Esponenti dell'amministrazione Trump stanno cercando di reclutare una forza multinazionale di circa 10.000 soldati per stabilizzare Gaza nel dopoguerra. Lo scrive il Wall Street Journal. Il leader di Hamas, Raad Saad, è stato ucciso nel raid condotto dalle Idf a Gaza City e denominato ''l'Ultima cena''. Lo hanno confermato le Idf in una nota. Martedì gli Usa ospiteranno a Doha una conferenza con i Paesi partner per pianificare la Forza internazionale di stabilizzazione per Gaza
in evidenza
Esponenti dell'amministrazione Trump stanno cercando di reclutare una forza multinazionale di circa 10.000 soldati, sotto il comando di un generale statunitense, per stabilizzare Gaza nel dopoguerra. Lo scrive il Wall Street Journal.
Il leader di Hamas Raad Saad è stato ucciso nel raid condotto dalle Idf a Gaza City e denominato ''l'Ultima cena''. Lo hanno confermato le Idf in una nota spiegando che Saad aveva ''un ruolo chiave'' all'interno di Hamas a Gaza City. L'esercito israeliano ha spiegato che negli ultimi mesi Saad "era stato coinvolto in tentativi di ripristinare e fabbricare le armi del gruppo".
Martedì 16 dicembre gli Stati Uniti ospiteranno a Doha una conferenza con i Paesi partner per pianificare la Forza internazionale di stabilizzazione per Gaza. Prevista la presenza di rappresentati di almeno 25 Paesi coinvolti in incontri sulla struttura di comando e altre questioni relative alla forza di Gaza. Intanto Meloni porta Abu Mazen sul palco di Atreju, la festa di Fdi. 'Italia centrale nel percorso verso la pace con la prospettiva dei due Stati', afferma la premier. Il presidente dell'Anp chiede che 'l'Italia prosegua nel percorso per riconoscere la Palestina, noi siamo pronti a collaborare'.
Gli approfondimenti:
- Piano di pace per Gaza: il testo integrale dell'accordo
- Da Oslo a Sharm el Sheik, i piani di pace degli ultimi decenni
- Chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas
- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
Questo liveblog termina qui
Continua a seguire tutti gli aggiornamenti sul nuovo live del 14 dicembre
Per ricevere le notizie di Sky TG24:
- Il canale Whatsapp di Sky TG24 (clicca qui)
- Le notizie audio con i titoli del tg (clicca qui)
La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell'ottobre del 2025.
La questione israelo-palestinese, cos'è e come è nata
Vai al contenutoLa guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni
Il 7 ottobre del 2023 i terroristi sono penetrati nel Sud dello Stato ebraico, attaccando i kibbutz vicini al confine con la Striscia di Gaza, uccidendo famiglie e sequestrando persone. Le vittime del massacro, in totale, sono state circa 1.300. Israele ha risposto lanciando l’operazione 'Spade di Ferro' con massicci bombardamenti su Gaza, a cui poi è seguita un'offensiva di terra che ha portato all’invasione della Striscia, che ancora oggi è stretta nella morsa israeliana. Si contano oltre 60mila morti. Nel corso dei mesi, il conflitto si è allargato a Hezbollah nel Sud Libano e all'Iran.
La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni
Vai al contenutoFonte Israele: Italia darà soldati per forza pace Gaza
Una fonte israeliana di alto livello ha affermato che, contrariamente alle intenzioni iniziali, la forza internazionale di stabilizzazione a Gaza non sarà composta esclusivamente da Paesi musulmani e arabi. L'Italia ha espresso la disponibilità a inviare soldati, ma gli americani non sono soddisfatti e stanno cercando altri Paesi. Lo scrive il sito israeliano 'Ynetnews'. Altre nazioni - prosegue 'Ynetnews' - si sono offerte di fornire assistenza con addestramento, guida e finanziamenti, ma temono ancora di inviare soldati per timore di scontrarsi con Hamas. Il piano prevede di schierare inizialmente la forza in aree in cui sono rimasti pochi membri di Hamas o dove la popolazione non si sottomette alla sua autorità.
Accordi di Abramo, cosa sono e cosa prevedono
Nel 2020 gli sforzi diplomatici hanno portato a una serie di intese con l’obiettivo di normalizzare le relazioni tra Israele e diversi Paesi arabi. Gli accordi furono mediati dagli Usa durante la prima presidenza di Donald Trump. L’escalation in Medio Oriente degli ultimi due anni ha più volte fatto vacillare gli accordi. Ecco cosa sapere.
