Guerra Ucraina Russia, Mosca: "Ricevuta da Kiev lista di prigionieri da scambiare"

Ansa / Ipa

La Russia ha ricevuto dall'Ucraina la lista dei soldati di cui chiede la liberazione nell'ambito di uno scambio di 1.000 prigionieri per parte concordato nell'incontro tra le delegazioni dei due Paesi a Istanbul il 16 maggio. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Peskov. Il presidente Vladimir Putin ha ribadito che la Russia intende creare una "zona cuscinetto lungo le frontiere" con l'Ucraina per prevenire gli attacchi sulle regioni di confine 

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La Russia ha ricevuto dall'Ucraina la lista dei soldati di cui chiede la liberazione nell'ambito di uno scambio di 1.000 prigionieri per parte concordato nell'incontro tra le delegazioni dei due Paesi a Istanbul il 16 maggio. Lo ha detto il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, citato dalla Tass. In precedenza, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky aveva annunciato che Kiev aveva ricevuto la lista fornita da Mosca.

Il presidente Vladimir Putin ha ribadito che la Russia intende creare una "zona cuscinetto lungo le frontiere" con l'Ucraina per prevenire gli attacchi sulle regioni di confine. "Una decisione è stata presa e le nostre forze armate stanno ora svolgendo il compito", ha affermato il leader russo.

"Al di là di date e luoghi, la priorità a cui arrivare è che ci siano negoziati seri, in cui gli interlocutori vogliano tutti manifestare la disponibilità e la voglia di fare passi avanti. Questo è il centro del lavoro che dobbiamo fare adesso, per arrivare a un cessate il fuoco e un accordo di pace complessivo, che non può prescindere da garanzie sicurezza per l'Ucraina". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni. 

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Meloni: "Ho sentito Trump poche ore fa"

"In questi giorni siamo costantemente in contatto con diversi leader a livello europeo e americano. Ho sentito qualche ora fa Trump l'ultima volta, lavoriamo per avviare un nuovo turno di negoziati". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni dopo l'incontro con Mette Frederiksen, primo ministro di Danimarca, a Palazzo Chigi. 

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Meloni: "Al di là di date e luoghi priorità è negoziato serio"

"Al di là di date e luoghi, la priorità a cui arrivare è che ci siano negoziati seri, in cui gli interlocutori vogliano tutti manifestare la disponibilità e la voglia di fare passi avanti. Questo è il centro del lavoro che dobbiamo fare adesso, per arrivare a un cessate il fuoco e un accordo di pace complessivo, che non può prescindere da garanzie sicurezza per l'Ucraina". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in dichiarazioni alla stampa con Mette Frederiksen, primo ministro di Danimarca, dopo l'incontro a Palazzo Chigi. 

Meloni: "Grazie a Zelensky per aver dimostrato con chiarezza volontà di pace"

"Credo che la prima cosa che dobbiamo fare è ringraziare il presidente Volodymyr Zelensky e il governo ucraino per aver dimostrato con chiarezza, anche e soprattutto in queste settimane, la sua sincera volontà di perseguire la pace, aderendo immediatamente a una richiesta di cessata del fuoco e a una disponibilità di negoziati anche ad alto livello". Così la premier Giorgia Meloni, durante le dichiarazioni alla stampa con il primo ministro danese Mette Frederiksen.

Meloni: "Kiev vuole la pace, da Mosca nessun passo concreto"

"Si sta lavorando a un nuovo turno di negoziati e la prima cosa che dobbiamo fare è ringraziare il presidente Zelensky e il governo ucraino che hanno dimostrato in queste settimane la sincera volontà di cercare la pace, accettando i negoziati. Dall'altra parte non abbiamo visto alcun passo concreto da parte russa al momento. Vale la pena ricordarlo per smontare una certa narrativa per cui i russi sarebbero stati disponibili alla pace". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni in dichiarazioni alla stampa con Mette Frederiksen, primo ministro di Danimarca, dopo l'incontro a Palazzo Chigi. 

