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Morbius, la recensione del film con Jared Leto

Cinema

Paolo Nizza

Arriva al cinema dal 31 marzo, la terza pellicola del Sony's Spider-Man Universe dopo Venom del 2018 e il suo sequel del 2021. Un cinecomic ambientato nella New York degli anni 80 con l'attore premio Oscar che veste i panni di un antieroe crepuscolare assetato di sangue

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The Word is a Vampire” (Il mondo è un Vampiro) cantavano gli Smashing Pumpkins. E lo sa bene Il dottor Michael Morbius, il protagonista del nuovo film, griffato Sony, collegato all’universo del nostro amichevole e affezionatissimo Uomo Ragno di quartiere. Dopo il successo planetario di Spider-Man: No Way Home, si torna a respirare le atmosfere cupe del simbionte Venom e della sua nemesi Carnage.  Nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 31 marzo, la pellicola è incentrata su uno dei personaggi altruisti del mondo Marvel, un geniale biochimico, afflitto da una rara malattia del sangue che sogna di  salvare chiunque sia destinato a subire la sua stessa sorte. Ma bisogna stare attenti a ciò che si desidera, perché di buone intenzioni è lastricato il cammino verso l’inferno e,  talvolta, la cura si rivela peggiore del male. Morbius è u film che gioca con le tenebre e i suoi mostri, parimenti alla serie tv Marvel Moon Knight (leggi la recensione)  in streaming su Disney +  (visibile anche su Sky Q e tramite la app su Now Smart Stick)

Jared Leto è Morbius, scienziato e vampiro

Jared Leto, si sa, adora mutare forma sullo schermo, almeno quanto il personaggio di Mystica degli X-Men. E grazie a questa sua inclinazione ha vinto un Oscar, perdendo 15 chili, grazie all’interpretazione transgender Rayon di Dallas Buyer Club, ma si è portato a casa pure un Razzie Award come peggior attore non protagonista per colpa della sua trasformazione nel pingue ed eccentrico Paolo Gucci di House of Gucci.  Ça va sans dire, il personaggio del Dottor Morbius, apparso per la prima volta nel 1971 nel numero 101 del fumetto Amazing Spider-Man pare fatto su misura per il front-man dei Thirty Seconds to Mars. Bello e dannato, geniale e tormentato, lo scienziato che si trasforma in un mostro assetato di plasma, a causa del Dna di un pipistrello vampiro, è una sorta di esplosivo mix tra Dracula e il Dottor Jekyll. Come insegna il film di Coppola. dedicato al romanzo di Bram Stoker il sangue è la vita, ma la pellicola diretta da Daniel Espinosa (Child 44 - Il bambino numero 44, Life - Non oltrepassare il limite) risulta a tratti anemica. E non tanto per le trasformazioni del volto del protagonista (è stato usato lo stesso software per creare il Thanos di Avengers) ma per una sceneggiatura che non brilla per originalità e per alcune sequenza action rese troppo confuse e scure da una Computer Graphic un filo zoppicante. Restano, invece alcune chicche, come la nave laboratorio che si chiama F W, Murnau come il regista di Nosferatu e che in effetti ha la stessa funzione del veliero Demeter, e il cameo del cubo di Rubik. Sicché sulle note di una soundtrack che alterna  Dmitri Shostakovich con i Jam di Paul Weller, assistiamo alle evoluzione di un Prometeo che da biomedico infermo capace di rifiutare un premio Nobel si trasfigura in un’ agile e affamata creatura della notte in grado di usare l'ecolocalizzazione,. Ma è noto da un grande potere deriva una grande responsabilità.

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Matt Smith, il villain di Morbius

Se il Morbius di Jared Leto danza sul filo che separa il bene dal male, il personaggio interpretato da Matt Smith ha scelto decisamente il lato oscuro.  Loxias Crown, detto Milo, beve la tequila per ricordare e il whisky per dimenticare, Un dandy svalvolato cultore delle arti e dei completi gessati, accoppiati però a un paio di sneaker in edizione limitata.  Un malevolo guascone geneticamente mutato che spesso volentieri, ama paragonarsi agli spartani, ovvero, pochi contro molti." Ma è soprattutto un villain zannuto deciso a ingollarsi il sangue di tutti quello che lo hanno perseguitato. La vendetta è un piatto che va consumato freddo e Matt Smith con la sua eleganza british e la sua indole alla Iggy Pop risulta perfetto per il ruolo del villain. D’altronde Matt aveva già dimostrato il suo talento nella serie Doctor Who, nei panni del Principe Filippo in The Crown e anche in quelli del malevolo pimp ne sottovalutato Ultima notte a Soho. Tra questi due vampiri, amici e poi nemici, si stagliano il veterano Jared Harris, nei panni del mentore di entrambi, e Adria Arjona (Emerald City, Good Omens) in quelli della volitiva dottoressa Martine Bancroft. Come da prassi anche in Morbius non mancano le scene post titoli di coda. Questa volta sono addirittura due e faranno felici i fan dell’ultimo Spider-Man.

 

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