
La risoluzione è passata con 13 voti a favore, zero contrari e due astensioni: Stati Uniti e Russia. Non chiede, tuttavia, una tregua immediata e il testo non include nemmeno l'originaria frase "urgente sospensione delle ostilità". Hamas rifiuta la proposta di Israele per una settimana di tregua in cambio di 40 ostaggi: nessun dialogo se non dopo la fine dell'"aggressione. Le Nazioni Unite lanciano un nuovo allarme: "Almeno 570mila persone muoiono di fame nella Striscia"
in evidenza
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu ha approvato la risoluzione a favore degli Emirati Arabi Uniti che prevede maggiori aiuti a Gaza. La risoluzione è stata approvata con 13 voti a favore, zero voti contrari e due astensioni: Stati Uniti e Russia. La risoluzione è stata approvata con 13 voti a favore, zero contrari e due astensioni: Stati Uniti e Russia. Non chiede, tuttavia, una tregua immediata e il testo non include neanche l'originaria frase "urgente sospensione delle ostilità".
Hamas rifiuta la proposta di Israele per una settimana di tregua in cambio di 40 ostaggi: nessun dialogo se non dopo la fine dell'"aggressione" israeliana.
Continuano le operazioni nel sud della Striscia di Gaza e in particolare a Khan Yunis dove l'esercito ha scoperto "numerose armi all'interno di una residenza, inclusi ordigni esplosivi, munizioni ed equipaggiamento militare". Israele ordina l'evacuazione del campo el-Bureij.
Gli approfondimenti:
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- La newsletter sulle notizie più lette (clicca qui)
- Le notifiche su Facebook Messenger (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Questo liveblog termina qui:
continua a seguire gli aggiornamenti sul nuovo liveblog di sabato 23 dicembre
Medioriente, i Biden ricordano americano ucciso da Hamas
I Biden hanno dichiarato di avere il "cuore spezzato" dalla sorte di un anziano americano, che sarebbe stato ucciso il 7 ottobre da Hamas e il cui corpo sarebbe poi stato portato ugualmente a Gaza. "Jill e io - ha dichiarato il presidente degli Stati Uniti, in una nota diffusa dalla Casa Bianca - abbiamo il cuore spezzato dalla notizia che l'americano Gad Haggai risulta essere stato ucciso da Hamas il 7 ottobre". La notizia della morte è stata data dal kibbutz Nir Oz. Haggai, 73 anni, era considerato ufficialmente tra gli ostaggi. La moglie, Judy Weinstein, 70 anni, era rimasta ferita durante il blitz dei terroristi e poi era stata portata a Gaza. "Noi - ha aggiunto il presidente - continuiamo a pregare perchè torni sana e salva la moglie Judy". Biden ha parlato al telefono con la figlia e definito "intollerabile" la tragedia. "Oggi - ha continuato - preghiamo per i loro quattro figli, sette nipoti e per tutti coloro colpiti da questa tragedia". "Io - ha concluso - ribadisco l'impegno che abbiamo fatto a tutte le famiglie di coloro che sono tenuti in ostaggio: non smetteremo di lavorare fino a quando non li riporteremo a casa".
Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. In queste settimane il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi e "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele". L'11 dicembre una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. CHI SONO
Medioriente, la Spagna sta ancora decidendo su partecipazione in Mar Rosso
Il governo socialista spagnolo ha dichiarato di non aver ancora deciso se prenderà parte alla coalizione internazionale guidata dagli Stati Uniti per sedare gli attacchi degli Huthi alle navi in transito nel Mar Rosso. "La Spagna non parteciperà mai a un'operazione da un punto di vista unilaterale. Tutte le decisioni saranno sempre prese sotto l'ombrello dell'Unione Europea e della NATO", ha dichiarato la portavoce del governo Pilar Alegria in una conferenza stampa. Lunedì gli Stati Uniti hanno annunciato una coalizione di 10 nazioni per sedare gli attacchi missilistici e con droni degli Huthi contro le navi che transitano nel Mar Rosso, con Gran Bretagna, Francia, Bahrein e Italia tra i Paesi che aderiscono all'"iniziativa di sicurezza multinazionale". Il segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin ha dichiarato che la coalizione di sicurezza comprende anche Stati Uniti, Canada, Paesi Bassi, Norvegia, Seychelles e Spagna. Ma il ministero della Difesa spagnolo ha dichiarato martedi' che il Paese "dipende dalle decisioni dell'Unione Europea e della NATO e, pertanto, non partecipera' unilateralmente". Il capo dell'opposizione conservatrice spagnola del Partito Popolare (PP), Alberto Nunez Feijoo, ha dichiarato in una conferenza stampa separata che il Primo Ministro Pedro Sanchez gli aveva detto che Madrid aveva "deciso di non intervenire, almeno non alle condizioni richieste dagli Stati Uniti". Non si è dilungato.
Calcio, Puma non vestirà più Israele, ma precisa: "Decisione non legata al conflitto"
Il marchio sportivo non vestirà più la Nazionale israeliana di calcio: l'azienda sportiva tedesca ha deciso di non rinnovare l'accordo di sponsor tecnico per il 2024 ma ha tenuto a sottolineare che la decisione è dettata da logiche finanziarie. LEGGI
Medioriente, Biden ribadisce impegno a riportare a casa gli ostaggi di Hamas
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden e la First lady Jill si dichiarano straziati dalla notizia della morte per mano di Hamas dell'americana Gag Haggai. Lo si legge in una nota in cui il presidente ribadisce il suo "impegno" a continuare a lavorare senza sosta fino a quando gli ostaggi non torneranno a casa.
