Guerra Israele–Hamas, Israele: liberazione ostaggi non inizierà prima di venerdì

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Il governo israeliano e Hamas hanno concordato una pausa nei combattimenti per consentire il rilascio graduale di 50 ostaggi detenuti a Gaza, in cambio di 150 prigionieri palestinesi in Israele e l'ingresso di aiuti umanitari nell'enclave assediata. L'intesa riguarda da entrambe le parti la liberazione di donne e bambini. L'Idf annuncia di aver preso il quartier generale dei miliziani a nord di Gaza. Netanyahu: "La guerra continuerà". Meloni: "Soluzione del conflitto solo creando i due Stati"

Scholz: "D'accordo con Italia su soluzione due Stati"

"Israele e Palestina hanno il diritto di intendersi e le pause umanitarie sono fondamentali. Sono d'accordo con l'Italia sulla necessità di maggiori aiuti a Gaza e sulla soluzione dei due Stati, che è quella che permetterà di convivere in pace": lo ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz nella conferenza congiunta con la premier italiana, Giorgia Meloni, al vertice intergovernativo di Berlino.

Corte Suprema Israele respinge ricorso, via libera a accordo

La Corte Suprema israeliana ha respinto il ricorso contro la scarcerazione dei detenuti palestinesi nell'ambito dell'accordo con Hamas sul rilascio degli ostaggi. Lo riporta Haaretz.

Bimba di 3 anni tra i tre ostaggi Usa che saranno liberati

Tra i circa 50 ostaggi che saranno rilasciati ci sono 3 americani e tra questi una bimba di 3 anni, Avigail Mor Idan, i cui genitori Roee e Smadar sono stati uccisi da Hamas il 7 ottobre scorso. Lo ha fatto sapere un funzionario dell'amministrazione Biden, ripreso dai media israeliani. Gli altri due sono entrambe donne che hanno doppio passaporto israeliano e americano.

Corte Suprema Israele respinge ricorso, via libera a accordo

La Corte Suprema israeliana ha respinto il ricorso contro la scarcerazione dei detenuti palestinesi nell'ambito dell'accordo con Hamas sul rilascio degli ostaggi. Lo riporta Haaretz.

Onu: a Gaza 5.500 donne devono partorire il mese prossimo

La direttrice del Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (Unfpa), Natalia Kanem, ha espresso preoccupazione per la sorte delle donne incinte a Gaza e per i nascituri. "Tra i combattimenti e la devastazione, a Gaza ci sono attualmente 5.500 donne incinte che dovrebbero partorire nel prossimo mese. Ogni giorno, circa 180 donne partoriscono in condizioni spaventose, il futuro dei loro neonati è in pericolo ed incerto", ha detto Kanem.

Meloni: soluzione del conflitto solo creando i due Stati

Ferma condanna di Hamas per l'ignobile e sanguinario assalto terroristico contro Israele dello scorso 7 ottobre, il diritto all'autodifesa di Israele e la convinzione che in prospettiva la soluzione del conflitto non potrà che passare attraverso la creazione di due Stati: sono i tre concetti sottolineati dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel suo intervento alla riunione virtuale del G20, a cui ha partecipato in collegamento da Berlino, a fianco del cancelliere tedesco Olaf Scholz. 

Netanyahu stasera terrà una conferenza stampa a Tel Aviv

Il premier Benyamin Netanyahu terrà stasera una conferenza stampa al ministero della Difesa a Tel Aviv alle 21.15 (le 20.15 in Italia). Insieme a lui ci saranno il ministro della Difesa Yoav Gallant e quello del governo di emergenza nazionale Benny Gantz. 