Accordi di Abramo, cosa sono e cosa prevedono
Vai al contenutoIsraele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Vai al contenutoAmericani uccisi in Siria, Trump: "Ci vendicheremo"
Idf: "Ucciso un terrorista vicino alla Linea Gialla"
Le forze armate israeliano hanno comunicato di aver ucciso un "terrorista palestinese" che aveva attraversato la linea del cessate il fuoco a Gaza, nel nord della Striscia, questa mattina. Lo riportano vari media israeliani secondo cui in un palestinese che avrebbe lanciato un ordigno esplosivo contro i soldati è stato ucciso in Cisgiordania in serata. Nel primo caso, secondo l'esercito, l'uomo ha attraversato la Linea Gialla e si è avvicinato alle truppe della Brigata Nord della Divisione di Gaza "in un modo che rappresentava una minaccia immediata". L'Aeronautica militare israeliana ha quindi colpito ed "eliminato il terrorista per rimuovere la minaccia", ha aggiunto l'Idf. Nel secondo caso, il palestinese avrebbe lanciato un ordigno esplosivo contro i soldati israeliani durante un raid nel villaggio di Silat al-Harithiya, nel nord della Cisgiordania, ed è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco, ha affermato l'esercito. L'Idf ha comunicato che i soldati dell'unità di ricognizione della Brigata paracadutisti non sono rimasti feriti dall'ordigno. "I soldati hanno risposto con il fuoco e hanno eliminato il terrorista", ha detto l'esercito.
Wsj: "Prossima settimana 25 Paesi in Qatar per definire forza pace Gaza" (2)
I Paesi in trattativa con gli Stati Uniti hanno dichiarato di volere che le loro forze operino nella "zona verde" orientale della Striscia di Gaza, un'area libera dalla presenza di Hamas. I funzionari americani, scrive il Wall Street Journal, non hanno ancora rinunciato ai tentativi di convincere i Paesi interessati a inviare proprie truppe nelle zone dove sono presenti i miliziani di Hamas.
L'esercito israeliano presidia invece la cosiddetta "linea gialla" che taglia in due l'enclave da nord a sud. I membri armati di Hamas rimarrebbero nella "zona rossa" più piccola, sulla costa di Gaza.
Wsj: "Prossima settimana 25 Paesi in Qatar per definire forza pace Gaza"
La prossima settimana più di 25 paesi si incontreranno in Qatar per un incontro organizzato dagli Stati Uniti durante il quale si pianificheranno la composizione della forza di stabilizzazione per Gaza e la portata della missione. Lo hanno riferito funzionari americani citati dal Wall Street Journal.
Ii paesi del Medio Oriente, tra cui l'Arabia Saudita e gli Emirati Arabi Uniti, sono già in trattative con gli Stati Uniti per finanziare l'impegno a Gaza, scrive il Wall Street Journal sottolineando che "sarà necessario un impegno costante per richieste specifiche".
Un funzionario statunitense citato dal giornale ha quindi affermato che 19 paesi hanno già manifestato l'interesse a contribuire con truppe o ad aiutare in altri modi, ad esempio fornendo equipaggiamento, trasporti o supporto logistico.
Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo
La possibile nuova idea americana per la Striscia di Gaza vedrebbe una divisione in due aree, una sotto il controllo di Israele e l'altra sotto Hamas. L'ipotesi è circolata dopo la visita del vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance in Israele. Ecco di cosa si tratta.
Gaza, ipotesi divisione della Striscia in due parti: cosa sappiamo
Vai al contenutoWsj: "Usa per una forza multinazionale di 10mila uomini a Gaza" (2)
Anche le due nazioni che, secondo funzionari statunitensi, sarebbero sul punto di inviare truppe — Azerbaijan e Indonesia — preferiscono un mandato più ristretto che non le coinvolga in operazioni potenzialmente letali. Alcuni funzionari statunitensi sperano di ottenere impegni fino a 5.000 soldati all'inizio del prossimo anno e di arrivare a un totale di 10.000 entro la fine del 2026. Altri affermano che la forza difficilmente supererà mai gli 8.000 effettivi, molti meno di quanti gli Stati Uniti puntano a reclutare.
Esercito Israele uccide uomo oltre linea gialla Gaza
L'esercito israeliano afferma di aver ucciso un palestinese che aveva attraversato la cosiddetta linea gialla, dove le forze israeliane si sono ridispiegate in base all'accordo di cessate il fuoco di Gaza. Non sono state fornite ulteriori informazioni sulla persona uccisa. Israele ha regolarmente aperto il fuoco contro i palestinesi, comprese donne e bambini, che si avvicinavano alla linea di demarcazione non segnalata.
Wsj: "Usa per una forza multinazionale di 10mila uomini a Gaza"
Esponenti dell'amministrazione Trump stanno cercando di reclutare una forza multinazionale di circa 10.000 soldati, sotto il comando di un generale statunitense, per stabilizzare Gaza nel dopoguerra, ma riconoscono che ci vorrà gran parte del prossimo anno per metterla in piedi. Lo scrive il Wall Street Journal, sottolineando che finora nessun Paese straniero ha impegnato truppe, in parte a causa delle riserve sul fatto che la missione possa ampliarsi fino a includere il disarmo dei militanti di Hamas ancora attivi in alcune parti dell'enclave devastata.