Zara, campagna ritirata dopo le proteste social: "Quei manichini offendono vittime a Gaza"
Nel mirino alcune fotografie che ritraevano statue senza arti avvolte in teli bianchi, simili a corpi nei sudari. Le immagini sono state rimosse "come parte della normale procedura di aggiornamento dei contenuti", è la spiegazione ufficiale. Ma sul web cresce il numero di persone che spinge per il boicottaggio dell'azienda spagnola LEGGI
Guerra Israele-Hamas, cos'è e come funziona il sistema Gospel usato per colpire Gaza
L'esercito ebraico utilizza l'intelligenza artificiale per individuare e bombardare gli obbiettivi dei terroristi all'interno della Striscia. Ma dato il numero di civili palestinesi rimasti uccisi, alcuni analisti internazionali nutrono dubbi sulla sua accuratezza. IL FOCUS
Medioriente, Blinken telefona a Gallant su aiuti e ostaggi
Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha avuto ieri una telefonata relativamente rara con il ministro della Difesa Yoav Gallant per discutere di "sforzi attivi" per garantire il rilascio degli ostaggi a Gaza e facilitare l'ingresso di maggiori aiuti umanitari nella Striscia, dice il Dipartimento di Stato, lo scrive il Times of Israel. Blinken non chiama Gallant dal 16 ottobre, secondo il Dipartimento di Stato, poichè il capo del Pentagono Lloyd Austin è il normale canale dell'amministrazione con il ministro della Difesa israeliano. Blinken ha parlato piu' spesso con il ministro del gabinetto di guerra Benny Gantz, ma aumentare gli aiuti umanitari a Gaza è una delle priorità dell'agenda americana e il ministero Gallant ha maggiore autorità su questo sforzo.
Israele-Hamas, da Gaza al ruolo degli Usa: la strategia di Netanyahu per il dopoguerra
Mentre nella Striscia si continua a combattere, il premier israeliano pensa già alla tattica da adottare successivamente al conflitto. Già convocato un team ristretto con uomini dello Stato ebraico e del Mossad e previsti colloqui con Stati Uniti, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. LEGGI
Usa: "Iran molto coinvolto in attacchi Houthi nel Mar Rosso"
L'Iran è "profondamente coinvolto" negli attacchi commessi dagli Houthi contro le navi nel Mar Rosso. Lo afferma la portavoce del consiglio alla sicurezza nazionale Adrienne Watson. "Sappiamo che l'Iran è profondamente coinvolto nella pianificazione delle operazioni contro le navi commerciali nel Mar Rosso", ha messo in evidenza Watson.
Pentagono: "Oltre 20 Paesi in coalizione anti Houthi"
Oltre 20 Paesi hanno deciso di partecipare alla coalizione internazionale per combattere le azioni dei miliziani yemeniti Houthi contro le navi nel Mar Rosso. Lo ha dichiarato il portavoce del Pentagono, il Maggiore Generale Pat Ryder, in una conferenza stampa. Gli Houthi stanno ''attaccando il benessere economico e la prosperità delle nazioni di tutto il mondo'', diventando di fatto ''banditi lungo l’autostrada internazionale che è il Mar Rosso'', ha detto Ryder.
Le forze della coalizione ''funzioneranno come una sorta di pattuglia autostradale, controllando il Mar Rosso e il Golfo di Aden per rispondere, e assistere se necessario, navi commerciali che transitano su questa vitale via d’acqua internazionale'', ha affermato Ryder invitando gli Houthi a cessare i loro attacchi.
Ehud Olmert a Sky TG24: "Israele deve fornire una visione politica"
Il governo Netanyahu e le forze di estrema destra al suo interno, ci dice l’ex premier israeliano, non vogliono il negoziato. L'INTERVISTA
La guerra Israele-Hamas tra racconto giornalistico e fake news
Il dibattito tra la direttrice di QN Agnese Pini, i direttori di Repubblica Maurizio Molinari, del Corriere della Sera Luciano Fontana e di Sky TG24 Giuseppe De Bellis, sul racconto del conflitto in medioriente, nella ricerca quotidiana di un equilibrio nella narrazione dei fatti e sul rischio sempre presente della diffusione di fake news. LEGGI L'ARTICOLO
Hamas: risoluzione Onu su Gaza è insufficiente
Hamas giudica come "un passo insufficiente" la risoluzione su Gaza votata oggi all'Onu e accusa gli Usa di aver "svuotato" il testo. "Negli ultimi cinque giorni, l'amministrazione statunitense ha lavorato per svuotare questa risoluzione della sua essenza e presentarla con questa formula debole... che sfida la volontà della comunità internazionale e dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite di fermare l'aggressione di Israele contro il nostro popolo palestinese indifeso", si legge nella dichiarazione diffusa da Hamas di cui dà conto Harretz sul suo sito web citando Reuters.
Guerra Israele-Hamas, l'attacco del 7 ottobre: tutto quello che non possiamo vedere
Un video di 45 minuti con tutto ciò che non è stato mostrato il giorno dell'attacco di Hamas a Israele. Il bilancio, dopo 40 giorni, ancora è impreciso: oltre 1200 morti, circa 240 ostaggi. E una data che per Israele ha il sapore dell’11 settembre americano. L'ANALISI
Robot localizzatori e gel esplosivo: così l'Idf distrugge i tunnel sotto Gaza
Gli sforzi dell’esercito israeliano si concentrano ora nell'attaccare le gallerie di Hamas. Secondo Israele lì si troverebbero le basi dei terroristi, in quella rete di cunicoli costruiti sottoterra, a una profondità che va dai 20 agli 80 metri circa. Tra pericoli, nuove e vecchie tecnologie ed esplosivi, ecco le tattiche che vengono adottate. L'APPROFONDIMENTO
Ue: risoluzione Onu getta le basi per la fine della guerra
L'Ue accoglie "con favore" la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Il testo "chiede una consegna rapida, sicura e più ampia degli aiuti alla popolazione di Gaza e getta le basi per la fine delle ostilità", scrive su X la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, evidenziando che l'Ue è "al lavoro con i partner per affrontare l'emergenza umanitaria e prepararsi già al dopo". La fornitura degli aiuti al popolo di Gaza "è ciò che l'Ue chiede", evidenzia il presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, plaudendo "all'enfasi posta sulla necessità di creare le condizioni per un cessate il fuoco sostenibile".
