Gaza, Media: "Per la Casa Bianca Israele potrebbe aver violato l'accordo"

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LGli Stati Uniti stanno esaminando l'attacco israeliano contro un leader di Hamas a Gaza per capire se ci sia stata o meno una violazione del cessate il fuoco. Lo ha detto Donald Trump, aggiungendo che ulteriori paesi si stanno unendo alla forza di stabilizzazione a Gaza. Un israeliano è stato ferito dai soldati che aveva tentato di aggredire armato di coltello nella zona dell'insediamento di Kdunim, in Cisgiordania

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Gli Stati Uniti stanno esaminando l'attacco israeliano contro un leader di Hamas a Gaza per capire se ci sia stata o meno una violazione del cessate il fuoco. Lo ha detto Donald Trump, aggiungendo che ulteriori paesi si stanno unendo alla forza di stabilizzazione a Gaza.

Un israeliano è stato ferito dai soldati che aveva tentato di aggredire armato di coltello nella zona dell'insediamento di Kdunim, in Cisgiordania. Lo ha riferito lo stesso Idf. Secondo la stampa israeliana, si tratta di un ragazzo sui 20 anni. 

Si avvicina la fine della  prima fase dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza, firmato il 10  ottobre. "Ci stiamo avvicinando alla fine della prima fase", ha dichiarato il premier israeliano Netanyahu, ma "la nostra politica rimarrà ferma e indipendente. Decidiamo le azioni, decidiamo le risposte. Decidiamo noi cosa fare per garantire la sicurezza di Israele e  quella dei soldati israeliani". La seconda fase dell'intesa prevede che Hamas ceda le armi, l'implementazione di un governo tecnocratico transitorio per la Striscia, l'arrivo di una forza internazionale di stabilizzazione e l'ipotetico ritiro di Israele, che ora controlla oltre  il 50% di Gaza.

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Trump: "All'esame attacco di Israele per valutare se è stato violato il cessate fuoco"

Gli Stati Uniti stanno esaminando l'attacco israeliano contro un leader di Hamas a Gaza per capire se ci sia stata o meno una violazione del cessate il fuoco . Lo ha detto Donald Trump, sottolineando che ulteriori paesi si stanno unendo alla forza di stabilizzazione a Gaza. "In un certo senso, la forza internazionale sta già funzionando", ha messo in evidenza. 

La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell'ottobre del 2025.

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Trump: forza di stabilizzazione a Gaza è già operativa

Il Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha dichiarato ai giornalisti che la Forza Internazionale di stabilizzazione per Gaza è già operativa. "Credo che, in una certa forma, sia già operativa", ha detto Trump nello Studio Ovale, rispondendo a una domanda. "Sempre piu' Paesi ne fanno parte e manderanno qualsiasi numero di soldati chiederò loro di inviare". 

La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni

Il 7 ottobre del 2023 i terroristi sono penetrati nel Sud dello Stato ebraico, attaccando i kibbutz vicini al confine con la Striscia di Gaza, uccidendo famiglie e sequestrando persone. Le vittime del massacro, in totale, sono state circa 1.300. Israele ha risposto lanciando l’operazione 'Spade di Ferro' con massicci bombardamenti su Gaza, a cui poi è seguita un'offensiva di terra che ha portato all’invasione della Striscia, che ancora oggi è stretta nella morsa israeliana. Si contano oltre 60mila morti. Nel corso dei mesi, il conflitto si è allargato a Hezbollah nel Sud Libano e all'Iran.

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Accordi di Abramo, cosa sono e cosa prevedono

Nel 2020 gli sforzi diplomatici hanno portato a una serie di intese con l’obiettivo di normalizzare le relazioni tra Israele e diversi Paesi arabi. Gli accordi furono mediati dagli Usa durante la prima presidenza di Donald Trump. L’escalation in Medio Oriente degli ultimi due anni ha più volte fatto vacillare gli accordi. Ecco cosa sapere.

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Trump: "Con Netanyahu abbiamo un buon rapporto"

"Io e Netanyahu abbiamo un buon rapporto. Abbiamo buoni rapporti con tutti in Medio Oriente". Lo ha detto Donald Trump replicando alle indiscrezioni di tensioni con il premier israeliano.

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

La Cpi boccia il ricorso di Israele contro l'indagine su accuse di crimini di guerra

La Corte penale internazionale (Cpi) ha respinto un ricorso presentato da Israele contro l'indagine sulle accuse di crimini nella Striscia di Gaza. Nella sua sentenza, il tribunale ha inoltre confermato i mandati di arresto emessi nel novembre del 2024 nei confronti del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu e dell'ex ministro della Difesa Yoav Gallant, per accuse di crimini di guerra e crimini contro l'umanità. Israele contestava la competenza giuridica della corte sulla questione. La Corte penale internazionale ha avviato un'indagine nel territorio palestinese nel 2021 e, con la sentenza contro il ricorso di Israele, potrà ora riprenderla. La sentenza di 44 pagine conferma la decisione di indagare sulle accuse di crimini di guerra rivolte a Israele nei territori palestinesi. Il ministero degli Esteri israeliano ha dichiarato che Israele "respinge" la decisione, accusando la Corte penale internazionale di "politicizzazione" e di "flagrante disprezzo per i diritti sovrani degli Stati che non fanno parte" della Cpi. 

