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Guerra Gaza, Israele all'Aja: "Accusa di genocidio contro di noi distorce la realtà"

©IPA/Fotogramma

E' proseguito anche oggi presso la Corte dell'Aja il processo a Israele per genocidio. Secondo il membro della squadra di difesa israeliana Tal Becker, il Sudafrica ha presentato "un quadro fattuale e giuridico profondamente distorto". Attacchi contro postazioni degli Houthi in Yemen dopo che i miliziani hanno sfidato il monito a non intralciare il commercio internazionale sul Mar Rosso. Intesa Mossad-Qatar: nei prossimi giorni gli ostaggi israeliani trattenuti a Gaza da oltre tre mesi riceverannno le medicine

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Houthi, 'uccisi 5 nostri combattenti nei raid'

"Il nemico americano-britannico, nel quadro del suo sostegno al prosieguo del crimine israeliano a Gaza, ha lanciato una brutale aggressione contro la Repubblica dello Yemen con 73 raid che hanno preso di mira la capitale Sanaa e i governatorati di Hodeidah, Taiz, Hajjah e Saada. I raid hanno provocato la morte di cinque martiri e il ferimento di altri sei appartenenti alle nostre forze armate". Così in una nota il portavoce militare degli Houthi, Yahya Saria.

Houthi, 'Usa e Gb proteggono terrorismo israeliano'

"Questi bombardamenti confermano ancora una volta che sono loro", gli Stati Uniti e il Regno Unito, "a gestire l'aggressione contro Gaza, così come la stanno portando avanti contro lo Yemen". Ad affermarlo in un post su 'X' è Mohamed Ali al-Houthi, capo del Comitato rivoluzionario supremo Houthi dello Yemen - il governo ad interim istituito dagli Houthi dopo la presa della capitale Sanaa nel 2015 - accusando Washington e Londra di "proteggere il terrorismo israeliano, "Quello che è successo", l'attacco aereo della notte, "è un attacco flagrante e ingiustificato". Gli attacchi, osserva, "arrivano in un momento in cui il mondo sta cercando di porre fine al genocidio di Gaza". "Vergogna e disonore per gli americani e gli inglesi", ha detto al Huti, che ha espresso il desiderio di "una Palestina libera".

Mohamed al Bukaiti, membro del braccio politico dei ribelli, ha osservato che Washington e Londra "hanno commesso un errore lanciando una guerra con lo Yemen" e ha affermato che questi Paesi "non hanno imparato dalle esperienze passate". "Presto si renderanno conto che l'aggressione diretta contro lo Yemen è stata la più grande stupidità della loro storia", aggiunge.

"Oggi i popoli del mondo - sottolinea - guardano con interesse ad una guerra unica nella quale non c'è spazio per errori quando si tratta di identificare chi ha ragione e chi ha torto, poiché l'obiettivo di una delle parti, lo Yemen, è quello di fermare la crimini di genocidio a Gaza, e l’obiettivo dell’altro, degli Usa e del Regno Unito, è sostenere e proteggere i responsabili. Per questo motivo, tutte le persone nel mondo si trovano di fronte a due scelte che non lasciano spazio a una terza: essere dalla parte delle vittime del genocidio o dalla parte dei responsabili. Tu da che parte stai?" si è chiesto Al Bukaiti in una serie di messaggi postati sul suo account X. Gli Houthi, sostenuti dall'Iran, controllano la capitale dello Yemen, Sanaa, e altre aree nel nord e nell'ovest del paese dal 2015. Il gruppo ha risposto all'offensiva israeliana contro la Striscia attaccando navi con qualche collegamento con Israele, con più di 25 attacchi. 

Ministro Gb, 'non programmati nuovi raid in Yemen a breve'

La Gran Bretagna non prevede a breve di effettuare nuovi raid contro obiettivi degli Houthi in Yemen dopo quelli della scorsa notte condotti insieme agli Stati Uniti. Lo ha sottolineato James Heappey, ministro di Stato per le Forze armate del Regno Unito, in un'intervista alla Bbc.

"Non ne sono pianificati a breve e questo è un punto importante. Quella della scorsa notte è stata una risposta limitata, proporzionata e necessaria", ha dichiarato Heappey, rispondendo alla domanda su possibili ulteriori missioni militari in Yemen.

Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Nel dicembre 2023 il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele" e una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. Il 12 gennaio 2023 Usa e Gran Bretagna hanno condotto un raid contro obiettivi nello Yemen utilizzati dai ribelli. L'APPROFONDIMENTO

Iran, 'coinvolgimento Usa nella guerra a Gaza errore strategico'

"Il diretto coinvolgimento degli Usa nella guerra contro civili, donne e bambini a Gaza è un errore strategico". Lo ha affermato il ministro degli Esteri iraniano, Hossein Amirabdollahian, nel corso di una telefonata con l'omologo norvegese, Espen Barth Eide. "Il genocidio contro Gaza e la Cisgiordania deve finire, deve essere posta immediatamente fine all'assedio", ha aggiunto il capo della Diplomazia di Teheran, come riferisce il ministero degli Esteri iraniano. 