Cina: "Risoluzione Onu è barlume di speranza"
Per ragioni a tutti note, questo progetto di risoluzione ha avuto numerose modifiche". Lo afferma il rappresentante della Cina al Consiglio di Sicurezza dell'Onu. Secondo lui gli aggiustamenti non soddisfano le aspettative della Cina, che però ha votato s'ì a causa della crisi umanitaria a Gaza. Secondo il rappresentante cinese la risoluzione Onu fornisce un "barlume di speranza", ma la questione è se la risoluzione possa essere attuata sul campo. Il rappresentante cinese prosegue dicendo che solo un cessate il fuoco può impedire che le cose sfuggano ulteriormente al controllo.
Cohen dopo voto Onu: "Continueremo a ispezionare aiuti"
Il ministro degli Esteri israeliano ha dichiarato che il suo Paese continuerà a ispezionare tutti gli aiuti umanitari destinati a Gaza, dopo che il Consiglio di Sicurezza dell'ONU ha approvato una risoluzione in cui si chiede che tali aiuti vengano consegnati su "larga scala" e "senza ostacoli". "Israele continuerà ad agire in conformità con il diritto internazionale, ma per ragioni di sicurezza esaminerà tutta l'assistenza umanitaria a Gaza", ha scritto il ministro Eli Cohen su X (ex Twitter).
Ambasciatore palestinese all'Onu: 'Risoluzione è passo in giusta direzione'
Un cessate il fuoco immediato, assistenza umanitaria su vasta scala e nessuno sfollamento forzato. E' quello di cui la popolazione della Striscia di Gaza ha bisogno, come ha dichiarato l'ambascuatore palestinese all'Onu, Riyad Mansour, definendo il voto del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite sulla risoluzione di Gaza ''un passo nella giusta direzione''.
''Ciò con cui abbiamo a che fare è un tentativo di distruzione del nostro popolo e il suo allontanamento per sempre dalla sua terra. Questo è l'obiettivo di Israele, il vero obiettivo. Nessun futuro per i palestinesi in Palestina'', ha detto Mansour.
Erdan: "A Israele resta il controllo sugli aiuti a Gaza"
La decisione del Consiglio di Sicurezza "mantiene l'autorità della sicurezza di Israele di monitorare e ispezionare gli aiuti in ingresso a Gaza". Lo ha detto l'ambasciatore israeliano all'Onu Gilad Erdan che ha ringraziato gli Usa e il presidente Biden "per la loro ferma posizione di essere a fianco di Israele" e per aver "criticato aspramente il Cds e l'Onu per il loro silenzio di fronte alle atrocità del 7 ottobre". Secondo Erdan, l'Onu si è focalizzato solo sugli aiuti a Gaza, invece di farlo sulla "crisi umanitaria degli ostaggi".
Guterres: "Delude posizione Israele sui due Stati"
"Sono deluso dalla posizione di Israele sulla soluzione dei due Stati". Lo afferma il Segretario generale dell'Onu, Antonio Guterres, sul conflitto in Medio Oriente. Per Guterres, che ha parlato subito dopo la risoluzione approvata dal Consiglio di Sicurezza dell'Onu, oggi l'unica via è "il cessate il fuoco umanitario". Guterres lancia l'allarme: "L'allargamento del conflitto c'è già'".
Usa all'Onu: "Delusione per mancata condanna attacco Hamas"
"Sappiamo che molto altro deve essere fatto" per affrontare "questa crisi umanitaria. Ma siamo chiari: Hamas non è interessata a una pace durata. Dobbiamo lavorare a un futuro in cui israeliani e palestinesi vivono fianco a fianco". Lo afferma l'ambasciatrice americana all'Onu Linda Thoms-Greenfield, dicendosi sorpresa e delusa dal fatto che il Consiglio di sicurezza non sia stato in grado di condannare l'attacco di Hamas del 7 ottobre. "Questa risoluzione parla della gravità della crisi", aggiunge sottolineando che "non c'è più tempo da perdere. Dobbiamo lavorare insieme per alleviare questa immensa sofferenza".
Israele: "La guerra continua per il rilascio degli ostaggi"
"Israele continuerà la guerra fino al rilascio di tutti i rapiti e all'eliminazione di Hamas nella Striscia di Gaza". Lo ha detto il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen definendo tuttavia "giusta la decisione del Consiglio di sicurezza che l'Onu garantisca una razionalizzazione nel trasferimento degli aiuti umanitari e assicurarsi che arrivino a destinazione e non ad Hamas". Israele, ha aggiunto, "continuerà ad agire secondo il diritto internazionale, ma rivedrà tutti gli aiuti umanitari a Gaza per ragioni di sicurezza".
Onu: "Offensiva Israele il vero problema per aiuti a Gaza"
L'offensiva di Israele è "il vero problema" nella consegna di aiuti alla Striscia di Gaza. Lo afferma il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres.