G7, Giorgetti: "Fuori dalla ricostruzione di Kiev chi favorì Mosca"

"Verso via libera del comunicato finale da parte del G7. Una vittoria italiana che ha lavorato per una posizione comune, per il sostegno all'Ucraina e affinché chiunque abbia fatto affari o favorito la Russia non entri nella ricostruzione dell'Ucraina". Lo afferma il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti sull'account del Mef su X dal G7 finanze in Canada. 

Proseguono i contatti Mosca-Kiev per lo scambio di mille prigioni. VIDEO

Russia, attacco ucraino a Lgov nel Kursk: 12 feriti

Le forze armate ucraine hanno lanciato un massiccio attacco a Lgov, nella regione di Kursk, ferendo 12 persone, tra cui due bambini. Lo scrive l'agenzia russa Tass.

Tajani: "Non c'è data per i colloqui in Vaticano, spero al più presto"

"Noi stiamo lavorando, il Presidente del Consiglio sta lavorando in prima persona, noi stiamo assecondando questa strategia. Prima si fa e meglio è, ma ancora non è stata fissata una data". Lo ha detto alla stampa a Città del Messico il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, commentando la notizia del Wall Street Journal secondo cui a metà giugno potrebbero tenersi i colloqui tra Russia e Ucraina in Vaticano.  "Noi ci auguriamo che questo accada, siamo assolutamente favorevoli a sostenere l'idea" di tenere i colloqui in Vaticano, ha aggiunto Tajani, ricordando "il messaggio che il giorno della sua elezione Papa Leone XIV ha inviato a tutto il mondo. È stato un messaggio di pace, non la pace come la possiamo intendere noi, ma qualcosa di ben più alto".   

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Tajani: "Invito del Papa su Russia e Ucraina sia accolto da tutti"

Sulla pace tra Russia e Ucraina "non è facile. Registriamo qualche segnale positivo, certamente. La disponibilità del santo padre ad accogliere in Vaticano le due parti, magari con l'Europa e gli Stati Uniti, rappresenta un forte messaggio di pace. Il messaggio del papa deve essere accolto da tutti. Bisogna lavorare, costruire giorno per giorno la pace". Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenendo all'incontro "il Made in Italy: le strategie dell'Italia" nell'ambito del Festival dell'economia di Trento. "Stiamo lavorando tantissimo anche per il Medio Oriente, ho da poco sentito il ministro degli Esteri dell'Oman per avviare la mediazione tra Stati Uniti ed Iran sul nucleare. Il fatto che queste trattative vadano avanti e sia stata scelta Roma come sede di dialogo è molto importante", ha aggiunto. 

Ucraina, il premier bulgaro Željazkov,: "Gli Usa continuino ad avere ruolo attivo"

"Molti Paesi desiderano contribuire alla fine della guerra in Ucraina, soprattutto la Santa Sede. Papa Francesco, come anche Papa Leone XIV, hanno sempre sostenuto la pace. Questa posizione è percepita come neutrale e favorevole dalle parti in conflitto" e questo può "contribuire a trovare soluzioni e arrivare a un cessate il fuoco". Così il primo ministro bulgaro, Rosen Željazkov, al termine del bilaterale con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, a Palazzo Chigi.

"Per noi è fondamentale che gli Stati Uniti continuino ad avere un ruolo attivo. Riteniamo che ogni sforzo diplomatico debba essere perseguito, non solo attraverso la Nato, ma anche attraverso un impegno diretto degli Usa, affinché il conflitto possa essere fermato e il sostegno all'Ucraina non venga ridotto", ha proseguito ministro bulgaro Željazkov.

Putin: "Stiamo creando una zona cuscinetto ai confini dell'Ucraina"

Il presidente Vladimir Putin ha ribadito che la Russia intende creare una "zona cuscinetto lungo le frontiere" con l'Ucraina per prevenire gli attacchi sulle regioni di confine. "Una decisione è stata presa e le nostre forze armate stanno ora svolgendo il compito", ha affermato in una riunione di governo Putin, citato dalla Tass. 

