Elezioni, Bersani: "Via il governo se non ce la fa"

Politica
Il segretario del Pd Pier Luigi Bersani
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"Altro che pareggio, il Pdl ha preso una scoppola". Il leader del Partito democratico commenta il voto amministrativo: "L'esecutivo cambi la sua agenda e affronti i problemi del Paese". E in vista dei ballottaggi apre ai centristi

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"A questo punto, davanti alla botta che hanno preso alle amministrative, è ora di cambiare l'agenda del governo e affrontare i problemi del Paese, con un pacchetto di riforme. Noi siamo pronti a discuterne con le nostre proposte ma se loro non sono in condizione, vadano a casa". E' questa la richiesta che il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, rivolge al governo alla luce del risultato delle amministrative.  E di fronte a Denis Verdini, che ha definito il risultato elettorale un sostanziale pareggio, il segretario del Pd non resiste all'ironia e commenta: "Ieri non sorridevo per rispetto al loro dolore, ma visto che oggi dicono che pareggiano rido, rido di gusto. Altro che pareggio, il Pdl pende una scoppola micidiale". E cita, oltre ai risultati più noti, anche alcuni esiti particolarmente simbolici: "Andiamo al ballottaggio ad Arcore e vinciamo al primo turno a Olbia che è l'Arcore d'elezione".

Se il governo non regge andare al voto
- Pier Luigi Bersani ha poi indicato le elezioni come esito naturale in caso il governo non ottenga la fiducia al prossimo passaggio parlamentare. "Pare che mi si annunci più che una crisi di governo un governo Berlusconi-Scilipoti-Bossi", ha detto il segretario. "Ora, ha insistito, "il clou politico di questo paese è consolidare questa nuova, presunta maggioranza". Eppure, ha chiarito, "nel caso che arrivasse la proclamazione esplicita di quello che è implicito, che non c'è una maggioranza, io credo che non ci sarebbe altra strada che andare alle elezioni". E sulla possibilità che in quel caso sia lui il candidato premier, Bersani mette le mani avanti: "Non muovo di una paglia il mio atteggiamento, io ci sono, ma non esiste che mi metto davanti al progetto, alla coalizione".

Bersani: "Il Pd è alternativo alla Lega"
- Nell'analisi del segretario del Pd anche la Lega ne esce pesantemente ridimensionata e Bersani  ricorda i risultati del Carroccio a Varese e Gallarate. "Ci si rende conto che è successo qualcosa di eclatante e che mi pare confermi in modo netto e la politica impostata in termine di sfida alla Lega che si riassume così: dov'è la Lega di una volta?", ha detto. "Insieme Pdl e Lega pagano la non credibilità dell'azione di governo", ha ribadito.
"Il Pd è alternativo alla Lega - sostiene Bersani - ma io non faccio passare un federalismo che mette le tasse, le ronde e poi il via al processo breve, lanciare i missili alla Libia e baciare la mano a Gheddafi. Chi governa deve essere coerente". Il segretario del Pd ha poi aggiunto che "siamo alternativi alla Lega ma non spocchiosi e riconosciamo il suo carattere popolare e il fatto che combattiamo sullo stesso terreno che non mi sembra quello del miliardario".

Una mano tesa al Terzo Polo - Ma per i democratici i risulti elettorali non sono stati tutti positivi. "A Napoli ci sono stati problemi serissimi e dobbiamo avviare un lavoro di ricostruzione - ammette Bersani - ma ora la questione è oltre: non dobbiamo consegnare Napoli alla destra e perciò lavoriamo per ricomporre il centrosinistra che renda vincente De Magistris". E in vista dei ballottaggi il segretario del Pd ha lanciato un ramoscello d'ulivo verso il Terzo Polo. "Il Terzo polo ha ottenuto risultati alterni facendo una campagna elettorale prevalentemente in polemica con il centrodestra", ha ricordato il segretario del Pd nel corso di una conferenza stampa sulle amministrative, "quindi io mi rivolgo ancora a loro perché penso che ai ballottaggi sia possibile trovare una convergenza". Non solo, ha tenuto a sottolineare: "Voglio fare presente che l'estremismo è nel centrodestra".


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