CdS Onu "chiede" aiuti umanitari ma niente tregua
Dopo feroci negoziati, il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha chiesto la consegna "su larga scala" di aiuti umanitari a Gaza, senza chiedere un cessate il fuoco immediato, a cui si erano opposti gli Stati Uniti. La risoluzione adottata con 13 voti a favore, nessuno contrario e due astensioni (Stati Uniti e Russia) "chiede a tutte le parti di autorizzare e facilitare la consegna immediata, sicura e senza ostacoli di assistenza umanitaria su larga scala" a Gaza e chiede "urgentemente adottare" misure al riguardo e "creare le condizioni per una cessazione duratura delle ostilita'".
Consiglio Sicurezza Onu approva risoluzione aiuti a Gaza
Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu approva la risoluzione a favore degli Emirati Arabi Uniti che prevede maggiori aiuti a Gaza. La risoluzione è stata approvata con 13 voti a favore, zero voti contrari e due astensioni: Stati Uniti e Russia.
Attacco missilistico da Libano, morto soldato Israele
Le forze armate israeliane hanno annunciato che il soldato 19enne Amit Hod Ziv è stato ucciso in un attacco missilistico sferrato dal Libano. Un secondo militare è stato gravemente ferito ed è stato evacuato per ricevere cure mediche.
Una bimba palestinese nata a bordo della nave italiana Vulcano
"Una bella notizia nel dramma palestinese. Poco fa a bordo della nave Vulcano è nata Ilin. Lei e la mamma, una ragazza palestinese di 23 anni, sono in ottime condizioni. Grazie ai nostri militari per il loro lavoro a servizio della pace e a tutela della popolazione civile". Lo annuncia in un tweet il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani. Nave Vulcano è l'unità della Marina Militare italiana attraccata nel porto di Al Arish, in Egitto, a circa 50 chilometri dal valico di Rafah. E' salpata lo scorso 8 novembre da Civitavecchia. A bordo sale operatorie, ambulatori e medicinali per curare feriti provenienti dalla Striscia di Gaza, in particolare minori.
Mezzaluna rossa Palestina, in arresto ancora 8 membri personale
La Mezzaluna Rossa Palestinese afferma che le truppe israeliane continuano a detenere otto membri del personale medico arrestati durante un raid notturno nel campo profughi di Jabalia, nel nord di Gaza. In una dichiarazione sui social, la Mezzaluna afferma che gli arrestati erano tra gli altri paramedici e volontari della società presso un centro ambulanze che sono stati arrestati e successivamente rilasciati. E denuncia che le truppe israeliane hanno distrutto apparecchiature di comunicazione e ambulanze durante il raid e hanno interrogato la popolazione locale in gruppi.
Hamas, 'si può arrivare ad accordo, ma non senza cessate fuoco duraturo'
Hamas insiste. "L'accordo di scambio può essere raggiunto, ma non senza un cessate il fuoco duraturo e la fine di questa guerra contro il popolo palestinese", ha detto alla tv satellitare al-Jazeera Husam Badran dell'ufficio politico del gruppo con un riferimento agli ostaggi trattenuti da Hamas nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre in Israele e ai prigionieri palestinesi nelle carceri israeliane. Poi, ha proseguito, "tutte le questioni saranno oggetto di trattative e potranno essere messe sul tavolo".
Abbas a Putin, 'fermare Israele, serve subito cessate fuoco'
E' cruciale la consegna "rapida" di aiuti umanitari alla Striscia di Gaza, è "urgente fermare l'aggressione israeliana contro il popolo palestinese" e "serve un cessate il fuoco immediato e globale". E' quello che, secondo l'agenzia palestinese Wafa, il leader dell'Autorità palestinese, Mahmoud Abbas, ha detto al presidente russo Vladimir Putin durante l'odierno colloquio telefonico tra i due. Abbas, si legge, ha insistito sulla necessità di "intervenire per fermare l'aggressione israeliana contro i palestinesi in Cisgiordania, Gerusalemme Est compresa". E, riferisce ancora la Wafa, ha accusato i militari israeliani di "pulizia etnica".
La Striscia di Gaza, ha rimarcato, è "parte integrante dello stato palestinese". Abbas ha bocciato i "piani" per "separarla" e ha ringraziato la Russia per l' "appoggio politico" e gli aiuti umanitari a Gaza. Secondo il leader palestinese, "pace e sicurezza sono possibili solo con l'attuazione della soluzione dei due stati" e le "soluzioni militari e di sicurezza, che si sono già dimostrate fallimentari, non porteranno sicurezza e stabilità per la regione".
Colloquio tra capi consigli Sicurezza Russia e Israele
Il segretario del consiglio di Sicurezza della Federazione Russa Nikolai Patrushev ha discusso telefonicamente con il capo del consiglio di Sicurezza israeliano Tzachi Hanegbi le modalità per risolvere i problemi umanitari nella Striscia di Gaza. Lo riferisce il servizio stampa del Consiglio di sicurezza russo, come riporta Ria Novosti. "Nikolai Patrushev ha discusso con Tzachi Hanegbi come risolvere i problemi umanitari nella Striscia di Gaza", si legge nel comunicato.
Rania sul Wp, Natale cancellato nella terra di Gesù
"Betlemme di solito si anima a Natale. Non quest'anno. In Terra Santa le celebrazioni sono state cancellate: niente sfilate, niente bazar, niente illuminazione pubblica sugli alberi. Nel mio Paese, la Giordania, dove Gesù è stato battezzato, la nostra comunità cristiana ha scelto di fare lo stesso".