Onu: "Ostacoli a Gaza a distribuzione di pacchi alimentari"

L'Onu ha comunicato che a dicembre circa 400 mila persone a Gaza hanno ricevuto pacchi alimentari, ma che la distribuzione sta incontrando difficoltà. Ogni pacco, ha spiegato il portavoce, Farhan Haq, "include due razioni di cibo con beni di base come riso, lenticchie e olio, oltre a un sacco da 25 chili di farina". Ma da venerdì, ha aggiunto, a causa delle restrizioni in corso, le organizzazioni umanitarie "hanno dovuto ridurre l'assistenza a un solo pacco alimentare, un sacco di farina e un chilo e mezzo di biscotti ad alto contenuto energetico". "Questo pacco ridotto - ha sottolineato - copre metà del fabbisogno calorico minimo per famiglia per il resto del mese".

Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l'altra sotto Hamas. L'ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

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Onu: "Emergenza freddo a Gaza e ipotermia tra i neonati"

L'emergenza in vista delll'inverno continua ad aggravarsi nella Striscia di Gaza. E' quanto ha dichiarato il portavoce dell'Onu, Farhan Haq, nel corso dell'incontro quotidiano con i media internazionali al Palazzo di Vetro. "Tra giovedi' e sabato - ha aggiunto - i nostri partner hanno consegnato 3800 tende, quasi 4.600 teloni e migliaia di articoli per la biancheria da letto a circa 4.800 famiglie". Tra le emergenze, ha ricordato, i "crescenti casi di ipotermia nei neonati", ai quali sono stati dati kit speciali per affrontare il freddo.

Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas

Mentre regge - a fatica - il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?

Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas

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Due arresti polizia Israele per aggressione a donna araba

La polizia israeliana ha arrestato due individui sospettati di aver aggredito una donna araba incinta e la sua famiglia durante il fine settimana a Giaffa. Gli investigatori stanno esaminando un movente nazionalista per l'attacco, nonostante la polizia avesse inizialmente affermato che l'aggressione fosse avvenuta in seguito a un incidente stradale.

Torino, libero l'imam Shahin. Meloni: "Alcuni giudici annullano misure di sicurezza"

La Corte di Appello di Torino ha accolto il ricorso presentati dagli avvocati di Shahin e si è pronunciata per la cessazione del suo trattenimento nel Centro di permanenza per i rimpatri di Caltanissetta. Meloni: "Come facciamo a difendere la sicurezza degli italiani se ogni iniziativa che va in questo senso viene sistematicamente annullata da alcuni giudici?". Il Viminale starebbe valutando di presentare ricorso contro la decisione dei giudici

Torino, libero l'imam Shahin. Meloni: 'Annullate misure di sicurezza'

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Media: "Per la Casa Bianca Israele viola l'accordo"

La Casa Bianca ha detto al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, che l'attacco di Israele del fine settimana, in cui è morto un importante dirigente di Hamas, ha costituito una violazione dell'accordo mediato dal Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump. Lo ha riportato Axios, citando due funzionari statunitensi.

Peled: "Il problema è mancanza leadership palestinese moderata"

Per la soluzione dei 'due popoli due Stati', "il problema non e' la presenza dei coloni in Cisgiordania, ma la mancanza di una leadership palestinese, moderata, disposta a negoziare un accordo con Israele". Lo ha dichiarato l'ambasciatore d'Israele in Italia, Jonathan Peled, a Cinque Minuti, su Rai Uno.

Ambasciatore d'Israele in Italia: "Qui gli ebrei non si sentono sicuri"

"Credo che gli ebrei in Italia si sentano senza sicurezza". Lo ha dichiarato Jonathan Peled, ambasciatore israeliano in Italia, in un'intervista con Bruno Vespa a 'Cinque minuti'. Peled ha aggiunto che gli ebrei in Italia "sono cittadini italiani, come tutti gli altri italiani" e "hanno il diritto di vivere in pace e in sicurezza e non sono in nessuna maniera relazionati con la politica interna di Israele, ma con la politica italiana". L'ambasciatore ha commentato anche le parole del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu, che ha criticato il governo australiano per non aver fatto tutto il necessario per impedire la strage di Sydney. Secondo Peled queste parole servono per spiegare che "quando un governo non agisce contro l'antisemitismo rapidamente" questo si trasforma "in violenza, come abbiamo visto in Australia" e "questo dovrebbe essere anche un campanello d'allarme per i governi in Europa, anche in Italia". 