Putin

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Mosca ha presentato a Kiev lista di 1.000 nomi per lo scambio di prigionieri

La Russia ha consegnato all'Ucraina una lista di 1.000 prigionieri di guerra che vorrebbe che Kiev restituisse in un imminente accordo di scambio. Lo riporta l'agenzia di stampa russa Interfax, aggiungendo che il Cremlino è in attesa che l'Ucraina consegni a sua volta una propria lista di prigionieri, così come ha dichiarato il portavoce Dmitry Peskov.

L'accordo per realizzare lo scambio è dopo i primi colloqui diretti tra Russia e Ucraina in più di tre anni, svoltisi a Istanbul all'inizio di questo mese.

Russia, monumento dedicato a Stalin nella metro di Mosca. VIDEO

Telefonata Zelensky-Vucic sull'integrazione europea di Kiev

"Ho parlato con il presidente serbo Aleksandar Vucic. Abbiamo discusso di temi di attualità: la nostra integrazione europea e la cooperazione bilaterale", scrive il presidente ucraino Volodymyr Zelensky su Telegram. "In particolare, si è parlato dell'interazione nel formato Ucraina - Europa sudorientale. Lo svilupperemo per renderlo ancora più efficace. Abbiamo concordato un programma e di restare in contatto".  

Media, almeno 3 ricercati per l'omicidio di Portnov a Madrid

La polizia è alla ricerca di almeno tre persone come sospettate per l'omicidio dell'avvocato ed ex politico ucraino Andriy Portnov, avvenuto ieri mattina a Pozuelo de Alarcón (Madrid): lo riferisce l'agenzia di stampa Efe, citando fonti vicine alle indagini. Gli inquirenti, aggiunge la stessa agenzia, ritengono che uno di questi individui non ancora identificati sia l'autore degli spari che hanno ucciso Portnov, mentre altri due sarebbero i complici che lo hanno aiutato a dileguarsi subito dopo. Sul luogo del presunto agguato, ovvero le immediate vicinanze della Scuola Americana di Madrid, sarebbero stati raccolti almeno nove bossoli di proiettili, scrive ancora Efe. Nel frattempo, la giudice a cui sono state affidate le indagini preliminari sul caso ha decretato il segreto istruttorio. L'autopsia sul corpo di Portnov è iniziata stamattina e sarebbe ancora in corso. 

Antonio Omar Dridi, chi è il foreign fighter italiano morto in Ucraina

La conferma è arrivata da Memorial, l'associazione dei volontari internazionali per l'Ucraina, che sui social ha dato notizia della morte sul campo di battaglia del combattente italiano. Aveva 35 anni ed era originario di Palermo. In passato ha vissuto all'estero tra Germania e Austria. "Era uno spirito libero", ha detto la sorella, Noah. LA VICENDA

Ucraina, la Russia preme su tutta la linea del fronte. VIDEO

Putin conferisce a Lavrov l'ordine di Sant'Andrea

Vladimir Putin ha conferito al ministro degli Esteri Sergei Lavrov l'onorificenza dell'Ordine di Sant'Andrea l'Apostolo in una cerimonia nel salone di Santa Caterina del Palazzo del Senato al Cremlino. Il decreto per il conferimento è stato firmato il 21 marzo, giorno del 75esimo compleanno di Lavrov "per il suoi straordinari meriti per la Patria, il suo grande contributo allo sviluppo e all'attuazione della politica estera della Russia e per molti anni di fruttuoso servizio allo Stato". 

Lavrov, diplomatico di carriera, ministro degli Esteri dal 2004, noto per la sua capacità di distruggere a parole controparti in situazioni di difficoltà, come l'allora ministra degli Esteri britannica Liz Truss nel 2022, è considerato come un esecutore preciso della politica del Cremlino, come accade sempre a un ministro degli Esteri nella suddivisione dei poteri a Mosca, rimanendo però imperscrutabile, forse per la sua totale comprensione del mondo occidentale. Ha vissuto a lungo negli Stati Uniti, 15 anni, come inviato di Mosca all'Onu. La figlia, che ha studiato a Columbia, vive a Londra. E' considerato brillante e ironico. Fuma e beve wiskey. Scrive poesie. 