Così inizia l'editoriale della regina di Giordania Rania, di origini palestinesi, sul Washington Post, lanciando un grido di dolore per le migliaia di morti civili a Gaza, tantissimi bambini. "La gente di Gaza non ha perso la speranza nell'umanità degli altri, anche se tanti non riescono a vedere la propria", ha sottolineato la moglie di re Abdallah, ricordando che "dal 7 ottobre, la stragrande maggioranza delle vittime in Israele, Cisgiordania e Striscia di Gaza sono state civili... Non c'e' differenza tra il dolore che provano le madri palestinesi e quelle israeliane per la perdita di un figlio". La situazione nella Striscia e' "un incubo umanitario", ha proseguito la regina, esortando tutti a "chiedere il cessate il fuoco, il rilascio di ostaggi e detenuti e l'accesso illimitato agli aiuti". E questo, ha sottolineato Rania, "è solo l'inizio. Dobbiamo anche intraprendere il difficile processo di riumanizzazione, riconoscendo l'umanità degli altri e agendo in base a quel legame universale".
Ue trasferirà 118 milioni euro all'Autorità palestinese
L'Ue fornira' 118 milioni di euro in aiuti all'Autorità nazionale palestinese. Lo ha annunciato la Commissione europea, che ha osservato che i fondi saranno destinati a pagare tra l'altro gli stipendi dei funzionari pubblici in Cisgiordania e gli assegni sociali per le famiglie vulnerabili sempre nei Territori occupati e a Gaza
Auto sventrata da esplosione a Rafah, tre morti
Tre morti (fra cui due minorenni) e almeno sei feriti: questo il bilancio della deflagrazione, avvenuta oggi a Rafah nel sud della striscia di Gaza, di una jeep Hyundai. Lo ha riferito l'ospedale Yussef al-Najar di Rafah, che finora non ha reso noto la identità degli uccisi. Testimoni sul posto aggiungono che il veicolo è stato attaccato dalla aviazione israeliana e che potrebbe essersi trattato di una 'esecuzione mirata'. In Israele l'episodio non è stato ancora commentato.
Mosca, telefonata Putin-Abu Mazen su conflitto a Gaza
Il presidente russo Vladimir Putin e il presidente palestinese Abu Mazen hanno discusso del conflitto in Medio Oriente nel corso di una conversazione telefonica. Lo rende noto il Cremlino riporta la Tass, sottolineando che Putin ha espresso sostegno agli sforzi dell'Anp, ha parlato delle iniziative per una de-escalation e ha promesso di continuare a inviare aiuti umanitari a Gaza. Il presidente russo ha inoltre confermato l'invito ad Abu Mazen a visitare la Russia in una data da concordare.
Kibbutz Nir Oz, 'ucciso Gadi Haggai ostaggio a Gaza'
Il kibbutz di Nir Oz, a ridosso della Striscia, ha annunciato l' "uccisione" di Gadi Haggai, 73 anni, ostaggio a Gaza. Secondo la stessa fonte, il suo corpo è trattenuto da Hamas nella Striscia. Tra i rapiti ancora nell'enclave palestinese c'è anche la moglie di Haggai, Judith Weinstein (70 anni), ferita nell'attacco del 7 ottobre scorso. Haggai era padre di 4 figli e nonno di 7 nipoti.
Oxfam, 'a Gaza bombardamenti senza tregua porteranno a carestia'
Il 90% della popolazione rischia di morire di fame senza un immediato cessate il fuoco e un massiccio ingresso degli aiuti. Lo afferma Paolo Pezzati, portavoce di Oxfam Italia per le crisi umanitarie. "Lasciare la popolazione di Gaza senza acqua e cibo è un atto premeditato e costituisce un crimine di guerra del Governo israeliano. La catastrofe umanitaria in corso è la prova inconfutabile che gli attacchi di Israele hanno portato al collasso il già fragile sistema alimentare nella Striscia. Il 90% della popolazione, pur salvandosi dagli attacchi, potrebbe morire di fame. Senza un immediato cessate il fuoco e un massiccio ingresso di aiuti, Gaza non potrà che finire nella morsa della carestia", sostiene. "È inconcepibile che - aggiunge Pezzati - nel 2023 la fame venga usata come arma di guerra contro donne, bambini, neonati, anziani e persone malate. L'orrore provato da ogni madre incapace di nutrire il proprio figlio è l'orrore che tutta Gaza oggi sta vivendo". "Coloro che all'interno della comunità internazionale si sono rifiutati di porre un freno alla macchina militare israeliana e alla punizione collettiva che viene inflitta all'intera popolazione di Gaza, sono complici di quanto sta avvenendo. - aggiunge Pezzati - Per questo rilanciamo un appello urgente perché i leader mondiali e l'Italia smettano di sostenere l'aggressione israeliana che sta uccidendo un numero spropositato di civili innocenti, ponendo le basi per un futuro incerto e insicuro sia per i palestinesi che per gli israeliani".
11 palestinesi arrestati in operazioni in Cisgiordania
Undici palestinesi sono stati arrestati nella notte durante operazioni dell'esercito israeliano in Cisgiordania. I soldati hanno operato a Dora, vicino Hebron, e nel villaggio di Beit Rima.
Media, '121 i combattenti Hezbollah morti'
Gli Hezbollah libanesi confermano la morte di due combattenti nelle operazioni israeliane contro obiettivi del 'Partito di Dio' nel sud del Libano. Secondo il sito israeliano di notizie Ynet, sono 121 i morti tra le fila di Hezbollah nel contesto delle tensioni al confine tra Israele e Libano scoppiate dopo il terribile attacco di Hamas del 7 ottobre in Israele e l'avvio delle operazioni militare israeliane nella Striscia di Gaza.