Tajani: "Italia e Germania pronte a fare la loro parte"

Italia e Germania, "le due principali manifatture europee, sono pronte a fare loro parte per Gaza". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in una conferenza stampa congiunta con l'omologo tedesco, Johann Wadephul, a margine della XVIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori a Roma. I due ministri hanno rilasciato una dichiarazione congiunta che dichiarazione che "rilancia la nostra azione umanitaria nella Striscia", ha spiegato Tajani, "una piattaforma comune per gli aiuti a Gaza, per offrire futuro e prosperità alla popolazione di Gaza per evitare le forme di radicalizzazione che arrivano dal sottosviluppo". Un lavoro congiunto "che dovrà coinvolgere anche i privati", ha aggiunto il vicepremier, che ha ricordato la totale sintonia tra Roma e Berlino nell'approccio alla crisi in Medio Oriente, a partire dal sostegno alla soluzione con due popoli e due Stati.

M5S Piemonte: "Pronti ad accogliere Mohamed Shahin a braccia aperte"

“Il Movimento 5 Stelle è pronto ad accogliere Mohamed Shahin a Torino a braccia aperte. I giudici della Corte di Appello hanno deciso per la liberazione dal Cpr di Caltanissetta, evidenziando come non sussistessero motivi di sicurezza tali da giustificare il trattenimento. Oggi, finalmente, la giustizia ha trionfato”. Cosi’, in una  nota,  M5S Piemonte a proposito del pronunciamento della Corte d’Appello di Torino. 

Wadephul: "Non lasciamo tutta la ricostruzione agli Usa"

L'Europa non può lasciare agli Usa tutta la ricostruzione della Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri tedesco, Johann Wadephul, in una conferenza stampa congiunta con l'omologo italiano, Antonio Tajani, a margine della XVIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori a Roma. "Anche noi europei dobbiamo sfruttare le possibilità economiche della regione, non dobbiamo lasciare tutto agli americani", ha detto Wadephul, "siamo più vicini, dimostriamo il nostro impegno".

Tajani: "Con Berlino per costruire la pace e il dopo a Gaza"

Con una dichiarazione congiunta appena firmata su Gaza, Roma e Berlino intendono mandare "un messaggio politico forte" per dimostrare "quanto i Paesi europei siano interessati a lavorare per costruire la pace e il dopo pace": così il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, dopo un bilaterale con il collega tedesco Johann Wadephul alla Farnesina.  "Vogliamo essere protagonisti in questa nuova fase ed esserlo insieme alla Germania", ha aggiunto Tajani, sostenendo che "il lavoro congiunto" deve "coinvolgere anche quello dei privati". 

Italia e Germania, intesa per rafforzare aiuti a Gaza

Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, e l'omologo tedesco, Johann Wadephul, hanno avuto un incontro bilaterale alla Farnesina a margine della Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori, al cui termine hanno rilasciato una dichiarazione congiunta per rilanciare l'impegno umanitario a Gaza. Lo riporta una nota della Farnesina. Nella dichiarazione viene evidenziata l'urgenza di garantire l'accesso degli aiuti in vista dell'inverno e riaffermato il sostegno di Roma e Berlino al piano di pace del Presidente Trump, come varato anche dal Consiglio di Sicurezza ONU, che prevede una ripresa senza ostacoli dell'assistenza umanitaria. Il testo sottolinea il ruolo essenziale delle Nazioni Unite e delle ONG per una risposta umanitaria efficace, e annuncia l'istituzione di una piattaforma comune per coordinare gli sforzi del settore privato e dalla società civile, facendo leva anche sulla base ONU di Brindisi, un hub strategico per la rapida consegna di aiuti essenziali. 

Ucoii: "Liberazione Imam Shanin riafferma valore garanzie previste da ordinamento"

"Accogliamo questa decisione con senso di responsabilità e rispetto per le istituzioni. È un passaggio importante che riafferma il valore delle garanzie previste dall’ordinamento e la centralità del controllo giurisdizionale nelle misure che incidono sulla libertà personale". Lo ha detto Yassine Lafram, presidente dell’Ucoii, commentando l'accoglimento del ricorso di riesame e la liberazione dell’imam Mohamed Shahin.

"Nel provvedimento - ricorda l'Ucoii in una nota - il giudice ha escluso la sussistenza di una concreta e attuale pericolosità, richiamando i principi del diritto europeo e le garanzie previste per i richiedenti protezione internazionale, che impongono misure proporzionate e un effettivo controllo giurisdizionale. Restano in corso gli altri procedimenti, che continueranno a essere seguiti nelle sedi competenti".

Ambasciatore Ferrari: "A Gaza luce in fondo al tunnel con la fase 2" (2)

"Riteniamo che la Cisgiordania non debba essere toccata, non debbano ampliarsi i confini israeliani e riteniamo che è dalla Cisgiordania che possa nascere uno Stato palestinese", ha ribadito Ferrari. Per quanto riguarda altri punti caldi del Medio Oriente come la Siria, secondo l'ambasciatore a Tel Aviv attualmente si registra "un tentativo estremamente serio" da parte degli Usa "di portare le parti attorno al tavolo", compresi israeliani e turchi, "anche grazie all'intermediazione dell'Azerbaigian". Tentativi di mediazione sono in corsa anche in Libano, ha aggiunto. In conclusione, ha affermato Ferrari, in un'area in cui "basta una scintilla per far esplodere tutto", "dialogo e diplomazia" restano "le strade maestre".