Nato a Mosca nel 1950, Lavrov, a quanto si dice, amava la fisica a scuola, ma poi frequentò la Mecca della diplomazia sovietica, l'Istituto di relazioni internazionali di Mosca (MGIMO), dove imparò il singalese prima di iniziare la sua carriera diplomatica in Sri Lanka. Dopo un primo periodo all'Onu, Lavrov lavorò con il ministro degli Esteri riformista Andrej Kozyrev. Fu nominato viceministro degli Esteri nel 1992, ma lasciò l'incarico nel 1994 per tornare a lavorare a New York.

Merz: "Processo per la pace in Ucraina potrebbe richiedere mesi"

"Non ci facciamo illusioni: non c'è una soluzione rapida. È un processo che è appena iniziato e che potrebbe richiedere ancora molte settimane, forse addirittura mesi": lo ha detto il cancelliere federale tedesco Friedrich Merz a margine del suo incontro a Vilnius con il presidente lituano Gitanas Nauseda a proposito delle trattative per definire una pace in Ucraina. Anche dopo la conversazione telefonica tra Donald Trump e Vladimir Putin, Merz non si aspetta un rapido successo negli sforzi per porre fine alla guerra in Ucraina.

Merz: "Non permetteremo che Mosca rompa la nostra unità"

"Non permetteremo alla Russia di creare una spaccatura al nostro interno. Noi europei sosteniamo fermamente l'Ucraina e samo uniti. E, per quanto possibile, continueremo a formare una squadra compatta con gli Stati Uniti". Lo ha affermato oggi a Vilnius il cancelliere tedesco Friedrich Merz a margine del bilaterale con il presidente lituano, Gitanas Nauseda.    "Il nostro obiettivo è chiaro: premiamo per un cessate il fuoco in Ucraina, come richiesto dal presidente degli Stati uniti"; ha detto Merz sottolineando che la Russia rappresenta ad oggi il principale pericolo per la pace in Europa.

Mosca: conquistato un altro villaggio nell'est dell'Ucraina

Il ministero della Difesa di Mosca ha detto che le truppe russe hanno conquistato un altro villaggio, Novaya Poltavka, nella regione orientale ucraina di Donetsk. 

Ucraina, maggioranza spaccata in tre al Pe su fertilizzanti Russia

La maggioranza di governo si è divisa in tre, oggi nella miniplenaria a Bruxelles, nel voto sulla proposta della Commissione Europea di aumentare i dazi sui fertilizzanti e su alcuni prodotti agricoli importanti nell'Ue da Russia e Bielorussia, i cui proventi si ritiene aiutino Mosca nell'aggressione all'Ucraina.

Secondo il risultato dei voti per appello nominale, pubblicato poco fa, Forza Italia ha votato a favore, insieme agli eurodeputati di Pd (compatto), Sinistra Italiana (gruppo Left) e Verdi. In tutto i favorevoli sono stati 411. Tra i 100 eurodeputati contrari figurano quelli della Lega, gli unici tra gli italiani a votare contro. Tra gli astenuti (78) si contano, tra gli italiani, gli europarlamentari di Fratelli d'Italia, ma anche quelli del Movimento Cinque Stelle. L'Ecr, il gruppo che Fdi copresiede, si è diviso, come capita spesso: i polacchi del Pis hanno votato a favore. Tra i gruppi politici, il Ppe ha votato compatto a favore, come l'S&D, i Verdi/Ale e Renew Europe (con eccezioni limitate). La Left si è divisa, con alcuni a favore, altri contrari (tra cui la tedesca Carola Rackete, indipendente) e altri ancora astenuti. I Patrioti hanno votato in maggioranza contro, con qualche astenuto e qualche favorevole. In ordine sparso, infine, l'Esn, il gruppo di AfD.