Israele-Hamas, cosa c'è da sapere sul conflitto in corso
Con la situazione sul campo che è in costante evoluzione, abbiamo deciso di raccogliere qui di seguito alcune informazioni che permettano di farsi un'idea del contesto più ampio in cui gli eventi di queste settimane si inseriscono. L'APPROFONDIMENTO
Crosetto, riportare a Gaza umanità, diritto e rispetto
Il nuovo rinvio del voto nel Consiglio di sicurezza Onu sulla risoluzione per Gaza "non mi preoccupa", ma "su Gaza c'è una situazione molto difficile". Lo dice il ministro della Difesa, Guido Crosetto, parlando con i giornalisti a margine della visita al centro sportivo ex Delphinia di Caivano. "Noi siamo tra i Paesi che hanno chiesto il cessate il fuoco - rimarca - c'è bisogno di riportare a Gaza umanità, diritto internazionale e rispetto per i cittadini che non fanno parte dell'organizzazione terroristica Hamas". Crosetto ricorda che l'Italia sta chiedendo una tregua e questo "è il momento in cui bisogna lasciare spazio alla politica. Noi che abbiamo avuto sempre questa posizione di rispetto nei confronti dei cittadini palestinesi, lo ribadiamo oggi con più forza", conclude.
Israele 'martella' Hezbollah e punta al centro di Gaza
Aerei da combattimento con la 'stella di David' stamane hanno effettuato attacchi aerei contro una serie di "siti di Hezbollah" nel Sud del Libano (erano "complessi militari del gruppo terroristico", secondo Tsahal), in risposta al lancio di razzi sul Nord di Israele. Intanto l'esercito ha chiesto ai residenti di Bureji, nel centro di Gaza, di evacuare verso il Sud e dirigersi verso i rifugi di Deir al-Balah. E' il segno che l'offensiva di terra nell'enclave palestinese si sta allargando, dopo aver praticamente distrutto il Nord della Striscia e compiuto sporadiche 'puntate' nel Sud.
Cnn, sganciate "centinaia bombe da 1 t. su Gaza"
Nel primo mese della guerra a Gaza, Israele ha sganciato su Gaza centinaia di bombe enormi, da una tonnellata ciascuna, molte delle quali in grado di uccidere o ferire persone a più di 300 metri di distanza: è quanto risulta da un'analisi compiuta dalla Cnn insieme alla società di intelligenza artificiale Synthetaic. Le immagini satellitari dei primi giorni di guerra rivelano più di 500 crateri, voragine creati dall'impatto e con oltre 12 metri di diametro, coerenti con quelli lasciati dalle bombe così massicce. Si tratta di bombe quattro volte più pesanti delle più grandi bombe che gli Stati Uniti sganciarono sull'Isis a Mosul, in Iraq, durante la guerra al Califfato.
Israele, dopo razzi colpite postazioni Hezbollah in Libano
Israele ha colpito postazioni militari di Hezbollah nel sud del Libano in risposta ai lanci di razzi e tiri dall'altra parte del confine. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Nelle zone israeliane a ridosso della frontiera questa mattina sono risuonate per 3 volte le sirene di allarme a causa dei lanci dal sud del Libano.
Iran, l'Onu condanni gli attacchi di Israele in Siria
"L'Iran chiede al Consiglio di Sicurezza (dell'Onu) di condannare e le attività destabilizzanti del regime israeliano e le sue gravi violazioni all'integrità e alla sovranità territoriale della Siria che rappresentano una minaccia alla pace e alla stabilità nella regione". Lo ha affermato l'ambasciatore iraniano all'Onu, Amir Saeid Iravani, in riferimento a un attacco attribuito ad Israele che ha preso di mira l'area di Damasco uccidendo due persone. "Parallelamente alle atrocità nella Striscia di Gaza, questo regime è coinvolto in terrorismo ed aggressioni all'interno dei confini siriani, dove colpisce intenzionalmente infrastruttura civile. Condanniamo fermamente l'attacco terroristico contro consiglieri militari in Siria il 2 dicembre dove due consiglieri iraniani sono diventati martiri mentre svolgevano la loro missione a sostegno dell'Esercito siriano contro il terrorismo", ha aggiunto Iravani, come riporta Irna, avvertendo che "le azioni provocatorie del regime di Israele potrebbero seriamente avere un impatto sulla pace e sulla sicurezza nella regione".
Tv, bombardamenti israeliani nel sud del Libano
L'artiglieria israeliana ha ripreso a bombardare stamani località nel sud del Libano a ridosso della Linea di demarcazione tra i due paesi. Lo riferisce la tv libanese Lbc, secondo cui sono state prese di mira le località di Naqura, Aita Shaab e Rabb Thalathin, rispettivamente nel settore occidentale, centrale e orientale della linea di demarcazione. Nei raid israeliani di ieri nel sud del Libano una donna era stata uccisa e suo marito era rimasto ferito.
A Gaza cibo insufficiente per il 93% della popolazione
"La fame sta devastando Gaza e si prevede che ciò aumenterà le malattie in tutta la Striscia, in modo più acuto tra i bambini, le donne incinte e che allattano e gli anziani". Lo ha affermato in una nota l'Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha sottolineato che "una percentuale senza precedenti della popolazione di Gaza - il 93% - si trova ad affrontare livelli critici di fame, con cibo insufficiente e alti livelli di malnutrizione". Per l'Oms, la situazione è drammatica: "Nelle recenti missioni nel nord di Gaza, lo staff dell'Oms ha affermato che ogni singola persona con cui ha parlato a Gaza è affamata. Ovunque andassero, compresi ospedali e pronto soccorso, la gente chiedeva loro cibo". Secondo le stime della 'Integrated Food Security Phase Classification (Ipc) global partnership', "Almeno 1 famiglia su 4 si trova ad affrontare condizioni catastrofiche: soffrendo un'estrema mancanza di cibo, morendo di fame e avendo fatto ricorso alla vendita dei propri beni e ad altre misure estreme per permettersi un semplice pasto", continua l'Oms. A ciò si aggiunge la crescente diffusione di malattie infettive: dalla metà di ottobre si contano 100 mila casi di diarrea, la metà dei quali in bambini con meno di 5 anni. In crescita anche i casi di infezioni delle vie respiratorie, meningite, eruzioni cutanee, scabbia, pidocchi e varicella. Si sospetta anche un aumento dell'epatite. Il mix di malnutrizione e malattie infettive minaccia soprattutto i bambini: "La malnutrizione aumenta il rischio che i bambini muoiano per malattie come diarrea, polmonite e morbillo, soprattutto in un contesto in cui non hanno accesso ai servizi sanitari" e "anche se il bambino sopravvive, il deperimento può avere conseguenze che durano tutta la vita poiché ostacola la crescita e compromette lo sviluppo cognitivo", conclude l'Oms.