Media: "Gli Usa hanno chiesto a 70 Paesi contributi per Gaza"
Il Dipartimento di Stato Usa ha formalmente chiesto a oltre 70 Paesi contributi militari o finanziari per la forza di sicurezza a Gaza, da alleati stretti come Italia e Francia a Paesi più piccoli come Malta ed El Salvador. Lo scrive il Wall Street Journal. Il messaggio afferma che i Paesi del Medio Oriente, tra cui Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, sono già in discussione con gli Usa per finanziare l'impegno sulla Striscia. Per ora 19 Paesi hanno risposto esprimendo interesse a contribuire con truppe o ad aiutare in altri modi, come fornendo equipaggiamenti, trasporti o supporto logistico.
Incontro Abu Mazen e Ucoii, dialogo su pace e Palestina
I vertici dell'Unione delle Comunita' Islamiche d'Italia (Ucoii) hanno incontrato a Roma il presidente dell'Autorita' Nazionale Palestinese, Mahmoud Abbas (Abu Mazen), nell'ambito della visita del leader palestinese nella capitale italiana. Alla riunione hanno preso parte il presidente dell'Ucoii, Yassine Lafram, il segretario nazionale Yassine Baradai, il vicepresidente Abdelhafid Kheit e l'ex presidente Izzeddin Elzir, figura di riferimento dell'islam italiano. L'incontro si è svolto in un clima di confronto cordiale e costruttivo, segnato da una forte attenzione ai temi della pace, del dialogo interreligioso e della tutela dei diritti del popolo palestinese. Nel corso del colloquio, Abu Mazen ha illustrato la situazione nei Territori palestinesi, soffermandosi in particolare sulla crisi umanitaria a Gaza e sulla necessità di rilanciare un processo politico credibile che conduca alla soluzione dei due Stati, nel rispetto del diritto internazionale. Forti critiche alla politica israeliana che da decenni viola le risoluzioni internazionali e gli accordi di pace tra i due popoli. Il presidente palestinese ha inoltre ringraziato le comunità musulmane italiane per il loro impegno costante nel promuovere una narrazione di pace e convivenza all'interno della società europea e la societa' civile italiana che in questi due anni di Genocidio si e' mobilitata a sostegno della popolazione di Gaza. I rappresentanti dell'UCOII hanno ribadito il ruolo delle comunita' islamiche in Italia come ponte di dialogo tra popoli e culture, sottolineando l'importanza di contrastare ogni forma di estremismo e di sostenere iniziative diplomatiche e umanitarie volte alla stabilizzazione del Medio Oriente. Al centro del confronto anche il valore della solidarietà civile, della difesa dei diritti umani e della responsabilità delle istituzioni internazionali nel favorire una pace giusta e duratura. "Era necessario incontrare il presidente Abu Mazen per poter ribadire il nostro sostegno a una pace giusta - ha commentato il presidente dell'Ucoii Lafram - che veda il riconoscimento dello stato di Palestina anche da parte del nostro governo". L'incontro si inserisce nel più ampio programma di appuntamenti romani di Abu Mazen, che in questi giorni ha avuto colloqui con rappresentanti del governo italiano e delle forze politiche. La riunione con i vertici dell'Ucoii conferma l'attenzione dell'Autorità Nazionale Palestinese verso il dialogo con le comunità musulmane europee, riconosciute come attori fondamentali nella promozione della pace, della giustizia e della convivenza tra i popoli.
Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas
Mentre regge - a fatica - il cessate il fuoco a Gaza, ci si interroga su quale possa essere il percorso della seconda fase del piano di Donald Trump verso la pace. E tra le diverse possibilità che sono state ventilate, si è parlato anche di un “modello IRA” per la fine della lotta armata di Hamas. Ma come si arrivò alla fine del conflitto in Irlanda del Nord, ed è davvero replicabile per far terminare la guerra che ha devastato la Striscia?
Gaza, cos'è il 'modello IRA' per il disarmo di Hamas
Vai al contenutoDagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Il giorno dopo la firma ufficiale dell'accordo di pace di Donald Trump a Sharm el Sheikh, i mediatori hanno lavorato alla "fase 2" del piano, in particolare sulla sicurezza e la futura amministrazione della Striscia, quando ancora la prima parte resta fragile. Ma quali sono le cifre di due anni di conflitto?