Unicef: Gaza è posto più pericoloso al mondo per un bimbo

"Secondo quanto riferito, più di 5.300 bambini palestinesi sono stati uccisi a Gaza in soli 46 giorni, più di 115 al giorno, e rappresentano il 40% dei morti. E riceviamo segnalazioni secondo cui più di 1.200 minori rimangono sotto le macerie degli edifici bombardati o risultano comunque dispersi". Lo ha detto la direttrice esecutiva di Unicef Catherine Russell alla riunione del Consiglio di Sicurezza Onu sostenendo che "Gaza è il posto più pericoloso al mondo per un bambino". "Il numero di morti nell'attuale crisi ha superato di gran lunga il numero totale di morti durante le precedenti escalation - ha aggiunto -Tra il 2005 e il 2022 sono stati uccisi un totale di 1.653 bambini". 

Crosetto: tregua frutto anche dell'impegno italiano

La tregua umanitaria tra Israele e Hamas è "frutto anche dell'impegno italiano".  Lo sostiene il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ricordando che "la pressione internazionale di molti Paesi, tra cui l'Italia, su Israele è stata discreta ma forte e continua: uno stato democratico non può che rispettare le regole del diritto internazionale e del diritto umanitario, anche quando scende in guerra e lo fa legittimamente. Questo distingue Israele da una organizzazione terroristica e su questa strada bisogna insistere per porre fine, al più presto, al conflitto, evitando di incendiare tutto il Medio Oriente, pur comprendendo la legittima reazione militare di Israele dal 7 ottobre in poi".

Il Papa: pace per israeliani e palestinesi popoli fratelli

"È pesante quello che sta accadendo in Terra Santa. È molto pesante. Il popolo palestinese, il popolo di Israele, hanno il diritto alla pace, hanno il diritto di vivere in pace: due popoli fratelli". Lo dice il Papa in un video-appello. "Preghiamo per la pace in Terra Santa. Preghiamo perché le controversie vengano risolte con il dialogo e i negoziati e non con una montagna di morti da entrambe le parti. Per favore, preghiamo per la pace in Terra Santa", sottolinea Papa Francesco. Il video-appello è realizzato in spagnolo con sottotitoli in Inglese, francese, portoghese, italiano, arabo ed ebraico.

Papa: Palestina e Israele popoli fratelli, dialogo non morti

"Il popolo palestinese, il popolo di Israele, hanno il diritto alla pace, hanno il diritto di vivere in pace: due popoli fratelli. Preghiamo per la pace in Terra Santa. Preghiamo perché le controversie vengano risolte con il dialogo e i negoziati e non con una montagna di morti da entrambe le parti. Per favore, preghiamo per la pace in Terra Santa". E' l'appello di Papa Francesco per la pace nel mondo e in Terra Santa in un video diffuso attraverso la Rete Mondiale di Preghiera del Papa.

Mo, IDF: preso quartier generale Hamas a nord di Gaza

La Brigata di fanteria Givati dell'esercito israeliano ha catturato il quartier generale di Hamas nel nord di Gaza, nel quartiere di Sheikh Za'id, tra Beit Hanoun e Jabaliya. Lo fa sapere l'IDF, secondo cui diversi alti funzionari di Hamas vivono a Sheikh Za'id, e il quartiere ha anche una serie di complessi appartenenti al gruppo terroristico, comprese le forze d'e'lite Nukhba. L'IDF afferma che le truppe Givati hanno fatto irruzione nel complesso, trovando una serie di tunnel, compreso un ingresso "strategico" profondo circa 50 metri e largo sette.


Israele: intercettato missile contro città di Eilat

Un velivolo dell'aviazione israeliana ha intercettato e distrutto un missile lanciato verso la città israeliana di Eilat, dove poco prima erano risuonate le sirene di allarme. Lo ha fatto sapere l'esercito spiegando che il missile non è entrato in territorio israeliano. Nelle scorse settimane - hanno ricordato i media - sono stati lanciati dal Mar Rosso verso Eilat vari missili da parte degli Huthi yemeniti, alleati dell'Iran. 