Ucraina, Cremlino: 'Con dazi su fertilizzanti, Europa si dà zappa sui piedi'

L'Europa riceverà fertilizzanti a un prezzo più alto e di qualità inferiore a causa degli elevati dazi sui prodotti russi. Lo ha fatto notare ai giornalisti il ​​portavoce del presidente russo Dmitrij Peskov, spiegando che "l'Unione Europea otterrà fertilizzanti azotati a un prezzo più alto e di qualità inferiore, perché i nostri fertilizzanti, compresi quelli azotati, sono di altissima qualità. La domanda di fertilizzanti azotati a livello mondiale è elevata ha aggiunto - quindi, credo che altri mercati compenseranno i dazi europei. Ebbene, gli europei continueranno, come sempre, a darsi la zappa sui piedi". 

Ucraina, Merz e Nauseada: 'Cessate il fuoco incondizionato'

Un "cessate il fuoco completo e incondizionato" e un aumento della pressione sanzionatoria sulla Russia. Lo hanno chiesto il cancelliere tedesco Friedrich Merz e il presidente lituano Gitanas Nauseda, durante una conferenza stampa congiunta a Vilnius. 

Merz ha aggiunto che la Germania continuerà a sostenere l'Ucraina, affermando che "è anche nell'interesse dell'America che ci muoviamo insieme su questo punto". Tuttavia, il cancelliere ha notato "progressi lenti" nella risoluzione della guerra tra Russia e Ucraina, sottolineando che il processo potrebbe ora richiedere "non giorni, ma mesi".

Zelensky: "Contatti con Mosca per scambio mille prigionieri"

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky fa sapere su Telegram che a Kiev si è tenuto "un incontro per preparare lo scambio per la liberazione di 1.000 nostri connazionali dalla prigionia russa, pressoché l'unico vero risultato dell'incontro in Turchia". "Stiamo lavorando per garantire questo risultato", afferma Zelensky. "Ci sono state segnalazioni di contatti con i russi. Il ministro della Difesa ucraino Umerov supervisiona l'organizzazione del processo e l'attuazione dell'accordo.  Stiamo scoprendo i dettagli di ogni persona indicata nell'elenco dalla parte russa". 

Cremlino non conferma negoziati in Vaticano a metà giugno

Il Cremlino non ha confermato una notizia del Wall Street Journal secondo la quale negoziati tra russi e ucraini potrebbero tenersi a metà giugno in Vaticano. "Non ci sono ancora accordi specifici sui prossimi incontri, questo è ancora da definire, si sta lavorando per attuare gli accordi raggiunti a Istanbul", ha detto il portavoce Dmitry Peskov. 

Cremlino, previsti viaggi di Putin a Lugansk e Donetsk

Il presidente russo Vladimir Putin andrà nelle due repubbliche autoproclamate di Lugansk e Donetsk. Lo annuncia il portavoce del Cremlino, Dmytry Peskov secondo Ria Novosti.  I viaggi di Putin "verranno realizzati nel tempo", ha aggiunto Peskov. 

Merz: "Mosca rappresenta minaccia per tutta l'Europa"

Il cancelliere tedesco Friedrich Merz ha lanciato un duro monito contro Mosca durante una visita ufficiale in Lituania, in occasione dell'insediamento di una brigata corazzata tedesca destinata a rafforzare il fianco est della Nato. Parlando a Vilnius accanto al presidente lituano Gitanas Nauseda, Merz ha ribadito l'impegno della Germania per la sicurezza collettiva dell'Alleanza. 

"La Russia, così com’è oggi, rappresenta una minaccia per tutti noi. È contro questa minaccia che ci stiamo difendendo, ed è per questo che siamo qui oggi", ha dichiarato il cancelliere, sottolineando l’importanza della presenza militare tedesca nei Paesi baltici come deterrente contro eventuali aggressioni russe.

Media: anche Usa concordano nel sostegno a Kiev in nota G7

I ministri delle finanze del G7 hanno concordato di continuare a sostenere l'Ucraina nella sua difesa contro l'invasione russa: lo ha affermato il ministro delle finanze tedesco Lars Klingbeil a margine di un incontro del G7 in Canada, come riporta Bloomberg. "È diventato chiaro che all'interno del formato G 7 il sostegno continuerà senza modifiche", ha affermato Klingbeil. La dichiarazione finale è stata in stand by fino a ieri perchè gli Usa si opponevano all'inclusione di "ulteriore sostegno" all'Ucraina ed erano riluttanti a definire "illegale" l'invasione russa dell'Ucraina su vasta scala, secondo Politico. 

