Gaza, si aggrava l'emergenza umanitaria. Usa al lavoro per una forza multinazionale. LIVE
Esponenti dell'amministrazione Trump stanno cercando di reclutare una forza multinazionale di circa 10mila soldati, sotto il comando di un generale statunitense, per stabilizzare Gaza nel dopoguerra. Nel frattepo, l'emergenza maltempo mette a dura la popolazione. Le tende degli sfollati sulla costa sono stati spazzate via dal vento e dalle onde. E nella zone più interne la situazione è disastrosa come sostenuto dall'Onu
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Esponenti dell'amministrazione Trump stanno cercando di reclutare una forza multinazionale di circa 10mila soldati, sotto il comando di un generale statunitense, per stabilizzare Gaza nel dopoguerra. Nel frattepo, l'emergenza maltempo mette a dura la popolazione. Le tende degli sfollati sulla costa sono stati spazzate via dal vento e dalle onde. E nella zone più interne la situazione è disastrosa come sostenuto dall'Onu. La Difesa civile di Gaza, che opera sotto l'autorità di Hamas, ha riferito che il numero di persone morte a seguito dei danni procurati dalla tempesta Byron è salito ad almeno 16 nelle ultime 24 ore, compresi tre bambini. A rischio per le inondazioni ci sono oltre 800mila sfollati distribuiti in 761 campi.
Gli approfondimenti:
- Piano di pace per Gaza: il testo integrale dell'accordo
- Da Oslo a Sharm el Sheik, i piani di pace degli ultimi decenni
- Chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas
- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
- Blocco E1: cos’è l’insediamento di Israele che divide la Cisgiordania
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Idf, 'colpiti in raid tre membri di Hezbollah nel sud Libano'
L'esercito israeliano (Idf) ha dichiarato di aver colpito oggi con dei raid tre membri di Hezbollah nel sud del Libano. Almeno un episodio è confermato da Beirut, il cui ministero della salute parla di "attacco del nemico israeliano" a Yater e di "un morto e un ferito", malgrado la tregua in vigore. I militari dello Stato ebraico scrivono: "Da questa mattina, le Idf hanno colpito tre terroristi di Hezbollah in diverse aree del Libano meridionale. I terroristi hanno preso parte a tentativi di ristabilire l'infrastruttura terroristica di Hezbollah", ha dichiarato l'esercito in una nota. "Le loro attività costituiscono una violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto, riferendosi al cessate il fuoco del novembre 2024 che mirava a porre fine a oltre un anno di combattimenti tra Israele e la milizia filoiraniana del 'partito di Dio'. L'Idf non precisa se i tre siano morti negli attacchi.
Netanyahu: 'l'Australia ha gettato benzina sul fuoco dell'antisemitismo'
Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha affermato che l'Australia "ha gettato benzina sul fuoco dell'antisemitismo" prima dell'attacco di Sydney, ricordando di aver inviato una lettera ad agosto al primo ministro australiano Anthony Albanese. E' quanto si legge sul Times of Israel. Parafrasando la sua lettera, Netanyahu afferma che le politiche di Albanese, che includono il riconoscimento di uno Stato palestinese, incoraggiano "l'odio per gli ebrei che ora infesta le vostre strade. L'antisemitismo è un cancro. Si diffonde quando i leader rimangono in silenzio. Dovete sostituire la debolezza con l'azione".
Netanyahu afferma che l'attacco è stato "terribile. Un omicidio a sangue freddo. Il numero delle vittime purtroppo aumenta di minuto in minuto. Abbiamo visto le profondità del male. Abbiamo anche visto l'apice dell'eroismo ebraico", afferma, indicando un passante che, a suo dire, era ebreo, filmato mentre strappava un'arma dalle mani di uno degli aggressori. "Siamo impegnati in una battaglia contro l'antisemitismo globale e l'unico modo per combatterlo è denunciarlo e combatterlo - continua Netanyahu - Non c'è altro modo. È quello che stiamo facendo in Israele. Le Forze di difesa israeliane e le nostre forze di sicurezza, con il nostro governo e la nostra nazione, continueremo a farlo". Netanyahu afferma inoltre: "Continueremo a denunciare coloro che non denunciano, ma incoraggiano. Continueremo a chiedere loro di fare ciò che viene richiesto ai leader delle nazioni libere. Non ci arrenderemo, non abbasseremo la testa, continueremo a combattere come hanno fatto i nostri antenati".
Meloni: resistenza è Hamas? Non c'è spazio per terrorismo
Le associazioni dei Giovani palestinesi d'Italia "hanno accusato Abu Mazen di tradimento per la sua presenza qui ad Atreju, con un delirante comunicato che recita 'La resistenza è la nostra unica rappresentante'. Quella resistenza è Hamas? Non accetteremo proseliti del terrorismo a casa nostra". Cosi' la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, intervenendo ad Atreju.