Gli Hezbollah rivendicano attacco ad una caserma israeliana
Gli Hezbollah libanesi hanno rivendicato poco fa un bombardamento di artiglieria contro una caserma israeliana in Alta Galilea a ridosso della linea di demarcazione tra Libano e Israele. Lo riferisce la tv al Manar dello stesso movimento armato libanese alleato dell'Iran e di Hamas, affermando che l'attacco è in risposta all'aggressione militare israeliana del sud del Libano e in sostegno della popolazione di Gaza. Secondo il comunicato, è stata colpita la caserma di Shomera, nel settore centrale della linea di demarcazione tra Libano e Israele. Poco prima Hezbollah aveva riferito di aver colpito un gruppo di soldati israeliani nei pressi della stessa caserma di Shomera con razzi e colpi di mortaio.
Israele ordina l'evacuazione del campo el-Bureij
Un ordine di evacuazione immediata del campo profughi di el-Bureij e di altri cinque rioni vicini e' stato emesso oggi dal portavoce militare israeliano Avichay Adaree, che ha dato istruzione ai loro abitanti di raggiungere per la propria incolumità la vicina località di Dir el-Balah. Queste istruzioni significano che l'esercito israeliano inizia a manovrare adesso anche nel settore centrale della Striscia, immediatamente a sud di Wadi Gaza. Adraee ha precisato che nella zona di Khan Yunis (nel settore sud della Striscia) ci sono intensi combattimenti. Di conseguenza il traffico sulla arteria Sallah e-Din resta bloccato. Per gli spostamenti di civili fra Dir el-Balah e Rafah (nell'estremità meridionale della Striscia) i civili - ha aggiunto Adraee - possono fare ricorso alla strada costiera. All'interno di Rafah l'esercito rispetterà una sospensione delle ostilita' di quattro ore, fra le 10 e le 14 locali, per consentire alla popolazione di fare rifornimento di viveri.
Israele, continuano operazioni al sud e al centro di Gaza
Continuano le operazioni nel sud della Striscia di Gaza e in particolare a Khan Yunis dove l'esercito ha scoperto "numerose armi all'interno di una residenza, inclusi ordigni esplosivi, munizioni ed equipaggiamento militare". Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui "è stata colpita una cellula di Hamas responsabile di aver piantato bombe vicino i soldati". Sempre a Khan Yunis è stato rinvenuto dalle truppe "un rapporto inviato al Comando della Brigate di Hamas del luogo in cui si mostrano le spese per il 2022", in cui "oltre 1 milione di dollari" è andato per la fabbricazione di porte e per l'acquisto di cemento. A sud di Gaza City, nel villaggio di Juhor ad-Dik, è stato scoperto - ha continuato il portavoce - "un deposito di armi e lanciarazzi a lungo raggio utilizzati nei recenti attacchi contro Israele". Sempre a sud della città, i soldati "hanno localizzato numerose armi, proiettili e ordigni esplosivi in ;;una residenza adiacente a un asilo".
Gaza: stanno riprendono comunicazioni e servizi internet
Le comunicazioni telefoniche e i servizi di internet stanno riprendendo gradualmente a Gaza ma non ancora in tutte le zone della Striscia. Lo fanno sapere fonti locali dopo il blackout dei questi giorni.
Il Papa invia l'elemosiniere Krajewski in Terra Santa
Papa Francesco, addolorato per la "terza guerra mondiale a pezzi" che affligge il mondo, prega ogni giorno per la pace chiedendo a gran voce la fine dei conflitti che insanguinano la terra: nella martoriata Ucraina, in Siria, in molti paesi in Africa e ora in Israele e in Palestina. Come segno concreto della sua partecipazione alle sofferenze di chi vive in prima persona le conseguenze della guerra e in questo tempo di Natale, ha inviato il suo elemosiniere, il card. Konrad Krajewski, in Terra Santa. Lo riferisce un comunicato del Dicastero per il Servizio della Carità - Elemosineria Apostolica.
Onu, mezzo milione di persone rischiano di morire di fame a Gaza
Più di mezzo milione di persone a Gaza - un quarto della popolazione - rischiano di morire di fame, secondo un rapporto stilato da varie agenzie delle Nazioni Unite e ong. Secondo i dati del rapporto, la difficoltà a procurarsi da mangiare tra la popolazione ha superato quanto è avvenuto in Afghanistan e Yemen negli ultimi anni. Il rapporto - citato dal Guardian - avverte che il rischio di carestia "sta aumentando ogni giorno", imputando la fame agli aiuti insufficienti che entrano a Gaza. Il rapporto pubblicato da 23 agenzie Onu e non governative ha rilevato che l'intera popolazione di Gaza è in crisi alimentare, con 576.600 persone a livelli "catastrofici" di fame. Arif Husain, capo economista del Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite ha dichiarato: "Non ho mai visto qualcosa delle dimensioni di quanto sta accadendo a Gaza. E a questa velocità." "Abbiamo avvertito per settimane che, con tali privazioni e distruzioni, ogni giorno che passa non farà altro che portare più fame, malattie e disperazione alla popolazione di Gaza," ha commentato il vicesegretario Onu per gli affari umanitari Martin Griffiths su X
Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. In queste settimane il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi e "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele". L'11 dicembre una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi CHI SONO
W. Post, Netanyahu sperava in pressing su Egitto per accoglienza sfollati Gaza
Benjamin Netanyahu sperava in un pressing Usa su Abdel Fattah al-Sisi affinché l'Egitto accogliesse palestinesi di Gaza sfollati a causa del conflitto nella Striscia, delle ostilità tra Israele e Hamas innescate dal terribile attacco del 7 ottobre in Israele. Il premier israeliano - ha scritto il Washington Post - chiese a Joe Biden pressioni sul Cairo per accogliere sul suo territorio parte della popolazione dell'enclave palestinese per la durata delle ostilità. Un'opzione non presa in considerazione dall'Egitto.