Parigi, Houthi responsabili dell'escalation regionale

I ribelli Houthi in Yemen, bersaglio degli attacchi aerei statunitensi e britannici, hanno una "responsabilità estremamente pesante per l'escalation regionale" attraverso i loro attacchi alle navi nel Mar Rosso, lo afferma Parigi. La Francia, che ha dispiegato una fregata nell'area, "chiede agli Houthi di porre immediatamente fine" ai loro attacchi e sottolinea che gli Stati hanno "il diritto" di reagire, si legge in un comunicato del Ministero degli Esteri. 

Hezbollah, 'attacchi in Yemen confermano Usa partner di Israele'

"L'aggressione americana conferma ancora una volta che gli Stati Uniti sono partner a pieno titolo nelle tragedie e nei massacri commessi dal nemico sionista a Gaza e nella regione": lo afferma in un comunicato il gruppo islamico Hezbollah in Libano, come riportano i media israeliani. 

Raid contro gli Houthi, da Cina appello alla 'moderazione'

La Cina ha chiesto a tutte le parti di evitare un'escalation del conflitto nello Yemen, dopo gli attacchi di Stati Uniti e Regno Unito contro obiettivi dei ribelli Houthi. "La Cina è preoccupata per l'escalation delle tensioni nel Mar Rosso", ha affermato durante un punto stampa il portavoce del ministero degli Esteri, Mao Ning. "Esortiamo le parti interessate a mantenere la calma e a dar prova di moderazione per evitare che il conflitto si espanda", ha aggiunto.

Houthi, 'risposta all'aggressione arriverà inevitabilmente'

Il portavoce ufficiale del gruppo sciita degli Houthi, Muhammad Abdul Salam ha smentito in una dichiarazione all’emittente 'Al Jazeera' che i raid anglo-americani avessero recato "danni reali" all’apparato militare dei miliziani filoiraniani, minacciando che "la risposta all’aggressione arriverà inevitabilmente" e di continuare a prendere di mira navi dirette ad Israele. 

"Non esiste alcuna alleanza navale nel Mar Rosso, ma c’è solo l’aggressione Usa-Gb" sostiene il portavoce che ha riferito di aver "contattato i paesi che fanno parte della coalizione e ci hanno assicurato che non avrebbero partecipato all'aggressione". 

Mezzaluna Rossa, rilasciato capo Khan Younis Medical Center dopo 51 giorni di detenzione

La Mezzaluna Rossa palestinese annuncia che il capo del Khan Younis Medical Center, il dottor Awni Khattab, è stato rilasciato dalla detenzione israeliana dopo 51 giorni. Lo riferisce l'organizzazione in un post su 'X'. Khattab è stato rilasciato al valico di frontiera di Kerem Shalom tra Israele e Gaza questa mattina, dopo essere stato arrestato mentre evacuava i pazienti dall'ospedale Shifa nel nord di Gaza verso zone sicure nel sud all'inizio della guerra, aggiunge la Mezzaluna Rossa.

Crisi Mar Rosso, raid Usa-Gb su basi Houthi in Yemen. Ribelli: “Pagherete prezzo pesante”

Gli Stati Uniti, con l’appoggio di alcuni alleati, hanno attaccato alcuni obiettivi strategici in risposta alle azioni del gruppo armato nel Mar Rosso: fra questi una base aerea vicino a Sana'a, gli aeroporti di Taez, Hodeida e Abs e un campo militare vicino a Saada. Gli Houthi: "Non c'è alcuna giustificazione per questa aggressione, non c'era alcuna minaccia alla navigazione internazionale".  Alle 16 (ora italiana) prevista una riunione urgente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L'ARTICOLO

Russia accusa Usa e Gb, escalation distruttiva in Yemen

La portavoce diplomatica della Russia ha condannato gli attacchi notturni condotti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito contro i ribelli Houthi nello Yemen, denunciando una misura che porta a una "escalation" e ha "obiettivi distruttivi". "Gli attacchi statunitensi in Yemen sono l'ennesimo esempio della distorsione delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU da parte degli anglosassoni e del totale disprezzo per il diritto internazionale in nome dell'escalation della situazione nella regione per raggiungere i loro obiettivi distruttivi", ha scritto Maria Zakharova su Telegram. 

Hamas, 'aggressione contro lo Yemen avrà conseguenze'

"Questa aggressione indica la decisione di espandere l'area del conflitto al di fuori della Striscia. Questo avrà delle conseguenze". Lo ha detto, citato dai media, l'esponente di Hamas, Sami Abu Zhouri, riferendosi all'azione militare anglo-americana nello Yemen. "L'aggressione degli Usa e della Gran Bretagna contro settori dell'esercito yemenita, perché si è schierato con Gaza, è - ha sottolineato - una provocazione contro la nazione palestinese". 