Wsj: Trump ammette con leader Ue che Putin non è pronto a finire guerra

Donald Trump ha ammesso parlando con i leader europei lunedì che Vladimir Putin non è pronto a porre fine alla guerra dal momento che ritiene che sta vincendo, rende noto il Wall Street Journal, citando tre diverse fonti. Nella telefonata di lunedì, dopo quella con Vladimir Putin, il Presidente americano tuttavia ha fatto marcia indietro sulla possibilità di introdurre nuove sanzioni contro Mosca ventilata solo il giorno prima, nel caso in cui il Presidente russo non avesse accettato il cessate il fuoco. Hanno partecipato alla telefonata di lunedì con Trump, Volodymir Zelensky, Emmanuel Macron, Friedrich Merz, Giorgia Meloni e Ursula von der Leyen. 

Wsj: colloqui in Vaticano potrebbero iniziare a metà giugno

''I colloqui in Vaticano'' tra Mosca e Kiev per la fine della guerra in Ucraina ''si prevede che inizino a metà giugno''. Lo scrive il Wall Street Journal citato proprie fonti ben informate. Ai colloqui, afferma il giornale, dovrebbe partecipare anche una delegazione statunitense di cui farebbero parte il Segretario di Stato americano Marco Rubio e l'inviato speciale di Donald Trump Keith Kellogg.

Kulbokas: Vaticano aiuta dialogo ma scelta è di Putin

"Si è aperto questo spiraglio per avviare dei negoziati in Vaticano ma naturalmente tutto dipende da cosa dirà il presidente Putin". Così in una intervista al Messaggero il nunzio apostolico a Kiev, l'arcivescovo Visvaldas Kulbokas, che dall'inizio della guerra di aggressione russa non ha mai lasciato la sede della nunziatura. "La Santa Sede ha certamente un grande potenziale da mettere a disposizione. Dal punto di vista morale e umanitario, a cui si aggiunge anche l'aspetto spirituale. Questi tre aspetti rappresentano una arma vincente". Tuttavia, prosegue "dal punto di vista logico purtroppo si e' visto cosa è accaduto a Istanbul, dove il vertice e' finito con nulla di fatto, tranne l'aspetto umanitario che pero' funge quasi da foglia di fico per mascherare il disastro diplomatico".

Il cancelliere Merz a Vilnius in visita ufficiale

Il cancelliere tedesco, Friedrich Merz, è giunto stamane a Vilnius per una visita ufficiale di un giorno nel corso della quale incontrerà le principali autorità dello stato e parteciperà alla cerimonia di accoglienza in Lituania dei primi membri della 45a Brigata corazzata dell'esercito tedesco, il cui completo dislocamento nel Paese baltico è previsto per il 2027. Durante gli incontri, Merz discuterà principalmente delle questioni relative al rafforzamento dei rapporti tra Germania e Lituania in materia di difesa, di riarmo e di sostegno all'Ucraina. 

Cardinale Maradiaga: "Putin deve fare primo passo per dialogo"

La mediazione in Vaticano per l'Ucraina "è un'operazione molto difficile da realizzare, ma con Papa Leone tutto è possibile, perché ha la fiducia dei potenti della Terra". Lo spiega alla Stampa il cardinale Óscar Rodríguez Maradiaga, per dieci anni coordinatore del Consiglio dei cardinali che ha affrontato il dossier ucraino.    "L'elemento più importante e impressionante è che Papa Prevost in pochi giorni ha stimolato e suscitato azioni e tentativi diplomatici potenzialmente efficaci", commenta sottolineando: "Una pace che sia giusta. Questo deve restare l'orizzonte a cui puntare". In tutto questo però "chi deve fare il primo passo è Putin, accettando davvero di dialogare", precisa.    Dopo la telefonata fra Trump e Putin, dice Maradiaga, "sono ottimista, anche perché il mondo non può permettersi di continuare a ignorare uno scontro così sanguinoso che può provocare un vortice letale per gli esseri umani. Non posso pensare che non si riesca a trovare una soluzione presto", conclude.