Ambasciatore Ferrari: "A Gaza luce in fondo al tunnel con la fase 2"

"Abbiamo finalmente una luce in fondo a questo lunghissimo tunnel, durato oltre due anni", con l'inizio previsto, una volta restituito l'ultimo corpo di un ostaggio di Hamas del 7 ottobre 2023, di una "fase due" del piano di pace proposto dal presidente Usa Donald Trump, che dovrebbe rendere "possibile" un "accordo per disarmare Hamas e dispiegare una forza internazionale di interposizione": è quanto sottolineato all'ANSA dall'ambasciatore italiano in Israele, Luca Ferrari, a margine della Conferenza delle ambasciatrici e degli ambasciatori, in corso alla Farnesina. A partire da ciò, il piano è "procedere soprattutto alla ricostruzione di Gaza", per poi, "in una prospettiva più ampia", poter addivenire "ad una profonda riforma dell'autorità palestinese e alla possibilità di creare uno Stato palestinese", ha aggiunto Ferrari. In vista di questa fase due, l'Italia "è già presente" nella regione, con un'aliquota di militari coordinati da un generale, un gruppo di diplomatici e personale della cooperazione internazionale attivi al Civil Military Coordination Center (Cmcc) di Kiryat Gat, oltre che con carabinieri distaccati a Gerico per formare la polizia palestinese e con la partecipazione all'operazione di EuBam Rafah, cioè al controllo da parte dell'Unione Europea del valico di Rafah. "Poi vedremo cosa decideranno il presidente del consiglio e il governo in merito ad un eventuale ulteriore intervento italiano", ha spiegato l'ambasciatore, precisando che ciò "in questa fase non è ancora in discussione". Roma ha anche una posizione "estremamente chiara" per quanto riguarda la Cisgiordania, in cui "non verrà tollerata alcuna violenza da parte dei coloni", fenomeno contro cui "per la prima volta il governo israeliano sta cominciando a prendere delle misure". 

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

Il giorno dopo la firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile.  Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza

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Kallas: "Rifiuto del disarmo di Hamas è un importante ostacolo alla pace"

"Abbiamo discusso del Medio Oriente. La discussione verteva sul contributo dell'Ue alla sicurezza e alla stabilizzazione. Il rifiuto di disarmo da parte di Hamas è un ostacolo importante alla pace". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, in conferenza stampa al termine del Consiglio Esteri. "Le nostre due missioni sul campo possono intensificare le operazioni. Una a supporto dei valichi di frontiera e l'altra a supporto della polizia palestinese. Entrambe possono dare un contributo prezioso al piano di pace e alla forza internazionale di stabilizzazione, ma abbiamo bisogno dell'approvazione da parte israeliana. Stiamo anche lavorando alla riforma dell'Autorità nazionale palestinese, agli aiuti umanitari e alla ricostruzione, e su quest'ultima, è chiaro che dobbiamo avere voce in capitolo su come vengono spesi i fondi", ha aggiunto.

Tajani: "Israele chiuda i rubinetti ai coloni"

"Noi condanniamo quello che avviene in Cisgiordania, è inaccettabile. C'è il disegno da parte di qualcuno per annetterla. Questo è pericoloso anche per il processo di pace a Gaza: se la Cisgiordania diventa un'altra Gaza, abbiamo finito". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani intervistato da Fedez e Mr. Marra a Pulp Podcast. "Bisogna dire a Israele di chiudere i rubinetti ai coloni - ha aggiunto - e di non permettere queste scorribande in territorio cisgiordano perché questo mette a rischio la pace". "A Gaza si continuano ad avere combattimenti sporadici con Hamas che non ha smantellato la sua organizzazione. Ora servirà una fase in cui gli israeliani si ritireranno di più e Hamas smetterà di essere una organizzazione armata. Una fase di transizione, e ora vedremo come sarà fatta questa forza di sicurezza. Noi diciamo basta alla guerra, e l'Italia continuerà ad aiutare la popolazione civile". "Dal 7 ottobre il ministero non ha più dato alcuna autorizzazione all'esportazione di armi verso Israele - ha sottolineato inoltre - Finché c'è la guerra Leonardo non fornirà più nulla a Israele. Israele se ne è anche lamentato". 

Media: "La Casa Bianca ha strigliato Netanyahu per aver violato la tregua a Gaza"

La Casa Bianca ha inviato un duro messaggio privato al premier israeliano Benjamin Netanyahu, sottolineando che l'uccisione di un alto comandante militare di Hamas avvenuta nel fine settimana ha costituito una violazione dell'accordo di cessate il fuoco mediato dal presidente Trump: lo scrive Axios citando due funzionari Usa. Il messaggio arriva in un contesto di crescenti tensioni tra l'amministrazione Trump e il governo Netanyahu sulla prossima fase dell'accordo per porre fine alla guerra a Gaza e sulla più ampia politica regionale di Israele. 