Dagli ostaggi liberati alle vittime: i numeri della guerra a Gaza
Vai al contenutoTre americani uccisi in Siria. Trump: 'ci vendicheremo'
Due soldati americani e un loro interprete statunitense sono stati uccisi a Palmira, nella Siria centrale, da membro dello Stato Islamico che ha aperto il fuoco su una pattuglia congiunta Usa-siriana. La risposta del presidente americano non si è fatta attendere: "Ci vendicheremo", ha detto Donald Trump dopo aver definito le vittime "tre grandi patrioti" e aver espresso le sue condoglianze alle loro famiglie. Per i militari americani l'agguato mortale è stata l'imboscata di un 'lupo solitario' e ha causato anche il ferimento di altri tre soldati, ha spiegato il Comando che supervisiona le forze armate statunitensi in Medio Oriente. L'aggressore, ha aggiunto il segretario alla Difesa Pete Hegseth, è stato ucciso dai siriani. L'incidente è il primo del suo genere da quando le forze guidate dagli islamisti hanno rovesciato il governo di Bashar al-Assad e riallacciato i rapporti con gli Stati Uniti. La Siria ha aderito di recente alla coalizione internazionale per combattere l'Isis. Un funzionario del Pentagono ha affermato che l'attacco "è avvenuto in un'area fuori dal controllo del presidente siriano". Ma secondo alcun media l'uomo che ha portato a termine l'attacco era un membro delle forze di sicurezza siriane. Un funzionario siriano, che ha parlato con l'Afp a condizione dell'anonimato, ha spiegato che i colpi sarebbero stati esplosi "durante un incontro tra ufficiali siriani e americani" in una base siriana. Non a caso, poco dopo l'agguato, il ministero degli Interni siriano ha affermato che le forze della coalizione internazionale, guidate da Washington, avevano ignorato i loro avvertimenti sul rischio di un'infiltrazione da parte dello Stato Islamico.
Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas
Del genero del presidente americano Donald Trump (marito della figlia Ivanka), si è tornati a parlare dopo l'accordo di tregua tra Israele e Hamas, siglato dopo oltre due anni di conflitto. Insieme a Steve Witkoff, inviato speciale degli Stati Uniti in Ucraina e in Medio Oriente, Kushner ha avuto un ruolo attivo nelle trattative tra le parti: ecco chi è.
Jared Kushner, chi è il genero di Trump e il ruolo tra Israele e Hamas
Vai al contenutoDamasco: "La coalizione Usa ha ignorato un nostro allarme"
La coalizione guidata dagli Stati Uniti era stata avvertita di una possibile infiltrazione da parte dei combattenti dello Stato Islamico. Lo ha dichiarato il ministero degli Interni siriano dopo l'attacco mortale contro le truppe americane a Palmira. "Erano già stati inviati allarmi dal Comando per la sicurezza interna alle forze alleate nella regione desertica", ha dichiarato il portavoce del ministero Anwar al-Baba in un'intervista alla televisione di Stato. "Le forze della coalizione internazionale non hanno preso in considerazione gli allarmi siriani di una possibile infiltrazione dell'Is", ha aggiunto.
Hamas: "Israele tenta di sabotare il cessate il fuoco a Gaza"
Hamas ha definito l'attacco di oggi a Gaza City un tentativo da parte di Israele di "indebolire e sabotare" il fragile cessate il fuoco nella Striscia. Lo riportano diversi media israeliani. L'esercito israeliano ha affermato oggi di aver ucciso l'importante leader della fazione palestinese, Raad Saad, nell'attacco a Gaza City. "I continui crimini a Gaza, incluso l'attacco a un veicolo civile nella parte occidentale di Gaza City, costituiscono una palese violazione dell'accordo di cessate il fuoco firmato secondo il piano del presidente degli Stati Uniti Donald Trump". Hamas non ha specificato se Saad, il numero 2 tra i suoi ranghi, sia stato eliminato. Ha però aggiunto che "il governo israeliano si assume la piena responsabilità delle conseguenze dei suoi crimini contro il popolo palestinese, compresi i danni ai civili, alla leadership e agli attivisti".
Gaza City, attacco israeliano uccide comandante di Hamas. VIDEO
Siria, Washington: "Tre americani uccisi in attacco dell'Isis"
Due soldati e un civile americani sono stati uccisi in Siria in seguito a un'imboscata tesa da un uomo armato appartenente allo Stato Islamico. Lo ha annunciato il Comando Centrale degli Stati Uniti (Centcom) in una nota. Altri tre soldati americani sono rimasti feriti nell'attacco, si legge nel comunicato. L'aggressore è stato ucciso. In precedenza l'agenzia stampa ufficiale siriana Sana aveva riferito di un agguato nella zona di Palmira nella quale erano stati feriti diversi membri di un contingente misto siriano statunitense impegnato in attività di perlustrazione.
Gaza, Raad Saad bersaglio di un raid dell'esercito Israeliano. VIDEO
Israele conferma uccisione di Saad, capo degli armamenti di Hamas
Israele ha confermato di aver ucciso Raad Saad, responsabile della produzione di armi dell'ala militare di Hamas, in un'operazione avvenuta nelle scorse ore nella Striscia di Gaza sabato. "In risposta all'attivazione di un ordigno esplosivo di Hamas che ha ferito le nostre forze oggi, il primo ministro Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz hanno ordinato l'eliminazione del terrorista Raad Saad", si legge in una nota del governo di Tel Aviv. L'esercito israeliano ha descritto Saad come "uno degli architetti" dell'attacco del 7 ottobre 2023 contro Israele. Questa mattina le Idf avevano riferito che due riservisti erano rimasti leggermente feriti dopo l'esplosione di una bomba "durante un'operazione di bonifica dell'area" nel sud di Gaza. Non è ancora del tutto chiaro se i quattro palestinesi morti in un attacco israeliano denunciati oggi dalla protezione civile di Gaza siano periti nell'attacco che ha eliminato Saad.