Putin: sterminio palestinesi scioccante come guerra in Donbass

"La guerra, la perdita di vite umane, non puo' che scioccare. E il sanguinoso colpo di stato in Ucraina nel 2014 seguito dalla guerra del regime di Kiev contro il suo popolo nel Donbass, non e' scioccante? Lo sterminio della popolazione civile in Palestina e nella Striscia di Gaza oggi non e' scioccante?". Lo ha detto il presidente russo, Vladimir Putin, intervenendo alla riunione virtuale del G20, secondo quanto riferisce Ria Novosti.

Portavoce vaticano: il Papa non ha parlato di genocidio

"Non mi risulta abbia usato tale parola. Ha utilizzato i termini con cui si è espresso durante l'udienza generale e parole che comunque rappresentano la situazione terribile che si vive a Gaza". Lo afferma il portavoce vaticano Matteo Bruni, replicando alle affermazioni della delegazione palestinese che ha incontrato il Papa secondo la quale il Pontefice avrebbe condiviso l'idea che il popolo palestinese vive "un genocidio". La notizia è arrivata nella conferenza stampa. "Siamo in dieci e lo abbiamo sentito tutti", hanno replicato i palestinesi che hanno incontrato Francesco. 

Macron incontra domani ministri Esteri paesi arabi

Il presidente francese, Emmanuel Macron ricevera' domani a Parigi i ministri degli Esteri di diversi paesi arabi e musulmani per discutere "della situazione in Medio Oriente". Lo ha annunciato l'Eliseo. Macron vedra' i capi della diplomazia di Arabia Saudita, Egitto, Giordania, Territori palestinesi, Indonesia, Nigeria e Turchia e il segretario generale della Lega Araba Ahmed Aboul Gheit.

Media: a fine mese nuovo scambio di prigionieri Israele-Hamas

L'accordo Israele-Hamas concordato ieri per la liberazione di 50 ostaggi tenuti a Gaza in cambio del rilascio di 150 prigionieri palestinesi sarà ripetuto alla fine di questo mese. Lo scrive la Reuters sul proprio sito web, citando un funzionario palestinese. "Il secondo gruppo seguirà il primo. Ci vorranno quattro o cinque giorni per organizzarlo" e "coinvolgerà 50 israeliani (ostaggi) in cambio di 150 palestinesi (prigionieri)", ha detto il funzionario a condizione di anonimato, sottolineando che tra i prigionieri ci saranno anziani, donne e bambini e che le condizioni saranno le stesse. 

Palestinesi: Papa ha riconosciuto che viviamo un genocidio

I familiari dei palestinesi che vivono a Gaza, che hanno incontrato il Papa, affermano che, nei confronti dei palestinesi, si sta consumando "un genocidio". "Abbiamo invitato il Papa a visitare Gaza, lui può fermare la guerra e portare la pace alla gente di Palestina. Il cessate il fuoco non è sufficiente: quello che viviamo oggi è una pausa militare che mantiene lo status quo delle ostilità". "Il Papa ha riconosciuto che viviamo un genocidio", ha detto Shrine Halil, cristiana di Betlemme, presente all'incontro con il Pontefice, e ci ha detto che "il terrorismo non si combatte con il terrorismo", ha riferito la delegazione secondo la quale il Papa avrebbe definito "una buona idea" una sua visita a Gaza "quando la situazione lo permetterà". 

MO, fonti: accordo su ostaggi sarà ripetuto a fine mese

L'accordo tra Israele e Hamas per la liberazione di 50 ostaggi detenuti a Gaza in cambio del rilascio di 150 prigionieri palestinesi sara' ripetuto alla fine di questo mese. Lo scrivono i media israeliani citando un funzionario palestinese. Il funzionario, che ha parlato a condizione di anonimato, ha detto che cio' significherebbe il rilascio totale di 100 delle circa 240 persone sequestrate da Hamas nell'attacco del 7 ottobre. 

Putin, scioccante sterminio di civili in Palestina

Se la guerra in Ucraina è "uno shock", lo è anche "lo sterminio della popolazione civile in Palestina". Lo ha detto il presidente russo Vladimir Putin intervenendo in videoconferenza al vertice del G20.

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