Israele risponderà oggi ad accuse del Sudafrica all'Aja

Israele risponderà questa mattina alle accuse di 'tentativi di genocidio' a Gaza avanzate dal Sudafrica alla Corte di giustizia dell'Aja. Il Sudafrica ha chiesto alla Corte di imporre "misure di emergenza" fermando subito l'offensiva israeliana nella Striscia. Israele - hanno sottolineato i media - ha respinto del tutto le accuse definendole "senza fondamento" ed ha denunciato il Sudafrica come "il braccio giudiziario" di Hamas. L'azione militare nella Striscia - hanno sottolineato a Gerusalemme - ha come obiettivo Hamas e non la popolazione civile della Striscia. 

Attacchi Usa in Yemen

Gli Usa e la Gran Bretagna hanno lanciato attacchi contro postazioni Houthi in Yemen dopo che i miliziani hanno sfidato il monito a non proseguire i loro raid nel Mar Rosso.

Altri 85 malati di Gaza evacuati in Turchia

Altri 85 malati e feriti di Gaza sono giunti in Turchia questa mattina, dopo un'evacuazione che ha avuto luogo attraverso l'Egitto. Ad annunciarlo il ministro della Salute turco, Fahrettin Koca, che ha definito "ormai sull'orlo del collasso" le strutture sanitarie nella Striscia e aggiunto che con i malati sono giunti anche 106 accompagnatori. I pazienti sono stati trasferiti presso ospedali messi a disposizione dal governo del presidente Recep Tayyip Erdogan e si aggiungono ai più di 200 malati evacuati nelle scorse settimane. Le evacuazioni sono possibili grazie a un meccanismo di collaborazione trilaterale tra ministeri della Salute del Cairo, Tel Aviv e Ankara, che prevede che gli israeliani autorizzino il passaggio di malati in Egitto che li prende in consegna nelle proprie strutture. Da qui i pazienti, perlopiù malati di cancro, feriti gravi e minori, vengono trasferiti in Turchia.

Arabia Saudita invita alla moderazione e a evitare escalation

L'Arabia Saudita che esprime la sua "grande preoccupazione per raid" compiuti nella notte invita alla "moderazione" e a "evitare un'escalation" dopo gli attacchi degli Stati Uniti e del Regno in Yemen nelle zone controllate dai ribelli Houthi. E' quanto si legge in una nota del ministero degli Esteri dell'Arabia Saudita. Riad sottolinea "l'importanza di mantenere la sicurezza e la stabilità nella regione del Mar Rosso, poiché la libertà di navigazione è una richiesta internazionale".

Houthi: "Attacchi ingiustificati contro Yemen, navi legate a Israele restano nel mirino"

"Non c'è alcuna giustificazione a questa aggressione contro lo Yemen visto che non c'erano minacce sulla navigazione internazionale attraverso il Mar Rosso. L'obiettivo erano e resteranno le navi legate a Israele e quelli che si recavano verso i porti della Palestina occupata". Ad affermarlo è un portavoce degli Houthi, Mohamed Abdel Salam in un post su X dopo gli attacchi delle forze armate statunitensi e del Regno Unito.

L'Iran condanna gli attacchi di Usa e Gb in Yemen

Il portavoce del ministero degli Esteri dell'Iran, Nasser Kanani, ha "fermamente condannato gli attacchi di Usa e Gran Bretagna contro varie città in Yemen, ritenendoli un'azione arbitraria, una chiara violazione della sovranità e dell'integrità territoriale dello Yemen e una violazione del diritto e dei regolamenti internazionali". Come riferisce il ministero degli Esteri di Teheran su X, Kanani ha affermato che "l'unico risultato degli attacchi sarà creare instabilità nella regione". Collegando i raid al sostegno degli Usa per Israele, il funzionario ha chiesto alla comunità internazionale di "impedire che la guerra si allarghi". 

Giappone con Paesi che giustificano attacchi a Houthi

Il Giappone si è unito ai Paesi che giustificano gli attacchi condotti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito su diverse postazioni militari dei ribelli Houthi in una proclamata difesa della libertà di navigazione e del commercio internazionale dopo i ripetuti attacchi contro navi legate a Israele. "Il Giappone condanna i ribelli Houthi che continuano a ostacolare il diritto e la libertà di navigazione nel Mar Rosso e nelle acque che circondano la penisola araba", ha detto il portavoce del governo giapponese Yoshimasa Hayashi, dopo che una dozzina di Paesi hanno fatto ricorso al diritto individuale e collettivo alla legittima difesa per spiegare l'aggressione. Stati Uniti, Regno Unito, Australia, Bahrein, Canada, Paesi Bassi, Danimarca, Germania, Nuova Zelanda e Corea hanno rilasciato una dichiarazione congiunta in cui sottolineano che l'azione è stata intrapresa in difesa del commercio internazionale e di quello in transito nel Mar Rosso. attraverso il quale circola quasi il 15% del commercio marittimo mondiale.

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