Cosa non sta funzionando del Piano Trump per Gaza
Il quadro complessivo risulta molto differente da quello che era stato ipotizzato dal documento in 20 punti presentato dal presidente degli Usa.
Cosa non sta funzionando del Piano Trump per Gaza
Vai al contenutoAbu Mazen chiama Romano Prodi e lo invita in Palestina
"Il presidente dell'ANP Abu Mazen ha telefonato questa mattina al presidente Romano Prodi. È stato un colloquio molto affettuoso e cordiale che ha fatto riaffiorare i tanti ricordi del tempo in cui il professor Prodi è stato presidente della Commissione europea e del governo italiano. Non sono ovviamente mancate riflessioni e considerazioni sul futuro della Palestina. Abu Mazen ha poi rivolto al presidente Prodi l'invito a recarsi presto in Palestina". Lo rende noto l'ufficio stampa di Romano Prodi.
L'Idf conferma la morte di un leader militare di Hamas, Raad Saad
L'Idf ha confermato che un comandante di alto grado di Hamas, Raad Saad, è stato ucciso in un attacco aereo a Gaza City questo pomeriggio. Lo scrive il Times of Israel. Saad è stato preso di mira mentre guidava lungo la strada costiera di Rashid. È stato ucciso insieme ad altre tre persone. L'attacco segna un'apparente violazione del cessate il fuoco da parte di Israele. Saad è stato a capo del quartier generale di produzione di armi di Hamas ed è considerato secondo solo all'ultimo capo militare del gruppo, Izz al-Din Haddad. Secondo Barak Ravid di Axios, Israele non ha informato in anticipo gli Stati Uniti dell'attacco.
Hezbollah esclude disarmo: "Nemmeno con mondo intero in guerra contro Libano"
Hezbollah non deporrà le armi "nemmeno se il mondo intero si unisse in una guerra contro il Libano". Lo ha ribadito il leader del movimento sciita, Naim Qassem, in un intervento pubblico citato da Haaretz. Qassem ha sostenuto che le proposte di disarmo equivalgono a "eliminare la forza del Libano" e ha avvertito gli Stati Uniti che "devono sapere che ci difenderemo". Il leader di Hezbollah ha inoltre affermato che cedere alle pressioni di Washington e Tel Aviv "porterebbe alla scomparsa del Libano", attribuendo le difficoltà del Paese non alla presenza delle armi del movimento, ma "alle sanzioni imposte e alla corruzione radicata all’interno dello Stato".
Raid israeliano a Gaza contro dirigente Hamas: 4 morti
Era Raed Saad, uno dei principali dirigenti di Hamas ancora in vita, l'obiettivo dell'attacco di un drone israeliano che ha colpito un veicolo nel settore ovest di Città di Gaza, uccidendo quattro persone. Lo riferiscono i media palestinesi. L'Idf si era limitata ad annunciare, senza fornire altri dettagli, di aver "colpito un importante terrorista di Hamas" che "negli ultimi mesi aveva lavorato per ripristinare" la capacità offensiva della fazione palestinese, anche in termini di produzione di armi. Non è ancora chiaro se Saad abbia perso la vita. Le forze israeliane, ricorda Haaretz, avevano già cercato di eliminare, senza successo, il miliziano lo scorso anno.
Operazione "Ultima cena", raid dell'Idf uccide il leader di Hamas Raad Saad
Il leader di Hamas Raad Saad è stato ucciso nel raid condotto dalle Idf a Gaza City e denominato ''l'Ultima cena''. Lo hanno confermato le Idf in una nota spiegando che Saad aveva ''un ruolo chiave'' all'interno di Hamas a Gaza City. L'esercito israeliano ha spiegato che negli ultimi mesi Saad "era stato coinvolto in tentativi di ripristinare e fabbricare le armi del gruppo".
Siria, agguato a truppe Usa e Damasco a Palmira: ci sono feriti
Diversi soldati americani e siriani sono rimasti feriti in un agguato nel deserto di Palmira, in Siria. Lo riporta l'agenzia di stampa ufficiale siriana Sana. "Diversi membri delle forze americane sono rimasti feriti, così come due delle forze di sicurezza siriane", si legge, mentre erano impegnati in "un tour congiunto" della regione un tempo controllata dall'Isis. La persona che ha aperto il fuoco sui militari "è stata uccisa", ha riferito Sana.