Hamas: "Abbiamo il diritto legittimo di avere le armi"
Il capo di Hamas a Gaza, Khalil al-Hayya, ha dichiarato domenica che il gruppo militante ha un "diritto legittimo" a detenere armi e che qualsiasi proposta per le prossime fasi del cessate il fuoco a Gaza deve rispettare tale diritto. "La resistenza e le sue armi sono un diritto legittimo garantito dal diritto internazionale e sono legate alla creazione di uno Stato palestinese", ha affermato al-Hayya in un discorso trasmesso dall'emittente Al-Aqsa del gruppo militante. "Siamo aperti a valutare qualsiasi proposta che preservi questo diritto garantendo al contempo la creazione di uno Stato palestinese".
Israele: "Il capo di Hamas ucciso era uno dei pianificatori del 7 ottobre"
Il comandante militare di Hamas, Raad Saad, ucciso ieri in un attacco aereo mirato israeliano a Gaza City, era capo della centrale per la produzione di armi di Hamas e uno degli artefici dell'attacco del gruppo terroristico del 7 ottobre 2023, oltre che uno dei pochi membri dei vertici militari di Hamas ancora in vita nella Striscia di Gaza. Lo rivela l'Idf, citato dal Times of Israel. Saad, scrive ancora il giornale conservatore israeliano, era considerato secondo solo all'ultimo capo militare del gruppo terroristico, Izz al-Din Haddad. L'attacco, si legge, ha colpito un veicolo che viaggiava lungo la strada costiera Rashid, sul lato controllato da Hamas della linea del cessate il fuoco di Gaza, secondo i media palestinesi, che hanno riportato altri tre morti e oltre 20 feriti. Il primo ministro, Benyamin Netanyahu, e il ministro della Difesa, Israel Katz, in una dichiarazione congiunta, hanno affermato che Saad è stato ucciso in risposta al ferimento di due soldati per un ordigno esplosivo nel sud di Gaza.
Hamas: "Armi diritto legittimo, ok a soluzione che lo riconosca"
Per Hamas è un "legittimo diritto" detenere armi e qualsiasi proposta per le prossime fasi del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza deve rispettare tale diritto. Lo ha dichiarato il leader di Hamas nella Striscia di Gaza, Khalil al-Hayya. "La resistenza e le sue armi sono un diritto legittimo garantito dal diritto internazionale e sono legate alla creazione di uno Stato palestinese", ha affermato al-Hayya in un discorso trasmesso sulla tv Al-Aqsa. "Siamo aperti a studiare qualsiasi proposta che preservi questo diritto garantendo al contempo la creazione di uno Stato palestinese", ha aggiunto.
Funzionario Hamas ucciso nel campo di Al Maghazi
Un funzionario dell'apparato di sicurezza interna di Hamas, di nome Ahmad Zamzam, è stato ucciso a colpi d'arma da fuoco oggi nel campo di Al Maghazi, nella Striscia di Gaza centrale. Lo ha riferito il ministero dell'Interno e della Sicurezza Nazionale di Gaza, nell'enclave palestinese governata da Hamas. "I servizi di sicurezza hanno arrestato un sospetto ed e' in corso un'indagine sull'incidente", ha sottolineato il ministero in un comunicato. Il corpo di Zamzam è stato trasportato all'ospedale dei Martiri di Al-Aqsa, secondo fonti mediche della struttura. Al momento, quindi, le informazioni diffuse dalle autorita' e dai media locali non fanno riferimento ad un possibile coinvolgimento delle forze di difesa israeliane.
La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni
Il 7 ottobre del 2023 i terroristi sono penetrati nel Sud dello Stato ebraico, attaccando i kibbutz vicini al confine con la Striscia di Gaza, uccidendo famiglie e sequestrando persone. Le vittime del massacro, in totale, sono state circa 1.300. Israele ha risposto lanciando l’operazione 'Spade di Ferro' con massicci bombardamenti su Gaza, a cui poi è seguita un'offensiva di terra che ha portato all’invasione della Striscia, che ancora oggi è stretta nella morsa israeliana. Si contano oltre 60mila morti. Nel corso dei mesi, il conflitto si è allargato a Hezbollah nel Sud Libano e all'Iran.
La guerra Israele-Hamas e il sì al piano Usa: cos’è successo in 2 anni
Vai al contenutoPer l'Iran, "le minacce di Israele di nuovi attacchi sono guerra psicologica"
"Le ripetute minacce di Israele sulla possibilità di nuovi attacchi contro l'Iran fanno parte della guerra psicologica del regime, volta a creare paura tra gli iraniani, dopo i suoi attacchi durante la guerra di 12 giorni con l'Iran a giugno", ha dichiarato il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, sottolineando che "la guerra psicologica fa parte della vera guerra". "Certo, non dobbiamo ignorare o sottovalutare la possibilità di una ripresa del conflitto militare di Israele contro l'Iran. Siamo assolutamente pronti a difendere il Paese", ha aggiunto, in un'intervista ad Al Jazeera, citata dall'agenzia Irna. Araghchi ha aggiunto che l'Iran "non cerca mai la guerra", ma vuole risolvere i problemi attraverso la diplomazia. "Tuttavia, non ci siamo mai fidati degli Stati Uniti come negoziatori onesti. Nessuno può fidarsi degli Stati Uniti", ha sottolineato il capo della diplomazia di Teheran.