Media: "Idf demolirà 25 edifici residenziali in campo profughi Cisgiordania"

L'esercito israeliano demolirà 25 edifici residenziali nel campo profughi di Nur Shams, nella Cisgiordania settentrionale, entro la fine di questa settimana. Lo hanno riferito all'Afp le autorità locali. Abdallah Kamil, governatore del governatorato di Tulkarem, dove si trova Nur Shams, afferma di essere stato informato della demolizione pianificata dall'organismo del ministero della Difesa israeliano Cogat, responsabile del coordinamento degli affari civili nei territori palestinesi occupati da Israele. 

Faisal Salama, capo del comitato popolare del campo di Tulkarem, vicino a Nur Shams, afferma che l'ordine di demolizione interesserebbe 25 edifici che ospitano fino a 100 case familiari. "Siamo stati informati dal coordinamento militare e civile che l'occupazione procederà alla demolizione di 25 edifici giovedì 18 dicembre", ha detto all'Afp.

Gaza al freddo e allo stremo, Egitto aumenta aiuti umanitari

Forti piogge hanno colpito la Striscia di Gaza inondando i campi profughi per la seconda settimana consecutiva e sommergendo migliaia di tende di fortuna, le previsioni indicano un peggioramento e la Mezzaluna Rossa egiziana ha predisposto l'invio di ulteriori aiuti che consentano alla popolazione allo stremo di affrontare l'inverno. E' stato quindi messo a punto un convoglio straordinario mentre la carenza di carburante paralizza gli ospedali di Gaza aggravando quella che le agenzie umanitarie descrivono come "una catastrofica emergenza umanitaria". Le agenzie umanitarie hanno avvertito che il maltempo ha significativamente peggiorato le condizioni di oltre un milione di sfollati che non hanno un riparo invernale adeguato."Con gran parte delle abitazioni permanenti di Gaza distrutte dopo mesi di bombardamenti israeliani - riferisce la Mezzaluna Rossa egiziana -, molte famiglie si sono riparate sotto sottili teli di plastica o in tende improvvisate fatte di rottami metallici, tele e teloni.Le inondazioni hanno reso molti rifugi inabitabili, costringendo le famiglie a spostarsi ripetutamente alla ricerca di un terreno asciutto, hanno affermato le organizzazioni umanitarie". Le organizzazioni umanitarie - riferisce ancora l'agenzia di soccorso - hanno avvertito che le condizioni meteorologiche avverse potrebbero aumentare i casi di ipotermia, infezioni respiratorie e malattie trasmesse dall'umidità, in particolare tra i bambini malnutriti.Hanno affermato che la grave carenza di acqua pulita, combustibile per il riscaldamento, coperte e indumenti invernali ha lasciato gran parte della popolazione in condizioni di alta vulnerabilità, mentre le consegne di aiuti continuano a essere ben al di sotto del necessario.Le famiglie bruciano qualunque cosa per riscaldarsi, nonostante i gravi rischi per la salute rappresentati dai fumi tossici.Gli aiuti egiziani per Gaza sono operativi ininterrottamente dal 27 luglio, e hanno consegnato migliaia di tonnellate di cibo, farina, latte in polvere per neonati, medicinali, attrezzature mediche, articoli per l'igiene personale e carburante, grazie agli sforzi di 35 mila volontari.Dall'ottobre 2023, l'Egitto ha condotto quella che definisce "la più grande e duratura operazione umanitaria per Gaza", lavorando in coordinamento con le Nazioni Unite e altri partner internazionali.Le autorità egiziane affermano che oltre 665.000 tonnellate di aiuti sono state consegnate attraverso i valichi di Rafah e Karm Abu Salem, "nonostante le restrizioni legate al blocco israeliano in corso".

Media: "Bomba sonica Idf nel sud Libano durante operazioni Unifil"

L'aeronautica militare israeliana ha sganciato una bomba sonica durante le operazioni della forza Unifil nel sud del Libano. Lo ha reso noto la rete libanese Al-Mayadeen, affiliata a Hezbollah, precisando che un aereo delle Idf ha sganciato una bomba sonica nella città di Al-Adaisseh. La rete ha affermato che la bomba è stata sganciata durante operazioni congiunte di una squadra municipale e delle forze Unifil.