L'Idf emette un avviso di evacuazione per un villaggio nel Sud del Libano
Il portavoce in arabo delle Forze di difesa israeliane, Avichay Adraee, ha diramato un avviso di evacuazione "urgente" per il villaggio di Yanouh, nel Libano meridionale. Secondo il suo post su X, le Idf attaccheranno a breve quella che sostengono essere "l'infrastruttura militare" di Hezbollah. "Esortiamo i residenti dell'edificio contrassegnato in rosso sulla mappa allegata e degli edifici adiacenti: vi trovate nei pressi di un edificio utilizzato da Hezbollah e, per la vostra sicurezza, siete tenuti a evacuarlo immediatamente e ad allontanarvi da esso e dagli edifici adiacenti per una distanza di almeno 300 metri".
Idf: "Attacco a Gaza City contro Hamas". Uccisi quattro palestinesi
L'esercito israeliano ha condotto un attacco nei pressi di Gaza City, prendendo di mira l'alto funzionario di Hamas Raed Saad, uccidendo quattro palestinesi. Secondo i militari, Saad aveva recentemente "operato per ripristinare le capacità di Hamas e la produzione di armi". Lo riportano i media israeliani. L'esercito afferma che negli ultimi mesi l'obiettivo dell'attacco "era stato coinvolto in tentativi di ripristinare e fabbricare le armi del gruppo". L'attacco ha avuto luogo sul lato controllato da Hamas della linea del cessate il fuoco di Gaza.
Media: "Tre morti in raid dell'Idf a Gaza City, obiettivo un esponente di Hamas"
Tre persone sarebbero state uccise in un raid israeliano a Gaza City. Lo riferiscono media palestinesi, citati dal Times of Israel, secondo cui un attacco aereo ha colpito un veicolo nella parte orientale della città.
L’operazione si sarebbe svolta nel settore della Striscia di Gaza controllato da Hamas. Un funzionario israeliano ha confermato che il raid aveva come obiettivo un esponente di primo piano del movimento palestinese, anche se al momento le Forze di difesa israeliane non hanno rilasciato commenti ufficiali sull’accaduto.
Fratoianni: "Il governo ha dimostrato complicità su Gaza"
"Temo che" l'incontro di ieri tra Meloni e Abu Mazen "non sveli nulla, è normale che il presidente accetti un incontro e che cerchi una relazione oltre che un sostegno da tutti i Paesi del mondo di fronte alla battaglia che sta conducendo. Noi continuiamo a pensare che il nostro governo, avrebbe potuto, potrebbe e dovrebbe fare molto di più di quello che ha fatto e che resti uno dei troppi governi che hanno dimostrato una complicità con quello che è accaduto a Gaza. Su questo non abbiamo cambiato opinione". Lo ha detto Nicola Fratoianni di Avs dopo l'incontro con Abu Mazen a Roma. "È stato un incontro importante, il presidente ci ha ringraziato per le posizioni che abbiamo espresso, per la determinazione con cui abbiamo sostenuto e sosteniamo da molto tempo il popolo palestinese. Abbiamo condiviso le preoccupazioni che, attorno alla vicenda palestinese, riguardano lo stato generale del diritto internazionale, l'idea che ormai la legge del più forte abbia soppiantato ogni regola possibile", ha aggiunto. "Il genocidio è ancora in corso, l'apartheid della deportazione in particolare in Cisgiordania è ancora in corso, anzi accelerano - ha rimarcato - Abbiamo ribadito che noi continueremo con tutte le nostre forze a batterci per i loro diritti, per il riconoscimento immediato dello Stato palestinese. Non c'è nulla che giustifichi questo ritardo che ormai è sempre più grave anche da parte del nostro Paese", ha concluso Fratoianni.
Tregua fragile, aiuti fermi e tempesta imminente: Gaza allo stremo
A tre mesi dal cessate il fuoco, la Striscia resta immersa in una crisi profonda, con carestia, infrastrutture al collasso e aiuti umanitari insufficienti. Le piogge e il gelo hanno sommerso tende e campi profughi, aggravando una situazione già critica. La fase due del ritiro israeliano non è mai partita, mentre nella “zona gialla” Tel Aviv consolida il proprio controllo.
Tregua fragile, aiuti fermi e tempesta imminente: Gaza allo stremo
Vai al contenutoBonelli: "Abu Mazen ha speranza, ci sarà una Palestina libera"
Abu Mazen “ci ha invitato perché lui ha una grande speranza: che ci sarà la Palestina libera e siccome io e Nicola non abbiamo la possibilità di entrare in Israele perché Israele ci ha vietato l'entrata per i prossimi 99 anni in Israele, lui ci ha detto ‘non vi preoccupate ci sarà la Palestina libera ho speranza e voi sarete i miei i nostri invitati’”. Lo dice Angelo Bonelli, deputato di Avs e co-portavoce di Europa verde, dopo l’incontro con Abu Mazen a Roma.
