definire "illegale" nel testo l'invasione russa dell'Ucraina su vasta scala, hanno riferito due funzionari coinvolti nei negoziati.

Kiev: "Attacco russo a poligono di tiro, uccisi 6 soldati"

Sei soldati ucraini sono stati uccisi e più di 10 sono rimasti feriti ieri in un attacco russo che ha preso di mira un poligono di tiro nella regione di Sumy, nel nord-est del Paese: lo ha reso noto su Facebook la Guardia nazionale ucraina, come riporta Ukrainska Pravda. "In seguito all'attacco, durante l'addestramento dell'unità militare al poligono di tiro, sei militari sono stati uccisi e più di 10 sono rimasti feriti", si legge in un comunicato stampa. 

Putin ha visitato la regione di Kursk a confine Ucraina

Il presidente russo Vladimir Putin si è recato ieri a visitare la regione di Kursk, al confine con l'Ucraina, che dall'agosto dello scorso anno ha visto un'invasione delle truppe di Kiev. Lo ha riferito il Cremlino, citato dall'agenzia Ria Novosti.

Trump: "Sanzioni a Russia? Dipenderà da Mosca"

Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato che la sua decisione sull'eventuale imposizione di ulteriori sanzioni contro Mosca dipenderà da "come si comporterà la Russia". "Quella sarà una mia decisione - ha affermato dallo Studio Ovale - Non sarà la decisione di nessun altro". Diversi alleati dell'Ucraina hanno imposto dazi aggiuntivi alla Russia, i cui colloqui di pace con l'Ucraina si sono arenati. 

Drone su abitazione Kiev, feriti 5 membri famiglia

Cinque membri di una stessa famiglia sono rimasti feriti in un attacco di droni russi contro la loro abitazione nella regione di Kiev. Lo ha riferito Ukrinform citando un post su Telegram del capo dell'amministrazione militare regionale di Kiev, Mykola Kalashnyk. 

Mosca: Ue non ha coraggio ammettere fallimento sanzioni

Le sanzioni imposte alla Russia per la guerra in Ucraina sono state un fallimento, ma Bruxelles non ha il coraggio di ammetterlo. Ad assicurarlo è stato il direttore della direzione per gli Affari europei del ministero degli Esteri russo, Vladislav Maslennikov, come riporta la Tass. "L'Unione europea non è in grado di ammettere che le sanzioni anti-russe non solo hanno fallito, ma hanno anche danneggiato in modo significativo le economie dei paesi europei", ha detto in un'intervista a Izvestia. "Non vogliono risponderne davanti ai cittadini", ha aggiunto.

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