Gaza al freddo e allo stremo, Egitto aumenta aiuti umanitari

Forti piogge hanno colpito la Striscia di Gaza inondando i campi profughi per la seconda settimana consecutiva e sommergendo migliaia di tende di fortuna, le previsioni indicano un peggioramento e la Mezzaluna Rossa egiziana ha predisposto l'invio di ulteriori aiuti che consentano alla popolazione allo stremo di affrontare l'inverno. E' stato quindi messo a punto un convoglio straordinario mentre la carenza di carburante paralizza gli ospedali di Gaza aggravando quella che le agenzie umanitarie descrivono come "una catastrofica emergenza umanitaria". Le agenzie umanitarie hanno avvertito che il maltempo ha significativamente peggiorato le condizioni di oltre un milione di sfollati che non hanno un riparo invernale adeguato. "Con gran parte delle abitazioni permanenti di Gaza distrutte dopo mesi di bombardamenti israeliani - riferisce la Mezzaluna Rossa egiziana -, molte famiglie si sono riparate sotto sottili teli di plastica o in tende improvvisate fatte di rottami metallici, tele e teloni. Le inondazioni hanno reso molti rifugi inabitabili, costringendo le famiglie a spostarsi ripetutamente alla ricerca di un terreno asciutto, hanno affermato le organizzazioni umanitarie". Le organizzazioni umanitarie - riferisce ancora l'agenzia di soccorso - hanno avvertito che le condizioni meteorologiche avverse potrebbero aumentare i casi di ipotermia, infezioni respiratorie e malattie trasmesse dall'umidità, in particolare tra i bambini malnutriti. Hanno affermato che la grave carenza di acqua pulita, combustibile per il riscaldamento, coperte e indumenti invernali ha lasciato gran parte della popolazione in condizioni di alta vulnerabilità, mentre le consegne di aiuti continuano a essere ben al di sotto del necessario. Le famiglie bruciano qualunque cosa per riscaldarsi, nonostante i gravi rischi per la salute rappresentati dai fumi tossici. Gli aiuti egiziani per Gaza sono operativi ininterrottamente dal 27 luglio, e hanno consegnato migliaia di tonnellate di cibo, farina, latte in polvere per neonati, medicinali, attrezzature mediche, articoli per l'igiene personale e carburante, grazie agli sforzi di 35 mila volontari. Dall'ottobre 2023, l'Egitto ha condotto quella che definisce "la più grande e duratura operazione umanitaria per Gaza", lavorando in coordinamento con le Nazioni Unite e altri partner internazionali. Le autorità egiziane affermano che oltre 665.000 tonnellate di aiuti sono state consegnate attraverso i valichi di Rafah e Karm Abu Salem, "nonostante le restrizioni legate al blocco israeliano in corso". 

Mattarella: "La pace a Gaza chiede fermo sostegno di tutti"

"La tragedia di Gaza, con il suo carico di sofferenza civile e il persistente alto rischio di escalation, continua a esporre il Medio Oriente a nuove lacerazioni". Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella intervenendo al Palazzo della Farnesina per alla sessione inaugurale della XVIII Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori d'Italia. "Il raggiungimento del cessate-il-fuoco, per quanto fragile, richiede - ha concluso il Capo dello Stato - il fermo sostegno di tutta la Comunità internazionale".

Tajani: "La questione israelo-palestinese centrale per la regione"

"La questione israelo-palestinese è centrale per la regione. Penso non solo alla questione iraniana, in un anno che ha visto per la prima volta un confronto aperto tra Israele e Teheran, ma anche al fragile percorso di consolidamento istituzionale in Siria". Lo ha affermato il ministro degli Esteri Antonio Tajani alla Conferenza delle Ambasciatrici e degli Ambasciatori in corso a Roma, facendo riferimento, inoltre, al Libano, "dove siamo presenti con UNIFIL", e al Mar Rosso, "un'area cruciale per i nostri interessi strategici dove abbiamo i nostri uomini nella missione navale europea ASPIDES". Il ministro Tajani ha annunciato, inoltre, che si recherà a Gibuti per un saluto natalizio al contingente italiano presso la base militare e la fregata Antonio Marceglia. 

Tajani: "Su Gaza il nostro obiettivo resta quello dei due Stati"

"Il nostro obiettivo resta quello di due Stati in grado di convivere in pace e sicurezza. Lavoriamo senza sosta per consolidare il cessate il fuoco e arrivare a una pace vera". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani parlando della questione di Gaza. "Abbiamo confermato alla Casa Bianca la nostra intenzione a svolgere un ruolo di primo piano per la ricostruzione. Siamo pronti a fare la nostra parte anche sul versante della sicurezza, e siamo in prima linea nell'assistenza umanitaria", ha detto, "siamo il Paese occidentale che ha fatto di più" , ribadendo che "La questione israelo-palestinese è centrale per tutta la regione". 

Gaza

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Il ministro degli Esteri iraniano incontra Lukashenko a Minsk

Il Ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha incontrato il presidente della Bielorussia, Aleksander Lukashenko. Il capo della diplomazia di Teheran è arrivato in Bielorussia per una visita di un giorno nelle prime ore di lunedì per consultazioni con i massimi funzionari del Paese sugli sviluppi regionali e internazionali, ha riferito l'agenzia iraniana Mehr. L'Iran e la Bielorussia sono entrambi stretti alleati della Russia nella guerra in Ucraina. Durante la visita, le due parti dovrebbero firmare tre documenti aggiuntivi, tra cui uno sulla cooperazione per contrastare le sanzioni unilaterali, una dichiarazione congiunta sul rafforzamento della cooperazione nel diritto internazionale e un programma di consultazioni politiche. L'Iran ha chiesto alla Bielorussia assistenza per il ripristino dei suoi sistemi di difesa aerea e di guerra elettronica danneggiati, a seguito degli attacchi israeliani di giugno. 