Wsj: "Operazione Usa per impedire a Iran di ricostruire suo arsenale"
Un'operazione in mare aperto per impedire all'Iran di ricostituire il suo arsenale dopo i raid americani e israeliani di giugno. A raccontare del blitz è il Wall Street Journal, che sulla base di resoconti di ufficiali Usa, scrive di come a novembre le forze americane sarebbero salite a bordo di una nave nell'Oceano Indiano per sequestrare materiale partito dalla Cina e diretto nella Repubblica Islamica. La nave sarebbe stata a centinaia di miglia dalla costa dello Sri Lanka al momento dell'operazione rivelata dal giornale. L'imbarcazione ha poi potuto riprendere il viaggio, affermano le fonti del Wsj, secondo cui gli Stati Uniti avevano monitorato attentamente la spedizione e le informazioni di intelligence raccolte suggerivano il carico fosse destinato ad aziende iraniane specializzate nell'approvvigionamento di componenti per il programma missilistico della Repubblica Islamica. Nel carico c'erano componenti potenzialmente utili per la realizzazione di armi convenzionali, ha detto un ufficiale. Il materiale è stato distrutto, ha aggiunto, e le componenti sequestrate erano 'dual-use'. Nessun dettaglio sull'armatore e sul nome della nave. No comment dal Comando Indo-Pacifico, che ha condotto il blitz. Nessuna risposta alle richieste di commento da parte del giornale ai ministeri degli Esteri di Cina e Iran.
Conte: "Sulla Palestina Meloni non può cancellare la storia"
Meloni? "Non è che uno può raccontare una realtà diversa da quelli che sono i fatti storici a cui abbiamo assistito" e dalle "posizioni ufficiali" assunte dal governo. "Meloni può raccontare quello che vuole ma non può cancellare la storia: il fatto che l'Italia non abbia fatto nulla e poteva avere sicuramente un ruolo per contribuire a impedire il genocidio è la storia". Lo ha detto il leader del M5s Giuseppe Conte dopo l'incontro con Abu Mazen.
Abu Mazen telefona a Prodi e lo invita in Palestina: "Colloquio cordiale"
Il presidente dell'Anp Abu Mazen ha telefonato questa mattina al presidente Romano Prodi. È stato un colloquio molto affettuoso e cordiale che ha fatto riaffiorare i tanti ricordi del tempo in cui il professor Prodi è stato presidente della Commissione europea e del governo italiano. Non sono ovviamente mancate riflessioni e considerazioni sul futuro della Palestina. Abu Mazen ha poi rivolto al presidente Prodi l'invito a recarsi presto in Palestina. Lo riferisce l'ufficio stampa dell'ex presidente del Consiglio, Romano Prodi.
Sky TG24 Mondo, Gaza dentro la tempesta. VIDEO
Schlein: "L'incontro con Abu Mazen positivo, ribadito supporto del Pd al popolo palestinese"
"E' stato un incontro molto positivo per ribadire tutto il supporto del Pd al popolo palestinese e alla sofferenza che ha ingiustamente subito. La prima questione è l'autodeterminazione del popolo palestinese senza cui non ci può essere la pace. Tutte le parti devono rispettare quell'accordo ma non si potrà parlare di pace finché non ci sarà un pieno riconoscimento dello stato palestinese". Lo dice la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, dopo l'incontro con Abu Mazen a Roma.
“Altra questione affrontata è la situazione umanitaria: non ancora arrivano tutti gli aiuti umanitari indispensabili alla popolazione palestinese. Serve anche porre fine alle occupazioni illegali in Cisgiordania. Sono passi necessari per cui tutta la comunità internazionale e il governo italiano devono fare la loro parte", aggiunge la leader dem.
Al via gli incontri di Abu Mazen con i leader di centrosinistra
Al via all'hotel Rome Cavalieri agli incontri,del capo dell'Autorità Nazionale Palestinese, Abu Mazen, con i leader dei partiti di centrosinistra. Il primo ad essere ricevuto è stato il segretario del Prc Maurizio Acerbo. Sono già arrivati la segretaria del Pd Elly Schlein, che sarà la seconda, e il presidente del Movimento Cinque stelle Giuseppe Conte. Attesi i leader di Avs, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni.