Kulbokas: "Vaticano può facilitare dialogo, la scelta è di Putin"

"Si è aperto questo spiraglio per avviare dei negoziati in Vaticano ma naturalmente tutto dipende da cosa dirà il presidente Putin". Lo spiega al Messaggero il nunzio apostolico a Kiev, l'arcivescovo Visvaldas Kulbokas, che dall'inizio della guerra di aggressione russa non ha mai lasciato la sede della nunziatura.    "La Santa Sede ha certamente un grande potenziale da mettere a disposizione. Dal punto di vista morale e umanitario, a cui si aggiunge anche l'aspetto spirituale - prosegue -. Questi tre aspetti rappresentano una arma vincente".    "Cresce la speranza che anche la Russia voglia la pace. Tuttavia va fatto notare che mentre per l'Ucraina arrivare ad una tregua e alla pace è una questione di sopravvivenza, per la Russia questo pare meno urgente, non sembra che abbia poi così tanta fretta - sottolinea -. Questo deve fare pensare. Ci si dovrebbe chiedere se la Russia voglia ora risolvere attivamente, concretamente la situazione".    La mediazione in Vaticano potrebbe essere un terreno favorevole per tutti. "Non parlerei di mediazione dal punto di vista tecnico. Il Vaticano facilita, avvicina, aiuta al dialogo. Come terreno per dialogare potrebbe essere perfetto", conclude.

Lituania: "No a Kiev danneggerebbe reputazione della Nato"

"Qualora la promessa fatta all'Ucraina di una sua futura adesione all'Alleanza atlantica venisse delusa, questo causerebbe un contraccolpo durissimo alla reputazione della Nato stessa". Lo ha affermato il presidente lituano, Gitanas Nauseda, intervistato dall'emittente lituana Ziniu radijas.    "Durante gli ultimi tre vertici della Nato, abbiamo ripetutamente precisato il testo sulle prospettive di adesione dell'Ucraina - ha aggiunto Nauseda -. L'Ucraina deve essere invitata al vertice Nato de L'Aia per poter presentare la propria posizione in merito".

Schlein: "Da Assisi impegno per la pace"

"Dalla città della pace ribadiamo con forza il nostro impegno per una pace giusta e duratura": così la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, ieri ad Assisi, ha commentato gli sviluppi internazionali in Medio oriente e in Ucraina. Lo ha fatto a margine di un'iniziativa per il candidato sindaco del centrosinistra Valter Stoppini.      "A Gaza - ha detto la segretaria del Pd - da oltre 80 giorni non entrano cibo, acqua o medicinali. L'Onu ha parlato di 14mila bambini a rischio vita: è una crisi umanitaria devastante, una violazione del diritto internazionale. Fermare il blocco è una priorità assoluta".      La leader dem ha ricordato l'approvazione in Parlamento di una mozione unitaria, con M5s, Avs e Pd, che chiede il cessate il fuoco immediato, la liberazione degli ostaggi, l'invio degli aiuti umanitari e il riconoscimento dello Stato di Palestina come contributo concreto a un processo di pace. "Serve una soluzione a due popoli e due Stati - ha sollecitato Schlein - così come per l'Ucraina serve un negoziato vero, non una resa alle ragioni dell'aggressore che è la Russia di Putin. Un negoziato in cui sia seduta l'Ucraina, che faccia valere le sue ragioni, le sue condizioni e accanto abbia la presenza di un'Unione europea forte e compatta".

Wsj: vertice Russia-Ucraina in Vaticano a metà giugno

Un nuovo incontro tra Russia e Ucraina potrebbe tenersi in Vaticano a metà giugno. A rivelarlo è il Wall Street Journal che cita fonti informate. Secondo il quotidiano, al nuovo vertice sarà presente anche una delegazione statunitense composta dal segretario di Stato e consigliere per la sicurezza nazionale ad interim Marco Rubio e dall'inviato presidenziale per l'Ucraina Keith Kellogg.

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