Guardian: "Aziende Usa pronte ad arricchirsi sulla ricostruzione di Gaza"

Secondo fonti e documenti esaminati dal Guardian, esponenti dell'amministrazione Trump e aziende repubblicane ben collegate si stanno dando battaglia per ottenere il controllo degli aiuti umanitari in sospeso e della logistica per la ricostruzione nella devastata Striscia di Gaza. Con tre quarti delle strutture di Gaza danneggiate o distrutte da due anni di attacchi israeliani, l'imminente sforzo di ricostruzione, stimato dalle Nazioni Unite in 70 miliardi di dollari, potrebbe rappresentare una ricca ricompensa per le aziende specializzate in edilizia, demolizione, trasporto e logistica. Ma non è ancora possibile stipulare contratti a lungo termine per la ricostruzione o gli aiuti umanitari: il Consiglio per la Pace, presieduto da Donald Trump, è stato approvato dalle Nazioni Unite per amministrare il territorio, ma non è ancora operativo. E il mandato del nuovo Centro di Coordinamento Civile-Militare è limitato. Il Guardian ha appreso che due ex funzionari del Doge - un tempo incaricati di Elon Musk di tagliare i costi del governo e licenziare in massa i dipendenti federali - stanno guidando le discussioni del gruppo sugli aiuti umanitari e sulla ricostruzione postbellica di Gaza. Hanno distribuito presentazioni con piani dettagliati per le operazioni logistiche, inclusi prezzi, proiezioni finanziarie e ubicazione di potenziali magazzini. Le aziende statunitensi si stanno radunando per accaparrarsi il bottino. Una delle candidate, secondo quanto appreso dal Guardian, è Gothams Llc, un'impresa con interessi politici che si è aggiudicata un contratto da 33 milioni di dollari per la gestione del famigerato centro di detenzione della Florida meridionale soprannominato "Alcatraz dell'Alligatore", dove gli immigrati sono ospitati in tende e roulotte. 

Ong, attacco dell'Isis nell'est della Siria contro forze locali

Miliziani dell'Isis hanno colpito una postazione delle forze curdo-siriane nella Siria orientale, lanciando un razzo che ha raggiunto una stazione idrica nei pressi del campo petrolifero di al Omar, nella regione di Deir az Zor, senza provocare vittime. Lo riferisce l'Osservatorio siriano per i diritti umani, secondo cui dopo l'attacco l'area è stata posta in stato di massima allerta. L'attacco avviene pochi giorni dopo l'uccisione di tre statunitensi nella regione di Palmira. L'episodio delle ultime ore si inserisce in un quadro di attività costante del gruppo jihadista nelle aree sotto controllo dell'amministrazione autonoma curda. Dall'inizio del 2025, l'Osservatorio ha documentato 234 operazioni condotte da cellule dell'Isis, in gran parte nella regione di Deir az Zor, con un bilancio complessivo di 102 morti, in prevalenza combattenti delle forze curdo-siriane e delle forze di sicurezza locali, ma anche civili.

La Spagna: "L'accordo di pace a Gaza va consolidato"

Durante il Consiglio Affari Esteri "affronteremo un punto molto importante su cui l'Europa deve far valere le proprie posizioni, perché anche questo fa parte della nostra sovranità, di ciò che siamo e di come ci proiettiamo nel mondo. Ci collegheremo sia con Witkoff che con Kushner" per discutere gli sviluppi del "piano di pace" a Gaza che "è un raggio di speranza per la popolazione palestinese, e in particolare per la popolazione di Gaza". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri spagnolo Manuel Albares Bueno arrivando al Consiglio Affari Esteri a Bruxelles. L'intesa, ha sottolineato, "deve ancora essere consolidata in modo significativo. C'è un cessate il fuoco troppo fragile e, soprattutto, costantemente violato". 

Ue: "Gli aiuti umanitari entrino a Gaza, situazione drammatica"

"La situazione è drammatica, anche se non è sui titoli dei media. Ogni giorno vengono uccisi palestinesi. Dobbiamo davvero fare tutto il possibile per far entrare gli aiuti umanitari a Gaza. Troppi camion sono bloccati, vengono rifiutati, pieni di articoli considerati dual use". Lo ha dichiarato la commissaria Ue alla gestione delle crisi, Hadja Lahbib, al suo arrivo al Consiglio affari esteri. "La mia richiesta è sempre la stessa: abbiamo bisogno che gli aiuti umanitari inondino Gaza e non che arrivino goccia a goccia, perché i bisogni sono immensi e l'inverno si avvicina" ha aggiunto, raccontato di non essere stata autorizzata a entrare a Gaza durante la sua visita in Egitto nei giorni scorsi. "La Commissione, il primo fornitore di aiuti umanitari, l'Unione Europea, non è autorizzata a riaprire il suo ufficio" ha aggiunto. Lahbib ha quindi sottolineato la necessità di "mantenere le sanzioni sul tavolo come leva". "Dobbiamo - ha detto - continuare a esercitare pressione sulle autorità israeliane". 