Oms: "A Gaza sono parzialmente funzionanti 18 ospedali su 36"
Il rappresentante del Programma Mondiale della Sanità (Oms) nei Territori Palestinesi, Rik Peeperkorn, ha dichiarato che solo 18 ospedali su 36 e il 43% dei centri di assistenza sanitaria primaria di Gaza sono parzialmente funzionanti. Lo riporta l'agenzia palestinese Wafa. Nonostante le enormi difficoltà, l'ospedale Shifa di Gaza City è di nuovo parzialmente operativo. Peeperkorn ha affermato che a Gaza persiste una grave carenza di medicinali essenziali e di forniture mediche necessarie, tra le altre cose, per il trattamento delle malattie cardiache, il trapianto di rene e l'emodialisi, e la chirurgia di terapia intensiva: "Sebbene i tassi di approvazione per le forniture fossero migliorati, il processo di invio di medicinali e attrezzature mediche a Gaza è rimasto inutilmente lento e complesso". L'Oms ha anche affrontato molte difficoltà nel portare a Gaza reagenti di laboratorio e componenti essenziali per macchinari. Molti articoli sono stati respinti perché classificati come "a duplice uso". Le forniture mediche devono ricevere un'autorizzazione generale per entrare a Gaza e devono essere spedite rapidamente in modo da poter far fronte alle esigenze urgenti, ha aggiunto. Peeperkorn ha sottolineato che "è in questo contesto che la tempesta Byron ha colpito Gaza, aggravando le sofferenze delle famiglie già sfollate. Migliaia di loro si sono rifugiate in zone costiere prive di sistemi di drenaggio o barriere protettive. Solo lungo la costa di Khan Younis, oltre 4.000 persone vivevano in zone ad alto rischio. Almeno dieci persone sarebbero morte nelle ultime 24 ore a causa delle forti piogge. Questa settimana sono stati segnalati anche due decessi di neonati o bambini sotto i cinque anni per ipotermia".
Wafa: Idf uccide giovane palestinese nel nord della Striscia'
Un palestinese è stato ucciso stamattina da colpi d'arma da fuoco dell'esercito israeliano a Jabalia, nel nord della Striscia di Gaza. Lo afferma l'agenzia palestinese Wafa, citando fonti mediche. Si chiamava Muhammad Sabri Al-Adham, e aveva 19 anni. Secondo Wafa, l'Idf continua a lanciare attacchi aerei su aree del quartiere di Al-Tuffah, a est di Gaza City, e a nord di Rafah, mentre proseguono le operazioni per far saltare in aria le case dei cittadini a est di Khan Yunis, a sud della Striscia. Con l'uccisione di Al-Adham, il bilancio delle vittime palestinesi dall'accordo di cessate il fuoco dell'11 ottobre scorso è salito a 385, con 1.007 feriti, mentre sono stati recuperati 627 corpi.
Media: truppe internazionali a Gaza già dal mese prossimo
Secondo quanto riferito a Reuters da due funzionari statunitensi, scrive il Times of Israel, truppe internazionali potrebbero essere schierate nella Striscia di Gaza già dal mese prossimo per formare una forza di stabilizzazione autorizzata dall'Onu, ma non è ancora chiaro come verrà disarmato il gruppo terroristico palestinese Hamas. I funzionari, parlando a condizione di anonimato, hanno affermato che la Forza Internazionale di Stabilizzazione (Isf) non combatterà Hamas sottolineando che molti paesi hanno espresso interesse a contribuire e che i funzionari statunitensi stanno attualmente definendo le dimensioni, la composizione, l'alloggio, l'addestramento e le regole di ingaggio dell'Isf. Il Comando centrale degli Stati Uniti ospiterà una conferenza a Doha il 16 dicembre con le nazioni partner per pianificare la Forza internazionale di stabilizzazione per Gaza, hanno affermato i funzionari.
"Usa sospesero alcune informazioni di intelligence con Israele in era Biden"
Funzionari dell'intelligence Usa hanno temporaneamente sospeso la condivisione di alcune informazioni chiave con Israele durante l'amministrazione Biden, a causa di preoccupazioni sul modo in cui il Paese stava conducendo la guerra a Gaza: lo scrive la Reuters sul proprio sito, citando sei persone a conoscenza dei fatti. Nella seconda metà del 2024, gli Stati Uniti hanno interrotto il flusso video in diretta proveniente da un drone statunitense sopra Gaza, che il governo israeliano stava utilizzando per rintracciare ostaggi e militanti di Hamas. La sospensione è durata almeno alcuni giorni, hanno affermato cinque delle fonti. Gli Stati Uniti hanno inoltre limitato l'uso di alcune informazioni di intelligence da parte di Israele nella caccia a obiettivi militari di alto valore a Gaza, hanno detto due delle fonti, che hanno preferito non specificare quando sia stata presa questa decisione. La decisione è arrivata mentre crescevano le preoccupazioni nella comunità dell'intelligence statunitense per il numero di civili uccisi nelle operazioni militari israeliane a Gaza. I funzionari erano inoltre preoccupati che lo Shin Bet, l'agenzia di sicurezza interna israeliana, stesse trattando in modo inappropriato i prigionieri palestinesi, hanno aggiunto le fonti. Gli ufficiali temevano che Israele non avesse fornito sufficienti garanzie di rispettare il diritto di guerra nell'uso delle informazioni americane, stando a tre delle fonti. Secondo la legge statunitense, le agenzie di intelligence devono ricevere tali garanzie prima di condividere informazioni con un Paese straniero.