Nuove sirene di allarme sono risuonate al nord di Israele
Dopo 17 ore circa di relativa calma, sono tornate le sirene di allarme anti razzi nelle aree israeliane al confine con il Libano. Lo ha fatto sapere l'esercito.
risoluzione su Gaza, rinviato ancora voto Consiglio sicurezza Onu
L'ultima bozza concordata, dalla quale sarebbe stato eliminato il riferimento alla proposta di creare un meccanismo di monitoraggio Onu sugli aiuti che entrano a Gaza, chiede "passi urgenti per permettere immediatamente l'accesso umanitario sicuro e senza ostacoli e la creazione di condizioni per una cessazione sostenibile delle ostilità". Ed esorta tutte le parti a "permettere e facilitare l'uso di tutte le strade verso e dentro l'intera Striscia di Gaza, inclusi i valichi al confine, per fornire l'assistenza umanitaria". Infine si rinnova la richiesta di "un rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi".
"Abbiamo lavorato duro nel corso della settimana con gli Emirati e altri, con l'Egitto, per mettere a punto una risoluzione che possiamo sostenere - ha commentato Greenfield - E adesso abbiamo una risoluzione, siamo pronti a votarla". Secondo l'ambasciatrice americana, la risoluzione permetterà di portare "assistenza umanitaria a quanti ne hanno bisogno".
Israele, altri 2 soldati morti, bilancio ora a 139
L'esercito israeliano ha annunciato la morte di altri 2 soldati riservisti uccisi in combattimento a Gaza. Si tratta del riservista Tal Shua (31 anni) e di Shai Ayeli (21). Il bilancio dei soldati caduti - dall'avvio dell'operazione di terra nella Striscia - è ora di 139.
Esercito Israele, controlliamo il quartiere Rimal a Gaza City
L'esercito israeliano (Idf) ha annunciato che la Brigata 401 ha ormai il "controllo operativo" del quartiere Rimal di Gaza City. Secondo la dichiarazione, riportata da Haaretz, tunnel utilizzati dai leader di Hamas Ismail Haniyeh, Yahya Sinwar e Mohammed Def sono stati scoperti nella zona dalla squadra di combattimento della brigata, insieme alle unità d'élite Shaldag e Shayetet 13. Rimal, ora in larga parte ridotto in macerie dai bombardamenti israeliani, era considerato uno dei quartieri più benestanti della città, che ospitava uffici pubblici e sedi di organizzazioni internazionali.
Ministero Salute, a Gaza superate le 20 mila vittime
Il bilancio dei morti a Gaza ha raggiunto 20.057 vittime e 53.320 feriti dal 7 ottobre scorso. Lo ha annunciato il ministero della Salute palestinese sui propri profili social. Nelle ultime 48 ore, aggiunge la nota, nella Striscia di Gaza si sono registrate 390 vittime e 734 feriti.
Usa, "Israele ha riconosciuto la necessità di abbassare intensità"
Israele ha riconosciuto con gli Stati Uniti la necessità di una "transizione ad operazioni militari meno intensi". Lo ha detto il ;;portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale della Casa Bianca, John Kirby senza tuttavia precisare i tempi di questo passaggio. "Gli israeliani decideranno quando e quale sarà la minore intensità e cosa ciò significa", ha sottolineato il funzionario della Casa Bianca. "Non dettiamo termini e tempistiche agli israeliani", ha ribadito precisando che gli Stati Uniti hanno comunicato ad Israele "l'importanza di passare a operazioni a bassa intensità".
Nella bozza Onu su Gaza non si chiede più tregua immediata
Nell'ultima bozza di risoluzione dell'Onu su Gaza, di cui la France Presse ha preso visione, si chiedono "misure urgenti per consentire immediatamente un accesso umanitario sicuro e senza ostacoli e per creare le condizioni per una cessazione sostenibile delle ostilità". Quindi è sparito il passaggio sulla "fine immediata" dei combattimenti.
Usa, "eravamo pronti a votare la risoluzione su Gaza"
L'ambasciatrice degli Stati Uniti all'Onu Linda Thomas-Greenfield, ha dichiarato che dopo aver "lavorato duro e diligentemente nel corso della scorsa settimana" con l'Egitto e gli Emirati Arabi Uniti sulla risoluzione per Gaza, Washington era pronta "a sostenere la bozza così come era scritto". Lo riporta il New York Times. Non è chiaro a questo punto cosa possa aver impedito per l'ennesima volta il voto nel consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Yemen, chi sono gli Houthi e cosa hanno a che fare con la guerra Israele-Hamas
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. In queste settimane il Pentagono ha detto di aver intercettato missili e droni lanciati dagli Houthi e "potenzialmente indirizzati verso obiettivi in Israele". L'11 dicembre una petroliera norvegese nel Mar Rosso è stata colpita da un missile houthi. CHI SONO