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.

Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni

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Hanukkah, origine e tradizioni della 'festa delle luci' ebraica

La celebrazione cade ogni anno tra fine novembre e fine dicembre ed è una delle più importanti festività del calendario ebraico. Dura otto giorni e otto notti e prevede diverse attività, a partire dall’accensione della Chanukkiyah, un candelabro a nove bracci. I festeggiamenti includono canti, il gioco del dreidel e il consumo di cibi fritti, come i latkes e i sufganiyot. È anche nota come "festa delle luci" o "dei lumi" e celebra la riconquista di Gerusalemme da parte degli ebrei con la rivolta dei Maccabei contro l'Impero seleucide nel secondo secolo avanti Cristo, e la conseguente ridedicazione del Tempio (il Secondo Tempio) della città. In origine era una festa minore, specialmente rispetto al Sukkot, la festa delle Capanne, ma la sua importanza è cresciuta soprattutto tra gli ebrei laici negli Stati Uniti, e non solo, anche per la sua vicinanza al Natale.

Hanukkah, origine e tradizioni della 'festa delle luci' ebraica

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Siria, al Sharaa conferma a Trump impegno nella lotta al terrorismo

Il presidente siriano Ahmed al Shaara ha ribadito a Donald Trump il suo impegno nella lotta al terrorismo e alla stabilità in Siria e nella regione, dopo l'attentato in cui sabato sono morti soldati statunitensi e un interprete. "La Siria condanna fermamente questo attacco e riafferma il suo impegno a mantenere la stabilità e la sicurezza in Siria e in tutta la regione", ha dichiarato al Shaara in un messaggio inviato a Trump, a quanto riporta l'agenzia di stampa siriana Sana. Il presidente ha anche espresso "a nome della Repubblica Araba Siriana" le sue "sincere condoglianze alle famiglie dei soldati caduti e al popolo americano". 

Tajani: "Il terrorismo non vuole la pace"

"È certamente una sfida generale. Guarda caso, questo eccidio avviene mentre faticosamente ci stiamo avvicinando alla seconda fase del cessate il fuoco in Medio Oriente. Del resto anche l'orrore del 7 ottobre fu compiuto per impedire gli Accordi di Abramo". Lo afferma, in un'intervista a Il Messaggero, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Ora - aggiunge - ci stiamo avvicinando a una soluzione nello scacchiere medio-orientale e il terrorismo che non vuole la pace agisce ad orologeria. E non hanno fatto un attentato a una caserma israeliana, o a una sede istituzionale. Hanno colpito i civili, a decine di migliaia di chilometri di distanza dall'area mediorientale". "Mai sottovalutare il rischio - prosegue -. Ma l'intelligence e le forze dell'ordine stanno lavorando intensamente, per tutelare la sicurezza della comunità ebraica a Roma e nel resto d'Italia e per difendere tutti i cittadini del nostro Paese. Roma è storicamente al servizio della civiltà ed è adesso tra le capitali più impegnate nella costruzione della seconda fase del cessate il fuoco a Gaza. Abu Mazen proprio a Roma ha ringraziato l'Italia per tutto l'impegno sia diplomatico sia umanitario che stiamo mettendo in campo e a disposizione di tutti. E umanitario significa politico. Cioè tra l'altro formare le nuove leve della classe dirigente palestinese. Abbiamo il corridoio universitario - va avanti -, per accogliere gli studenti palestinesi e formarli in Italia, in un contesto di pace e per la pace". "Nella riforma che entrerà in vigore il primo gennaio - conclude il ministro degli Esteri - è prevista per la prima volta alla Farnesina la creazione della direzione generale della sicurezza. Si occuperà di questa materia dal punto di vista politico, ma anche per quanto riguarda la sicurezza cybernetica e l'intelligenza artificiale applicata ai sistemi di difesa. Ci sarà nel nostro ministero una sala operativa, dedicata alla prevenzione e alla reazione agli attacchi tecnologico-digitali". 

Idf spara su un israeliano che tentava di pugnalare i soldati

Un israeliano è stato ferito dai soldati che aveva tentato di aggredire armato di coltello nella zona dell'insediamento di Kdunim, in Cisgiordania. Lo ha riferito lo stesso Idf. Secondo la stampa israeliana, si tratta di un ragazzo sui 20 anni che a un distributore di benzina si era avvicinato ai militari. Immediata la reazione sia dei soldati sia di un civile che hanno aperto il fuoco.

Tregua fragile, aiuti fermi e tempesta imminente: Gaza allo stremo

A tre mesi dal cessate il fuoco, la Striscia resta immersa in una crisi profonda, con carestia, infrastrutture al collasso e aiuti umanitari insufficienti. Le piogge e il gelo hanno sommerso tende e campi profughi, aggravando una situazione già critica. La fase due del ritiro israeliano non è mai partita, mentre nella “zona gialla” Tel Aviv consolida il proprio controllo.

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Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo

La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l'altra sotto Hamas. L'ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.

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